Il-Trafiletto
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29/10/14

La cuccia del cane: come pulirla

L'igiene della cuccia del cane è quanto mai importante e pulire la sua "casetta" è un'operazione che va eseguita con cadenza settimanale, usando aspirapolvere e scopa, in più ricordatevi che ogni tanto bisogna procere anche alla disinfezione impiegando particolari prodotti.
Procediamo per gradi: se il materiale per il risposo dell’animale è paglia o vecchi stracci, conviene sostituirlo con della paglia o degli stracci puliti mentre se si tratta di cuscini o imbottiture in stoffa, sarete costretti a procedere al lavaggio.

Cuccia del cane
immagine presa dal web

Lavare la cuccia del cane sia essa di legno o di stoffa, significa rimuovere lo sporco che può essere costituito da residui di cibo, escrementi, peli, trofei di caccia,  e potete usare  spugne, scope, palette, spazzole, raschiatoi o ancora meglio se avete a disposizione aspirapolvere e idropulitrice o apparecchi per la pulizia a getto di vapore. E’ ovvio che i materiali impiegati per la pulizia della cuccia non dovranno essere destinati ad altri usi.

Per la pulizia ordinaria è bene usare un detergente biologico, ma se dovete disinfestare la cuccia del cane per annientare i potenziali microrganismi annidati (batteri, funghi, virus….) vi serviranno prodotti chimici molto acidi o basici come i composti quaternari d’ammonio e cloro (alcalini) o la classica candeggina (acida). La disinfestazione con prodotti chimici va ripetuta 2 o 3 volte all’anno, in quanto tali agenti possono irritare le mucose e le vie respiratorie dell’animale. Dopo il lavaggio con prodotti aggressivi sarà necessario rispettare un vuoto sanitario di almeno 2 giorni tenendo la cuccia esposta all’aria eseguendo ripetuti risciacqui.

Inoltre se si tratta di pulci e zecche  vi serviranno prodotti antiparassitari per bloccare lo sviluppo degli infestanti. E’ bene precisare che tutti i prodotti antiparassitari sono altamente tossici, quindi dovrete attenervi sempre alle precauzioni d’uso riportate sulla confezione d’acquisto.

Se il vostro cane vive in casa, la pulizia dovrà essere eseguita su base quotidiana. Di solito in casa le cucce sono imbottite, oppure ci sono i materassini, cuscini modellati o brandine. Ricordate, vanno spazzolate e/o aspirate ogni giorno e saltuariamente bisognerà sottoporle a lavaggio in acqua: la maggior parte di cucce per uso domestico sono pensate per supportare un lavaggio in lavatrice a basse temperature.

Prima di lavare la cuccia del cane sarà necessario rimuovere lo sporco (peli e residui vari) a tale scopo meglio usare  un levapelucchi (non per forza elettrico, in commercio si trovano rulli levapelucchi adesivi dal prezzo di pochi euro, proprio come quello mostrato in foto). Al momento del lavaggio della cuccia in stoffa non usate l'ammorbidente o di detersivi troppo profumati: gli odori risultano troppo intensi e fastidiosi per gli animali, alcuni cani (e gatti) reagiscono sviluppano reazioni allergiche, quindi fate attenzione!

12/10/14

Come aiutare piccole ferite a cicatrizzarsi velocemente

Le ferite, con qualche piccola attenzione possono  esser fatte guarire più rapidamente. Che siano ferite post intervento chirurgico, o dovute a qualche piccolo incidente non devono essere trascurate, ma fatte cicatrizzare con una certa velocità per evitare l'insorgere di infezioni che potrebbero rallentare l'intero processo di guarigione.

Quando ci feriamo, la prima cosa da fare è la disinfezione: quindi prima la ferita va lavata accuratamente con acqua corrente fredda e poi disinfettata con tintura di iodio o acqua ossigenata.  Per far cicatrizzare una ferita di lieve entità l’applicazione di tintura di iodio potrebbe già essere sufficiente, senza applicare alcuna bendatura.


Un altro modo per favorire una buona cicatrizzazione può essere l'applicazione di soluzioni in polvere come il Cicatrene che però, contenendo Neomicina, può essere nefrotossico e fotosensibilizzante.

Particolare attenzione va prestata alla chiusura delle ferite aperte, che se non ben controllata può portare alla crescita di batteri definiti anaerobi, cioè che si sviluppano maggiormente in caso di mancanza o poco ossigeno. Perciò le ferite in fase di cicatrizzazione possono, anzi devono, essere lasciate aperte. Le ferite spurganti o già infette devono invece essere coperte per evitare la sovrainfezione.

Nel caso di  piaghe a ritardata cicatrizzazione, ulcere da decubito, ischemiche o con patologie cutanee particolari si può utilizzare il Trofodermin che contiene antibiotici e ormoni per cui non può essere usato in allattamento, gravidanza o età pediatrica.

Attenzione anche al sole che fa bene sì ma non alle ferite.  Il sole ha infatti un effetto irritante e disidratante sulle ferite aperte. Sulle ferite chiuse (sulle cicatrici) il sole intenso può addirittura favorire l’insorgenza di tumori maligni cutanei. Dunque per almeno 1 anno non si può prendere sole sulle ferite che devono quindi essere coperte o almeno riparate da crema solare a protezione totale.

Stesso discorso vale per  il ghiaccio tanto utile nelle contusioni e per alleviare gonfiori ed ematomi ma nel caso di ferite, le condizioni di ipotermia (bassa temperatura) portate dal ghiaccio, rallentano il processo di ricostruzione dell’epitelio danneggiato.

Anche il cortisone è deletereo perchè ritarda la cicatrizzazione.

Non ha nulla a che vedere con la cicatrizzazione  ma è un supporto di incredibile utilità per lenire il dolore causato dalle vesciche il cerotto Compeed che può anche essere usato per prevenire l’insorgenza di vesciche.

E' ovvio che in presenza di tagli profondi dopo aver lavato accuratamente la ferita se possibile, è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso.

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