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07/04/15
29/03/15
'Star Trek' aveva Anticipato un Dispositivo che guarisce istantaneamente la Pelle e che ora è Realtà usato dagli astronauti sulla ISS
Pubblicato da
Galadriel
La Nasa ha firmato due accordi di brevetto con sede in Texas Grok Technologies Il suo dispositivo BioReplicates creerà un tessuto umano in 3D per il test della droga. La tecnologia sarebbe simile ai rigeneratori cutanei in Star Trek Mentre il dispositivo Scionic di Grok verrà utilizzato per trattare il dolore senza farmaci L'agenzia spaziale russa già utilizza un dispositivo simile, chiamato Scenar
Star Trek, ancora una volta, dimostra come avesse anticipo i tempi influenzando una nuova gamma di dispositivi biotecnologici.
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Star Trek: |
Quando il Comandante Riker, si ferisce correndo dietro al gatto di Data, nella serie tv Star Trek: The Next Generation, il dottor Beverley Crusher guarisce le sue ferite istantaneamente con un semplice dispositivo palmare. Il gadget, chiamato un rigeneratore dermico, rigenera le cellule di Riker. Pur essendo un lavoro di finzione, la tecnologia potrebbe presto diventare una realtà a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. La
Nasa ha firmato un accordo per creare dispositivi ‘novel biotechnology’ , tra cui un sistema che costruisce le cellule umane in 3D, e un altro che tratta il dolore esternamente. I gadget saranno realizzati nell'ambito di accordi di licenza di brevetto, in collaborazione con Texas-based Grok Technologies. Il primo dispositivo, chiamato BioReplicates, permetterà di creare modelli di tessuto umano in 3D che possono essere utilizzati per testare droghe e ecosmetici. Questo per aumentare la 'sicurezza, l'efficacia e la tossicità' dei test attuali e aggiungere 'maggiore precisione, affidabilità ed efficienza dei costi e cosa da non trascurare.' La Nasa afferma che la tecnologia potrebbe contribuire a ridurre la sperimentazione animale, troppo cruenta ai limiti della tortura. La tecnologia dovrebbe funzionare in modo simile ai rigeneratori dermici utilizzati in Star Trek e modelli futuri potrebbero un giorno guarire le ferite automaticamente.
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Scenar |
Una seconda piattaforma, denominata Scionic, sarebbe stata utilizzata nei dispositivi medici per anestetizzare il dolore e ridurre l'infiammazione esterne. L'Agenzia Spaziale Russa federale (RKA) ha già una tecnologia simile chiamata Scenar, nella foto, che invia segnali elettrici al cervello di una persona, che a sua volta rilascia antidolorifici naturali
La seconda tecnologia, chiamata Scionic, sarebbe stato utilizzato in dispositivi medici che potrebbero indirizzare il dolore muscolo-scheletrico e l'infiammazione esternamente. Ad esempio, i dispositivi potrebbero essere strofinati sulla pelle e aumentare le funzioni di antidolorifici naturali del corpo, senza l'uso di droghe. La Nasa ha detto che è interessato al potenziale di queste tecnologie presenti per la rigenerazione ossea e muscolare. Durante i lunghi voli spaziali, per esempio, gli astronauti sviluppano una osteopenia - una condizione che deriva dalla perdita di tessuto osseo, della massa muscolare e della densità ossea. Le tecnologie brevettate aiuteranno Grok Technologies a sviluppare prodotti innovativi per la ricerca e la comunità medica a far progredire la conoscenza globale della biomedicina. 'Non è più solo fantascienza. Tutte le indicazioni sono che le scienze della vita del 21 ° secolo cambierà drasticamente nei prossimi decenni, e Grok sta lavorando per definire la prima linea di una nuova ondata scientifica ', ha spiegato il fondatore di Grok e CEO di Moshe Kushman. L'Agenzia Spaziale Russa federale (RKA) ha già creato una tecnologia che svolge un lavoro simile al concetto di Scionic Grok Technologies '. Chiamato Scenar, il dispositivo utilizza un segnale elettrico ldebole, che posto sulla pelle su aree di dolororanti, invia segnali attraverso il sistema nervoso centrale al cervello, stimolando il rilascio di neuropeptidi - curative naturali e sostanze di regolamentazione, tra cui alcuni dei più forti antidolorifici noti come le endorfine. Si differenzia dalla TENS macchine, perché incoraggia il corpo a guarire se stesso, mentre TENS utilizza segnali elettrici per bloccare temporaneamente i segnali di dolore di raggiungere il cervello.
09/03/15
Un Buco Nero grande 12miliardi di volte il Sole
Pubblicato da
Galadriel
Scoperto un enorme Quasar dal nome poco esotico SDSS J0100 + 2802, da un professore di astrofisica dell'Università di Pechino coordinato fal team internazionale di astronomi. Questo gigante è alimentato da un buco nero con una massa pari a 12 miliardi di volte quella del Sole.
Scoperto da Xue-Bing Wu, professore di astrofisica dell'Università di Pechino, e dal team internazionale di astronomi che ha coordinato, questo "mostro dello spazio"ha una quantità tale di elementi, a partire dal fatto di essere alimentato da un buco nero con una massa pari a 12 miliardi di volte quella del Sole.
Il direttore del dipartimento di astronomia di Harvard, Avi Loeb che non fa parte dello studio, spiega al National Geographic: "È il più grande mostro che abbiamo mai rilevato in termini di luminosità. La sua luminosità è pari a 40.000 volte quella dell'intera Via Lattea".
I Quasar (parola che deriva da QUASi-stellAR radio source, ossia radiosorgente quasi stellare) fanno parte di una famiglia di oggetti denominati "nuclei galattici attivi" (AGN), della quale rappresentano i membri più distanti e luminosi. A partire dagli anni '80 gli scienziati sono stati abbastanza concordi nell'affermare che i quasar siano una regione compatta posta in mezzo ad una galassia massiccia, al centro della quale si trova un buco nero supermassiccio. Il che è esattamente ciò che è stato rilevato dal team di astronomi guidato da Xue-Bing Wu, come spiegato in un articolo pubblicato su Nature.

Per spiegare come si sia formato questo buco nero "impossibile" sono già state avanzate alcune teorie: potrebbe aver inglobato gas quasi alla massima velocità fisicamente possibile sin dall'inizio della sua esistenza, ad esempio. Ma una delle ipotesi più affascinanti è che questo colosso sia nato dall'unione di due galassie, con i loro buchi neri che si sarebbero fusi in uno solo. Ad ogni modo, i due buchi neri avrebbero dovuto avere la stessa massa per generare questo "mostruoso" figlio. fonte it.ibtimes.com
17/11/14
Rarissimo capriolo con un solo corno in mezzo al cranio, l'unicorno esiste
Pubblicato da
Lifarnur
Il mito dell'unicorno ha affascinato intere popolazioni e fatto sognare milioni di persone. Eppure nessuno mai, nemmeno i più audaci sostenitori della loro mitica esistenza sono riusciti a portare concrete prove della loro esistenza. Sembra però che una recente scoperta smentisca chi ha sempre sostenuto che gli unicorni non sono mai esistiti.
Infatti nei boschi della Slovenia abitava un rarissimo esemplare di capriolo dotato di un unico corno piazzato proprio in mezzo al cranio. Il povero animale , che è stato abbattuto da un cacciatore, presentava una rara deformità a causa della quale i palchi delle corna, si sono fusi in un unico corno che ha fatto subito pensare al famoso animale fantastico protagonista di molte fiabe. A studiare questo rarissimo caso sono stati chiamati diversi scienziati, come Bostjan Pokorny dell'ERICo Institute, un'istituto di ricerca naturalistica sloveno, e tutti affermano di non aver mai visto nulla di simile.
Al questo strano fenomeno è stato dedicato un articolo sul National Geographic sloveno e il prof Pokorny spiega: «In questa specie di capriolo, soltanto ai maschi crescono i palchi, strutture ossee bilaterali e simmetriche che si sviluppano da due peduncoli, ossia estensioni del cranio. Tuttavia, in questo caso molto particolare e atipico, i peduncoli, che dovrebbero essere separati, sono cresciuti insieme in un'unica struttura». L'esemplare in questione era avanti con l'età e di stazza notevole, segno che la sua deformità, forse dovuta ad un trauma subito nelle prime fasi dello sviluppo, non deve averlo indebolito al cospetto di altri maschi.
Proprio le dimensioni dell'animale e l'età avanzata, insieme al fatto che avesse un solo palco, sono state le motivazioni che il cacciatore ha addotto per aver scelto proprio quell'animale (in un paese dove la regolamentazione della caccia ai cervidi è molto severa). Da lontano, ha detto, aveva visto che l'animale aveva un solo corno - non certo una rarità per i caprioli - ma non che il palco era posizionato proprio al centro del cranio.
Infatti nei boschi della Slovenia abitava un rarissimo esemplare di capriolo dotato di un unico corno piazzato proprio in mezzo al cranio. Il povero animale , che è stato abbattuto da un cacciatore, presentava una rara deformità a causa della quale i palchi delle corna, si sono fusi in un unico corno che ha fatto subito pensare al famoso animale fantastico protagonista di molte fiabe. A studiare questo rarissimo caso sono stati chiamati diversi scienziati, come Bostjan Pokorny dell'ERICo Institute, un'istituto di ricerca naturalistica sloveno, e tutti affermano di non aver mai visto nulla di simile.
Al questo strano fenomeno è stato dedicato un articolo sul National Geographic sloveno e il prof Pokorny spiega: «In questa specie di capriolo, soltanto ai maschi crescono i palchi, strutture ossee bilaterali e simmetriche che si sviluppano da due peduncoli, ossia estensioni del cranio. Tuttavia, in questo caso molto particolare e atipico, i peduncoli, che dovrebbero essere separati, sono cresciuti insieme in un'unica struttura». L'esemplare in questione era avanti con l'età e di stazza notevole, segno che la sua deformità, forse dovuta ad un trauma subito nelle prime fasi dello sviluppo, non deve averlo indebolito al cospetto di altri maschi.
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Il cranio del capriolo immagine presa dal web |
Proprio le dimensioni dell'animale e l'età avanzata, insieme al fatto che avesse un solo palco, sono state le motivazioni che il cacciatore ha addotto per aver scelto proprio quell'animale (in un paese dove la regolamentazione della caccia ai cervidi è molto severa). Da lontano, ha detto, aveva visto che l'animale aveva un solo corno - non certo una rarità per i caprioli - ma non che il palco era posizionato proprio al centro del cranio.
16/11/14
Scoperto una molecola che "frena" il cervello e come rimuoverla
Pubblicato da
Galadriel
Malattie come l'Alzheimer, malattie neurologiche neurodegenerative, autismo possono da ora in poi essere migliorate grazie a scoperte fatte di recente come un "interruttore" nel cervello che potrebbe essere usato per aumentare la memoria.
Ricercatori del Research Institute of the McGill University Health Centre di Montreal (Canada) annunciano in una nota, l'identificazione di un "interruttore" trovato nel cervello che può stimolare la memoria ad immagazzinare dati. Gli scienziati hanno trovato una molecola che frena le capacita' di elaborazione del cervello, rimuovendola, si ottiene un netto miglioramento della memoria.
La scoperta sarà sicuramente importante nel trattamento e nella prevenzione di malattie neurologiche neurodegenerative, come l'autismo e l'Alzheimer senza escludere la prevenzione che passa attraverso un'alimentazione specifica che contrasti le alterazioni del metabolismo del rame, direttamente collegato all'insorgere di queste patologie. Tornando alla scoperta della proteina che "frena" il cervello si chiama FXR1P (Fragile X Related Protein 1) gli scienziati hanno visto che inibisce la produzione di molecole necessarie per la "costruzione" di nuove memorie.

12/11/14
Il lander Philae arriverà fra 7 ore sulla cometa
Pubblicato da
Galadriel
Si è staccata dalla sonda Rosetta il lander Philae. Per il coronamento di una storia, che ha i motivi ambiziosi dell'Esa, dovrebbe toccare il nucleo della cometa intorno alle 17 ora italiana.
Entrerà nella storia delle imprese dei voli spaziali, se si concluderà come progettato l'Agenzia spaziale europea (Esa). Il lander si è staccato dalla sonda Rosetta e è iniziato la lunga discesa di 7 ore,
discesa mai tentata sul nucleo di una cometa. L’arrivo sulla superficie della 67P/Churyumov-Gerasimenko, la cometa che si trova a 510 milioni di chilometri dalla Terra, potrebbe svelare molti segreti sulla nascita del Sistema solare.
"Ci sono stati diversi problemi nelle attività di preparazione condotte durante la notte, ma abbiamo deciso di dare il 'go' e Rosetta è pronta per la manovra di separazione", riferisce un tecnico delle operazioni per l'Agenzia spaziale europea (Esa), Paolo Ferri. Il centro che segue la missione a una distanza di ben 405 milioni di chilometri si trova Darmstadt, in Germania., che ha trovato un problema durante la notte nel sistema di discesa che impediva il rimbalzo a terra del lander.
L'incognita dell'atterraggio sulla cometa

Nell'ultima fase della discesa il 'carrello' di Philae libera infatti degli arpioni collegati a cavi di 45 metri, mentre il piccolo motore contrasta la spinta spingendo il veicolo verso l'alto e mantenendo i cavi in tensione, mentre un altro dispositivo li riavvolge lentamente fino al momento in cui le zampe toccano il suolo. ''Abbiamo bisogno di un po' di fortuna nel non atterrare su una roccia o su un pendio ripido'', ha detto il responsabile delle operazioni di Philae, Stephan Ulamec.
Rosetta accompagnerà la cometa fino alla fine del 2015 mentre "Philae" studierà le proprietà fisiche della superficie e del sottosuolo del nucleo e la loro composizione chimica, mineralogica e isotopica: questi dati saranno di complemento allo studio globale delle proprietà dinamiche e della morfologia superficiale della comet.
Seconda parte parte- Era greco-ellenistica | Storia della matematica
Pubblicato da
Steven
Con la fondazione ad Alessandria della Biblioteca e del Museo, che raccoglievano le più grandi menti dell'epoca, la città egizia divenne il centro culturale più importante dell'età ellenistica. In questo periodo si trovano studi di Apollonio di Perga (262-190 a.C. ca.), di Euclide (367-283 a.C. ca.) e di Archimede di Siracusa (284-218 a.C. ca.).
Il primo è noto soprattutto per l'imponente opera Le Coniche nella quale definiva e studiava le sezioni coniche: ellisse, parabola e iperbolee che ebbe grande importanza nel mondo europeo.Gli Elementi in cui raccoglie teoremi elementari di Aritmetica ma soprattutto di Geometria, per esempio i principali teoremi di geometria piana e solida come il Teorema di Pitagora e la costruzione dei solidi regolari o una dimostrazione dell'infinità dei numeri primi, diventa l'opera più importante di Euclide.
Gli Elementi è stato considerato il più attendibile manuale di matematica per secoli e secoli.
L'importanza di questo capolavoro è fondato su pochi princìpi fondamentali (in particolare su cinque che riguardano la geometria) tutta la matematica elementare e dimostra un uso esemplare della logica matematica.
L'accettazione del trattato era tale che questo era conosciuto da tutte le persone colte dell'Occidente fino al XX secolo. Si dice che Isaac Newton abbia riso una sola volta, quando gli domandarono se valesse la pena studiare gli Elementi.
Ha lasciato molte opere nelle quali dimostra una grande inventiva. Riuscì ad approssimare circoscrivendolo tra due numeri limite, a scoprire la formula per calcolare il volume e la superficie della sfera e l'area del cerchio.
Tracciò la costruzione dei solidi semiregolari o archimedei e anticipò in molti testi il calcolo infinitesimale, come nell'opera Sulle spirali, in cui si trova la tangente e la lunghezza di un arco di spirale archimedea o nella Quadratura della parabola dove in appendice calcola addirittura il risultato di una serie geometrica.
Fu anche un abile ingegnere e costruendo opere meccaniche che secondo la leggenda avrebbe costruito e per mezzo di queste macchine avrebbe difeso la città di Siracusa dall'assedio romano.
Una volta conquistata la città, nonostante il console Marcello avesse ordinato di non ucciderlo, sarebbe stato assassinato da un soldato entrato in casa mentre era intento nei suoi calcoli.
In realtà lo stesso Plutarco ha trasmesso ben tre versioni della morte di Archimede nell'assedio di Siracusa.
Ipparco di Nicea redisse la prima tavola trigonometrica con l'aiuto della quale poteva risolvere qualsiasi triangolo. Il suo lavoro fu riesaminato da Claudio Tolomeo che ottenne le formule di addizione e sottrazione del seno e del coseno. Entrambi furono anche eccellenti astronomi.
Dopo questi sviluppi la matematica ellenistica entrò in crisi.
I romani non ebbero alcun interesse verso la matematica sempre più emarginata e assimilata all'astrologia, salvando soltanto le nozioni che servivano per l'ingegneria, Anche l'inadeguatezza dell'algebra geometrica greca può aver contribuito al tramonto della matematica greco-ellenistica.
Gli ultimi matematici di riguardevole importanza sono stati Diofanto di Alessandria che nella sua Aritmetica gettò le basi per la teoria delle equazioni diofantee e lo studioso di Geometria Pappo di Alessandria che dimostrò importanti teoremi come il Teorema dell'esagono e il teorema di Pappo Guldino.
Anche i cristiani e le popolazioni barbariche manifestarono poco interesse per la matematica, anche se in teoria aritmetica e geometria facevano parte del Quadrivio. Le nozioni studiate erano ridottissime. La scuola alessandrina, che si occupava di matematica e filosofia, subì un colpo mortale quando Ipazia, la sua più rappresentante, venne trucidata dai "parabolani", fanatici cristiani sorretti dal vescovo Cirillo.
11/11/14
Frankenstein creato come si crea un tumore | Gli enigmi del DNA
Pubblicato da
Lifarnur
Svelato il mistero del 'Dna Frankenstein': ricercatori australiani hanno scoperto come il genoma riesca a cucire insieme le enormi molecole di DNA che nascono in certi tumori, proprio il processo per creare il mostro uscito dalla penna di Mary Shelley.
Questo studio, condotto in Australia, risolve un mistero che durava decenni e spiega come questi tumori assicurano la propria sopravvivenza.Queste molecole soprannominate "neocromosomi" sono cromosomi giganti in più e si trovano più comunemente nei liposarcomi (tumori del tessuto adiposo), nei sarcomi (tumori dei tessuti molli) e in alcuni tipi di cancro del cervello e del sangue. La scoperta, descritta su 'Cancer Cell', ha ancheidentificato un farmaco per trattare questi tumori che ospitano i "neocromosomi".
La ricerca, firmata da studiosi del Peter MacCallum Cancer Centre, del Walter ed Eliza Sala Institute of Medical Research e del Garvan Institute of Medical Research, ha mostrato la formazione di 'bombe' cromosomiche spontanee e le rovinose 'esplosioni' che generano i neocromosomi.
I resti distrutti, infatti, vengono rimontati a caso, a causa di una sorta di 'frenesia genetica' che segue le esplosioni. Alcuni geni chiave per lo sviluppo del cancro sono amplificati in maniera massiccia, garantendo così la sopravvivenza del tumore.

06/11/14
Il crowdfunding è un bene per la scienza | Lo spazio non è in vendita
Pubblicato da
Vito Ienna
NON CI SONO REGOLE CHE IMPEDISCONO AD UNA CATENA DI PIZZERIE DI COMPRARE DIRITTI DI DENOMINAZIONE NELLO SPAZIO.
A ottobre 2012, gli astronomi svizzeri hanno scoperto un pianeta delle dimensioni della Terra che orbitava intorno alla stella più piccola del sistema binario Alpha Centauri. Seguendo la tradizione, gli scienziati che avevano scoperto il pianeta, gli diedero un'indicazione alfabetica: Alpha Centauri Bb.
In cerca di un soprannome più orecchiabile, la start-up Uwingu promosse un concorso pubblico per dargliene uno. Si pagavano circa 3,50 € per suggerire dei nomi e 99 centesimi per votarli. Una parte del ricavato andava poi alla ricerca e all'istruzione. La campagna fu un successo, migliaia di persone vi parteciparono, ma richiamò anche l'attenzione dell'Unione Astronomica Internazionale (International Astronomical Union, IAU), arbitro indiscusso dei nomi celesti dal 1919.
La IAU sentenziò: "Tali iniziative non hanno alcuna incidenza sul processo ufficiale di denominazione". L'organizzazione si era schierata contro la Uwingu già in primavera, per una campagna finalizzata a vendere certificati per la denominazione dei crateri di Marte, nel tentativo di creare il primo atlante dettagliato del pianeta. Il crowdfunding, ovvero il finanziamento collettivo, può essere un potente strumento perché in grado di creare il capitale che molti scienziati non potrebbero mai avere, soprattutto in tempi di tagli alla ricerca. Si pensi che solo quest'anno il budget della NASA si è ridotto del 10%.
Negli ultimi anni, un certo numero di scienziati si è rivolto a grandi piattaforme di crowdfunding come Indiegogo e anche a quelle più piccole, pensate proprio per la scienza. Su Experiment.com, ad esempio, ben 150 progetti di ricerca hanno già ricevuto finanziamenti. Uwingu si sta muovendo in questa direzione. Ha, infatti, già concesso più di 50.000 dollari (circa 37mila €) all'International Dark Sky Association, al Galileo Teàcher Training Program e ad Explore Mars. Ma Uwingu'può essere considerata anche una minaccia. Attualmente non ci sono regole che impediscono, ad una catena di\ pizzerie o ad un miliardario di comprare tutti i diritti dì\ denominazione dello spazio. La IAU ha combattuto gli schemi di denominazione delle stelle per decenni e per buoni motivi. Le nomenclature standardizzate limitano la confusione, per questo la IAU le ha create. Dopo tutto, per fare un esempio, potremmo anche conoscerla come la Grande Mela o la Città che non dorme mai, ma sulle mappe ufficiali sarà sempre New York.
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Il crowdfunding è un bene per la scienza |
Negli ultimi sei anni, gli scienziati hanno scoperto più di 1.790 pianeti extrasolari, e migliaia sono ancora in attesa di essere confermati. Nel nostro sistema solare, dalle prime missioni verso Plutone, risulta che l'asteroide Cerere e una cometa arriveranno in autunno, rendendo gli standard di denominazione molto più importanti. Detto questo, il successo di Uwingu ha finora dimostrato che in questo processo, c'è un posto anche per il pubblico. La IAU l'ha capito e, l'anno scorso, ha collaborato con l'istituto no-profit SETI, per cercare i nomi per due nuove lune di Plutone. Il prossimo passo potrebbe essere quello di lavorare con aziende, come la Uwingu, per raccogliere ed esaminare le idee pubbliche.
La Uwingu, a sua volta, potrebbe utilizzare i concorsi e il crowdfunding come meccanismo di sostegno per la ricerca. Fatto sta che IAU e Uwingu hanno bisogno luna dell'altra. E la scienza spaziale ha bisogno di entrambi.
03/11/14
Mindreading un software che ti legge il pensiero
Pubblicato da
Galadriel
Mindreading software che potrebbe intercettare la tua voce interiore. E' un sistema in grado di decodificare l'attività cerebrale che crea la 'voce interiore'. Potrebbe interpretare i codici e trasformarli in parole in modo da dare "voce" a pazienti paralizzati a chi è affetto da afasia ma perchè no, anche a soggetti in coma.
Gli scienziati ritengono di aver trovato un modo per leggere le nostre menti. Hanno creato un programma per computer che può decodificare l'attività del cervello che crea la 'voce interiore' e tradurla in parole. La svolta potrebbe dare a persone incapaci di parlare in seguito ad un trauma o ad una malattia, la speranza di comunicare utilizzando questo sistema. "Se stai leggendo il testo in un giornale o un libro, nella tua testa c'è una voce che dice il testo che leggi" - dice Brian Pasley-"Stiamo cercando di decodificare l'attività cerebrale che esprime la voce interiore, per creare un supporto medico che possa permettere a qualcuno che è paralizzato o bloccato nella parola, di poter comunicare il suo pensiero".Gli scienziati hanno condotto i loro primi esperimenti nel 2011, e attualmente stanno esaminando pazienti che soffrono di afasia, una condizione che deruba della parola. L'afasia può influenzare la capacità di esprimere e comprendere il linguaggio, sia verbale che scritta e in genere si verifica improvvisamente dopo un ictus o un trauma cranico. Nei loro primi esperimenti, il team ha registrato l'attività cerebrale di sette persone che hanno subito un intervento chirurgio per trattare l'epilessia. Questi pazienti sono stati monitorati mentre guardavano in uno schermo parole di uso comune, oppure jingle famosi o il discorso inaugurale del Presidente John F. Kennedy.
Stesso esperimento è stato fatto con la musica per vedere quali neuroni corrispondono a diverse note musicali. Anche se, in una fase iniziale, la squadra è fiduciosa che questo metodo potrebbe essere utilizzato per monitorare ciò che le persone stanno pensando, quando sono impossibilitati a parlare.
01/11/14
Copie di noi stessi vivono in mondi paralleli? | Universi paralleli esistono lo sostiene una teoria
Pubblicato da
Galadriel
Immaginate un mondo dove i dinosauri non si fossero estinti, un mondo dove la Germania avesse vinto la seconda guerra mondiale, praticamente nati in un paese completamente diverso.
Questi mondi potrebbero esistere oggi in universi paralleli, che interagiscono costantemente tra loro, Può sembrare fantascienza, ma la nuova teoria potrebbe risolvere alcune delle irregolarità nella meccanica quantistica che hanno sconcertato gli scienziati per secoli.
Un gruppo di ricercatori statunitensi e australiani, Griffiths University e la University of California suggerisce che, piuttosto che evolvere in modo indipendente, i mondi vicini si influenzano reciprocamente da una sottile forza di repulsione.
Essi sostengono che questa interazione potrebbe spiegare tutto ciò che è bizzarro, per esempio come le particelle operano su scala microscopica. La meccanica quantistica è notoriamente difficile da scandagliare, esibisce strani fenomeni che sembrano violare le leggi di causa ed effetto «L'idea di universi paralleli in meccanica quantistica si è teorizzata intorno dal 1957,» ha detto Howard Wiseman, un professore di fisica all'Università del Griffith. " Nel ben noto "Many-Interacting-Worlds", ogni universo si ramifica in nuovi universi ogni volta che viene effettuata una misurazione quantistica. «Tutte le ipotesi sono quindi possibili: "In alcuni universi il dinosauro è estinto da un asteroide. In altri, l'Australia è stata colonizzato dai portoghesi".
Il modello olografico suggerisce che la gravità nell'universo proviene da sottili stringhe di vibrazione.
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Il modello olografico suggerisce che la gravità nell'universo viene da sottili stringhe vibranti. Queste stringhe sono ologrammi di eventi che si svolgono in modo bidimensionale |
L'universo è un ologramma e tutto ciò che vediamo, tra cui questo articolo e il dispositivo su cui lo stiamo leggendo è una mera proiezione. Questo è secondo un controverso modello proposto nel 1997 dal fisico teorico Juan Maldacena. Fino ad ora non era mai stata testata questa bizzarra teoria, ma recenti modelli matematici suggeriscono che il contorto principio potrebbe essere vero. Secondo la teoria, la gravità nell'universo proviene da sottili stringhe di vibrazione. Queste stringhe sono ologrammi di eventi che si svolgono in un cosmo più semplice, più piatto. Il modello del professore Maldacena suggerisce che l'universo esiste in nove dimensioni di spazio e di tempo. Nel dicembre del 2013, ricercatori giapponesi hanno tentato di affrontare questo problema fornendo le prove matematiche che il principio olografico potrebbe essere corretto.
Il principio olografico suggerisce che c'è una superficie bidimensionale che contiene tutte le informazioni necessarie per descrivere un oggetto tridimensionale, per esempio come il chip di sicurezza su una carta di credito, ma in questo caso è il nostro universo.
In sostanza, il principio afferma che i dati che contengono una descrizione di un volume e di spazio - come un essere umano o una cometa - potrebbero essere nascosti in una parte di questo "chip dell'universo.
In un buco nero, per esempio, tutti gli oggetti che cadono in esso, sarebbero interamente contenuti in superfici fluttuanti. Questo significa che non ci sarebbero oggetti fisici esistenti, bensì frammenti di dati archiviati come 'memoria'.
"Ma gli scettici mettono in discussione la realtà di altri universi, poiché essi non influenzano affatto il nostro universo. Su questo punto, la nostra convinzione "Many-Interacting -Worlds" è completamente diversa, come suggerisce il nome".
La teoria dei mondi paralleli fu proposta da Hugh Everett, che disse che la capacità delle particelle quantistiche di occupare due stati nello stesso momento, potrebbe essere spiegata se entrambi gli stati fossero co-esistenti in universi differenti. Come Everett, il Professor Wiseman e i suoi colleghi teorizzano che l'universo che sperimentiamo è solo uno di un gigantesco numero di mondi.
Essi credono che alcuni siano quasi identici ai nostri, mentre la maggior parte siano molto differenti. Tutti questi mondi sono altrettanto reali, esistenti continuamente attraverso il tempo, e che possiedono precise proprietà ben definite. Essi suggeriscono che fenomeni quantistici nascono da una forza universale di repulsione tra due mondi 'vicini' che tendono a renderli più dissimili.
Dr Michael Hall dal centro di Griffith per Quantum Dynamics ha aggiunto che la teoria di 'Interazione di mondi paralleli' possa anche creare la straordinaria possibilità di provare l'esistenza di altri mondi. "La bellezza del nostro approccio è che se c'è un solo mondo, la nostra teoria riproduce la meccanica newtoniana, mentre se c'è un gigantesco numero di mondi si riproduce alla meccanica quantistica», dice."Tutto questo predice qualcosa di nuovo che non è la teoria di Newton né la teoria quantistica.
"Crediamo che, nel fornire una nuova immagine mentale di effetti quantistici, sarà utile per la pianificazione di esperimenti per testare e sfruttare i fenomeni quantistici. Per noi almeno non c'è nulla di intrinsecamente inverosimile nell'idea,- ha aggiunto il Professor Wiseman - Per gli appassionati di fantascienza, storie che coinvolgono la comunicazione tra mondi paralleli, non sono così inverosimile dopo tutto"
27/10/14
Un sistema che inverte la paralisi
Pubblicato da
Vito Ienna
Dopo 4 anni da un incidente motociclistico che lo aveva paralizzato dal petto in giù, il 5 dicembre 2011, Andrew Meas si mosse per la prima volta.
In una settimana, cominciò a stare in piedi. Il prodigioso recupero (seppur parziale) di Meas è avvenuto grazie all'uso di un innovativo apparato di elettrodi impiantati sopra il suo midollo spinale. Per decenni, i ricercatori hanno cercato modi per aiutare milioni di persone con lesioni al midollo spinale a riprendere il controllo dei loro arti, ma con scarsi risultati.
Gli scienziati dell'Università di Louisville, nel Kentucky, del Spinai Cord Injury Research Center, dove Meas e altri tre pazienti hanno ricevuto i loro impianti, ipotizzano che la stimolazione potrebbe risvegliare le connessioni tra il cervello e la parte inferiore del corpo. "C'è una circuitazione residua che possiamo recuperare e che nessuno mai aveva pensato di usare", spiega Reggie Edgerton, direttore del Neuromuscular Research Laboratory dell'Università della California, a Los Angeles. Alcuni benefici come un migliore controllo degli sfinteri e una migliore pressione sanguigna, rimangono anche quando il dispositivo è spento. La stimolazione elettrica non è, però, una cura.
I pazienti non possono ancora camminare e la stimolazione deve essere personalizzata per ogni individuo, il che richiede tempo. Ma è comunque un enorme progresso che "apre un nuovo meccanismo di recupero" conclude Edgerton.
COME FUNZIONA (FIG.1)
- A Quando una persona con lesioni al midollo vuole muovere le dita dei piedi, l'impulso va dal cervello al midollo, ma non raggiungere la sua destinazione.
- B I sei elettrodi impiantati sul midollo spinale inferiore stimolano il circuite che controlla la parte inferiore del corpo, risvegliando i neuroni dormienti che trasportano il messaggio.
- C Un filo collega l'apparato di elettrodi all'elettrostimolatore, un dispositivo ricaricabile grande come un cercapersone, impiantato sull'addome nel sottocute.
- D Lo stimolatore avvia i vari circuiti neurali e diverse frequenze, tensioni e combinazioni di elettrodi consentono movimenti differenti.
- E Un telecomando palmare permette all'utente di selezionare quali circuiti stimolare per esempio, le dita del piede sinistro e la gamba destra.
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Fig.1 |
23/10/14
Era greco-ellenistica (Prima parte) | Storia della matematica
Pubblicato da
Steven
Matematica greco-ellenistica (circa 550 a.C. — 400 d.C.)
L'era matematica greca è suddivisa in due epoche.
Nella prima epoca, quella economicamente e politicamente più importante delle città greche e delle loro colonie, si trova la matematica sviluppata dai matematici di queste città.
Nel secondo periodo ellenistico (che inizia all'incirca intorno al 323 a.C. per concludersi verso il V secolo d.C.) si trovano gli scritti di tutti gli autori che operarono nel mondo ellenistico e che si unirono all'uso della lingua greca.
Molte delle più grandi menti appartenenti a questa epoca (Archimede, Apollonio e altri) non vissero nell'area geografica che corrisponde all'attuale Grecia, anche se furono protagonisti della cultura ellenistica di lingua greca diffusasi in molte zone del Mediterraneo. Per quanto i più antichi testi di matematica trovati in greco siano stati scritti dopo il periodo ellenistico, molti di essi vengono ritenuti copie di opere scritte durante e anche prima di questo periodo.
Non per questo, l'assegnazione della data della matematica greca è più attendibile rispetto a quella degli scritti matematici più antichi. Infatti esistono numerose cronologie che riportano gli avvenimenti anno per anno fino ai nostri giorni.
Matematica greca arcaica (600 - 300 a.C.)
La matematica greca è molto più moderna di quella sviluppata dalle precedenti culture quali egiziana e babilonese, poiché queste culture utilizzavano il ragionamento empirico che usavano le osservazioni ripetute per il fondamento delle regole della matematica.
Al contrario, la matematica greca antica si basa sulla deduzione, che partendo da princìpi più o meno scontati usa rigorosi ragionamenti per dimostrare teoremi.
Su questa idea si basa attualmente tutta la matematica moderna. I Greci si occuparono quasi esclusivamente di Geometria e, secondo le loro regole, si potevano usare solo due strumenti per la costruzione e lo studio di figure geometriche: la riga (non taccata) e il compasso (che si chiudeva non appena sollevato dal foglio e quindi non poteva servire per riportare una misura).
Potevano essere fatti anche ragionamenti che interessavano qualche volta altri strumenti, ma che venivano considerati non rigorosi.
Si pensa che la matematica greca sia iniziata con certo Talete di Mileto (624 - 546 a.C. ca.) e Pitagora di Samo (582 — 507 a.C. ca.), influenzati molto probabilmente dalle idee della matematica egiziana e babilonese anche se riuscirono quasi certamente a rielaborare in modo originale le conoscenze di questi popoli.
Talete si occupò di geometria, scoprendo per esempio il teorema secondo il quale un triangolo inscritto in una semicirconferenza è sempre rettangolo e molte proposizioni riguardanti i triangoli simili.
Secondo la leggenda, riuscì a determinare l'altezza della piramide di Cheope misurando la sua ombra.
Pitagora fondò la Scuola pitagorica, una setta i cui membri si dedicavano alla ricerca matematica.
La scuola pitagorica presentava anche contenuti filosofici e mistici, come per esempio si seguivano ideali di perfezione nel numero cinque (e quindi al pentagono e al dodecaedro) e nella sfera.
Tutta la filosofia della setta si fondava sui numeri naturali e sui loro quozienti, i numeri razionali. Inoltre i pitagorici credevano nella metempsicosi (credenza propria di alcune dottrine religiose, secondo cui dopo la morte del corpo l’anima trasmigra da questo a un altro, fino a che non si sia resa del tutto indipendente e libera dalla materia) ed erano vegetariani.
Questa comunità contribuì all'importanza alla geometria, come la dimostrazione del Teorema di Pitagora (sembra già trovato razionalmente da egiziani e babilonesi) e alla teoria dei numeri o come la classificazione e lo studio dei numeri figurati e dei numeri perfetti, la scoperta delle terne pitagoriche e del crivello di Eratostene.
Per assurdo, la scoperta più importante della comunità fu forse la dimostrazione che il rapporto tra il lato e la diagonale di un quadrato (ossia radice di 2) non è esprimibile come rapporto di due interi. Questa scoperta, che prova l'esistenza dei numeri irrazionali, si scontrava con tutta la filosofia della setta. Secondo la tradizione riportata da alcuni autori successivi, il pitagorico Ippaso di Metaponto fece questa scoperta durante un viaggio in nave ed ebbe l'infelice idea di comunicarla immediatamente agli altri adepti della setta, che comprendendone le conseguenze gettarono lo stesso Ippaso in mare.
Altri autori menzionano semplicemente il fatto che Ippaso morì in un naufragio.
Ci fu pure anche un tentativo dei pitagorici di tenere nascosta la scoperta, che non riuscì.
Oggi si ritiene più probabile che la dimostrazione dell'irrazionalità di sia stata fatta più avanti e che i pitagorici abbiano osservato l'irrazionalità della diagonale del pentagono di lato unitario (ossia sezione aurea).
Con il passare del tempo, la matematica greca si diffuse e nacquero per esempio i tre problemi classici: la quadratura del cerchio, la duplicazione del cubo e la trisezione dell'angolo, che si risolvevano usando solo riga e compasso. L'impossibilità di risolvere questi problemi è stata provata solo nell'epoca moderna. Nell'antichità furono trovate soluzioni che però coinvolgevano altri strumenti oltre ai due "canonici". Nello studio di questi problemi si distinsero matematici come Archita di Taranto, Ippia di Elide e Ippocrate di Chio.
Quest'ultimo riuscì nella quadratura delle lunule circolari ossia parti di piano racchiuse da due circonferenze passanti per due punti dati. Eudosso di Cnido fu invece il primo a cercare di approssimare un cerchio tramite poligoni regolari (metodo di esaustione). Importante in quel periodo fu anche l'opera logica di Aristotele che, nell'Organon, sviluppò il concetto di sillogismo.
L'era matematica greca è suddivisa in due epoche.
Nella prima epoca, quella economicamente e politicamente più importante delle città greche e delle loro colonie, si trova la matematica sviluppata dai matematici di queste città.
Nel secondo periodo ellenistico (che inizia all'incirca intorno al 323 a.C. per concludersi verso il V secolo d.C.) si trovano gli scritti di tutti gli autori che operarono nel mondo ellenistico e che si unirono all'uso della lingua greca.
Molte delle più grandi menti appartenenti a questa epoca (Archimede, Apollonio e altri) non vissero nell'area geografica che corrisponde all'attuale Grecia, anche se furono protagonisti della cultura ellenistica di lingua greca diffusasi in molte zone del Mediterraneo. Per quanto i più antichi testi di matematica trovati in greco siano stati scritti dopo il periodo ellenistico, molti di essi vengono ritenuti copie di opere scritte durante e anche prima di questo periodo.
Non per questo, l'assegnazione della data della matematica greca è più attendibile rispetto a quella degli scritti matematici più antichi. Infatti esistono numerose cronologie che riportano gli avvenimenti anno per anno fino ai nostri giorni.
Matematica greca arcaica (600 - 300 a.C.)
La matematica greca è molto più moderna di quella sviluppata dalle precedenti culture quali egiziana e babilonese, poiché queste culture utilizzavano il ragionamento empirico che usavano le osservazioni ripetute per il fondamento delle regole della matematica.
Al contrario, la matematica greca antica si basa sulla deduzione, che partendo da princìpi più o meno scontati usa rigorosi ragionamenti per dimostrare teoremi.
Su questa idea si basa attualmente tutta la matematica moderna. I Greci si occuparono quasi esclusivamente di Geometria e, secondo le loro regole, si potevano usare solo due strumenti per la costruzione e lo studio di figure geometriche: la riga (non taccata) e il compasso (che si chiudeva non appena sollevato dal foglio e quindi non poteva servire per riportare una misura).
Potevano essere fatti anche ragionamenti che interessavano qualche volta altri strumenti, ma che venivano considerati non rigorosi.
Si pensa che la matematica greca sia iniziata con certo Talete di Mileto (624 - 546 a.C. ca.) e Pitagora di Samo (582 — 507 a.C. ca.), influenzati molto probabilmente dalle idee della matematica egiziana e babilonese anche se riuscirono quasi certamente a rielaborare in modo originale le conoscenze di questi popoli.
Talete si occupò di geometria, scoprendo per esempio il teorema secondo il quale un triangolo inscritto in una semicirconferenza è sempre rettangolo e molte proposizioni riguardanti i triangoli simili.
Secondo la leggenda, riuscì a determinare l'altezza della piramide di Cheope misurando la sua ombra.
Pitagora fondò la Scuola pitagorica, una setta i cui membri si dedicavano alla ricerca matematica.
La scuola pitagorica presentava anche contenuti filosofici e mistici, come per esempio si seguivano ideali di perfezione nel numero cinque (e quindi al pentagono e al dodecaedro) e nella sfera.
Tutta la filosofia della setta si fondava sui numeri naturali e sui loro quozienti, i numeri razionali. Inoltre i pitagorici credevano nella metempsicosi (credenza propria di alcune dottrine religiose, secondo cui dopo la morte del corpo l’anima trasmigra da questo a un altro, fino a che non si sia resa del tutto indipendente e libera dalla materia) ed erano vegetariani.
Questa comunità contribuì all'importanza alla geometria, come la dimostrazione del Teorema di Pitagora (sembra già trovato razionalmente da egiziani e babilonesi) e alla teoria dei numeri o come la classificazione e lo studio dei numeri figurati e dei numeri perfetti, la scoperta delle terne pitagoriche e del crivello di Eratostene.
Per assurdo, la scoperta più importante della comunità fu forse la dimostrazione che il rapporto tra il lato e la diagonale di un quadrato (ossia radice di 2) non è esprimibile come rapporto di due interi. Questa scoperta, che prova l'esistenza dei numeri irrazionali, si scontrava con tutta la filosofia della setta. Secondo la tradizione riportata da alcuni autori successivi, il pitagorico Ippaso di Metaponto fece questa scoperta durante un viaggio in nave ed ebbe l'infelice idea di comunicarla immediatamente agli altri adepti della setta, che comprendendone le conseguenze gettarono lo stesso Ippaso in mare.
Altri autori menzionano semplicemente il fatto che Ippaso morì in un naufragio.
Ci fu pure anche un tentativo dei pitagorici di tenere nascosta la scoperta, che non riuscì.
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Euclide |
Con il passare del tempo, la matematica greca si diffuse e nacquero per esempio i tre problemi classici: la quadratura del cerchio, la duplicazione del cubo e la trisezione dell'angolo, che si risolvevano usando solo riga e compasso. L'impossibilità di risolvere questi problemi è stata provata solo nell'epoca moderna. Nell'antichità furono trovate soluzioni che però coinvolgevano altri strumenti oltre ai due "canonici". Nello studio di questi problemi si distinsero matematici come Archita di Taranto, Ippia di Elide e Ippocrate di Chio.
Quest'ultimo riuscì nella quadratura delle lunule circolari ossia parti di piano racchiuse da due circonferenze passanti per due punti dati. Eudosso di Cnido fu invece il primo a cercare di approssimare un cerchio tramite poligoni regolari (metodo di esaustione). Importante in quel periodo fu anche l'opera logica di Aristotele che, nell'Organon, sviluppò il concetto di sillogismo.
22/10/14
Contenitori autoconservanti per alimenti senza addittivi | L'ultima frontiera della conservazione
Pubblicato da
Galadriel
Una ricerca tutta italiana permetterà di eliminare gli additivi nel latte, carne, vino, cibi cotti, conserve, passate di pomodori e tutta una lunga lista di cibi che consumiamo giornalmente. Si chiama "Active packaging" ed è un imballaggio capace di conservare il contenuto senza alterarlo.
Lo studio, condotto da un team di scienziati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia guidato da Valentina Beghetto, ricercatrice e docente di Chimica organica industriale, si pone l'obbiettivo di garantire alimenti più naturali senza conservanti ed è possibile grazie ad una pellicola che riveste la superficie interna del contenitore che trattiene per se il conservante. Si spera di contribuire a ridurre i casi di intolleranza e allergie, imputabili agli addittivi.
Valentina Beghetto intervistata dall'Adnkronos, spiega che "il merito è di composti organici che funzionano in modo simile agli enzimi, attivando reazioni chimiche senza lasciare traccia all’interno del prodotto finale".Un contenitore autoconservante ma anche ecosostenibile. Nei laboratori del Dipartimento di Scienze molecolari e nanosistemi i ricercatori hanno messo a punto i composti organici che permettono di modificare e migliorare prodotti industriali in modo ecocompatibile ed economico. "Cerchiamo di realizzare materiali che siano il più possibile biodegradabili riducendo l'impatto sull'ambiente. Per questo – aggiunge la ricercatrice - utilizziamo anche materiali di scarto delle industrie manifatturiere, come quella della carta o alimentari, li recuperiamo e li riutilizziamo trasformandoli in materie prime secondarie".
L'"Active Packaging" può essere applicato in molti campi con un notevole risparmio, l'abbattimento dei costi sono parte fondamentale della ricerca. “Questo è uno studio che parte da lontano – spiega la ricercatrice - abbiamo iniziato studiando le applicazioni di tipo farmaceutico, che avevano costi elevati, e poi abbiamo ottimizzato procedure per abbattere i costi e fare in modo che un litro di latte venduto in un contenitore di questo genere mantenga un prezzo accettabile”.
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scienziati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia guidato da Valentina Beghetto, |
Ora lo spinoff cerca sostegno alla propria attività di ricerca e di sponsorizzazioni da parte delle aziende che possono avere interesse a sviluppare la parte industriale del progetto e a sostenere il team.
21/10/14
L'umore si riconosce da come si cammina
Pubblicato da
Lifarnur
Forse non ci avete mai fatto caso o non ci avete pensato ma il nostro umore influenza anche il nostro modo di camminare e viceversa, si intende. Vi sarà certo capitato di vedere qualcuno che trascina i piedi, o chi cammina saltellando, o chi cammina incurvato.....Ma possiamo provare anche ad essere felici cambiando il nostro modo di camminare, basta farlo nella maniera giusta.
Quello che i ricercatori del Canadian Institute for Advanced Research (CIFAR) e del Queen’s University di Kingston hanno voluto fare, è stato di applicare l’esatto opposto: volevano infatti capire se camminare in un certo modo potesse influenzare l’umore. Anche in caso di presenza di depressione. Ebbene sì: a seconda del nostro passo possiamo influenzare il nostro umore.
Per dimostrare la loro ipotesi gli scienziati, che hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista di settore Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, hanno preso in considerazione un campione di volontari chiamati a camminare in modo che tutti provassero dapprima a muoversi come se fossero stati tristi e poi come se fossero stati felici.
Commenta il dott. Nikolaus Troje, coordinatore della ricerca: "Non è sorprendente che il nostro umore, il nostro modo di sentire, influenzino il modo in cui camminiamo, ma volevamo vedere se il modo in cui ci muoviamo influenza anche come ci sentiamo. Sottoposti alla lettura di parole positive e negative e messi successivamente su un tapis roulant dove è stata misurata la loro andatura e postura, i partecipanti hanno confermato che coloro che tentavano di camminare a passo spedito mostravano di ricordare maggiormente le parole positive e che si sentivano meglio".
Quello che i ricercatori del Canadian Institute for Advanced Research (CIFAR) e del Queen’s University di Kingston hanno voluto fare, è stato di applicare l’esatto opposto: volevano infatti capire se camminare in un certo modo potesse influenzare l’umore. Anche in caso di presenza di depressione. Ebbene sì: a seconda del nostro passo possiamo influenzare il nostro umore.
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Camminare immagine presa dal web |
Per dimostrare la loro ipotesi gli scienziati, che hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista di settore Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, hanno preso in considerazione un campione di volontari chiamati a camminare in modo che tutti provassero dapprima a muoversi come se fossero stati tristi e poi come se fossero stati felici.
Commenta il dott. Nikolaus Troje, coordinatore della ricerca: "Non è sorprendente che il nostro umore, il nostro modo di sentire, influenzino il modo in cui camminiamo, ma volevamo vedere se il modo in cui ci muoviamo influenza anche come ci sentiamo. Sottoposti alla lettura di parole positive e negative e messi successivamente su un tapis roulant dove è stata misurata la loro andatura e postura, i partecipanti hanno confermato che coloro che tentavano di camminare a passo spedito mostravano di ricordare maggiormente le parole positive e che si sentivano meglio".
18/10/14
Rinvenuto un gigantesco pianeta di ghiaccio
Pubblicato da
Vito Ienna
Rinvenuto un enorme pianeta ghiacciato, a circa 20.000 anni luce di distanza dal nostro, dalle parvenze simili a quelli a noi vicini!
Per il momento non si sa molto riguardo la sua composizione, ma gli indicatori che possono essere considerati, come ad esempio i dati riguardanti la sua orbita son davvero molteplici.
La rinvenuta di questo gigante di ghiaccio è da attribuire ad un team di ricerca internazionale con capitanato da Radek Poleski, della Ohio State University, ed è stata resa pubblica in un articolo sull’Astrophysical Journal. La tecnica che è stata approntata è fondata sul c.d. microlensing gravitazionale, che consente di identificare un oggetto pur lontanissimo, grazie alla distorsione spazio-temporale che grava sulla luce nel momento in cui va incontro ad una massa gravitazionale: la distorsione genera per l'appunto un effetto “lente” che ne aumenta la luce della sorgente e in certi casi addirittura la moltiplica.
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Sistema di stelle binarie chiamato OGLE-2008-BLG-092L |
Il neo pianeta potrebbe perciò darci le informazioni utili a fornire le risposte riguardo gli interrogativi sui “giganti di ghiaccio” a noi più vicini: “Nessuno sa con certezza perché Urano e Nettuno si trovino ai confini del nostro Sistema Solare, quando i nostri modelli suggeriscono che avrebbero dovuto formarsi più vicini al Sole,” dichiara il prof. Andrew Gould della della Ohio State University. “Un’ipotesi è che si siano formati molto più vicino ma poi siano stati urtati da Giove e Saturno e allontanati.”
Menopausa: cure sì, ma mirate
Pubblicato da
Lifarnur
La Società italiana Menopausa (Sim) in occasione della giornata mondiale dedicata al climaterio promuove l'informazione sui cambiamenti indotti dalla menopausa e sulle possibili terapie. "Un'occasione per parlare di un momento delicato nella vita di una donna", spiega Annibale Volpe, presidente Sim, "che senz'altro influisce sulle caratteristiche fisiche e psicologiche, ma che di fatto non costituiste uno stato patologico".
Come tutti sappiamo il passaggio alla menopausa puo' essere accompagnato da una serie di disturbi. Ed è per questo motivo, spiega Volpe: "e' essenziale identificare una terapia appropriata e costruita su misura in base alle esigenze della donna". Se ben ricordate fino agli anni '90 erano molte le donne sottoposte a terapia sostitutiva ormonale per il controllo delle sintomatologie e per la prevenzione delle eventuali patologie cardiovascolari e anche dell'osteoporosi. Ma gli studi più recenti hanno poi rivelato che tali farmaci non erano poi così sicuri.
Infatti nel 2000 la situazione si e' ribaltata: lo studio HERS (The Hearth and Estrogen/progestin Replacement Study) e lo studio WHI (Women's Health Initiative) hanno gettato ombra sul profilo di sicurezza di questi farmaci. "Oggi si e' finalmente giunti a un compromesso", sintetizza Volpe, "le maggiori societa' scientifiche mondiali nell'ambito della menopausa e della terapia ormonale hanno firmato un Global Consensus Statement secondo cui, in sintesi, nelle donne che assumono la terapia ormonale entro 10 anni dall'inizio della menopausa ci sarebbe una riduzione dei processi di calcificazione delle arterie coronariche, un beneficio in termini di mortalita' e un mancato aumento dell'incidenza degli eventi cardiaci".
Per il presidente Sim "rimane tuttavia essenziale consigliare la terapia ormonale solamente in presenza di una chiara indicazione che tenga in considerazione sintomi specifici". Inoltre, Inoltre, continua Volpe "la terapia deve essere somministrata per il tempo necessario che coincide con la manifestazione sintomatologica".
Come tutti sappiamo il passaggio alla menopausa puo' essere accompagnato da una serie di disturbi. Ed è per questo motivo, spiega Volpe: "e' essenziale identificare una terapia appropriata e costruita su misura in base alle esigenze della donna". Se ben ricordate fino agli anni '90 erano molte le donne sottoposte a terapia sostitutiva ormonale per il controllo delle sintomatologie e per la prevenzione delle eventuali patologie cardiovascolari e anche dell'osteoporosi. Ma gli studi più recenti hanno poi rivelato che tali farmaci non erano poi così sicuri.
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Menopausa immagine presa dal web |
Per il presidente Sim "rimane tuttavia essenziale consigliare la terapia ormonale solamente in presenza di una chiara indicazione che tenga in considerazione sintomi specifici". Inoltre, Inoltre, continua Volpe "la terapia deve essere somministrata per il tempo necessario che coincide con la manifestazione sintomatologica".
16/10/14
Il sesso con la pancia è il migliore
Pubblicato da
Galadriel
Lo sapevo che prima o poi ci sarebbe stata una ricerca anche su questo argomento: sesso con la pancia, quella maschile naturalmente.
Una ricerca condotta da un equipe medica di Istambul, emerge che le pance maschili non sono un ostacolo al sesso ma un vantaggio. Dalle ricerche gli uomini con la pancia battono i loro simili con addominali scolpiti, per la durata di prestazione, durano di più. La causa è da imputare proprio all'adipe della pancia che produce l'ormone estradiolo, ovvero l'ormone in grado di prolungare il tempo che separa l'eccitazione dall'orgasmo, facendo durare così di più il rapporto.
Con sommo piacere delle compagne dei panciuti, che godrebbero di circa 8 ore in più di sesso all'anno. Per arrivare alla conclusione di questa seria e importante ricerca, gli scienziati turchi hanno studiato per un anno e mezzo un campione di 200 uomini rapportando l’indice di massa corporea con le prestazioni sessuali.

Per l'umanità non sarà utile, ma per i maschi con la pancia è una bella iniezione di autostima!
15/10/14
Nuova fonte di raggi gamma nell'universo
Pubblicato da
Lifarnur
Una nuova fonte di raggi gamma nell'universo, questa è la nuova scoperta di un team di scienziati pubblicata sulla rivista Science. Sembra dunque che anche le brevi eruzioni stellari possano produrre questi fenomeni che sono tra più violenti che si conoscano.
I raggi gamma sono una radiazione fortemente energetica che nel caso qui descritto sono stati scoperti durante l'osservazione di quattro novae, cioè brevi eruzioni stellari, compiute dal 2010 al 2013 con telescopio spaziale Fermi della Nasa-Esa per raggi gamma.
Alla scoperta, ha collaborato anche Steven Shore, professore di astrofisica dell'Università di Pisa che ha spiegato: "Prima delle osservazioni con il telescopio spaziale Fermi, nessuno sospettava che queste esplosioni, per altro abbastanza comuni nell'Universo, fossero in grado di produrre raggi gamma di solito associati a ben più potenti esplosioni cosmiche". Il primo rilevamento, denominato V407 Cygni, del telescopio spaziale Fermi è avvenuto nel marzo 2010. L'esplosione proveniva da un raro tipo di sistema stellare in cui una "nana bianca", cioè è una stella di piccole dimensioni, con una bassissima luminosità, interagiva con una "gigante rossa", ovvero una stella grande e fredda.
Nel 2012 e nel 2013, il telescopio spaziale ha rilevato altre tre novae classiche, che si verificano in situazioni più comuni in cui una nana bianca interagisce con una stella simile al Sole. "Inizialmente abbiamo pensato che V407 Cygni fosse un caso speciale", ha aggiunto Steven Shore, "perché l'atmosfera di una gigante rossa si disperde nello spazio producendo un ambiente gassoso che interagisce con l'onda d'urto dell'esplosione della nana bianca. Ma questo non può spiegare le altre rilevazioni dove non erano presenti giganti rosse".
L'ipotesi degli scienziati per l'emissione di raggi gamma è che l'esplosione di una nova crei vari tipi di onde d'urto che si espandono nello spazio a velocità leggermente diverse. Le scosse più veloci potrebbero interagire con quelle lente, accelerando le particelle portandole a velocità prossime a quelle della luce: queste particelle, in ultima analisi, produrrebbero i raggi gamma. Insieme a Steven Shore dell'Università di Pisa hanno partecipato allo studio anche C-C. Cheung (Naval Research Labs, Washington), Pierre Jean (Institut de Recherche en Astrophysique et Planétologie, Toulouse France) e ricercatori della sezione pisana dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Pisa.
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Raggi gamma immagine presa dal web |
Alla scoperta, ha collaborato anche Steven Shore, professore di astrofisica dell'Università di Pisa che ha spiegato: "Prima delle osservazioni con il telescopio spaziale Fermi, nessuno sospettava che queste esplosioni, per altro abbastanza comuni nell'Universo, fossero in grado di produrre raggi gamma di solito associati a ben più potenti esplosioni cosmiche". Il primo rilevamento, denominato V407 Cygni, del telescopio spaziale Fermi è avvenuto nel marzo 2010. L'esplosione proveniva da un raro tipo di sistema stellare in cui una "nana bianca", cioè è una stella di piccole dimensioni, con una bassissima luminosità, interagiva con una "gigante rossa", ovvero una stella grande e fredda.
Nel 2012 e nel 2013, il telescopio spaziale ha rilevato altre tre novae classiche, che si verificano in situazioni più comuni in cui una nana bianca interagisce con una stella simile al Sole. "Inizialmente abbiamo pensato che V407 Cygni fosse un caso speciale", ha aggiunto Steven Shore, "perché l'atmosfera di una gigante rossa si disperde nello spazio producendo un ambiente gassoso che interagisce con l'onda d'urto dell'esplosione della nana bianca. Ma questo non può spiegare le altre rilevazioni dove non erano presenti giganti rosse".
L'ipotesi degli scienziati per l'emissione di raggi gamma è che l'esplosione di una nova crei vari tipi di onde d'urto che si espandono nello spazio a velocità leggermente diverse. Le scosse più veloci potrebbero interagire con quelle lente, accelerando le particelle portandole a velocità prossime a quelle della luce: queste particelle, in ultima analisi, produrrebbero i raggi gamma. Insieme a Steven Shore dell'Università di Pisa hanno partecipato allo studio anche C-C. Cheung (Naval Research Labs, Washington), Pierre Jean (Institut de Recherche en Astrophysique et Planétologie, Toulouse France) e ricercatori della sezione pisana dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Pisa.
11/10/14
Antica India | Storia della Matematica
Pubblicato da
Steven
Matematica dell'antica India (900 a.C. - 200)
La scrittura riapparve nell'Asia Meridionale soltanto verso il 1000 - 600 a.C., dopo la crisi che portò alla sparizione della civiltà della valle dell'Indo, in cui si sviluppò la scrittura Brahmi.Alcuni esperti ritengono che in quel periodo Pitagora abbia visitato l'India, mentre secondo altri sia stata influenzata dal contatto con la civiltà greca dopo l'invasione di Alessandro Magno.
Più probabilmente le due teorie matematiche si svilupparono indipendentemente.
Verso il 900 a.C nacque l'era vedica che sviluppò teorie matematiche.
La Yajur-Veda, comparsa nel 900 a.C., affronta per prima il concetto di infinità numerica.
Yajnavalkya (900-800 a.C. circa) calcolò il valore di π con 2 cifre decimali.
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Iscrizioni Brahmi |
Viene espresso anche un algoritmo infinito per il calcolo di radice di 2 con cui vengono calcolate le prime 5 cifre decimali.
Pingala (IV secolo a.C.-III secolo a.C.) inventò non solo un sistema binario (che verrà poi ripreso nell'epoca moderna per lo sviluppo dell'Information Technology) ma studiò anche quelli che in seguito sono stati definiti come la "sequenza di Fibonacci" , "il triangolo di Pascal" e formulò la definizione di matrice.
Fra il IV secolo a.C. ed il III secolo d.C. i matematici indiani furono i primi a sviluppare ricerche sulla teoria degli insiemi, dei logaritmi, delle equazioni di terzo e di quarto grado, serie e successioni, permutazioni, combinazioni, estrazione di radici quadrate, potenze finite e infinite.
Nel manoscritto Bakshali, composto tra il III secolo a.C. ed il III secolo d.C., si trovano soluzioni di equazioni lineari con più di cinque incognite, la soluzione di equazioni quadratiche, geometriche, sistemi di equazioni, l'uso del numero zero, i numeri negativi e anche puntigliosi algoritmi per il calcolo di numeri irrazionali.
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