Il-Trafiletto
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22/03/17

Clamoroso ritorno di fiamma Degan e Barale: “La nostra storia è attesa e passione…”

Clamoroso ritorno di fiamma tra Paola Barale e Raz Degan che dopo essersi incontrati sull'Isola dei Famosi pare che le possibilità di un ritorno siano sempre più probabili! 


Paola Barale è tornata in Italia dopo la sorpresa a Raz Degan sull’Isola dei Famosi, ma anche da casa, continua a mandare messaggi d’amore al suo ex. Che, a questo punto, forse tanto ex non è più…:

Perché Paola Barale e Raz Degan si sono letteralmente ritrovati sull’Isola. Si sono abbracciati, si sono baciati, si sono confidati…
E a Paola è rimasto un tesoro nel cuore: “Forse la nostra storia è destinata a durare, perché non è una storia d’amore”, scrive Paola Barale.

Aggiungendo:
“È una storia di pioggia e sole, è una storia di attesa e di passione, amicizia e condivisione, armonia e incomprensioni, silenzi e rumori.. non è una storia d’amore. È una storia che parla d’amore o un amore con una storia”. 
Insomma, si sono davvero ritrovati.

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22/10/14

Maldive un paradiso che nasconde un'isola completamente ricoperta di rifiuti

Maldive, il paradiso dei vacanzieri, degli amanti del mare, dei velisti, dei serfisti di chi ama la natura incontaminata, già incontaminata si fa per dire, perchè c'è un'isoladi questo splendido arcipelago che è totalmente ricoperta di rifiuti. Ce lo racconta Alison Teal, surfista americana che dedica la sua vita a raccontare storie di sostenibilità. E' un'avventuriera e questo suo spirito lo ha ereditato dal padre, David Blehert, fotografo di fama internazionale. Alison ha un sito, Alison's Adventures, su cui pubblica storie di luoghi che hanno necessità di interventi.

Avventure che hanno in comune la volontà di sensibilizzare le persone, soprattutto i bambini, su temi come il rispetto dell’ambiente, tanto che lo slogan che ha scelto è “Surf, survive, sustain” (fai surf, vivi sostieni). Per vivere una vita il meno invasiva possibile dal punto di vista ambientale. Una delle esperienze più forti è quella che ha vissuto alle Maldive, un arcipelago dell’oceano Indiano a rischio per colpa dell’innalzamento del livello dei mari causato dal riscaldamento globale, dove ha scoperto l’esistenza di un atollo completamente ricoperto dai rifiuti. L’isola dei rifiuti o Thilafushi, in lingua locale.

E' stato il governo delle Maldive a scegliere questa laguna per accumulare tutti i rifiuti che non possono essere smaltiti in altro modo. Centinaia di tonnellate di plastica e materiale tossico che vengono trasportati ogni giorno da Malé (isola principale e capitale dell’arcipelago delle Maldive) e dai suoi lussuosi hotel a Thilafushi. A un anno di distanza, Alison è tornata alle Maldive accompagnata da due fotografi, Sarah Lee e Mark Tipple, per documentare la situazione e cercare di fare qualcosa di concreto per risolvere una situazione che l’ha colpita profondamente.

Thailafushi
immagine presa dal web

Durante il secondo viaggio, Alison ha deciso di raccogliere le bottiglie e la plastica che ha trovato su Thilafushi e sulle isole vicine per aumentare la consapevolezza sull’importanza di riciclare un materiale che può essere trasformato e riutilizzato svariate volte. “Mi piacerebbe che la plastica sparisse da questo mondo, in un colpo solo” ha detto Alison. “Ma nel frattempo, mi piacerebbe vederla all’interno di bikini, giacche, occhiali da sole piuttosto che sulle meravigliose spiagge delle Maldive”. Sul suo sito si possono trovare alcuni dati su quante bottiglie servono per realizzare un costume (10) o una maglietta (2). Dati presi da alcune grandi marche di abbigliamento che già hanno incluso nelle loro collezioni vestiti fatti di plastica riciclata, come Patagonia, The North Face e Teeki.

25/03/14

Sardegna | Oltre quattro mesi dall'alluvione "Cleopatra" e il Governo boccia ancora gli aiuti all'isola.

Sono ormai passati poco più di quattro mesi dall'alluvione "Cleopatra" che ha colpito la Sardegna e alla Camera sono stati nuovamente bocciati due emendamenti - uno del Pd e l'altro del Movimento 5 stelle - che riproponevano le misure già contenute nel Salva Roma ritirato dall'esecutivo Renzi. Ancora una volta passano in secondo piano gli interessi della Sardegna e del recupero dopo i danni dell'alluvione che ha messo in ginocchio la meravigliosa isola meta delle vacanze estive di molti italiani e stranieri. Il più rapido a commentare è il deputato di Sel (Sinistra ecologia libertà) Stefano Quaranta, che scrive su Facebook: "scene di vita parlamentare: una deputata del Pd presenta un emendamento per dare fondi agli alluvionati della Sardegna, tutti gli altri gruppi si dichiarano favorevoli. Il governo sostiene che non ci sia la copertura e il Pd vota contro. Riassunto: il Pd presenta un emendamento e tutti sono a favore tranne il Pd. E alla Sardegna i soldi non vanno". Un paradosso sottolineato da un po' tutti i deputati sardi, specie quelli dell'opposizione come Michele Piras, anch'egli di Sel, che in un durissimo intervento in aula cita Giorgio Gaber con un "io non mi sento italiano", un atto di accusa verso lo Stato in generale che secondo Piras, nella vicenda dell'alluvione "discrimina" l'isola che da oltre quattro mesi attende interventi strutturali mentre il Governo Renzi, come già quello guidato da Letta, parla di "fondi strutturali" da trovare per le calamità, fondi che però nonostante il passare del tempo non sembrano venire fuori. Anche gli interventi dei deputati sardi del principale partito di governo, quello democratico, sono fortemente critici. Romina Mura dice: "non possiamo andare oltre, la misura per i sardi è colma. Quanto accaduto oggi alla Camera rappresenta un vulnus che il Governo deve sanare, non oltre la settimana prossima, in Senato". Anche il deputato Emanuele Cani ricorda che "sono passati oltre quattro mesi dalla data del disastro e nulla di concreto è stato fatto, non c'è più tempo per aspettare. Oggi avremmo potuto risolvere definitivamente il problema, ma così non è stato. Per quanto mi riguarda - spiega l'esponente del Pd - ho votato convintamente, in dissenso dal mio gruppo, a favore degli emendamenti". Per Caterina Pes, la bocciatura dell'emendamento "è stato un grave errore da parte della Camera, ma prendiamo atto dell'impegno del Governo a garantire un intervento a favore della Sardegna nei prossimi giorni".

05/02/14

Grecia | Terremoto a Cefalonia. Isola pesantemente danneggiata.

L’isola di Cefalonia nell’ultima settimana ha cambiato completamente aspetto, improvvisamente, a causa della forza violenta della natura. Un sisma di magnitudo tra i 5,9 e i 6,1 ha colpito l'isola greca, nel mar Jonio, nella Grecia occidentale. L'epicentro del terremoto, che è avvenuto alle 4.08 ora italiana (5.08 locali) si trova a 12 chilometri dalla città di Lixourion, già colpita da una simile scossa (di magnitudo 5,9) lo scorso 26 gennaio. Da allora molti abitanti dormivano ancora fuori dalle proprie case per paura. Le due scosse, avvertite anche in Sicilia, insieme all’incredibile sequenza sismica attivatasi sulla linea di scontro fra la placca africana e la placca euroasiatica, hanno letteralmente sconvolto l’isola greca. Le autorità locali riferiscono che una decina di persone sono rimaste lievemente ferite, soprattutto perché colpite da oggetti caduti. I residenti si sono riversati per le strade nel panico e i testimoni sul posto riferiscono di strade danneggiate, blackout di corrente e interruzioni dell'erogazione dell'acqua in alcune aree. Anche il porto di Lixouri, la seconda città più grande dell'isola, è stato pesantemente danneggiato. Lixouri è la città più vicina all'epicentro. Il sisma dello scorso 26 gennaio aveva invece danneggiato numerose strade e imbarcazioni. L'isola era stata messa in stato d'allerta e la settimana scorsa erano state registrate numerose repliche. Tornando a ritroso nel tempo un terremoto violento di magnitudo 7,2 nel 1953 aveva provocato a Cefalonia la morte di circa 450 persone e distrutto gran parte dell'isola. Secondo Maria Sahpazi, capo dell'Istituto di geodinamica, quella di oggi sarebbe stata una scossa di assestamento del sisma del 26 gennaio. "Aspettiamo altre scosse di assestamento, che saranno di questa stessa entità o più lievi", ha detto. Il terremoto di oggi è stato avvertito fino ad Atene, che si trova circa 300 chilometri a ovest di Cefalonia, ma anche e nettamente sulla costa ionica della Sicilia: segnalazioni sono giunte da Messina, Taormina, Catania e Siracusa.

30/12/13

L’isola dei…maiali! Big Major Cay l’isola incantata

L’isola dei…maiali! Sicuramente da bambini, da adulti, mettetela come volete, a patto che siate in possesso di tanta fantasia avrete immaginato un’isola per tutto e tutti, dall’isola che non c’è a quella della serie televisiva di Lost, per finire a l’isola ben più celebre e famosa come quella dove approdò Gulliver ma mai e poi mai riuscireste a credere all’esistenza di un’isola abitata da soli…maiali! Proprio cosi, provate ad immaginare tanti teneri maialini rosa tuffarsi in acque cristalline e prendere il sole tutto il giorno! Non vi ho convinto vero? Bene allora andate in agenzia e prenotate un bel viaggio nella splendida Big Major Cay, isola delle Bahamas cosi potrete osservare questo divertente fenomeno.

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Maiali nell'isola Big Major Cay
Spiagge bianche, acqua cristallina e panorama fantastico da cornice: sono queste le splendide caratteristiche della Big Major Cay, un’isola delle Bahamas, la cui peculiarità principale è quella di essere abitata da maiali. Un posto oltremodo incantato al punto tale che i maiali hanno deciso di viverci…già, quegli esserini di color rosa che solitamente li associamo al fango e la sporcizia visto la loro necessità di rotolarsi nel fango.

La Big Major Cay è stata, per l’appunto, rinominata Pig Beach a causa di questo fenomeno bizzarro: i maialini trascorrono le loro giornate a nuotare non nel solito fango ma bensì nelle acque cristalline e a prendere il sole in riva al mare, lontano dai rischi della civiltà e dalla crudeltà umana.Tutto ebbe inizio dieci anni fa, quando, ad un subacqueo professionista dal nome Jim Abernety gli arrivò la voce di particolari nuotatori sull’isola Big Major Cay e per verificarne la fonte decise di partite e con sè, portò l’amico fotografo Eric Cheng.

Al loro arrivo, non credettero ai loro occhi, perchè la notizia era fondata: ovviamente il fotografo scattò un vero e proprio servizio fotografico e da quel momento, i maialini raggiunsero la loro notorietà.

Attualmente, moltissimi turisti si recano sul posto per osservare l’evento mai sentito al mondo, e soprattutto per portare a loro del cibo. I maialini, appena vedono in lontananza l’arrivo delle barche, si tuffano dalla riva e nuotano fino ad andargli incontro.
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