Il-Trafiletto
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11/09/14

Combattere lo stress: in Corea si può dormire in prigione

Per combattere lo stress ci sono innumerevoli soluzioni, se ne parla sempre di più, il mondo stesso è stressato. Ma di solito ci si orienta su metodologie come la meditazione, i massaggi, l'uso degli oliessenziali, il contatto con la natura, l'allontanamento dalle teconologie che sono una vera e propria ossessione. 

Ma in Corea del Sud, il metodo più un voga è quello di dormire in prigione, idea per altro che credo a noi occidentali non farebbe altro che aumentare il livello di stress.  Invece in Corea la proposta ha avuto un enorme successo per provare questo insolito modo. Il trattamento è offerto da un centro di Hongcheon, a circa 70 Km a nord-est di Seul. Il centro si chiama “La prigione dentro di me”, ed è idea di un ex-avvocato, Kwon Yong-seok, che spiega: “Non sapevo come fare a prendermi una pausa dal lavoro, al tempo, e mi sentivo come spinto contro la mia volontà, senza essere in grado di controllare la mia vita”.

La prigione di Hongcheon
immagine presa dal web
Perciò ha deciso di provare a passare qualche tempo dietro le sbarre: ha chiesto ad un amico direttore di un carcere di fargli passare una settimana in prigione. La richiesta è stata rifiutata, ma Kwon ha deciso di prendere la situazione in mano e costruire la sua personale prigione per lui e tutti quelli che hanno bisogno di “staccare la spina” e combattere lo stress. L’idea ha avuto subito molto successo, tanto da consentire a Kwon di raccogliere da parenti e amici i 19 milioni di dollari necessari per la costruzione dell’edificio.

Ai clienti (che come prima cosa devono spegnere i cellulari), viene consegnata l’uniforme da indossare al momento dell’arrivo, e poi vengono portati in una delle piccole stanzette (meno di 6 metri quadri) dotate solo di un bagno, un lavandino e un piccolo tavolo. I pasti sono serviti tramite uno sportellino nella porta. La permanenza degli ospiti è di soli due giorni: nell’idea originale di Kwon, il periodo di prigione avrebbe dovuto essere più lungo, ma la gente non era disposta a staccare per troppi giorni dal lavoro.

Hanno anche dovuto introdurre una “pausa” giornaliera in cui i “prigionieri” possono consultare i loro telefoni: “La gente diventa nervosa senza telefono, e si preoccupa troppo di possibili emergenze, che non capitano quasi mai”. Ad ogni modo, i clienti si dicono soddisfatti dell’esperienza, che dà loro modo di riflettere e prendersi una pausa e riflettere su se stessi, che è appunto il punto centrale dell’esperienza: “Ogni tanto bisogna camminare all’indietro per vedere la strada che si è fatto. La gente lo fa raramente, e pensa solo alla strada di fronte a loro, ma bisogna anche guardarsi dietro”.

14/07/14

MENTE SOTTO STRESS La respirazione che aiuta

MENTE SOTTO STRESS Ritrovate un po' di relax con la respirazione che aiuta a calmare e a predisporsi al rilassamento. Perché dopo una giornata di problemi al lavoro, telefonate e scadenze da non procrastinare le energie sono al minimo e siamo preda dello stress. La mente resta così allerta che non riusciamo a rilassarci, mentre il corpo rivela questo stato d'animo con una respirazione faticosa. Ecco quindi una serie di movimenti che ci aiuteranno a ritrovare il giusto relax.

1. Mettetevi in posizione eretta, con i piedi alla distanza di 15 cm. Estendetevi verso l'alto e in avanti fino ad appoggiare le mani su una mensola alta o sul ripiano di una finestra. Espirate e cercate di sentire la colonna vertebrale che si estende dall'osso sacro alla testa. Continuate a respirare lentamente e, a ogni espirazione, sentite sciogliersi la tensione nelle spalle e nel dorso. Mantenete la posizione per un minuto.

2. Mettetevi in posizione eretta. Intrecciate le dita delle mani, con le palme rivolte in fuori, e, inspirando, portate le braccia all'altezza delle spalle. Espirate e sollevatele sopra la testa. Respirate profondamente, mantenendo la colonna vertebrale in estensione (fig. 2a). Tenete i piedi ben appoggiati al pavimento, con le dita ben aperte, e cercate di sentire il vostro corpo che si allunga verso l'alto, Mantenete la posizione alcuni secondi. Espirando lasciate cadere le braccia e rilassate le spalle (fig. 2b). Rimanete in , posizione eretta e respirate profondamente per un minuto o due, senza entrare in tensione.

3. A questo punto, mettetevi a carponi (fig. 3a). Espirando, raddrizzate le gambe e portate il bacino in alto, tenendo la schiena diritta. Poi appoggiate i talloni sul pavimento. Mantenete la posizione per 4 secondi poi ritornate a carponi.

4. Infine sdraiatevi sul tappetino. Espirate a lungo e lentamente, allentando la tensione nelle spalle e nel bacino. Rimanete in questa posizione per almeno 10-15 minuti.

09/05/14

Sciogliete la vostra rabbia con un esercizio

RILASSARSI: parola d'ordine dopo aver affrontato la quotidiana schizofrenia, degli impegni di lavoro e i doveri vesrso i figli e la fretta per riuscire ad organizzare le due cose.

E che RABBIA quando il traffico vi blocca in macchina ad aspettare, le nostre mani strette al volante, dentri stretti e mandibole contratte con tutti i muscoli pronti a scattare, mentre il vostro importante appuntamento salta. E' importante fare qualcosa per scaricare lo stress accumulato durante la giornata, per esempio distendere i muscoli per allontanare emozioni negative come Rabbia e ANSIA.

Questi nodi che vi portate dietro fino alla fine della giornata si ripercuotono sulla mente e sul corpo, ma in parte si possono sciogliere con un programma di esercizi che contribuiscono a distendere i muscoli contratti. Potrete così aiutarvi a scacciare via le emozioni negative e raggiungere un benefico stato di RILASSAMENTO.

1. Stando supini, piegate le ginocchia, appoggiando la pianta dei piedi sul pavimento. Allungate le mani dietro la testa e afferrate le gambe della sedia. Estendete i talloni, spingendo nello stesso tempo la sedia lontano da voi. Respirate profondamente e lentamente, poi lasciate andare la sedia e riposatevi uno o due secondi. Ripetete 2 volte.
2. Allontanate la sedia. Abbassate le braccia lungo i fianchi e piegate le ginocchia spingendo con il bacino contro il pavimento. Senza inarcare la schiena, sollevate le gambe sopra la vita ed estendetele in alto. Mantenete la posizione alcuni secondi, poi riabbassate le gambe sul pavimento.
3 A questo punto riabbassate le gambe e giratevi sul fianco sinistro. Allungate il braccio sinistro ed estendete tutta la parte sinistra del corpo, dal tallone alla punta delle dita della mano.
4. Reggete la testa con la mano sinistra, fate passare una cintura attorno al piede destro e tenetevi ad essa con il ginocchio destro piegato. Poi raddrizzate il ginocchio e sollevate la gamba. Mantenete la gamba in estensione alcuni secondi, poi riabbassatela di nuovo. Se non riuscite a tenere il corpo dritto, eseguite l'esercizio contro una parete. 
Giratevi e ripetete i punti 3 e 4 dall'altro lato. 

02/05/14

Psicoterapia cognitivo-comportamentale | Come funziona!

Psicoterapia cognitivo-comportamentale (immagine dal web)
Tramite la modifica dei comportamenti, degli schemi di pensiero e delle risposte!
Differentemente alle "terapie d'ascolto" tradizionali o della psicanalisi, la psicoterapia cognitivo-comportamentale non esplora le origini dei problemi, ma li affronta nel presente, sostituendo schemi di pensiero negativi e deleteri con altri più positivi e costruttivi.

Alfine di fare fronte allo stress o alle situazioni che trovano molto difficili, la gente che soffre di ansia, depressione o disturbi alimentari imparano nuove tecniche, le quali possono includere istruzioni autonome che comprendano immaginazione, rilassamento o auto incoraggiamento e tecniche specifiche per fare fronte alla paura dei ragni, l'odio verso il proprio corpo oppure il sentirsi inadeguati di fronte a determinate situazioni sociali.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale riesce ad operare più agilmente a differenza delle altre forme di terapia, probabilmente perchè è fondata sull'addestramento pratico delle abilità di adattamento alla vita. (science)

20/04/14

Alcalinizzare l'acqua per stare meglio e vivere con sprint | Salute e Bellezza

A tutti noi sarà capitato alemno una volta di sentirci gonfi, avere la pelle secca, che tira o di aver ela sensazione di digerire molto lentamente.  Per stare meglio basta poco, ma non ci pensiamo molto, facendo sì che le cattive abitudini, i vizi e lo stress della nostra vita quitidiana prendano il sopravvento.Il primo fattore comune a moltissime persone è certamente la scarsa idratazione. Bere poca acqua è infatti uno di quei comportamenti negativi che recano sofferenza al nostro organismo. Ne risente la digestione, l’elasticità della pelle, il funzionamento renale e sì, anche l’umore. Allora perchè non alcalinizzare l'acqua? Forse rimarrete un po' stupiti, eppure vi sono dei sani e buoni motivi per farlo. 
Acqua

Bere semplicemente acqua del rubinetto o acqua imbottigliata può farci assumere tossine o metalli pesanti a nostra insaputa. L’acqua non alcalinizzata non contiene la giusta quantità di sali minerali necessari al nostro benessere. Il Ph dell’acqua non alcalinizzata non è abbastanza elevato. Un Ph giusto è compreso tra l’8.5 e il 9.5. Come alcalinizzare l’acqua? Attenzione, è più semplice di quanto si creda, e non occorrono macchinari.
Il primo metodo per alcalinizzare l’acqua è quello di aggiungervi del succo di limone fresco, meglio se bio. Inizia quindi la giornata con un bel bicchierone di acqua leggermente tiepida con mezzo limone spremuto. Basteranno pochi giorni per sentirne i benefici. Io lo faccio tutti i giorni, ognia mattina. Un altro metodo per alcalinizzare l’acqua che non  comporterà troppa fatica è quello di aggiungervi un po’ di bicarbonato per aumentarne il Ph. Lo abbiamo tutti in casa e i suoi utilizzi sono davvero molteplici. Basta sciogliere in un bicchiere d’acqua 1/4 di cucchiaino di bicarbonato al mattino e prima di andare a dormire. Questo sistema  sarà molto utile anche in caso di raffreddori e influenze. Infine sussiste la possibilità di acquistare uno ionizzatore che, attraverso il fenomeno dell’elettrolisi, non solo inverte la carica dell’acqua da positiva in negativa, ma ne aumenta il Ph.

06/04/14

Caro PC come mi stressi

I vantaggi di avere un ufficio a casa propria sono reali: minor spreco di tempo passato sui mezzi di trasporto, orari flessibili e inquinamento ridotto.... Ma dietro a queste comodità si nascondono alcune insidie per la salute


Le nuove tecnologie non devono essere usate per rendere uomini e donne schiavi del loro lavoro, ma al contrario, per liberarli e migliorare la qualità della loro vita. Con l'affermarsi del computer, di internet e della posta elettronica è del tutto superfluo recarsi quotidianamente in ufficio per fare ciò che si potrebbe sbrigare a casa o in altri luoghi ad hoc. Si evitano inutili spostamenti casa-lavoro, faticosi e stressanti, e convivenze forzate con colleghi e dirigenti, trasferendo le mansioni da sbrigare nella propria abitazione.

È chiaro che non tutte le attività sono telelavorabili; siderurgia, industrie automobilistiche e industria pesante non rientrano in questa categoria. Sono ideali, invece, le attività che consistono nel ricevere, elaborare e smistare informazioni (il terziario, i ministeri, uffici, giornali, editori, ecc.). I vantaggi? Più autonomia e tempo libero, maggiori possibilità di dedicarsi alla famiglia e ai propri amici, abbattimento dell'inquinamento atmosferico cittadino e dello stress. Come per incanto potremmo dire addio ai quotidiani ingorghi da traffico con un forte guadagno per l'ambiente e la salute. Almeno per certi aspetti. Non mancano infatti alcune ombre. Questa nuova organizzazione  da un lato migliora ma dall'altro pone nuovi problemi di salute e del tempo del lavoratore. Il telelavoratore è esposto al rischio dell'isolamento sociale: starsene chiuso l'intera giornata in casa a lavorare davanti a un video con il bel risultato di vedere crescere stress e malanni da computer. Spesso in casa il computer non è disposto in modo tale che si rispettino le opportune regole di postura, la sedia e la scrivania non sono ergonomiche e si sta attaccati al video anche per 12 ore filate. I danni certi sono a carico di muscoli, colonna vertebrale, occhi. E non va sottovalutato lo stress che ha la caratteristica di abbassare le difese immunitarie e aprire la strada a diverse patologie: malattie cardiovascolari, tumori, malattie dell'apparato digerente, solo per citarne alcune. E di quanto sia serio il problema ce lo dice il fatto che negli Stati Uniti è stata varata, nel gennaio 2001, una legge sulla sicurezza dei lavoratori della New Economy: mai lavorare al computer più di quattro ore al giorno. Chi le supera diventa ufficialmente a rischio: esposto a atrofia del polso, tendiniti, mal di schiena, artrosi cervicale. Non va sottovalutato, poi, che il lavoratore, non essendo più collegato direttamente agli altri colleghi, rischia non solo l'isolamento personale ma anche contrattuale. Tra le nuove ansie al primo posto c'è quella da computer: induce panico e manda in tilt il meccanismo che bilancia il nostro livello di stress quotidiano, allora fa capolino quella che gli esperti chiamano «ansia generalizzata» o «ansia no stop». l'ansia può trasformarsi in una malattia cronica: sintomi di oppressione costante, vulnerabilità alle sindromi infettive, disturbi cardiaci.

30/03/14

Il chewing gum responsabile dei tuoi mal di testa.

Le cause del mal di testa sono molteplici, ma quella più diffusa sicuramente è la gomma da masticare. Lo dimostra una ricerca pubblicata su Pediatric Neurology e condotta da un gruppo di ricercatori del Meir Medical Center dell'università di Tel-Aviv in Israele, secondo cui molti casi di mal di testa nei giovanissimi ( ma anche nei meno giovani) sarebbero da attribuire alla cattiva abitudine di masticare chewing gum per ore e ore. Secondo gli autori il mal di testa è molto diffuso tra bambini e adolescenti, ancora di più tra le ragazzine. Tra le cause scatenanti questa fastidiosissima patologia ci sono lo stress, stanchezza, mancanza di sonno, rumori, l'uso prolungato di videogiochi, il fumo, i pasti saltati e il ciclo mestruale. Il neurologo Nathan Watemberg ha notato che molti dei suoi giovani pazienti, in particolare le femmine, erano soliti masticare il chewing-gum per ore e ore. Si è chiesto perciò se non potesse esservi un legame fra il masticare continuo e la comparsa del dolore, anche perché nella sua esperienza si era accorto che spesso, smettendo di masticare, il mal di testa come per incanto svaniva di lì a poco. Il medico ha condotto perciò una ricerca su 30 suoi pazienti dai 6 ai 19 anni con cefalea cronica e l’abitudine a masticare “cicche” ogni giorno, da una fino addirittura a sei ore quotidiane: a tutti ha chiesto di bandirle per un mese. Dopo trenta giorni senza gomme 19 ragazzini su 30 hanno visto sparire completamente il mal di testa, che in altri 7 casi era diminuito per frequenza e intensità. Facendo una controprova, 26 partecipanti hanno accettato di riprendere a masticare chewing-gum per due settimane: tutti hanno manifestato di nuovo la consueta cefalea nel giro di pochi giorni. Due le teorie chiamate in causa per questo mal di testa. La prima riguarda l’aspartame, il dolcificante contenuto in molti di questi prodotti: ma se fosse colpa del dolcificante dovrebbero soffrire di mal di testa anche i consumatori assidui di tutti i cibi e le bevande zuccherate. La seconda ipotesi è quella più probabile, secondo cui la masticazione della gomma provoca uno stress dell’articolazione temporo-mandibolare: in genere le gomme si tengono in bocca a lungo, masticandole ben oltre la scomparsa del loro sapore, e ciò costringe al “superlavoro” questa articolazione che peraltro è fra le più usate. Inoltre esistono prove scientifiche che una disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare possa davvero provocare mal di testa. Una scoperta che può avere immediate ripercussioni, secondo il neurologo: in un paziente con mal di testa (vale per i giovani, ma forse anche per i “ruminanti” più attempati) il consiglio di lasciar perdere le gomme è a costo zero e può risolvere una certa quota di casi senza necessità di ulteriori terapie.

04/03/14

L’Alzheimer si combatte anche a tavola. Con i Broccoli.

Dalla natuta un aiuto per la prevenzione di stress e Alzheimer. I broccoli. Lo sostiene uno studio presentato dal professor Paolo Costantino, docente di biologia molecolare presso l’Università La Sapienza di Roma, durante le giornate inaugurali del SapiExpo, manifestazione legata al prossimo Expo2015. Sostanza chiave delle proprietà benefiche dei broccoli sono gli antiossidanti, presenti in grande quantità soprattutto nei germogli. Essi garantirebbero un’azione preventiva contro la degenerazione cognitiva legata all’Alzheimer e lo stress ossidativo: “I comuni broccoli e in particolare i suoi germogli, sono ricchi di antiossidanti e abbiamo osservato effetti sorprendenti sulla salute umana. I risultati sono stati spesso straordinari, abbiamo verificato infatti un importante effetto protettivo sullo stress ossidativo e proprietà contro l’Alzheimer.” Afferma il Prof. Costantino. La scoperta è stata realizzata somministrando estratti di germogli di broccoli, in varie fasi della loro crescita, in campioni cellulari e in modelli animali capaci di simulare malattie umane. "I risultati. - ha spiegato il ricercatore - sono stati spesso straordinari, abbiamo verificato infatti un importante effetto protettivo sullo stress ossidativo e proprietà contro l'Alzheimer". Il principio attivo responsabile degli effetti benefici del broccolo, come ha spiegato Costantino, non è ancora stato individuato con certezza. Lo studio, ancora in corso e coordinato da ricercatori della Sapienza, e stato finanziato dalla Regione Lazio e coinvolge gruppi di ricerca molto diversi tra loro. Non è tuttavia il primo studio a indicare nei broccoli un potente alleato per la salute umana. Questo esemplare di verdura crucifera è stato associato anche a un’azione protettiva nei confronti dell’artrite, come dimostrano i risultati ottenuti dai ricercatori dell’Università dell’East Anglia, nel Regno Unito. Sono inoltre ricchi di vitamine C e K, oltre a vantare importanti proprietà protettive contro le patologie tumorali che colpiscono l’intestino.

02/03/14

Impariamo a trasformare lo stress in amico

Difensori e aggressori
Fino a qualche anno fa, lo stress era la cenerentola della fisiologia. Oggi ha conquistato un ruolo di protagonista e l'attenzione di un numero crescente di ricercatori. Prliamo del sistema immunitario: chi lo aiuta, chi lo attacca, e come farlo funzionare al meglio.
Iniziamo dagli stress aggressori e difensori, fattori di malattie e benessere:
STRESS NEGATIVI
(FATTORI DI MALATTIA)

Reazione allo stress in un organismo non allenato 
I ritmi quotidiani cambiano e ci impongono fatiche improvvise: un cambiamento di lavoro, la nascita di un figlio, un trasferimento o una nuova situazione esistenziale. O semplicemente un improvviso, notevole sforzo fisico od organizzativo: un trasloco, le pulizie di primavera, una serata in discoteca ballando fino all'alba, un viaggio - anche cambiare clima e abitudini alimentari è stressante - o una competizione sportiva.
Eccessiva reazione allo stress acuto e incontrollabile 
Eventi improwisi e dolorosi come un lutto o la rottura di una relazione importante, la perdita del lavoro, una situazione pericolosa - ad esempio una calamità naturale - o un grave problema economico.
Stress cronico
È quello che colpisce tutti noi quando perdiamo la capacità di «staccare la spina» di fronte alle beghe di tutti i giorni: nel traffico, allo sportello della posta, in ufficio o in famiglia, quando piccoli contrattempi si sommano senza interruzione. E perfino l'organizzazione del tempo libero può diventare un'ulteriore causa di stress: pensiamo alle file in auto per raggiungere le località di villeggiatura!
Impossibilità di uscire dallo stress
Le situazioni senza via di uscita - è il caso di chi assiste un malato cronico o non riesce a uscire da una situazione esistenziale pesante, per esempio liberandosi di un lavoro noioso e ripetitivo o di legami intollerabili - annullano gli effetti positivi dello stress e ci fanno sentire «prigionieri» del malessere

STRESS POSITIVI
(FATTORI DI BENESSERE)

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Ambiente
Cercare di rimanere a contatto con la natura e i ritmi naturali delle stagioni, evitando stimolanti artificiali - fumo, farmaci - e privilegiando un'attività fisica moderata e regolare, da praticare quando possibile all'aperto.
Cibo
Scegliere un'alimentazione sana e variata, che privilegi cibi sani e digeribili, evitando grassi soprattutto animali, cibi conservati, eccessi di alcool e caffeina.
Socializzazione
Dedicare del tempo agli amici e ai propri cari, regalarsi ore piacevoli in compagnia e non aver paura di chiedere aiuto agli altri quando ci si sente troppo soli.
Atteggiamento
Sforzarsi di assumere un atteggiamento ottimista - studi clinici dimostrano che chi tende a vedere il bicchiere «mezzo pieno» è più sano e vive più a lungo - ricercando i supporti psicologici - strategie cognitive, meditazione o visualizzazioni - o religiosi che ci aiutino a dare un senso alle nostre azioni. E soprattutto, imparare a sfruttare gli «stressor positivi» che fanno bene alla salute. Le emozioni che ci vengono dal contatto con gli altri, ma anche dall'affetto di un animale domestico, dalla lettura, dall'ascolto della musica o dalla contemplazione della natura e delle opere d'arte che ci circondano.

28/02/14

Il poco conosciuto Aceto di Miele e le sue qualità

Potrei fare un sondaggio costituito da un'unica domanda: conoscete l'aceto di miele? Sì avete capito bene, di miele non di mele. Credo che riceverei moltissime risposte negative. Questo straordinario aceto merita di essere conociuto e con esso le sue straordinarie qualità.
L’aceto di miele fu il primo aceto ad essere utilizzato dall’uomo: già gli antichi egizi ne facevano largo uso moltissimi anni prima della coltivazione della vite. Esso proviene dal miele di castagno che, trasformato attraverso la fermentazione acetica, assume un colore bruno-dorato e un sapore gradevole. L’aceto di miele non è solamente utilizzato come semplice condimento ma anche come agro-medicamento di incredibile versatilità in quanto ricco di enzimi e sali minerali.
Aceto di miele

Esso contiene infatti oltre a glucidi semplici, proteine, acidi organici, sostanze aromatiche, sali minerali, oligoelementi. La presenza degli enzimi agisce favorevolmente sui processi digestivi, le vitamine del gruppo B intervengono nel ricambio organico, vitamine C, PP, acido pantotenico e flavonoidi svolgono un’azione positiva sulla dentizione e resistenza capillare, potenziando nello stesso tempo le difese immunitarie. Esso inoltre è privo di albumina e presenta poche tracce di cloruro di sodio, fattori che lo rendono particolarmente indicato nei soggetti nefritici. L’abbondanza di sali minerali e oligoelementi conferisce all’aceto di miele proprietà rimineralizzanti: migliora la fissazione del calcio, previene la decalcificazione delle ossa, denti, capelli, e allevia i dolori articolari dovuti al depositarsi del calcio nei tessuti molli. Essendo un prodotto naturale, può fare un sedimento che non altera minimamente il prodotto ed è completamente innocuo. Dai quattro ai cinque anni di attesa vengono ripagati dalle caratteristiche straordinarie di questo aceto. Il profumo, il sapore, tutto riconduce alla materia prima… il miele di castagno. La caratteristica principale sta nella mancanza assoluta di zuccheri pur mantenendo inalterate le proprietà organolettiche del miele. È indicato, quindi, a coloro i quali vogliono assimilare tali proprietà senza dover assumere zuccheri. Come ogni buon aceto è naturalmente ottimo per condire tutte le insalate.
Consigli per l’uso
 In cucina: viste le molteplici proprietà, l’aceto di miele non ha limiti al suo impiego per tutti gli usi culinari, compreso l’uso come bevanda dissetante e corroborante. Viene utilizzato come condimento di insalate e ortaggi che acquistano sapore e aroma. In caso di difficoltà digestiva nei confronti di aglio e cipolla crudi, è sufficiente lasciarli macerare in agro (aceto di miele) per circa un ora. Sui crostacei e sulla frutta , sui formaggi e le carni Nel periodo estivo può risolvere il problema della sete eccessiva: è sufficiente aggiungere un cucchiaino in un bicchiere di acqua fresca, non ghiacciata; se invece si vuole ottenere una bevanda più gradevole e terapeutica, la soluzione ottimale è quella di dolcificarla con miele, esaltando i benefici.
 In cosmetica: è sempre valido il consiglio della nonna per la bellezza dei capelli (un cucchiaino nell’acqua dell’ultimo risciacquo); oppure è possibile concedersi frizioni e bagni tonici e rassodanti per la pelle e specialmente per i piedi in estate (aggiungere una macerata di ortica, edera e salvia nella bacinella da bagno insieme a tre o quattro cucchiai di aceto).
Non solo: mescolato nell’acqua del bagno, cancella gli odori sgradevoli e rinfresca la pelle accaldata. Per un sorriso smagliante, infine, fare risciacquo con una miscela fatta da un cucchiaio di aceto di miele e uno di sale fino integrale, utile nella prevenzione del tartaro.
Mineralizzante:  realizzate un cocktail energetico così composto: un bicchiere di acqua, due cucchiai di aceto di miele, un cucchiaio di miele, un cucchiaio raso di polline.Sarà favorito l’assorbimento di ferro, la fissazione del calcio e una migliore utilizzazione dei sali minerali. Anche la salute dei denti se ne avvantaggerà: maggiore resistenza alla carie, minore formazione del tartaro.
Tonificante: l’impiego giornaliero di aceto di miele infonde energia perché equilibra e ottimizza tutte le funzioni organiche, per raggiungere ottimi risultati è bene bere un bicchiere di acqua acidula appena svegli, uno a metà mattinata.
Stress:  in un bicchiere di acqua ponete due cucchiai di aceto di miele, versate poi la soluzione ottenuta sul palmo della mano e passatela su tutto il corpo. Subito dopo frizionate energicamente tutto il corpo con entrambi le mani

20/02/14

Marker biologico | Scoperto il primo "evidenziatore" biologico per la depressione adolescenziale!

Marker biologico! Scoperto il primo "evidenziatore" biologico per la depressione adolescenziale! Una specie di impronta digitale utile per diagnosticare e trattare preventivamente i sintomi della depressione negli adolescenti.

La depressione adolescenziale secondo la ricerca finanziata da Wellcome Trust è una condizione che colpisce prevalentemente i ragazzi maschi che evidenziano una serie di sintomi depressivi e livelli elevati di cortisolo, l'ormone che viene secernato dallo stress, fino a 14 volte in più del normale. Lo studio pubblicato su Pnas, mostra in che maniera i ricercatori dell'università di Cambridge hanno identificato questo primo biomarcatore della patologia.

«La depressione è una malattia terribile che colpirà dieci milioni di persone solo nel Regno Unito, a un certo punto della loro vita» dice Ian Goodyer dell'università di Cambridge, che ha condotto lo studio. «Attraverso la nostra ricerca, ora abbiamo un vero e proprio metodo per identificare gli adolescenti con più probabilità di sviluppare una depressione clinica, questo ci aiuterà a studiare interventi mirati». I ricercatori hanno misurato i livelli di cortisolo nella saliva in due grandi coorti separate di adolescenti.
Depressione adolescenziale

La prima era composta da 660 ragazzi che hanno fornito quattro campioni al mattino presto prima di andare a scuola nell'arco di una settimana e poi ancora dodici mesi più tardi. Un secondo gruppo, composto da 1.198 adolescenti, ha fornito campioni di prima mattina nell'arco di tre giorni di scuola.

Combinando le autovalutazioni dei ragazzi nell'arco di un anno con i risultati relativi al cortisolo, gli studiosi sono stati in grado di dividere i ragazzi della prima coorte in quattro sottogruppi distinti. Vanno da quelli con livelli normali di cortisolo e bassi sintomi di depressione fino a quelli con livelli alti di cortisolo ed elevati sintomi di depressione.
I ricercatori sperano in tal modo di avere un biomarcatore facilmente misurabile in questo caso, cortisolo più sintomi depressivi, consentirà di identificare gli adolescenti ad alto rischio e prendere in considerazione nuove strategie di salute pubblica.

15/02/14

Bere il vino, meglio se rosso, allunga la vita. L’importante è non esagerare.

Una mela al giorno leva il medico di torno: quante volte ce lo siamo sentiti dire, da bambini, dai nostri genitori. La mela e tanti altri alimenti, sarebbe bene si consumassero quotidianamente, un po' per il loro ottimo sapore, un po' perché fanno bene al nostro organismo ed alle difese immunitarie: certi cibi sono infatti un segreto per migliorare la qualità della nostra esistenza, al tempo stesso allungando l'aspettativa di vita in maniera concreta. Tra gli alimenti salutari più diffusi e graditi vi è sicuramente il vino: specie se ricavato da uva rossa, che contiene resveratrolo, polifenolo che conferisce alla bevanda le famose proprietà antiossidanti. È stato documentato infatti come tale principio attivo possieda una forte azione antitumorale, prevenendo una delle principali ragioni che portano all'insorgere di vari tipi di cancro: si tratta dello stress ossidativo, ovvero sia un accumulo di radicali liberi che l'organismo non è in grado di debellare. Ma le caratteristiche positive del resveratrolo non si fermano a questo: perfetto per i trattamenti anti-età, il principio attivo del vino rosso è caratterizzato anche da proprietà antinfiammatorie e vasoprotettive. Se i benefici di un bicchiere di vino rosso al giorno erano ben noti anche ai nostri nonni, fino ad oggi però tali benefici non erano ancora stati calcolati in maniera precisa: vale a dire che si conoscevano le proprietà del vino, ma non si era ancora al corrente di definire la differenza che faceva in termini di aspettativa di vita. A spiegare tale dubbio ci hanno pensato due ricercatori italiani, Nicola Orsini e Andrea Bellavia, scienziati che lavorano presso l'Istituto Karolinska di Stoccolma. In uno studio pubblicato sugli Annals of Epidemiology, i due esperti hanno reso noti i risultati di un'analisi condotta su di un campione di circa 67 mila volontari con un follow-up di ben quindici anni. I due connazionali hanno monitorato la quantità di alcol ingerita dalle persone studiate, giungendo alla conclusione che gli uomini che bevono un bicchiere di vino al giorno vedono la loro prospettiva di vita aumentare di circa un anno e tre mesi; nel caso delle donne, tale beneficio era ancor più spiccato, giungendo a toccare l'anno e cinque mesi per mezzo bicchiere. Secondo i ricercatori, la quantità d'alcol ideale da assumere quotidianamente per ottenere dei benefici concreti equivale a circa 12 grammi: dunque il corrispettivo non solo di un bicchiere di vino, ma anche di una birra o, in alternativa di un bicchierino di superalcolico. Ma i bevitori più accaniti non devono certo cantar vittoria: se essere astemi impedisce alle persone di godere dei vantaggi di una certa quantità di alcolici, esagerare implica problemi alla salute ancor più gravi. Nello stesso studio è stato infatti dimostrato che già due calici di vino al giorno provocano effetti negativi sull'organismo: dunque, aumentando le dosi non aumenta anche l'aspettativa di vita, tutt'altro.

13/02/14

Tumori | Vediamoci meglio con gli occhiali speciali del dott. Achilefu!

Tumori. Vediamoci meglio con gli occhiali speciali del dott. Achilefu! Si tratta di una tecnologia innovativa che permette di intercettare masse tumorali di solo un millimetro!

La chirurgia riguardo i tumori potrebbe essere arrivata ad una svolta, grazie ad un'invenzione realizzata alla School of Medicine della Washington University. Gli scienziati dell'ateneo americano hanno infatti realizzato e messo a punto una tecnologia del tutto rivoluzionaria che metterà in condizione i medici di visualizzare masse neoplastiche di dimensioni inferiori al millimetro, basandosi sull'utilizzo di una molecola che colora in maniera specifica le cellule tumorali di un blu fluorescente, visibile con uno speciale tipo di occhiali.

L'utilizzo di questa tecnologia innovativa darebbe la possibilità di ridurre lo stress cui è sottoposto il paziente e al tempo stesso i costi della cura del cancro. Molto spesso, infatti succede che per averla vinta definitivamente con un tumore non è sufficiente nemmeno la sua asportazione chirurgica. Alcune cellule neoplastiche possono invadere anche i tessuti circostanti la massa tumorale, ma per i chirurghi distinguere la loro presenza ad occhio nudo è in pratica impossibile.

occhiali_tumore
Occhiali del dott. Achilefu
Gli occhiali realizzati alla Washington University, sperimentati per la prima volta al Barnes-Jewish Hospital di St. Louis, permettono di superare questi limiti. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto Samuel Achilefu, esperto di radiologia e ingegneria biomedica che ha guidato il team di ricercatori che ha messo a punto questa nuova tecnologia – è assicurarci che non venga lasciato nessun residuo di tumore”.

“Con gli occhiali sviluppati dal dottor Achilefu – ha spiegato Ryan Field, chirurgo che intende utilizzare la tecnologia per asportare un melanoma in un intervento in programma nelle prossime settimane – possiamo identificare meglio il tessuto che deve essere rimosso”. “La nostra speranza – ha aggiunto Julie Margentaler, il chirurgo che ha partecipato al primo intervento sperimentale – è che questa nuova tecnologia possa ridurre o, idealmente, eliminare la necessità di un secondo intervento chirurgico”.
Come ha precisato Margenthaler per il momento questa nuova tecnologia è ancora nelle sue fasi iniziali e saranno necessari sia perfezionamenti, sia ulteriori test, “ma è fuori di dubbio che i potenziali benefici per i pazienti siano incoraggianti”.

03/01/14

Lacrimare e sudare sangue! Una malattia rara per una triste storia quella di Delfina Cedeno

Lacrimare e sudare sangue! A causa di una malattia rara Delfina Cedeno una ragazza della Repubblica Dominicana davvero molto sfortunata, piange e suda sangue. Delfina Cedeno, purtroppo, perde sangue da ogni poro del suo corpo, e a causa di questo anormale disturbo ha tentato anche di togliersi la vita.

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Delfina Cedeno
Delfina ha scoperto di soffrire di questa rara sindrome soltanto 4 anni fa, quando iniziò ad avere perdite di sangue casuali, durante un periodo molto difficile della sua già travagliata vita, che gli causò parecchio stress. Queste crisi, da allora fino ad oggi, sono ulteriormente peggiorate, diventando sempre più costanti, arrivando a durare fino a ben 15 ore consecutive.

Chiaramente, se non si sottoponesse a delle trasfusioni con regolarità, rischierebbe di perdere la vita. In base a quanto dichiarato da tutti i medici che l’hanno visitata fino ad oggi, Delfina soffre di un disturbo che è provocato dalla fragilità dei suoi vasi sanguigni, i quali si tendono a rompere con un’eccessiva facilità nelle situazioni di maggiore stress. Dunque, da dove dovrebbero uscire lacrime e sudore, esce invece del sangue. Inizialmente, nessuno le credeva, ma quando iniziò a sanguinare davanti a un dottore, finalmente la sua famiglia le credette.

28/12/13

Ecco perchè le donne piangono più degli uomini | Piangere fa bene alla salute

Sembra un paradosso invece piangere pare proprio che faccia bene alla salute! Forse è anche per questo che si dice "farsi un bel pianto liberatorio"
Secondo uno studio dell’Università del Minnesota le lacrime restituiscono al corpo equilibrio e benessere. Una recente ricerca dello scienziato William Frey, professore dell’Università del Minnesota, ha dimostrato che l’88 per cento delle persone dichiara di sentirsi meglio dopo aver pianto, mentre solo l’8,4 afferma il contrario.

Le sostanze che il nostro corpo produce in situazioni di stress sono rimosse attraverso il pianto e quindi le lacrime legate a sentimenti forti di stress, rabbia o felicità, restituiscono al corpo equilibrio e benessere. Il pianto produce encefalina, un oppioide endogeno che ha la funzione di scaricare la tensione accumulata rilassando i muscoli, infatti, molti studiosi pensano che senza le lacrime lo stress che abbiamo dentro di noi, farebbe aumentare il rischio d’infarto o danni al cervello, quindi un buon pianto è davvero un toccasana!
Per l'uomo il pianto è motivo di vergogna, almeno in pubblico, soprattutto per gli uomini che notoriamente si sentono più forti, e quindi non possono permettersi il lusso di sciogliersi in lacrime. Quindi, preferiscono tenere lo stress dentro e non scaricarlo in un bel pianto liberatorio. Le donne nonostante i cambiamenti sociali avvenuti nel tempo continuano a piangere più degli uomini. Ma cè un motivo se le donne piangono più facilmente degli uomini. Uno studio del dottor Frey, autore del libro intitolato “Crying: The Misterty of Tears (Piangere: il mistero delle lacrime) la donna piange quattro volte di più dell'uomo, e questa differenza ha una base biologica, infatti, le donne hanno livelli maggiori di prolattina e ghiandole lacrimali più grandi. Le persone molto sensibili piangono spesso perché attraverso il pianto liberano le emozioni che hanno dentro il cuore, e allo stesso tempo ci si sente pure meglio fisicamente. Il dottor Lorraine Sherman, psicologo di Los Angeles afferma che “Piangere è un modo salutare di esprimere emozioni”, e oltretutto “non offende nessuno, dissipa un bel po’ di tensione e aiuta a rilassarsi”. Però bisogna rilevare che c’è una sostanziale differenza tra il pianto artificiale ossia causato ad esempio da una cipolla sbucciata troppo da vicino e invece, e il pianto vero e proprio. Infatti, le lacrime emozionali avrebbero una potenza terapeutica molto maggiore delle altre, perché capaci di rimuovere lo stress ormonale. Non tutte le lacrime quindi sono uguali! Per combattere lo stress quindi non c’è niente di meglio di un bel pianto liberatorio!

04/12/13

Rilassare i muscoli in tre mosse

Il lavoro, lo stress, le posizioni sbagliate, gli irrigidimenti, provocano continue tensioni ai muscoli e alle articolazioni. A fine giornata ci ritroviamo doloranti, contratti, poco fluidi nei movimenti e inevitabilmente questo comporta perdita di armonia e benessere. Per recuperare l'equilibrio perduto a fine giornata, possiamo eseguire nella comodità della nostra casa, tre esercizi che allevieranno le tensioni e ci predisporranno al riposo notturno e contribuiranno a darci la  carica per affrontare il nuovo giorno.
Ottimo consiglio è quello di abbinare alla serie di movimenti, un piacevole sottofondo musicale e, perchè no, l’azione benefica di qualche olio essenziale, così da godere di una profonda rigenerazione sia fisica che mentale.Ecco dunque, nel dettaglio, 3 semplici esercizi che ci consentono di rilassare efficacemente i muscoli del nostro corpo e di allentare tensioni fisiche ed emotive.
Rilassamento

Esercizio 1. Distese supine su un tappetino da fitness, facciamo dei lunghi respiri, assecondando il normale ritmo di inspirazione ed espirazione. Tendiamo le braccia dietro la testa, con i palmi delle mani rivolti verso l’alto, cercando di toccare un punto immaginario dietro di noi. Contemporaneamente stendiamo le piante dei piedi il più possibile, dal lato opposto. mmaginando idealmente di protenderci verso le due estremità della stanza, assicuriamo alla nostra colonna vertebrale di scaricare tensioni ed assumere una posizione corretta, mentre i muscoli di tutto il corpo risultano allungati e privi di contrazioni innaturali. Ripetiamo l’esercizio almeno 3 volte, mantenendo la posizione per un paio di minuti.
 Esercizio 2. Sollevando le gambe da terra, formiamo con il busto un angolo di 90 gradi. Cerchiamo di toccare con le dita delle mani le punte dei piedi, respirando in maniera ampia e regolare. Riportiamo le gambe lentamente in basso e ripetiamo l’esercizio per almeno 5 volte. Attraverso tale movimento assicuriamo la distensione della muscolatura di gambe e braccia, in particolare di quadricipiti, adduttori, glutei e polpacci.
 Esercizio 3. Portiamo le gambe in alto a 90 gradi, davanti a noi. Respirando in maniera dolce e controllata, lasciamo cadere le due gambe unite, dalla posizione in alto verso il fianco destro e poi verso il fianco sinistro. Facciamo attenzione a lasciare la schiena ben aderente al pavimento, così da garantire un lavoro di torsione del busto e dei fianchi. Le braccia possiamo lasciarle libere, all’altezza delle spalle, così da assicurare maggiore stabilità ed equilibrio. Ripetere l’oscillazione alternata per almeno 5 volte, mantenendo le gambe in ogni posizione (a destra, in alto, a sinistra), per qualche secondo. Attraverso un movimento graduale e dolce, abbinato ad un’ampia e lenta respirazione, regaleremo al nostro corpo, in pochi minuti e senza nessuna fatica, momenti intensi di relax ed il dissolvimento di tutte le tensioni a livello muscolare e articolare.

15/11/13

Stanchi di praticare lo step? Provate lo Spring Energie!

 Appena finisce l'estate e giunge l'autunno partiamo con i buoni propositi per la forma fisica, impegnarsi tutto l'inverno per arrivare in primavera tonici, in forma, con una bella muscolatura da esibire in spiaggia e sotto i leggeri vestiti estivi (parlo a tutti, uomini e donne chiaro?). Però immancabilmente, un po' la pigrizia, a volte il freddo, tavolta la stanchezza, le trappole gastronomiche delle festività e i buoni propositi giacciono morti stecchiti in qualche angolo recondito della nostra mente.
Non lamentiamoci poi se in primavera, guardandoci allo specchio ci sentiamo affascinanti come uno zerbino ok?
Spring Energie

Quindi coraggio, gambe in spalla e andiamo in palestra, se non vogliamo fare movimento all'aria aperta o non possiamo causa orari improbabili. Avete voglia di scaricare lo stress accumulato al lavoro e nello stesso tempo muovervi a ritmo di musica? Lo Spring Energie fa per voi.
Lo spring energie è un’evoluzione tecnica del classico e noto step, comunemente utilizzato nel corso delle discipline coreografico musicali. L’innovazione apportata ha previsto che il piano d’appoggio non fosse rigidamente collocato sul pavimento della sala ma, attraverso l’impiego di quattro molle, divenisse maggiormente flessibile. I vantaggi di questa variazione sono notevoli, soprattutto sul fronte della prevenzione dei traumi che possono derivare dai continui impatti su una superficie particolarmente rigida. In questo caso invece buona parte dell’energia è assorbita dalle strutture elastiche, rendendo il lavoro meno stressante per le articolazioni. A questo vantaggio diretto se ne aggiunge un secondo. La lieve instabilità del piano d’appoggio sollecita ulteriormente il senso dell’equilibrio e la propriocezione corporea, migliorando ancor di più i parametri coordinativi.
Consigliata soprattutto a: chi vuole inserire delle varianti nelle comuni coreografie svolte allo step, chi desidera migliorare i margini di sicurezza riducendo lo stress articolare causato da una pratica intensa, e in generale a coloro che amano le discipline coreografico musicali ed intendono utilizzarle, oltre che per la passione e il divertimento che risiede dietro la loro pratica, anche al fine di incrementare il consumo calorico, tenere alto il metabolismo e migliorare i parametri di controllo del proprio equilibrio.
Rischi o limiti connessi alla sua pratica: gli accorgimenti tecnici previsti da questo attrezzo riducono drasticamente i rischi connessi all’utilizzo, e lo rendono maggiormente idoneo anche a coloro i quali fossero in una condizione di sovrappeso. A patto che l’intensità del lavoro resti ovviamente bassa. Con questa necessaria precisazione, lo spring energie può essere ritenuto un attrezzo (ed una disciplina) assolutamente sicura.

21/10/13

Oligoelementi: le diatesi e loro classificazioni


La diatesi è la predisposizione, indicante la speciale capacità reattiva dell'organismo a determinati stimoli, sufficienti a determinare reazioni abnormi e malattie.
Le prime due diatesi sono dette “giovani”, o “di nascita”, essendo il risultato del patrimonio genetico fornito dai genitori esprimono capacità di difesa e di adattamento mentre le ultime due sono “di involuzione” o “vecchie”, essendo diatesi verso le quali si evolve come risultato del passaggio degli anni, a seguito del progressivo calo di forza vitale.
Condizioni anormali di vita e patologiche possono accelerare il passaggio verso le diatesi vecchie, di involuzione, rappresentando cosi il progressivo decadimento organico e vitale. Con l’utilizzo degli oligoelementi si possono ripristinare le condizioni favorevoli al mantenimento o al ritorno verso la diatesi “giovane”. C’è da ricordare che una carenza di vitamine e di oligoelementi può creare delle alterazioni strutturali e fisiologiche fino a rendere favorevole il “terreno” alle malattie.
La carenza di oligoelementi può avvenire da situazioni di stress, da inquinamento ambientale, da abuso di farmaci, da assunzione di cibi poveri di elementi minerali, dall’impiego massiccio di pesticidi e prodotti chimici in agricoltura, l’AMETALLOSI è una carenza di atomi metallici, che comporta uno squilibrio generale e provoca malattie funzionali.
Se si corregge quindi questa carenza si riequilibra il metabolismo, si guarisce la malattia funzionale, e si ripristina lo stato armonico di salute Ci sono varie tipi di Medicina oligoterapica, quella qui trattata  è quella a dosi infinitesimali, tutte le altre sono di appannaggio di specialisti medici e vanno seguite sotto stretto controllo clinico.
DIATESI ALLERGICA Mn, iperattiva
E’ detta anche del MANGANESE, le caratteristiche intellettuali e psicologiche sono del TIPO, energico, volitivo, impetuoso, ottimista, fiducioso di sé, nervoso, irascibile, amante delle novità, memoria selettiva, emotivo, passionale.
Il comportamento fisico è caratterizzato da astenia, stanchezza, che scompare durante l’attività, è iperattivo la sera, ha un sonno irregolare.
La predisposizione è alle emicranie periodiche, a allergie agli agenti esterni, alle riniti, alle algie, ai disturbi digestivi o intestinali di tipo nervoso, alla gotta, disturbi mestruali.
DIATESI IPOSTENICA Mn-Cu, iporeattiva, ipostenica
E’ detta anche del MANGANESE-RAME, le caratteristiche intellettuali e psicologiche sono del TIPO calmo, ponderato, indifferente, scarsa memoria, metodico, autocontrollato, non passionale.
Il comportamento fisico è caratterizzato dalla stanchezza di sera e allo sforzo, con mancanza di resistenza, bisogno di riposo, sonno abbastanza buono.
Come predisposizione alle malattie: fragilità delle vie respiratorie, infezioni, reazioni linfatiche e digestive, artrosi, cefalea, diabete, obesità, artrite.
DIATESI DISTONICA, Mn-Co, distonica
E’ detta anche del MANGANESE-COBALTO, le caratteristiche intellettuali e psicologiche sono del TIPO ansioso, nervoso, malinconico, depresso, affaticabile, con cattiva memoria, cattiva concentrazione, invecchiamento organico.
Il comportamento fisico è caratterizzato da stanchezza progressiva agli arti inferiori, disturbi neurovegetativi, circolatori, digestivi, articolari, il sonno è mediocre, soffre di risvegli notturni.
La predisposizione alle malattie si evidenzia nei disturbi neurovegetativi, circolari, cardiovascolari, nella ipertensione, nelle ulcere, negli spasmi, nella colite nei calcoli, nell’artrosi, nella cefalea.
DIATESI ANERGICA, Cu-Au-Ag, astenica
E’ detta del RAME-ORO-ARGENTO, le caratteristiche intellettuali e psicologiche sono mancanza di vitalità, depressione, obnubilazione, indecisione, volubilità, mancanza di memoria e di concentrazione, grande rilassatezza.
Come comportamento fisico si ha stanchezza continua, nessuna autodifesa né fisica né morale, lassitudine generale, insonnia, incubi notturni , angoscia.
La predisposizione alle malattie spesso di tipo degenerativo, come la scoliosi, la febbre, il reumatismo grave, la poliartrite, il blocco linfatico, infezioni acute e recidivanti, degenerazioni tessutali, senilità globale.
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