Il-Trafiletto
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02/04/14

Senza Times New Roman si possono risparmiare milioni

Qual'è il miglior font da usare quando si scrive? Quando si cerca di scrivere un articolo, un libro, la propria tesina o un documento di lavoro una delle prime cose da fare prima di iniziare è scegliere il font più adeguato.
Il carattere più utilizzato è il Times New Roman ma vi siete mai chiesti quali sia quello più economico per la stampa?

Questa domanda se l'è posta un giovane americano di origine indiane, Suvir Mirchandani, che tramite un apposito software (APFill Ink Coverage) ha scoperto lo spreco di inchiostro di questo famosissimo carattere i cui tratti sono molto più marcati rispetto ad altri. 
La soluzione? Garamond, individuato come il carattere più economico che offrirebbe una netta riduzione dell'inchiostro.  

Font Garamond
Il giovane Suvir è riuscito nella sua scoperta cercando un metodo per ridurre i costi dentro la sua scuola. E immaginate la felicità della Dorseyville Middle School quando, davanti a questo progetto, riesce a ridurre la spesa dei toner del 24% abbassando i costi di 21milla dollari l'anno!

Ma Mirchandani non si ferma e decide di fare qualche calcolo in più. Considerando le spese che il governo Americano deve affrontare di inchiostro e stampa. E con la sua rivoluzionaria idea di passare a Garamond scopre che gli USA potrebbero risparmiare sui 400 milioni di dollari!
Questa notizia, cosi sorprendete, è arrivata fino alla CNN.

03/03/14

Acqua | Mai stato cosi semplice renderla pura! Basta un filtro di ramo di pino.

Acqua: mai stato cosi semplice renderla pura! Basta un filtro di ramo di pino. 
Filtrare questo bene cosi prezioso e icona di vita, l’acqua, non è mai stato così semplice, economico e sopratutto ecologico!

Un team di ricercatori del Mit di Boston afferma infatti di essere riuscito a eliminare il 99% dei batteri di E.coli presenti in una sorgente d’acqua, facendola scorrere tramite un filtro ricavato dal ramo di un pino o altri tipi di alburno (la parte più giovane del legno degli alberi).

Il filtro realizzato e collaudato dai ricercatori, che presentano la loro proposta sulle pagine di Plos One, è capace di produrre circa 4 litri di acqua potabile al giorno ed è stato ideato per le zone rurali in cui è difficile realizzare sistemi di filtrazione avanzata. Infatti, come spiega Rohit Karnik, tra gli autori dello studio: “Le membrane di filtrazione di oggi hanno pori nanometrici che non sono qualcosa che si può produrre molto facilmente in un garage. L’idea qui invece è che non abbiamo bisogno di fabbricare una membrana, perché è facilmente disponibile. Basta prendere un pezzo di legno e farne un filtro”.
Filtro ricavato dal ramo di un pino

Ma a parte le difficoltà di realizzazione, il sistema messo a punto dai ricercatori del Mit è anche economico ed ecologico, rispetto ai metodi che utilizzano i depuratori a base di cloro, le membrane di filtrazione o lo stesso bollire. Il principio di funzionamento si ispira alla naturale capacità dell’alburno di filtrare le particelle più grandi di 70 nanometri, come racconta Nature World News. Abbastanza cioè per tener fuori i batteri ma non i virus.

Al momento il progetto dei ricercatori è solo agli inizi. L’idea infatti è sia quella di testare diversi tipi di legno, supponendo che alcuni abbiano capacità di filtro migliori di altre, che di trovare modi per evitare che lo stesso filtro si secchi, compromettendone le capacità.
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