Il-Trafiletto
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21/10/14

Kawasaki al EICMA 2014 con un...Vulcan S

Finalmente si tolgono i veli sulla novità che Kawasaki proporrà all'evento milanese di EICMA 2014. La Kawasaki Vulcan S.



Si tratta di una proposta che risulta essere una via di mezzo tra una cruiser compatta, circoscritta tutt'attorno al telaio ed il motore della Versys 650,  Kawasaki rompe gli indugi e da il via alla rpima novità che proporrà all'evento delle due ruote milanese, EICMA 2014.

Si tratta della Vulcan S e dà immediatamente l'impressione che con il passato non abbia nulla a che fare, proponendosi con un design decisamente più sportwear a differenza del resto della serie "VN 900" lasciando a casa nel dimenticatoio il tradizionale "taglio" a V del motore raffreddato a liquido e il telaio a doppia culla. Nulla di tutto ciò, infatti, la neonata Vulcan S fa uso del più ridotto motore bicilindrico frontemarcia da 649 cc della Versys, dalla quale prende in eredità pure il sistema ammortizzante asimmetrico che potrà essere regolato nel precarico della molla e il telaio a traliccio in tubi di acciaio, ridisegnato nella zona posteriore per dare il tagli ribassato classico delle cruiser.

Ma le differenze della Vulcan S non si fermano al telaio reggisella e all'ossatura, bensì consistono nelle quote ciclistiche, che hanno ricevuto un modifica al fine di migliorare l'idea del progetto. Così l'angolo d'inclinazione del cannotto di sterzo si apre fino a 31°, invece l'avancorsa e l'interasse sono rispettivamente di 120 mm e 1.575 mm. Si tratta comunque sia si tratta di valori che rimengono abbondantemente più ridotti rispetto a quelli delle VN 900, così come la lunghezza, la larghezza e il peso (225 kg in ordine di marcia, 3 in più per la versione ABS).
La Kawasaki Vulcan S

Il tutto a totale vantaggio di una maggiore facilità di guida della Vulcan S, una moto che anche per il suo fascino sportivo (ecco il perchè dell "S" nel nome) dato dal faro "da naked" e dai cerchi in lega, ben si adatta all'uso urbano ed extra.




14/09/14

Skoda Fabia, guida e sensazioni

Con ogni probabilità vi starete chiedendo la stesa cosa che mi son chiesto io, ovvero sia per quale motivo sono state introdotte quelle camuffature cosi misere nel logo e nei fari! 


Il fatto è che per mera questione di formalità, in anteprima al Salone di Parigi che avrà luogo agli inizio del mese prossimo, dove la Skoda Fabia avrà modo di gustare la sua prima volta davanti alle telecamere di tutto il mondo, non è possibile dare la possibilità di vederla cosi come uscita dalle "viscere" della casa madre. Almeno, non al di fuori dello studio fotografico, dove pure sono state scattate le sue prime foto ufficiali. Poco importa, comunque: noi la macchina l’abbiamo appena guidata in anteprima, e quello che conta è quanto ci ha raccontato su strada.

Complimenti Kaban. 
Ordunque, discutere riguardo la nuova Skoda Fabia prescindendo dalle linee del suo design, apparentemente potrebbe sembrare banale: la fase che vede il passaggio dalla 2a alla 3a serie è stato evidenziato con una scelta esteriore che appare sempre più come un vero autentico cambio di rotta, che una semplice modifica a qualche particolare. La piccola ceca, che prima faceva un po’ la figura dell’”underdog” tra le compatte del Gruppo VW, ha assunto una sicurezza stilistica tutta nuova. Testimoniata da un muso cattivo e affilato, dai passaruota pronunciati il giusto, e dalle linee tese e pulite che ne sottolineano le forme. Gliel’avranno già detto in tanti, ma Jozef Kaban (responsabile dello stile del marchio) ha fatto davvero un bel lavoretto.
La nuova Skoda Fabia

Bene i nuovi interni. 
Balza subito agli occhi la similitudine della nuova Fabia, per quel che concerne la lunghezza raffrontata alla vecchia serie, infatti adesso appare più estesa in larghezza e con abbassamento del baricentro. E grazie alla traslazione verso la nuova piattaforma (ricca di componenti prese dall’Mqb) ha diminuito di molto anche il peso, ottenendo un guadagno riguardo ai centimetri per la capienza dei bagagli (330 litri per il vano, record del segmento secondo la Skoda) e passeggeri. In effetti, sulla nuova versione si sta alla grande, e il posto guida ben disegnato racconta tutta la cura riposta nel capitolo interni ed ergonomia: belli i sedili dai profili contenitivi, ampiamente regolabile il volante (un po’ troppo ampio nel diametro), intuitivo il computer di bordo (che poi è identico a quello della Golf VII, per dire) a centro cruscotto.

Motori benzina, costanti e quieti. 
Alla nuova piattaforma, si va ad aggiungere pure i vari motori anch'essi freschi di debutto: si parte con una base di gamma è il 1.0 tre cilindri aspirato (da 60 o 75 CV), per poi andando avanti incontrare i 1.2 TSI (90 o 110 CV, dove quest’ultimo lo si trova disponibile pure col Dsg). Soltanto uno il modello versione diesel, il recentissimo 1.4 TDI tre cilindri (da 90 o 105 CV), che nella versione meno potente può adottare il cambio a doppia frizione. Gli ingegneri della Skoda hanno messo a nostra disposizione le motorizzazioni turbo, abbinate in tutti i casi ai cambi manuali. Accettabile la sensazione che fornisce il motore benzina, in tutte e due gli standard di potenza: sia la versione da 90 sia quella da 110 CV offrono grande regolarità, e pur “appiattendosi” in alto, la più performante offre doti di elasticità e disponibilità tutto sommato soddisfacenti. Da segnalare, peraltro, che il 110 CV adotta un manuale a sei marce, che ci è sembrato migliore del “cinque”, sia in termini di spaziatura dei rapporti sia di manovrabilità.

TDI (unico ed incofondibile...) a tre cilindri. 
La versione del modello con i tre cilindri, ancor più se diesel, è comunque sia una piacevole sensazione, unica e  particolare: si potrà modificare, inventare e cambiare sopra quanto volete, ma il funzionamento di unità con questa struttura rimane unica ed inconfondibile. Ecco allora che le due Fabia 1.4 TDI, divise tra loro da un divario di performance neppure troppo marcato, hanno lasciato trapelare qualche vibrazione di troppo (soprattutto ai bassi, naturalmente), unita a una certa rumorosità che accompagna l’intero arco d’erogazione. Anche l’intervento del turbo ha dimostrato un carattere più brusco rispetto ai benzina TSI: netto lo stacco costituito dal gradino che si trova dalle parti dei 2.000 giri.

Look sicuro, carattere tranquillo. 
Al primo giro a bordo della nuova Fabia è sembrata essere per molti versi un'ottima auto“normale”: lo sterzo, equipaggiato con la tecnologia ad assistenza elettromeccanica, ha un carattere tranquillo, nonostante non proprio in perfetta sinergia, mentre il telaio ha svelato la sua natura fondamentalmente turistica: l'utilitaria ceca è prima di ogni cosa un’auto “soffice”, con una garanzia - ma mai troppa - tendenza al rollio e un stabilità sulle ruote esterne durante la fase di percorrenza. Proprio per la sua natura tranquilla e neutrale è difficile innescare reazioni scenografiche, a meno di provocarla come delle teste di rapa.


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