Il-Trafiletto
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23/10/14

Denis Mukwege, il medico che "ripara le donne"

Il ginecologo era anche candidato al Nobel Denis Mukwege, l'uomo che "ripara le donne"

E' un ginecologo congolese che ha curato migliaia di donne vittime di stupri di guerra che continuano da 16 anni nella Repubblica Democratica del Congo. Conosciuto in tutto il mondo per la sua opera, viene definito "l'uomo che ripara le donne" per la sua costante assistenza a donne vittime di stupri di gruppo e di violenze, disonorate vengono messe al margine della società e usate come schiave del sesso. Lui le cura le ridà dignità e, in un certo senso gli restituisce l'"onore".

Ha diffuso il problema in tutto il mondo , sensibilizzando l'opinione pubblica ha ricevuto aiuti e premi. Candidato anche al Nobel, e poi, facendogli vincere il premio Sacharov per la libertà di pensiero, importante riconoscimento del Parlamento Europeo. Il suo discorso alle Nazioni Unite nel 2012 iniziò così:
"Vorrei iniziare il mio discorso con la formula di rito: ho l'onore e il privilegio di parlare davanti a voi". Ma poi, commosso, si interrompe e dice: "Ahimé, le donne vittime di violenza sessuale nella Repubblica Democratica del Congo sono disonorate. Vedo costantemente con i miei occhi le anziane, le giovani, le madri, e persino le bambine disonorate. Ancora oggi, molte sono schiave sessuali. Altre sono usate come armi di guerra. I loro organi subiscono i trattamenti più aberranti. E questo è successo per 16 anni! 16 anni di tortura, 16 anni di mutilazione, 16 anni di distruzione delle donne, l'unica risorsa vitale del Congo. 16 anni di distruzione di un'intera società".
Denis Mukwege,
 Questo discorso gli costò caro, per la ritorsione di un gruppo armato che attaccò casa sua in sua  prendendo le sue figlie in ostaggio e attese che lui tornasse. Scampò all'omicidio solo grazie ad un uomo della sicurezza che pagò con la vita. Questo fece fuggire Mukwege che si rifugiò in esili in Europa. L'ospedale Panzi a Bukavu che ha fondato, definì devastante la partenza di Mukwege. Ritornato un anno dopo, viene accolto come un eroe e ritorna a lavorare al Panzi dove tuttora aiuta le donne: si stime che ne abbia curate circa 14mila, tutte vittime di stupri di gruppo.

Mukwege è quest'anno il vincitore del premio Sacharov, intitolato al fisico e dissidente russo. Il medico riceverà 50mila euro. Non è il primo riconoscimento internazionale che riceve: già candidato al Nobel per la pace, Mukwege ha una lunga lista di premi, tra cui lauree honoris causa e il premio "right livelihood", conosciuto anche come il Nobel alternativo.



14/10/14

Da dove iniziano i diritti dei padri e dove finiscono?

Fino a dove iniziano i diritti dei padri e dove finiscono, costretto dal Tribunale a vedere il padre che lui rifiuta perchè violento e picchia la madre

Il padre ha sulle spalle un lungo elenco di denuncie per maltrattamenti e violenze verso la ex moglie. L'ultima condanna ha preso 6 mesi per aver rotto due costole alla donna. Sparito dalla vita del figlio per 4 anni, ritorna deciso a voler fare il padre: "Farò di tutto per togliertelo, lo preferisco in un orfanotrofio che con te" senza aver mai pagato un euro per il figlio minaccia la moglie di portaglielo via, condannato tre volte ma il tribunale e i servizi sociali decidono che il figlio, che ora ha 9 anni deve vedere il padre.


Il ragazzino rifiuta di vedere il padre, piangee si dispera perchè non vuole vedere quell'uomo che ha sempre picchiato la madre, anche se da un anno e mezzo viene costretto tutte le settimane a farlo. Li chiamano "incontri protetti" quegli incontri di due ore a settimana davanti ad un assistente sociale. Il copione si ripete identico ogni sabato pomeriggio: lui che scappa, la madre che cerca di convincerlo a restare, il padre che resta immobile dall’altro lato del cancello, incapace di fare un passo verso di lui. Il ragazzino ha provato anche di  fuggire in strada implorando di essere lasciato in pace rimproverando anche la madre per tanta insistenza.

«Ogni volta è una violenza insopportabile — racconta Cinzia, la madre — è successo anche che l’abbiano trascinato dentro di peso, contro la sua volontà». Lo psicologo che segue il bambino dice che i rapporti padre-figlio sono influenzati dalla madre, è come se il bambino avesse paura di darle un dispiacere. «Riversano su di me le responsabilità di questo rifiuto — spiega Cinzia — e siccome mi sento ripetere continuamente che se mio figlio non accetta di vedere il padre il rischio è che me lo portino via, io ovviamente faccio il possibile per convincerlo. Ma è tutto inutile. E più il tempo passa più la situazione peggiora». L’avvocato Ignazio Virgilio, che assiste la madre, adesso ha presentato un ricorso al tribunale per spiegare che il bambino è traumatizzato dagli incontri. «I servizi sociali — scrive il legale — sono incapaci di attuare il fondamentale diritto del minore sancito dall’articolo 337 ter del codice civile che stabilisce che il figlio minore “ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione e assistenza morale da entrambi”». Per questo chiede quantomeno «la sostituzione degli assistenti sociali che finiscono sempre con l’attribuire ogni responsabilità alla madre».


IL PASSATO
Cinzia e suo figlio vivono alla periferia di Firenze in una casa popolare e vanno avanti solo con una pensione di invalidità. Dopo la separazione l’ex marito è sparito dalla circolazione e non ha quasi mai pagato i 600 euro di alimenti stabiliti dal giudice. Il bambino per anni ha festeggiato compleanni, Natale e Pasqua solo con la madre. Una volta i carabinieri sono dovuti andare a cercare il padre perché serviva il consenso per un intervento chirurgico del bambino. Oggi il padre risulta nullatenente e per l’anagrafe è irreperibile. Dice di essere senza lavoro, anche se da Facebook risulta titolare di una società che organizza eventi. Quello stesso profilo Facebook che aveva aperto con tanto di foto, nome e cognome del figlio, chiuso poi dopo l’ennesima denuncia della madre. «Vivo nel terrore di quell’uomo — racconta Cinzia — Ogni volta che mi vede minaccia di uccidermi, di tagliarmi la gola o di portarmi via l’unica ragione della mia vita, mio figlio. Pensare che quando mi sono sposata, nel 2000 ero molto innamorata ma con il passare del tempo lui è diventato sempre più violento». Si sono separati pochi mesi dopo la nascita di Fabio. Quando lui la picchiava e lei andava a farsi medicare al pronto soccorso raccontava sempre che era caduta dalle scale: «Ero convinta che sarebbe cambiato — ha detto in tribunale — poi non volevo sporcare la sua figura, non volevo che la gente giudicasse mio marito una persona cattiva». Quando Cinzia nell’agosto 2008 finisce all’ospedale con due costole rotte, lui si difende sostenendo che la frattura è vecchia di sette anni, che se l’è fatta da sola cadendo in bagno. I giudici non gli credono e anzi, sottolineano la crudeltà dell’imputato «nel coprire l’episodio con la pazzia dell’ex moglie, ora mostrando il volto di povero perseguitato, ora accusando la moglie». «Dopo tutti questi anni di guerra sono davvero stanca — dice Cinzia — vorrei che quell’uomo ci lasciasse in pace. E vorrei che mio figlio non riversasse la sua rabbia su di me il sabato pomeriggio, dopo quegli incontri a cui viene costretto».

18/09/14

Le strane lezioni del docente di matematica

Sesso in cambio di buoni voti. Sembra la storia più volte sentita, del professore che elargisce buoni voti in cambio di un rapporto intimo. Certo il fine era quello, ma i mezzi sono subdoli, fatti di ricatti e costrizioni, sembra anche di violenza e stupro su di una minore, in aula davanti a un'allieva costretta ad assistere. L'uomo è agli arresti domiciliari con l'accusa di concussione e violenza . Marcello Melis, questo il suo nome, 47 anni docente in un istituto superiore cagliaritano, sembra abbia violentato almeno dieci studentesse, una delle quali all'epoca dei fatti, 2004/2006, era minorenne.

Nella perquisizione dell'abitazione del Melis, gli agenti della polizia giudiziaria della Procura, hanno trovato materiale informatico, che potrebbe contenere file, filmati e foto in cui sono immortalati i rapporti. Il materiale è stato sequestrato e sarà sottoposto ad accurata analisi da parte di specialisti della Polizia Postale.

La prima denuncia risale al 2011 ma i fatti sarebbero iniziati nel 2005- scrive il quotidiano L’Unione Sarda - mentre il docente ha insegnato nella scuola sino allo scorso anno. Il professore avrebbe anche inviato sms espliciti alle alunne del Liceo socio-pedagogico Eleonora D’Arborea, che si trova proprio davanti alla Questura cagliaritana e al Palazzo di Giustizia. L'accusa è di ricatto minacce e vessazione e nell'ordine d'arresto si fa riferimento ad uno stupro ai danni di una minorenne avvenuto in aula mentre un'allieva veniva minacciata e costretta a controllare la porta che non entrasse nessuno. Altre testimonianze raccolte negli anni, raccontano di una violenza sessuale ad una studentessa, la quale aveva confidato al Professore la sua omosessualità, confidenza usata come arma di ricatto per il suo silenzio. Il magistrato ha anche sottolineato che "nel momento in cui furono formulate le accuse nessuna delle ragazze era più alunna del professore né frequentava più la scuola per cui non si può sostenere che avessero ragioni di contrasto con Melis"

Le strane lezioni del docente, per le quali nel marzo scorso fu accusato da un gruppo di genitori di erano “ lezioni di sesso e non di matematica” l'argomento parlava di “catene, frustini, manette e pillola del giorno dopo”. Ma il Melis era già sotto inchiesta da tre anni dopo ad una denuncia di alcuni colleghi che avevano raccolto le confidenze di una studentessa. Nel suo harem sarebbero cadute una decina di studentesse. Per la sua discutibile “didattica” era stato anche sospeso dall’insegnamento alla fine dello scorso anno scolastico ma a breve avrebbe dovuto riprendere la cattedra.

11/08/14

Le persone che vivono in luoghi caldi sono più irruente?

Al caldo si è più irruenti
In linea di principio, si. Vari studi hanno mostrato che le percentuali di crimini violenti aumentano in climi caldi... ma solo fino a un certo punto. 

Negli Stati Uniti il tasso di criminalità cresce di pari passo con la temperatura fino a circa 26 °C, ma comincia a scendere di nuovo attorno ai 32 °C. Il caldo ci rende più stressati, il che aumenta i livelli di adrenalina e riduce la nostra abilità di pensare razionalmente. Con il bel tempo passiamo anche più ore all'aperto e quindi, in generale interagiamo di più con gli altri. Se indichiamo su un planisfero le percentuali di omicidi, vediamo che le nazioni più violente tendono a trovarsi attorno all'Equatore (mentre la Russia è un'eccezione notevole), il che però ha anche molto a che fare con la povertà dei Paesi tropicali.(science)


19/06/14

Roma | Per sfuggire al branco prostituta si lancia dal secondo piano. Ricoverata in terapia intensiva.

Il branco colpisce ancora. Questa volta a farne le spese è una prostituta romena 19enne, il teatro della squallida scena la capitale. Il fattacio risale alla sera del 24 maggio scorso, quando la giovane romena viene avvicinata da un presunto cliente in viale Marconi. Dopo aver pattuito un compenso di 150 euro per la prestazione, i due sono saliti in taxi diretti, secondo gli accordi presi, in direzione della casa di lui. Scesi nei pressi della stazione di Trastevere si sono diretti a piedi verso un ingresso secondario dell'azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini. La giovane ha cominciato ad insospettirsi, e a quel punto l'uomo con fare minaccioso e colpendola con pugni e schiaffi l'ha costretta a proseguire verso un padiglione in disuso, trascinandola per i capelli fino al secondo piano. Lì con altri tre complici hanno cercato tutti insieme di consumare lo stupro,aiutati anche da due donne che si adoperavano per facilitare la violenza. La ragazza ha tentato di difendersi in tutti i modi, ed in uno strenuo tentativo di evitare lo stupro si è gettata da una finestra del secondo piano del vecchio padiglione, finendo su del materiale edile e riportando varie fratture in tutto il corpo, riuscendo tuttavia a chiamare il 113 col suo cellulare e dare così l'allarme. Raggiunta dagli aggressori, la prostituta è stata nascosta in un rovo non prima di essere stata derubata dei soldi e di un cellulare. Una volta localizzata dalle forze dell'ordine, la giovane romena è stata trasportata in terapia intensiva dello stesso ospedale, e solamente due giorni dopo è riuscita a dare informazioni utili per l'arresto dei suoi aggressori, tre dei quali sono stati arrestati mentre gli atri tre sono tuttora ricercati. Sono ttti di origine romena, e dovranno rispondere di sequestro di persona, rapina aggravata, lesioni, omissione di soccorso e violenza sessuale.

26/05/14

Stalking e violenze su un bambino di 12 anni. Arrestato pediatra aMilano.

Altro caso di pedofilia. Questa volta un medico pediatra di 54 anni residente nella periferia di Milano ma che svolgeva la sua professione presso una clinica nel centro del capoluogo lombardo, è stato arrestato dagli agenti del commissariato Lorenteggio per violenza sessuale ai danni di un bambino di 12 anni che il medico teneva in cura fin dall’età di quattro anni. Dalle indagini effettuate la clinica in questione è risultata estranea ai fatti. L’accusa rivolta al professionista dagli agenti, oltre che di violenza sessuale, è quella di detenzione e produzione di materiale pedopornografico e di stalking per aver importunato il ragazzino di sms e telefonate. Gli inquirenti ipotizzano che il pediatra possa essere un seriale e che abbia abusato di altri bambini, dal momento che aveva già subito una condanna nel 2006 a otto mesi per detenzione di materiale pedopornografico per una vicenda del 2000. Le indagini hanno preso il via dopo una denuncia dei genitori del ragazzino, i quali si erano rivolti al professionista affinchè aiutasse il figlio a affrontare i suoi problemi, sia scolastici che di apprendimento. Accortisi di un cambiamento repentino del loro ragazzo, hanno prima chiesto l’aiuto agli insegnanti, poi hanno scoperto gli sms del pediatra sul telefonino del loro figlio e gli incontri tra lui e il medico. Perquisendo l'appartamento del medico nell'hinterland milanese gli agenti hanno trovato diverse foto e alcuni file memorizzate sul suo computer che hanno convinto il gip Guidi a convalidare l'arresto e a ordinare la detenzione in carcere. Inoltre sul letto del medico sono stati trovati alcuni bambolotti e delle foto pornografiche del bambino in questione. Sembra inoltre che a causa della ''presenza permanente'' dell'uomo vicino al ragazzo, questi avesse manifestato anche ''manifestazioni suicide''.

05/05/14

India | Le fa provare un vestitino nuovo e la stupra, arrestato sacerdote cattolico. La bimba ha 10 anni.

Che cosa dirà papa Francesco dopo questa triste notizia? Un altro caso di pedofilia si abbatte sulla Chiesa cattolica. Teatro della squallida vicenda l’India, e precisamente lo stato meridionale del Kerala, dove Raju Kokkan, 44 anni, sacerdote cattolico operante nella chiesa di Thaikkattusery, è stato arrestato dalla polizia indiana che lo ha scovato in casa di conoscenti a Nagercoli, capoluogo del distretto di Kanyakumari, dove si era rifugiato per sfuggire alla cattura. Il prete è accusato di aver violentato una bambina di dieci anni che aveva condotto in casa sua con la scusa di farle provare un vestitino nuovo comprato appositamente per la prima comunione. Da qui la denuncia della madre della bimba e il procedimento di arresto. Gli esami medici effettuati sulla bambina hanno confermato la violenza carnale . Dalle indagini svolte è stato appurato che il religioso in passato abbia già approfittato altre volte della bimba. Questa vicenda ha sconvolto tutta la popolazione di fede cattolica, mentre la diocesi di Thrissur ha sospeso il sacerdote aprendo un’inchiesta.

29/04/14

Sosia della Jolie minaccia un uomo con un coltello intimandolo di soddisfarla per la terza volta

Una bellissima ragazza, sosia dell Jolie, trentunenne Luminita Perijoc, è stata condannata per tentato omicidio e violenza sessuale ai danni di un tassista. 

immagini prese dal web
L'uomo si è rifiutato di soddisfarla per la terza volta, dopo aver consumato un rapporto con relativi contorni che l'aveva portata a soddisfarsi per ben due volte. La donna allora ha perso la testa, dopo il rifiuto o forse l'aveva persa prima, e impugnando un coltello ha minacciato di morte il ragazzo costringendolo ad un altro rapporto sessuale. Solo approfittando di una distrazione della donna, il tassista è riuscito a barricarsi in una stanza e a chiamare la polizia. In primo grado, la donna era stata condannata a cinque anni di prigione, ma poi la pena è stata ridotta a quattro anni di condizionale dopo che gli avvocati della donna hanno convinto la giuria che il suo comportamento potrebbe essere stato dovuto all’effetto degli antidolorifici che stava assumendo per via di una operazione subita da poco. Il tassista, trentacinquenne Nicolae Stan, lamenta l'insoddisfazione dell'esito del processo, anche perché l'episodio lo ha reso lo zimbello di tutti i suoi amici, che lo prendono in giro per non avere soddisfatto una donna estremamente bella. “E’ terribile come tutti parlano di me”, racconta Stan, “Non capiscono perché l’abbia rifiutata, ma non sanno cosa voglia dire avere una matta che ti urla minacciandoti con un coltello”.

14/04/14

Discoteche:Vibrazioni assordanti e deprimenti

Le mode che fioriscono intorno alla techno music e alla discoteca giocano con la negatività, gli antropologi sottolineano l'elemento distruttivo e autolesionista che fa da cornice all'appuntamento notturno discotecaro. E per chi avesse qualche dubbio, gli studiosi presentano alcuni dati emblematici. 

 «Si vendono croci rovesciate, ciondoli con simboli di morte, magliette con scritte emblematiche: "Quando la gente del vernerdì si sveglia, la città impallidisce. La musica scuote i muri. La notte castiga chi non le siabbandona. Per poi passare sempre di qui".

Altre scritte propongono "sadomaso parties", "ritorno a Sodoma e Gomorra". Nel nostro mondo che non accetta più regole, i giovani sentono di dover superare i padri; allora è la trasgressione a diventare regola, addirittura ciclica, del sabato sera, della discoteca a sfondo infernale dove la violenza è l'ingrediente base». Si tratta però oltre che di una trasgressione che non costruisce, anche di un vero e proprio falso anticonformismo: «È in realtà un conformismo inconsapevole di chi accetta parametri estetici ed etici imposti, che imita modelli prefabbricati che non lasciano spazio alla libera scelta. Di fatto in occidente la secolarizzazione ha fatto crollare la visione religiosa della vita per imporre un modo basato sul consumo e relegando danza e suono nella sfera notturna di frastuono, alcol, droga, violenza e sesso». In questa sorta di rito post moderno, il tempo e lo spazio vengono rivoluzionati. Il tempo è capovolto, sostituendo il giorno con la notte, e lo spazio «compresso in uno strepito che crea una bolla d'aria di vibrazione assordante, deprimente, che apre la porta alla necessità di uscire da se stessi con sostanze allucinogene mescolate all'alcol».

12/04/14

Papa Francesco: ”Mi faccio carico e chiedo perdono per gli abusi dei sacerdoti sui bambini.”

“Mi sento chiamato a farmi carico di tutto il male compiuto da alcuni sacerdoti. E a chiedere perdono per il danno che hanno compiuto, per gli abusi sessuali sui bambini – ha detto il Pontefice parlando a braccio durante l’udienza con l’Ufficio Cattolico per l’Infanzia – La Chiesa è cosciente di questo danno. E noi non vogliamo compiere un passo indietro nell’affrontare questo problema e le sanzioni che devono essere comminate. Al contrario credo che dobbiamo essere molto forti. Con i bambini non si gioca”. Una giornata, quella del Papa, tutta «dalla parte dei bambini», come recita il titolo di apertura dell’Osservatore Romano. L’occasione sono due udienze, una con il Movimento per la Vita e l’altra con l’Ufficio Internazionale Cattolico per l’Infanzia. E proprio in quest’ultimo incontro arriva inatteso il «mea culpa» sui delitti perpetrati da alcuni sacerdoti. “ I bambini vanno difesi sempre e comunque, da ogni tipo di violenza, come il «lavoro da schiavi» o il reclutamento come soldati. Vanno tutelati anche nella famiglia, dove ci debbono essere come genitori non due persone dello stesso sesso ma un uomo e una donna, «una mamma e un papà»”. E ancora “ I bambini debbono essere protetti dalle «manipolazioni educative» perchè gli orrori che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti”. Bergoglio ha ringraziato allora i 500 volontari del Movimento per la Vita, con in testa il presidente Carlo Casini. Come anche benedice la campagna «Uno di noi», portata avanti dallo stesso movimento con una raccolta di firme, per riconoscere a livello giuridico la tutela dell’embrione. E Bergoglio difende anche l’obiezione di coscienza, raccontando un episodio capitatogli quando era arcivescovo di Buenos Aires. Un medico abortista argentino, «nel corso di un incontro di medici, mi ha chiamato da una parte. Aveva un pacchetto e mi ha detto: “Padre, io voglio lasciare questo a lei. Sono gli strumenti che io ho usato per abortire. Mi sono pentito, e adesso lotto per la vita!”. Mi ha consegnato tutti questi strumenti». E il Papa aggiunge: «Pregate per quest’uomo bravo». Le Nazioni Unite hanno chiesto alla Santa Sede di rimuovere immediatamente dal loro incarico chi ha commesso abusi sessuali sui bambini, o che ne è sospettato, perché finora – sostiene l’Onu – ha adottato politiche e pratiche che hanno portato a continuare abusi su decine di migliaia di bambini e all’impunità degli autori.Il Comitato ha anche esortato la Santa Sede a valutare il numero di bambini nati da preti cattolici, scoprire chi sono e prendere tutte le misure necessarie per garantire i loro diritti.

24/03/14

India | rifiuta di andare con un "cliente" in un bordello. Le tagliano i seni e le spaccano i denti per punizione.

Il quotidiano indiano The Hindustan Times rivela di una orribile storia accaduta in India e precisamente a Mumbay. Una ragazza di 24 anni, originaria del Gujarat, è stata venduta per 30 mila rupie (400 euro) e costretta a prostituirsi dai suoi sfruttatori. La giovane, che era stata portata in un bordello nel distretto di Thane, un trafficato agglomerato situato a nord della metropoli di Mumbai, si è rifiutata e, per questo motivo, i suoi aguzzini le hanno tagliato i seni. Due uomini sono ora ricercati, mentre uno è già stato arrestato. E' accaduto una settimana fa. Il gestore del bordello, Ruby Sikandar Munsi, presentò la ragazza a un cliente, ma la giovane si ribellò e non volle effettuare prestazioni sessuali richieste. Dopo l’ennesimo rifiuto, la ragazza è stata portata in una stanza isolata dove è stata picchiata e mutilata. Le sono stati tolti i seni con un coltello e spaccati i denti. L'ennesimo atto di violenza contro le donne nel Paese asiatico. Secondo la polizia, l'uomo e altri due conoscenti si sono infuriati perché «non guadagnava nulla». Esasperati per il suo rifiuto, l'hanno portata in una stanza isolata ed è stata picchiata brutalmente. «Per darle una lezione - ha raccontato un responsabile del commissariato locale - uno dei tre le ha tagliato i seni con un coltello, mentre un altro le ha spaccato i denti». La polizia, intanto, ha interrogato Munsi e lo ha rinviato a giudizio per lesioni e per sfruttamento della prostituzione. La poveretta è stata poi soccorsa e si trova ora all'ospedale civico di Thane.

23/02/14

"El Chapo" Guzman, il trafficante di droga piu' ricercato nel mondo, e' stato catturato.

Roberto Saviano in un tweet di questa mattina ha sottolineato l'evento: "Guzman, il piu' potente narcotrafficante al mondo, e' stato arrestato"

El Chapo" Guzman,

Citta' del Messico, 23 feb. Joaquin "El Chapo" Guzman, il trafficante di droga piu' ricercato nel mondo, e' stato catturato. "Oggi, se potessi, aggiungerei questa frase a #ZeroZeroZero: "El Chapo" Guzman, il piu' potente narcotrafficante al mondo, e' stato arrestato". Cosi' Roberto Saviano in un tweet di questa mattina ha sottolineato l'evento. L'operazione, ha spiegato una fonte della sicurezza degli Stati Uniti, ha avuto termine alle 6 del mattino (ora locale)in un hotel a Mazatlan, citta' costiera dello Stato messicano di Sinaloa. Sulla sua testa Washington aveva messo una taglia di 5 milioni di dollari per chiunque fornisse informazioni in grado di condurre alla sua cattura.
Catturato insieme al boss Zambada Ormai da qualche giorno le forze della sicurezza messicana setacciavano alcuni quartieri di Culiacan, capitale di Sinaloa, alla ricerca dei Joaquin "Chapo" Guzman. Lo rendono noto fonti locali, precisando che l'obiettivo degli uomini della sicurezza messicana era quello di trovare sia Guzman sia un altro dei boss di Sinaloa, Ismael 'Mayo' Zambada, che è stato in effetti catturato. Lo scorso venerdì era stato d'altra parte preso anche Jesus Pena Gonzalez, uno dei responsabili della sicurezza dello stesso Zambada. Guzman e' ritenuto il regista della trama di violenze che insanguina il Messico da anni e il suo arresto costituisce un colpo durissimo per il cartello di Sinaloa, la piu' grande organizzazione di trafficanti di droga del paese, un vero e proprio impero del crimine le cui ramificazioni si estendono lungo la costa del Pacifico e in grado di smistare droga negli Stati Uniti, in Europa e in Asia.                                                                               fonte(AGI)

19/02/14

Rimini | 9 anni, chiama i carabinieri:” Aiuto, mia mamma mi maltratta”. Ma non voleva andare a scuola

In genere chiamano il telefono azzurro i bambini maltrattati dai genitori; Non è stato il caso di un bambino di 9 anni di un paesino di settemila abitanti vicino Rimini, in alta Valmarecchia, il quale non ci ha pensato due volte e si è rivolto direttamente ai carabinieri. “Aiuto, mia mamma mi picchia e mi maltratta, venite subito, vi prego!”, avrebbe detto il piccolo ai militari con voce piagnucolante, fornendo poi lucidamente nome, cognome e indirizzo. Il carabiniere di turno non ha esitazioni. Scatta come una molla e avverte i superiori. Il tono di voce e la denuncia del bambino sono assolutamente credibili, nessuno penserebbe ad una messinscena, e che che all’altro capo del telefono non c’è un bimbo piegato su sé stesso dalla violenza di un genitore, ma una sorta di “Pierino” in versione romagnola, intraprendente quanto disobbediente, e per di più animato da un’inaspettata e precoce consapevolezza dei propri diritti e di come farli rispettare. La pattuglia dei carabinieri arriva immediatamente all’abitazione del piccolo dove la mamma, alla vista dei militi, cade dalle nuvole. Gli uomini dell’arma raccontano della telefonata ricevuta, fanno domande, ispezionano un pò in giro, giustamente diffidenti, avendone viste di tutti i colori. Sono sufficienti pochi minuti per giungere a capo del mistero. «Sì - racconta la donna -, gli ho dato uno schiaffo. Sono due giorni che non va a scuola, ogni volta ne inventa una nuova, ho perso la pazienza, ma non credevo che fosse così grave...». Non è dato sapere in quale angolo si sia rifugiato il terribile Pierino mentre la madre parlava con i carabinieri. Di sicuro non ha passato una buona serata. E oggi a scuola ci andrà. Gliel’ha ordinato l’Arma.

Dimostranti in piazza | Kiev e' in fiamme.

La capitale Ucraina ha vissuto ieri la sua giornata piu' violenta e sanguinosa dal 21 novembre scorso

La scelta del governo di ritirare la nazione dall'integrazione nell'unione europea spinse nelle strade e nelle piazze migliaia di persone. 


Dopo il rilascio di 234 manifestanti grazie a un'amnistia promulgata dal presidente, Viktor Yanukovich, e l'evacuazione pacifica del municipio della capitale occupato dall'1 dicembre scorso, la tensione sembrava diminuita. Ma oggi gli scontri sono di nuovo divampati di fronte al Parlamento e il bilancio provvisorio delle vittime e' altissimo: 9 morti, tra i quali due agenti, e 150 feriti.

 Nel pomeriggio circa 20mila dimostranti si erano messi in marcia da Piazza Indipendenza al Parlamento per chiedere di inserire in agenda una proposta dell'opposizione di ridurre i poteri del presidente, ma la polizia ha cercato di fermare i dimostranti sparando proiettili di gomma e lanciando lacrimogeni dopo che questi avevano iniziato a lanciare sassi contro le forze dell'ordine. Successivamente i manifestanti antigovernativi hanno iniziato a lanciare sassi e bombe molotov contro la sede del partito al potere. Invano l'ex campione del mondo di pugilato Vitali Klitschko aveva lanciato un appello a Yanukovich affinche' ritirasse gli agenti antisommossa dalle strade, che invece hanno lanciato un ultimatum ai manifestanti perche' lasciassero piazza Indipendenza.


Scaduto l'ultimatum, la polizia ha fatto irruzione nonostante da Parigi, Washington, dalla Nato, dall'Ue e dall'Onu fossero giunte pressioni e moniti per mettere fine dell'escalation e Berlino abbia invitato l'Ue a valutare sanzioni individuali contro i responsabili delle violenze. Nulla da fare: il procuratore ucraino ha avvertito che preannunciato "pene durissime" per gli autori dei disordini e gli agenti antisommossa hanno avvisato donne e bambini, intimando loro di lasciare l'area perche' si stava preparando un'operazione "antiterrorismo". Mentre l'irruzione della polizia nella piazza era in corso l'ex pugile Vitali Klitschko, uno dei capi dell'opposizione, arringava la folla: "Non ce ne andiamo, questa e' un'isola di liberta'".                         fonte(AGI)

05/02/14

Grecia | Terremoto a Cefalonia. Isola pesantemente danneggiata.

L’isola di Cefalonia nell’ultima settimana ha cambiato completamente aspetto, improvvisamente, a causa della forza violenta della natura. Un sisma di magnitudo tra i 5,9 e i 6,1 ha colpito l'isola greca, nel mar Jonio, nella Grecia occidentale. L'epicentro del terremoto, che è avvenuto alle 4.08 ora italiana (5.08 locali) si trova a 12 chilometri dalla città di Lixourion, già colpita da una simile scossa (di magnitudo 5,9) lo scorso 26 gennaio. Da allora molti abitanti dormivano ancora fuori dalle proprie case per paura. Le due scosse, avvertite anche in Sicilia, insieme all’incredibile sequenza sismica attivatasi sulla linea di scontro fra la placca africana e la placca euroasiatica, hanno letteralmente sconvolto l’isola greca. Le autorità locali riferiscono che una decina di persone sono rimaste lievemente ferite, soprattutto perché colpite da oggetti caduti. I residenti si sono riversati per le strade nel panico e i testimoni sul posto riferiscono di strade danneggiate, blackout di corrente e interruzioni dell'erogazione dell'acqua in alcune aree. Anche il porto di Lixouri, la seconda città più grande dell'isola, è stato pesantemente danneggiato. Lixouri è la città più vicina all'epicentro. Il sisma dello scorso 26 gennaio aveva invece danneggiato numerose strade e imbarcazioni. L'isola era stata messa in stato d'allerta e la settimana scorsa erano state registrate numerose repliche. Tornando a ritroso nel tempo un terremoto violento di magnitudo 7,2 nel 1953 aveva provocato a Cefalonia la morte di circa 450 persone e distrutto gran parte dell'isola. Secondo Maria Sahpazi, capo dell'Istituto di geodinamica, quella di oggi sarebbe stata una scossa di assestamento del sisma del 26 gennaio. "Aspettiamo altre scosse di assestamento, che saranno di questa stessa entità o più lievi", ha detto. Il terremoto di oggi è stato avvertito fino ad Atene, che si trova circa 300 chilometri a ovest di Cefalonia, ma anche e nettamente sulla costa ionica della Sicilia: segnalazioni sono giunte da Messina, Taormina, Catania e Siracusa.

27/01/14

Napoli | Branco di minorenni accoltella un giovane. E’ in prognosi riservata. Arrestato l’accoltellatore.

Erano una decina, si sono accaniti contro un 21enne con una ferocia inaudita, colpendolo con pugni e calci e accoltellandolo al petto. E’ successo nel quartiere di Scampia a Napoli.Per il momento non ci sarebbe un particolare motivo. Il fatto è accaduto ieri sera verso le 23: durante un giro di controllo, in via Zuccarini, una pattuglia nota un gruppo di ragazzi, sembra una decina, tra i 15 e i 18 anni, che stava pestando brutalmente un giovane. La vittima, accovacciata a terra, chiedeva aiuto e cercava disperatamente di ripararsi dalla violenza degli aggressori, uno dei quali,dopo aver infierito su di lui con calci e pugni, lo ha ferito sotto gli occhi degli agenti con un coltello. Accortisi dell’arrivo della polizia, componenti del "branco" si sono dati alla fuga in diverse direzioni; gli agenti hanno deciso di inseguire e bloccare quello che aveva accoltellato la vittima. Il 21enne aggredito, ancora lucido e sanguinante, ha confermato agli agenti che era stato il 15enne a accoltellarlo, specificando di non conoscere il motivo dell'aggressione. Il malcapitato giovane è stato condotto al pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli dove è stato ricoverato in chirurgia d'urgenza per le numerose ferite riportate al torace ed è in prognosi riservata anche se non in pericolo di vita. Il 15enne, residente a Secondigliano, è ora nel centro di Prima Accoglienza dei Colli Aminei. Il coltello gli era stato tolto di mano da uno dei suoi complici.

17/01/14

Della serie “Non sapevo di essere incinta”. Suora partorisce un bimbo

“Non sapevo di essere incinta”. Così si intitola un programma di Real TV in onda in questi giorni in seconda serata. La stessa frase è stata probabilmente recitata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Camillo De Lellis di Rieti, dove una suora ha partorito un bimbo del peso di 3 chili e 500 grammi. La donna si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale della cittadina laziale nella notte di martedì, accompagnata da un'ambulanza del 118, chiamata dalle consorelle, preoccupate per le condizioni della giovane suora, accusando forti dolori di cui non sapeva spiegarsi la natura. Il personale paramedico che l'ha accompagnata al pronto soccorso con codice rosso, ha messo a verbale che la donna accusava "forti dolori addominali con sospetta colica renale". Il medico che l’ha visitata e sottoposta ad ecografia non ha avuto dubbi  nel certificarle lo stato di gravidanza, tanto che nel certificato di ricovero, forse per un eccesso di scrupolo, è stato scritto "sospetta gravidanza in suora".  La suora, 32 anni, nativa del San Salvador, appartenente all'Istituto religioso delle Missionarie Catechiste, ha poi dato alla luce con un parto naturale un bimbo che pesa tre chili e mezzo. Notevole è stato l’imbarazzo dei medici che si sono occupati del caso e che nonostante abbiano cercato di mantenere il segreto sulla notizia, tutta la verità è trapelata nei corridoi dell’ospedale per arrivare poi ai media. La notizia che fosse una suora, poi, si è diffusa a gran velocità finendo fin sulle pagine di facebook. Sull'identità padre non si esclude nulla, da una possibile violenza subita a un rapporto avuto nel suo paese con qualche ex o comunque con un amico.

15/12/13

"Ho tutti i diritti di picchiarla, lei è mia, l'ho pagata" | Si giustifica così dopo aver selvaggiamente picchiato la moglie.

Cagliari: un indiano di 36 anni, arrestato per aver picchiato la moglie colpevole di essere uscita a portare la figlioletta di un anno e mezzo a fare una passeggiata. "Era nei miei diritti- si è giustificato- "Faccio ciò che voglio, l'ho comprata, lei è mia". L'episodio dopo anni di violenze e soprusi: dal matrimonio era nata una figlia femmina mentre lui voleva un maschio. Arrestato dalla polizia per maltrattamenti in famiglia, adesso si trova ai domiciliari dopo il processo e la condanna a tre anni e sei mesi comminata questa mattina in tribunale a Cagliari. L'uomo è stato bloccato ieri sera alle 18 in via Roma. La moglie ha chiamato in lacrime il 113 dicendo di essere stata picchiata.

polizia di Cagliari
Quando gli agenti l'hanno soccorsa tremava e diceva che il marito l'aveva colpita con schiaffi e pugni e trascinata con forza per i capelli. Ad innescare la lite e la violenza del consorte, il mancato rispetto di un ordine preciso: la donna era uscita di casa senza il permesso dell'uomo. I poliziotti le hanno chiesto i documenti, ma lei non li aveva. Il marito li aveva requisiti e li teneva chiusi, insieme alle chiavi di casa, in una valigetta. Dai successivi accertamenti è emerso che l'episodio di ieri è solo l'ultimo di una lunga serie. I carabinieri, incaricati dalla procura su segnalazione dei servizi sociali, avevano già avviato una serie di verifiche. "Io faccio quello che voglio, ne ho tutti i diritti, me la sono comprata, è mia": l'indiano si è giustificato così dopo la concessione dei domiciliari. Una frase in qualche modo confermata anche dalla moglie, terrorizzata dal coniuge. A quanto pare l'uomo avrebbe fatto vivere alla moglie una vita da incubo con continue botte e pressioni psicologiche. Un inferno che secondo gli investigatori sarebbe legato alla nascita di una figlia femmina, mentre lui pretendeva un maschio. Ma non solo: si starebbe anche valutando l'accusa di inottemperanza agli obblighi familiari e mancanza di sostentamento alimentare. Non si può escludere, quindi, che nei confronti dell'immigrato scattino altri provvedimenti. La vittima dell'aggressione, nonostante accusasse diversi dolori, ha rifiutato di farsi visitare in ospedale perché non aveva il permesso del marito e temeva altre ripercussioni.

26/11/13

Violentata una ragazzina dal branco | Favorito da un finto profilo Facebook

Ancora una volta, siamo qui a parlare di stupro ai danni di una minorenna perpetrato dal branco.
Tradita da una "amica" che aveva creato un finto profilo Facebook, in cui la descriveva come una ragazzina "pronta e disponibile a tutte le esperienze"
Così una 14enne di Molfetta, cittadina a nord di Bari, era finita nel mirino del branco. Un gruppo di dieci ragazzi aveva notato quel profilo e l'aveva contattata.
Nasce attraverso uno scherzo di cattivo gusto su Facebook la storia di una violenza sessuale ripetuta. La vittima per mesi non ha avuto la forza di denunciare i suoi aguzzini per timore che potessero aggredirla nuovamente, ma con il tempo ha trovato il coraggio e ha raccontato tutto ai carabinieri. 

Così quattro componenti del gruppo che l'ha violentata sono stati identificati e arrestati. La violenza di gruppo nei confronti della ragazzina si sarebbe consumata, la prima volta, alla fine dell'aprile 2012 in un anfiteatro all'aperto a Molfetta.
Carabinieri
La quattordicenne sarebbe stata violentata da dieci ragazzi tra i 16 e i 24 anni che da qualche tempo la conoscevano ed erano riusciti a conquistare la sua fiducia. Un giorno i ragazzi avrebbero convinto la minore, adescata attraverso quel numero di cellulare pubblicato su Facebook, a fare un giro in scooter e allora sarebbe scattata la violenza di gruppo. A cui sarebbero seguiti altri episodi tra cui un tentativo di violenza persino durante una gita con il gruppo dell'oratorio. Inutile il tentativo, fatto dalla minore, di liberarsi di quel numero di telefono gettando la scheda sim. Sono accuse gravissime quelle per le quali il Giudice per le Indagini Preliminari di Trani, Luca Buonvino, su richiesta della Procura di Trani ha ordinato ai Carabinieri della Compagnia di Molfetta di arrestare quattro giovani, tutti maggiorenni due di 21 anni, uno di 20 e l'altro di 25, accusati di aver violentato in gruppo un ragazza quattordicenne. Sono stati messi agli arresti domiciliari con le accuse di violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona, il tutto aggravato dal fatto che la vittima fosse minorenne, dal numero superiore a 5 degli stupratori e dalla circostanza che la povera ragazza abbia dovuto subire le violenze sottoposta a limitazioni della libertà personale. Una quinta persona è indagata ma la sua posizione, avendo meno di 18 anni all'epoca dei fatti, è al vaglio del tribunale dei minori. Restano ancora da identificare invece gli altri membri del gruppo, probabilmente minorenni. La persona che aveva creato il falso profilo Facebook è stata identificata: era una coetanea della 14enne, che dopo la creazione di quella pagina online, aveva anche chiesto scusa all'amica. I fatti risalgono alla primavera e all'estate dello scorso anno, ma la vittima ha trovato il coraggio di denunciare solo in un secondo tempo, terrorizzata dal fatto che il branco la potesse di nuovo aggredire. La minuziosa ricostruzione dei fatti operata dai Carabinieri coordinati dalla pm Mirella Conticelli ha consentito di acquisire un quadro indiziario gravissimo a carico dei quattro. 'I ragazzi non si rendono conto della portata delle conseguenze di un cattivo uso di certi strumenti come i social network. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella. "Questa è una vicenda squallida e penosae che l'esito arrivi oggi, nella giornata contro la violenza sulle donne, è del tutto casuale". "Mesi prima delle violenze qualcuno ha creato un profilo falso della ragazzina, che la descriveva molto disponibile. E se è vero che non c'è un rapporto di causa-effetto fra quel profilo e quanto accaduto, è vero pure che i ragazzi non si rendono conto della portata delle conseguenze di un cattivo uso di certi strumenti".

17/11/13

Motivi passionali all'origine di una tragedia familiare: marito strangola la moglie e si impicca

 Ancora a far cronaca l'uccisione di una donna da parte del marito, che a sua volta si è suicidato. La macabra scoperta è stata fatta dalla figlia della coppia. Tutto si è svolto fra le 14 e le 16 di ieri pomeriggio. Forse un raptus di follia all'origine della tragedia.
Forse la gelosia, il movente dell'omicidio di una donna di Castelfidardo, Stefania Malavolta, 44 anni, uccisa ieri pomeriggio dal marito Diego Allori, 62 anni, che poi si è suicidato. La tragedia è avvenuta nell'abitazione di servizio dove la coppia viveva con la figlia 24enne, annessa alla ditta Rico, una florida azienda di prodotti elettronici che occupa 140 dipendenti, sulla strada Adriatica, per la quale i coniugi lavoravano come custodi e impiegati. Nessuna tensione, nessun precedente di violenza domestica per chiarire quello che appare come un vero e proprio raptus di follia. Allori viene descritto come molto riservato, tutto casa e lavoro, e non certo un uomo aggressivo.
Carabbinieri sul luogo della tragedia
 Tutto sarebbe cominciato in cucina, dove Allori ha afferrato un coltello e ha cominciato a colpire la moglie. Stefania Malavolta ha tentato di difendersi, è fuggita per il corridoio e ha tentato di trovare riparo in bagno, dove il marito l'ha raggiunta e l'ha strangolata con il tubo della doccia. La causa della morte sarebbe il soffocamento, perché a quanto pare nessuna delle coltellate avrebbe raggiunto organi vitali. Quando Allori è tornato in sé, realizzando di aver compiuto l'irreparabile, è scenso nell'atrio della ditta e si è impiccato alla ringhiera di una scala. Le indagini, coordinate dal pm di Ancona, Bilotta, sono condotte dai carabinieri di Osimo, che hanno già sentito la madre e la sorella della donna e i titolari della Rico. Nessuno sa spiegarsi il perché dell'omicidio, che però - escluse cause di natura economica o altro - sarebbe di natura passionale, forse scaturito dalla gelosia del 62enne nei confronti della moglie. Le autopsie dei due coniugi saranno effettuate lunedì e martedì.
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