Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta Alfano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Alfano. Mostra tutti i post

10/01/14

Il vice premier minaccia la separazione immediata dal Governo se Pd introduce le nozze gay

Alfano: sarà crisi di governo se il Pd introdurrà nozze gay. E si fida di Renzi sulla legge elettorale 

“Noi in questo momento siamo in un Governo con la sinistra. Se non ci fossimo noi, la sinistra senza di noi riterrebbe normale legalizzare la canna, i matrimoni gay, le adozioni tra le coppie gay e aprire le frontiere agli immigrati”. Così il leader del Ncd Angelino Alfano. “Questo è il riformismo della sinistra, noi siamo dall’altra parte. In questi 13 mesi noi abbiamo fatto da scudo a tutto questo”, aggiunge Alfano. “In questo momento siamo alle perifrasi, è la stessa zuppa di sempre il jobs act e lo dimostra l’apertura da parte della Cgil". “Di fronte a tutto ciò che sta succedendo, il problema delle sedie nel governo non credo sia emergenziale. Se qualcuno lo porrà lo affronteremo. Ma non credo sia essenziale nel 2014. Quanto a me - continua - non ho incarichi nel mio partito. Ho deciso di continuare a occuparmi della vicenda del governo che è fondamentale”. Poi l'apertura a Renzi: “Ci va bene un’agenda dei tempi della legge elettorale che chiuda il percorso alla Camera nella prima settimana di febbraio. E’ la nostra apertura a Renzi: ci fidiamo e siamo convinti che Renzi non userà l’approvazione rapida della legge per tornare al voto. Non so da dove il Pd abbia tratto la convinzione” che Ncd vuole rinviare.

14/11/13

Altre 48 ore prima di tirare le somme| Berlusconi e Alfano si sono confrontati

Se il Senato voterà la sua decadenza sarebbe impossibile andare avanti. Questa la convinzione del Cavliere. Con un vertice di tre ore a Palazzo Grazioli alla corte di Berlusconi, Angelino Alfano varca il portone con alcune proposte «distensive»: Fedeltà al leader, ma slegata a quella per il governo; battaglia sulla decadenza, ma senza strappi sul «progetto Italia» e Consiglio Nazionale da vivere senza scissioni. Tre condizioni difficilmente accettabili da Berlusconi che vorrebbe intorno a sé una «testuggine» pronta ad avanzare anche verso i nuovi «attacchi della magistratura, che non mancheranno ad arrivare».

Se è vero che le oltre 3 ore di riunione, dove Berlusconi e Alfano si sono confrontati senza “filtri”, hanno cercato una ricucitura, i dettagli (come il dibattito negato al Consiglio Nazionale) parlano di un impasse che resta ad alta tensione ma che “chiamano” altre 48 ore prima di tirare le somme. Del resto Fitto non recede e non ha nessuna intenzione di concedere spazi all’avversario: «Io lealista della prima ora», sarebbe stato il dossier sul tavolo del Cavaliere, «e ora non mi metto da parte». E così resta sullo sfondo la possibile assenza dei governativi al Consiglio Nazionale. Anche se i due - Berlusconi e Alfano - da quello che viene riferito, non vogliono rompere ma comunque capiscono che la rottura resta sempre ad un passo.

Il nodo più controverso sembra essere quello del sostegno al governo. Berlusconi lo ripete come un mantra: con il via libera alla sua decadenza verrebbero meno i presupposti delle larghe intese. Non così la pensano i ministri Pdl, che continuano a tenere separati i piani del governo e delle sorti personali del Cavaliere.
Ma per Alfano sarebbe un errore trascinare il Paese nel baratro dell’instabilità. «Se non lavoriamo nell’interesse dell’Italia continueranno a mandarci a casa tutti: falchi e falchetti, centrodestra e centrosinistra», avverte Maurizio Lupi. Insomma, è su questo punto che si consuma il braccio di ferro che potrebbe portare alla scissione del Pdl. Nel Pdl il clima è irrespirabile. Fitto accusa con durezza Alfano di «ipocrisia»: il vicepremier, attacca il capofila dei lealisti, usa «parole dolci» ma «atti ostili» e così rischia di «fare la festa» al fondatore del Pdl. Parole al vetriolo, accompagnate da un fuoco di fila dei falchi, per rafforzare il concetto.

La verità, sostengono per tutta risposta i governativi, è che i lealisti vogliono fermare la mediazione che si è aperta tra il vicepremier e il Cav, su iniziativa di quest’ultimo, per evitare lo scontro e la spaccatura nel Consiglio nazionale di sabato. E di fronte all’ipotesi che il Pdl, ministri per primi, lavorino a un rinvio del voto del Senato, arriva immediato lo stop del Pd. «Non è pensabile nessuna ipotesi di slittamento: è inutile che il Pdl cerchi alibi», dichiara Danilo Leva, responsabile Giustizia del Pd. E anche Beppe Grillo torna a occuparsi del Cav per ricordare che «non è un perseguitato, ma un delinquente». Intanto, l’avvocato Franco Coppi mette in chiaro che l’ipotesi di una grazia «è tramontata». Dunque è sul fronte parlamentare che si giocherà la partita più cruenta sul destino del leader Pdl. Che il giorno dopo la sua cacciata dal Senato sembra determinato, salvo ripensamenti, a staccare la spina al governo.                                                                                                           fonte

11/11/13

Attente "colombe": "Ricordatevi come è andata con Fini"

Ormai il Cavaliere esclude la collaborazione con il Pd se si voterà per la sua decadenza. "Come può pretendere il Partito democratico che i nostri senatori e i nostri ministri continuino a collaborare con chi, violando le leggi, compie un omicidio politico, assassina politicamente il leader dei moderati?"
Risponde a distanza all'invito del segretario del Pdl Angelino Alfano intervistato, che lo esortava a sostenere Letta anche in caso di decadenza, in una intervista all' Huffington Post.
Rivolgendosi poi ai senatori “colombe” del Pdl, in vista della discussione e del voto al Senato del 27 novembre. Ricorda loro il ‘caso’ di Gianfranco Fini, invitandoli a “non commettere errori che li segnerebbero per tutta la vita” E suggerisce: “A loro dico: se si contraddicono i nostri elettori, non si va da nessuna parte".
Ex Premier
Anche Fini e altri ebbero due settimane di spazio sui giornali, ma poi è finita come è finita”. Poi prosegue: ”Li inviterei ad ascoltare i cittadini sia sulla legge di stabilità che sulla mia decadenza. E ricordino che il tema non è tanto quello di essere leali a Silvio Berlusconi, ma quello di essere leali ai nostri elettori e ai programmi su cui ci hanno dato il consenso”.
Berlusconi esclude poi qualsiasi possibilità di rottamare il partito. Un’ipotesi che definisce “una fantasia fondata sul nulla”. In vista del consiglio nazionale, l’ex presidente del Consiglio si sofferma sulla riorganizzazione di Forza Italia e sul suo modello organizzativo. “Mi hanno dato anche dello ‘sfasciacarrozze – dice -, ma nel mio lavoro (dall’urbanistica alle comunicazioni, dallo sport alla politica), ho sempre fatto il contrario. Ho sempre cercato di mettere insieme e usare al meglio tutte le risorse umane possibili, valorizzando al massimo le capacità di ciascuno”. “Nel nostro movimento – aggiunge – esiste un patrimonio di persone, di parlamentari, di consiglieri regionali, provinciali e comunali, di dirigenti sul territorio, di militanti che va assolutamente salvaguardato. A questo patrimonio dobbiamo cercare di aggiungere altri protagonisti del mondo dell’impresa, delle professioni, della cultura, del lavoro, per rinnovare la nostra passione e il nostro entusiasmo e fare sempre di più”.
Nel corso dell’intervista, Berlusconi interviene anche sulla legge di stabilità che “va cambiata profondamente, come noi ci accingiamo a fare in Parlamento”. A motivare la sua c’è ”la sorpresa inaccettabile del ritorno mimetizzato della tassa sulla prima casa, cosa per noi assolutamente insostenibile”. Ma le critiche alla manovra si spingono oltre l’ipotesi dell’Imu e riguardano una crescita economica che, finora, è stata disattesa. “Serviva uno choc positivo, una frustata che ci aiutasse a cogliere la ripresa. E invece – aggiunge l’ex premier – sono venute fuori molte misure rinunciatarie. Ma quello che è più grave è la non comprensione di ciò che accade nel Paese. Dalla pubblicità ai consumi di energia, dalle auto agli elettrodomestici, dell’abbigliamento fino ai consumi alimentari, tutto dimostra che c’è paura e depressione”.

                                                                                                                                                     fonte
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.