Il-Trafiletto
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08/10/14

Pure Jongo, un Wi-Fi per il tuo Wi-Fi

Volete trasformare lo stereo che già avete in una rete wireless? BBC Science World prova il nuovo Pure Jongo. 


Che cos'è? 
Se abbiamo in giro per casa molte casse, di radio, stereo o dock per iPod, il nuovo sistema multiambiente della Pure può fare al caso nostro. Ci darà un'armoniosa rete wireless, controllata da uno smartphone o da un tablet. Il Jongo A2 si collega alle casse esistenti e poi. premendo qualche pulsante, si connette al nostro router a banda larga (se è predisposto per il WEP; altrimenti l'installazione richiede qualche passo in più, ma è pur sempre semplice). Fatto ciò. possiamo far passare tutta la musica che abbiamo sul nostro dispositivo iOS o Android in qualsiasi altoparlante della casa, usando l'app Connect della Pure. Possiamo anche ascoltare le trasmissioni DAB e le radio via web, modificare il volume di una qualsiasi delle casse da lontano o collegare apparecchi diversi a casse diverse.
Pure Jongo

È veramente utile? 
Per le prime ore, sentire in soggiorno i Metallica provenienti dalla camera da letto è divertente ma non cambia la vita. Nel corso del tempo, però, passare da una stanza all'altra portando con noi l'audio è effettivamente comodo. E, a differenza di una connessione bluetooth, non c'è bisogno di rimanere vicini alle casse per essere sicuri di non perdere il collegamento. Per completare l'esperienza in tutte le stanze abbiamo provato anche il Jongo S3. Queste casse portatili si collegano alla nostra rete nello stesso modo e, dato che comprendono una batteria ricaricabile, si possono portare ovunque. Servono per colmare i vuoti nei punti della casa dove non è comodo tenere uno stereo, come in bagno o in giardino.

Com'è il suono?
Se il grosso della vostra musica è in formato mp3, non c'è una vera differenza tra un collegamento via cavo e uno senza. Quanto al suono del Jongo S3, è notevolmente buono: al suo interno quattro diffusori ad alta frequenza emettono suoni acuti nitidi mentre il cono per i bassi, rivolto verso l'alto, crea un suono sorprendentemente profondo e ampio. Per essere una cassa di queste dimensioni, la musica è riprodotta fedelmente anche ai volumi più alti, ma se volete riempire un ambiente grande, probabilmente vale la pena di aspettare il fratello maggiore Jongo T6, che apparirà tra qualche mese.

Lo devo comprare? 
Se vi ritrovate a collegare spesso il telefono, il lettore mp3 o il tablet alle casse, allora la comodità di mandare la musica istantaneamente a qualsiasi altoparlante senza bisogno di un dock, cavi o bluetooth, vi farà chiedere come mai non avevate adottato prima un sistema wi-fi. La domanda successiva è se usare Pure o Sonos, l'affermato pioniere dei sistemi audio wi-fi. A prima vista Pure è il vincitore: ha un rapporto qualità/prezzo migliore e non richiede prodotti di collegamento. Ciò detto, il "bridge" del Sonos permette di mandare canali diversi a casse diverse da un singolo dispositivo e inoltre il sistema si interfaccia facilmente con Spotify, il servizio di streaming musicale.

Tutto considerato, è difficile giustificare la differenza di prezzo tra i due e visto che la Pure aggiorna costantemente la gamma dei prodotti Jongo. presto sparirà qualsiasi differenza.


02/10/14

Trazione integrale: esordisce cosi la nuova Volvo V40 Cross Country


Sarà l'introduzione della trazione integrale nella nuova T5, che completerà la gamma della V40 Cross Country.


Le principali caratteristiche
Il motore della gamma Drive-E è un 4 cilindri di 2.0 litri, superalimentato a benzina da 245 CV e 350 Nm di coppia che va a fare il paio con l'inserimento del cambio automatico a 8 marce con il paddle al volante. 

La nuova versione T5 oltre ad avere alte prestazioni, riesce a infondere un'enorme attenzione per l'eco-ambiente, dichiarando un consumo in media di 149 g/km di CO2, numeri da record per quel che concerne il suo settore di appartenenza che annovera una più che nutrita presenza di altre vetture Made in Germany.

A propria immagine. 
Per l'evento riguardante l'esordio della neonata T5, tutta la gamma della Volvo V40 Cross Country avrà degli accorgimenti che prevederanno l'introduzione di nuovi cerchi di lega da 19" con finitura diamantata, della nuova tinta esterna Power Blue e dal nuovo sistema d'infotainment Sensu Connect, completo di servizio su base Cloud, già disponibile su XC60, V70, XC70, S80 e sulla nuova XC90.


28/09/14

Auto aziendali: saranno Octavia, Superb, Rapid e Yeti a rappresentare Skoda


La Skoda parteciperà all’evento del prossimo 27 settembre “Auto Aziendali in Pista” al circuito di Vairano, concentrando i test in particolare sull’Octavia Wagon. 


Octavia leader. I partecipanti all'evento potranno usufruire dell'Octavia in diverse versioni e motori: la 1.6 TDI da 105 cavalli, la 2.0 TDI da 150 cavalli con il cambio automatico DSG a 6 rapporti, la RS 2.0 TDI da 184 cavalli con DSG a 7 marce e la neonata della gamma, la G-Tec a metano.

Grandi e piccole. Ma non soltanto Octavia.
Scendendo di misure, si potrà avere l'opportunità di testare il modello Rapid, la compatta nella sua versione familiare Spaceback, invece si ci spostiamo verso le versioni top di gamma, nel segmento handling dedicato allo stile di guida virtuoso, sarà disponibile una Superb Wagon con il 2.0 TDI da 170 cavalli. Per gli appassionati dei crossover compatti si potrà guidare in pista e mettere alla prova nei test dedicati al Parking Assist la Yeti.


14/09/14

Skoda Fabia, guida e sensazioni

Con ogni probabilità vi starete chiedendo la stesa cosa che mi son chiesto io, ovvero sia per quale motivo sono state introdotte quelle camuffature cosi misere nel logo e nei fari! 


Il fatto è che per mera questione di formalità, in anteprima al Salone di Parigi che avrà luogo agli inizio del mese prossimo, dove la Skoda Fabia avrà modo di gustare la sua prima volta davanti alle telecamere di tutto il mondo, non è possibile dare la possibilità di vederla cosi come uscita dalle "viscere" della casa madre. Almeno, non al di fuori dello studio fotografico, dove pure sono state scattate le sue prime foto ufficiali. Poco importa, comunque: noi la macchina l’abbiamo appena guidata in anteprima, e quello che conta è quanto ci ha raccontato su strada.

Complimenti Kaban. 
Ordunque, discutere riguardo la nuova Skoda Fabia prescindendo dalle linee del suo design, apparentemente potrebbe sembrare banale: la fase che vede il passaggio dalla 2a alla 3a serie è stato evidenziato con una scelta esteriore che appare sempre più come un vero autentico cambio di rotta, che una semplice modifica a qualche particolare. La piccola ceca, che prima faceva un po’ la figura dell’”underdog” tra le compatte del Gruppo VW, ha assunto una sicurezza stilistica tutta nuova. Testimoniata da un muso cattivo e affilato, dai passaruota pronunciati il giusto, e dalle linee tese e pulite che ne sottolineano le forme. Gliel’avranno già detto in tanti, ma Jozef Kaban (responsabile dello stile del marchio) ha fatto davvero un bel lavoretto.
La nuova Skoda Fabia

Bene i nuovi interni. 
Balza subito agli occhi la similitudine della nuova Fabia, per quel che concerne la lunghezza raffrontata alla vecchia serie, infatti adesso appare più estesa in larghezza e con abbassamento del baricentro. E grazie alla traslazione verso la nuova piattaforma (ricca di componenti prese dall’Mqb) ha diminuito di molto anche il peso, ottenendo un guadagno riguardo ai centimetri per la capienza dei bagagli (330 litri per il vano, record del segmento secondo la Skoda) e passeggeri. In effetti, sulla nuova versione si sta alla grande, e il posto guida ben disegnato racconta tutta la cura riposta nel capitolo interni ed ergonomia: belli i sedili dai profili contenitivi, ampiamente regolabile il volante (un po’ troppo ampio nel diametro), intuitivo il computer di bordo (che poi è identico a quello della Golf VII, per dire) a centro cruscotto.

Motori benzina, costanti e quieti. 
Alla nuova piattaforma, si va ad aggiungere pure i vari motori anch'essi freschi di debutto: si parte con una base di gamma è il 1.0 tre cilindri aspirato (da 60 o 75 CV), per poi andando avanti incontrare i 1.2 TSI (90 o 110 CV, dove quest’ultimo lo si trova disponibile pure col Dsg). Soltanto uno il modello versione diesel, il recentissimo 1.4 TDI tre cilindri (da 90 o 105 CV), che nella versione meno potente può adottare il cambio a doppia frizione. Gli ingegneri della Skoda hanno messo a nostra disposizione le motorizzazioni turbo, abbinate in tutti i casi ai cambi manuali. Accettabile la sensazione che fornisce il motore benzina, in tutte e due gli standard di potenza: sia la versione da 90 sia quella da 110 CV offrono grande regolarità, e pur “appiattendosi” in alto, la più performante offre doti di elasticità e disponibilità tutto sommato soddisfacenti. Da segnalare, peraltro, che il 110 CV adotta un manuale a sei marce, che ci è sembrato migliore del “cinque”, sia in termini di spaziatura dei rapporti sia di manovrabilità.

TDI (unico ed incofondibile...) a tre cilindri. 
La versione del modello con i tre cilindri, ancor più se diesel, è comunque sia una piacevole sensazione, unica e  particolare: si potrà modificare, inventare e cambiare sopra quanto volete, ma il funzionamento di unità con questa struttura rimane unica ed inconfondibile. Ecco allora che le due Fabia 1.4 TDI, divise tra loro da un divario di performance neppure troppo marcato, hanno lasciato trapelare qualche vibrazione di troppo (soprattutto ai bassi, naturalmente), unita a una certa rumorosità che accompagna l’intero arco d’erogazione. Anche l’intervento del turbo ha dimostrato un carattere più brusco rispetto ai benzina TSI: netto lo stacco costituito dal gradino che si trova dalle parti dei 2.000 giri.

Look sicuro, carattere tranquillo. 
Al primo giro a bordo della nuova Fabia è sembrata essere per molti versi un'ottima auto“normale”: lo sterzo, equipaggiato con la tecnologia ad assistenza elettromeccanica, ha un carattere tranquillo, nonostante non proprio in perfetta sinergia, mentre il telaio ha svelato la sua natura fondamentalmente turistica: l'utilitaria ceca è prima di ogni cosa un’auto “soffice”, con una garanzia - ma mai troppa - tendenza al rollio e un stabilità sulle ruote esterne durante la fase di percorrenza. Proprio per la sua natura tranquilla e neutrale è difficile innescare reazioni scenografiche, a meno di provocarla come delle teste di rapa.


18/01/14

La Reanult Megane si rifà il look!

La “mediad’oltre alpe si rifà il look! Alla Renault è tempo di facelift anche per la Mégane. è giunto il momento adeguarsi alle necessità imposte da un mercato sempre in movimento. Imperativo dunque aggiornare l’estetica, mantenendo comunque sia inalterata la fisionomia. Da quello che abbiamo modo di vedere, pare che l’obbiettivo sia stato centrato da parte dei designer francesi, che hanno agito nei punti (logicamente) chiave.

Il lato A è stato oggetto di tutta una serie di ritocchi tali, al punto da riconfigurare i gruppi ottici, mutando così l’aspetto frontale. Niente di estremamente radicale, anzi, il tutto è rivolto ad adeguare una vettura divenuta ormai un baluardo della qualità Renault.
E dunque nuova fanaleria, nuova calandra, nuove prese d'aria, ma più di tutto, nuovi parafanghi e nuovo cofano motore. Un cambiamento che avanza sempre più incline al futuro della "Losanga", che mette in primo piano proprio il logo della casa della Régie. Il rinnovato assetto estetico ha introdotto tutta una serie di novità pure sul piano tecnico. Novità che si traducono nell'innesto in gamma della motorizzazione benzina 1.2 Tce da 130 cavalli, che andrà ad affiancare la variante da 115 cv.

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Renault Megane
La versione più potente del compatto "milledue" sovralimentato, potrà essere equipaggiata anche il cambio doppia frizione Edc. Soluzione sino a questo momento esclusiva del modello turbodiesel 1.5 dCi da 110 cv. Ma il restyling della media francese, segna l'uscita dal nostro mercato della Renault Mégane coupé-cabriolet.
Tutti i modelli di famiglia, berlina (definizione attribuita alla cinque porte), Sportour (la station wagon) e Coupé, conservano le dinamiche di bordo usuali.

Un'impostazione che guadagna le "tematiche" multimediali offerte dal sistema R-Link. Un dispositivo, parte della lista degli optional, che mette a disposizione una ricca serie di applicazioni correlate. Il resto è pressoché rimasto invariato. Definito ancora una volta da quella scomoda e obsoleta leva dietro al volante, con cui si regola tutta la sezione audio. Allo stesso modo non ci sono stati passi evolutivi nella gestione del controllo della velocità di crociera, diviso tra tasti sul volante e bottoni sul tunnel centrale. Almeno la Renault Mégane non latita in termini di spazio e di comfort. E su strada si manifesta per ciò che è.

Una vettura per la vita quotidiana, adatta sia alla famiglia sia a chi preferisce stare solo. Il 1.5 dCi da 110 cv si conferma ancora una volta il motore di rifermento tra i turbodiesel compatti. Elastico, fruibile sin dai bassi regimi, è una garanzia in termini di consumi e costi di gestione. Il dato dichiarato relativo al modello "berlina" parla di 3,5 l/100 km nel ciclo combinato, a fronte di emissioni di CO2 pari a 90 g/km.
L'animo sportivo è custodito invece dalla più performante della famiglia Mégane, ossia il modello Coupé R.S.. Ora beneficia di equipaggiamenti derivati da quelli introdotti con la serie speciale Mégane R.S. Red Bull Racing RB8. Il lancio commerciale sarà a partire dal prossimo 25 gennaio. Tre gli allestimenti, Wave, Gt Style ed Energy Gt Line.

Quest'ultimo porta in dote molle e ammortizzatori più rigidi. A cui poi si aggiunge quello specifico di R.S. La dotazione di serie è di per se ricca e completa e la differenza tra una versione e l'altra si palesa in 1.000 euro tondi tondi. Quando il passaggio da berlina a Sportour si chiude a 800 euro. La Coupé fa vita a se stante, mentre l'accessibilità alle differenti motorizzazioni varia in funzione del modello e dell'allestimento. Motorizzazioni che, esclusa la novità del 1.2 Tce da 130 cv, ricalcano la disponibilità dell'edizione passata. La berlina parte da quota 19.300€, invece la coupé da 19.150€.
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