maggio 2014

31/05/14

Il Ministero della Salute consiglia | Allergia ai pollini, basta seguire alcune semplici regole.

Siete allergici ai pollini? Il Ministero della Salute consiglia alcune semplici regole. Filtri anti-polline nelle auto e uscire solo in determinate ore della giornata.

Stiamo vivendo proprio una assurda primavera, che a causa delle piogge frequenti quest'anno è meno “aggressiva” per chi soffre di allergia. Ma bisogna pur sempre mantenere alta l'attenzione, per cercare di scansare i sintomi dannosi che ne conseguono. A tal proposito, il Ministero della Salute ha raccolto in una sezione del suo sito dedicato interamente alla pollinosi, l'allergia causata dalla reazione immunitaria all'inalazione dei pollini
Allergia ai pollini
(immagine dal web)

Si tratta di consigli tanto semplici quanto utili, al fine di rendere la vita più semplice a chi deve fare fronte a raffiche incessanti di starnuti, tosse, prurito e occhi rossi.
Gli affetti da allergia sanno bene di cosa stiamo parlando: si chiamano periodi di pollinazione. Durante la stagione estiva, pertanto, è fondamentale fare attenzione a rispettare queste regole:
  • Uscite nelle ore di maggiore concentrazione pollinica, preferibilmente di prima mattina o in tarda serata.
  • Le gite in campagna, in particolare se c'è forte vento e, in special modo, evitare di passeggiare nei prati dove sia stata tagliata l'erba recentemente.
  • Viaggiare in macchina o in treno con i finestrini aperti. Se state viaggiando in macchina, usate preferibilmente un impianto di aria condizionata, fornito di filtri di aerazione anti-polline.
  • Le attività all’aperto nelle ore centrali della giornata, particolarmente nelle giornate ricche di sole e ventose facendo attenzione agli eventi temporaleschi.
  • Mantenere in casa chiuse le finestre nelle ore centrali della giornata; a livello preventivo possono essere anche consigliati, quando è possibile, dei brevi soggiorni in clima marino, durante il periodo della pollinazione, dato che al mare la concentrazione atmosferica dei pollini è relativamente bassa.(ilsole24ore)

STRUDEL DI CILIEGIE

È UN DOLCE RICCO DI AROMA DA GUSTARE IN PRIMAVERA. LA SUA LEGGEREZZA È ADATTA A QUESTO PERIODO DELL'ANNO E LE CILIEGIE, IN QUESTA STAGIONE, SI TROVANO FACILMENTE

 ingredienti per 8 porzioni
• 500 G DI CILIEGIE • 30 G DI PANGRATTATO • 4 BISCOTTI SAVOIARDI 70 G DI ZUCCHERO • 1 ROTOLO DI PASTA SFOGLIA FRESCA • 20 G DI BURRO • 1 TUORLO • 2 CUCCHIAI DI ZUCCHERO AL VELO 

SNOCCIOLATE le ciliegie con l'apposito strumento; se non lo possedete, tagliatele in due con l'aiuto di un coltellino per poi privarle del nocciolo.

MESCOLATE il pangrattato con i savoiardi sbriciolati e lo zucchero. Srotolate lo pasta sfoglia, assottigliatela leggermente con un matterello, quindi spennellatela con il burro precedentemente fuso.

STRUDEL DI CILIEGIE
SPOLVERATE il composto di pangrattato su 2/3 della pasta, lasciando uno spazio di circa 3 cm lungo i bordi. Cospargete il tutto con le ciliegie, arrotolate lo pasta su se stessa e bucherellatela leggermente su tutta lo superficie con una forchetta.

RIVESTITE una teglia con carta da forno. Ponetevi sopra lo strudel con molta cautela poiché lo pasta è molto fragile, spennellate col tuorlo sbattuto e cuocete in forno a 180°C per 45 minuti circa. Togliete lo strudel dal forno e lasciatelo raffreddare. Tagliatelo a fette e servitelo su piatti da porzione spolverato con lo zucchero al velo.

 VARIANTI APPETITOSE 
l • Per esaltare il sapore dello strudel, potete aggiungere al composto di pangrattato l cucchiaino di cannella.
2 • Servite il dolce a fette su piattini da porzione, decorato con scorza di limone non trattato grattugiata

L'IDEA VELOCE 
FOCACCINE ALLE CILIEGIE Lavate e snocciolate 100 g di ciliegie e mescolatevi 1 cucchiaio di rosmarino tritato. Setacciate 200 g di farina insieme con 1 bustina di lievito, aggiungete 2 cucchiai di olio d'oliva e impastate bene. Lasciate lievitare l'impasto in frigorifero per almeno 30 minuti. Finita la lievitazione, incorporate le ciliegie e suddividete il preparato in panetti che disporrete su una teglia rivestita con carta da forno. Mettete la teglia in forno già caldo a 200°C per circa 20 minuti. sfornate le focaccine e servilele calde.

Linguaggio psicosomatico delle affezioni.

I NOSTRI ORGANI INVIANO MESSAGGI: CE LI SPIEGA LA NUOVA PSICOSOMATICA LA SALUTE DEI POLMONI E DEL FEGATO È IN RELAZIONE ANCHE AL NOSTRO MODO DI CONSIDERARE IL MONDO 
Imparando a collegare i sintomi inviati dal nostro corpo con il loro significato profondo, abbiamo maggiori possibilità di scoprire le cause di un malessere

Il mal di testa non concede tregua? Quel bruciore allo stomaco va e viene senza una ragione apparente? Ci pieghiamo in due per un mal di pancia forte e improvviso? La risposta più comune è di ricorrere a un antidolorifico. Il sollievo, però, è in genere di qualche ora. Poi, tutto ricomincia come prima. A questo punto si corre preoccupati dal medico per un'analisi più approfondita. Ma non sempre si riesce a trovare una soluzione e allora in molti casi ci si dà per vinti, accettando di convivere con il disturbo che, alla fine, lo specialista ha definito psicosomatico. E si sa, con le malattie psicosomatiche la battaglia è difficile.
il linguaggio del corpo

«Tutto nasce dal fatto che la medicina classica, ortodossa, a partire dal diciannovesimo secolo, ha sempre cercato di concepire "scientificamente" e "funzionalmente" la malattia. Si riteneva e si ritiene che il corpo umano sia una macchina complicata, una fabbrica chimica altamente specializzata. Compito della medicina, se il meccanismo è ostacolato o danneggiato, è di individuare semplicemente le cause meccaniche, chimiche o di altro genere del cattivo funzionamento ed eliminare i danni. Una concezione puramente tecnico-scientifica del corpo umano che, pur aiutando a risolvere numerose patologie, non ha permesso di debellarne tante altre. Negativo anche l'approccio psicosomatico quando considera la malattia come una sorta di castigo comminato per un determinato peccato, apparentato a uno sviluppo psicologico alterato », afferma con forza il grande psichiatra e analista junghiano Adolf Guggenbiil-Craig. E aggiunge.

«Ciò che infastidisce in una considerazione siffatta è soprattutto il suo moralismo. Chi soffre deve sentirsi soprattutto colpevole. Fortunatamente ci sono visioni psicoterapeutiche disposte a vedere nel disagio fisico un vero e proprio linguaggio. Un linguaggio che il corpo usa per raccontare qualcosa». Sul banco degli imputati un modello medico dominato da una visione frammentata dell'organismo, incapace di considerare la malattia anche come espressione, come strumento di crescita interiore, come positività. «La malattia è considerata semplicemente un intralcio improvviso, un qualcosa che va a mettere i bastoni fra le ruote alla nostra vita così ben programmata. In realtà, se si cerca di rispondere considerando l'organismo qualcosa di meccanico e frammentato, i vantaggi ci saranno solo nei primi approcci, ma poi andando avanti su questa strada sarà irrimediabilmente compromessa la conoscenza stessa e l'efficacia della guarigione.

La malattia, teniamolo bene a mente, è qualcosa di unico, una forma di squilibrio che mette a disagio le persone e impone il cambiamento di alcune condizioni esistenziali se si vuole tornare alla salute». Ecco delineata in poche parole la filosofia della dottoressa Anna Zanardi. Una scuola che non propone rimedi onnipotenti, anzi cerca semplicemente di comprendere le radici del malessere psicofisico e di basare l'intervento curativo partendo dalla comprensione del linguaggio degli organi. Ogni organo, o parte del corpo, ha una funzione specifica che si integra complementariamente con la globalità del nostro sistema corpo-mente. Imparando a coniugare il sintomo con il suo significato profondo si avranno maggiori possibilità di arrivare prima alla causa del malessere con cui si è costretti a convivere.

iOS 7 | Tutto per le immagini.

Una delle doti più conosciute e amate nei dispositivi come iPhone e iPad è quella che riguarda le immagini, siano esse fisse o in movimento. E' difficile batter Apple quando si tratta di scattare foto, riprendere video e poi rivedere il tutto, magari su un display Retina.

Il nuovo iOS 7 arricchisce l'esperienza con qualche novità in più piuttosto ghiotta dedicata proprio all'app Fotocamera. Alla recente funzione Panorama, confermata anche in iOS 7, si aggiunge la modalità Quadrato, per dare un taglio particolare alle immagini e ne facilita la condivisione sui servizi come Instagram. Proprio dal celebre sito per la condivisione delle immagini, Apple deve avere tratto l'ispirazione per i suoi nuovi filtri. Ce ne sono ben nove in tutto, applicabili alle foto prima o dopo lo scatto e sostituibili a piacimento. Difficilmente questa possibilità potrà accontentare i fotografi più esigenti, che continueranno ad usare applicazioni ricche di opzioni extra.
Modalità Quadrato su iOS 7
(immagine dal web)

Si tratta comunque di un'altra mossa di Apple destinata, proprio come per l'app Torcia, a rendere un pò più difficile la vita ai numerosi sviluppatori di terze parti che hanno sfornato app dedicate proprio all'aggiunta di filtri fotografici. Sempre in tema di immagini, sono previste novità anche per l'app omonima, che Apple ha modificato nel tentativo di rendere un pò più facile la navigazione tra le foto e la ricerca di uno scatto specifico. Le nuove funzioni di raggruppamento dividono le immagini per data e per luogo. E' possibile, per esempio, visualizzare tutte insieme le foto di un intero anno solare. All'interno dell'anno troveremo le diverse raccolte, ognuna delle quali dedicata a un singolo evento. Infine, si passa ai momenti distinti. La visione di foto e video di un anno completo è in forma di collage ed è davvero impressionante, poichè la visione regala una vera sensazione di vita vissuta.

Gli album fotografici possono poi essere condivisi con uno streaming foto su iCloud, commentabili da amici e conoscenti. La nuova funzione Attività permette di consultare tutti gli aggiornamenti più recenti da una sola posizione. Qualche novità anche per i filmati, La ripresa video è stata infatti dotata di zoom, che si può applicare durante le riprese "pizzicando" lo schermo.(computeridea)

Quarta parte | La tavola periodica degli elementi | Approcci diversi da Cannizzaro a Mendeleev passando per Avogadro.

Amedeo Avogadro
(immagine dal web)
Amedeo Avogadro, differentemente a ciò che fece Dalton, aveva intuito che i gas come l'idrogeno e l'ossigeno sono composti da molecole, a loro volta composte da atomi, e quindi il peso molecolare del gas doveva essere diverso dal peso atomico dell'elemento che lo costituisce.

Il peso molecolare dipende da quanti atomi dell'elemento sono contenuti nella molecola: nel caso dell'ossigeno, due. L'analisi di Cannizzaro fu alla base del dibattito nel corso del primo congresso internazionale dei chimici a Karlsruhe in Germania, nel 1860. Tra i partecipanti i furono Dmitrij Mendeleev dalla Russia, Julius Lothar Meyer dalla Germania e William Odling dalla Gran Bretagna. Nel corso degli anni Sessanta del secolo ognuno di questi chimici (come anche altri due, John Newlands e Gustavus Hinrichs e un geologo francese, Alexandre-E'mile Bèguyer de Chancourtois) propose una diversa diversa versione della tavola periodica.

Studiarono le regolarità date dai pesi atomici, le proprietà chimiche e, nel caso di Hinrichs, gli spettri atomici dei 63 elementi noti all'epoca. La proposta di Mendeleev, concepita mentre scriveva un libro di testo di chimica, fu l'ultima delle sei. Fu pubblicata in forma di bozza nel 1869 e in modo più compiuto nel 1871, ma non sembra molto influenzata dalla cinque proposte precedenti. Ognuna delle ipotesi aveva i suoi meriti, ma soltanto quella di Mendeleev prese piede.(science)


30/05/14

Alfred Douglas & Oscar Wilde


Oscar Wilde 1880 foto d'epoca

ALFRED DOUGLAS & OSCAR WILDE

Quando un amore diverso uccide

..cari amici del Trafiletto, perdonate la mia lunga e imperdonabile assenza, ma eccomi a voi con un altro breve scritto che avrebbe meritato una più lunga attenzione, ma faccio di necessità virtù:

Alfred Douglas  1892 foto d'epoca
È il 3 dicembre 1900, quando a Parigi uno scarno corteo si reca a piedi alla Chiesa di St. Germain des Près per una mesta e malinconica cerimonia che chiude con celato mormorio e velata clandestinità, l’esistenza di un uomo che più di ogni altro era stato la delizia, lo stupore e lo scandalo più deplorevole dell’Inghilterra vittoriana, la cui sorte può essere riassunta in una frase che lui stesso un giorno aveva pronunciato con tedioso e caustico snobismo: “Only the extraordinary survives”. – “solo lo straordinario sopravvive” – ed Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde, (Dublino 1854 - Parigi 1900) è stato un uomo straordinario; discutibile finché si vuole, ma senz’altro straordinario: il debole vento della mediocrità non ha mai sfiorato la bella e imponente testa del romanziere, scrittore, poeta, critico d’arte e letteratura, dalla mente acuta e brillante, né quando, al tempo aureo dei suoi successi teatrali, portava i capelli lunghi e ondulati, e vestiva in modo del tutto originale, né dopo il doloroso intervallo del carcere di Reading che lo rende precocemente incanutito come un vecchio.

Un conversatore meraviglioso e inimitabile, uno scrittore di pregio che lambisce le vette del genio: Oscar Wilde è tutto questo e anche di più. L’uomo che ha impersonato l’anticonformismo più autentico e attuale del suo tempo nei confronti dell’ipocrisia aristocratica inglese, nonché della ricca borghesia la cui principale occupazione consisteva nello scimmiottare il palcoscenico intelligente. Wilde, delizioso insolente, desideroso di stupire e affascinare con ogni sua parola, compare nei salotti e nei ristoranti alla moda tenendo con disinvoltura fra le mani fiori di giglio, indossando camicie di seta e soprabiti di pelliccia da stupire, calandosi in una vera e propria campagna di autopromozione, nel ruolo dell’esteta raffinato.

Non erra chi lo trova artificioso e affettato, ma Wilde non è un uomo qualunque, la sua presenza non può passare inosservata: non si può ascoltarlo senza rimanerne incantati, nessun attore da palcoscenico riesce a parlare come Wilde parla nella vita quotidiana. Il suo grande successo arriva con la pubblicazione del romanzo “Il ritratto di Dorian Grey” nel 1891, lo stesso anno in cui il destino lo fa incrociare con quello che segnerà definitivamente il futuro percorso della sua vita: il ventunenne lord Alfred DouglasBosie per gli amici - , secondogenito  dell’ottavo marchese di Queensberry.

Bosie è un adolescente esile e delicato, con grandi occhi azzurri e capelli biondi, che si atteggia a poeta e aspira poi a emulare senza possibilità, quello che diventerà per sei anni, suo maestro e compagno intimo di vita. Wilde si sente subito attratto dalla femminea bellezza di quel giovane febo, nel quale vi trova il suo Dorian Grey, quale narciso inconsapevole che si contempla nello specchio dell’arte appagandosi del proprio capolavoro, senza presagire il dramma che inesorabile fato gli ha riservato: una lenta e progressiva distruzione fisica e spirituale causata da un amore impossibile agli occhi di una società intransigente, superficiale e bigotta; la vita come opera d’arte dunque: Oscar e il suo Bosie cominciano a frequentare con assiduità tutti i ritrovi della Londra elegante, sfidando apertamente il pettegolezzo che tramuterà in scandalo per omosessualità.

Tutto si svolge con incredibile rapidità, da sembrare un brutto sogno: primo, il biglietto insultante del padre di Bosie, su cui spicca la parola ‘Sodomite’, terribile e inaccettabile all’ipocrita e farisea società vittoriana; secondo, la folle querela per diffamazione di Wilde, al di là di ogni elementare prudenza; il processo non tarda a venire, con un Wilde certo del suo trionfo, tanto che decide di non avvalersi di nessuna difesa legale, prendendo il destino giudicante nelle sue stesse mani.

Processo che si conclude rapidamente per omosessualità, una condanna che lo porterà alla rovina economica e sociale; infine il carcere, prima a Wandsworth e poi a Reading per due lunghi anni, che lo segneranno irrimediabilmente nel corpo e nell’anima; In carcere scrive il ‘De Profundis’,  lettera biografica – che consiglio di leggere - del periodo vissuto col suo amato Bosie, dove non risparmia nulla sia a se stesso, sia al suo giovane amico, accusandolo amorevolmente di un comportamento spregiudicato ed egoista, ritenendolo il principale responsabile della sua ineluttabile disfatta fisica, morale e sociale; Esce dal carcere il 19 maggio 1897, e non riconosce più il brillante ed elegantissimo dandy che aveva affascinato le platee della cultura mittel-europea, non riconosce neppure più Oscar Wilde, colui che un giorno si autodefinì ‘lo straordinario che sopravvive’.

In esilio per tre anni  si fa chiamare Sebastian Melmoth, e indossa abiti a buon mercato, su un corpo in disfacimento simile a quello del suo Dorian Grey, contemplato una notte nel ritratto fatale; Abita in due miserabili stanzette all’Hotel d’Alsace, a Parigi, in Rue des Beaux Arts, indirizzo che fatalmente riflette il bello della sua arte, lo stesso dove lo coglie la morte il 30 novembre 1900. Oscar Wilde, genio e sregolatezza insieme, colpevole di aver vissuto secondo i propri principi, di aver sfidato con la sola bellezza intellettuale i dogmi severi di una società schematizzata e bacchettona, di aver voluto bene soltanto a una donna, la stessa che gli aveva donato due figli, ma di aver amato con delicata e tenera passione un’altra bellezza allora proibita, illegale, che ineluttabilmente lo porta alla morte: Un illustro sconosciuto lord Alfred Bruce Douglas (Worchestershire 1870 - Lancing 1945), poeta e scrittore. Lascia un libro soltanto: ‘Io e Oscar Wilde’.

...l'amore è di gran lunga superiore all'arte...O.Wilde
...l'amore è il primo capolavoro d'arte appeso al cielo della poesia...S.Dellestelle

Evoluzione di una specie | Moto Guzzi V7 come cambiano ed a che prezzo.

Continua senza sosta l'evoluzione della serie V7 di Moto Guzzi, motociclette appartenenti alla linea classica che ha saputo andare incontro ai gusti dei motociclisti italiani. 

Per l'anno in corso Moto Guzzi, mette all'attenzione del pubblico amante delle due ruote, ben tre nuove versioni, aventi in comune certi aggiornamenti tecnici come il nuovo volano in bagno d'olio che va a sostituire il precedente alternatore a secco (viene cambiato appena il frontale del bicilindrico a V di 90° con un nuovo coperchio): Stone al prezzo di 8.470 €, Special a 8.870 € e infine Racer a 10.220 € sono le tre nuove proposte per la V7

In comune il cuore
Il carattere delle tre nuove V7 è basato su tre fondamenti che hanno fatto la storia per Moto Guzzi: sto parlando del bicilindrico trasversale a V di 90, il telaio a doppia culla e la trasmissione finale a cardano. Lo small block da 744 cc può usufruire dell'alto rapporto di compressione di 10.2, dell'elevata alettatura dei cilindri che mantiene basse le temperature, e della spaziosa cassa filtro ideata per rendere ancora più ottimizzate le esigenze di "respirazione" del bicilindrico. Il motore, più che per potenza massima (48 cv a 6.200 giri), lo small block attira l'attenzione per la massiccia coppia massima, 60 Nm a 2.800 giri, che diminuisce l'utilizzo del cambio e abbassa notevolmente i consumi, tanto da riuscire a percorrere più di 23 km/l sul ciclo misto
Tre nuove V7 di Moto Guzzi
(immagine dal web)

Il cambio continua ad essere a 5 rapporti così come da tradizione la trasmissione finale consegnata al solito cardano. Il telaio è a doppia culla, con la parti inferiori imbullonati e rimovibili è un elemento chiave del progetto V7; il cannotto di sterzo inclinato di 27°50' garantisce stabilità e precisione nei cambi di direzione. Funzionanti in maniera eccellente la forcella telescopica con steli da 40 mm ed escursione di 130 mm e gli ammortizzatori posteriori regolabili nel precarico molla con estensione di 118 mm (la Racer monta una coppia di ammortizzatori a gas Bitubo WMT equipaggiati di serbatoio esterno). 

Total black, V7 stone
L'entry level delle V7 si trasforma, cambiando il look a favore di un total-black, mutando le cromature in nero, fatta eccezione del motore che conserva i toni cromatici delle leghe di metalli e la lucentezza dell'impianto di scarico. Il resto è nero, con il serbatoio che provvede a dare tono alla moto: "Rosso Corposo", "Verde Agata" o "Nero Ruvido".

V7 special, w i "seventies"
La si può avere su due basi cromatiche: in argento metallizzato con fasce nere, altrimenti in nero con fasce arancioni che ripropone perfettamente l'accostamento di colori della celebre antenata, la V750 del 1974 che propose, per la prima volta su una Guzzi, i freni a disco. Presente in entrambe il logo sul serbatoio è quello mitico in rilievo, mentre i cerchi delle ruote sono in finitura nera anziché cromata.
 
Piloti gentleman, V7 racer 
Realizzata in edizione numerata (basti osservare la targhetta celebrativa posta sulla piastra superiore di sterzo), la V7 Racer è alla sua terza edizione. A fare da padrone il look total-black (fianchetti, specchietti, staffa di supporto dei silenziatori e protezione delle pedane), il lucido serbatoio cromato da 22 litri, e il numero "7" sulle tabelle del cupolino e del codone (in Moto Guzzi fu caro al campione del mondo 250 Enrico Lorenzetti), cromato anziché bianco. Anche la sella propone un nuovo look, una monoposto rivestita di alcantara e skai (invece per la bi-posto e le pedane passeggero sono disponibili a richiesta). 

Grande impatto estetico anche per il telaio di colore rosso, risultato di uno speciale trattamento di verniciatura, portato anche ai mozzi, ruota e forcellone. Tra i pezzi pregiati, le pedane arretrate regolabili ricavate dal pieno, il perno di sterzo alleggerito e la protezione della piastra di sterzo realizzata attraverso un doppio anello cromato.(ilsole24ore)

TRECCE DI SALMONE AL DRAGONCELLO

TRECCE DI SALMONE AL DRAGONCELLO 
Ingredienti x 6  Calorie a porzione: 580

* 1,2 kg di filetti di salmone senza pelle 
* 2 dl di brodo vegetale 
* 2 cucchiai di aceto di mele 
* un bicchiere di vino bianco
* un rametto di timo e uno di dragoncello 
* pepe nero in grani 
* 2 chiodi di garofano 
* olio d'oliva extravergine, sale, pepe 

TRECCE DI SALMONE AL DRAGONCELLO
Per la salsa: 
* 3 scalogni 
* un bicchierino di aceto 
* 2 cucchiaini di senape 
* foglioline di dragoncello tritato 
* olio d'oliva, sale, pepe 

PREPARAZIONE: abbastanza facile Tempo: 45 minuti

TAGLIATE i filetti a strisce larghe 2 cm e lunghe circa 20 cm; intrecciate le strisce a 3 a 3, spennellatele di olio, salate e pepate.

BOLLITE in una casseruola il brodo con il vino, l'aceto e gli altri sapori, e regolate di sale.

PONETE le trecce di salmone in un cestello per la cottura al vapore che metterete nella casseruola del brodo, badando che il liquido lambisca appena il fondo del cestello; coprite e cuocete per circa 10 minuti.

TRITATE gli scalogni e mescolateli in una casseruolina con aceto, senape, sale e pepe.

SCALDATE a fuoco basso e montate con la frusta, versando l'olio a filo; insaporite con il dragoncello.

SERVITE le trecce in un piatto di portata, irrorandole con la salsa.

Gli organi hanno un linguaggio

La malattia è un disequilibrio di tipo biologico ed emotivo che deve essere affrontato in entrambe le direzioni. Non è più il caso di considerare solo l'approccio medico funzionalista per cui se faceva male il fegato ci si concentrava sul fegato e si sperava di risolvere il problema solo con una pillola o con un intervento chirurgico. Di contro, occorre capire anche i desideri più profondi, le vere priorità, i valori, le potenzialità e i messaggi che il nostro corpo ci invia in continuazione perché sono alla base di uno sviluppo equilibrato dell'esistenza e della salute. 

(tratto da un interessantissimo libro, "Il linguaggio degli organi" casa editrice: Tecniche nuove, scritto dalla psicoterapeuta Anna Zanardi) 


Cosa s'intende per linguaggio d'organo? «S'intende la metafora a cui ricorrono gli organi per dirci quale è il vero malessere che ci assilla. Se la funzione di un organo è quella di decidere, come per il fegato, cosa c'è di tossico o non tossico per il nostro corpo, un'eventuale malattia epatica generalmente ci dice che il soggetto non è riuscito a prendere una decisione adeguata nella sua vita rispetto a ciò che è meglio per sé. Può essere che abbia preso decisioni approvate dalla società o dalla famiglia ma che, in qualche modo, lo rendono insoddisfatto emotivamente e quindi soffre di malattie epatiche».

Dunque, la malattia come sistema di crescita? «Iutte le cose difficili e imprevedibili della vita si accettano più facilmente se gli si dà un significato per la nostra evoluzione, per la nostra crescita. È un modo per dare peso alle cose che non capiamo, un modo per non arrenderci a quello che ci fa soffrire e a cui non riusciamo a trovare una soluzione. La malattia è spesso un imprevisto che rende irraggiungibili certi obiettivi, ma la novità sta nel cercare di vederla come "maestro" di vita. Un modo per darle un valore positivo e per superare le difficoltà».

Come si percepisce uno scenario del genere? La malattia è sempre un linguaggio d'organo? «Ormai è dato per scontato anche dal punto di vista scientifico. La psiconeuroimmunologia, per citare un tipo di approccio, sostiene che tutte le cause organiche hanno una concausa emotiva. In pratica ogni volta che ci ammaliamo è perché il nostro sistema immunitario non riesce a difendere il corpo, il sistema immunitario ci difende da ciò che produciamo sia a livello emotivo che a livello cognitivo, quindi di pensiero. In definitiva, anche la medicina ufficiale ammette che in ogni malattia c'è una concausa emotiva e cognitiva. In questo senso ogni malattia ha la sua componente che andrebbe in qualche modo interpretata. È chiaro che la psicosomatica fornisce un'interpretazione parziale. In parole povere, non significa che è sbagliato ricorrere all'intervento chirurgico se ce n'è bisogno o all'intervento farmacologico, significa semplicemente che abbiamo una chiave in più per capire come ci siamo ammalati e per trovare una soluzione per stare meglio».

Quindi come intendere l'approccio psicosomatico? «Ripeto: l'approccio psicosomatico è una delle chiavi in più per comprendere e rappresenta una via altemativa per individuare le concause del nostro star male. lo credo che come in tutte le cose ci sono più cause per lo stesso effetto, non credo che esista una causa unica per la malattia». .

Molti psichiatri sono duri con la psicosomatica e si dicono convinti che serve solo a farci sentire in colpa. "Credo dipenda dal tipo di approccio che si utilizza. Negli ultimi anni la psicosomatica si è molto evoluta. La psicosomatica tedesca, così come tutta quella basata sulla psiconeuroimmunologia, di sensi di colpa non ne parla né li fa venire. Anzi è esattamente il contrario. Ciò non toglie che c'è sicuramente una connessione fra il nostro modo di vedere il mondo e un disturbo organico. A volte facciamo rinunce, scelte che non sono per noi positive e che poi pagheremo in termini di salute. Questa non è colpa ma responsabilità delle proprie azioni». 

Ciò non è un volersi sostituire al medico? "No, molto spesso è un affiancamento. Gli psicoterapeuti non decidono che tipo di cura prescrivere a un malato ma semplicemente accompagnano il medico nel sostenere psicologicamente il malato attraverso la comprensione dei suoi comportamenti disfunzionali, di quei comportamenti che l'hanno portato a soffrire emotivamente».

Si ha la certezza che ci sia una relazione fra mente, cervello e sistema immunitario? «Senz'altro, È la stessa convinzione da cui parte la psiconeuroimmunologia, cioè il comprendere come il sistema immunitario viene condizionato dai nostri pensieri».  

Insomma quando pensiamo, il sistema immunitario intercetta i pensieri e il nostro dialogo interno? «"Sostanzialmente sì. Diciamo che il nostro cervello produce milioni di pensieri totalmente inconsci che però hanno un influsso immediato sui livelli di produzione dei neurotrasmettitori che sono appunto quelli responsabili dell'attività immunitaria. È evidente che quelli negativi ci danneggiano mentre i positivisi sono dei buoni alleati».

Come agiscono le emozioni positive'?· «Faccio un esempio. Ridere accresce la produzione di serotonina una delle sostanze che vince la depressione. Oppure ridere, essere di buon umore e avere pensieri positivi aumenta la produzione di alcuni enzimi che aiutano la digestione. È chiaro, ci sono delle correlazioni fra ciò che il nostro corpo produce e la nostra mente. La positività, non può che migliorare la funzione dei nostri organi».

L'obiettivo si centra solo con l'intervento dello psicoterapeuta? «Non necessariamente nel senso che ci sono persone naturalmente portate al buon umore e alla sdrammatizzazione, mentre ce ne sono altre, un po' tutti noi, che di fronte a eventi particolari della vita non riescono a trovare un significato positivo, un significato di crescita. Allora è d'obbligo ricorrere a un esperto».  

Si riesce anche da soli ad agire positivamente sul sintomo? «la risposta non può che essere affermativa. Riconoscere è già un passagggio, nel senso che ci porta verso la possìbilità di accettare. Non è l'unico passaggio che va fatto, ma riconoscere è il primo passaggio decisivo. Poi c'è l'accettazione razionale, cioè darsi una spiegazione razionale per quello che ci sta accadendo. Infine l'accettazione emotiva: accettare emozionalmente che per anni ci siamo fatti del male perché non sapevamo trovare un altro modo per reagire a una situazione che ci causava dolore».

Questo quadro porta alla guarigione? «Significa semplicemente avvicinarsi a un cambiamento della propria vita. Cambiamento che è un passaggio essenziale verso la guarigione. In molti casi è un modo per stare meglio. La contrapposizione tra biologico e psicologico è obsoleta, visto che non la fa più nemmeno la medicina ufficiale. Ormai anche la scienza ufficiale comprende e studia la correlazione fra agire fisico e agire mentale».

Palazzo Grazioli: Berlusconi moroso. Chiesto lo sfratto per Forza Italia.

Sembra impossibile, ma è tutto vero. Silvio Berlusconi bussa a denari. Non più tardi di qualche giorno fa si è lasciato andare dicendo che le casse di Forza Italia sono a secco, e lo dimostra il fatto che sono sette mesi circa che non paga l'affitto di Palazzo Grazioli, arrivando ad accumulare un debito di circa 90 mila euro nei confronti del proprietario dell'immobile, il conte Emo Capodilista, il quale ha avviato ben due cause di sfratto. Dal novembre scorso al conte non viene più corrisposto l'affitto di parte dell'immobile, senza che nessuno gli desse una qualche motivazione, nel silenzio più assoluto. Solo quando la notizia è diventata di dominio pubblico, merito del "Fatto" e della "Stampa", qualcosa si è mosso, ma non come sperava il conte. I legali di Forza Italia hanno proposto al nobile di rinnovare il contratto di affitto con una riduzione del 50% e hanno chiesto uno sconto del 40%  sul debito accumulato. Una specie di condono insomma. Palazzo Grazioli è la residenza romana dell'ex Premier, ma anche il punto di riferimento di Forza Italia, con tanto di parlamentino con emiciclo in mogano e vari alloggi per il suo staff. Un brutto periodo economico quello di Berlusconi, tra il mezzo miliardo di euro dovuto a De Benedetti per il caso Mondadori, gli "alimenti" all'ex moglie Veronica Lario e le parcelle non certo economiche dei suoi avvocati. Chi pagherà ora l'affitto arretrato? E chi salderà i fornitori di servizi vari? E' stato chiesto al popolo di Forza Italia una sottoscrizione di 30 milioni di euro. E i parlamentari? Metteranno mani alle loro tasche? Chissa....si vedrà!

Parte seconda | iOS 7 iniziamo dal Centro di controllo.

Una volta superata la meraviglia o disappunto che sia, per la nuova grafica, ci si imbatte nella prima e forse più importante tra le nuove funzioni: il Centro di controllo.

Basta scorrere il dito verso la parte alta del display per farlo comparire. Qui sono raccolte tutte le funzioni e le impostazioni che serve avere a portata di mano per un accesso rapido, Tra le tante cito "Uso in aereo", la gestione delle connessioni Wi-Fi e il "non disturbare".

Non è tutto, perché sempre dal Centro di controllo si può accedere in pochi istanti alla fotocamera, alla gestione dei brani musicali che si stanno ascoltando, alle impostazioni Bluetooth e persino alla Torcia, altra novità che consente di trasformare il flash dell'iPhone in una fonte di luce. Novità in senso relativo, perchè esistono già svariate app che si occupano di tramutare lo smartphone in una torcia.
AirDrop su iOS 7
(immagine dal web)

Ebbene, il nuovo iOS7 integra già la funzione con buona pace degli sviluppatori di terze parti. Sempre dal Centro di controllo, si può accedere a due funzioni importanti: una è AirPlay, già conosciuta come funzione per la trasmissione in streaming di contenuti multimediali.
L'altra funzione è invece nuova di zecca e si tratta di AirDrop.
Accessibile rapidamente dal Centro di controllo, AirDrop permette lo scambio rapido di file e documenti da un dispositivo all'altro mediante Wi-Fi o Bluetooth. Il sistema promette di essere semplicissimo, al punto che non necessita di alcuna configurazione. Tutto ciò che richiede è di indicare il destinatario che se si trova già tra i contatti verrà immediatamente riconosciuto.

Un tocco avvierà il trasferimento di immagini, video, musica...tutto ciò che si desidera. Per non sbagliare ed evitare rischi inutili, i trasferimenti sono criptati. Sempre dal Centro di controllo, infine è possibile decidere i contatti dai quali vogliamo essere visti.(computeridea)

Terza parte | La tavola periodica secondo John Dalton.

Dicevamo del chimico inglese John Dalton che intorno al 1803 ipotizzò che ogni elemento fosse costituiyo da un tipo specifico di atomo, che era un'entità indivisibile.

Utilizzando i dati di Lavoisier, Dalton stimò i pesi atomici di vari importanti elementi analizzando semplici composti chimici. L'acqua sembrava formata per un ottavo del suo peso da idrogeno e per sette ottavi da ossigeno: cosi Dalton assegnò peso atomico 1 all'idrogeno e 7 all'ossigeno, assumendo che la formula molecolare dell'acqua fosse HO. Anche se le proporzioni misurate da Lavoisier non erano del tutto precise e la formula molecolare di Dalton in questo caso specifico era errata (come ormai tutti sanno), il suo approccio era esatto.
John Dalton
(immagine dal web)

I pesi atomici relativi degli elementi si sarebbero in futuro dimostrati cruciali, dopo ulteriori precisazioni, per riuscire a costruire poi la tavola periodica, nel corso degli anni Sessanta dell'Ottocento.
A cominciare fu un chimico tedesco, Johann Wolfgang Dobereiner, che per vari anni, a partire dal 1817, notò che per terne di elementi con proprietà chimiche simili avevano anche delle somiglianze nei pesi atomici. Ad esempio i metalli alcalini litio, sodio e potassio hanno pesi atomici rispettivamente 7-23 e 39. Il peso atomico del sodio si trova quindi esattamente a metà tra quello del litio e quello del potassio (7+39 uguale a 46; 46/2 uguale a 23). la stessa relazione vale per i metalli alcalino-terrosi calcio, stronzio e bario, stronzio e bario e per gli alogeni cloro, bromo e iodio.

Tra il 1827 ed il 1858 altri chimici estesero le osservazioni di Dobereiner al di là di queste terne, aggiungendo il magnesio ai metalli alcalino-terrosi e il fluoro agli alogeni. L'ossigeno, lo zolfo, il selenio e il tellurio furono classificati in una stessa famiglia: l'azoto, il fosforo, l'arsenico, l'antimonio e il bismuto in un'altra.
Nel 1858 un chimico italiano, Stanislao Cannizzaro, pubblicò un elenco standardizzato di pesi atomici e molecolari riesumando un'ipotesi formulata nel 1811 dal suo connazionale il chimico e fisico Amedeo Avogadro, a proposito dei gas.(science)

Sessant'anni per creare un'opera monumentale

Due secoli dopo il Faust di Marlowe, Johann Wolfgang von Goethe pubblicava la sua opera più famosa nonché una delle più importanti opere della letteratura europea e mondiale, ovvero il Faust.

Goethe lavorò al suo Faust per ben sessant'anni creando un'opera monumentale (nel vero senso della parola, è un discreto mattoncino questo libro) che lo consacrò come massimo scrittore di lingua tedesca e imprimendo al personaggio di Faust un'anima moderna.
Faust
Faust


Io sono una parte di quella possanza che vuole costantemente il male e opera costantemente il bene.


A parlare è Mefistofele, il diavolo tentatore che propone a Faust il fatale patto per allontanare il dotto erudito dalla noia e dallo sconforto. Un patto infido, perché se è vero che Faust potrà godere dei poteri di Mefistofele, fino a sperimentare la felicità e l'appagamento più assoluto, proprio in quel momento Mefistofele prenderà la sua anima per condannarla alla dannazione eterna.

Il Faust rappresenta il simbolo dell'anima lacerata dall'eterno conflitto tra il bene e il male, la salvezza e la dannazione. La sua scommessa con Mefistofele altro non è che la ricerca della conoscenza del mondo come Dio lo ha creato, una ricerca differente da quella del Faust di Marlowe.

Nel suo Faust Goethe fa vivere al proprio personaggio moltissime avventure, facendogli persino conoscere l'amore di Margherita e quello di Elena di Troia. Goethe colma le “lacune” lasciate da Marlowe andando così a creare un Faust completamente diverso, tanto che lo stesso libro possiede un finale differente.
Faust


Faust: Potrei dire a quell'attimo:
fermati dunque, sei così bello!
Non potrà mai l'orma dei miei giorni terreni
per volger di eoni scomparire.
Presentendo in me quella felicità tanto grande,
ora godo l'attimo mio più alto.


Se nell'opera di Marlowe, Faust non si pente per paura del castigo finendo così dannato per l'eternità, il Faust di Goethe viene salvato da Dio proprio mentre Mefistofele sta per condurlo nel suo regno, la ragione viene spiegata da un angelo proprio alla conclusione del romanzo, ovvero perché Faust nella sua costante ricerca aveva sempre costantemente aspirato all'infinito.

L'opera in se, non è proprio leggerissima da leggere, visti anche i temi che Goethe affronta, qua e là vi sono delle punte di sottile sarcasmo, soprattutto da parte di Mefistofele, che da buon demonio non risparmia nessuno.
Johann Wolfagnag von Goethe
Johann Wolfgang
von Goethe

Non è esattamente una lettura leggera, da gustare ad esempio sotto l'ombrellone, ma piuttosto da affrontare con coraggio durante le lunghe giornate invernali. Ciò nonostante il Faust di Goethe resta un libro di notevole impatto e carico di spunti su cui si potrebbe discutere all'infinito trovando sempre qualcosa da dire.


Chorus mysticus: Tutto il fuggente
non è che simbolo:
qui l'indigente
vita si fa,
l'inesprimibile
qui realtà;
Femineo eterno
ci trae al superno!




(Le immagini presenti sono state prese da internet, le citazioni presenti nell'articolo sono state prese dal libro stesso, mentre le informazioni generali del libro sono state prese dalla Wikipedia)

29/05/14

ANNO DOMINI 1985: L'ANNO DELL'OPERA AL NERO

"Il cuore non mente mai all'uomo,
è sempre la mente che gli mente".
Saggezza orientale

ANNO DOMINI 1985:
L'ANNO DELL'OPERA AL NERO
di Bernardino del Boca
Questo anno era atteso da molto tempo. Dal 1975 gli esoteristi attendevano anno in cui il limo, dopo la caduta dei valori del passato, avrebbe cominciato a formarsi sotto le macerie. Quel limo fertilizzante che avrebbe accelerato la caduta delle cose che devono crollare, aumentata la confusione in chi crede solo nella materia, e permesso ai valori del nuovo piano di coscienza di gerrmogliare in tutti i continenti.
E ciò che sta ora accadendo, ovunque. Nel maggio del 1951, al primo Congresso ICSE che si tenne in Olanda, ad Amsterdam, conobbi lo scrittore inglese Rom Landau che rappresentava la Gran Bretagna al Congresso. Era l'autore di un libro di grande successo: "God is my adventure" (Ivor Nicholson and Watson, Londra 1935) che aveva avuto subito quattro riedizioni entro il 1936. In questo libro Landau ha raccolto le sue interviste con i mistici e i maestri spirituali del tempo: il Conte Keyserling, Stefan George e il Bò Yin Ra, Rudolf Steiner, Krishnamurti, Shri Meher Baba, Principal George Jeffreys, Frank Buchman, P.D. Ouspensky, Gurdjieff, ecc.
Bernardino del Boca

Avendo anch'io conosciuto Krishnamurti durante le sue conferenze all'Alpino di Stresa, parlammo molto di lui. Mi interessava sapere del suo incontro con Krishnamurti in California. Landau aveva telefonato alla Ojai Valley, dove allora viveva Krishnamurti, e la sua richiesta per una intervista fu accettata. Krishnaji era appena tornato dalla Nuova Zelanda e si trovava a Carmel, località vicino a San Francisco. Era l'autunno del 1934. Landau arrivò via mare a New York, prese uno dei primi aerei che facevano servizio per San Francisco e da qui prese il treno per Monterey. Arrivò che pioveva e da questa località telefonò a CarmeI. Dopo mezzora Krishnamurti stesso lo venne a prendere in automobile. Landau lo aveva conosciuto e intervistato sette anni prima, e lo aveva adorato al castello di Eerde, Ommen, in Olanda, assieme a migliaia di altre persone. Lo aveva adorato come il "Maestro del Mondo", il Messia dei tempi nuovi. Lo ritrovava con la figura ancora giovanile, ma col viso segnato e con alcuni capelli bianchi.

Ora era il filosofo, il saggio che insegnava a liberarsi da tutte le illusioni. . In auto Krishnamurti gli disse: "Non so perché avete fatto questo lungo viaggio per vedere me, e se sarò in grado di soddisfarvi. Come proponete di iniziare?" Landau rispose che voleva stare l'intera settimana il più possibile con lui e parlare di tutto. Ne risultò la più bella e candida intervista che Krishnamurti abbia mai rilasciato. Durante i giorni del congresso ICSE io e Landau parlammo molto di quell'incontro. Discutemmo delle risposte che Krishnamurti diede riguardante il li~retto "Ai piedi del Maestro" e dei suoi rapporti con la Signora Besant, ma SI parlò soprattutto di ciò che non apparve nell'intervista, di quei silenzi con cui Krishnamurti indicava le "nuove vie", le cose per cui non c'erano ancora le parole per dire.

L'uomo deve liberarsi degli inganni della prima mente e riconoscersi come Anima, non come personaggio, se vuole trovare la via del cuore. Il "Cuore dell' Anima", non il cuore del personaggio. Il suo maestro ed amico, il Vescovo Leadbeather lo aveva iniziato alle "cose nuove che stavano per venire" e lo aveva forzato a superare i limiti del suo personaggio karmico. Le sue giornaliere sofferenze fisiche erano dovute a questa forzatura: era costretto a recitare una parte che serviva agli altri, non a lui. Tutti nel mondo recitano una parte che non hanno scritto loro, ma l'Autore. Tutti nel mondo modificano questa parte nel meglio o nel peggio, secondo un complesso e continuato mutevole stato di cose. Solo il "guerriero" cammina sulla "strada diritta", al di là del Bene e del Male: vive nell'illusione ma non si lascia ingannare da essa.

"Landau mi parlò anche della visione che Krishnamurti aveva del futuro: il crollo di un piano della mente per la conquista di uno nuovo: e la venuta dell"' anno della putrefazione", l'anno dell'opera alchemica al nero, l'anno della confusione, l'anno 1985, l'anno in cui inizia il suo silenzio. L'anno in cui l'uomo deve cominciare a sapere che può comandare al suo cuore, se si sottrae agli inganni della prima mente, se si libera dal conosciuto. Landau ha scritto nella sua intervista a Carmel, a pag.404 del suo libro: "Comandare al cuore è possibile solo se si è aiutati dal coraggio e dalla fede. Il coraggio è necessario affinché si possa essere capaci di abbandonare la paura; e la fede è necessaria per avere fede in Dio". In questo anno 1985 in cui anche le Chiese, oltre a tutte le istituzioni laiche, mostrano la trama materiale che toglie loro ogni forza per lottare contro il male dilagante, Papa Giovanni Paolo II dice: "L'umanità ha un estremo bisogno di bontà, e per questo ha amato Papa Giovanni e tuttora lo venera e lo invoca". Il mondo è buono, perché possiamo sperimentare la sua fondamentale bontà, ma la mente, portata sugli altari, porta l'uomo-bestia a desiderare il male, a nutrirsi di cattiveria, a crogiolarsi negli aspetti più negativi del pensiero umano.[...]


Questo è un...Casio per gli amanti dei motori!

Casio Edifice Limited Edition
(immagine dal web)
Questo è un...Casio per gli amanti del rombo dei motori! Chiunque degli amanti di auto che volesse un orologio non qualunque che possa impersonificare l'anima, il phatos della competizione in tutta la sua essenza e velocità, potrà sempre recarsi nei pressi della Galleria Alberto Sordi.

Nella sudetta galleria, Casio darà luogo alla presentazione di cinque nuovi cronografi da polso, della serie Edifice Limited Edition, prodotti con la partnership del team di Formula uno Campione del Mondo in carica, l'Infiniti Red Bull Rancing. Un connubbio tra questi orologi e tutti coloro che quotidianamente si adoperano per essere all'altezza della situazione in una realtà, come quello della Formula Uno, dove ogni decimo di secondo può fare la differenza.

A tal proposito, oltre ad essere sponsor del Team, gli orologi Edifice sono al polso di tutti gli appartenenti al team, dai meccanici fino a due piloti, Ricciardo e Vettel. Gli orologi che oltre a un design ricercato offrono le più impensate misurazioni, risultano utili per chi sta a bordo pista e conosce bene l'importanza "del tempo". Ma sono anche affidabili e curati nei minimi dettagli, caratteristiche da cui un'orologio Edifice non prescindere per andare incontro alle esigenze del team Campione del Mondo. I modelli esposti sono cinque con prezzi che variano da 159,00 a 249,00 €.(ilsole24ore)

India | Continua la violenza del "branco". Due ragazzine stuprate e impiccate.

India. E' dal 2012 che si susseguono fenomeni di strupro ad opera del "branco" ai danni di donne, sia indiane che straniere. Questa volta è toccato a due ragazzine di 14 e 15 anni, cugine, appartenenti ai Dalit, i senza casta, stuprate e impiccate ad un albero di mango da un branco di sette uomini. Teatro dell'atroce assassinio è stato il villaggio di Katra, nello stato settentrionale dell'Uttar Pradesh. Le due cuginette erano scomparse di casa martedì sera e la mattina seguente i loro corpi penzolavano ad un albero. Gli abitanti sono insorti contro la polizia, ritenendola colpevole di essersi mossa con estremo ritardo dopo la denuncia di scomparsa presentata dai parenti delle due piccole vittime e per protesta hanno bloccato un'intera strada.. Le forze dell'ordine hanno arrestato uno dei sette responsabili dello stupro e sono sulle tracce degli altri sei, tra i quali sembra ci siano due poliziotti. E' da ben due anni che l'India è teatro di stupri e violenze nei confronti delle donne. Nel dicembre 2012 fu la volta di una studentessa di 23 anni, violentata dal branco in autobus e morta a causa delle ferite riportate, a gennaio una ragazzina di 12 anni è stata bruciata viva dopo essere stata violentata, il mese dopo è stata la volta di una bimba di nove anni ed anche una turista danese ha subito violenze e percosse. (immagine presa dal web)

SPIEDINI DI SALMONE ALLA GIAPPONESE

SPIEDINI DI SALMONE ALLA GIAPPONESE 

Ingredienti x 6  Calorie a porzione: 420
• 1,2 kg di filetto di salmone fresco senza pelle 
• un grosso porro 
2 cucchiai di salsa di soia 
• un bicchierino di sherry 
• 5 cucchiai di zucchero di canna 
• un cucchiaio di aceto di mele 
• uno spicchio d'aglio 
• un cucchiaio di zenzero fresco grattugiato

PREPARAZIONE: facile Tempo: 20 minuti + la marinatura

TAGLIARE utilizzando un coltello affilato i filetti di salmone a dadi non troppo piccoli.

SPIEDINI DI SALMONE  ALLA GIAPPONESE
SFOGLIATE il porro, tagliate le foglie ottenute a strisce sottili e scottatele per qualche istante in acqua bollente. Avvolgete i pezzi di salmone nelle striscioline di porro e infilzateli con spiedini di legno.

MESCOLATE in una ciotola la salsa di soia con lo sherry (o con saké), lo zucchero di canna, l'aceto di mele, lo spicchio d'aglio tritato fine e lo zenzero grattugiato.

IRRORATE con la salsina preparata gli spiedini, metteteli in frigo e fateli marinare per almeno 2 ore, girandoli di tanto in tanto.

TOGLIETE dal frigo e cuocete gli spiedini sulla griglia o in una padella antiaderente, spennellandoli spesso con la marinata.

SCALDARTE appena la marinata rimasta e servitela come salsa con gli spiedini.

Tempi personali e i bioritmi

 «Se pensiamo a un quadro la cronobiologia è la cornice, mentre il bioritmo è il soggetto del quadro»

I bioritmi sono un linguaggio della nostra persona. La nostra vita è influenzata da cicli di diversa natura: fisico (dura 23 giorni), emotivo (dura 28 giorni), intellettivo (dura 33 giorni). Questi cicli attraversano fasi che vanno da un minimo a un massimo di rendimento, tenendo conto dei giorni ai quali si riferiscono, ma occorre precisare che sono del tutto individuali per ciascuno di noi visto che sono calcolati partendo dalla data di nascita. Perché fare un bioritmo? Semplice, per conoscere più da vicino il proprio corpo e usufruire al meglio delle proprie energie e delle proprie possibilità nei momenti più opportuni. I bioritmi si possono applicare, ormai lo afferma anche la scienza ufficiale, alla salute, allo sport, al lavoro, agli affari, all'amore e a tutte le altre attività umane.

sentirsi bene ad un'ora precisa

Quando le prestazioni fisicbe e mentali sono più efficaci?
A quest'ora mi sento al top

*Fra le 3 e le 6 antimeridiane c'è il più basso livello di vigilanza di tutto il giorno.
*Ore del mattino: buona memoria a breve termine. Se ne awantaggiano le attività creative e organizzative. Il consiglio è di destinare queste ore a lavori che richiedono grande concentrazione e organizzazione. Stesso discorso per gli acquisti: saranno più azzeccati.
*Verso mezzogiorno: la vigilanza è al massimo livello.
*Periodo pomeridiano: è l'ideale per le operazioni manuali e la memoria a lungo termine raggiunge il top. Intorno alle 15 si avverte in misura minore il dolore: l'organismo produce un numero superiore di endorfine, sostanze che ottimizzano la risposta al dolore. È dunque il momento per recarsi dal dentista o sottoporsi a cure estetiche un po' dolorose.
*Metà pomeriggio: via libera a occupazioni semplici, ripetitive e routinarie.
*Pomeriggio e prime ore della sera: le prestazioni sportive del corpo fanno segnare un sensibile sviluppo e si ha la massima percezione sensoriale. Una mezz'eretta di ginnastica o di cyclette, un po' di stretching e una partita a tennis sono indicate nelle prime ore della giornata. Per esercizi pesanti meglio il primo pomeriggio: il sistema muscolare raggiunge la massima efficienza fra le 14,30 e le 17,30. Dedicarsi, invece, a corse e pedalate in bicicletta tra le 16 e le 18 perché il sistema respiratorio lavora al meglio delle proprie capacità.
*Ore 20-22: sono le ore dell'introspezione e lo stare soli con se stessi.
*L'orario in cui ci si sveglia corrisponde ai propri ritmi biologici se: non si ha necessità di programmare la sveglia; se ci si sente perfettamente presenti negli attimi che seguono il risveglio; si ha immediatamente voglia di mangiare.
*Si ha bisogno di svegliarsi leggermente più tardi: se durante il fine settimana ci si sveglia sempre più tardi rispetto agli altri giorni della settimana; si avverte stanchezza al momento del risveglio; non si è in grado di praticare l'attività sportiva preferita nell'ora successiva al risveglio.

 Vi potrebbe interessare:
SCOPRIAMO COS'È LA CRONOBIOLOGIA 
Meravigliosi ritmi guida: I ritmi circadiani 
In medicina o nel quotidiano la cronoterapia
Cronodieta: basata sui ritmi circadiani 
Reagire ai ritmi delle stagioni

iOS 7 | Un passo avanti con un taglio al passato | Parte prima.

Il nuovo iOS 7 è destinato a cambiare per sempre i dispositivi portatili di Apple, ma anche a scatenare infinite discussioni.

Nel corso dell'ormai abiutale keynote, un sorridente Tim Cook, l'uomo al vertice della compagnia dopo la scomparsa di Steve Jobs, ha presentato la nuova versione del sistema operativo mobile di Apple. le novità sono tante, ma decisamente più numerosi sono stati i commenti che nei giorni successivi alla presentazione hanno letteralmente incaso la Rete.

Intendiamoci, nessuno come Apple sa come far parlare di sè, ed è anche vero che le chiacchiere intorno ai prodotti dell'azienda di Cupertino sono da sempre parte integrante del divertimento. Inutile però nascondere che dopo la scomparsa del "guru" Jobs, le cose non siano sempre andate per il verso giusto e l'arrivo di iOS 7 ha contribuito ancora di più a incediare gli animi dei più accaniti sostenitori di Apple. Proviamo a vedere perchè.
Passato e presente di iOS
(immagine dal web)

UN TAGLIO NETTO AL PASSATO
La novità più evidente del nuovo iOS 7 è in superficie. Prima ancora di avventurarci tra le funzioni e le caratteristiche introdotte, fermiamoci a osservare la schermata Home. Quello che si nota subito, a colpo d'occhio, è la nuova grafica "flat", e quindi piatta. senza più traccia degli effetti e dei rilievi tipici dello "scheumorfismo". Di questo strano termine ne vorrei parlare in maniera approfondità in un post successivo, qui basti sapere che la grafica dei sistemi precedenti si basava sull'imitazione del mondo e degli oggetti reali. L'approccio era molto amato da Steve Jobs, che ne aveva fatto un tratto distintivo dei prodotti Apple. L'azienda ha deciso che era ora di andare avanti e che quindi si poteva dare un taglio al passato. Sono stati in molti a non prenderla bene. Vuoi perchè le idee di Jobs sono ancora molto sentite tra gli appassionati, vuoi perchè, in effetti, la nuova grafica sembra prendere più di uno spunto da quella adottata da Microsoft per il suo Windows Phone, ma questo è stato visto come un "tradimento".

UN PASSO AVANTI
Comunque stiano le cose, è onesto dire che iOS 7 è rimasto sostanzialmente invariato per molti anni e forse era il momento giusto per introdurre un pò di freschezza. Se la scelta sia stata azzeccata oppure no, solo il tempo potrà dirlo. Sarebbe in ogni caso ingiusto fermarsi alla superficie del nuovo iOS 7, anche perchè sotto le icone piatte della schermata Home si possono trovare tanti cambiamenti, con nuove funzioni e interventi mirati a rendere ancora più piacevole l'uso dei dispositivi Apple. La scomparsa di fronzoli, abbellimenti e accorgimenti di design è stata giustificata con un discorso semplice: dopo i primi anni. le persone hanno capito perfettamente cosa sono gli smartphone, i tablet e gli schermi touch. Questo vuol dire che un pulsante virtuale può anche non avere l'aspetto di un vero pulsante, la gente lo premerà comunque.(computeridea)


Parte terza | Come è stata scoperta la struttura della tavola periodica | I materiali moderni.

Antoine-Laurent de Lavoisier
(immagine dal web)
 
Il concetto moderno di elemento chimico iniziò a emergere alla fine del XVIII secolo ea opera del chimico francese Antoine-Laurent de Lavoisier, che è considerato il padre della chimica moderna per il suo lavoro dal 1770 circa fino al 1794, anno in cui fu ghigliottinato.

Con esperimenti quantitativi, Lavoisier defini empiricamente un elemento come una sostanza materiale che non era stata ancora scomposta in sostanze più elementari. Nel 1789, anno della Rivoluzione francese, Lavoisier pubblicò il suo Traitè èlèmentaire de chimie, in cui elencava 33 sostanze semplici, o elementi. Molti di essi sono considerati a tutt'oggi tali: i gas idrogeno e ossigeno e i metalli noti fin dall'antichità, più il manganese, il molibdeno e il tungsteno, nonchè i non metalli carbonio, zolfo e fosforo. Tra gli altri presunti elementi chimici dell'elenco di Lavoisier, però ci sono anche la calce e la barite, che oggi sappiamo essere composti chimici, e la luce e il calore, che appartengono alla fisica, non alla chimica.

A ogni modo, Lavoisier escluse correttamente la terra, l'acqua, l'aria e il fuoco, dato che si era chiarito che erano composti da sostanze più fondamentali. Il passo successivo nella classificazione degli elementi fu compiuto da un chimico inglese, John Dalton, attorno al 1803.(science)

Il tè. Quali sono i vantaggi di assumere questa bevanda.

Da dove proviene il? Sembra che i cinesi lo conoscessero già 5 mila anni fa, ma alcuni testi riferiscono che in Cina fece la sua comparsa nel III secolo. Un’altra leggenda narra che la scoperta del tè venne attribuita all’imperatore Shen Nung, che nel 2.700 a. C. notò che alcune foglie cadute in acqua bollente emanavano un ottimo aroma profumato e volle assaggiarlo, scoprendone anche la bontà. Furono i monaci buddisti i primi a promuovere il consumo di tè, si espanse durante la dinastia Song e approdò in Giappone, mentre in Europa venne importato presumibilmente dai portoghesi, si espanse in Francia e Paesi Bassi mentre in Gran Bretagna crebbe moltissimo e si impose come costume nazionale. Molti studi e ricerche sono state fatte su questa foglia, derivante dalla pianta “Camellia sinensis”, scoprendone diverse proprietà, se non curative, sicuramente benefiche. Uno studio pubblicato sulla rivista Psychopharmacology il tè, specialmente quello verde, può migliorare alcune funzioni cerebrali compresa la memoria di lavoro. Infatti in questo studio 12 persone hanno ricevuto alcune una bevanda contenente 27,5 grammi di estratto di tè verde, altre la stessa bevanda senza il tè verde. Sottoposte queste persone a dei test di memoria, si è dimostrato come il tè verde ottimizzasse le prestazioni e i collegamenti tra la parte frontale del cervello e le regioni parietali. Un altro studio del 2006 pubblicato sul Journal of American Medical Association dimostra che il tè verde è riduce i casi di malattie cardiovascolari. In questo studio i volontari che hanno bevuto almeno cinque tazze di tè al giorno si sono visti ridurre significativamente il rischio di morire rispetto ai soggetti che bevevano una tazza di tè al giorno. Un altro beneficio di queste foglie è la proprietà di combattere la carie. Infatti alcuni suoi composti minimizzano la crescita di batteri che causano la carie, di conseguenza degli sciacqui con i tè riducono l’accumulo di placca sui denti. Anche il tono muscolare è sensibile ad una buona tazza di tè, riducendo questi lo stress ossidativo dovuto all'età e l'infiammazione che colpisce i muscoli e le ossa. Per dirla tutta, il tè è una bevanda che, se presa senza zucchero, ci dà un apporto calorico pari a zero, mentre se si sceglie il tè verde rispetto a quello nero si ha un’assunzione di caffeina molto minore.

28/05/14

La struttura della tavola periodica | Come è stata scoperta | Parte seconda.

Alchimisti
(immagine dal web)
Eravamo arrivati alla scoperta della "quintessenza", l'etere dei cieli da parte di Aristotele. 

Ovviamente, alcune delle circa 90 sostanze che esistono in natura e che oggi riconosciamo come elementi, erano già ben note fin dall'antichità e anche da prima.
Il carbonio, il rame, l'oro, il ferro, il piombo, il mercurio, l'argento, lo stagno e lo zolfo. Queste sostanze si trovavano da sole, oppure erano facilmente separabili dai minerali in cui comparivano.

Per diversi secoli, gli alchimisti si affaccendarono per cercare di trasformare i metalli "vili" che si trovano in natura, come per esempio il ferro e il piombo, in metalli "nobili", come l'oro e l'argento, ma senza avere successo.
Nelle parole sprezzanti del filosofo Francesco Bacone, che scriveva poco dopo il 1620: "Tutta la filosofia della natura che abbiamo oggi è quella dei greci o l'altra, degli alchimisti. L'una riesce solo a moltiplicare le parole, l'altra non riesce mai a moltiplicare l'oro".(science)

SALMONE ALLA SALSA DI SENAPE

SALMONE ALLA SALSA DI SENAPE
Ingredienti x 8 Calorie a porzione: 450
un salmone di circa 2 kg 
• 40 g di sale grosso 
• 40 g di zucchero 
• 2 cucchiai di pepe bianco 
• un ciuffo di aneto fresco 

Per la salsa: 
• 4 cucchiai di senape 
• un cucchiaio di senape in polvere 
• 3 cucchiai di zucchero 
• 2 cucchiai di aceto di mele 
• un cucchiaio di vino bianco 
• 4 cucchiai di olio di semi di girasole 
• un ciuffo di aneto fresco, sale

Preparazione: facilissima Tempo: 40 minuti + il riposo
SALMONE ALLA SALSA DI SENAPE

PULITE il salmone, sfilettatelo eliminando le lische e ponete i due filetti ottenuti su un piatto ovale, con la pelle appoggiata sul piatto.

MESCOLATE sale, zucchero, pepe e aneto e cospargete i filetti dalla parte della polpa. Poneteli uno sull'altro, coprite con un foglio di pellicola e mettete in frigo a riposare per un paio di giorni: Girate il pesce ogni 12 ore.

PREPARATE la salsa mescolando in una ciotola tutti gli ingredienti e montate con la frusta, versando l'olio a filo.

TOGLIETE il salmone dal frigo, eliminate la pelle, tagliatelo a fettine e servitelo con la salsa e burro, pane di segale, cetriolini.

Reagire ai ritmi delle stagioni

La totalità degli esseri viventi sono sincronizzati su ritmi annuali: basta osservare le piante che germogliano e fioriscono, danno frutti e si seccano seguendo il ritmo delle stagioni. Anche nel mondo animale vale la regola: ci sono stagioni propizie per l'amore e altre per andare in letargo.

Negli uomini anche se si cerca di mascherare il fenomeno spiegandolo attraverso comportamenti sociali e influenze culturali vale la stessa regola. La prova arriva addirittura dalla scienza ufficiale e non solo dalle cosiddette medicine non convenzionali: gli ormoni preposti al nostro equilìbrio psicofisico risentono delle variazioni annuali. Due esempi per tutti.

Tra ottobre e novembre la secrezione di serotonina (è implicata anche nelle funzioni di sonno, dolore e comportamento sessuale) si abbassa. A questo punto, proprio in seguito al suo abbassamento il corpo manifesta un desiderio spontaneo di prodotti energetici e dalla cui metabolizzazione si sviluppano zuccheri.

Invece tra febbraio e marzo, quando sta per arrivare la primavera e le condizioni climatiche sono più favorevoli, l'organismo produce ai massimi livelli la dopamina: un ormone che accelera l'impiego dei grassi e consente l'eliminazione delle scorte accumulate durante la stagione invernale.

Allora il rimedio migliore per ritrovare carica ed energia, rafforzando i ritmi del corpo, sta nel coniugare ritmi biologici e depurazione da mettere in pratica prima di tutto attraverso tisane o decotti, preparati fitoterapici, tinture madri, idroterapia e almeno un giorno di digiuno a settimana o al mese. Si tratta di cure depurative o, più tecnicamente, di drenaggio, che consentono agli organi cosiddetti emuntori (cute, fegato, intestino, panaeas, polmoni, reni) di svolgere nel migliore dei modi la loro attività disintossicante, rimuovendo dall'organismo, con una vera e propria pulizia profonda, i rifiuti del metabolismo ristagnanti nei tessuti e responsabili di innescare numerosi disturbi: abbassamento delle difese immunitarie, alterazioni del sonno, nervosismo, stress e cellulite.
immagine presa dal web

Tra le tante si segnalano il linfodrenaggio: si tratta di assumere gemmoderivati, tinture madri e altri preparati vegetali. E ancora: idroterapia, erbe cinesi, integratori alimentari, ossigenoterapia. Basta consultare l'erborista o il farmacista di fiducia. Per lo schema alimentare fare uso costante di verdure crude di stagione e ortaggi (ideali quelli dal sapore piccante come ravanello e crescione), frutta, germogli e erbe selvatiche (achillea, borragine, cicoria selvatica, tarassaco, ortica, bardana, borsa di pastore, luppolo, malva, raperonzolo). È chiaro che lo schema alimentare vegetariano e incentrato su prodotti biologici è il più adatto per portare a buon fine questa opera di disintossicazione profonda. Due ultimi consigli: bevete in abbondanza, sia acqua (2-3 litri al giorno) che succhi e centrifugati di frutta e verdura: purificano, eliminando le tossine; fate del moto: se ne avvantaggeranno tutti gli organi.
 Vi potrebbe interessare:
SCOPRIAMO COS'È LA CRONOBIOLOGIA 
Meravigliosi ritmi guida: I ritmi circadiani 
In medicina o nel quotidiano la cronoterapia
Cronodieta: basata sui ritmi circadiani 
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.