Il-Trafiletto
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19/03/18

Cellule staminali ringiovaniscono apparato riproduttivo femminile

Cellule staminali portano al vigore giovanile le ovaie di due donne in menopausa precoce. 

Ringiovanite le ovaie di due donne sottoposte ad impianto di staminali: a sei mesi dall'intervento le donne, sottoposte a trattamento sperimentale, soffrivano di menopausa precoce hanno avuto di nuovo il ciclo mestruale. Il prossimo obiettivo è estendere la sperimentazione ad altre 33 donne.

Grazie a questa terapia il loro livello di estrogeni è aumentato e i sintomi della menopausa nelle due donne sono stati alleviati e a sei mesi dall'iniezione le donne hanno avuto di nuovo il ciclo mestruale.

Le cellule staminali mesenchimali impiegate sono state ricavate dal midollo osseo delle stesse pazienti e poi iniettate direttamente dentro solo una delle due ovaie, mentre l'altra è stata usata come 'test di controllo'.

E' "la prima volta che le staminali vengono iniettate direttamente nelle ovaie. Anche se si tratta di dati preliminari, che riguardano solo due pazienti, sono molto interessanti", rileva Pasquale Patrizio, direttore del centro di Fertilità dell'Università di Yale. fonte: http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2018/03/18/-ringiovanite-ovaie-di-due-donne-con-cellule-staminali-_7f880d3b-e22b-4b01-b997-0c241ef8f576.html

08/05/15

Trifoglio Rosso: utile per la menopausa e la disfu...

Tutto cominciò...: Trifoglio Rosso: utile per la menopausa e la disfu...: A tutti noto come ottimo foraggio per il bestiame, il Trifoglio rosso , della famiglia delle Leguminosae,  lo si trova in abbondanza nei pra...

18/10/14

Menopausa: cure sì, ma mirate

La Società italiana Menopausa (Sim) in occasione della giornata mondiale dedicata al climaterio promuove l'informazione sui cambiamenti indotti dalla menopausa e sulle possibili terapie. "Un'occasione per parlare di un momento delicato nella vita di una donna", spiega Annibale Volpe, presidente Sim, "che senz'altro influisce sulle caratteristiche fisiche e psicologiche, ma che di fatto non costituiste uno stato patologico".

Come tutti sappiamo il passaggio alla menopausa puo' essere accompagnato da una serie di disturbi. Ed è per questo motivo, spiega Volpe: "e' essenziale identificare una terapia appropriata e costruita su misura in base alle esigenze della donna". Se ben ricordate fino agli anni  '90 erano molte le donne sottoposte a terapia sostitutiva ormonale per il controllo delle sintomatologie e per la prevenzione delle eventuali patologie cardiovascolari e anche dell'osteoporosi. Ma gli studi più recenti hanno poi rivelato che tali farmaci non erano poi così sicuri.

Menopausa
immagine presa dal web
Infatti nel 2000 la situazione si e' ribaltata: lo studio HERS (The Hearth and Estrogen/progestin Replacement Study) e lo studio WHI (Women's Health Initiative) hanno gettato ombra sul profilo di sicurezza di questi farmaci. "Oggi si e' finalmente giunti a un compromesso", sintetizza Volpe, "le maggiori societa' scientifiche mondiali nell'ambito della menopausa e della terapia ormonale hanno firmato un Global Consensus Statement secondo cui, in sintesi, nelle donne che assumono la terapia ormonale entro 10 anni dall'inizio della menopausa ci sarebbe una riduzione dei processi di calcificazione delle arterie coronariche, un beneficio in termini di mortalita' e un mancato aumento dell'incidenza degli eventi cardiaci".

Per il presidente Sim "rimane tuttavia essenziale consigliare la terapia ormonale solamente in presenza di una chiara indicazione che tenga in considerazione sintomi specifici". Inoltre, Inoltre, continua Volpe "la terapia deve essere somministrata per il tempo necessario che coincide con la manifestazione sintomatologica".

21/06/14

Le ossa non amano la carne

OSTEOPOROSI 
Le ossa non amano la carne
In una ricerca condotta prendendo a campione circa 1.000 donne oltre i 65 anni di età, è stato distribuito un questionario con domande relative al regime alimentare usato in media negli ultimi 7 anni. La densità minerale ossea è stata messa in relazione al consumo di proteine animali e vegetali.

Le donne con un alto consumo di proteine animali presentavano una più alta incidenza di perdita ossea al collo del femore delle donne con un basso consumo di queste proteine, e correvano un rischio più alto di frattura dell' anca. La conclusione è stata che un regime alimentare con un alto consumo di proteine animali piuttosto che vegetali aumenta il tasso di perdita ossea e il rischio di fratture nelle donne in post-menopausa».


IL PARERE DELL'ESPERTO 
È un ottimo studio che si aggiunge alla lista crescente delle ricerche che segnalano che un regime carneo non è buono per l'osteoporosi. La dieta vegetariana di fatto protegge la struttura ossea ed è assolutamente migliore della dieta onnivora.

30/12/13

Punica granatum ovvero il melograno e le sue qualità

Il frutto del melograno è come uno scrigno prezioso che contiene rubini di straordinaria bellezza e dai poteri  eccezionali, i suoi chicchi. Anche il nome dela città di Granada, gioiello artistico dell'Andalusia, in Spagna, pare derivi da questo straordinario frutto.
Ippocrate padre della medicina, ne decantava le virtù e i benefici,  lo consigliava ad esempio contro la febbre e in generale come coadiuvante per il trattamento di diverse malattie. Ma quali sono le caratteristiche che rendono così speciale il melograno? In prmis la presenza di numerosi antiossidanti, da recenti studi è emerso che il melograno è tra i frutti che ne possiedono di più, ne ha addirittura una concentrazione maggiore del tè verde!
Melograno

Nello specifico si tratta dei flavonoidi, che hanno proprietà antinfiammatorie, gastroprotettive e sono in grado di offrire protezione a cuore e arterie; inoltre vi sono i tannini tra cui l’acido ellagico utile a contrastare i radicali liberi. Il melograno, poi, è ricco di potassio ed ha una forte azione diuretica e drenante, ottimo quindi anche per chi vuole perdere qualche chilo di troppo. Ma le sue virtù non finiscono qui... questo frutto è naturalmente ricco anche di manganese, zinco, rame e fosforo; vitamine: A, B, C, E e K; acqua, zuccheri e fibre. Ecco a cosa può giovare il melograno: problemi cardiovascolari, perchè  abbassa la pressione sanguigna, aiuta in caso di arteriosclerosi e riduce in generale il rischio di malattie all’apparato cardiocircolatorio,  è ottimo anche per aiutare la microcircolazione grazie alla presenza di potassio. Problemi articolari: il melograno è un utile alleato in caso di artrite e di tanti altri problemi di natura articolare dato che aiuta e migliora la funzionalità delle articolazioni evitandone la degenerazione. Tumori: alla prostata, polmoni, mammella, pelle, soprattutto in fase preventiva. Diversi studi hanno evidenziato come l’acido ellagico contribuisca ad un buon metabolismo cellulare, rallentando la progressione di alcuni tipi di tumori (ad esempio quello alla prostata) e contrastando l’azione dei raggi ultravioletti. Menopausa: sembra che il melograno possa aiutare a fronteggiare i disturbi più tipici della menopausa in particolare problemi osteoarticolari e depressione. Problemi all’apparato sessuale maschile: il melograno è utile in tutti i casi in cui questi disturbi siano di origine cardiovascolare. Disturbi a stomaco e intestino: grazie alle sue virtù gastroprotettive, il melograno è in grado di rafforzare la mucosa gastrica e in caso di diarrea è un ottimo astringente. Tenia: il melograno ha grandi proprietà vermifughe, sperimentate già dall’antichità soprattutto in caso di verme solitario (Tenia solium). Unico punto debole di questo frutto è la scomodità di mangiarlo! Ma anche a questo c’è rimedio: si può bere il suo portentoso succo. Lo vendono già pronto nei negozi di alimentazione naturale ma è possibile produrlo anche in casa sempre fresco. Tra l’altro il succo è ancora più ricco di antiossidanti dato che per produrlo solitamente si utilizzano non solo i semini ma anche le membrane bianche (che generalmente si scartano dato che sono amare) che sono la parte del frutto più ricca di antiossidanti!
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