Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta leader. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta leader. Mostra tutti i post

21/03/18

Cosa perde la NASA senza un leader permanente

Fonte - The Verge - Un gruppo di rappresentanti sta sollecitando il Senato a confermare la scelta di Trump. 


Più di 60 rappresentanti della Camera stanno chiedendo al Senato di fare una mossa e confermare il candidato dell'amministrazione Trump per l'amministratore della NASA.



Il gruppo - che comprende per lo più repubblicani e una decina di democratici - ha inviato una lettera firmata alla maggioranza del Senato e ai leader delle minoranze, esortandoli a votare e ad accettare il candidato di Trump, il rappresentante Jim Bridenstine (R-OK).

Sostengono che senza un leader, sarà difficile supervisionare gli ambiziosi piani che il governo ha per la NASA.

La NASA è stata senza un amministratore permanente dal suo precedente leader, l'ex astronauta Charles Bolden, si è dimesso il giorno in cui Trump è entrato in carica più di un anno fa.

L'agenzia spaziale ha avuto un amministratore di recitazione - Robert Lightfoot - che ha svolto il ruolo nel frattempo, ma questo mese, ha annunciato i suoi piani per andare in pensione alla fine di aprile.

A meno che un amministratore permanente non sia confermato prima di allora, la NASA sarà costretta a fare affidamento su un altro leader temporaneo.

Fonte: The Verge

28/09/14

Auto aziendali: saranno Octavia, Superb, Rapid e Yeti a rappresentare Skoda


La Skoda parteciperà all’evento del prossimo 27 settembre “Auto Aziendali in Pista” al circuito di Vairano, concentrando i test in particolare sull’Octavia Wagon. 


Octavia leader. I partecipanti all'evento potranno usufruire dell'Octavia in diverse versioni e motori: la 1.6 TDI da 105 cavalli, la 2.0 TDI da 150 cavalli con il cambio automatico DSG a 6 rapporti, la RS 2.0 TDI da 184 cavalli con DSG a 7 marce e la neonata della gamma, la G-Tec a metano.

Grandi e piccole. Ma non soltanto Octavia.
Scendendo di misure, si potrà avere l'opportunità di testare il modello Rapid, la compatta nella sua versione familiare Spaceback, invece si ci spostiamo verso le versioni top di gamma, nel segmento handling dedicato allo stile di guida virtuoso, sarà disponibile una Superb Wagon con il 2.0 TDI da 170 cavalli. Per gli appassionati dei crossover compatti si potrà guidare in pista e mettere alla prova nei test dedicati al Parking Assist la Yeti.


24/01/14

Muore un santone indiano. 18 morti ai suoi funerali.

Una vicenda che ha dell’incredibile. Nella popolosa città indiana di Mumbai, capitale dello stato del Maharashtra, almeno 18 persone sono morte la settimana scorsa in una calca avvenuta durante una veglia di preghiera in memoria di un di un leader di una setta mussulmana morto il giorno prima a 102 anni. Syedna Mohammed Burhanuddin, questo il nome del santone , leader della setta Dawoodi Bohra, era un personaggio molto influente, a capo di una comunità di imprenditori che ha uffici e università in Asia, Medio Oriente e Africa. L’uomo era molto amato anche perché considerato discendente diretto del Profeta Maometto. 
Alle esequie del ‘santone’ sono giunti in migliaia ( secondo la tv NewsX, la folla era costituita da 300 o 400mila persone ), così tanti che ben presto si è creata una ressa umana rischiosissima, e 18 persone ci hanno rimesso la vita, mentre altre 40 sono rimaste ferite. Lo riferiscono i media locali, secondo i quali la tragedia sarebbe avvenuta nel quartiere di Malabar Hill, per rendere omaggio al leader indiano. Tra la folla non c’erano solo abitanti di Mumbai, ma anche gente dei paesi limitrofi. La calca scoppiata all’improvviso, ancora senza una motivazione chiara, ha creato un effetto domino che ha portato alla morte delle 18 persone. Come in altri casi, purtroppo sono mancate le misure di sicurezza: in caso di raduni di migliaia di persone, bisognerebbe ideare delle vie di fuga egente, esequie, cercare sempre di evitare la calca.

11/01/14

Ariel Sharon è morto ''Un leader che ha consacrato la sua vita ad Israele'' così lo definì Obama

Dopo otto anni di  coma, è morto Ariel Sharon, definito la spada di Davide. Gli israeliani lo piangono. Per i palestinesi era un criminale di guerra

Ariel Sharon è morto oggi a 85 anni nell'ospedale di Tel Ha Shomer, nei pressi di Tel Aviv, dove era ricoverato negli ultimi tempi. Le sue condizioni - Sharon era in coma da otto anni - si sono drammaticamente aggravate nei giorni scorsi. I funerali di Sharon si svolgeranno in due fasi: prima alla Knesset (parlamento) di Gerusalemme e quindi nel suo Ranch dei Sicomori, nel Neghev, dove sarà sepolto accanto alla tomba della moglie, Lili.

Ancora non è noto se le esequie potranno avere luogo già domani, come vorrebbe la tradizione ebraica. ''E' andato quando ha deciso lui''. Cosi' il figlio di Ariel Sharon, Gilad, ha commentato, citato dai media, la morte del padre. Gilad Sharon ha ringraziato lo staff medico dell'ospedale di Tel Ha Shomer, dove l'ex premier era ricoverato, e tutti coloro che hanno pregato per il padre. 'Sharon ha continuato a battersi per la sua vita nella settimana passata da quando le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate''. Lo ha detto il professor Shlomo Noi, direttore dello Sheba Medical Center di Tel Hashomer, annunciando ufficialmente la morte dell'ex premier israeliano. Il medico ha detto che l'anziano leader - in coma da otto anni - si e' battuto ''contro ogni probabilita''. Ma oggi - ha aggiunto - il cuore si ''e' indebolito'' e ''serenamente si e' separato dalla sua famiglia''. ''Un leader che ha consacrato la sua vita ad Israele'': cosi' il presidente americano, Barack Obama, ricorda Sharon, esprimendo il cordoglio di tutti gli americani e della moglie Michelle per la scomparsa dell'ex primo ministro israeliano. ''Ribadiamo - aggiunge il presidente Usa - il nostro incrollabile impegno per la sicurezza di Israele e il nostro apprezzamento per la durevole amicizia tra i nostri due Paesi e i nostri due popoli''. "Il mio caro amico Arik Sharon ha perso oggi la sua ultima battaglia. Arik era un soldato valoroso e un leader che sapeva osare. Amava la sua nazione e la sua nazione lo amava". E' il primo commento del capo dello Stato Shimon Peres alla morte dell'ex premier israeliano Ariel Sharon. "Un grande e coraggioso leader e un vero sionista". Così il capo dell'opposizione israeliana, il laburista, Isaac Herzog, ha commentato la morte di Ariel Sharon. Herzog ha detto che Sharon sapeva come "cambiare la sua opinione del mondo e riconoscere il giusto percorso dello Stato di Israele". Sharon era un "criminale, responsabile della morte di Arafat sfuggito alla giustizia internazionale". Così Jibril Raboub, un dirigente di Fatah, ha commentato la morte dell'ex premier israeliano. Hamas al potere a Gaza ha definito un "momento storico" la "scomparsa di questo criminale con le mani coperte di sangue palestinese". "Lo Stato di Israele china il capo con la dipartita dell'ex premier Ariel Sharon, componente centrale nella lotta per la sicurezza di Israele durante tutta la sua esistenza". Così il premier Benyamin Netanyahu commenta la morte di Sharon "combattente valoroso, grande condottiero, fra i comandanti più importanti delle nostre forze armate". fonte Ansa

02/01/14

La Chrysler al 100% italiana! Buon affare sia per l’Italia che per gli Stati Uniti?

Chrysler al 100% italiana Ottimo affare sia per l’Italia che per gli Stati Uniti? La totale acquisizione del 41,46% della Chrysler da parte di Fiat porta il Lingotto al 100% del gruppo automobilistico americano! Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi afferma che «mi sembra una cosa assolutamente positiva per il gruppo Fiat». All'altra domanda se si tratti di un buon affare anche per l'Italia e non solo per gli Stati Uniti, Squinzi si è contenuto a dire: «Non ho elementi per dare una risposta».
img1024-700_dettaglio2_fiat-chrysler
Chrysler al 100% italiana
La Camusso: operazione di grande rilevanza. Ora chiarire futuro Italia
«Dopo questo importante passaggio che definisce l'assetto proprietario è indispensabile che Fiat dica cosa intende fare nel nostro Paese». Così la leader della Cgil, Susanna Camusso, commentando la salita del Lingotto al 100% di Chrysler. «L'acquisizione - ha scritto in una nota la Camusso - mi pare un fatto di grande rilevanza, anche in ragione delle sinergie possibili e auspicabili sui mercati mondiali, oltre che per il riposizionamento della multinazionale rispetto alle case costruttrici concorrenti».

Il segretario generale della Cgil ha aggiunto che, dopo l'operazione, è indispensabile che il gruppo dica cosa intende fare in Italia. Per il leader della Cgil «è necessario quindi che gli auspicabili investimenti in Italia siano finalizzati a progettare nuovi modelli da lanciare sul mercato in grado di saturare la capacità produttiva italiana, perché solo cosi é possibile immaginare il mantenimento dei livelli occupazionali nel nostro paese, da troppo tempo penalizzati e ridimensionati con il continuo e costante ricorso agli ammortizzatori sociali. Su queste basi e dopo l'annuncio di ieri ci aspettiamo impegni e parole chiare da parte del management sul futuro dell'azienda in Italia».

Bonanni: Fiat è gruppo globale anche grazie ai sindacati
Positivo senza riserve il commento del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, sull'acquisto definitivo di Chrysler da parte della Fiat. «Spero che adesso l'opinione pubblica italiana riconosca l'errore di aver bistrattato la strategia di Marchionne e l'azione responsabile della Cisl e degli altri sindacati in questi anni difficili per il settore auto nel nostro Paese ed in Europa. Se oggi la Fiat è un vero gruppo globale è anche merito nostro», dice Bonanni. Non solo. Oltre ad essere «un fatto storico», l'operazione, secondo il leader della Cisl, «avrà positive ripercussioni non solo per gli stabilimenti Fiat in Italia ma per tutto il nostro sistema-Paese». La Fiat, infatti «avrà certamente più risorse da destinare agli investimenti in Italia, con positive ricadute anche per l'indotto».

Angeletti: acquisizione garanzia per stabilimenti italiani
«La migliore garanzia per gli stabilimenti italiani». Così l'acquisizione di Chrysler da parte della Fiat è giudicata dal segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che parla di «un evento sicuramente positivo» che avrà «riflessi positivi per l'economia italiana». «Si farà presumibilmente un grande gruppo a livello globale - osserva Angeletti - Era l'obiettivo che gli azionisti di Fiat perseguivano da molto tempo ed ora l'hanno raggiunto».

30/11/13

La storia del Moto GP secondo Marquez!

La storia del Moto GP secondo Marquez! Marc Maquez si laurea, alle tenera età di 20 anni, campione del mondo, alla sua prima apparizione nella classe principe del Motomondiale.
Al centauro della Honda, va la "palma" del più giovane motociclista iridato di sempre nella MotoGp, bastandogli soltanto il terzo posto nel Gran Premio di Valencia, l'ultimo atto dell'appuntamento stagionale, che per onor di cronaca è stato vinto da Jorge Lorenzo alla conclusione di una corsa elettrizzante in particolare nei primi giri.

Pronti via, Marquez parte prudente, e nonostante abbia la pole, viene superato immediatamente, sia da Lorenzo che da Pedrosa, i quali nei primi giri monopolizzano l'attenzione duellando in maniera irresistibile per avere il tanto agognato primato. Il leader della classifica generale, nota tutto ciò e approfitta dell'aspra battaglia tra i due rivali, prendendo il comando al decimo giro, per poi venire sorpassato da Lorenzo. La gara a questo punto si assesta e le prime posizioni non cambieranno più:
Jorge Marquez campione del mondo MotoGP 2013

Lorenzo primo, seguito a ruota da Pedrosa e dal neo campione del mondo Marquez.
Gara da dimenticare per Valentino Rossi, mai nelle condizioni di dare una mano al compagno di scuderia Lorenzo: il "Doctor" chiude soltanto al quarto posto. A seguire Bautista, Bradl, Smith e le Ducati di Hayden, Dovizioso e Pirro.

QUESTA LA CLASSIFICA FINALE
1 Jorge LORENZO Yamaha Factory Racing
2 Dani PEDROSA Repsol Honda Team
3 Marc MARQUEZ Repsol Honda Team
4 Valentino ROSSI Yamaha Factory Racing
5 Alvaro BAUTISTA GO&FUN Honda Gresini
6 Stefan BRADL LCR Honda MotoGP
7 Bradley SMITH Monster Yamaha Tech 3
8 Nicky HAYDEN Ducati Team
9 Andrea DOVIZIOSO Ducati Team
10 Michele PIRRO Ducati Test Team
11 Aleix ESPARGARO Power Electronics Aspar
12 Hector BARBERA Avintia Blusens FTR
13 Claudio CORTI NGM Mobile Forward Racing
14 Danilo PETRUCCI Came IodaRacing Project Ioda-Suter
15 Colin EDWARDS NGM Mobile Forward Racing
16 Hiroshi AOYAMA Avintia Blusens FTR
17 Michael LAVERTY Paul Bird Motorsport
18 Luca SCASSA Cardion AB Motoracing
19 Bryan STARING GO&FUN Honda Gresini
20 Martin BAUER Remus Racing Team

23/11/13

Letta a Berlino: "abbiamo superato la fase più critica...stop alle tasse altrimenti Grillo andrà 51%"

«Per favore dite ai politici tedeschi che devono seguire l'esempio italiano per l'arte, il cibo, le bellezze paesaggistiche, ma non per la politica». Si presenta a questo modo il presidente del Consiglio Italiano Enrico Letta salutando gli spettatori del convegno, con cena di gala, messo in atto dal quotidiano Suddeutsche Zeitung, dal titolo "Leadership Conference Business".

L'Italia «è fuori dalla fase recessiva più grave», afferma convinto il premier. «Abbiamo presentato il bilancio per il 2014, e questo bilancio - prosegue Letta - contiene questi dati: per la prima volta da cinque anni ci sarà l'anno prossimo un calo del debito pubblico, e per il terzo anno consecutivo saremo sotto il 3% a livello di deficit». Oltretutto l'Italia «sarà con la Germania il solo Paese dell'Eurozona sotto il 3%». Poi ha precisato: «Il mio ruolo è riportare i tassi intorno al 3%, oggi siamo al 4,1% sul bond decennale, con uno spread di 234 punti basi e questo è ancora troppo alto.

Per questo stiamo lavorando». Alla serata era presente anche il primo ministro greco, Antonis Samaras, seduto proprio accanto a Letta nel tavolo che si trovava al centro della sala. A far da completamento per i due leader Joerg Asmussen, rappresentante del comitato esecutivo della Banca centrale europea.

Enrico Letta presidente del consiglio
L'Italia «ha fatto tutti i suoi compiti a casa e li ha fatti bene», ha proseguito entusiasta il presidente del Consiglio nel suo discorso a Berlino. Tra un mese, ha aggiunto, «completeremo il processo per l'unione bancaria che è un pilastro cruciale e molto importante - ha continuato - dobbiamo portare a termine quanto abbiamo deciso nel Consiglio europeo di giugno.

 Se non lo faremo, sarà molto difficile convincere i mercati che l'Europa è veramente unita». «La crisi finanziaria e la mancanza di competitività della nostra industria non sono causate dall'Europa, ma dalla mancanza di Europa - ha aggiunto Letta -. So che non è facile convincere i nostri popoli e i nostri elettori che il problema è la mancanza di Europa, e non il contrario, ma penso che sia una necessità sfidare tutti i movimenti populisti che dicono che il problema sono la Ue e l'Europa».

A questo proposito il premier non si è lasciato sfuggire l'occasione di ricordare il pericolo Grillo. «Se si continua con tasse e tagli Grillo avrà la maggioranza - ha vvertito - basta con tagli e tasse o Grillo arriva al 51%», ha aggiunto riferendosi all'avanzata populista in Europa e al leader del Movimento 5 Stelle. Quanto alle tensioni nel Pd, che si avvicina alla data delle primarie per l'elezione del segretario, Letta ha spiegato che «il Pd ha imparato la lezione, con Renzi siamo amici e lavoreremo insieme, dunque niente divisioni».
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.