Il-Trafiletto
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21/03/18

Cosa perde la NASA senza un leader permanente

Fonte - The Verge - Un gruppo di rappresentanti sta sollecitando il Senato a confermare la scelta di Trump. 


Più di 60 rappresentanti della Camera stanno chiedendo al Senato di fare una mossa e confermare il candidato dell'amministrazione Trump per l'amministratore della NASA.



Il gruppo - che comprende per lo più repubblicani e una decina di democratici - ha inviato una lettera firmata alla maggioranza del Senato e ai leader delle minoranze, esortandoli a votare e ad accettare il candidato di Trump, il rappresentante Jim Bridenstine (R-OK).

Sostengono che senza un leader, sarà difficile supervisionare gli ambiziosi piani che il governo ha per la NASA.

La NASA è stata senza un amministratore permanente dal suo precedente leader, l'ex astronauta Charles Bolden, si è dimesso il giorno in cui Trump è entrato in carica più di un anno fa.

L'agenzia spaziale ha avuto un amministratore di recitazione - Robert Lightfoot - che ha svolto il ruolo nel frattempo, ma questo mese, ha annunciato i suoi piani per andare in pensione alla fine di aprile.

A meno che un amministratore permanente non sia confermato prima di allora, la NASA sarà costretta a fare affidamento su un altro leader temporaneo.

Fonte: The Verge

19/03/18

Cellule staminali ringiovaniscono apparato riproduttivo femminile

Cellule staminali portano al vigore giovanile le ovaie di due donne in menopausa precoce. 

Ringiovanite le ovaie di due donne sottoposte ad impianto di staminali: a sei mesi dall'intervento le donne, sottoposte a trattamento sperimentale, soffrivano di menopausa precoce hanno avuto di nuovo il ciclo mestruale. Il prossimo obiettivo è estendere la sperimentazione ad altre 33 donne.

Grazie a questa terapia il loro livello di estrogeni è aumentato e i sintomi della menopausa nelle due donne sono stati alleviati e a sei mesi dall'iniezione le donne hanno avuto di nuovo il ciclo mestruale.

Le cellule staminali mesenchimali impiegate sono state ricavate dal midollo osseo delle stesse pazienti e poi iniettate direttamente dentro solo una delle due ovaie, mentre l'altra è stata usata come 'test di controllo'.

E' "la prima volta che le staminali vengono iniettate direttamente nelle ovaie. Anche se si tratta di dati preliminari, che riguardano solo due pazienti, sono molto interessanti", rileva Pasquale Patrizio, direttore del centro di Fertilità dell'Università di Yale. fonte: http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2018/03/18/-ringiovanite-ovaie-di-due-donne-con-cellule-staminali-_7f880d3b-e22b-4b01-b997-0c241ef8f576.html

14/03/18

E' morto un genio: Stephen Hawking, l'astrofisico della "teoria del tutto"

Stephen Hawking è morto nella notte tra martedì e mercoledì nella sua casa di Cambridge, nel Regno Unito.Aveva 76 anni ed era malato da tempo.

Uno dei cosmologi più celebri degli ultimi decenni per le sue teorie sui buchi neri e l'origine dell'universo, e uno dei ricercatori che più hanno fatto discutere per le affermazioni al confine tra cosmologia e religione, come quella secondo cui si può spiegare la nascita dell'universo senza l'intervento di Dio.

Le sue ricerche sui buchi neri hanno permesso di confermare la teoria del Big Bang, l'esplosione dalla quale è nato l'universo. Dagli anni '70 ha cominciato a lavorare sulla possibilità di integrare le due grandi teorie della fisica contemporanea: la teoria della relatività di Einstein e la meccanica quantistica. Le sognava riunite nella "teoria del tutto", che nel 2014 ha ispirato il film di James Marsh dedicato a Hawking.

A Cambridge, dal 1976 al 30 settembre 2009 ha occupato la cattedra che era stata di Isaac Newton.



Se ne è andato all'età di 76 anni, dopo avere sfidato fin dall'adolescenza la forma di atrofia muscolare progressiva che progressivamente lo aveva costretto alla paralisi. Una sedia a rotelle progettata su misura e un computer con sintetizzatore vocale sono i mezzi che gli hanno permesso di comunicare con il mondo. fonte: http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2018/03/14/addio-a-stephen-hawking-il-primo-sguardo-sui-buchi-neri_6e743e90-3141-4e52-bf4c-ee859f660d71.html

01/05/17

L'amore dà dipendenza quando diventa ossessivo: come evitare l'ossessione

L'amore, quando diventa ossessivo, dà dipendenza: come evitare l'ossessione? Gruppi di "dipendenti affettivi" creati per aiutare persone sole o personne con la paura dell'abbandono.

I sintomi di questa patologia sono molteplici, ma li demarca una sottile linea dalle sensazioni e dai desideri comuni alle persone che amano un'altra persona, che sia un partner o un figlio o una persona cara. Sentire ansia per l'attesa di un messaggio o di una telefonata, attiene ad un individuo che si preoccupa della persona amata e che ne vuole avere notizie che lo tranquillizzino ( direi che è normale, ogni mamma conosce bene questa ansia). Ma quest'ansia diventa patologica quando la  paura di essere abbandonati, si trasforma in panico. Una sudditanza dal partner che assomiglia in tutto e per tutto ad una dipendenza. Come quella dall'alcol, dalla droga, dal gioco d'azzardo. E' la dipendenza affettiva. Una droga chiamata amore.

Come la definiscono alcuni scienziati che hanno affiancato questi comportamenti a quelli di chi abusa di sostanze. Stesse dinamiche, dall'euforia alla disperazione fino alle crisi di astinenza. Stessi circuiti cerebrali interessati. Un team di ricercatori ha riesaminato la letteratura scientifica e ha pubblicato una lunga analisi sulla rivista “Philosophy, Psychiatry & Psychology”.

L'analisi rivela che una relazione intensa può spesso mostrare sintomi in linea con quelli della dipendenza dall'alcol, per esempio, e le scansioni cerebrali hanno evidenziato che tutto questo potrebbe essere legato a una simile attività nei centri di ricompensa del cervello. Brian Earp dell'Oxford University Center for Neuroethics e il suo team, dopo aver esaminato 64 studi pubblicati tra il 1956 e il 2016, hanno raccolto una serie di risultati che portano verso due tipi di dipendenza dall' amore.

Coloro che si sentono disperatamente soli senza un amore oppure cercano di sostituire immediatamente un ex partner, potrebbero avere quella che si definisce una forma "morbosa" di dipendenza dall' amore. Lottano per ignorare la forte voglia di essere vicini all'oggetto delle loro attenzioni, trascorrerebbero insieme tutto il tempo e sviluppano pensieri e comportamenti ossessivi. Una dipendenza che potrebbe essere innescata da processi nel cervello che fanno aumentare e diventare più pressanti i segnali di ricompensa.

«Le droghe inondano il cervello con la dopamina - spiega Earp - causando un segnale di ricompensa insolitamente forte, che spinge una persona a prenderne ancora». Proprio come per l'alcol e la droga. Ma il team ha individuato anche un secondo tipo di dipendenza d'amore che viene definito "ampio" con desideri più forti ma ancora controllabili.

Una delle strade oggi percorse per superare la dipendenza affettiva è quella di partecipare a gruppi formati da persone che hanno lo stesso problema. Gruppi, appunto, di DA dipendenti affettivi (www.dipendenzaaffettiva.org). Uomini e donne non autosufficienti a livello emotivo. «Ricordiamoci - spiegano i frequentatori di questi incontri organizzati in ogni città - che ora, qui non siamo più soli. Per recuperare si deve cambiare il modo in cui si pensa e il modo in cui ci si comporta. Vanno sostituite cattive abitudini con nuove, buone abitudini. Ogni gruppo ha un solo scopo: trasmettere il suo messaggio ai dipendenti dall'amore che soffrono ancora».
fonte www.ilmessaggero.it

29/12/16

Scoperta più importante del 2016: onde gravitazionali

Secondo la rivista Science, quella delle onde gravitazionali è stata la scoperta più importante che ha rivoluzionato il mondo scientifico! 


Sono le onde gravitazionali la scoperta fondamentale dell'anno secondo la rivista Science.

Le increspature dello spazio-tempo generate da eventi cosmici violenti, previste da Albert Einstein un secolo fa e rilevate lo scorso febbraio dallo strumento americano Ligo, hanno ''sconvolto il mondo scientifico''.
Quando ci siamo riuniti per discutere le grandi notizie di scienza, non ci abbiamo messo molto a individuare quella fondamentale dell'anno.

Il 2016 ha visto molti risultati impressionanti, ma la scoperta delle onde gravitazionali domina su tutti, spiega Tim Appenzeller, caporedattore di Science.

Una ''scelta facile'', secondo Fulvio Ricci, coordinatore del progetto Virgo, il rivelatore europeo che si trova in Italia, a Cascina (Pisa), frutto della collaborazione tra Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Consiglio nazionale delle ricerche francese (Cnrs).

Con la scoperta delle onde gravitazionali si è aperto infatti ''un nuovo capitolo dell'astronomia'', perchè consentono di ''studiare ciò che non si vede''.

Leggi articolo originale
 

20/10/16

Contatti persi su Marte con Lander Schiaparelli

Contatti persi su Marte con Lander Schiaparelli ma ci pensa una sonda della NASA a rassicurare l'avvenuto atterraggio sul suolo del Pianeta Rosso. 


Il lander Schiaparelli ha messo piede sul terreno marziano, almeno questo è quanto viene riferito da una sonda della NASA l'Mro, che quanto prima provvederà a sorvolare il perimetro in cui Schiaparelli dovrebbe avere efettuato il suo atterraggio.


Il segnale di conferma dagli strumenti di Exomars, in orbita intorno al pianeta Rosso, era arrivato ma un minuto dopo le comunicazioni erano andate in tilt. 

In Germania e nel resto d'Europa minuti di apprensione per l'esito della missione e negli ultimi minuti si è fatto avanti un dubbio:
l'Italia è finalmente sbarcata sul pianeta rosso?
L'interrogativo, a questo punto è d'obbligo visto che Il segnale di Schiaparelli è stato perduto un minuto prima che il veicolo della missione ExoMars toccasse il suolo marziano.

Le speranze di ristabilire le comunicazioni non sono comunque perdute.

Fonte: http://www.ilmessaggero.it

10/02/16

Molto utilizzato nella seconda guerra mondiale il Cianuro un veleno letale

Anche il cianuro è un altro veleno molto conosciuto, è stato protagonista di libri e film. Il cianuro  è un sale derivato dall’ acido cianidrico, un veleno, indubbiamente, piuttosto potente. Gli specialisti del centro anti-veleni dell'ospedale Fernand-Widal di Parigi, dicono che «a una dose di un milligrammo di cianuro per litro di sangue, il prodotto è tossico. A una dose di 2,6 mg, il veleno è mortale».

Cianuro
immagine presa dal web
Il veleno blocca il trasporto di ossigeno alle cellule, dato che il cianuro si lega molto facilmente con il ferro e quindi lo “cattura” e la cellula muore “soffocata”. Provoca perdita di coscienza e la morte può sopravvenire rapidamente per arresto cardiaco. Nella maggior parte dei casi, la vittima di un avvelenamento da cianuro emana un odore caratteristico di mandorla amara, e a differenza dell'arsenico certo non è da usarsi per un delitto perfetto.

Il cianuro veniva utilizzato nella seconda guerra mondiale per suicidarsi (era in dotazione ai massimi esponenti del partito nazista - Famosi i casi di Adolf Hitler, Eva Braun e Hermann Göring). Anche le sostanze letali utilizzate nelle camere a gas dai nazisti erano prodotte con questo potente veleno. Nel 'famoso' massacro di Jonestown, il più grande suicidio di massa finora documentato, Jim Jones, predicatore capo della setta Tempio del popolo, ha ordinato ai suoi 912 seguaci il suicidio mediante un cocktail al cianuro. Il cianuro è, indubbiamente, il veleno che ha ucciso più persone al mondo (basterebbe soltanto contare l'enorme numero di vittime del nazismo nelle camere a gas) .

15/09/15

Si rischia di meno con la Pressione Arteriosa più Bassa

Una ricerca americana pubblicata sul NY Times abbassa ulteriormente i valori delle linee guida sul trattamento della pressione arteriosa.

 La pressione alta, comunemente chiamata ipertensione, è la causa principale al mondo di decessi. Ma che cosa si intende per pressione alta, o meglio, quanto deve essere bassa la pressione arteriosa per essere definita normale, cioè rientrare in un range di sicurezza per la nostra salute? Fino ad ora le linee guida sul trattamento dell'ipertensione arteriosa hanno stabilito valori massimi di 140 mmHg per la pressione sistolica (massima) e di 90 mmHg per quella diastolica (minima) per i pazienti a basso rischio, un po’ meno (130/80 mmHg) per i soggetti ad alto rischio e con un limite massimo di 150mmHg per gli anziani over 60.

  E’ di alcuni giorni fa la notizia riportata dal New York Times, secondo il quale una ricerca denominata “Sprint” e portata avanti dal National Heart, Lung and Blood Institute, sia stata interrotta dallo stesso Istituto con oltre un anno di anticipo ritenendo i risultati fin qui ottenuti estremamente chiari e significativi. Tali risultati rivelano che i pazienti con valori di pressione arteriosa sistolica (massima) inferiori a 120 mmHg hanno un rischio di infarto, scompenso cardiaco e ictus ridotto di un terzo, e la percentuale di decesso è ridotta di un quarto.

 I risultati di questa ricerca, condotta su oltre 9.300 uomini e donne ultra 50enni ad alto rischio di malattie cardiache o renali che doveva concludersi nel 2017, saranno pubblicati nei prossimi mesi. Il presidente dell'American Heart Association, Mark Creager, commentando i risultati dello studio, dice che "E' una notizia eccezionale, servirà da guida per salvare un gran numero di vite".

Sorge però un dubbio; abbassare la soglia della pressione sistolica sotto i 120 mmHg, comporterebbe per i pazienti un’assunzione maggiore di farmaci antipertensivi, con conseguente aumento degli effetti collaterali che andrebbero ad alterare il binomio “rischio/beneficio”, specialmente per le persone anziane che potrebbero incorrere i cadute o in episodi vertiginosi. In attesa di saperne di più è opportuno continuare tranquillamente con le terapie in atto

29/08/15

Si dividono il Fegato di un Donatore deceduto, due Bambini tornano alla Vita Normale

Grazie alla generosità di un donatore deceduto, due bambini in condizioni di salute abbastanza critiche sono stati sottoposti ad un trapianto di mezzo fegato ciascuno. Ora stanno bene e presto saranno dimessi dall’Ospedale Pediatrico. 

 Sono ritornati alla vita normale grazie ad un donatore deceduto , una bambina di un anno ed un ragazzo di 16 anni ricoverati da agosto all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in condizioni critiche in attesa di un trapianto di fegato. Non sarebbe una notizia di gran rilievo, dal momento che questo tipo di intervento è ormai diventato di routine, se non per il fatto che il fegato a disposizione era soltanto uno.

Il Prof. Jean De Ville, direttore del dipartimento chirurgico dell’Ospedale romano, spiega che la scelta del doppio intervento è stata "Una scelta rischiosa dettata dall'urgenza delle condizioni cliniche dei due pazienti, in competizione per uno stesso trapianto”. Attualmente i due mini pazienti stanno bene e probabilmente saranno dimessi nei prossimi giorni.
Le condizioni dei due pazienti avevano un grado di criticità simile; il ragazzo era il primo in lista di attesa, ed il suo scompenso epatico lo aveva costretto a diversi ricoveri negli ultimi tempi, mentre per la piccola di un anno era stato preventivato dapprima un trapianto da donatore vivente, fortunatamente accantonato, visti i problemi di compatibilità col fegato del padre, per la disponibilità del nuovo organo.

Come è avvenuta la divisione del fegato? La procedura per doppio trapianto con un solo organo è abbastanza collaudata in Italia; in genere è prassi trapiantare la parte destra del fegato (più grande) ad un paziente adulto, e la parte sinistra (più piccola) ad un bambino. Per questo tipo di intervento è necessario l’impiego di tre equipe chirurgiche, una adibita all’espianto dell’organo e le altre due per i trapianti, interventi questi che devono essere effettuati quasi in contemporanea per motivi di conservazione dello stesso organo.

“Il mio ringraziamento – dice il Prof. De Ville – va a tutti quelli che hanno contribuito in diversi modi al successo di questo doppio trapianto, dai medici, agli infermieri, alla direzione sanitaria, al centro trapianti, ma soprattutto va alla generosità di quanti, familiari compresi, decidono di donare i loro organi permettendo a tante persone, compresi i bambini come in questo caso, una nuova opportunità di vita". (immagine presa dal web)

25/08/15

Mania di vedere le Cose al loro Posto: Ansia dell’ordine.

E’ uno stato d’ansia molto diffuso in molte famiglie che può arrivare spesso a minare la qualità di vita delle persone che vivono all’interno della stessa. 

L'ansia è uno stato psichico, in genere cosciente, contraddistinto da un senso di apprensione, paura e preoccupazione. Spesso è accompagnata da somatizzazioni come palpitazioni, tremore, nausea, respiro affannato. Diversi sono gli stati d’ ansia ai quali si può incorrere, tra i più comuni possiamo annoverare il disturbo d'ansia generalizzata (DAG), il disturbo di panico (DP), la fobia sociale, le fobie specifiche, il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e il disturbo post traumatico da stress (DPTS). Tra gli stati d’ansia generalizzata ne possiamo annoverare uno molto frequente nelle famiglie e che può colpire qualsiasi componente di essa: “l’ansia dell’ordine”.

Ma cos’è quest’ansia dell’ordine? Non è difficile trovare persone che non facciamo fatica a definire “fissate” o “maniache” di qualcosa, una casalinga che non si ferma prima di aver pulito alla perfezione la cucina o che mette continuamente a posto i giocattoli dei figli, uomini che tengono in perfetto ordine il proprio posto di lavoro o il desktop del loro computer; e che dire di quelle persone che sono sempre pronte a togliere il granellino di polvere che si posa sulla loro auto? Sono tutte forme di ansia acuta sulle quali è si può e si deve intervenire dal momento che chi ne è afflitto non se ne rende conto, non è consapevole. Il soggetto afflitto da questa patologia si sente nella costrizione di fare quella determinata cosa, in caso contrario accusa uno stato di disagio e fastidio che mette in bilico la sua qualità di vita, arrivando ad avere reazioni di irritabilità e aggressività.

 Cosa fare per risolvere questo fastidioso problema? In genere il soggetto in questione non ammette di avere un problema o quantomeno è sicuro di gestirlo da solo, e fin quando rimarrà su queste posizioni qualsiasi rimedio risulterà nullo, difficilmente se ne libererà. E’ necessario quindi che l’individuo ansioso si renda conto che la sua mania si è trasformata in un’ossessione che limita la qualità della vita di tutti coloro che gli vivono attorno.

Un valido aiuto può venire dalla psicoterapia o dai farmaci o da entrambi i trattamenti a seconda del livello di gravità, mentre non è da trascurare la coltivazione di vari hobby, magari rispolverando quelli perduti nel tempo o cercandone di nuovi, così da distogliere il pensiero dal proprio problema e magari riuscire a dire: “Lo farò dopo”. (immagine presa dal web)

19/08/15

Thè al Latte o al Limone? Difficile Scegliere

Una piccola aggiunta di latte all’infuso più bevuto al mondo favorirebbe da un lato una colorazione più bianca dei nostri denti, ma da un altro lato non si avrebbe più quella protezione dalle malattie cardiovascolari.

 Notizie contrastanti riguardo all’infuso più bevuto al mondo, secondo solo all’acqua: il thè. Alcuni anni fa dal Functional Food Center presso l’Oxford Brookes University, la dr.ssa Lisa Ryan e il dr. Sébastien Petit scrivevano che sebbene il thè avesse la proprietà di proteggere dalle malattie cardiovascolari grazie al contenuto di catechine, una piccola aggiunta di latte annullerebbe tale proprietà in quanto alcune proteine del latte, le caseine, contrasterebbero l’azione delle catechine, le quali non favorirebbero più la produzione di ossido nitrico, quel composto in grado di migliorare l’elasticità delle arterie.

Oggi un’altra ricerca portata avanti dalla D.ssa Ava Chow della School of Dentistry dell'università dell'Alberta, rivela che bevendo il thè con l’aggiunta di latte favorirebbe lo sbiancamento naturale dei i denti, in alcuni casi anche meglio di alcuni prodotti specifici.
Quest’aggiunta di latte favorirebbe la cattura da parte della caseina dei tannini, composti polifenolici in grado di macchiare di scuro lo smalto dei nostri denti.

 Per questa ricerca la D.ssa Chow si è servita di denti umani prelevati durante delle estrazioni ed in buone condizioni, registrando le loro iniziali colorazioni. Il trattamento prevedeva un’immersione nel solo thè di 24 ore alla temperatura di 37 gradi centigradi, ed un’altra immersione in una soluzione di tè macchiato con un po' di latte, dopo di che si registravano le nuove colorazioni. "Abbiamo visto che la caseina del latte riduce la colorazione dentale prodotta dai tannini del tè", ha dichiarato la D.ssa Chow. "L'entità dello sbiancamento registrato nei nostri esperimenti è paragonabile al cambiamento di colore ottenuto da alcuni prodotti sbiancanti, e superiore a quello determinato da specifici dentifrici”.

Chissà cosa penseranno gli inglesi di tutto ciò, dal momento che sono il popolo che usa maggiormente mettere il latte nel tè, e che la media nazionale è di circa 4 tazze al giorno pro-capite.

04/08/15

Ma quanti Alimenti si sprecano?

Dalla Gran Bretagna una denuncia: metà del cibo prodotto a livello mondiale finisce tra la spazzatura. Con poche semplici consigli si può rimediare. 

Nonostante la fame nel mondo sia un problema molto esteso che riguarda non meno di un miliardo di persone, molti sono gli sprechi alimentari che vengono effettuati dai cosiddetti paesi industrializzati. Da un rapporto di un paio di anni fa sembra che circa 2 miliardi di tonnellate di alimenti commestibili, ovvero la metà di quanto se ne produca nel mondo intero, vada a finire nella spazzatura.

Ma come e perché questo spreco? Il cibo viene sciupato lungo tutte le fasi della catena alimentare, dal produttore, in fase di lavorazione, nella vendita al dettaglio, nei luoghi di ristoro e naturalmente dai consumatori. Una parte di cibo viene eliminata naturalmente, a causa della deformazione o danneggiamento durante la produzione, specialmente nel settore agroalimentare, dove purtroppo esiste anche una distruzione per sovrapproduzione; altro spreco alimentare lo devono affrontare i grossisti e i venditori per la gestione delle scorte nei magazzini o depositi; un’altra grande fetta di spreco, sicuramente la maggiore, deriva dai consumatori e il loro indotto, come ristoranti, scuole, ospedali e quant’altro.

Come si può ridurre lo spreco alimentare? Per quanto riguarda i consumatori ci sono delle semplici regole o consigli alle quali attenersi per far sì che si possa eliminare o quantomeno ridurre lo spreco alimentare.
 1 – Fare attenzione alla data di scadenza. Utilizzare sempre i prodotti con la scadenza più prossima, al fine di evitare di trovarsi a gettare alimenti scaduti.
2 – Conservare gli alimenti secondo le istruzioni riportate nelle confezioni, tenendo in massima considerazione soprattutto la temperatura.
3 - prima di entrare in un supermercato, pianificare con cura quello che si deve comprare e per quanto tempo. E’ utile stilare una lista della spesa per evitare acquisti che si hanno già e che potrebbero deteriorarsi in breve tempo.
4 – Attenzione alle offerte e al miglior prezzo. Il “paghi 2 e prendi 3” spesso non è un guadagno, dal momento che il deterioramento o la scadenza potrebbero avvenire prima di aver consumato tutto.
5 – Il vostro stato psicologico è molto importante, quindi evitare di fare la spesa quando si è affamati per evitare di comprare “con gli occhi” quello che magari non serve.

 Inoltre è opportuno avere a disposizione alcuni dispositivi che possono aiutarci a riciclare cibi avanzati e farne un nuovo piatto da gustare come ad esempio i frullatori, utili per preparare ottimi frullati con frutta molto matura o impresentabile a tavola, mentre con verdure non più freschissime si possono ottenere gustosissimi minestroni. Secondo l’Osservatorio sugli sprechi, nelle nostre case in Italia esiste uno spreco in media del 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pane e pasta, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini, per una perdita di circa 1.693 euro l’anno.

01/08/15

Paura spaziale per AstroSamantha Il medico: "Spari...

Paura spaziale per AstroSamantha Il medico: "Spari...: Samantha Cristoforetti, la sua dottoressa: "Deve recuperare condizioni psicologiche ottimali" Di poche ore fa la ric...

28/07/15

Nella nostra Auto poca Igiene e molti Germi e Batteri

“Prima l’auto poi la moglie”, frase molto in voga anni or sono, sembra sparita dalla bocca degli automobilisti, i quali spesso scambiano la propria auto come un cesto di rifiuti, lasciando all’interno di essa cartacce e rifiuti e lavandola raramente., creando terreno fertile per germi e batteri.

 Con la bella stagione e in vista delle meritate ferie è prassi recarsi ad un autolavaggio per sottoporre la nostra auto ad una pulizia generale, sia interna che esterna, così da iniziare la nostra vacanza con un’auto bella lucida e profumata. Purtroppo però per la maggioranza delle persone l’appuntamento per il successivo lavaggio è rimandato all’estate successiva o al massimo alla partenza per la settimana bianca.

Sono ormai un ricordo i tempi quando l’auto era “l’amante “ dell’uomo, quando si diceva spesso “prima l’auto e poi la moglie”; ora all’interno delle stesse possiamo trovare di tutto, in particolar modo una miriade di germi e batteri.

 E’ quanto rivela una ricerca effettuata dal Dipartimento di Microbiologia dell'Università di Nottingham che ha selezionato meticolosamente sia l'interno che l'esterno del mezzo a quattro ruote. Secondo questa ricerca, in ogni angolo del mezzo, dal volante ai sedili, dai tappetini ai vetri si annidano i germi e batteri tra i più fastidiosi e pericolosi, come lo stafilococco e l’Escherichia Coli.

Per questa ricerca sono stati intervistai gli automobilisti inglesi, il 60% circa dei quali ha dichiarato di mangiare all’interno della propria vettura, il 10% ha rivelato di utilizzarla come cestino dei rifiuti, lasciando cartacce, pacchetti di sigarette e quant’altro sotto i sedili, mentre circa il 5% ha dichiarato addirittura di aver trovato cibo marcio all’interno della propria auto.

Dai risultati di questa ricerca sarebbe opportuno una maggiore attenzione all’igiene della nostra auto, al fine di evitare di creare un terreno fertile per germi e batteri, dal momento che risulta, sempre da questa ricerca, che circa il 25% degli automobilisti lava la propria auto una volta ogni tre mesi. (immagine presa dal web)

25/07/15

Pietre e cristalli, Azzurrite

Pietre e cristalli, Azzurrite: Il nome di questa splendida pietra, Azzurrite , deve la sua origine alla parola persiana " lazhward ", una zona conosciuta per...

22/07/15

Zanzare Furbissime ci Attaccano su Tre Fronti

Uno studio americano ha dimostrato che questi fastidiosissimi insetti per colpirci sfruttano oltre alla temperatura della nostra pelle anche il loro olfatto e la loro vista.

Puntuali come orologi svizzeri, ogni anno con l’inizio dell’estate, ma spesso anche prima, le nemiche della nostra pelle tornano per tormentarci con le loro punture. Stiamo parlando delle zanzare, l’animale, a detta di molti, più pericoloso del pianeta, sicuramente il più fastidioso, e a nulla o quasi valgono le precauzioni che si prendono per contrastarle, siano esse pomate, spray chimici, zampironi, citronella e quant’altro, ogni sera si divertono a pungerci per gustare il nostro sangue.  

Ma come mai non si riesce a contrastare e sconfiggere questi fastidiosi animali? Ce lo spiega uno studio pubblicato sulla rivista specialistica Current Biology, dove un’equipe di ricercatori dell'Università di Washington e del California Institute of Technology, ha dimostrato che questi terribili mostriciattoli per pungerci mettono in atto una triplice strategia, basata sulla temperatura e su principi olfattivi e visivi.

Infatti i ricercatori hanno evidenziato la capacità delle zanzare di essere attratte, già da una distanza di 50 metri, dall’anidride carbonica prodotta dal nostro respiro. Fatto ciò non le rimane che seguire questa traccia, fino a rilevare visivamente la nostra presenza ad una distanza di 10 metri, dopo di che arrivate ad un metro di distanza sono in grado di captare la temperatura corporea del nostro corpo; a questo punto posarsi sulla nostra pelle e pungerci per gustare il nostro sangue è un attimo.

 Rimane però un mistero il fatto che ci siano delle persone che, nonostante spray, pomate e lozioni varie che si spalmano addosso, al loro risveglio durante l'estate si ritrovino coperte di punture, mentre altre invece sembrano immuni. Probabilmente si ipotizza un problema genetico, evidenziato da un altro studio condotto dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine, dove delle coppie di gemelli omozigoti ed altre eterozigoti sono state esposte alle punture di un tipo di zanzara. Il risultato è stato che i gemelli omozigoti hanno avuto un numero di punture praticamente sovrapponibili, mentre nei gemelli eterozigoti c’era una sensibile differenza di punture tra loro. (immagine presa dal web)

18/07/15

In Estate il Maggior Bisogno di Sangue, donalo la Vita non può Aspettare

L’estate è il periodo peggiore per chi è alle prese con le trasfusioni di sangue. A tal proposito le maggiori Istituzioni Politiche e del settore hanno dato vita ad uno spot trasmesso dai canali radio e TV della Rai.

 “Il tuo sangue, una botta di vita”, è questo lo spot di quest’anno promosso dal Ministero della Salute in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, d'accordo con il Centro nazionale sangue e altre associazioni rappresentative del settore (Avis, Cri, Fidas e Fratres). Con questo spot si vuole sensibilizzare la popolazione giovanile dai 18 ai 35 anni sui vantaggi che si possono avere dalle donazioni di sangue, specialmente durante i mesi estivi, dal momento che specialmente in questo periodo dell’anno, e non solo, si sta registrando una inquietante abbassamento negli ultimi anni a fronte di una richiesta sempre maggiore.

 Lo spot viene diffuso sui canali televisivi e sulle emittenti radiofoniche Rai, e fa riferimento alle difficoltà degli oltre 630 mila cittadini italiani che a causa delle loro patologie, vanno incontro alla necessità di continue trasfusioni di sangue durante l’arco dell’anno e per i quali una donazione può rappresentare veramente “una botta di vita”, in particolar modo durante il periodo estivo.

Donare il sangue è un gesto gratuito di grande solidarietà ed altruismo - ricordano gli esperti - è un'azione che fa del bene al prossimo ma anche  a sè stessi sia dal punto di vista  psicologico, sia per lo stile di vita che il donatore deve assumere ma anche perchè esso si sottopone  gratuitamente e periodicamente ad un controllo preventivo del proprio stato di salute. È importante inoltre ricordare che la donazione è indolore, richiede poco tempo, è semplice e sicura per il donatore e per il ricevente”. Dona sangue, la vita non può aspettare.( immagine presa dal web)

09/07/15

Fai una lista di dieci cose che ami, un consiglio ...

Fai una lista di dieci cose che ami, un consiglio ...: Il proposito di questa settimana consiste nel compilare un elenco di cose che rendono più piacevole la vostra vita . Scoprirete che è un...

05/07/15

Proteggiamo i nostri Farmaci dal Caldo durante l’Estate.

Le fonti di calore ed il caldo in genere sono un autentico pericolo per la categoria dei farmaci, è bene quindi avere delle accortezze per evitare fallimenti nelle terapie o fastidiosi problemi che possono insorgere per la cattiva conservazione.

 Con la stagione calda bisogna fare i conti con diversi problemi che si presentano quasi quotidianamente. Uno di questi è la conservazione dei farmaci al riparo dalle alte temperature che possono creare complicazioni a chi li assume.

E’ noto che i farmaci, se esposti ai raggi del sole o comunque tenuti in ambienti molto caldi, possono modificare la loro efficacia, potenziandola o inibendola, grazie all’interazione del loro principio attivo con il calore. Particolare non di poco conto se si prendono in considerazione le varie patologie presenti nella popolazione, come ad esempio i soggetti ipertesi, i quali potrebbero incorrere in un abbassamento eccessivo della pressione, o gli individui che fanno uso di diuretici che perdendo una quantità maggiore di liquidi possono andare incontro a fenomeni di disidratazione, o ancora le terapie antibiotiche che possono far venir meno la loro efficacia con le conseguenze che ne deriverebbero.

E’ opportuno quindi prendere dei piccoli ma importanti accorgimenti per far sì che i farmaci siano conservati in maniera corretta per poter disporre di tutta la loro efficacia. Eccone alcuni:

 1  - Leggere attentamente il foglietto illustrativo contenuto in ogni confezione di farmaco. In esso è sempre scritta la modalità di conservazione dei medicinali, alcuni dei quali devono essere obbligatoriamente conservati in frigorifero.
2 – In genere i farmaci vanno conservati a temperature non superiori ai 25°C, fare quindi attenzione durante l’estate e a non esporli a fonti di calore; anche le temperature molto basse sono dannose, quindi se si viaggia in aereo preoccuparsi di  non lasciarli in valigia dal momento che durante il volo nella stiva le temperatura scende di molto sotto lo zero. 
3 - Evitare l’umidità, in quanto può alterare alcune formulazioni dei farmaci, come cerotti e compresse. 
4 – Se il farmaco ha diverse formulazioni, preferire sempre quelle solide, più stabili delle liquide in presenza di alte temperature. Le supposte, ove non sia possibile sostituirle con altre formulazioni, è bene tenerle il più possibile in frigo.
5 – Attenzione al loro aspetto, un cambiamento di colore vi deve mettere in allarme ed è bene consultare il proprio medico o quantomeno il farmacista. 
6 - Conservare i farmaci sempre nella propria confezione originale, così da avere a portata di mano il foglietto illustrativo e soprattutto la data di scadenza. (immagine presa dal web)

02/07/15

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