Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta Tecniche di rilassamento_. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Tecniche di rilassamento_. Mostra tutti i post

17/10/14

Le proprietà del massaggio tibetano

Fra le più antiche medicine conosciute, oltre all'Ayurveda indiano e alla medicina tradizonale cinese, quella medicina tibetana è una delle più antiche metodiche di guarigione del mondo. Una pratica che ha attinto alla saggezza dell’India, della Cina e dell’Impero Persiano in un certo senso le ha combinate tutte al fine di creare un approccio unico di guarigione, che comprende il massaggio come una parte importante delle sue tecniche.

Il testo classico “Gyud-Zhi” (“I 4 Tantra”)comprende sei terapie. Fra queste il “Kunyi” (o “Ku Nye”): che significa “strofinare con un unguento”, quindi “massaggiare”. Le tecniche utilizzate nel massaggio tibetano sono tuttavia più sofisticate rispetto a questa semplice definizione. La medicina tibetana parte dalla premessa che l’uomo sia fatto di 5 elementi fondamentali: terra, acqua, fuoco, aria e spazio. Il massaggio, dunque, cerca di riportare perciò equilibrio nell’organismo. Le tecniche a cui si fa ricorso sono molto simili ad altre metodiche orientali e occidentali, tra cui: Agopuntura; Riflessologia; Shiatsu; Massaggio correttivo; Reiki.

Massaggio tibetano
immagine presa dal web

Secondo la medicina tibetana, il corpo non è visto solo come fisico, ma anche come spirito ed energia. Le tecniche manipolative sviluppate per il trattamento comprendono lo sfregamento, l’impastamento e le carezze, oltre a profondi movimenti circolari nei punti di agopressione. L’olio utilizzato non agisce solo come lubrificante, ma contribuisce a equilibrare le energie. In genere vengono usati l’olio di sesamo, l’olio di oliva e l’olio di sandalo. Al termine del massaggio, il terapeuta applica diverse polveri naturali che servono ad assorbire le sostanze in eccesso, lasciando così la pelle completamente asciutta e pulita.

 Ecco alcuni disturbi che possono essere trattati con il massaggio: mal di testa da tensione; emicrania; muscoli rigidi, soprattutto a livello del collo e delle spalle; dolori articolari e ai legamenti; pelle ruvida e secca; palpitazioni cardiache; emorragie; disturbi mestruali; costipaziosne; ciatica e dolore lombare. Chi lo ha provato sia a scopo terapeutico che per rilassamento hanno tratto diversi benefici:  miglioramento del metabolismmo; iglioramento del sonno; livelli di energia più elevati; miglioramento dell’appetito; miglioramento dell’umore.

E' però controindicato nei casi di patologie infettive e infiammatorie, di disturbi epatici e biliari, di ritenzione idrica grave. Prima di sottoporsi a una seduta di massaggio tibetano, si consiglia di non fare pasti abbondanti o comunque pesanti. Inoltre sarebbe meglio evitare di sottoporsi a una doccia fredda subito dopo il trattamento, così come di prendere freddo in generale a termine della seduta.



14/07/14

MENTE SOTTO STRESS La respirazione che aiuta

MENTE SOTTO STRESS Ritrovate un po' di relax con la respirazione che aiuta a calmare e a predisporsi al rilassamento. Perché dopo una giornata di problemi al lavoro, telefonate e scadenze da non procrastinare le energie sono al minimo e siamo preda dello stress. La mente resta così allerta che non riusciamo a rilassarci, mentre il corpo rivela questo stato d'animo con una respirazione faticosa. Ecco quindi una serie di movimenti che ci aiuteranno a ritrovare il giusto relax.

1. Mettetevi in posizione eretta, con i piedi alla distanza di 15 cm. Estendetevi verso l'alto e in avanti fino ad appoggiare le mani su una mensola alta o sul ripiano di una finestra. Espirate e cercate di sentire la colonna vertebrale che si estende dall'osso sacro alla testa. Continuate a respirare lentamente e, a ogni espirazione, sentite sciogliersi la tensione nelle spalle e nel dorso. Mantenete la posizione per un minuto.

2. Mettetevi in posizione eretta. Intrecciate le dita delle mani, con le palme rivolte in fuori, e, inspirando, portate le braccia all'altezza delle spalle. Espirate e sollevatele sopra la testa. Respirate profondamente, mantenendo la colonna vertebrale in estensione (fig. 2a). Tenete i piedi ben appoggiati al pavimento, con le dita ben aperte, e cercate di sentire il vostro corpo che si allunga verso l'alto, Mantenete la posizione alcuni secondi. Espirando lasciate cadere le braccia e rilassate le spalle (fig. 2b). Rimanete in , posizione eretta e respirate profondamente per un minuto o due, senza entrare in tensione.

3. A questo punto, mettetevi a carponi (fig. 3a). Espirando, raddrizzate le gambe e portate il bacino in alto, tenendo la schiena diritta. Poi appoggiate i talloni sul pavimento. Mantenete la posizione per 4 secondi poi ritornate a carponi.

4. Infine sdraiatevi sul tappetino. Espirate a lungo e lentamente, allentando la tensione nelle spalle e nel bacino. Rimanete in questa posizione per almeno 10-15 minuti.

29/06/14

Quelle mani così agili

Per quelli che pigiano per tante ore la tastiera, per quelli che fanno lavori manuali, per quelli che ci tengono ad avere agilità nelle dita: seguite questi pochi e semplici esercizi di ESTENSIONI Scioglimenti per dita che tendono a irrigidirsi 

Le dita della mano, normalmente, quando sono rilassate sono incurvate. A volte però, in questa posizione, tendono a irrigidirsi. Gli esercizi che seguono servono quindi a sciogliere la rigidità delle dita, delle mani e dei polsi. L'ideale è ripeterli ogni giomo per alcuni minuti.

l. Se le dita sono rigide e non riuscite a stenderle, occorre darle un piccolo aiuto. Stendetele, forzandole dolcemente all'indietro, una per volta (fig. 1). Poi piegatele indietro tutte insieme (fig. 2). Questo movimento vi aiuterà a estendere la palma della mano. Da ripetere diverse volte.

2. Portate il pollice indietro, verso il polso (fig. 3). Poi portatelo in avanti, allungandolo delicatamente, ma con decisione (fig. 4). L'importante è non forzare il movimento. Terminate l'esercizio chiudendo la mano a pugno e riaprendola lentamente, stendendo il più possibile le dita.

3. Congiungete le palme delle mani con le dita rivolte in alto, come se steste pregando. Allungate le dita e premete con forza le palme delle mani, l'una contro l'altra, abbassandole ben unite, fino a portare gli avambracci in posizione orizzontale (fig. 5). Poi abbassatele ulteriormente, tenendo unite le dita e la parte superiore delle palme - (fig. 6). Dovreste sentire l'estensione all'interno delle dita e dei polsi. Mantenete la posizione per alcuni secondi e poi ripetete l'esercizio.

18/06/14

Un po' artisti per sentirsi meglio

L'arteterapia non richiede nessuna predisposizlone particolare, e la soddisfazione, durante l'esecuzione del lavori, e a opera compiuta, modifica in positivo il nostro stato d'animo

Da sottolineare subito che non esistono ricette precise né formule rigide. Se si ha una spontanea preferenza per determinati materiali si può cercare di usare questi in vari modi, tradizionali o anche completamente nuovi. Altrimenti si può sperimentare un po' per volta fino a trovare il campo che gratifica maggiormente.

Partire dalle cose oggettivamente più facili, e da materiali e attrezzi che si hanno già in casa o che si possono comprare per cifre molto modeste, oggettivamente è la via migliore. In poche parole: la creatività viene ... creando.
È utile avere un'idea o un progetto, oppure un modello da copiare. Ma anche il semplice fatto di prendere tra le mani i materiali da usare può innestare la capacità di inventare oggetti e usi nuovi. Non essendoci alcun obbligo di produttività o di reddito, la creatività è lasciata libera d'esprimersi

Quando è una vera e propria cura. E il pensiero vola positivo. Le indicazioni più importanti sono relative ai problemi psichici, dal disagio sociale alla depressione. Disegnare, modellare o creare in altro modo permette di esprimere i sentimenti repressi senza necessità di articolarli verbalmente. l'espressione spontanea permette il rilassamento e un senso di appagamento che migliora la condizione psicologica. Quest'ultima è importante in ogni processo di guarigione; spesso scompaiono le tensioni muscolari e i dolori. Il distrarsi dalla propria condizione di «malato» e sentirsi realizzati dirige i pensieri su piani positivi. È scientificamente provato che la qualità del pensiero che la persona ha su se stessa condiziona il funzionamento del suo sistema immunitario. In altre parole: se i pensieri sono focalizzati sulla malattia, il disagio e il dolore tendono ad aumentare e la guarigione è più lenta. Una forte motivazione, invece, come può essere data da un'applicazione di tipo «artistico», accelera la guarigione e rende la malattia più sopportabile.

Centro di Arteterapia a Milano
Dove viene praticata? I risultati positivi della terapia artistica sono molto evidenti ma sono soprattutto empirici. Allo stato attuale, più che studi sistematici, esistono numerosi rapporti sull'esito favorevole ottenuto nelle numerose cliniche, pubbliche e private, in molti paesi. Di solito i medici non si oppongono all'esercizio di un'attività che in nessun caso ostacola le altre terapie praticate. Ma sono per ora relativamente poche le strutture, almeno in Italia, che chiamano al loro interno dei professionisti disponibili ad aiutare e a indirizzare i pazienti verso un'attività manuale specifica.

Il valore della prevenzione Dedicarsi all'esercizio di un hobby manuale ha aspetti terapeutici per tutti, non solo per chi si trova costretto a letto. Si ottiene un capovolgimento delle proprie abitudini dannose: un rilassamento delle aree cerebrali e muscolari troppo impegnate nello stress quotidiano e una stimolazione di altre zone cerebrali, nonché una sana emotività. Il risultato è un maggiore senso di benessere generale e persino un miglioramento del quoziente d'intelligenza (QI), grazie allo stimolo del pensiero creativo e originale

16/06/14

Creare è un antistress: la creatività viene ... creando

L'arteterapia non richiede nessuna predisposizione particolare, e la soddisfazione, durante l'esecuzione del lavori, e a opera compiuta, modifica in positivo il nostro stato d'animo

Se è vero che lo stress è una delle principali cause all'origine di numerosi disturbi, è altrettanto vero che ogni misura per ridurlo o per liberarsene, almeno temporaneamente, è salutare. Creare qualche cosa con le proprie mani è rilassante, assorbe 1'attenzione e la distoglie dalle preoccupazioni. La pressione sanguigna si assesta, la mente diventa più lucida, le reazioni emotive sono più equilibrate, aumenta 1'autostima e sono
favoriti i processi di guarigione, sia a livello fisico sia psichico.
Il ruolo preventivo dell'arte non può essere sopravalutato. Dedicare periodicamente un po' di tempo ad attività non destinate a produrre reddito è liberatorio. Per esempio, qualche minuto al giorno dedicato a creare una composizione floreale o a disporre in modo armonioso gli oggetti di casa «fa sentire bene» e mette in uno stato d'animo positivo. L'effetto benefico sulla salute è dimostrato.


SIAMO TUTTI CREATIVI «Non sono capace» o «Non sono mai stato bravo con le mani» sono scuse che non valgono più. Prima di tutto perché 1'art therapy non richiede alcuna predisposizione particolare per essere efficace. E poi perché oggi esiste una gran quantità di supporti tecnici - dai materiali facili da usare ai manuali, fino ai corsi che rendono accessibile la realizzazione di piccoli capolavori. La soddisfazione è grande, durante 1'esecuzione stessa, e a opera compiuta. Provare per credere: mettersi all'opera e «pasticciare» con carta, forbici o colori modifica subito il nostro stato d'animo. Liberiamo il bambino che è in noi e che troppo spesso e troppo a lungo rimane soffocato. In ogni bambino, infatti, è manifesta un'innata voglia di sperimentare e di creare, e un senso di gioia nel vedere il risultato della propria opera, qualunque essa sia. Da adulti tendiamo a sopprimere questo aspetto, ritenendolo ingenuo o futile, ma in questo modo tarpiamo le ali alle nostre capacità più autentiche, mentre il dar spazio al nostro «bambino interiore» è decisamente benefico, addirittura curativo.

DA SOLI O IN COMPAGNIA Dedicarsi al bricolage può servire a riempire dei momenti di solitudine, ma può essere anche una bellissima occasione per passare delle ore serene con amici e parenti. Un ottimo modo per far superare ai bambini la noia di un pomeriggio piovoso o a motivarli a giocare, tra loro o insieme agli adulti. La sera o la domenica poi, piuttosto che rimanere passivi davanti al televisore, si può creare insieme qualche piccolo oggetto, e intanto chiacchierare, o cantare. Il creare insieme può dare luogo a un senso di grande solidarietà, affinità e affetto. Infine, l'art therapy non dovrebbe avere scopi utilitaristici. Tuttavia gli oggetti che nasceranno dalle vostre mani saranno probabilmente talmente piacevoli che vorrete conservarli per abbellire la casa, usarli tutti i giorni o per fare dei regalini a persone care. Per le occasioni di festa (compleanni, anniversari, ecc.), si possono preparare bellissime decorazioni per la tavola, per la confezione del regalo o addobbi per la casa.
IN PRATICA
Segnaposto, biglietti di saluti o d'auguri, decorazioni da incollare su cartellette o libri. Occorrono: cartoncino colorato (diversi colori); forbici sagomate
Patchwork senza ago e filo, allegre applicazioni su felpe, pantaloni, sacche ... Occorrono: carta termoadesiva e ritagli di tessuto a piacere. Oppure si prende un kit completo per uno dei numerosi soggetti. Basta posizionarli e stirare.
Decorare su cartone. paglia. legno, porcellana, cuoio ecc ... Sembreranno pitture perfette. Occorrono: tovaglioli di carta a tre strati con motivi di vostro gradimento; forbici; colla speciale per découpage oppure semplice albume d'uovo.
Luccichini su maglioni, jeans, sacche ... Occorrono: strass, perline e borchie autoadesive. Basta stirare. Per maggiore facilità e precisione, usare un'apposita mascherina.
Dipingere su vetrate, specchi, bicchieri, paralumi è facile lavorando su una pellicola molto sottile, da applicare poi sulla superficie scelta (anche sagomata). La pellicola può essere staccata e riusata. Occorrono: colori, pellicola, forbici, vernici finali.
A1tri lavori possono impiegare cera, filo di carta, foil (motivi luminosi da stirare), e naturalmente matite e colori per disegni e pitture.

LE CARATTERISTICHE DEI MATERIALI
Grandi opere con semplicità: I materiali ideali per il craft o il bricolage sono possibilmente già presenti in casa, come per esempio tovaglioli di carta, albume d'uovo (come colla), forbici; poi vecchie scatole, cappelli, borse, indumenti da abbellire e da ringiovanire.  
Poco ingombranti: deve essere possibile riporli senza problemi, una volta terminato il lavoro.  
Facili da usare: un manuale o un mini-corso possono essere utili per determinate tecniche. 
Facili da reperire: cartoleria, merceria, negozi di belle arti e bricolage.
Economici, soprattutto per i primi sperimenti. 
Non tossici.

12/06/14

Persone tutte di un pezzo

Anche la personalità può favorire il torcicollo che può essere anche la conseguenza di un modo di vedere la vita. Ci sono persone caratterizzate da una personalità concreta. Sono affermate sul lavoro, sanno sempre cosa fare e come ottenere un risultato in ogni situazione. Nello sport si sentono gratificate finché non stendono l'avversario. 

Esprimono le loro opinioni con affermazioni nette e decise. Ma a esse può capitare di presentarsi un disturbo del «collo schiacciato», senza nessuno spazio tra vertebra e vertebra. In pratica non cè elasticità, l'eccessiva risolutezza di queste persone, avere atteggiamenti senza nessun tentennamento o ripensamento, il fatto di essere «tutte di un pezzo» può essere un pregio, ma a volte si traduce somaticamente in una rigidità delle vertebre. Queste hanno perso la loro naturale disponibilità ad adattarsi, a reagire diversamente secondo il tipo di carico da portare. In queste persone può essere utile quindi scoprire la parte più duttile del loro carattere con in più l'esecuzione di esercizi che favoriscano il ristabilirsi del giusto spazio tra le vertebre.

LE PATOLOGIE CHE CAUSANO RIGIDITA' CERVICALE
Tra le probabili malattie che causano l'insorgenza della rigidità cervicale troviamo:
COLLO DI CIGNO: quando il capo è spostato in avanti e l'asse del collo assume una posizione obliqua. Cosa fare: evitare continui movimenti di flessoestensione avanti-dietro del capo.
LORDOSI CERVICALE: o meglio iperlordosi cervicale in genere da compensazione di un'eccessiva cifosi dorsale. Causa spesso schiacciamento non corretto dei dischi intervertebrali delle vertebre cervicali. Cosa fare: Mantenere il mento retratto e parallelo al suolo.
RETTIFICAZIONE DELLA CURVA CERVICALE: posizioni forzate come stare ore a un tavolo a lavoro o davanti a un computer possono determinare una riduzione della curva fisiologica riducendone anche la mobilità e la contrattura dei muscoli distrettuali costretti a sopportare una posizione anomala della testa. Cosa fare: eseguire costantemente esercizi di mobilizzazione e di allungamento.
FIBROMIOSITE: infiammazione a seguito di infezione del tessuto connettivo che riveste i muscoli. Provoca dolore e rigidità muscolare. Il collo e le spalle sono uno dei punti più colpiti. Cosa fare: evitare in questi casi ambienti umidi e il freddo
SPONDILOSI CERVICALE O ARTROSI CERVICALE: usura dei dischi intervertebrali con riduzione degli spazi vertebrali e compressione delle radici nervose limitando la mobilità della colonna. Può essere causata anche dal noto «colpo di frusta».
Cosa fare: eseguire esercizi di decompressione del tratto cervicale dopo consulto medico.

Gli esercizi indicati per il collo devono avere i seguenti obiettivi:
Educare al rilassamento della muscolatura di collo e spalle.
Migliorara la mobilizzazione del tratto cervicale del rachide.
Ridurre un'accentuata iperlordosi cervicale.

Poiché spesso le patologie del tratto cervicale sono conseguenza di squilibri dell'intera colonna vertebra le e del segmento dorsale, nella quotidianità la miglior terapia sarebbe quella di praticare costantemente un'attività che contrasti eventuali vizi di postura non soltanto del collo ma anche del tratto dorsale. 
ESERCIZIO 1. Rotazioni: testa eretta, mento parallelo al pavimento, spalle rilassate e sguardo rivolto in avanti. Da questa posizione di partenza ruotate lentamente la testa verso il lato non dolente mantenendo il mento parallelo a terra. Mantenete la posizione per 20 secondi e ripetete almeno 10 volte da tutte e due le parti. Arrivate fino a dove non sentite dolore.
ESERCIZIO 2. Inclinazioni: spalle rilassate, mento parallelo a terra; inclinate lateralmente il capo fino ad awicinare l'orecchio alla spalla corrispondente. Mantenete la posizione per 20 secondi, poi cambiate lato. Ripetete una decina di volte.
esercizi contro la rigidità cervicale
ESERCIZIO 3 Flesso estensioni: partendo sempre dalla stessa posizione flettete il capo in avanti fino ad awicinare il più possibile il mento al petto per allungare la muscolatura posteriore del collo. Mantenete la posizione per 20 secondi e poi lentamente ritomate su. Potete flettere un po' la testa anche indietro, ma senza esasperare la posizione per evitare compressioni del rachide cervicale.
ESERCIZIO 4. Stretching attivo: testa eretta e spalle rilassate; portate la mano dalla parte del lato non dolente contro l'orecchio. Cercate ora di inclinare il capo mentre fate opposizione con la mano per impedire il movimento. Mantenete la posizione per 20 secondi.
ESERCIZIO 5. Stretching: inclinate il capo dalla parte non dolente, e aiutandovi con una mano, tiratelo lentamente per allungare i muscoli laterali del collo. Attenzione a non sollevare le spalle per non annullare l'effetto dello stretching. Mantenete la posizione sempre 20 secondi. Gli esercizi dovrebbero essere eseguiti più volte al giorno in caso di torcicollo, coloro che spesso presentano questo fastidio dovrebbero comunque ripeterli giornalmente per prevenire eventuali ricadute provocate da poca mobilità del tratto cervicale e rigidità della muscolatura del collo.

09/06/14

Sciogli il torcicollo

Posizioni del corpo scorrette, artrosi oppure stati di ansia. Sono numerose le cause di questa contrattura muscolare.

Può arrivare all'improvviso, dopo un normale movimento, oppure per aver assunto una posizione scorretta per lungo tempo come, per esempio, durante il sonno. È il torcicollo: si manifesta con una certa rigidità cervicale e dolore quando si effettua un movimento. Un disturbo comune sia agli adulti che ai bambini. E anche se il tutto si risolve in genere dopo pochi giorni, con recupero totale della mobilità del capo - senza altri strascichi -, provoca fastidi e disagi a chi ne è colpito perché può essere molto doloroso, impedendo di compiere anche i più semplici movimenti con la testa.

Dal punto di vista medico il torcicollo non è altro che una contrattura dei muscoli laterali e profondi del collo (chiamati sternocleidomastoidei e scaleni) e anche del trapezio superiore. Quest'ultimo fa prendere una posizione obbligata di lieve torsione e inclinazione del capo verso il lato in cui il muscolo si presenta accorciato e indurito per evitare di percepire dolore, mentre la spalla dello stesso lato risulta sollevata. Secondo la sua intensità e i muscoli che coinvolge, questo disturbo può essere circoscritto al collo oppure estendersi anche alle spalle.
Secondo la sua intensità e i muscoli che coinvolge,
Il torcicollo può essere circoscritto o estendersi
anche alle spalle

I COLPEVOLI - Le cause sono diverse: possono essere di origine posturale, emotiva, oppure dipendere da patologie del tratto cervicale del rachide. Freddo intenso, posizioni sbagliate tenute a lungo, sforzi eccessivi, stati di ansia e patologie cervicali come per esempio fibromiosite e spondilolisi cervicale, possono tutte contribuire a creare rigidità al collo e anche alla parte superiore delle spalle che si manifesta con la contrazione esasperata e costante della muscolatura. Anche i problemi che interessano 1'articolazione mandibolare, con allineamento scorretto delle arcate dentarie, le otiti o situazioni in cui si è sottoposti a condizioni atmosferiche con temperature molto basse possono essere fattori che scatenano lo spasmo della muscolatura del collo.

Tenere le spalle curve o la testa proiettata in avanti con perdita della curvatura cervicale fisiologica, come quando si sta per ore sui banchi di scuola o al computer, sono le cause tipiche nei giovani. In soggetti più adulti invece possono essere patologie come artrosi cervicale, sofferenze a livello dei dischi intervertebrali e stress a determinarlo con maggior frequenza. Gli stati emotivi che determinano ansia e stress ne sono causa perché spesso portano a una generale rigidità muscolare e all'assunzione di posizioni viziate. Nei casi più acuti di torcicollo può insorgere anche mal di testa. Quando sono invece presenti altri sintomi, come dolori al braccio, alla mandibola, disturbi della vista o dell'udito è importante ricorrere subito a una visita medica perché potrebbero essere presenti altre patologie di maggior gravità.

SEMPLICI TRUCCHI Per ridurre il dolore e recuperare la mobilità del capo la prima cosa da fare è non stare fermi. Come tutte le articolazioni del corpo umano anche il tratto cervicale più sta immobile più si blocca. Inizialmente si può intervenire scaldando la parte con una sciarpa, un bendaggio caldo per cercare di rilassare la muscolatura, ed eseguire piccoli e soprattutto lenti movimenti di flessione ed estensione della testa, per poi in un secondo momento terminata la fase acuta del dolore, procedere con massaggi e manipolazioni. Gli esercizi di primo soccorso vanno ripetuti più volte durante la giornata ed eseguiti in ambienti caldi iniziando dal lato che provoca dolore senza mai proseguire qualora il dolore sia troppo acuto e la tensione muscolare elevata

09/05/14

Sciogliete la vostra rabbia con un esercizio

RILASSARSI: parola d'ordine dopo aver affrontato la quotidiana schizofrenia, degli impegni di lavoro e i doveri vesrso i figli e la fretta per riuscire ad organizzare le due cose.

E che RABBIA quando il traffico vi blocca in macchina ad aspettare, le nostre mani strette al volante, dentri stretti e mandibole contratte con tutti i muscoli pronti a scattare, mentre il vostro importante appuntamento salta. E' importante fare qualcosa per scaricare lo stress accumulato durante la giornata, per esempio distendere i muscoli per allontanare emozioni negative come Rabbia e ANSIA.

Questi nodi che vi portate dietro fino alla fine della giornata si ripercuotono sulla mente e sul corpo, ma in parte si possono sciogliere con un programma di esercizi che contribuiscono a distendere i muscoli contratti. Potrete così aiutarvi a scacciare via le emozioni negative e raggiungere un benefico stato di RILASSAMENTO.

1. Stando supini, piegate le ginocchia, appoggiando la pianta dei piedi sul pavimento. Allungate le mani dietro la testa e afferrate le gambe della sedia. Estendete i talloni, spingendo nello stesso tempo la sedia lontano da voi. Respirate profondamente e lentamente, poi lasciate andare la sedia e riposatevi uno o due secondi. Ripetete 2 volte.
2. Allontanate la sedia. Abbassate le braccia lungo i fianchi e piegate le ginocchia spingendo con il bacino contro il pavimento. Senza inarcare la schiena, sollevate le gambe sopra la vita ed estendetele in alto. Mantenete la posizione alcuni secondi, poi riabbassate le gambe sul pavimento.
3 A questo punto riabbassate le gambe e giratevi sul fianco sinistro. Allungate il braccio sinistro ed estendete tutta la parte sinistra del corpo, dal tallone alla punta delle dita della mano.
4. Reggete la testa con la mano sinistra, fate passare una cintura attorno al piede destro e tenetevi ad essa con il ginocchio destro piegato. Poi raddrizzate il ginocchio e sollevate la gamba. Mantenete la gamba in estensione alcuni secondi, poi riabbassatela di nuovo. Se non riuscite a tenere il corpo dritto, eseguite l'esercizio contro una parete. 
Giratevi e ripetete i punti 3 e 4 dall'altro lato. 

07/05/14

Perdona che ti fa bene | Il perdono come terapia

La scienza ha valorizzato un antico precetto: dimenticare i torti subiti non solo aiuta lo spirito ma, allenta l'ansia, fa passare il mal di testa e migliora le difese immunitarie Dimenticare i rancori e i torti subiti. Dimenticare le ferite provocate da un' offesa o da una grave violenza. Perdonare. 

Chi è protagonista di un atto di clemenza verso il suo «carnefice» suscita spesso l'ammirazione dell'opinione pubblica. Senza fare nomi, sappiamo bene di persone che pur avendo subito una strage in famiglia ha perdonato chi gli aveva sterminato la famiglia. Il fatto nuovo che ha richiamato 1'attenzione degli studiosi su questo atteggiamento è che perdonare non è solo un atto nobile, un richiamo a un principo eticocristiano “perdona le nostre offese come noi perdoniamo a chi ci ha offeso”, recita la versione moderna del «Padre nostro»". È anche un modo per fare del bene e stare meglio in salute. Lo sostiene un gruppo di ricercatori americani che ha sperimentato la «terapia del perdono» su genitori di vittime di omicidi nell'Irlanda del nord.
immagine presa dal web

 I risultati, presentati al meeting dell' American psychological association di San Francisco, hanno confermato la tesi iniziale dello psicologo Carl Thoresen della Stanford University: perdonare non comporta necessariamente giustificare o dimenticare le offese subite e riconciliarsi con i responsabili, ma rinunciare al diritto di provare esasperazione e irritazione, e di covare un desiderio di vendetta. La ricerca non è rivolta solo a persone particolarmente buone. Perché il perdono è una tecnica, e si impara. Insieme alla sua equipe il ricercatore americano ha sviluppato quindi un'apposita terapia:" sei sedute di gruppo dedicate alla necessità di abbandonare ogni rigida regola di comportamento in favore di «preferenze » di comportamento e di riconoscere la propria impossibilità di controllare il comportamento di altri.

La terapia di gruppo ha interessato 259 pazienti. Tutti hanno notato un notevole abbassamento del livello di stress, rabbia e sintomi psicosomatici come mal di testa e mal di pancia; i valori di pressione arteriosa erano inferiori, con una minore predisposizione all'infarto rispetto a chi non aveva seguito questa particolare cura. Sembra poi che anche il dolore del ricordo dell'offesa o del delitto si sia attenuato, con una maggiore disposizione degli offesi al perdono. Tutto questo ha avuto altri risvolti pratici, come una più rapida capacità di pensare a nuovi progetti lavorativi. La terapia del perdono non è perciò frutto di movimenti religiosi; in realtà è stata promossa da un gruppo di scienziati, tra cui psicologi e antropologi, che sono così riusciti a dimostrare un assunto apparentemente scontato: perdonare fa bene non solo allo spirito, ma anche alla salute.

La terapia del perdono potrebbe sembrare un'assoluta novità. E questo è vero se rimaniamo nell' ambito della ricerca scientifica. Ma se diamo uno sguardo ad altri popoli, scopriamo curiose analogie. In particolare, nella popolazione hawaiana esiste un termine, ho 'oponopono, che letteralmente significa correggere, e indica una tradizionale terapia di gruppo praticata dagli indigeni e rivolta alla cura di malattie sia di genere patologico che sociale. La terapia si ispira a credenze molto antiche sul concetto del mondo e della divinità, riviste in una versione moderna, dove si intrecciano pratiche religiose tradizionali e moderni approcci psicoterapeutici. È un metodo che risulta particolarmente adatto per risolvere conflitti di vario genere all'interno di famiglie culturalmente hawaiane e prevenire o curare disturbi anche di origine psicosomatica.
ho 'oponopono: Innanzitutto essa viene stabilita soltanto se vi è una ragionevole possibilità di riuscita nella risoluzione del problema in questione, sia che si tratti di malattia sia di conflitto sociale o di entrambe le cose. Nei partecipanti deve esserci la reale volontà di venire a capo del problema e di restaurare la qualità positiva di relazioni sociali che hanno assunto una piega indesiderata, ed eventualmente provocato effetti spiacevoli. Ai partecipanti è richiesta lealtà, sincerità e disponibilità a mettere a nudo e in discussione sentimenti e pensieri, cuore e intelletto; è inoltre necessario che, se una parte ha commesso un torto, questa sia favorevole a una qualche forma di restituzione o di risarcimento ed entrambe le parti siano propense al perdono reciproco. Cruciale è inoltre la figura del «mediatore» a cui le parti in causa si rivolgeranno durante la seduta anche per comunicare con l'altra persona, e stemperare così la tensione emotiva.
Divorzi e Aids I successi della terapia del perdono hanno ispirato nuovi tipi di trattamento anche in altre situazioni. Peresempio, Sandra Thomas, dell'università del Tennessee (Usa), ha lavorato con gruppi di divorziati ancora pieni di rancore nei confronti dell'ex coniuge. La terapia consiste nel fare un'intervista- confessione sui motivi che alimentano questa rabbia e continua con esercizi di scrittura, realizzando finte lettere e finte telefonate all'ex. Alla fine, una volta superato il rancore, come risultato immediato i genitori iniziavano a costruire un rapporto migliore con i figli. Le potenzialità del perdono sono tali che le sue applicazioni arrivano fino alle terapie mediche in senso stretto. Nel caso dell'Aids, si parte da alcune considerazioni: «È ormai dimostrato il legame stretto tra rancore e abbassamento delle difese immunitarie», afferma lo psicologo americano Everett Worthington, «e oggi sappiamo anche che perdonare, non solo razionalmente, ma coinvolgendo il livello emotivo, ha effetti benefici sull'organismo umano». Per curare le persone colpite da Aids, nell'università del Maryland il dottor Robert Redfield sta sperimentando quanto il perdono da parte dei malati verso chi ha causato il contagio sia in grado di rallentare 1'avanzata della malattia.
Il ricorso al perdono potrebbe diventare allora un rimedio rivoluzionario, non solo per la cura della persona. Un esempio? Immaginiamo cosa succederebbe con la rinuncia alla vendetta nelle zone del pianeta a più alta tensione: si otterrebbero risultati sorprendenti a livello internazionale, interrompendo la spirale di violenza tra razze e religioni diverse.

02/05/14

Psicoterapia cognitivo-comportamentale | Come funziona!

Psicoterapia cognitivo-comportamentale (immagine dal web)
Tramite la modifica dei comportamenti, degli schemi di pensiero e delle risposte!
Differentemente alle "terapie d'ascolto" tradizionali o della psicanalisi, la psicoterapia cognitivo-comportamentale non esplora le origini dei problemi, ma li affronta nel presente, sostituendo schemi di pensiero negativi e deleteri con altri più positivi e costruttivi.

Alfine di fare fronte allo stress o alle situazioni che trovano molto difficili, la gente che soffre di ansia, depressione o disturbi alimentari imparano nuove tecniche, le quali possono includere istruzioni autonome che comprendano immaginazione, rilassamento o auto incoraggiamento e tecniche specifiche per fare fronte alla paura dei ragni, l'odio verso il proprio corpo oppure il sentirsi inadeguati di fronte a determinate situazioni sociali.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale riesce ad operare più agilmente a differenza delle altre forme di terapia, probabilmente perchè è fondata sull'addestramento pratico delle abilità di adattamento alla vita. (science)
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.