Il-Trafiletto
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24/10/14

Fino al 2018 nemmeno 1 € per la carriera dei docenti | Le attività aggiuntive finanziate con il blocco del contratto

Nemmeno 1 € per dare il via alla riforma dell'aumento di carriera degli insegnanti. Si utilizzeranno le stesse risorse di adesso!



Meriti senza "oneri per lo Stato". Nemmeno 1 € oltre il dovuto per le remunerazioni degli insegnanti, ma con una distribuzione ripartita. L'idea del Governo è quella che si può leggere su quanto viene riportato nelle linee guida della riforma della scuola.

Si tratta di un sistema che, come si è detto più volte, darà merito soltanto al 66% degli insegnanti in base all'accaparramento di crediti. Viene da chiedersi da dove verranno prelevate le risorse a questo punto. Presto detto, le risorse che saranno utilizzate per gli scatti di competenza (legati all'impegno e alla qualità del lavoro dell'insegnamento) saranno fondamentalmente le stesse che appaiono fruibili per gli scatti di anzianità, però distribuite soltanto ai "migliori". In tal modo, non ci saranno "oneri aggiuntivi per lo Stato".

A tutto ciò si va ad inserire anche il fatto che le remunerazioni per le attività supplementari dei docenti che dovranno avere luogo attraverso il MOF (acronimo del fondo Miglioramento Offerta Formativa). Anche qui la stessa imperitura domanda: da dove verranno i fondi? Il via al nuovo sistema non avverrà prima del 2018, con il conto alla rovescia che partirà dal 1 gennaio 2015. Una tempistica mica nata casualmente, dal momento che si lega al 1o dei trienni di avvio della valutazione delle scuole e soprattutto ad un periodo di blocco contrattuale che permetterà di recuperare risorse che, leggiamo nel testo, "nel frattempo sarebbero state altrimenti destinate alla progressione di carriera secondo il modello attuale.
Zero € per la carriera dei docenti

" Un blocco del contratto, quindi, previsto già da tempo e che si potrà introdurre a giusta ragione tra quelle voci tagliate della scuola che faranno da traino all'avvio della riforma.

18/10/14

Non hai il televisore ma devi pagare il canone TV ugualmente

Firmato dal sottosegretario Giacomelli il piano che sconvolgerà il canone TV. Dovranno pagarlo tutti, anche chi non ha un televisore. Si chiamerà "contributo al servizio pubblico radio-tv".

“Io non ho il televisore in casa e non pagherò la tassa TV” diceva stamattina un signore al bar. Giusto. Se una persona non ha il televisore non dovrebbe pagare il canone. Non è di questo avviso il nostro Governo nella persona del sottosegretario Giacomelli, il quale sembra abbia firmato un piano per sconvolgere il canone Rai, piano che si chiamerà "contributo al servizio pubblico radio-tv"; per il via libera si aspetta solamente l’OK del Premier Matteo Renzi.

In poche parole tutte le famiglie dovranno pagare questo contributo, che siano o no possessori di un apparecchio televisivo; in questo modo il canone diventerà una vera e propria imposta. Ma quanto si dovrà pagare? Secondo la previsione del Giornale il nuovo "contributo" sarà tra i 35 e gli 80 euro, a seconda del reddito familiare, sensibilmente inferiore al canone RAI attuale che è di 113,50 euro.

Fregatura o no? Con questo provvedimento ne beneficeranno le famiglie che si sono comportate onestamente fino adesso, cioè quel 60% circa che pagava già il canone Rai e che ora pagherà meno, il 38% di evasori sarà costretto “all’onestà” cominciando a pagarlo, probabilmente dal 2015, mentre per il restante 2% di persone che non possiede un apparecchio TV, per scelta o per condizioni economiche non proprio ideali, sarà una vera e propria fregatura. (immagine presa dal web

16/10/14

Pericolo Ebola prima di tutto | Il presidente USA annulla tutto per un vertice

Annullato tutto d'un tratto un impegno ufficiale, Barack Obama ha preferito rimanere alla Casa Bianca per assumere il controllo di un vertice anti-Ebola. 


Dalla Casa Bianca il Presidente Obama ha reso noto che l'impegno che lo voleva presente in maniera ufficiale a New Jersey e Connecticut è stato rinviato a data da destinarsi. "Nel pomeriggio il presidente indirà alla Casa Bianca una riunione del suo team che si occupa di coordinare su quale sia l'azione del governo USA all'epidemia di Ebola", ha fatto sapere il portavoce Josh Earnest.

Questa improvvisa decisione lascia intendere che la faccenda stai precipitando oltre modo, suscitando ansia e timori alla Casa Bianca dopo la notizia che una 2a infermiera sia stata infettata in Texas, risultando positiva a seguito l'aver prestato cure ad un paziente infetto, durante un viaggio in aereo il giorno prima del manifestarsi dei sintomi. In base alle informazioni avute, l'infermiera del Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas aveva usufruito del volo Frontier Airlines da Cleveland, Ohio, a Dallas-Fort Worth il 13 ottobre.

A porre rimedio al panico che negli states si sta diffondendo, l'altro ieri Obama ha affermato che un'epidemia di Ebola negli Stati Uniti è altamente improbabile.

Obama rinvia l'impegno
per coordinare un vertice anti-Ebola

08/10/14

La proposta di Bruschi sulla riforma della scuola | Provincializzazione e graduatorie d'istituto

In una recente intervista, l'attuale l’Ispettore del Miur Bruschi ha provveduto a rispondere con destrezza e pazienza ai tanti, troppi dubbi, nati dall'idea di Riforma della scuola "renziana". “Prossimi anni assunzioni con punte decisamente elevate”


Recentemente si è avuto modo di porsi degli interrogativi riguardo al fatto se, stando a quanto si evince dalle Linee Guida proposte dal Governo, le abilitazioni ottenute tramite Pas e Tfa possano ancora risultare utili.

Che cosa si sentirebbe di consigliare ad un individuo che dovesse conseguisse la laurea da ora ai prossimi 2 o 3 anni? Di orientarsi nel TFA oppure di attendere le nuove lauree magistrali?

“Non soltanto gli consiglierei vivamente di orientarsi decisamente nel TFA, ma spronerei vivamente il Ministro di non fermare le attuali procedure, almeno fino a quando le nuove non saranno avviate. Uno degli aspetti del giusto modo di fare politico amministrativo sta nel continuare negli atti, cosa che troppo spesso viene meno.
La serenità di tutti coloro che aspirano è costantemente messa alla prova, i loro progetti di vita appesi nell’incertezza, e ogni appuntamento si tramuta, “psicologicamente”, in un’ultima spiaggia da raggiungere con ogni mezzo. 

Grazie tante ma personalmente non ci sto. Bisogna cercare di evitarlo assolutamente, o meglio, iniziamo a non farlo. Aggiungo che la predisposizione delle Lauree magistrali implica tempi maggiori non riducibili non soltanto in definizione di una nuova regolamentazione o di modifica del 249/2010 (si può infatti procedere anche così: ed esiste anche un “canovaccio di revisione” approntato a suo tempo), che necessitano almeno, 8 mesi, ma pureper il mutamento degli ordinamenti didattici, particolarmente complesso.

Se qualcuno dovesse aver detto al ministro, come fu detto a suo tempo alla Gelmini, che “l’anno prossimo sarà tutto pronto”, sono pronto a sfidarlo a pubblica e giuridica tenzone…”.

19/08/14

A rischio leucemia se la mamma ha bevuto caffè in gravidanza

Le donne incinte che bevono tre tazze di caffè al giorno potrebbe mettere a rischio leucemia i  loro bambini. Un importante studio ha scoperto che la probabilità di sviluppare la malattia durante l'infanzia è del 60% . Gli accademici dicono che il governo dovrebbe fare una campagna d'informazione per le donne in gravidanza con l'invito a limitare il consumo di caffè così come si è fatto per l'alcol e la nicotina. 

Dopo aver valutato 20 studi fatti in tutto il mondo, i ricercatori hanno concluso che la caffeina può cambiare il DNA nelle cellule del feto che li rende più suscettibili allo sviluppo di tumori. Un'esposizione eccessiva al caffè fin nel pancione della mamma comporterebbe dunque problemi aumentando il rischio di sviluppare nel feto forme tumorali fino al 72 per cento per chi beve "alti livelli" di caffè rispetto a chi ne beve poco o nessuno.
Circa 500 bambini con diagnosi di leucemia nel Regno Unito ogni anno ed è di gran lunga il cancro infantile più comune. Ora il governo inglese sta intervenendo sotto il profilo informativo a segnalare un fenomeno fino a oggi sottovalutato mettendo in guardia le donne incinte circa i pericoli di bere il caffè.
Lo studio è stato pubblicato sul giornale americano di ostetricia e ginecologia. Il Prof Henshaw ha stigmatizzato lo sviluppo della popolarità crescente del caffè e l'espansione globale dei coffee shop.
E’ sempre più chiara l’importanza di una vita fetale "igienica", non esposta ad agenti tossici che possano influire sullo sviluppo della nuova vita che nascerà. Questo comporta l’adozione di una condotta adeguatamente igienica da parte della madre come misura precauzionale perché bere caffè è diventato tanto di moda che sarebbe una buona idea evidenziare questi risultati.

Ha aggiunto: "l'incidenza di leucemia infantile è aumentata costantemente negli ultimi decenni. Se sta aumentando da decine di anni significa che non è genetica. La nostra genetica non cambia su tale tipo di scala del tempo, ci vogliono decine di migliaia di anni per cambiare il nostro profilo genetico.
"Così se le cose stanno cambiando nel corso di una breve scala del tempo, dobbiamo sospettare qualche fattore ambientale o più fattori". "L'ambiente è ricco di sostanze cancerogene: alimentazioni per la linea, campi magnetici, inquinamento, ogni sorta di esalazione chimica. Ma bere caffè è diventato molto di moda nel Regno Unito, dove si registrano troppi casi di leucemia infantile".

Per questi motivi, lo "Sportello dei Diritti", si rivolge a tutti gli enti competenti – Asl in testa - e alle associazioni delle donne per rilanciare campagne d’informazione volte a sensibilizzare le neo-mamme e le donne tutte, sui rischi del consumo eccessivo di caffè, proponendo l’obbligo d’indicazione sulle etichette delle confezioni di appositi messaggi di dissuasione per le donne in stato di gravidanza sulla falsariga dei messaggi già inseriti sui pacchetti di sigarette.

20/04/14

La carta d’identità dirà se siamo o no donatori di organi.

Potrebbe diventare presto realtà la possibilità di indicare sul proprio documento la volontà di donare i propri organi in caso di decesso. Ad annunciarlo è il Movimento Cinque Stelle, che rende noto il recepimento, da parte del Governo, di un Ordine del Giorno, a prima firma Matteo Dall'Osso, approvato dalla Camera il 25 luglio 2013. Non ci sono scadenze previste, fa sapere il Governo, ma il decreto interministeriale prevede che il Comune invii al Sistema informativo trapianti (Sit) "l'informazione relativa al consenso o al diniego alla donazione di organi e tessuti, eventualmente espresso dal cittadino maggiorenne in sede di rilascio del documento". In realtà un decreto di questo tipo già c’era. Ripercorriamo i fatti. Il 30 dicembre 2009 il decreto legge numero 194 introduceva una bella novità: anche la carta d’identità può contenere l’indicazione del consenso ovvero del diniego a donare i propri organi in caso di morte. Peccato che quella legge non prevedeva le modalità di trasmissione dei dati (consenso o diniego) dal Comune al SIT-Sistema Informativo Trapianti: in parole povere l’ufficiale delle anagrafe che raccoglieva le volontà del cittadino, poi non era obbligato a inserire questa informazione nel SIT e quindi l’informazione restava lì, nel Comune dove era stata raccolta, risultando di fatto assolutamente inutile. Tre anni e mezzo dopo, finalmente, arriva una norma che colma quella lacunosa normativa e dice che l’inserimento della volontà sulla carta d’identità deve contestualmente essere inserita nel SIT. E dopo tre anni e mezzo solamente in tre Comuni si è attuato questo decreto: Perugia, Terni e Cesena. Ci sono poi altri 106 comuni che stanno lavorando in tal senso. Tutti i Comuni d’Italia sono circa 8mila: al ritmo di un Comune ogni 14 mesi, come è stato fin’ora, arriveremo a poter esprimere tutti la nostra volontà in Comune fra 9.333 anni.

02/04/14

Senza Times New Roman si possono risparmiare milioni

Qual'è il miglior font da usare quando si scrive? Quando si cerca di scrivere un articolo, un libro, la propria tesina o un documento di lavoro una delle prime cose da fare prima di iniziare è scegliere il font più adeguato.
Il carattere più utilizzato è il Times New Roman ma vi siete mai chiesti quali sia quello più economico per la stampa?

Questa domanda se l'è posta un giovane americano di origine indiane, Suvir Mirchandani, che tramite un apposito software (APFill Ink Coverage) ha scoperto lo spreco di inchiostro di questo famosissimo carattere i cui tratti sono molto più marcati rispetto ad altri. 
La soluzione? Garamond, individuato come il carattere più economico che offrirebbe una netta riduzione dell'inchiostro.  

Font Garamond
Il giovane Suvir è riuscito nella sua scoperta cercando un metodo per ridurre i costi dentro la sua scuola. E immaginate la felicità della Dorseyville Middle School quando, davanti a questo progetto, riesce a ridurre la spesa dei toner del 24% abbassando i costi di 21milla dollari l'anno!

Ma Mirchandani non si ferma e decide di fare qualche calcolo in più. Considerando le spese che il governo Americano deve affrontare di inchiostro e stampa. E con la sua rivoluzionaria idea di passare a Garamond scopre che gli USA potrebbero risparmiare sui 400 milioni di dollari!
Questa notizia, cosi sorprendete, è arrivata fino alla CNN.

27/03/14

Auto blu? Su eBay inizia l'asta e ti porti a casa un cimelio

"Sciori e sciore venghino venghino! Vendiamo macchine semi-nuove di colore blu". La notizia era ormai girata su tutti iprincipali quotidiani, in realtà non c'era ancora nulla di ufficiale. Ora una apposita pagina pubblicata su eBay fa chiarezza, specificando che la vendita inizierà nelle prossime ore con i primi 25 modelli di proprietà del Ministero dell’Interno. 

Le aste legate alla campagna di dismissione saranno tutte raccolte all’interno dell’apposita pagina ufficiale su eBay.
Un apposito disclaimer accompagna la messa in vendita delle vetture:
 «La scelta di utilizzare i nuovi strumenti digitali, come le piattaforme elettroniche di vendita on line, garantisce trasparenza e pubblicità delle procedure e la possibilità di raggiungere una platea di utenti molto più ampia rispetto a quella che si potrebbe raggiungere con l’utilizzo delle procedure tradizionali, nonché di contribuire al processo di dematerializzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione, altro obiettivo qualificante dell’azione di Governo».
Firmata il 12 marzo scorso, l’operazione ha preso il via in queste ore, entro breve sarà operativa e l’asta dovrà concludersi entro il 16 aprile 2014. Si tratta chiaramente di un’operazione a doppia valenza: da una parte un piccolo introito per un parco auto considerato non più utile, dall’altra un messaggio simbolico che “il rottamatore” per eccellenza ha voluto mandare ai cittadini per dare maggior significatività all’azione di governo in atto.

Queste le 151 vetture che poco alla volta saranno portate su eBay:
Ministero         Marca e modello Quantità
Interno BMW 525 40
Interno Lancia Thesis 20
Interno Alfa 166 10
Interno Alfa 156 7
Interno Fiat Croma 1
Giustizia Jaguar S-Type R 1
Giustizia Jaguar XF 3.0 L DS V6 Luxury 1
Giustizia Lancia K 1
Giustizia Subaru Impreza 1
Giustizia Subaru Outback 2
Giustizia Volvo S80 1
Giustizia Audi A6 5
Giustizia Lancia Lybra 5
Giustizia Lancia Thesis 1
Giustizia Citroen C8 1
Giustizia Volkswagen Phaeton 3
Difesa Maserati V8 1
Difesa Maserati M139MS 8
Difesa Lancia Thesis 10
Difesa BMW 525d 8
Difesa Alfa 166 8
Difesa Alfa 159 14
Difesa Volkswagen Passat 2

fonte(webnews.it)

06/03/14

"Gocce" di notizie: Renzi "Il Jobs act e' pronto"

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da Siracusa, dove ha incontrato i sindaci della zona, gli alunni di una elementare e un gruppo di imprenditori, annuncia che mercoledi' prossimo illustrera' a palazzo Chigi i provvedimenti che intende adottare. Il Jobs act e' pronto, cosi' come il piano casa e quello per l'edilizia scolastica. "Mi prendono in giro se dico che faccio una riforma al mese, ma non c'e' alternativa", replica ai detrattori. "Non si puo' cambiare un Paese se non si inizia dalla politica e dalla Pubblica amministrazione". Per le scuole, ricorda, "ci sono 2 miliardi di euro. Non sono sufficienti per tutti i Comuni, ma vanno spesi anche per dare un segnale. Faremo della scuola un luogo di grande bellezza". Sulle riforme, e principalmente su quella del Senato, "ci si gioca la vittoria della scommessa. Se non ci riusciremo avremo perso anche se l'economia riparte", scandisce prima di assicurare ai sindaci del Siracusano che "l'Italia non ha finito il proprio tempo. Trovo rassegnazione tra molti di voi, ma dobbiamo dire che attraverso il sacrificio di tutti non ce la fara' solo il governo Renzi, ce la fa l'Italia. Non e' il governo sul filo. Sul filo - aggiunge - ci siamo tutti". Agli insegnanti dell'istituto comprensivo 'Raiti' rivolge un ringraziamento: "Con il vostro lavoro salvate il Paese. Guadagnate poco, ma siete il cardine dell'Italia". Poi rassicura i bambini: "Ci confermate che dobbiamo tenere in vita i vostri sogni. Tanti dei vostri genitori - afferma - forse hanno difficolta' per il lavoro. E' un momento molto difficile, il piu' difficile da 30 anni. Ma adesso c'e' la possibilita' di investire per nuovi posti di lavoro". Le visite nelle scuole che il premier ha intenzione di fare ogni settimana sono state al centro di un botta e risposta con Beppe Grillo. Al leader di M5s che le ha paragonate a quelle di Benito Mussolini con i figli della lupa, Renzi risponde con un post su Facebook: "Beppe Grillo e' nervoso. Non vuole che io vada nelle scuole, mi vorrebbe rinchiuso nel palazzo. Ma io sto con gli studenti, le insegnanti, le famiglie e i sindaci. Mentre i suoi stanno fuori ad urlare con Forza Nuova. Dimmi con chi vai e ti diro' chi sei!". Prima di ripartire per Roma, durante un incontro con gli imprenditori siracusani, il capo del governo interviene infine nel dibattito sulla riforma della legge elettorale. "Ho visto che qualcuno dice che voglio fare la legge elettorale 'solo per la Camera'. E' quello che abbiamo sempre detto perche' la scommessa e' cambiare il Senato cosi' com'e'. Questa - conclude - e' la riforma chiave dell'azione di governo".                                                                       fonte (AGI)

26/02/14

#matteostaisereno sarà il prossimo hashtag?

"L'hashtag #enricostaisereno" lanciato da Matteo Renzi nel salotto di Daria Bignardi il 17 gennaio: "Enrico stai sereno. Nessuno ti vuol fregare il posto", aveva assicurato il segretario del Pd. Il giorno dopo quell'hashtag era diventato una delle parole chiave piu' usate su Twitter. Oggi è di nuovo gettonatissimo 


Alla fine l'hashtag '#enricostaisereno' pesera' sull'affidabilita' di Matteo Renzi? "Io sono molto triste per come e' stata riportata la vicenda del cambio guardia al governo ma il tempo e' galantuomo e come sono andate davvero le cose lo so io e lo sanno anche i protagonisti della vicenda", dice il presidente del Consiglio a Giovanni Floris. "Capisco il risentimento umano ma io faccio politica con sentimento, non con risentimento", sottolinea. "Io - torna a dire a proposito del passaggio elettorale - mi ero fatto tutto un altro film. Non ho mica paura di fare campagna elettorale, ma ora non sono qui per aggiungere una riga al curriculum in cui non figura quello che mi interessa: cambiare l'italia. E se il presidente del Consiglio lo faccio io, rappresneto ciascun trentenne o quarantenne che puo' finalmente pensare che questo non e' un Paese di parrucconi". "Per questo non falliremo", dice a chi gli ricorda che per Scalfari l'assunzione di responsabilita' rivendicata al Senato non evita il baratro del Paese se anche questo governo fallisse. "Ho pensato che e' comprensibile, dal punto di vista umano, il dispiacere quando si lascia un luogo in cui si e' lavorato ma ora c'è da risolvere le questioni degli italiani". Matteo Renzi parla del gelo con Enrico Letta e non nasconde, intervistato da Giovanni Floris, che "mi piacerebbe discuterne. Avrei preferito - ribadisce - un'altra soluzione ma questa accelerazione - sottolinea il presidente del Consiglio - mi e' stata chiesta". Da chi? "Prima di tutto - risponde Renzi - dal Pd e poi dagli altri alleati. E' vero o no - rincara - che il governo era fermo e impantanato"?. "Chi sta nei palazzi del potere non si rende conto di quanto sia importante la tempestività. L'urgenza del cambio della guardia al governo e' staa dettata dall'angoscia delle persone che vogliono che le cose cambino. E io avverto quest'ansia".                                     fonte(AGI)

25/02/14

Fiducia è data | Renzi da il via alle riforme

Fiducia per il governo Renzi al Senato. Hanno votato si' 169 senatori contro i 139 contrari, ma tra chi non ha dato il proprio via libera all'esecutivo c'e' anche chi ha apprezzato molti dei punti tracciati dal premier. Il premier si e' rivolto anche al Movimento 5 stelle che pero' ha ribadito che fara' opposizione dura. 

Questo governo - ha spiegato Renzi - "non e' una operazione di lifting", non e' "un bluff" ne' "una operazione di potere", se questo esecutivo fallisce e non riesce a fare le riforme restano le macerie e "il rimpianto di un'occasione perduta". Il presidente del Consiglio nella sua replica al Senato ha voluto ribadire la volonta' di imprimere una accelerazione ma soprattutto di voler parlare ai cittadini. "Non usero' mai il doppio registro", "no al Truman Show, no al cinema o a interventi spot", "non si puo' continuare a prendere in giro gli italiani", ha detto il Capo dell'esecutivo. Il premier ha citato Sandro Pertini, "il Paese vuole esempi e non prediche" e rigettato al mittente le critiche per non aver citato, nel suo discorso programmatico, il Sud ("Serve una svolta radicale, bisogna uscire dalla cultura della lamentazione") e Giorgio Napolitano. "E' vergognoso aver costretto il presidente della Repubblica" al bis, il Capo dello Stato lo si rispetta "realizzando le riforme", ha detto Renzi.

DA SCUOLA A FISCO, IL PROGRAMMA. "SE FALLIAMO, COLPA MIA"

GIUSTIZIA. "E' arrivato il momento, parto dalla giustizia amministrativa"
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Uscire dal penultimo posto della classifica Ocse per la capacita' di attrazione. Tempi certi anche al ruolo dei dirigenti, non puo' esistere la possibilita' di un dirigente a tempo indeterminato che fa il bello e il cattivo tempo. Sblocco totale dei debiti della P.a.; una misura destinata a dare ossigeno alle imprese.
DICHIARAZIONE DEI REDDITI. "Riuscire a inviare a tutti i dipendenti pubblici e ai pensionati direttamente a casa la dichiarazione dei redditi precompilata". Attraverso la rete.
CUNEO FISCALE."Una riduzione a doppia cifra del cuneo fiscale"
ITALICUM, RIFORMA DEL SENATO E REVISIONE DEL TITOLO V. Cambiare la configurazione del Senato, togliendo il passaggio della fiducia e del bilancio, e la possibilita' di svolgere l'incarico di senatore non con l'elezione diretta e indennita', ma come assunzione di responsabilita' dai territori. Quello successivo e' superare il titolo V per come lo abbiamo conosciuto fino a oggi, per rivedere le competenze esclusive delle Regioni", ha proseguito. "Bisogna introdurre una clausola di intervento della legge Statale anche dove la materia sia di competenza regionale per garantire l'unita' dell'ordinamento".
DIRITTI CIVILI. "Sui diritti lo sforzo da fare e' di ascoltarsi e trovare un compromesso anche quando non mi soddisfa del tutto"
CULTURA. "La cultura e' una cosa con cui si mangia"-"Bisogna avere il coraggio di aprirsi agli investimenti privati e ai posti di lavoro"
 MARO'.....garantisco un impegno personale e del governo"

 "NON HO L'ETA'..." Oggi riflettevo che io non ho l'eta' per sedere nel Senato della Repubblica. Oggi davanti a voi siamo qui non per inseguire un record anagrafico, o allungare il curricula o per toglierci qualche soddisfazione"- "Noi chiediamo fiducia perche' pensiamo che l'Italia ha una necessita' urgente per recuperare la fiducia e uscire dalla crisi. L'Italia e' un paese arruginito, incatenato". "L'opportunita' non e' pari, e' dispari", ha concluso, "ce n'e' solo una. Se dovessimo perdere questa sfida la colpa sarebbe solo mia", ha concluso.                                                fonte(AGI)

22/02/14

"O si mangia 'sta minestra o si salta 'sta finestra"| Il governo di Renzi

"L'italia? Non ha alternative e non ha paura di nessuno" Queste le parole di Renzi: come dire "o si mangia 'sta minestra o si salta 'sta finestra"


Perfetta parita', come mai accaduto nella storia della Repubblica: otto uomini e otto donne cui il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, affida il compito di fare in quattro mesi le riforme che nessuno e' riuscito a fare in anni e anni. Renzi sale al Colle a meta' pomeriggio, in lieve ritardo sulla tabella di marcia che lui stesso aveva dettato.

Le statuine del prossimo presepe
 Oggi il giuramento alle 11,30 nel salone delle Feste del Quirinale. Sedici ministri di cui per la prima volta in Italia la meta' costituito da donne. "Puntiamo al 2018 e a fare subito, da domattina, le cose". Cosi' Matteo Renzi ha spiegato che "fin dalle prossime settimane metteremo in cantiere le riforme e la riforma del lavoro". Ecco i 16 ministri del governo Renzi il cui sottosegretario alla presidenza del Consiglio sara' Graziano Delrio. "Perche' dovrei fare io in quattro mesi le riforme mai fatte? Perche' no?". Cosi' Matteo Renzi ha risposto al Quirinale ad una giornalista straniera che gli chiedeva perche' si debba avere ora fiducia in lui e che possa fare riforme in quattro mesi. "La situazione in cui il Paese si trova richiede un grandissimo impegno da tutti - ha sottolineato - le consultazioni e il rapporto con i cittadini impone che possa essere la volta buona.  Dunque, perche' crederci? L'Italia non ha alternative". Cosi', ha assicurato, "l'Italia non ha piu' paura di nessuno".

== Andrea Orlando alla Giustizia Titolo di studio Maturità scientifica
== Angelino Alfano all'Interno Titolo di studio Laurea in giurisprudenza, PhD in diritto dell'impresa
== Federica Mogherini agli Esteri Titolo di studio Laurea Scienze Politiche con una tesi di filosofia politica
== Pier Carlo Padoan all'Economia Titolo di studio Laurea in Economia presso l'Università La Sapienza di Roma
== Giuliano Poletti al Lavoro Titolo di studio Diplomato come perito agrario
== Roberta Pinotti alla Difesa Titolo di studio Laurea in Lettere moderne
== Federica Guidi allo Sviluppo Economico Titolo di studio Laureata in giurisprudenza,
== Stefania Giannini all'IstruzioneTitolo di studio ? Professoressa Ordinaria di Glottologia e Linguistica
== Dario Franceschini ai Beni culturali Titolo di studio laurea in giurisprudenza
== Maurizio Lupi alle Infrastrutture Titolo di studio Laurea in scienze politiche
== Maurizio Martina all'Agricoltura Titolo di studio Laurea in scienze politiche
== Gian Luca Galletti all'Ambiente. Titolo di studio laurea in economia e commercio
== Beatrice Lorenzin alla Salute Titolo di studio diploma di liceo classico
Tre ministri senza portafoglio.
== Marianna Madia alla Semplificazione e P.A. Titolo di studio Dottorato di ricerca in economia del lavoro
== Maria Carmela Lanzetta agli Affari regionali Titolo di studio laurea in farmacia
== Maria Elena Boschi alle Riforme e Rapporti Parlamento.Titolo di studio Laurea in giurisprudenza

19/02/14

Protesta dei piccoli imprenditori: "Ritorneremo se non otterremo quello che ci serve per non chiudere"

In piazza migliaia di commercianti, artigiani, piccoli imprenditori stanchi della burocrazia e della pressione fiscale : "Siamo tanti, tantissimi e rappresentiamo la stragrande maggioranza delle imprese italiane. Il prossimo governo e il Parlamento devono prendere atto di questa grande forza".


Piazza del Popolo ribattezzata Piazza delle Imprese: commercianti, artigiani, piccoli imprenditori hanno organizzato a Roma una manifestazione considerata "storica". A protestare per un fisco e una burocrazia meno oppressivi sono stati - secondo gli organizzatori - in 60mila e hanno chiesto alla politica di cambiare e al futuro premier di convocarli. "Siamo tanti, tantissimi - ha dichiarato Marco Venturi, presidente di Confesercenti - e rappresentiamo la stragrande maggioranza delle imprese italiane. Il prossimo governo e il Parlamento devono prendere atto di questa grande forza" e "devono cambiare registro"; 372.000 imprese hanno chiuso nel 2013, per la crisi economica e per "l'incapacita' politica ed istituzionale" di affrontare la situazione. "Noi non molleremo - ha dichiarato Venturi - saremo dialoganti ma pronti a tornare in piazza, in tutte le piazze italiane, se non avremo concrete e rapide risposte dalle nostre istituzioni". "Siamo stanchi, stanchi: chiediamo rispetto, meritiamo piu' rispetto", ha gridato dal palco il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, secondo cui "non c'e' piu' tempo" ed e' "a rischio la pace sociale"; "Oggi qualcosa e' cambiato - ha sottolineato - la politica non puo' fare finta di niente.

Se non avremo risposte ci riproveremo ancora e saremo piu' numerosi e piu' determinati". Piu' esplicito Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato: "Ci siamo rotti i co..... - ha gridato - non ne posso piu' come imprenditore e come cittadino di essere soffocato da tasse e burocrazia". Poi rivolto al premier incaricato: "Matteo stai preoccupato, se non abbasserai le tasse alle piccole imprese ti faremo nero". "Questa manifestazione - ha concluso - non restera' solo nella nostra memoria ma nella storia, come la piu' grande manifestazione delle piccole e medie imprese italiane". Stessi toni nel discorso del presidente della Cna Daniele Vaccarino: "La manifestazione di oggi e' un evento storico: la politica deve tenerne conto". "Non abbiamo perso la speranza, abbiamo perso la pazienza - ha sottolineato - e non siamo sereni, siamo incaz... La politica ci ha deluso ma nonostante tutto siamo qui per sostenere l'Italia". "Gli invisibili - ha detto ancora - oggi sono tornati visibili, perche' le ragioni dell'impresa diventino le ragioni dell'Italia". "Vale piu' un urlo che tanti discorsi - ha affermato il presidente di Casa Artigiani, Giacomo Basso - vogliamo dignita'". Le richieste di artigiani, piccoli imprenditori, commercianti sono di tagliare il peso delle tasse, favorire l'accesso al credito, ridurre il peso della burocrazia, rilanciare investimenti e consumi, temi simili a quelli evidenziati dai sindacati: "Anche noi ci mobiliteremo nelle prossime settimane - ha annunciato il leader della Cisl, Raffaele Bonanni - perche' i lavoratori e le imprese hanno oggi gli stessi problemi e devono marciare uniti per la riduzione delle tasse e sollecitare una svolta nella politica economica".

16/02/14

La dipendenza da “mamma” e “papà” è spesso causa di separazione. Lo dice la Chiesa.

Il 'mammismo'è un fenomeno in continua crescita e spesso è causa di crisi nel rapporto di coppia. Quando mamma e papà entrano in camera da letto, la coppia scoppia. E' la dipendenza psicologica dai genitori una delle cause di nullità del matrimonio. Lo afferma la sessuologa Alessandra Graziottin, direttrice del reparto di Ginecologia dell'ospedale San Raffaele Resnati di Milano, e lo ribadisce monsignor Paolo Rigon, vicario giudiziale del tribunale ecclesiastico ligure all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Quando "per ogni scelta della coppia è necessario il consenso del genitore - spiega monsignor Paolo Rigon - lo sposo diventa un sostituto. Il vero coniuge è uno dei due genitori". E l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, Angelo Bagnasco aggiunge: “ A creare problemi nella coppia è anche la mancanza di lavoro, che impedisce di sperare nel futuro. Le riforme necessarie a cui dovrà mettere mano il nuovo governo sono tante, ma prima di tutto bisogna pensare all'occupazione”. ''Il fenomeno dei ragazzi e delle ragazze che rimangono con i genitori fino a oltre 30 anni è noto – dichiara inoltre la sessuologa Graziottin – e ciò porta alla mancata maturazione della persona, ''che rimane sempre 'figlio' e non 'uomo' o 'donna', con un effetto su tutti gli aspetti relazionali, a partire da quello sessuale. Un conto è l'amore profondo, un conto la dipendenza patologica, che riguarda più le mamme ma talvolta anche i padri'. Gli effetti per la coppia sono devastanti, spiega Graziottin. ''Se non è risolto il rapporto genitoriale è impossibile stabilire un legame profondo con il partner, e questo si riflette sullo stesso progetto di famiglia, anche perché si instaurano dinamiche di confronto, per cui il partner viene sempre paragonato al genitore, che possono sfociare in veri psicodrammi''. ''Bene ha fatto il Vaticano - conclude la Graziottin - a rimarcare questo problema, è un segno di grande modernità e attenzione alle fragilità della coppia''.

09/02/14

Letta si ossigena a Sochi poi sbloccherà la situazione | Renzi: "Bene, era ora"

Enrico Letta, da Sochi per i giochi olimpici, twitta il suo intento di consultarsi, la settimana prossima, con il capo dello Stato per assumersi un'iniziativa per il nuovo patto di governo. Questi gli intenti del presidente del Consiglio. "Mi sono preso 24 ore di ossigenazione", confida Letta senza nascondersi che "c'e' bisogno di un forte impegno per sbloccare la situazione politica del Paese".


Da Sochi il premier annuncia che "da lunedi' prendero' un'iniziativa, dopo essermi consultato con il Capo dello Stato". E "questa iniziativa credo che potra' avere aspetti positivi per il nostro Paese", sottolinea. "Benissimo, era ora.

Renzi Letta
Non resta che aspettare lunedi'", e' il sintetico commento di Matteo Renzi, a Sassari per sostenere la candidatura di Francesco Pigliaru a presidente della Regione Sardegna. La questione governo, del resto, sara' analizzata solo durante la direzione Pd del 20. Il premier dovrebbe salire al Quirinale martedi' o mercoledi'; l'obiettivo e' puntare soprattutto su un nuovo programma, dalle semplificazioni alle privatizzazioni, per far si' che, riferiscono fonti parlamentari vicine al presidente del Consiglio, ritornino un po' di soldi nelle tasche degli italiani. Non dovrebbe esserci in vista una misura sul cuneo fiscale, cosi' come invece richiesto dal presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, ma un intervento a favore delle classi meno abbienti. Per ora poco trapela, se non l'intenzione di portare all'attenzione del Parlamento un pacchetto di riforme da varare nel 2014. Ma il presidente del Consiglio vuole accelerare e oltre al 'patto' di coalizione dovra' anche esaminare il tema del rimpasto. A rischio, riferiscono sempre fonti parlamentari, ci sarebbero i 'tecnici', da Giovannini a Zanonato, da Cancellieri a Bray. L'argomento non appassiona il sindaco di Firenze che ha stoppato qualsiasi ipotesi di inserire di sua iniziativa dei renziani nell'esecutivo. "Quando sento la parola 'rimpasto' mi vengono le bolle. Allora scappo a Firenze, in mezzo alla gente", assicura.                                                                                                                         fonte  (AGI) .

03/02/14

A Mae la tolleranza è una necessità | Mae Sot esseri umani senza futuro!

A Mae Sot la tolleranza è una necessità! Vi è un posto nel pianeta che si trova esattamente al confine fra la Thailandia e la Birmania, dove vivono esseri umani, un popolo speciale, un popolo che ha subito un furto, un popolo a cui hanno trafugato un tesoro inestimabile: il loro futuro!

Sono a decine di migliaia i rifugiati politici e i profughi birmani che sin dagli anni '80 a seguito degli scontri fra le minoranze etniche in particolar modo di etnia Karen e la dittatura militare del paese birmano, hanno illegalmente varcato il confine stabilendosi in Thailandia e con il trascorrere del tempo, hanno ottenuto lo stato di rifugiati, lavorando per lo più come braccianti agricoli.
La situazione che si è venuta a creare negli ultimi decenni in questa area della Thailandia, abbinata alla povertà delle strutture in cui questo popolo si è stabilito, è affascinante e preoccupante al tempo stesso.

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Mae Sot
Preoccupante perché i birmani in Thailandia vivono in condizioni di indigenza, non possono lavorare regolarmente nel paese che li ospita perché privi di visto o cittadinanza, così come non possono godere delle strutture sanitarie e di altri diritti quali il riconoscimento a livello internazionale degli studi svolti negli accampamenti.
Affascinante perché, nella loro semplicità, vivono in villaggi dove la natura è padrona, e hanno saputo creare, anche grazie alle associazioni umanitarie presenti sul posto, forme di collaborazione sociale nuove e attive.

A circa 60 chilometri a nord di Mae Sot è possibile, previo preventivo permesso e superando un blando posto di blocco, raggiungere Mae La, il più grande dei campi profughi della zona, che oggi conta una popolazione di circa 50.000 birmani rifugiati. Le statistiche sono tuttavia incerte. Da tempo infatti il governo thailandese ha terminato la consegna dei numeri che sanciscono lo stato di rifugiato e che qui fra la popolazione del campo vengono scambiati in una sorta di "mercato nero" per garantirsi alcuni privilegi, tuttavia siamo ormai alla seconda generazione di nati in terra straniera.

Aperto nel 1984, Mae La offre una vista eccezionale all'arrivo. Composto da centinaia di baracche di bambù con tetti di foglie ordinatamente sistemate ai piedi della montagna nel mezzo di una vegetazione tropicale, il campo ospita oggi anche i figli dei figli dei primi rifugiati, bimbi che scorrazzano felici a piedi nudi per le strade sterrate, ignari delle loro origini e senza una precisa appartenenza futura.

Sebbene a gennaio 2012 il Governo dell'unione birmana abbia firmato un preliminare trattato di "cessate ostilità" con il Karen National Union (ancora in corso di negoziazione), teoricamente ponendo così fine all'origine della diaspora, e nonostante la situazione in Myanmar sia negli ultimi anni leggermente migliorata, con la riabilitazione del premio nobel per la pace Aung San Suu Kyi, oggi a capo dell'opposizione, i birmani thailandesi hanno ancora paura a rientrare nelle loro terre. Molti di loro, la seconda e terza generazione, non sentono in realtà nemmeno l'esigenza di tornare, perché sono nati in queste zone, sulle quali però non hanno diritti.

21/01/14

"L'Italicum consente alleanze per vincere e governare" dice Renzi ma non convince Cuperlo

La proposta di legge elettorale di Renzi, non è un modello spagnolo né tedesco. Per evitare una frattura nella maggioranza di governo, si è scelto un modello che consenta una ripartizione nazionale dei seggi. La legge elettorale proposta da Renzi, non convince Cuperlo:"Temo sussistano anche alcuni profili di dubbia costituzionalità"


"Io avrei apprezzato un sistema spagnolo, che alimenta due grandi partiti o coalizioni e riduce il potere di veto dei partitini. Ci è stato chiesto di evitare una frattura nella maggioranza di governo" spiega Renzi. Di qui la ripartizione nazionale dei seggi, cui anche "Fi ha detto responsabilmente sì". L'idea del segretario "L'Italicum consente alleanze per vincere e governare". Il meccanismo è un premio di maggioranza per chi arriva "almeno al 35% e che porti al 53 minimo e al 55 massimo". Il premio di maggioranza sarà quindi "al massimo del 18%". "Se non si arriva al 35% avremmo ugualmente un governo di larghe intese e un premio del 26% sarebbe incostituzionale dopo la sentenza della Corte - osserva Renzi - quindi la necessità di un doppio turno, un ballottaggio non tra due candidati premier ma tra singoli o aggregati di singoli, senza possibilità di apparentamento". Il segretario del Pd spiega anche che "i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente a tutti gli altri".

Il segretario del Pd Renzi
E conferma che ci saranno delle soglie "del 5% per chi si coalizza, dell'8% per chi non si coalizza e del 12% per le coalizioni". "Personalmente - sottolinea - non ho niente contro le preferenze. Ma l'accordo politico raggiunto non prevede le preferenze". Quindi avverte: "Chi immaginasse di intervenire in Parlamento per modificare qualcosa di fondamentale, sappia che manda all'aria tutto, compreso Titolo V e Senato: deve essere chiaro, non è una riforma 'à la carte', o tutto o viene meno l'accordo". Il segretario annuncia anche che ''entro il 15 febbraio il Pd presenterà il ddl costituzionale per la trasformazione del Senato". Il ddl sarà un testo, prosegue Renzi, che "ci auguriamo sarà condiviso anche dagli alleati di governo. Ci sono 20 giorni per discutere". Sul destino di Palazzo Madama l'accordo con Forza Italia "è un passo in avanti straordinario perché ci consente di arrivare entro il 25 maggio alla prima lettura in Senato". "E' stato ingeneroso sentirsi dire per mesi che volevo fare le scarpe a Enrico Letta" non manca poi di sottolineare il leader dem. Ma per il presidente del Pd, Gianni Cuperlo, ''una cosa è discutere con un leader di una forza politica, altro è stringere un patto politico su questioni di rilevanza costituzionale con un esponente che non era più egemone nel suo campo". E la proposta di Renzi sulla legge elettorale non lo convince. "Non risulta ancora convincente perché non garantisce né una rappresentanza adeguata, né il diritto ai cittadini a scegliere né una ragionevole governabilità - rimarca nel corso della Direzione nazionale - E' una proposta che si discosta anche dalle tre fatte dal segretario e io temo che sussistano anche alcuni profili di dubbia costituzionalità". "Si dice che è tutto deciso con il voto delle primarie dell'8 dicembre? Che altrimenti è come fare esplodere la macchina e boicottare la storica riforma istituzionale? - incalza Cuperlo - Se si dice questo è inutile convocare la direzione tra quindici giorni. Andate spediti e ci rivediamo a una nuova direzione che riconvoca le primarie la prossima volta. Funziona così un partito? Io spero di no. E credo di no". Nella replica Renzi sottolinea che ''la riforma elettorale deve essere approvata entro maggio" ma anche che "il Pd non deve temere divisioni di voti all'interno degli organi. Considera un valore che ci siano critiche aperte e che ci sia diversificazione in sede di voto. Non voglio che si dica: o così o Pomì. Deve essere chiaro che questo è il luogo in cui si discute davvero, ma quando si decide, poi si va in una direzione e la decisione non impegna un parte del Pd, ma impegna il Pd". E si rivolge direttamente a Cuperlo: "Gianni te lo dico con amicizia, questo tuo riferimento alle primarie e alle preferenze, lo avrei voluto sentire la volta scorsa, quando tu e altri siete stati candidati nel listino. E' inaccettabile che preferenze e primarie siano usate in modo strumentale adesso". "Se Gianni vuole replicare, per correttezza", dice poi il segretario, ma il presidente sta già lasciando la sala. La Direzione approva quindi la relazione di Renzi con 111 sì, 34 astenuti e nessun voto contrario.                                         fonte  Adnkronos

10/01/14

Il vice premier minaccia la separazione immediata dal Governo se Pd introduce le nozze gay

Alfano: sarà crisi di governo se il Pd introdurrà nozze gay. E si fida di Renzi sulla legge elettorale 

“Noi in questo momento siamo in un Governo con la sinistra. Se non ci fossimo noi, la sinistra senza di noi riterrebbe normale legalizzare la canna, i matrimoni gay, le adozioni tra le coppie gay e aprire le frontiere agli immigrati”. Così il leader del Ncd Angelino Alfano. “Questo è il riformismo della sinistra, noi siamo dall’altra parte. In questi 13 mesi noi abbiamo fatto da scudo a tutto questo”, aggiunge Alfano. “In questo momento siamo alle perifrasi, è la stessa zuppa di sempre il jobs act e lo dimostra l’apertura da parte della Cgil". “Di fronte a tutto ciò che sta succedendo, il problema delle sedie nel governo non credo sia emergenziale. Se qualcuno lo porrà lo affronteremo. Ma non credo sia essenziale nel 2014. Quanto a me - continua - non ho incarichi nel mio partito. Ho deciso di continuare a occuparmi della vicenda del governo che è fondamentale”. Poi l'apertura a Renzi: “Ci va bene un’agenda dei tempi della legge elettorale che chiuda il percorso alla Camera nella prima settimana di febbraio. E’ la nostra apertura a Renzi: ci fidiamo e siamo convinti che Renzi non userà l’approvazione rapida della legge per tornare al voto. Non so da dove il Pd abbia tratto la convinzione” che Ncd vuole rinviare.

29/12/13

Renzi: "Cambiare registro" e Letta ricomincia a ballare

Dalla segreteria del Pd arriva un monito a Letta: "Cambiare registro". Renzi imputa al governo tutta una serie di errori e lo incalza: "Serve un cambio di passo radicale o si muore" legge di stabilità? "E' di galleggiamento".

Governo, Faraone (segreteria Pd) a Letta: ‘Filotto impressionante di errori, marchette’Il responsabile Welfare del partito nominato da Matteo Renzi attacca il premier e l'esecutivo: "Serve un cambio di passo radicale o si muore". Legge di stabilità? "E' di galleggiamento". Il renziano Marcucci: "Tanti motivi di insoddisfazione". Forza Italia attacca. Carfagna: "Le elezioni si avvicinano". Gasparri: "Governo finito"

Enrico Letta
 La nuova segreteria Pd targata Matteo Renzi avverte il governo Letta. “Un filotto impressionante” di errori, quelli commessi dall’esecutivo, sostiene Davide Faraone, responsabile Welfare del Partito democratico e collaboratore del sindaco di Firenze, in un post su Facebook chiede al governo e al premier un cambio radicale di passo. “Non basta un ritocco, un rimpasto, o si cambia radicalmente o si muore. Mentre noi lavoriamo ad un’agenda con dentro grandi riforme per il Paese, con tempi certi di realizzazione, al governo e in Parlamento, con il suo bicameralismo perfetto (un vero ossimoro) c’è chi brucia tutto. Così non va”, sottolinea Faraone su Fb. “Eletto Matteo Renzi si azzera il contagiri e si riparte”. Poi via all’elenco di quelli che, a suo avviso, sono errori. “Non elencherò gli errori del passato, ma – osserva Faraone – se metto uno dietro l’altro gli errori commessi da questo governo, dal giorno dell’elezione del nuovo segretario Pd, 15 dicembre, fino ad oggi (appena 13 giorni) viene fuori un filotto impressionante: una legge di stabilità di galleggiamento (poco per il futuro), le slot machine, gli affitti d’oro, il provvedimento su Roma capitale. Se chiedi la fiducia ai parlamentari della Repubblica, se chiedi il sostegno in bianco ai deputati della maggioranza, lo fai per provvedimenti alti, utili per il Paese, non per legittimare decine e decine di inutili marchette, incalza Faraone. “E poi sul Milleproroghe: si nominano nuovi prefetti, portati a 207 quando le prefetture sono la metà, si abbonano 400 milioni a Roma quando tutti i comuni soffrono. Due ottimi provvedimenti per dar fiato alle stanche trombe della Lega Nord. E poi i soldi Ue parcellizzati per il Sud e per il lavoro su mille provvedimenti senza alcune strategia, con il solo obiettivo di non perderli. O ancora le deroghe al Patto di stabilità per comuni non virtuosi, che chiedono di stabilizzare i precari anche dove si sfora la pianta organica e niente per i comuni virtuosi che vogliono realizzare opere utili per la collettività”, elenca. “Questo Pd – conclude Faraone – con le grandi speranze che suscita, l’Italia, con le sue difficoltà e le sue grandi potenzialità, non può permettersi questo governo e i suoi errori. E non basta un ritocco, un rimpasto, o si cambia radicalmente o si muore”. Il responsabile Welfare della nuova segreteria renziana non è l’unico esponente del Pd a mettere pressione a Letta: “Il governo non ha più né alibi da vantare, né tempo da perdere. Il Pd, con il segretario Renzi, proporrà soluzioni concrete a partire dai prossimi giorni, l’esecutivo non si faccia attendere come Godot”. Lo afferma Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama. “Il collega Faraone ha elencato i tanti motivi di insoddisfazione accumulati in questi giorni – sottolinea il parlamentare – quanto alla gestione degli ultimi provvedimenti, ha fatto bene il presidente Grasso a ricordare che gli emendamenti al decreto Salva Roma sono stati suggeriti e comunque tutti approvati dal governo. Ora si cambi marcia per davvero”. Inevitabile la chiosa dall’altra parte politica. La prima a intervenire dal fronte Forza Italia è Mara Carfagna: “E’ partito il countdown per il governo Letta. Le elezioni si avvicinano”. Poi è il turno di Maurizio Gasparri, che gira la riflessione sul ruolo del vicepremier: “Ma Alfano ha capito dove si è infilato? Renzi e la Kyenge dettano l’agenda a base di ius soli, tasse sulla casa e altri disastri di sinistra. Ora gli fanno pure le pulci sulle poltrone, indubbiamente troppe per un apporto di voti parlamentari esiguo. Fino a quando prenderanno schiaffi? L’alibi della stabilità non regge più. Il governo è finito. Il progetto dei moderati no. E parte da Berlusconi, non certo da Enrico Letta”. Le prime voci di rimpasto erano arrivate dopo il caso Cancellieri e si sono fatte più insistenti con la decadenza dal Senato di Silvio Berlusconi e la fuoriuscita di Forza Italia dalla coalizione governativa. L’accusa, da vari fronti compreso quello renziano, è che ci sono troppi ministri che fanno capo ad Angelino Alfano e alla sua nuova formazione politica Ncd.                                                                          fonte

27/12/13

Mille proroghe dopo il brutto pasticcio del "salva Roma"| La solita italia?

I "dietrofront" del governo motivati dalla necessità di fare decreti con il massimo del rigore.
Cadranno le norme che non hanno urgenza e si varerà ciò che va davvero prorogato.
Un milleproroghe all'insegna della leggerezza, dentro ci sarà  ciò che va davvero prorogato. Accantonati i meno urgenti, come il salva-Venezia e la sanatoria edilizia sulle spiagge.

 Il colloquio chiarificatore dell’altro giorno tra Napolitano e Letta ha convinto il governo a non occuparsi delle norme eterogenee. Tanto più che a palazzo Chigi si resta indispettiti di fronte agli assalti dei parlamentari. Si cita il caso della legge di Stabilità: presentata in forma aperta al contributo parlamentare perché si voleva disegnare al meglio il taglio del cuneo fiscale, di tasse sul lavoro non s’è più parlato, bensì di qualsiasi altra esigenza localistica. Fabrizio Cicchitto, Ncd, usa parole colorite: «Una lezione per tutti: il governo deve fare i suoi decreti con grande rigore, rimanendo coerente con il tema fondamentale che li determina, perché ogni qual volta che se ne distacca su qualche punto ciò dà il destro alla Commissione Bilancio del Senato e a quella della Camera di aggiungere una serie di altre questioni che vanno da esigenze territoriali anche legittime, a richieste di lobby, ad autentiche marchette».
Gianni Letta

E allora ci sarà di sicuro la norma correttiva sugli affitti d’oro dei palazzi locati dalle istituzioni, per facilitare la revoca di contratti, così come il governo si è impegnato in Parlamento. Indispensabile decisione per svelenire i rapporti con il M5S. Ci saranno poi le norme non rinviabili dell’ex «Salva Roma», tra cui quella che ha permesso al Comune di Roma di redigere il bilancio. Il sindaco Ignazio Marino sta sulle spine: «Sono assolutamente rispettoso - dice - della saggezza del Presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio, che hanno ritenuto che il decreto fosse stato trasformato in un documento diverso da quello originario. Ma sono preoccupato per il bilancio...».

Nel Milleproroghe ci sarà quindi l’annunciata norma sul conflitto di interessi che proroga il divieto di incroci societari tra stampa e televisione. Il premier si era impegnato nel corso della conferenza stampa di fine anno a non essere disattento su questo tema, che dovrebbe essere ripreso alla grande nell’agenda di governo già a gennaio. In conclusione, il divieto di incroci proprietari nato con la legge Gasparri nel 2004, e che sarebbe decaduto il 31 dicembre 2013, resterà in vita.

Nel Milleproroghe non ci sarà, invece, la correzione della tassa rifiuti Tasi 2014: il governo ha deciso che l’intera partita dei tributi locali, per omogeneità di materia, finirà nel decreto Imu 2013 che è in corso di conversione e scade a fine gennaio. E ancora. Nel decreto ci sarà un capitolo che possiamo definire «Salva Venezia».

Oppure la proroga dei pagamenti fiscali per le zone alluvionate della Sardegna lo scorso 18 novembre. O ancora, tra le misure che sicuramente ci saranno, una riguarda il trasporto pubblico locale in Campania: senza un intervento in extremis, si rischia il blocco dei mezzi pubblici a Napoli e dintorni. Si moltiplicano gli appelli a «salvare» tante altre norme, però. Roberto Moraassut, Pd, chiede che sia confermato per un altro anno il blocco degli sfratti, «una delle vere e proprie proroghe urgenti, motivate e coerenti». Federico Fornaro, Pd anche lui, chiede di recuperare «altre norme importanti riguardanti i Comuni in dissesto, in primis Alessandria, tra cui l’allungamento a 3 anni del termine per il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio».

Un’altra proroga in ballo riguarda i pagamenti per le imprese terremotate dell’Emilia, Lombardia e Veneto, in scadenza con il 31 dicembre. E poi ci sono gli inviti mirati a non salvare alcune norme contestate. Ermete Realacci, Pd, chiede di far morire definitivamente l’ipotesi di una sanatoria per le costruzioni in legno, non autorizzate, sulle spiagge demaniali. Enrico Zanetti, Scelta Civica, è contrarissimo a nuovi aumenti dell’addizionale Irpef a Roma: «Se il Governo proverà a rimetterla nel Milleproroghe, gliela bocceremo di nuovo in Aula».                                                      fonte
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