Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta piede. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta piede. Mostra tutti i post

27/10/14

Un sistema che inverte la paralisi

Dopo 4 anni da un incidente motociclistico che lo aveva paralizzato dal petto in giù, il 5 dicembre 2011, Andrew Meas si mosse per la prima volta. 


In una settimana, cominciò a stare in piedi. Il prodigioso recupero (seppur parziale) di Meas è avvenuto grazie all'uso di un innovativo apparato di elettrodi impiantati sopra il suo midollo spinale. Per decenni, i ricercatori hanno cercato modi per aiutare milioni di persone con lesioni al midollo spinale a riprendere il controllo dei loro arti, ma con scarsi risultati.

Gli scienziati dell'Università di Louisville, nel Kentucky, del Spinai Cord Injury Research Center, dove Meas e altri tre pazienti hanno ricevuto i loro impianti, ipotizzano che la stimolazione potrebbe risvegliare le connessioni tra il cervello e la parte inferiore del corpo. "C'è una circuitazione residua che possiamo recuperare e che nessuno mai aveva pensato di usare", spiega Reggie Edgerton, direttore del Neuromuscular Research Laboratory dell'Università della California, a Los Angeles. Alcuni benefici come un migliore controllo degli sfinteri e una migliore pressione sanguigna, rimangono anche quando il dispositivo è spento. La stimolazione elettrica non è, però, una cura.

I pazienti non possono ancora camminare e la stimolazione deve essere personalizzata per ogni individuo, il che richiede tempo. Ma è comunque un enorme progresso che "apre un nuovo meccanismo di recupero" conclude Edgerton.

COME FUNZIONA (FIG.1)

  • A Quando una persona con lesioni al midollo vuole muovere le dita dei piedi, l'impulso va dal cervello al midollo, ma non raggiungere la sua destinazione. 
  • B I sei elettrodi impiantati sul midollo spinale inferiore stimolano il circuite che controlla la parte inferiore del corpo, risvegliando i neuroni dormienti che trasportano il messaggio. 
  • C Un filo collega l'apparato di elettrodi all'elettrostimolatore, un dispositivo ricaricabile grande come un cercapersone, impiantato sull'addome nel sottocute. 
  • D Lo stimolatore avvia i vari circuiti neurali e diverse frequenze, tensioni e combinazioni di elettrodi consentono movimenti differenti.
  • E Un telecomando palmare permette all'utente di selezionare quali circuiti stimolare per esempio, le dita del piede sinistro e la gamba destra.

Fig.1


Le scarpe giuste per correre, saperle scegliere

Correre o fare jogging è un modo molto economico per tenersi in forma, bastano una tuta, delle scarpette e il gioco è fatto. Si esce e si corre, magari  e preferibilmente all'interno di un'area verde.
Attenzione però, non tutte le scarpe vanno bene per correre, quelle sbagliate possono danneggiare le articolazioni. 

Perciò è importante sapere come sono fatte le scarpe da corsa e saperle scegliere. Quindi il primo passo è affidarsi ad un buon negozio di articoli sportivi specializzato nella corsa, perchè non esiste un modello unico di scarpe per chi ama correre, infatti vi sono modelli adatti al peso, alla tipologia di piede e all'appoggio nel momento della falcata.

Scarpe da corsa
immagine presa dal web

Dunque vediamo cosa dobbiamo tener presente:

1) Scegliete un modello morbido, leggero e traspirante. Le scarpe più leggere rientrano nella categoria detta A1 e sono quelle utilizzate dai professionisti, mentre nelle categoria A4 ci sono i modelli più adatti ai podisti che superano i 90 kg di peso e nella categoria A3 i modelli meglio ammortizzati. Bisogna poi controllare l'appoggio del piede durante la corsa e quindi capire se avviene in modo neutro (o supino), cioè verso l'esterno, oppure verso l'interno (pronatore).
In questo caso esistono scarpe antipronazione dotate di un particolare sostegno all'interno del piede in grado di non danneggiare tendini e articolazioni. Per capire che tipo di appoggio si ha è possibile fare un test con uno specifico macchinario, oppure potete controllare la suola delle scarpe, possibilmente le più vecchie che avete per capire da quale parte è più consumata

2) Tenete in considerazione anche la pianta e il collo del piede.  Se la pianta è larga evitate i modelli molto stretti e viceversa e se il collo del piede è alto scegliete modelli abbondanti sull'allacciatura. In pratica, il piede deve essere lasciato libero di muoversi (non eccessivamente) all'interno della scarpa anche perché durante la corsa tenderà a gonfiarsi. Quindi, ricordate di scegliere il modello che vi sembra più confortevole, che non deve necessariamente essere quello esteticamente più bello. Un modello sbagliato, inoltre, può rovinarci la corsa provocando vesciche e ferite ai piedi.

3) Indossate sempre i calzini sotto le scarpe e puntando su un modello tecnico con tallone e punta rinforzati. Per quanto riguarda il materiale meglio i sintetici che fanno traspirare il piede, espellendo il sudore all'esterno e mantenendolo sempre fresco e asciutto. Le scarpe vanno cambiate ogni tanto perché l'usura può danneggiarle. Per capire se è il momento giusto di comprarne un nuovo paio, mettiamole su un tavolo per verificarne il bilanciamento. Se non restano dritte e pendono da un lato non vanno più bene.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.