Il-Trafiletto
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24/10/14

Fino al 2018 nemmeno 1 € per la carriera dei docenti | Le attività aggiuntive finanziate con il blocco del contratto

Nemmeno 1 € per dare il via alla riforma dell'aumento di carriera degli insegnanti. Si utilizzeranno le stesse risorse di adesso!



Meriti senza "oneri per lo Stato". Nemmeno 1 € oltre il dovuto per le remunerazioni degli insegnanti, ma con una distribuzione ripartita. L'idea del Governo è quella che si può leggere su quanto viene riportato nelle linee guida della riforma della scuola.

Si tratta di un sistema che, come si è detto più volte, darà merito soltanto al 66% degli insegnanti in base all'accaparramento di crediti. Viene da chiedersi da dove verranno prelevate le risorse a questo punto. Presto detto, le risorse che saranno utilizzate per gli scatti di competenza (legati all'impegno e alla qualità del lavoro dell'insegnamento) saranno fondamentalmente le stesse che appaiono fruibili per gli scatti di anzianità, però distribuite soltanto ai "migliori". In tal modo, non ci saranno "oneri aggiuntivi per lo Stato".

A tutto ciò si va ad inserire anche il fatto che le remunerazioni per le attività supplementari dei docenti che dovranno avere luogo attraverso il MOF (acronimo del fondo Miglioramento Offerta Formativa). Anche qui la stessa imperitura domanda: da dove verranno i fondi? Il via al nuovo sistema non avverrà prima del 2018, con il conto alla rovescia che partirà dal 1 gennaio 2015. Una tempistica mica nata casualmente, dal momento che si lega al 1o dei trienni di avvio della valutazione delle scuole e soprattutto ad un periodo di blocco contrattuale che permetterà di recuperare risorse che, leggiamo nel testo, "nel frattempo sarebbero state altrimenti destinate alla progressione di carriera secondo il modello attuale.
Zero € per la carriera dei docenti

" Un blocco del contratto, quindi, previsto già da tempo e che si potrà introdurre a giusta ragione tra quelle voci tagliate della scuola che faranno da traino all'avvio della riforma.

20/10/14

"Essere insegnanti meritevoli", comporterà una perdita di 1.444 € annui

Sono 1.444 € in meno ogni anno, che a causa della meritocrazia introdotta dalla Riforma della scuola, vengono a mancare dal portafoglio degli insegnanti. 


Ad affermarlo è la Gilda degli insegnanti che ha provveduto ad inviare un comunicato seguito da una ricerca accurata riguardo il nuovo sistema di scatti remunerativi, previsto dal Governo nelle linee guida per quanto concerne la Riforma della scuola.

Quel che si afferma nel documento emanato dal Governo, e che gli scatti di ogni 3 anni contribuiranno per tutti gli insegnanti, che siano introdotti da poco o che si tratti ad oggi insegnanti di ruolo, a fare guadagnare fino a 9mila € in più a termine della loro carriera.

Sarà vero?
“Il meccanismo futuro - fanno sapere dalla Gilda - non farà del bene alla remunerazione riservata agli insegnanti, anzi sarà tutto l'opposto, in quanto che darà vita ad un importante riduzione degli stipendi”. In base al sindacato, questo nuovo metodo viene opportunamente proposto dal Governo in maniera velata, in quanto, nella realtà: "saranno anche tanti gli insegnanti meritevoli che non avranno riconosciuti da 1 fino a 8 anni di anzianità già maturata nella propria fascia stipendiale, e i più penalizzati risulteranno quelli prossimi al passaggio alla fascia successiva.

Con l'inserimento dei nuovi scatti, non verrà riconosciuta ai nuovi introdotti, l'anzianità pre-ruolo e agli insegnanti di ruolo quella maturata nella propria fascia; a questo punto dinanzi a tale situazione, si creerà una piccola minoranza formata da tutti quelli che a fine carriera lavorativa si vedranno riconosciuti 36 anni di servizio equivalenti a 12 scatti triennali. Confrontando le 2 metodologie viene alla luce che, con lo scatto due trienni sì e un no, un insegnante di scuola superiore neo immesso in ruolo, al compimento dei 36 anni di servizio, andrebbe a perdere 1.444 € netti”.

L'esempio preso dalla Gilda è semplice.
L'insegnate che merita, che ha ottenuto tutti i crediti di competenza e che ha del continuo gli scatti, avrà un introito annuo di 1.676 € rispetto al sistema di progressione economica vigente, al contrario del collega "non meritevole", che avrebbe a perdere 7.684 € all'anno."

La meritocrazia porterà una perdita di 1.444 €

17/09/14

Stipendi bloccati: i nostri insegnanti guadagnano la metà di quelli tedeschi


Bloccare gli stipendi degli insegnanti! Pare essere una delle maggiori priorità del governo, ma sembrerebbe che i nostri insegnanti guadagnino metà di quello che guadagnano i loro corrispettivi colleghi tedeschi!


Ad affermare quanto sopra, una tabella di confronto (Fig.1) stilata per l'occasione dalla struttura sindacale del ANIEF che ho come scopo quello di fare suonare come un campanello l'allarme a quanto deciso dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi che vorrebbe bloccare le remunerazioni addirittura fino al 2018.

Gli insegnanti italiani ad oggi ricevono il 30% di stipendio in meno a differenza alla media Ocde e a differenza dei rispettivi colleghi tedeschi siamo quasi al 50% in meno. L'informazione resa nota dall'ANIEF, riecheggia come un'atto d'accusa nei confronti dell'attuale Governo che vorrebbe protrarre il blocco degli stipendi fino al 2018, proponendo l'abolizione degli scatti remunerativi automatici, in cambio di quelli regolamentati con un nuovo sistema meritocratico soltanto per il 66% degli insegnanti. 
Fig.1

"Oggi il Governo - cosi si esprime Pacifico - vuole completare l'opera di proletarizzazione della categoria. Invece di tornare a rispettarla e a remunerarla come merita per il prezioso lavoro che svolge".


05/09/14

148mila assunzioni: nel 2015/16 il 90% tutto alle Graduatorie ad esaurimento.

Era questa dunque questa la novità che il presidente del consiglio Renzi ci stava riservando, ovvero sia vuotare le Graduatorie ad esaurimento, con un cambio riguardo la legge inerente alle introduzioni in ruolo, che darà modo di fare a meno dell'ormai precariato ultra decennale e di ambire alle assunzioni dei nuovi abilitati.

Si tratta dunque di un vero e proprio progetto che punta in alto che si baserà pure sulla possibile disponibilità degli insegnanti ad essere disponibili emigrare in altre provincie/regioni. Termine previsto sarà il mese di dicembre 2014, dove avverrà un censimento degli iscritti nelle GaE e nelle graduatorie del concorso 2012.

Le assunzioni di ruolo dei nuovi insegnanti, sono state applicate con il criterio del doppio canale di reclutamento all'a.s. 2014/15, per cui il 50% è stato assunto da Graduatoria ad esaurimento e il 50% da concorso. Ciò che si vuole altre sì cambiare è il sistema di assunzioni, quindi nel 2015/16 il 90% delle assunzioni che ci saranno, andrà alle Graduatorie ad esaurimento. Sarà dunque un'eccezione al principio generale che prevedeva le assunzioni nel pubblico impiego che adesso potranno avvenire soltanto tramite concorso. Riguardo a quanto sopra, essendo di fatto una eccezione, deve essere incentrata all'interno di un solo corso dell'anno scolastico, il 2015/16. Progetto attuale solo a costo di una modifica della legge, motivando tale modifica come necessaria a "traghettare il sistema fuori dallo stato di eccezione, e prevedendo da subito che per gli anni a venire le assunzioni torneranno finalmente ad avvenire al 100% da concorso".
Il 90% tutto alle
Graduatorie ad esaurimento.

Nelle Graduatorie ad esaurimento ci sono attualmente 148mila iscritti.
Vi sarà prima di tutto da considerare una "mobilità a differenza dell'attuale vincolo di destinazione all'interno della provincia, o rispetto alla classe di concorso su cui il futuro docente di ruolo risulta iscritto nelle Graduatorie ad esaurimento.
Alcuni docenti infatti risultano iscritti in classi di concorso ad esaurimento o non più insegnate (916 su A075 A076, 116 su economia domestica, portineria e pratica di agenzia).
CENSIMENTO ENTRO DICEMBRE 2014
Sarà necessario verificare il profilo di ognuno dei 148 mila iscritti alle Graduatorie ad esaurimento e sarà chiesto loro di accettare alcune condizioni
1) possibilità di essere assunti in una provincia della stessa regione o anche in una regione diversa da quella di appartenenza
2) possibilità di allargare le classi di concorso per materie affini, o come organico funzionale ad una scuola o rete di scuole.
Entro il 31 dicembre dunque gli iscritti alle Graduatorie ad esaurimento, ma anche vincitori e idonei del concorso 2012 confermeranno l'intenzione di essere assunti, a queste condizioni, a partire dal 1° settembre 2015.

Esiste la possibilità che qualche migliaio di iscritti alle Graduatorie ad esaurimento possana rinunciare volontariamente all'assunzione (magari hanno già un altro lavoro); è stato infatti rilevato che negli ultimi 3 anni 43 mila iscritti non hanno avuto nè supplenze annuali (31 agosto o 30 giugno), nè supplenze brevi. Tuttavia il dato deve essere letto con molta cautela, in quanto molti di loro potrebbero aver lavorato nelle scuole paritarie ed essere comunque interessati all'assunzione nella scuola statale.

Se ci saranno molte rinunce, queste potranno essere compensate da
laureati SFP Vecchio ordinamento (9.000)
cosiddetti congelati Ssis (500)
purchè non si superi il tetto delle 148mila assunzioni e si ravvisi il bisogno di docenti aggiuntivi nella scuola primaria. Quindi via libera alle assunzioni. 


26/05/14

Stalking e violenze su un bambino di 12 anni. Arrestato pediatra aMilano.

Altro caso di pedofilia. Questa volta un medico pediatra di 54 anni residente nella periferia di Milano ma che svolgeva la sua professione presso una clinica nel centro del capoluogo lombardo, è stato arrestato dagli agenti del commissariato Lorenteggio per violenza sessuale ai danni di un bambino di 12 anni che il medico teneva in cura fin dall’età di quattro anni. Dalle indagini effettuate la clinica in questione è risultata estranea ai fatti. L’accusa rivolta al professionista dagli agenti, oltre che di violenza sessuale, è quella di detenzione e produzione di materiale pedopornografico e di stalking per aver importunato il ragazzino di sms e telefonate. Gli inquirenti ipotizzano che il pediatra possa essere un seriale e che abbia abusato di altri bambini, dal momento che aveva già subito una condanna nel 2006 a otto mesi per detenzione di materiale pedopornografico per una vicenda del 2000. Le indagini hanno preso il via dopo una denuncia dei genitori del ragazzino, i quali si erano rivolti al professionista affinchè aiutasse il figlio a affrontare i suoi problemi, sia scolastici che di apprendimento. Accortisi di un cambiamento repentino del loro ragazzo, hanno prima chiesto l’aiuto agli insegnanti, poi hanno scoperto gli sms del pediatra sul telefonino del loro figlio e gli incontri tra lui e il medico. Perquisendo l'appartamento del medico nell'hinterland milanese gli agenti hanno trovato diverse foto e alcuni file memorizzate sul suo computer che hanno convinto il gip Guidi a convalidare l'arresto e a ordinare la detenzione in carcere. Inoltre sul letto del medico sono stati trovati alcuni bambolotti e delle foto pornografiche del bambino in questione. Sembra inoltre che a causa della ''presenza permanente'' dell'uomo vicino al ragazzo, questi avesse manifestato anche ''manifestazioni suicide''.

29/01/14

Evviva l’ora di matematica | Fuori i tablet per dare dinamismo ed interattività a geometria ed algebra!

La matematica continua ad essere lo spauracchio di molti studenti, eppure numeri e algoritmi sono i fondamenti dell'universo, basta osservare la natura. Tutti possiamo fare matematica, l'importante è farla bene e trovare anche chi ci invoglia e ci fa appassionare. Scordatevi le vecchie e barbose lezioni di una volta, nelle quali il professore o la professoressa "scarabocchiavano" sulla lavagna lettere e numeri a iosa, spesso recitando teoremi e dimostrazioni assurde per molte delle teste in classe. Tutta aria rifritta per molti, e soprattutto astratta.
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Funzione

Quando suona la campanella dell'ora di matematica, si accendono i tablet e si comincia a fare un po' di geometria dinamica e di algebra interattiva.  Che vuol dire? “Interattiva” e “dinamica” non sono aggettivi usati a caso, come non lo è il verbo “fare”. È proprio intorno a questa parola che gli insegnanti impegnati nel digitale stanno oggi cercando di reimpostare la didattica, anche grazie a software che permettono agli studenti di trasformare in esperienze gli argomenti studiati finora solo sulla carta. Ne parla Donatella Merlo, esperta di didattica, e-learning e formazione degli insegnanti ed ex docente di matematica nella scuola primaria.
Di quali software si tratta? “Ne esistono diversi, anche gratuiti. Ultimamente però si sta diffondendo GeoGebra, un programma open source sviluppato inizialmente da Markus Hohenwarter e sostenuto da una forte comunità di utenti. È uno strumento completo, che mette insieme geometria e calcolo algebrico e ha ora alle spalle molti sviluppatori, che lo aggiornano continuamente. Altri, come Derive, sono più focalizzati sull'algebra, oppure sono software proprietari e costosi, come Cabrì, molto utilizzato fino a pochi anni fa. GeoGebra è diffuso soprattutto nelle scuole superiori ma, attraverso la Casa degli Insegnanti (un'associazione non profit, attiva nella formazione dei docenti, ndr.) e il Geogebra Institute di Torino, sto lavorando con alcuni maestri di scuola primaria per creare insieme dei percorsi di geometria per bambini che comprendano attività sviluppate con l'uso del software, e verificare se questo possa facilitare i processi di concettualizzazione”.
Come avviene la formazione? “Si lavora in parte in presenza e in parte in rete, utilizzando Moodle, una piattaforma di e-learning. I docenti devono prima di tutto imparare a usare il software, ovviamente, ma non ci fermiamo all'alfabetizzazione informatica: entriamo nel merito della didattica. Gruppi di insegnanti sperimentano i percorsi in classe e riportano quello che accade, poi insieme si fanno delle riflessioni e si cercano le strategie didattiche più produttive. Si parte da qui per ricavare insieme nuovi elementi formativi”.
Nella sua esperienza, il tablet cambia la didattica? “In questo caso il mezzo costringe davvero a ripensare la didattica, perché i ragazzini in rete fanno di tutto e di più. Come si gestisce una classe di 25 allievi con accesso illimitato al mondo? Devono essere sempre impegnati, quindi occorre un metodo di lavoro ben definito. Questa è una delle sfide. Un'altra è sfruttare tutte le sue potenzialità e non usarlo come un computer. Tablet, software come GeoGebra, o i kit di robotica che utilizziamo da anni permettono di mettere al centro lo studente e la sua voglia di fare, di sperimentare: è lui che prende in mano la situazione e diventa protagonista della sua crescita intellettuale. Si sviluppa la capacità di problem solving, si attivano continuamente tutte le loro conoscenze: non si lavora su un'area disciplinare unica, ma per competenze”.
Qual è l'atteggiamento degli insegnanti verso questi strumenti? “Difficile rispondere. Io lavoro con persone che hanno voglia di investire tempo e fatica in questa formazione. Non sono obbligati. Ogni scuola propone dei corsi di aggiornamento sulla base delle decisioni del collegio, ma di fatto non vi è alcun obbligo formale per i docenti di fare formazione. Le cose sono leggermente diverse nel caso di progetti istituzionali per cui le scuole sono finanziate, ad esempio per le Classi 2.0, ma personalmente sono molto scettica sulla ricaduta di queste sperimentazioni sulla pratica didattica comune. Di solito accade che un insegnante si appassioni e traini qualcun altro, in un clima di interesse marginale e con ostacoli di natura tecnica. Mi riferisco ad esempio alla diffusione nella scuola di connessioni a banda larga e di reti wireless: per questa 'didattica digitale', più che di una LIM, abbiamo bisogno di una buona rete”.
Ma l'atteggiamento non sta un po' cambiando? “Più che altro, gli insegnanti avvertono che non possono più fare a meno di lasciarsi coinvolgere. Fino a qualche tempo fa i tablet erano una novità anche per le famiglie. Ora sono i bambini stessi che portano l'hi-tech in classe. Resta però, di fondo, la barriera dell'uso delle tecnologie: la maggior parte degli insegnanti che conosco sfrutta una piccola percentuale delle potenzialità dei computer perché acquisire competenze richiede tempo e passione per lo strumento. C'è ancora un rifiuto a priori, una reticenza pregressa, una sfiducia di partenza. Soprattutto tra le insegnanti donne che nella scuola primaria sono in forte maggioranza”.




09/12/13

Alunni d’eccezione per classi digitali in continua crescita!

Alunni d’eccezione per classi digitali che proliferano in maniera esagerata! La classe digitale più recente è stata inaugurata due giorni fa, esattamente il 7 dicembre a Sassello, in Liguria. Pensate, soltanto due giorni prima ne era sorta un'altra a Piegaro, un piccolo borgo dell'Umbria che non conta nemmeno 4000 persone. L'11 dicembre toccherà all'istituto comprensivo di Fucecchio, nei pressi di Firenze, mentre giorno 17 verrà il turno di Pescara e a seguire, giorno 18 quella di Foggia. Stiamo parlando delle classi del progetto Smart Future di Samsung, che era stato già reso noto nel mese di giugno (vedi Galileo, "Smart Future, la didattica diventa digitale") e che è ormai entrato in piena fase operativa. Prima delle vacanze natalizie, infatti, saranno convertite in digitale in tutto ben 25 classi. Il che vale a dire tablet, lavagne interattive e-board, banda larga, supporto tecnico costante. Ma anche aggiornamento e training per tutti gli insegnanti oltre che vari test di nuove applicazioni.

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Classi digitali
Le regioni interessate in questa prima parte della sperimentazione sono 7: Lombardia, Liguria, Puglia, Toscana, Lazio, Umbria e Abruzzo. Si è deciso di iniziare da Milano, da una terza elementare dell'“Enrico Toti”, una piccola scuola al confine della città. Una classe scelta perché “difficile”. O meglio, perché presenta alcune caratteristiche per le quali la tecnologia potrebbe risultare particolarmente utile: è numerosa, con 27 alunni, e vi sono 13 bambini stranieri (alcuni sono arrivati quest'anno e tre non conoscono l'italiano); altri otto presentano dei disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa), come disgrafia e dislessia.

L'idea è proprio quella di privilegiare scuole complesse dal punto di vista dell'integrazione territoriale e della presenza di stranieri, o piccoli plessi che rischiano di chiudere. 
“Per questo progetto Samsung ha sviluppato tre tipi di suite di programmi: uno per la gestione della classe, uno per facilitare i bambini ipovedenti, uno per gli alunni con Dsa”, spiega Carlo Barlocco, Senior Vice President Samsung Italia. Il tablet dell'insegnante sarà una specie di cabina di regia, dalla quale è possibile visualizzare gli schermi di ogni singolo studente, attivare e disattivare funzioni, monitorare il lavoro e lo svolgimento dei compiti, inviare contenuti personalizzati e test. Quanto all'integrazione, esiste un kit di accoglienza studiato appositamente per gli alunni neofiti della lingua italiana.

I contenuti prettamente didattici, invece, restano competenza degli editori e degli sviluppatori di applicazioni dedicate alla didattica. E naturalmente dei docenti, e degli alunni.
“Il ruolo dell'insegnante è di valorizzare le potenzialità di ciascuno studente e il progetto è impostato per aiutare a sviluppare percorsi personalizzati individuali”, spiega la dirigente scolastica Elena Borgnino: “Il nostro obiettivo è offrire una didattica all'altezza dei tempi”. “Non nego che il progetto un po' mi spaventi, ma mi incuriosisce”, aggiunge una delle due maestre coinvolte, Laura Martignoni, 55 anni. “Non possiamo negare che i ragazzi ne sanno più di noi di tecnologia, ma proprio per questo bisogna collaborare con loro”.La prossima settimana, insegnanti e preside del Toti verranno formate e comincerà la vera e propria sperimentazione, che durerà circa due mesi.

A seguirla e a valutarla (sia in questa scuola che nelle altre) ci saranno i ricercatori del Cremit, il Centro di ricerca sull'educazione ai media, all'informazione e alla tecnologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. “Per cominciare analizzeremo la percezione degli insegnanti e delle famiglie attraverso dei questionari”, spiega il direttore Pier Cesare Rivoltella: “L'obiettivo per ora è capire cosa si modifica nella classe quando si introduce la tecnologia”.


20/11/13

Sexting, lo scambio di immagini sessualmente esplicite di sé stessi o di altri coetanei fra i banchi di scuola

Essere spregiudicati nel sesso, senza avere strumenti di scelta e di prevenzione dei danni, è un
tendenza ormai diffusa. Sms, video hard, appuntamenti al buio, prostituzione, fenomeni in crescita.
Niente educazione emotiva, affettiva e sessuale, questa l'esperienza dell'Irf con giovani e insegnanti:
Fra gli adolescenti dilaga il il sexting,
ovvero lo scambio di immagini
sessualmente esplicite di
sé stessi o di altri coetanei
"La pornografia è presente in modo invasivo nella vita dei preadolescenti e degli adolescenti. Stiamo parlando di ragazzi e ragazze che hanno 11-14 anni e 15-18. Un grande sforzo è stato compiuto dall'Istituto Internazionale di Sessuologia dal 1985 ad oggi per parlare con loro e stiamo incontrando in tutta Italia i genitori per riflettere sulla competenza di guida e controllo. Molte istituzioni sono rimaste in silenzio, lasciando da sole le generazioni in crescita a confrontarsi con tecnologie e con esperienze troppo forti per la loro immaturità. Essere spregiudicati nel sesso, senza avere strumenti di scelta e di prevenzione dei danni, è una tendenza ormai diffusa."


INTERATTIVO La pornografia è diventata facilmente accessibile a chiunque e dovunque, ma un fenomeno che crea ancora più allarme è rappresentato dal porno fai da te, il sexting, una pratica che segue un suo rituale ben preciso: ci si fotografa o filma col telefonino nudi o in pose provocanti, lo si fa di nascosto dai genitori, si inviano le immagini. È una pratica che espone ragazzi e ragazze a diventare autori di pornografia, con proposte di sesso a pagamento. Il lavoro sull'educazione emotiva, affettiva e sessuale diventa ancora più urgente e dovrebbe essere sostenuto dalle Istituzioni della salute e della scuola, come propone l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Come esperti in educazione sessuale, parlando a scuola con ragazzi e ragazze, scopriamo che sono contenti di trovare interlocutori vicini per imparare a difendersi e costruire una competenza su emozioni e sentimenti. Questo tipo di intervento deve cominciare alle elementari perché vedere e costruire pornografia, contribuisce a veicolare una immagine degradante delle donne. I ragazzi esposti alla pornografia hanno una propensione maggiore a guardare la donna come un oggetto, mentre per le ragazze l'esposizione costante alla pornografia può predisporre a comportamenti sessualmente rischiosi. La lotta contro la violenza sulle donne e il rispetto per gli orientamenti sessuali diversi, sono destinati a restare lettera morta se non facciamo prevenzione. La normalizzazione della promiscuità porta ad un rischio maggiore di contrarre malattie sessualmente tra-smesse. Produrre pornografia, vederla in modo indiscriminato, abituarsi a togliere al sesso l'aspetto relazionale e affettivo, determinano dei "copioni nel fare sesso" che impediscono di crescere e di scegliere personalmente. Per gli adolescenti, le reazioni nel ricevere foto o filmati a sfondo pornografico (sexting) sono prevalentemente positive. Il 30,1% dice che gli ha fatto piacere, il 29,1% che lo ha trovato divertente. Ma le reazioni negative ammontano complessivamente al 23,1%: il 10,7% si è sentito infastidito, il 6,6% imbarazzato, il 2,9% spaventato ed il 2,9% angosciato, il 16% è rimasto indifferente. Queste ragazze e ragazzi accettano, ma entrano in crisi e forse è necessario dedicare una particolare attenzione alle loro difficoltà. I comportamenti trasgressivi e pericolosi sono fingere di essere qualcun altro, mentire su di sé (falsi profili), pubblicare foto senza autorizzazione, ricevere inviti da parte di estranei, cercare materiale pornografico, chattare con persone adulte. Tutto questo in assenza del contatto con gli adulti anche se incontrano rischi. Sui giornali di questi giorni la consapevolezza che baby prostitute, giovani maschi disposti a prestazioni con compensi, sono presenti e appartengono a famiglie che ne sono all'oscuro. Il nostro intervento a scuola è articolato su questi temi attraverso il lavoro con i ragazzi e le ragazze e quello con genitori e insegnanti. Va sicuramente intensificato l'intervento, dobbiamo ricevere e ricercare un impegno di tutti gli Enti che si occupano di sviluppo e di crescita, dalla scuola al Coni. Perché non cali il silenzio. * Irf sessuologia, Firenze

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