Il-Trafiletto
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18/01/14

La Reanult Megane si rifà il look!

La “mediad’oltre alpe si rifà il look! Alla Renault è tempo di facelift anche per la Mégane. è giunto il momento adeguarsi alle necessità imposte da un mercato sempre in movimento. Imperativo dunque aggiornare l’estetica, mantenendo comunque sia inalterata la fisionomia. Da quello che abbiamo modo di vedere, pare che l’obbiettivo sia stato centrato da parte dei designer francesi, che hanno agito nei punti (logicamente) chiave.

Il lato A è stato oggetto di tutta una serie di ritocchi tali, al punto da riconfigurare i gruppi ottici, mutando così l’aspetto frontale. Niente di estremamente radicale, anzi, il tutto è rivolto ad adeguare una vettura divenuta ormai un baluardo della qualità Renault.
E dunque nuova fanaleria, nuova calandra, nuove prese d'aria, ma più di tutto, nuovi parafanghi e nuovo cofano motore. Un cambiamento che avanza sempre più incline al futuro della "Losanga", che mette in primo piano proprio il logo della casa della Régie. Il rinnovato assetto estetico ha introdotto tutta una serie di novità pure sul piano tecnico. Novità che si traducono nell'innesto in gamma della motorizzazione benzina 1.2 Tce da 130 cavalli, che andrà ad affiancare la variante da 115 cv.

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Renault Megane
La versione più potente del compatto "milledue" sovralimentato, potrà essere equipaggiata anche il cambio doppia frizione Edc. Soluzione sino a questo momento esclusiva del modello turbodiesel 1.5 dCi da 110 cv. Ma il restyling della media francese, segna l'uscita dal nostro mercato della Renault Mégane coupé-cabriolet.
Tutti i modelli di famiglia, berlina (definizione attribuita alla cinque porte), Sportour (la station wagon) e Coupé, conservano le dinamiche di bordo usuali.

Un'impostazione che guadagna le "tematiche" multimediali offerte dal sistema R-Link. Un dispositivo, parte della lista degli optional, che mette a disposizione una ricca serie di applicazioni correlate. Il resto è pressoché rimasto invariato. Definito ancora una volta da quella scomoda e obsoleta leva dietro al volante, con cui si regola tutta la sezione audio. Allo stesso modo non ci sono stati passi evolutivi nella gestione del controllo della velocità di crociera, diviso tra tasti sul volante e bottoni sul tunnel centrale. Almeno la Renault Mégane non latita in termini di spazio e di comfort. E su strada si manifesta per ciò che è.

Una vettura per la vita quotidiana, adatta sia alla famiglia sia a chi preferisce stare solo. Il 1.5 dCi da 110 cv si conferma ancora una volta il motore di rifermento tra i turbodiesel compatti. Elastico, fruibile sin dai bassi regimi, è una garanzia in termini di consumi e costi di gestione. Il dato dichiarato relativo al modello "berlina" parla di 3,5 l/100 km nel ciclo combinato, a fronte di emissioni di CO2 pari a 90 g/km.
L'animo sportivo è custodito invece dalla più performante della famiglia Mégane, ossia il modello Coupé R.S.. Ora beneficia di equipaggiamenti derivati da quelli introdotti con la serie speciale Mégane R.S. Red Bull Racing RB8. Il lancio commerciale sarà a partire dal prossimo 25 gennaio. Tre gli allestimenti, Wave, Gt Style ed Energy Gt Line.

Quest'ultimo porta in dote molle e ammortizzatori più rigidi. A cui poi si aggiunge quello specifico di R.S. La dotazione di serie è di per se ricca e completa e la differenza tra una versione e l'altra si palesa in 1.000 euro tondi tondi. Quando il passaggio da berlina a Sportour si chiude a 800 euro. La Coupé fa vita a se stante, mentre l'accessibilità alle differenti motorizzazioni varia in funzione del modello e dell'allestimento. Motorizzazioni che, esclusa la novità del 1.2 Tce da 130 cv, ricalcano la disponibilità dell'edizione passata. La berlina parte da quota 19.300€, invece la coupé da 19.150€.

28/10/13

La classifica delle "aziende dinamiche" che compongono l'"italia che va"

Le "aziende dinamiche" sono le società che nel 2012 hanno aumentato i fatturati del 20% sia nel 2007 che nel 2011 e incassando utili superiori al 4% dei ricavi. Una classifica delle più virtuose, è stata stilata dall'Ufficio studi di Mediobanca, ed ha distinto le società a seconda delle dimensioni. Sono dieci, di cui sette nel nord e cinque di queste in Emilia-Romagna.

Italia che va


MEDIE IMPRESE - Tra i 50 e 330 milioni di euro di vendite e fino a 500 dipendenti.
- Valsoia. Società quotata della famiglia Sassoli, specializzata in prodotti derivati dalla soia, dal riso e biologici, che ha recentemente rilevato il marchio delle marmellate Santa Rosa; è un caso interessante di crescita tutta realizzata sul mercato interno (esporta solo l'1,5% delle vendite).

- Stefano Ricci. Dell'omonima famiglia, produttore fiorentino di abbigliamento sartoriale maschile ed accessori di altissimo livello (export al 92%).

- Branca International. Storico produttore di Fernet dell'omonima famiglia, che realizza all'estero il 72,5% delle vendite ed ha nell'Argentina il principale mercato di sbocco estero (57,6% dellevendite totali) grazie alla diffusione del cocktail 'Fernandito' composto da Fernete coca‐cola.

- Renato Corti. Produce accessori di pelletteria di alta gamma ed esporta il 92%. La Branca e la Renato Corti non hanno sostanzialmente debiti finanziari. Corti, Valsoia e Ricci erano già state selezionate come dinamiche lo scorso anno.

IMPRESE MEDIO-GRANDI - Tra i 330 milioni e 3 miliardi di euro di vendite e più di 500 dipendenti.

- Sicim. Società di costruzioni specializzata nei servizi relativi alla posa di condotte ed all'installazione di impianti per la trasmissione e distribuzione di olio, gas e acqua a livello mondiale.

- Fis ‐ Fabbrica Italiana Sintetici. Specializzata nella produzione di principi attivi per le case farmaceutiche, viene selezionata per il quinto anno.

- Rosetti Marino. Produce impianti off‐shore per l'industria petrolifera, viene selezionata per il quarto anno.

- Marposs. Produttrice di sistemi per il controllo della qualità, viene selezionata per il secondo anno.

- Faac. Azienda della provincia di Bologna che produce sistema di automazione per l'apertura di porte, cancelli e sbarramenti (suoi i varchi Telepass), la cui proprietà (66%) fa capo alla Arcidiocesi di Bologna che l'ha ricevuta in eredità nel 2012 dal figlio del fondatore, Michelangelo Manini.

- Maschio Gaspardo. Attiva nella produzione di attrezzature agricole per la lavorazione del terreno, per la semina e per la manutenzione del verde.
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