22/10/14

Maldive un paradiso che nasconde un'isola completamente ricoperta di rifiuti

Maldive, il paradiso dei vacanzieri, degli amanti del mare, dei velisti, dei serfisti di chi ama la natura incontaminata, già incontaminata si fa per dire, perchè c'è un'isoladi questo splendido arcipelago che è totalmente ricoperta di rifiuti. Ce lo racconta Alison Teal, surfista americana che dedica la sua vita a raccontare storie di sostenibilità. E' un'avventuriera e questo suo spirito lo ha ereditato dal padre, David Blehert, fotografo di fama internazionale. Alison ha un sito, Alison's Adventures, su cui pubblica storie di luoghi che hanno necessità di interventi.

Avventure che hanno in comune la volontà di sensibilizzare le persone, soprattutto i bambini, su temi come il rispetto dell’ambiente, tanto che lo slogan che ha scelto è “Surf, survive, sustain” (fai surf, vivi sostieni). Per vivere una vita il meno invasiva possibile dal punto di vista ambientale. Una delle esperienze più forti è quella che ha vissuto alle Maldive, un arcipelago dell’oceano Indiano a rischio per colpa dell’innalzamento del livello dei mari causato dal riscaldamento globale, dove ha scoperto l’esistenza di un atollo completamente ricoperto dai rifiuti. L’isola dei rifiuti o Thilafushi, in lingua locale.

E' stato il governo delle Maldive a scegliere questa laguna per accumulare tutti i rifiuti che non possono essere smaltiti in altro modo. Centinaia di tonnellate di plastica e materiale tossico che vengono trasportati ogni giorno da Malé (isola principale e capitale dell’arcipelago delle Maldive) e dai suoi lussuosi hotel a Thilafushi. A un anno di distanza, Alison è tornata alle Maldive accompagnata da due fotografi, Sarah Lee e Mark Tipple, per documentare la situazione e cercare di fare qualcosa di concreto per risolvere una situazione che l’ha colpita profondamente.

Thailafushi
immagine presa dal web

Durante il secondo viaggio, Alison ha deciso di raccogliere le bottiglie e la plastica che ha trovato su Thilafushi e sulle isole vicine per aumentare la consapevolezza sull’importanza di riciclare un materiale che può essere trasformato e riutilizzato svariate volte. “Mi piacerebbe che la plastica sparisse da questo mondo, in un colpo solo” ha detto Alison. “Ma nel frattempo, mi piacerebbe vederla all’interno di bikini, giacche, occhiali da sole piuttosto che sulle meravigliose spiagge delle Maldive”. Sul suo sito si possono trovare alcuni dati su quante bottiglie servono per realizzare un costume (10) o una maglietta (2). Dati presi da alcune grandi marche di abbigliamento che già hanno incluso nelle loro collezioni vestiti fatti di plastica riciclata, come Patagonia, The North Face e Teeki.

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