22/10/14

Contenitori autoconservanti per alimenti senza addittivi | L'ultima frontiera della conservazione

Una ricerca tutta italiana permetterà di eliminare gli additivi nel latte, carne, vino, cibi cotti,  conserve, passate di pomodori e tutta una lunga lista di cibi che consumiamo giornalmente. Si chiama "Active packaging" ed è un imballaggio capace di conservare il contenuto senza alterarlo.

 
Lo studio, condotto da un team di scienziati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia guidato da Valentina Beghetto, ricercatrice e docente di Chimica organica industriale, si pone l'obbiettivo di garantire alimenti più naturali senza conservanti ed è possibile grazie ad una pellicola che riveste la superficie interna del contenitore che trattiene per se il conservante. Si spera di contribuire a ridurre i casi di intolleranza e allergie, imputabili agli addittivi.

Valentina Beghetto intervistata dall'Adnkronos, spiega che "il merito è di composti organici che funzionano in modo simile agli enzimi, attivando reazioni chimiche senza lasciare traccia all’interno del prodotto finale".Un contenitore autoconservante ma anche ecosostenibile. Nei laboratori del Dipartimento di Scienze molecolari e nanosistemi i ricercatori hanno messo a punto i composti organici che permettono di modificare e migliorare prodotti industriali in modo ecocompatibile ed economico. "Cerchiamo di realizzare materiali che siano il più possibile biodegradabili riducendo l'impatto sull'ambiente. Per questo – aggiunge la ricercatrice - utilizziamo anche materiali di scarto delle industrie manifatturiere, come quella della carta o alimentari, li recuperiamo e li riutilizziamo trasformandoli in materie prime secondarie".

L'"Active Packaging" può essere applicato in molti campi con un notevole risparmio, l'abbattimento dei costi sono parte fondamentale della ricerca. “Questo è uno studio che parte da lontano – spiega la ricercatrice - abbiamo iniziato studiando le applicazioni di tipo farmaceutico, che avevano costi elevati, e poi abbiamo ottimizzato procedure per abbattere i costi e fare in modo che un litro di latte venduto in un contenitore di questo genere mantenga un prezzo accettabile”.

scienziati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia
guidato da Valentina Beghetto,
L'obbiettivo dei ricercatori era poter  applicare questa innovazione alla produzione alimentare di consumo di massa. Per trasferire questa invenzione alle aziende, l’ateneo ha appena approvato lo spinoff Crossing.Valentina Beghetto spiega "La nostra tecnologia semplifica processi produttivi e abbatte costi di almeno 10 volte rendendo accessibili innovazioni che oggi esistono solo sulla carta, nelle idee e nei brevetti, ma che nessuno ha messo in pratica perché fino ad ora economicamente insostenibili"

Ora lo spinoff cerca sostegno alla propria attività di ricerca e di sponsorizzazioni da parte delle aziende che possono avere interesse a sviluppare la parte industriale del progetto e a sostenere il team.
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