24/01/14

«Andremo avanti, lotteremo fino alla fine. Ci interessano la verità e la giustizia». Giovanni Grassi padre di Provvidenza non crede all’ipotesi dell’incidente stradale!

MESSINA QUARTIERE SANTO-BORDONARO – «Andremo avanti, lotteremo fino alla fine. Ci interessano la verità e la giustizia». Giovanni Grassi, padre di Provvidenza Grassi non crede all’ipotesi dell’incidente stradale! Nella serata di ieri, è stato rinvenuto, dopo 7 mesi dalla sua scomparsa, il cadavere di Provvidenza Grassi, la ragazza messinese di cui non si avevano più notizie dallo scorso 10 luglio, nei pressi del cavalcavia “Santo-Bordonaro” a Messina.

Il corpo senza vita ed in avanzato stato di decomposizione si trovava all’interno della sua auto, una Fiat 600 bianca. La ragazza, in base ai risultati dei primi rilievi, pare sia morta a causa di un incidente stradale, ma gli inquirenti momentaneamente non escludono nessuna pista.

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Provvidenza Grassi
Provvidenza Grassi, o Provvy come amavano chiamarla gli amici, era impiegata come commessa in un negozio di casalinghi di via la Farina, a Messina, ed era scomparsa senza lasciare traccia dall'estate scorsa. Il suo telefono cellulare risultava essere spento. Non si avevano tracce nemmeno dell'auto in suo possesso. I genitori, avevano presentato immediatamente denuncia, perchè pensavano inizialmente che si fosse volutamente allontanata.

Le avevano lanciato un appello in tv, affinchè si mettesse in contatto, anche soltanto con una telefonata. Anche la nota trasmissione televisiva «CHI L'HA VISTO?» si era interessata alla vicenda della giovane messinese scomparsa, ma dopo settimane di ricerche, nel padre di Provvidenza affiorava la convinzione che qualcuno avesse rapito o fatto del male alla figlia. Alla trasmissione Chi l’ha visto aveva sollevato molti dubbi sul fatto che la ragazza si fosse allontanata da casa volontariamente.


«Provvidenza – disse il padre - non avrebbe mai lasciato casa senza avvertirci». E inoltre c’era il mistero di un paio di jeans che fecero insospettire il genitore. La figlia infatti, la sera prima della scomparsa si era recata a casa del fidanzato a Rometta (Messina) e indossava un paio di jeans con gli strass. Quella notte intorno alle 2.00, andò via, dicendo che sarebbe tornata a casa. Poi non la vide più nessuno. Gli stessi jeans sono stati trovati dal padre nell’appartamento della ragazza piegati all’interno di un cassetto. Il genitore, conoscendo l’ordine e le abitudini della figlia, sospetta che non sia stata lei a riporre quei jeans.

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Viadotto autostradale ME-PA
«Di solito – aveva spiegato Giovanni Grassi- mia figlia dopo aver usato dei capi d’abbigliamento li metteva nella cesta dei panni sporchi per lavarli e non nel cassetto, questo fatto mi sembra strano». Inizialmente i sospetti degli investigatori si concentrarono anche sul fidanzato di Provvidenza, che dopo la sua scomparsa era anche stato arrestato per droga, per pochi giorni, e poi rilasciato. Gli inquirenti però non avevano mai avuto prove della sua colpevolezza.

Sul ritrovamento del cadavere ci sono però già ipotesi diverse, dall’incidente, perché gli investigatori stanno indagando anche sulla possibilità che il corpo della giovane e l’auto siano stati fatti trovare lì per inscenare un incidente. Gli uomini del Ris guidati dal comandate Sergio Schiavone sono sul posto, e stanno analizzando attentamente tutti i reperti per cercare di trovare indizi utili al caso.

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Luogo del ritrovamento di Provvidenza Grassi
«Andremo avanti, lotteremo fino alla fine. Ci interessano la verità e la giustizia». Così Giovanni Grassi, padre di Provvidenza, che è stato nel luogo dove è stato trovato, a oltre sei mesi dalla scomparsa, il corpo della figlia. Anche l'avvocato della famiglia, Giuseppina Ilaria, si chiede come, «a distanza di tanto tempo, solo oggi si siano trovati il cadavere e la macchina, in posizioni strane.

Qualche mese fa, qui vicino c'era un cantiere edile. Nessuno si è mai accorto di nulla? In sei mesi sono state fatte ricerche, la zona è stata setacciata anche con elicotteri, ma mai nulla era stato trovato. Possibile che sia stata solo l'alta vegetazione a nascondere tutto?». La famiglia non accetta la versione dell'incidente stradale e, intanto, si attende l'esito dell'autopsia.
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