Il-Trafiletto
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27/10/14

Le scarpe giuste per correre, saperle scegliere

Correre o fare jogging è un modo molto economico per tenersi in forma, bastano una tuta, delle scarpette e il gioco è fatto. Si esce e si corre, magari  e preferibilmente all'interno di un'area verde.
Attenzione però, non tutte le scarpe vanno bene per correre, quelle sbagliate possono danneggiare le articolazioni. 

Perciò è importante sapere come sono fatte le scarpe da corsa e saperle scegliere. Quindi il primo passo è affidarsi ad un buon negozio di articoli sportivi specializzato nella corsa, perchè non esiste un modello unico di scarpe per chi ama correre, infatti vi sono modelli adatti al peso, alla tipologia di piede e all'appoggio nel momento della falcata.

Scarpe da corsa
immagine presa dal web

Dunque vediamo cosa dobbiamo tener presente:

1) Scegliete un modello morbido, leggero e traspirante. Le scarpe più leggere rientrano nella categoria detta A1 e sono quelle utilizzate dai professionisti, mentre nelle categoria A4 ci sono i modelli più adatti ai podisti che superano i 90 kg di peso e nella categoria A3 i modelli meglio ammortizzati. Bisogna poi controllare l'appoggio del piede durante la corsa e quindi capire se avviene in modo neutro (o supino), cioè verso l'esterno, oppure verso l'interno (pronatore).
In questo caso esistono scarpe antipronazione dotate di un particolare sostegno all'interno del piede in grado di non danneggiare tendini e articolazioni. Per capire che tipo di appoggio si ha è possibile fare un test con uno specifico macchinario, oppure potete controllare la suola delle scarpe, possibilmente le più vecchie che avete per capire da quale parte è più consumata

2) Tenete in considerazione anche la pianta e il collo del piede.  Se la pianta è larga evitate i modelli molto stretti e viceversa e se il collo del piede è alto scegliete modelli abbondanti sull'allacciatura. In pratica, il piede deve essere lasciato libero di muoversi (non eccessivamente) all'interno della scarpa anche perché durante la corsa tenderà a gonfiarsi. Quindi, ricordate di scegliere il modello che vi sembra più confortevole, che non deve necessariamente essere quello esteticamente più bello. Un modello sbagliato, inoltre, può rovinarci la corsa provocando vesciche e ferite ai piedi.

3) Indossate sempre i calzini sotto le scarpe e puntando su un modello tecnico con tallone e punta rinforzati. Per quanto riguarda il materiale meglio i sintetici che fanno traspirare il piede, espellendo il sudore all'esterno e mantenendolo sempre fresco e asciutto. Le scarpe vanno cambiate ogni tanto perché l'usura può danneggiarle. Per capire se è il momento giusto di comprarne un nuovo paio, mettiamole su un tavolo per verificarne il bilanciamento. Se non restano dritte e pendono da un lato non vanno più bene.

17/10/14

2000 euro di multa per uno scontrino fiscale non battuto di quattro carote

Tanta sarà la sanzione che dovrà pagare un fruttivendolo per la mancata emissione di uno scontrino fiscale da 70 centesimi per l’acquisto di quattro carote.

 Non si era accorto che fuori del suo negozio di frutta erano appostati gli agenti della guardia di Finanza. Costa caro ad un fruttivendolo la mancata emissione di uno scontrino fiscale ad una signora sua cliente. Per quattro carote non registrate al momento dell’acquisto un fruttivendolo di Rosignano, in provincia di Livorno, dovrà pagare una multa abbastanza salata, tra 250 e 2mila euro.

 A raccontarlo il signor Nazzareno Mancini, il fruttivendolo in questione, titolare di un ortofrutta su via Zeffiro: “Verso le 11,30 del 15 ottobre, è entrata una signora, che ha comprato quattro carote e poi è uscita dal negozio”. Il signor Nazzareno non le ha battuto lo scontrino fiscale, forse per una dimenticanza o forse perché la spesa era abbastanza iniqua o forse ancora perché abituato a non fare scontrini; fatto sta che la signora, appena fuori del negozio, è stata fermata dagli uomini della Guardia di Finanza in borghese ai quali non è stata in grado di presentare lo scontrino fiscale della merce acquistata. A questo punto per il Mancini è scattata la procedura che prevede una sanzione pecuniaria. “Hanno redatto il verbale – continua il fruttivendolo – dicendomi che l’ammontare della sanzione lo stabilirà l’Agenzia delle Entrate secondo determinati calcoli, e che oscillerà trai i 250 e i 2000 euro”. Una cifra esorbitante in confronto ai 70 centesimi della spesa.

Ma a far arrabbiare il fruttivendolo non è tanto la salata multa che dovrà pagare, ma un altro aspetto della vicenda. «Non sono arrabbiato per la multa – continua mestamente – dal momento che sono in torto non avendo fatto lo scontrino. Ma secondo me è assurdo che gli uomini della Guardia di Finanza abbiano tenuto un atteggiamento diverso con un venditore abusivo che era davanti al mio negozio”. Infatti, sempre secondo il racconto del Mancini, sembra che quando gli uomini delle Fiamme gialle gli hanno contestato l’infrazione, lui ha fatto presente che proprio vicino al suo negozio, come loro avevano occasione di vedere, c’era un immigrato che vendeva ombrelli. Il negoziante, visibilmente alterato, ha loro perché non controllavano anche lui. ”Mi hanno risposto - continua il fruttivendolo - che quell’attività in quel momento non era di loro competenza”. C’è da credergli?(immagine presa dal web)

16/09/14

Passamano, il negozio dove compri e non serve denaro

Una grandiosa iniziativa ha preso forma a Bolzano: è nato un negozio in cui, per fare acquisti, non serve denaro: entri, scegli e porti a casa. Il suo nome è "Passamano" e il  suo core business si fonda sul recupero e sul riutilizzo degli oggetti.

“Passamano” viene gestito da un gruppo di volontari che non ricevono alcun compenso per il lavoro svolto: è richiesta solo una piccola offerta facoltativa necessaria per coprire le spese di manutenzione del negozio stesso. In alternativa è possibile lasciare qualche oggetto in cambio del proprio acquisto. La filosofia alla base di “Passamano” è che tutto può avere una seconda vita, tutto o quasi può essere riciclato e non è detto che un oggetto non più utile per qualcuno non possa rivelarsi prezioso per qualcun altro.

Passamano il negozio
immagine presa dal web
Chi vuole donare può portare gli oggetti che ha in casa e che non gli servono più: l’importante è che siano in ottimo stato, puliti e perfettamente funzionanti. Ogni persona può inoltre prelevare gratuitamente una volta a settimana fino a un massimo di cinque oggetti. È inoltre possibile lasciare e portare con sé vestiti, scarpe, borse, valigie, giocattoli, fumetti, piccoli e medi elettrodomestici e apparecchi elettronici, lampade, quadri, biciclette, articoli per bambini, utensili casalinghi e tanto altro ancora.

 Ha già avuto successo la sezione “Passalibri”, in cui è possibile prendere gratuitamente fino 5 volumi tra cui i libri scolastici e i dizionari, molto richiesti dagli studenti che non possono permettersi di acquistarli nuovi. Ma “Passamano” non è solo un negozio ecosostenibile e riciclone, è anche un luogo in cui si svolgono serate e incontri a tema su consumo consapevole, turismo responsabile, cucina vegetariana e vegana e tanto altro ancora: lo scopo è quello di favorire lo scambio di idee, saperi e relazioni. E l’obiettivo per il futuro è quello di riuscire a creare anche delle opportunità lavorative.

24/01/14

«Andremo avanti, lotteremo fino alla fine. Ci interessano la verità e la giustizia». Giovanni Grassi padre di Provvidenza non crede all’ipotesi dell’incidente stradale!

MESSINA QUARTIERE SANTO-BORDONARO – «Andremo avanti, lotteremo fino alla fine. Ci interessano la verità e la giustizia». Giovanni Grassi, padre di Provvidenza Grassi non crede all’ipotesi dell’incidente stradale! Nella serata di ieri, è stato rinvenuto, dopo 7 mesi dalla sua scomparsa, il cadavere di Provvidenza Grassi, la ragazza messinese di cui non si avevano più notizie dallo scorso 10 luglio, nei pressi del cavalcavia “Santo-Bordonaro” a Messina.

Il corpo senza vita ed in avanzato stato di decomposizione si trovava all’interno della sua auto, una Fiat 600 bianca. La ragazza, in base ai risultati dei primi rilievi, pare sia morta a causa di un incidente stradale, ma gli inquirenti momentaneamente non escludono nessuna pista.

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Provvidenza Grassi
Provvidenza Grassi, o Provvy come amavano chiamarla gli amici, era impiegata come commessa in un negozio di casalinghi di via la Farina, a Messina, ed era scomparsa senza lasciare traccia dall'estate scorsa. Il suo telefono cellulare risultava essere spento. Non si avevano tracce nemmeno dell'auto in suo possesso. I genitori, avevano presentato immediatamente denuncia, perchè pensavano inizialmente che si fosse volutamente allontanata.

Le avevano lanciato un appello in tv, affinchè si mettesse in contatto, anche soltanto con una telefonata. Anche la nota trasmissione televisiva «CHI L'HA VISTO?» si era interessata alla vicenda della giovane messinese scomparsa, ma dopo settimane di ricerche, nel padre di Provvidenza affiorava la convinzione che qualcuno avesse rapito o fatto del male alla figlia. Alla trasmissione Chi l’ha visto aveva sollevato molti dubbi sul fatto che la ragazza si fosse allontanata da casa volontariamente.


«Provvidenza – disse il padre - non avrebbe mai lasciato casa senza avvertirci». E inoltre c’era il mistero di un paio di jeans che fecero insospettire il genitore. La figlia infatti, la sera prima della scomparsa si era recata a casa del fidanzato a Rometta (Messina) e indossava un paio di jeans con gli strass. Quella notte intorno alle 2.00, andò via, dicendo che sarebbe tornata a casa. Poi non la vide più nessuno. Gli stessi jeans sono stati trovati dal padre nell’appartamento della ragazza piegati all’interno di un cassetto. Il genitore, conoscendo l’ordine e le abitudini della figlia, sospetta che non sia stata lei a riporre quei jeans.

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Viadotto autostradale ME-PA
«Di solito – aveva spiegato Giovanni Grassi- mia figlia dopo aver usato dei capi d’abbigliamento li metteva nella cesta dei panni sporchi per lavarli e non nel cassetto, questo fatto mi sembra strano». Inizialmente i sospetti degli investigatori si concentrarono anche sul fidanzato di Provvidenza, che dopo la sua scomparsa era anche stato arrestato per droga, per pochi giorni, e poi rilasciato. Gli inquirenti però non avevano mai avuto prove della sua colpevolezza.

Sul ritrovamento del cadavere ci sono però già ipotesi diverse, dall’incidente, perché gli investigatori stanno indagando anche sulla possibilità che il corpo della giovane e l’auto siano stati fatti trovare lì per inscenare un incidente. Gli uomini del Ris guidati dal comandate Sergio Schiavone sono sul posto, e stanno analizzando attentamente tutti i reperti per cercare di trovare indizi utili al caso.

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Luogo del ritrovamento di Provvidenza Grassi
«Andremo avanti, lotteremo fino alla fine. Ci interessano la verità e la giustizia». Così Giovanni Grassi, padre di Provvidenza, che è stato nel luogo dove è stato trovato, a oltre sei mesi dalla scomparsa, il corpo della figlia. Anche l'avvocato della famiglia, Giuseppina Ilaria, si chiede come, «a distanza di tanto tempo, solo oggi si siano trovati il cadavere e la macchina, in posizioni strane.

Qualche mese fa, qui vicino c'era un cantiere edile. Nessuno si è mai accorto di nulla? In sei mesi sono state fatte ricerche, la zona è stata setacciata anche con elicotteri, ma mai nulla era stato trovato. Possibile che sia stata solo l'alta vegetazione a nascondere tutto?». La famiglia non accetta la versione dell'incidente stradale e, intanto, si attende l'esito dell'autopsia.
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