Due
secoli dopo il Faust di Marlowe, Johann Wolfgang von
Goethe pubblicava la sua opera più famosa nonché una delle più
importanti opere della letteratura europea e mondiale, ovvero il Faust.
Goethe
lavorò al suo Faust per ben sessant'anni creando un'opera
monumentale (nel vero senso della parola, è un discreto mattoncino
questo libro) che lo consacrò come massimo scrittore di lingua
tedesca e imprimendo al personaggio di Faust
un'anima moderna.
Faust |
Io sono una
parte di quella possanza che vuole costantemente il male e opera
costantemente il bene.
A
parlare è Mefistofele, il diavolo tentatore che propone a
Faust il fatale patto per allontanare il dotto erudito dalla
noia e dallo sconforto. Un patto infido, perché se è vero che Faust
potrà godere dei poteri di Mefistofele, fino a sperimentare
la felicità e l'appagamento più assoluto, proprio in quel momento
Mefistofele prenderà la sua anima per condannarla alla
dannazione eterna.
Il
Faust
rappresenta il simbolo dell'anima lacerata dall'eterno conflitto tra
il bene e il male, la salvezza e la dannazione. La sua scommessa con
Mefistofele
altro non è che la ricerca della conoscenza del mondo come Dio
lo ha creato, una ricerca differente da quella del Faust
di Marlowe.
Nel
suo Faust
Goethe
fa vivere al proprio personaggio moltissime avventure, facendogli
persino conoscere l'amore di Margherita
e quello di Elena
di
Troia.
Goethe
colma le “lacune” lasciate da Marlowe andando così a creare un
Faust completamente diverso, tanto che lo stesso libro possiede un finale differente.
Faust |
Faust:
Potrei
dire a quell'attimo:
fermati
dunque, sei così bello!
Non
potrà mai l'orma dei miei giorni terreni
per
volger di eoni
scomparire.
Presentendo
in me quella felicità tanto grande,
ora
godo l'attimo mio più alto.
Se
nell'opera di Marlowe,
Faust
non si pente per paura del castigo finendo così dannato per
l'eternità, il Faust
di Goethe
viene salvato da Dio
proprio mentre Mefistofele
sta per condurlo nel suo regno, la ragione viene spiegata da un
angelo proprio alla conclusione del romanzo, ovvero perché Faust
nella sua costante ricerca aveva sempre costantemente aspirato
all'infinito.
L'opera
in se, non è proprio leggerissima da leggere, visti anche i temi
che Goethe affronta, qua e là vi sono delle punte di sottile
sarcasmo, soprattutto da parte di Mefistofele, che da buon demonio
non risparmia nessuno.
Johann Wolfgang von Goethe |
Non
è esattamente una lettura leggera, da gustare ad esempio sotto
l'ombrellone, ma piuttosto da affrontare con coraggio durante le
lunghe giornate invernali. Ciò nonostante il Faust
di Goethe
resta un libro di notevole impatto e carico di spunti su cui si
potrebbe discutere all'infinito
trovando sempre qualcosa da dire.
Chorus
mysticus:
Tutto il fuggente
non
è che simbolo:
qui
l'indigente
vita
si fa,
l'inesprimibile
qui
realtà;
Femineo
eterno
ci
trae al superno!
(Le
immagini presenti sono state prese da internet, le citazioni presenti
nell'articolo sono state prese dal libro stesso, mentre le
informazioni generali del libro sono state prese dalla Wikipedia)