Il-Trafiletto
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12/10/14

Come aiutare piccole ferite a cicatrizzarsi velocemente

Le ferite, con qualche piccola attenzione possono  esser fatte guarire più rapidamente. Che siano ferite post intervento chirurgico, o dovute a qualche piccolo incidente non devono essere trascurate, ma fatte cicatrizzare con una certa velocità per evitare l'insorgere di infezioni che potrebbero rallentare l'intero processo di guarigione.

Quando ci feriamo, la prima cosa da fare è la disinfezione: quindi prima la ferita va lavata accuratamente con acqua corrente fredda e poi disinfettata con tintura di iodio o acqua ossigenata.  Per far cicatrizzare una ferita di lieve entità l’applicazione di tintura di iodio potrebbe già essere sufficiente, senza applicare alcuna bendatura.


Un altro modo per favorire una buona cicatrizzazione può essere l'applicazione di soluzioni in polvere come il Cicatrene che però, contenendo Neomicina, può essere nefrotossico e fotosensibilizzante.

Particolare attenzione va prestata alla chiusura delle ferite aperte, che se non ben controllata può portare alla crescita di batteri definiti anaerobi, cioè che si sviluppano maggiormente in caso di mancanza o poco ossigeno. Perciò le ferite in fase di cicatrizzazione possono, anzi devono, essere lasciate aperte. Le ferite spurganti o già infette devono invece essere coperte per evitare la sovrainfezione.

Nel caso di  piaghe a ritardata cicatrizzazione, ulcere da decubito, ischemiche o con patologie cutanee particolari si può utilizzare il Trofodermin che contiene antibiotici e ormoni per cui non può essere usato in allattamento, gravidanza o età pediatrica.

Attenzione anche al sole che fa bene sì ma non alle ferite.  Il sole ha infatti un effetto irritante e disidratante sulle ferite aperte. Sulle ferite chiuse (sulle cicatrici) il sole intenso può addirittura favorire l’insorgenza di tumori maligni cutanei. Dunque per almeno 1 anno non si può prendere sole sulle ferite che devono quindi essere coperte o almeno riparate da crema solare a protezione totale.

Stesso discorso vale per  il ghiaccio tanto utile nelle contusioni e per alleviare gonfiori ed ematomi ma nel caso di ferite, le condizioni di ipotermia (bassa temperatura) portate dal ghiaccio, rallentano il processo di ricostruzione dell’epitelio danneggiato.

Anche il cortisone è deletereo perchè ritarda la cicatrizzazione.

Non ha nulla a che vedere con la cicatrizzazione  ma è un supporto di incredibile utilità per lenire il dolore causato dalle vesciche il cerotto Compeed che può anche essere usato per prevenire l’insorgenza di vesciche.

E' ovvio che in presenza di tagli profondi dopo aver lavato accuratamente la ferita se possibile, è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso.

02/06/14

2 giugno 1981 - 2 giugno 2014: 33 anni fa moriva il cantante Rino Gaetano.

2 giugno 1981, 33 anni. Tanti ne sono trascorsi da quel tragico incidente stradale avvenuto a Roma sulla via Nomentana in cui perse la vita il cantante pop Rino Gaetano, calabrese di nascita ma romano d'adozione. Moriva così in quella notte uno dei cantanti più allegri e ironici della musica italiana, ancora oggi le sue meravigliose canzoni immortali vivono su tutti i palcoscenici e su tutte le bocche di tutti i giovani. Rino Gaetano vede la luce in quel di Crotone, in Calabria e all'età di dieci anni si trasferisce nella capitale. La sua prima band musicale si chiamava Krunx, dove Rino cantava, suonava la chitarra e componeva canzoni. Venne scoperto nel 1973 da Vincenzo Micocci, uno dei più celebri discografici italiani, e con lo pseudonimo di Kammamuri's pubblica un 45 giri, "I love you Marianna". Il suo primo album invece è datato 1974 e si intitolava "Ingresso libero", ma non ebbe un buon successo, sia di vendite che di critica. Nel 1978 è presente a Sanremo con la canzone "Gianna", classificandosi al terzo posto dietro i Matia Bazar e Anna Oxa, ottenendo un enorme successo di vendite arrivando a superare le 600 mila copie. Altri suoi successi "Nuntareggae più", "Berta filava", " Ma il cielo è sempre più blu". A gennaio 1982 ebbe un primo incidente stradale dal quale uscì praticamente illeso mentre la sua Volvo 343 andò praticamente distrutta. Ne riacquistò una identica, ma il 2 giugno dello stesso anno ebbe il secondo incidente che gli fu fatale per le gravi ferite riportate. Ogni anno, nella serata del 2 giugno, molti amici, colleghi e gente comune ( in genere non meno di 10.000 persone ) si riuniscono a Roma in Piazza Sempione per celebrare il cantante, accompagnati dalle note musicali della "Rino Gaetano Band", della quale fanno parte il nipote di Rino, Alessandro Greyvison e Marco Morandi, figlio del più celebre Gianni.

16/05/14

Intensità d'impatto | Ferite causate | Fuoco dal cielo parte 5.

Onda d'urto meteorite
(immagine dal web)
Pensate a quale intensità, le due bombe atomiche siano state sganciate su Hiroshima e Nagasaki intorno la fine della Seconda guerra mondiale: l'energia complessiva era di 35 chilotoni, ovvero 35mila tonnellate di TNT! L'onda d'urto rilevata dall'IMS con cui è esploso il meteorite su Celjabinsk è stata di 460 chilotoni!

"E' stata la più grande esplosione in aria dall'evento di Tunguska del 1908", afferma Peter Jenniskens del SETI, Institute, in California. La maggior parte delle ferite causate si è potuto appurare che siano state conseguenza delle schegge di vetro delle finestre andate in frantumi dall'onda d'urto, nel raggio di azione di 90 km di distanza. Oltretutto, mentre il macigno sfrecciava in aria, la sua luce abbagliante è giunta a essere ben 30 volte più luminosa del Sole.

A un residente di Korkino, a 28 km dal punto di massima luminosità dalla meteora, si è staccata la pelle dal viso. Si sono verificati anche danni alle retine oculari. (science)

07/05/14

Perdona che ti fa bene | Il perdono come terapia

La scienza ha valorizzato un antico precetto: dimenticare i torti subiti non solo aiuta lo spirito ma, allenta l'ansia, fa passare il mal di testa e migliora le difese immunitarie Dimenticare i rancori e i torti subiti. Dimenticare le ferite provocate da un' offesa o da una grave violenza. Perdonare. 

Chi è protagonista di un atto di clemenza verso il suo «carnefice» suscita spesso l'ammirazione dell'opinione pubblica. Senza fare nomi, sappiamo bene di persone che pur avendo subito una strage in famiglia ha perdonato chi gli aveva sterminato la famiglia. Il fatto nuovo che ha richiamato 1'attenzione degli studiosi su questo atteggiamento è che perdonare non è solo un atto nobile, un richiamo a un principo eticocristiano “perdona le nostre offese come noi perdoniamo a chi ci ha offeso”, recita la versione moderna del «Padre nostro»". È anche un modo per fare del bene e stare meglio in salute. Lo sostiene un gruppo di ricercatori americani che ha sperimentato la «terapia del perdono» su genitori di vittime di omicidi nell'Irlanda del nord.
immagine presa dal web

 I risultati, presentati al meeting dell' American psychological association di San Francisco, hanno confermato la tesi iniziale dello psicologo Carl Thoresen della Stanford University: perdonare non comporta necessariamente giustificare o dimenticare le offese subite e riconciliarsi con i responsabili, ma rinunciare al diritto di provare esasperazione e irritazione, e di covare un desiderio di vendetta. La ricerca non è rivolta solo a persone particolarmente buone. Perché il perdono è una tecnica, e si impara. Insieme alla sua equipe il ricercatore americano ha sviluppato quindi un'apposita terapia:" sei sedute di gruppo dedicate alla necessità di abbandonare ogni rigida regola di comportamento in favore di «preferenze » di comportamento e di riconoscere la propria impossibilità di controllare il comportamento di altri.

La terapia di gruppo ha interessato 259 pazienti. Tutti hanno notato un notevole abbassamento del livello di stress, rabbia e sintomi psicosomatici come mal di testa e mal di pancia; i valori di pressione arteriosa erano inferiori, con una minore predisposizione all'infarto rispetto a chi non aveva seguito questa particolare cura. Sembra poi che anche il dolore del ricordo dell'offesa o del delitto si sia attenuato, con una maggiore disposizione degli offesi al perdono. Tutto questo ha avuto altri risvolti pratici, come una più rapida capacità di pensare a nuovi progetti lavorativi. La terapia del perdono non è perciò frutto di movimenti religiosi; in realtà è stata promossa da un gruppo di scienziati, tra cui psicologi e antropologi, che sono così riusciti a dimostrare un assunto apparentemente scontato: perdonare fa bene non solo allo spirito, ma anche alla salute.

La terapia del perdono potrebbe sembrare un'assoluta novità. E questo è vero se rimaniamo nell' ambito della ricerca scientifica. Ma se diamo uno sguardo ad altri popoli, scopriamo curiose analogie. In particolare, nella popolazione hawaiana esiste un termine, ho 'oponopono, che letteralmente significa correggere, e indica una tradizionale terapia di gruppo praticata dagli indigeni e rivolta alla cura di malattie sia di genere patologico che sociale. La terapia si ispira a credenze molto antiche sul concetto del mondo e della divinità, riviste in una versione moderna, dove si intrecciano pratiche religiose tradizionali e moderni approcci psicoterapeutici. È un metodo che risulta particolarmente adatto per risolvere conflitti di vario genere all'interno di famiglie culturalmente hawaiane e prevenire o curare disturbi anche di origine psicosomatica.
ho 'oponopono: Innanzitutto essa viene stabilita soltanto se vi è una ragionevole possibilità di riuscita nella risoluzione del problema in questione, sia che si tratti di malattia sia di conflitto sociale o di entrambe le cose. Nei partecipanti deve esserci la reale volontà di venire a capo del problema e di restaurare la qualità positiva di relazioni sociali che hanno assunto una piega indesiderata, ed eventualmente provocato effetti spiacevoli. Ai partecipanti è richiesta lealtà, sincerità e disponibilità a mettere a nudo e in discussione sentimenti e pensieri, cuore e intelletto; è inoltre necessario che, se una parte ha commesso un torto, questa sia favorevole a una qualche forma di restituzione o di risarcimento ed entrambe le parti siano propense al perdono reciproco. Cruciale è inoltre la figura del «mediatore» a cui le parti in causa si rivolgeranno durante la seduta anche per comunicare con l'altra persona, e stemperare così la tensione emotiva.
Divorzi e Aids I successi della terapia del perdono hanno ispirato nuovi tipi di trattamento anche in altre situazioni. Peresempio, Sandra Thomas, dell'università del Tennessee (Usa), ha lavorato con gruppi di divorziati ancora pieni di rancore nei confronti dell'ex coniuge. La terapia consiste nel fare un'intervista- confessione sui motivi che alimentano questa rabbia e continua con esercizi di scrittura, realizzando finte lettere e finte telefonate all'ex. Alla fine, una volta superato il rancore, come risultato immediato i genitori iniziavano a costruire un rapporto migliore con i figli. Le potenzialità del perdono sono tali che le sue applicazioni arrivano fino alle terapie mediche in senso stretto. Nel caso dell'Aids, si parte da alcune considerazioni: «È ormai dimostrato il legame stretto tra rancore e abbassamento delle difese immunitarie», afferma lo psicologo americano Everett Worthington, «e oggi sappiamo anche che perdonare, non solo razionalmente, ma coinvolgendo il livello emotivo, ha effetti benefici sull'organismo umano». Per curare le persone colpite da Aids, nell'università del Maryland il dottor Robert Redfield sta sperimentando quanto il perdono da parte dei malati verso chi ha causato il contagio sia in grado di rallentare 1'avanzata della malattia.
Il ricorso al perdono potrebbe diventare allora un rimedio rivoluzionario, non solo per la cura della persona. Un esempio? Immaginiamo cosa succederebbe con la rinuncia alla vendetta nelle zone del pianeta a più alta tensione: si otterrebbero risultati sorprendenti a livello internazionale, interrompendo la spirale di violenza tra razze e religioni diverse.

04/05/14

Piccoli rimedi per chi "maneggia" attrezzi roventi o taglienti in cucina

Chi non ha riportato una scottatura maneggiando pentole, fornelli e coperchi roventi in cucina? L'incidente capita spesso e condiziona il nostro lavoro. Ma piccoli rimedi ci aiutano a superare un momento critico in attesa di poterci medicare con farmaci antisettici.

BUCCIA DI PATATA CONTRO LE SCOTTATURE Le bruciature o le ustioni possono essere “medicate” dalla buccia di patate? Per rispondere a questo interrogativo, una ricerca ha preso in esame 17 pazienti che avevano riportato ustioni o scottature dal 5 al 42 per cento della superficie corporea. Le ferite erano state coperte sia con la normale garza che con la buccia di patate. I risultati hanno dimostrato, che la buccia riduceva o eliminava l'essiccamento, permetteva la sopravvivenza delle cellule della pelle superficiale e favoriva la rigenerazione epiteliale. Gli autori della ricerca hanno verificato che questo trattamento non era antibatterico e che quindi non era utile per curare l'infezione; tuttavia poiché la buccia della patata è economica e si può facilmente reperire nella maggior parte dei paesi ed è facilmente utilizzabile, è possibile ipotizzare che questa semplice medicazione possa diventare, nei paesi in via di sviluppo, una possibile scelta per curare le ferite.

IL PARERE DELL'ESPERTO In molti casi, piccole dosi di succo di patate crude vengono utilizzate per alleviare i dolori artritici, mentre le bucce delle patate sono state impiegate per decenni in alcuni paesi contro le punture di insetti. Questo interessante rapporto ci rivela che la patata è utile anche a curare scottature ed ustioni. E' sottinteso che se la bruciatura è di una certa estensione, bisogna assolutamente consultare un medico perché venga adeguatamente curata. Ma se vi trovate in una situazione tale per cui vi è impossibile ricorrere a un aiuto medico, è sempre utile ricordare questi rimedi. Anche il miele è lenitivo per le ferite, anche l'Hypericum perforatum la calendula e il gel di aloe hanno lo stesso scopo. A questa lista possiamo aggiungere la patata come possibile rimedio.

31/03/14

C'E UN SERIAL KILLER NASCOSTO IN CUCINA

S.O.S INCIDENTI DOMESTICI  In casa il pericolo è sempre in agguato. Quando accade un guaio bisogna fare la cosa giusta. Così La casa è da sempre sinonimo di posto tranquillo e sicuro, ma le statistiche dipingono uno scenario ben diverso. 


Sono più di due milioni e mezzo gli italiani che ogni anno subiscono un incidente domestico (avvelenamenti, intossicazioni, cadute, ferite, folgorazioni, ustioni, ecc.) e un numero molto elevato di persone (5.000-9.000 secondo le fonti) perde la vita. I più esposti a questi rischi sono le casalinghe, gli anziani e soprattutto i bambini. In Italia ne finiscono al Pronto Soccorso per incidenti in casa 27.000 sotto i 4 anni; 20.000 tra 5 e 9 anni; 21.000 tra 10 e 14. Seguono le casalinghe e gli anziani.

C'E UN SERIAL KILLER NASCOSTO IN CUCINA La maggior parte degli infortuni che avvengono in casa sono causati da oggetti da taglio o punta 08,6%), cadute (25,5%, più numerose per anziani e bambini), urti e schiacciamenti (16,5%) e ustioni (13,4%>' Tra gli oggetti responsabili di questi incidenti ci sono soprattutto gli utensili da cucina (25,4%), mobili e suppellettili (10,5%), liquidi e vapori bollenti (9%). La maggior parte degli incidenti in casa è dovuta principalmente alla disattenzione. Occhio quindi a pentole e padelle bollenti, al gas acceso, a sostanze chimiche, farmaci e detersivi lasciati incustoditi (spesso hanno colori e aspetto gradevole per i bambini che possono essere tentati di ingerirli), all'uso del coltello in cucina, al phon che diventa addirittura mortale se usato nella vasca da bagno, e agli elettrodomestici.
Bisognerebbe prevenire le situazioni pericolose; questo spesso non si verifica, per cui bisogna seguire alcune regole per fronteggiare gli incidenti, con calma e prontezza, attuando le manovre di primo soccorso che possono evitare l'irreparabile nei casi più gravi. Ecco quali.

DENTI Se un colpo dovesse causare la fuoriuscita di un dente bisogna per prima cosa fermare il sanguinamento della gengiva, applicando sulla parte un fazzoletto e premendo con forza con le dita.
Il dente deve essere raccolto immediatamente e immerso in un bicchiere di latte intero freddo senza essere lavato con acqua perché i minerali in essa contenuti potrebbero accelerarne la morte. Bisogna poi recarsi subito da un dentista, oppure al Pronto Soccorso, portando il dente sempre immerso nel latte (contiene alcune preziose sostanze che mantengono in vita i tessuti del dente). Molto spesso, se l'intervento avviene rapidamente, il dente può essere rimesso al suo posto con buone possibilità che si riattacchi.

COLPI ALLA TESTA Gli incidenti alla testa non sono mai da sottovalutare, soprattutto se compare un bernoccolo: in questo caso è sempre meglio recarsi al Pronto Soccorso per farsi controllare da un medico. Se al bernoccolo si associano sanguinamento dalla bocca, dal naso o dalle orecchie, difficoltà nella respirazione, vomito; dilatazione di una delle due pupille, alterazioni del comportamento
abituale o perdita di conoscenza, allora si deve chiamare tempestivamente un'ambulanza. Nell 'attesa, bisogna sdraiare la persona con un cuscino o un indumento piegato sotto le spalle (e non sotto la testa!).

FERITE Le ferite possono essere più o meno gravi secondo l'estensione, la profondità, la contaminazione (una ferita sporca di terra può dare molti più problemi) e la zona del corpo interessata (le sedi più critiche sono il viso, gli occhi, il torace e l'addome). In caso di ferita grave, cioè molto
estesa, profonda, sporca di terra o di ruggine, o situata in una sede critica, ci si deve limitare a coprirla con un panno pulitissimo, meglio una garza sterile, e quindi accompagnare la persona al Pronto Soccorso. Le ferite semplici e le escoriazioni non richiedono sempre l'intervento di un medico, purché vengano curate in modo adeguato. Così: • prima di curare la ferita, lavarsi accuratamente le mani e versarvi sopra un po' di alcol per renderle più sterili possibile. • porre la ferita sotto l'acqua corrente, per eliminare eventuali impurità, quindi disinfettare con acqua ossigenata. Se dalla ferita sgorga sangue è bene tamponarla con una garza. • fasciare le ferite non è sempre necessario, visto che l'esposizione all'aria aiuta la cicatrizzazione, a meno che non ci sia il rischio di infezione.

FOLGORAZIONE Il passaggio della corrente elettrica nell'organismo può produrre effetti più o meno gravi secondo l'intensità: può infatti provocare un semplice formicolio, o contrazioni muscolari. Nei casi più gravi, può causare ustioni o, peggio, arresto cardiaco e respiratorio. La causa più comune di questo incidente è quasi sempre l'uso di elettrodomestici difettosi o quello imprudente (mani bagnate, piedi nudi sul pavimento umido) di apparecchiature elettriche (compresi gli interruttori della luce).Non bisogna toccare l'infortunato a mani nude o con oggetti di metallo. Anzitutto occorre staccare la corrente dall'interruttore centrale. Controllare respirazione e battito cardiaco. Se sono assenti bisogna effettuare la rianimazione cardiopolmonare. Dopo aver effettuato le manovre più urgenti è necessario accompagnare l'infortunato al Pronto Soccorso. Il controllo medico è indispensabile: talvolta, anche una scossa di lieve entità, può essere causa di lesioni interne non riscontrabili in apparenza

SVENIMENTO Per prima cosa è opportuno far sdraiare la persona sulla schiena tenendole le gambe sollevate. Gli abiti devono essere slacciati. Se ci si trova in un ambiente chiuso è bene aprire le
finestre o agitare un ventaglio o un giornale sul suo viso. Quando riprende i sensi è importante che stia sdraiata, sempre a gambe sollevate, per almeno 20 minuti. Non bisogna darle né alcolici, né caffè, né medicinali. Non cercate di far bere una persona svenuta: si potrebbe soffocare. La trachea è protetta dall'epìglottide, che la chiude automaticamente ogni volta che si inghiotte; in stato di incoscienza, può darsi che l'epiglottide non funzioni.

CORPO ESTRANEO NELL'ORECCHIO Ai bambini succede che si infilino piccoli oggetti
nell'orecchio, ai grandi che un insetto vi si introduca rimanendo intrappolato. Se si tratta di un insetto vivo si devono versare nell'orecchio alcune gocce di olio tiepido: serviranno a uccidere l'animaletto. In ogni caso per rimuovere qualsiasi cosa dall'orecchio bisogna rivolgersi al medico. Se l'orecchio sanguina è bene chiamare subito un'ambulanza (soprattutto se il sangue è la conseguenza di un colpo alla testa). Non tamponare mai il sangue.

INALAZlONE DI GAS Per aiutare una persona in un ambiente saturo di gas, occorre anzitutto tutelare la propria incolumità. Prima di entrare nel locale si deve respirare profondamente per cinque-sei volte e poi eseguire un'ultima inspirazione profonda. Strisciando per terra o carponi (mai in posizione eretta perché il gas tende a salire) si deve raggiungere la persona in difficoltà e trascinarla subito fuori. Bisogna agire in fretta per non inspirare il gas». Se le sue condizioni lo richiedono, effettuare la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco. Nel frattempo, se è possibile, qualcun altro dovrebbe chiamare un'ambulanza, specificando che occorre l'ossigeno. Se invece il soccorritore è solo, non deve allontanarsi per telefonare prima che la persona si sia ripresa completamente.

OCCHI (TRAUMI E LESIONI) Se l'occhio viene a contatto con sostanze chimiche aggressive (per esmpio alcool, ammoniaca, vernici, calce e così via) è necessario lavarlo subito con acqua corrente
per alcuni minuti. Nel caso in cui l'occhio venga scalfitto con un unghia o con una scheggia, ci si deve rivolgere immediatamente all'oculista o al pronto soccorso. Non bisogna strofinare l'occhio, né sciacquarlo né mettere un collirio.

03/03/14

E' vero che le ferite curate con zucchero di canna guariscono prima?

E' vero che le ferite curate con zucchero di canna guariscono prima? 
Uno studio clinico condotto in India ha tentato di dimostrare che lo zucchero di canna è utile per guarire le ferite. I medici coinvolti nella ricerca, sostengono che "se ritarda la guarigione di una ferita aperta, è possibile accelerarne il processo" spargendo zucchero di canna ai bordi e al centro della fe- . rita, e applicando successivamente garze sterili. Il dottor Khan afferma che nel giro di pochi giorni, il taglio inizia a restringersi e la ferita si cicatrizza per «seconda intenzione». ' Questo rimedio «casalingo» è stato utilizzato per anni nel sub continente indiano. Fonte: S.v. Khon, «Brpwn Suger to Sweeten Wound Healing»,

Zucchero di canna
IL PARERE DELL'ESPERTO:
 Non c'è molto da aggiungere in quanto in molteplici occasioni ho già fatto notare l'efficacia del miele in presenza di ferite. È molto importante che le ferite si rimarginino rapidamente, perché un'infezione post-chirurgica può portare a molteplici complicazioni. Se mi trovassi lontano da un ospedale, preferirei comunque il miele allo zucchero di canna perché il miele ha il beneficio aggiuntivo di contenere, il perossido d'idrogeno che di per se è già un forte antisettico ." Comunque, se una ferita tarda a guarire, è bene indagare sulle cause di questo ritardo che potrebbe essere, tra "l'altro, diabete o malnutrizione. Personalmente ho riscontrato che per una migliore risposta alle ferite chirurgiche è utile rafforzare il sistema nutritivo e immunitario del paziente un paio di settimane precedente all'operazione. Generalmente aggiungo vitamina E, A, C (da 500mg a 2 gr) e zinco (20-40 mg) .per un breve periodo prima e dopo l'intervento.

05/02/14

Grecia | Terremoto a Cefalonia. Isola pesantemente danneggiata.

L’isola di Cefalonia nell’ultima settimana ha cambiato completamente aspetto, improvvisamente, a causa della forza violenta della natura. Un sisma di magnitudo tra i 5,9 e i 6,1 ha colpito l'isola greca, nel mar Jonio, nella Grecia occidentale. L'epicentro del terremoto, che è avvenuto alle 4.08 ora italiana (5.08 locali) si trova a 12 chilometri dalla città di Lixourion, già colpita da una simile scossa (di magnitudo 5,9) lo scorso 26 gennaio. Da allora molti abitanti dormivano ancora fuori dalle proprie case per paura. Le due scosse, avvertite anche in Sicilia, insieme all’incredibile sequenza sismica attivatasi sulla linea di scontro fra la placca africana e la placca euroasiatica, hanno letteralmente sconvolto l’isola greca. Le autorità locali riferiscono che una decina di persone sono rimaste lievemente ferite, soprattutto perché colpite da oggetti caduti. I residenti si sono riversati per le strade nel panico e i testimoni sul posto riferiscono di strade danneggiate, blackout di corrente e interruzioni dell'erogazione dell'acqua in alcune aree. Anche il porto di Lixouri, la seconda città più grande dell'isola, è stato pesantemente danneggiato. Lixouri è la città più vicina all'epicentro. Il sisma dello scorso 26 gennaio aveva invece danneggiato numerose strade e imbarcazioni. L'isola era stata messa in stato d'allerta e la settimana scorsa erano state registrate numerose repliche. Tornando a ritroso nel tempo un terremoto violento di magnitudo 7,2 nel 1953 aveva provocato a Cefalonia la morte di circa 450 persone e distrutto gran parte dell'isola. Secondo Maria Sahpazi, capo dell'Istituto di geodinamica, quella di oggi sarebbe stata una scossa di assestamento del sisma del 26 gennaio. "Aspettiamo altre scosse di assestamento, che saranno di questa stessa entità o più lievi", ha detto. Il terremoto di oggi è stato avvertito fino ad Atene, che si trova circa 300 chilometri a ovest di Cefalonia, ma anche e nettamente sulla costa ionica della Sicilia: segnalazioni sono giunte da Messina, Taormina, Catania e Siracusa.

13/11/13

Acqua e limone: un gesto semplice per star bene, anzi molto bene, gli altri cinque buoni motivi per farne una consuetudine

Avevo promesso di rivelarvi gli altri cinque benefici di cui beneficerà la vostra salute se prenderete l'abitudine di assumere acqua e limone ogni mattina. Non ho saputo resistere e quindi ve li svelerò anzitempo. Ricordate che i risultati si vedono con la costanza, non con un comportamento sporadico e altalenante.
L'energia che riceviamo dal cibo che mangiamo deriva dagli atomi e dalle molecole che lo compongono. Il limone ed il suo succo contengono ioni negativi che permettono di donare all'organismo maggiore energia durante la digestione. L'aroma di limone possiede inoltre la proprietà di stimolare il buonumore e di ridurre ansia e depressione (pensate a quelle giornate in cui avreste solo voglia di spaccare tutto).
La vitamina C contenuta nel succo di limone stimola la guarigione delle ferite ed è un nutriente essenziale per mantenere la salute delle ossa, del tessuto connettivo e della cartilagine. Possiede inoltre proprietà anti-infiammatorie.
un gesto semplice
Acqua e limone

I limoni rinfrescano l'alito (non vorreste mai abbattere con una fiatata il vostro parter o i colleghi di lavoro vero?), aiutano a liberarsi dal mal di denti e dalle gengiviti. Poichè l'acido citrico contenuto nei limoni può erodere lo smalto,  risciacquate la bocca con della semplice acqua dopo aver bevuto acqua e limone. 
Oltre ad apportare idratazione all'organismo, supporta il sistema linfatico. Se l'organismo non risulta idratato a sufficienza, possono insorgere alcuni sintomi, tra i quali troviamo stanchezza, scarse difese immunitarie, stress, mancanza di chiarezza mentale e di energia, pressione alta o troppo bassa, insonnia e stitichezza.
Bere acqua e limone può stimolare la perdita di peso. I limoni sono ricchi di pectina, una fibra che aiuta a contrastare la fame improvvisa. Alcuni studi hanno dimostrato che coloro che seguono una dieta alcalinizzante riescono a perdere peso più rapidamente.

30/10/13

Il latte d'oro, come usare la curcuma e beneficiare delle sue straordinarie qualità

Mi piacciono le spezie e i cibi speziati, e sono sempre alla ricerca di queste preziose polveri o foglioline per arrichire i piatti, ma anche perchè esse sono ricche di proprietà che possono aiutarci a stare meglio se sapute usare con intelligenza. Ho scoperto la curcuma quasi per caso, un giorno in cui, entrata nella mia erboristeria di fiducia, attendevo il mio turno sbirciando curiosa fra gli scaffali. Fatene il vostro elisir.
Curcuma

La curcuma è una pianta erbacea dal colore giallo-ocra originaria dell'India paese che conosce i benefici da più di 5mila anni. Sin dall'antichità è conosciuta infatti non solo come spezia, ma anche come colorante e antinfiammatorio.
Denominata anche zafferano delle Indie essa ha lunghe foglie di forma ovale che accolgono dei particolari fiori raccolti in spighe, da questi si estraggono i rizomi che prima di essere utilizzati vengono fatti bollire ed essiccare e poi schiacciati con dei particolari attrezzi che danno vita alla nostra "polvere magica". E non è solo un modo di dire, perchè la curcuma ha delle potenzialità incredibili
Una delle proprietà più sorprendenti della curcuma è l'effetto antitumorale. Questa preziosa pianta, infatti, contrasta l'insorgere della leucemia e di ben otto tipi di tumore che colpiscono colon, prostata, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni e mammelle. La validità di questa teoria che viene tramandata da secoli dalla tradizione popolare è confermata da nuove teorie mediche e da un dato reale (ma basta fare delle ricerche e troverete che studi clinici condotti in America confermano queste affermazioni).
La curcuma ha inoltre delle eccezionali qualità antiossidanti, perché in grado di trasformare i radicali liberi in sostanze innocue per il nostro organismo. Di conseguenza, è in grado di rallentare l'invecchiamento cellulare.
Oltre a combattere l'invecchiamento e l'insorgere di tumori, la curcuma ha notevoli proprietà cicatrizzanti, l'applicazione dei rizomi di curcuma su ferite, scottature, punture d'insetto e dermatiti dona sollievo immediato e velocizza il processo di guarigione.
Per quanto riguarda le più importanti proprietà farmacologiche, vanno sicuramente menzionate quelle coleretiche-colagoghe, che favoriscono la produzione della bile e il suo naturale deflusso nell'intestino. Il consumo di curcuma migliora il funzionamento di stomaco e intestino e per di più aiuta a combattere il colesterolo, poiché facilita lo smaltimento dei grassi in eccesso. Per tutti gli amanti dei rimedi naturali c'è un'altra buona notizia: odiate antinfiammatori, antisettici e antidolorifici? Niente paura, mettete da parte i farmaci, madre natura ci viene incontro: la curcuma è uno dei rimedi naturali più potenti in circolazione contro i dolori articolari e l'influenza.
Come utilizzare la curcuma
La curcuma si presenta come un ottimo insaporitore delle nostre pietanze, poiché ha un gusto molto fresco e delicato. La dose giornaliera consigliata ammonta a due cucchiaini da caffè, potete assumerla come spezia a fine cottura dei cibi, ma anche per insaporire salse, yogurt e formaggi freschi. Per facilitarne l'assorbimento e per potenziare la sua efficacia potete abbinarla anche al tè verde, al pepe nero e all'olio d'oliva.
Controindicazioni
Consumare la curcuma regolarmente fa bene, ma attenzione a non esagerare con le dosi, assumere troppa curcuma potrebbe essere deleterio per l'organismo!
Le persone che soffrono di calcoli biliari devono astenersi dal consumo di curcuma e curry perché queste spezie potrebbero peggiorare il decorso della malattia.
Combattere i problemi alle articolazioni con una bevanda a base di curcuma: il Golden Milk
Assumere quotidianamente curcuma migliora l'elasticità del corpo e combatte i problemi alle articolazioni. Partendo dalla curcuma si può preparare una buonissima bevanda chiamata Golden Milk o Latte d'oro
E' particolarmente indicato  per tutti coloro che hanno problemi alle articolazioni o alle giunture ed è ottima per la colonna vertebrale dato che lubrifica, aiuta a rompere i depositi di calcio, riduce eventuali infiammazioni e contribuisce a rimuovere le tossine.
Si tratta di una bevanda dal colore acceso e dal sapore delizioso, realizzata con pochi ma salutari ingredienti. Vediamo quali:

1) ¼ di tazza di curcuma

2) ½ tazza d’acqua

3) 1 tazza di latte (anche vegetale)

4) 1 cucchiaino di olio di mandorle

5) Miele

La preparazione è molto semplice:

Bollite l’acqua insieme alla curcuma mescolando lentamente fino a che il composto non si asciuga e diviene un pochino più denso. Una volta pronta, la miscela può essere conservata in frigorifero e utilizzata per 40 giorni. Per ogni tazza di Latte d’oro che si vuole preparare è necessario mescolare ¼ di cucchiaino del composto realizzato con la curcuma in una tazza di latte aggiungendo poi un cucchiaino di olio di mandorle dolci (mi raccomando quello per uso alimentare!). Si riscalda a piacimento e infine si aggiunge il miele, in quantità variabile a seconda dei gusti. Se volete far diventare questa bevanda ancora più gustosa, frullatela! Diventerà così bella spumeggiante e potrete poi spolverarla con un po’ di cannella.
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