Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta legge di stabilità. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta legge di stabilità. Mostra tutti i post

25/10/14

"A scuola si può avere il posto di ruolo per concorso" | Si esprime cosi il sottosegretario

Saranno 150.000 gli insegnanti che verranno assunti nell'a.s. 2015/16 e 40.000 durante i 3 anni successivi. 


A dare conferma riguardo gli intenti del Governo di mantenere quanto sopra è il sottosegretario Toccafondi, assicurando che tale proposta potrà avere luogo grazie alla modifica nello stanziamento finanziario previsto nella Legge di Stabilità e definitivamente nella versione "bollinata" dalla Ragioneria di Stato.

Il 23 corrente mese il programma di riforma della scuola, "La Buona Scuola" ha fatto capolino in quel di Cagliari sfruttando l'occasione, ancora una volta, di affrontare il gravoso problema del precariato. Si parte dal dato di fatto relativo allo svuotamento delle graduatorie ad esaurimento e del concorso 2012, con un progetto straordinario di assunzioni di ruolo nel 2015/16.

La certezza del piano giunge dai finanziamenti avuti nella Legge di Stabilità e che il Ministro e il suo team difendono a spada tratta. In fin dei conti, il 26 del prossimo mese, si attende la sentenza della Corte Europea che potrebbe condannare l'Italia per avere abusato dei contratti a tempo determinato. "Lo scopo, aveva reso noto tramite un tweet il 22 Ottobre il Ministro, trovandosi a Bari " è quello di terminare una volta per tutte il metodo del precariato".
Il sottosegretario al Governo
Gabriele Toccafondi

In contrapposizione a quanto detto finora fa la sua comparsa la delusione di coloro che restano fuori dal piano, gli insegnanti abilitati della II fascia delle Graduatorie di istituto, alcuni dei quali lavorano più o meno stabilmente con le supplenze e temono di non riuscire più ad avere neanche quelle. Ma ad essere criticata è pure l'idea del concorso, il cui bando dovrebbe essere reso noto nella primavera del 2015, le prove potranno essere svolte nel corso del 2016 e quindi il via alle assunzioni per i successivi 3 anni scolastici.

 "Nella legge di stabilità - ha fatto chiarezza il rappresentante del Governo - i fonsi, un miliardo, per le immissioni e per l'alternanza scuola lavoro esistono. Lo mettiamo in atto al fine di dare una possibilità in più ai giovani. Perché la scuola è fatta per loro. Con i concorsi per il successivo triennio diamo anche un segnale in più ai precari più giovani, ai Tfa. Ma con un punto fermo - ha concluso Toccafondi - a scuola si entra per concorso".


22/10/14

Tagli ed esoneri senza fine | La riforma del governo prevede tagli per 2000 posti ATA

La legge stabilità non è soltanto investimenti: previsti ben 2000 posti in meno per personale ATA. I dettagli nel particolare riguardo i tagli eseguiti nel settore dell'insegnamento, previsti dalla Legge di Stabilità 2015. 


Al taglio previsto degli esami di maturità previsto nella Legge di Stabilità 2015, si vanno ad aggiungere altre "tagliate" nel segmento riguardante l'insegnamento.

Il taglio che più salta all'attenzione dell'opinione pubblica, è l'approvazione degli esoneri e semiesoneri per i membri che collaborano con il dirigente scolastico. Quanto detto, avrà luogo a partire dal 1 settembre 2015 e tenendo presente l'applicazione all'organico dell'autonomia, funzionale all'attività d'insegnamento e di educazione negli istituti scolastici.

Le supplenze ATA.
Per quel che concerne le supplenze ATA, a partire dal 1 settembre 2015, i dirigenti scolastici non potranno assegnare le supplenze brevi facenti riferimento all'articolo 1 del comma 78 della legge 23 dicembre 1996, n. 662, a: personale facente parte al profilo professionale di assistente amministrativo, fatta eccezione espressa le istituzioni scolastiche il cui relativo organico di diritto abbia meno di 3 posti; personale appartenente al profilo di assistente tecnico; personale appartenente al profilo di collaboratore scolastico, per i primi 7 giorni di assenza.

Si potrà provvedere all'assenza eventuale, tramite attribuzione al personale in servizio delle ore erogate in più. In base a quanto si apprende nella legge di stabilità, le ore in eccesso per provvedere alla sostituzione dei colleghi assenti, possono essere assegnate dal dirigente scolastico pure al personale collaboratore scolastico. Il MOF sarà destinato prioritariamente alle ore eccedenti.

Legge di stabilità: ancora tagli alla scuola

29/12/13

Renzi: "Cambiare registro" e Letta ricomincia a ballare

Dalla segreteria del Pd arriva un monito a Letta: "Cambiare registro". Renzi imputa al governo tutta una serie di errori e lo incalza: "Serve un cambio di passo radicale o si muore" legge di stabilità? "E' di galleggiamento".

Governo, Faraone (segreteria Pd) a Letta: ‘Filotto impressionante di errori, marchette’Il responsabile Welfare del partito nominato da Matteo Renzi attacca il premier e l'esecutivo: "Serve un cambio di passo radicale o si muore". Legge di stabilità? "E' di galleggiamento". Il renziano Marcucci: "Tanti motivi di insoddisfazione". Forza Italia attacca. Carfagna: "Le elezioni si avvicinano". Gasparri: "Governo finito"

Enrico Letta
 La nuova segreteria Pd targata Matteo Renzi avverte il governo Letta. “Un filotto impressionante” di errori, quelli commessi dall’esecutivo, sostiene Davide Faraone, responsabile Welfare del Partito democratico e collaboratore del sindaco di Firenze, in un post su Facebook chiede al governo e al premier un cambio radicale di passo. “Non basta un ritocco, un rimpasto, o si cambia radicalmente o si muore. Mentre noi lavoriamo ad un’agenda con dentro grandi riforme per il Paese, con tempi certi di realizzazione, al governo e in Parlamento, con il suo bicameralismo perfetto (un vero ossimoro) c’è chi brucia tutto. Così non va”, sottolinea Faraone su Fb. “Eletto Matteo Renzi si azzera il contagiri e si riparte”. Poi via all’elenco di quelli che, a suo avviso, sono errori. “Non elencherò gli errori del passato, ma – osserva Faraone – se metto uno dietro l’altro gli errori commessi da questo governo, dal giorno dell’elezione del nuovo segretario Pd, 15 dicembre, fino ad oggi (appena 13 giorni) viene fuori un filotto impressionante: una legge di stabilità di galleggiamento (poco per il futuro), le slot machine, gli affitti d’oro, il provvedimento su Roma capitale. Se chiedi la fiducia ai parlamentari della Repubblica, se chiedi il sostegno in bianco ai deputati della maggioranza, lo fai per provvedimenti alti, utili per il Paese, non per legittimare decine e decine di inutili marchette, incalza Faraone. “E poi sul Milleproroghe: si nominano nuovi prefetti, portati a 207 quando le prefetture sono la metà, si abbonano 400 milioni a Roma quando tutti i comuni soffrono. Due ottimi provvedimenti per dar fiato alle stanche trombe della Lega Nord. E poi i soldi Ue parcellizzati per il Sud e per il lavoro su mille provvedimenti senza alcune strategia, con il solo obiettivo di non perderli. O ancora le deroghe al Patto di stabilità per comuni non virtuosi, che chiedono di stabilizzare i precari anche dove si sfora la pianta organica e niente per i comuni virtuosi che vogliono realizzare opere utili per la collettività”, elenca. “Questo Pd – conclude Faraone – con le grandi speranze che suscita, l’Italia, con le sue difficoltà e le sue grandi potenzialità, non può permettersi questo governo e i suoi errori. E non basta un ritocco, un rimpasto, o si cambia radicalmente o si muore”. Il responsabile Welfare della nuova segreteria renziana non è l’unico esponente del Pd a mettere pressione a Letta: “Il governo non ha più né alibi da vantare, né tempo da perdere. Il Pd, con il segretario Renzi, proporrà soluzioni concrete a partire dai prossimi giorni, l’esecutivo non si faccia attendere come Godot”. Lo afferma Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama. “Il collega Faraone ha elencato i tanti motivi di insoddisfazione accumulati in questi giorni – sottolinea il parlamentare – quanto alla gestione degli ultimi provvedimenti, ha fatto bene il presidente Grasso a ricordare che gli emendamenti al decreto Salva Roma sono stati suggeriti e comunque tutti approvati dal governo. Ora si cambi marcia per davvero”. Inevitabile la chiosa dall’altra parte politica. La prima a intervenire dal fronte Forza Italia è Mara Carfagna: “E’ partito il countdown per il governo Letta. Le elezioni si avvicinano”. Poi è il turno di Maurizio Gasparri, che gira la riflessione sul ruolo del vicepremier: “Ma Alfano ha capito dove si è infilato? Renzi e la Kyenge dettano l’agenda a base di ius soli, tasse sulla casa e altri disastri di sinistra. Ora gli fanno pure le pulci sulle poltrone, indubbiamente troppe per un apporto di voti parlamentari esiguo. Fino a quando prenderanno schiaffi? L’alibi della stabilità non regge più. Il governo è finito. Il progetto dei moderati no. E parte da Berlusconi, non certo da Enrico Letta”. Le prime voci di rimpasto erano arrivate dopo il caso Cancellieri e si sono fatte più insistenti con la decadenza dal Senato di Silvio Berlusconi e la fuoriuscita di Forza Italia dalla coalizione governativa. L’accusa, da vari fronti compreso quello renziano, è che ci sono troppi ministri che fanno capo ad Angelino Alfano e alla sua nuova formazione politica Ncd.                                                                          fonte

27/12/13

Mille proroghe dopo il brutto pasticcio del "salva Roma"| La solita italia?

I "dietrofront" del governo motivati dalla necessità di fare decreti con il massimo del rigore.
Cadranno le norme che non hanno urgenza e si varerà ciò che va davvero prorogato.
Un milleproroghe all'insegna della leggerezza, dentro ci sarà  ciò che va davvero prorogato. Accantonati i meno urgenti, come il salva-Venezia e la sanatoria edilizia sulle spiagge.

 Il colloquio chiarificatore dell’altro giorno tra Napolitano e Letta ha convinto il governo a non occuparsi delle norme eterogenee. Tanto più che a palazzo Chigi si resta indispettiti di fronte agli assalti dei parlamentari. Si cita il caso della legge di Stabilità: presentata in forma aperta al contributo parlamentare perché si voleva disegnare al meglio il taglio del cuneo fiscale, di tasse sul lavoro non s’è più parlato, bensì di qualsiasi altra esigenza localistica. Fabrizio Cicchitto, Ncd, usa parole colorite: «Una lezione per tutti: il governo deve fare i suoi decreti con grande rigore, rimanendo coerente con il tema fondamentale che li determina, perché ogni qual volta che se ne distacca su qualche punto ciò dà il destro alla Commissione Bilancio del Senato e a quella della Camera di aggiungere una serie di altre questioni che vanno da esigenze territoriali anche legittime, a richieste di lobby, ad autentiche marchette».
Gianni Letta

E allora ci sarà di sicuro la norma correttiva sugli affitti d’oro dei palazzi locati dalle istituzioni, per facilitare la revoca di contratti, così come il governo si è impegnato in Parlamento. Indispensabile decisione per svelenire i rapporti con il M5S. Ci saranno poi le norme non rinviabili dell’ex «Salva Roma», tra cui quella che ha permesso al Comune di Roma di redigere il bilancio. Il sindaco Ignazio Marino sta sulle spine: «Sono assolutamente rispettoso - dice - della saggezza del Presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio, che hanno ritenuto che il decreto fosse stato trasformato in un documento diverso da quello originario. Ma sono preoccupato per il bilancio...».

Nel Milleproroghe ci sarà quindi l’annunciata norma sul conflitto di interessi che proroga il divieto di incroci societari tra stampa e televisione. Il premier si era impegnato nel corso della conferenza stampa di fine anno a non essere disattento su questo tema, che dovrebbe essere ripreso alla grande nell’agenda di governo già a gennaio. In conclusione, il divieto di incroci proprietari nato con la legge Gasparri nel 2004, e che sarebbe decaduto il 31 dicembre 2013, resterà in vita.

Nel Milleproroghe non ci sarà, invece, la correzione della tassa rifiuti Tasi 2014: il governo ha deciso che l’intera partita dei tributi locali, per omogeneità di materia, finirà nel decreto Imu 2013 che è in corso di conversione e scade a fine gennaio. E ancora. Nel decreto ci sarà un capitolo che possiamo definire «Salva Venezia».

Oppure la proroga dei pagamenti fiscali per le zone alluvionate della Sardegna lo scorso 18 novembre. O ancora, tra le misure che sicuramente ci saranno, una riguarda il trasporto pubblico locale in Campania: senza un intervento in extremis, si rischia il blocco dei mezzi pubblici a Napoli e dintorni. Si moltiplicano gli appelli a «salvare» tante altre norme, però. Roberto Moraassut, Pd, chiede che sia confermato per un altro anno il blocco degli sfratti, «una delle vere e proprie proroghe urgenti, motivate e coerenti». Federico Fornaro, Pd anche lui, chiede di recuperare «altre norme importanti riguardanti i Comuni in dissesto, in primis Alessandria, tra cui l’allungamento a 3 anni del termine per il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio».

Un’altra proroga in ballo riguarda i pagamenti per le imprese terremotate dell’Emilia, Lombardia e Veneto, in scadenza con il 31 dicembre. E poi ci sono gli inviti mirati a non salvare alcune norme contestate. Ermete Realacci, Pd, chiede di far morire definitivamente l’ipotesi di una sanatoria per le costruzioni in legno, non autorizzate, sulle spiagge demaniali. Enrico Zanetti, Scelta Civica, è contrarissimo a nuovi aumenti dell’addizionale Irpef a Roma: «Se il Governo proverà a rimetterla nel Milleproroghe, gliela bocceremo di nuovo in Aula».                                                      fonte

21/12/13

A favore 258 deputati, contro 103, 3 astenuti: la Camera approva la legge di stabilità

Approvata!. Ora i testi passeranno al Senato per il sì definitivo. A favore della legge di stabilità hanno votato 258 deputati, contro 103, 3 si sono astenuti.
Il dialogo Enti locali, Comuni e governo, dopo alle minacce di ritorsioni, ha ripreso. I Comuni da giorni minacciano infatti ritorsioni: non ce la fanno a chiudere i bilanci e sono 'investiti' da una vera e propria valanga di novità normative (dalla mini-Imu alla Tasi, passando per le società partecipate). Ma il governo tenta ancora la via del dialogo. Ad esempio il ministro per gli Affari regionali, 

Parlamento
Graziano Delrio, annuncia un'importante novità: è infatti in arrivo un decreto legge per rimpinguare i soldi previsti dalla Legge di Stabilità per le detrazioni Tasi che passerebbero dai 500 milioni attuali a 1,2-1,3 miliardi. E anche il premier Letta, tende la mano : ''questa - dice da Bruxelles - è la prima legge di stabilità che dà ai Comuni e non taglia''. Il governo farà ''attenzione'' alle questioni poste ma - aggiunge - ''invito i Comuni ad avere un atteggiamento dialogante, perché con il dialogo i problemi si risolvono''.
Il premier spera di riannodare una situazione che ieri sembrava prossima allo strappo con l'appello dei sindaci direttamente a Giorgio Napolitano (lamentavano un taglio da 1,5 miliardi) e l'accusa dritta al ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, reo di avere - diceva il presidente Anci, Piero Fassino - ''un atteggiamento pregiudiziale verso i Comuni''. Se quindi in parte sul tema 'casa' si profila una soluzione, molte sono le novità che riguardano le amministrazioni locali. Ad esempio, secondo Anci e Cgil ''la necessaria riforma del sistema delle società partecipate dalle Pubbliche amministrazioni non può avvenire con interventi contraddittori e frammentari, come è avvenuto con la legge di Stabilità, le cui misure in materia, in particolare su istituzione e aziende speciali hanno l'effetto di colpire i servizi alla persona ( nidi, scuole dell'infanzia e servizi di assistenza) gestiti dai Comuni, e la preziosa risorsa lavoro impiegata''. E malumore diffuso si respira anche tra le Regioni per quanto riguarda trasporti, sanità e tagli vari. ''La spesa pubblica regionale ammonta al 22% di quella nazionale - dice ad esempio la presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini - ma con i loro tagli gli enti pubblici locali hanno contribuito a una diminuzione globale della spesa del 34% in tre anni. Si stanno chiedendo dallo Stato centrale sacrifici soprattutto a Regione e Comuni, proprio quegli enti che sono poi chiamati a garantire ai cittadini i servizi essenziali, come la sanità e il trasporto pubblico''.                                                                                                              fonte ANSA

28/11/13

Il Senato approva legge di stabilità,

Il Senato apre le porte alla legge di stabilità approvando i contenuti in prima lettura. Il provvedimento passa adesso all'esame della Camera. Stamani, l'Aula di palazzo Madama ha provveduto a dare la sua approvazione riguardo la Nota di variazione del Bilancio.

Invece in nottata quella riguardante il Ddl di Stabilità da parte di Palazzo Madama. L'Assemblea ha approvato ootretutto, il Ddl di Bilancio facendo così passare liberamente tutto il complesso della manovra 2014. I numeri che hanno permesso permesso alla Nota di essere approvata, sono stati: 205 sì e 69 no mentre il Ddl di Bilancio ha avuto a sostegno: 162 sì e 115 no.
Dunque nelle prime ore del mattino, la Nota ha ottenuto il via libera del Governo.

 La manovra sale cosi facendo, da 12,4 a oltre 15 miliardi.
La manovra del governo sale, dopo il passaggio al Senato, da 12,4 a 15 miliardi di euro nel 2014. È quanto emerge dalle tabelle. Il totale di minori spese e maggiori entrate è circa 2,7 miliardi, di cui 1,2 miliardi di maggiori entrate. Il saldo migliora di quasi 175 milioni. L'impatto sul deficit 2014 scende da 2,7 a 2,5 miliardi.

Senato Italiano
Legnini: alla Camera si può rafforzare norma su scudo fiscale «Il rafforzamento della norma sul cuneo fiscale attraverso i proventi arrivati dalla spending review», sollecitato dalle parti sarà una delle modifiche al Ddl Stabilità su cui si potrà intervenire alla Camera.

Lo conferma il sottosegretario alla Presidenza, Giovanni Legnini, interpellato a margine di un workshop sulla «Comunicazione per la Macroregione Adriatico-Ionica», dopo l'apertura del presidente del Consiglio, Enrico Letta.
Sì del Senato al maxi-emendamento.
In nottata è arrivato il via libera dell'aula del Senato alla fiducia posta dal Governo sul maxiemendamento sostitutivo della legge di Stabilità. I sì sono stati 171, i no 135.
Per ottenere la fiducia ne sarebbero bastati 154.

25/11/13

Per una Trise che muore c'è una Iuc che nasce!

Nemmeno il tempo di far vedere la luce del sole che la neonata Trise muore! Ma per una Trise che muore c'è una Iuc che nasce. No, non sto raccontando la prefazione di una fiaba o meglio di un racconto fantasy, bensì della nuova Imposta unica comunale, che infatti, si chiamerà "Iuc". Non verrà appliccata alla prima casa e l'aliquota massima sarà del 10,6 per mille.

Secondo le previsioni Iuc porterà in dote ai sindaci italiani ulteriori 500 milioni da destinare alle detrazioni sulle abitazioni principali in particolaremper le famiglie più deboli. È questo il contenuto dell'emendamento dei relatori del ddl Stabilità, depositato in commissione bilancio al Senato.

Iuc la nuova Imposta unica Comunale
 Si sta ancora lavorando per trovare le risorse che possano coprire la deducibilità della vecchia Imu e della nuova Iuc da parte delle imprese - deducibilità ai fini Ires e Irpef nella misura del 30%, contro il 20% previsto dal governo con il disegno di legge di stabilità. Nessuna modifica invece alle aliquote della componente servizi (Tasi), l'1 per mille a regime e del 2,5 per mille per l'anno d'imposta 2014.

In base quanto precisato dal sottosegretario Legnini, la nuova Iuc rinomina di fatto la tassazione sulla casa, con l'Imu che non sarà più dovuta, la parte dei servizi con la Tasi e quella sui rifiuti con la Tari. Il Pdl e ora anche Ncd la spuntano, almeno formalmente, sull'esclusione dell'abitazione principale dalla nuova imposta comunale.

Il Pd tiene fermo il principo federalista del prelievo lasciando ai sindaci la decisione sulle detrazioni da applicare sulla prima casa, e che di fatto consentiranno di non far pagare l'imposta a quanti con la nuova Tasi sarebbero stati a chiamati a farlo per la prima volta.

14/11/13

Salta l'aumento ai 12mila euro di reddito della no tax area: mancano le coperture.

Salta l'aumento ai 12mila euro di reddito della no tax area.  mancano le coperture.
Legge di Stabilità, Saccomanni: "Manterremo i saldi invariati". Ora si punta a concentrare il taglio del cuneo nella fascia 15-20 mila euro.
Unione Europea preoccupata per il numero degli emendamenti alla legge di Stabilità"
Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni lo dice dopo aver incontrato il commissario europeo Olli Rehn.
Incontro che all'ordine del giorno aveva la legge di Stabilità italiana. Le proposte di modifiche non sono piaciute a Bruxelles e il ministro italiano ha spiegato al commissario "che è una parte normale del processo e che il governo è impegnato a mantenere i saldi, pur essendo aperto a modifiche".
Intanto sono state dichiarati inammissibili per difetto di copertura gli emendamenti presentati da senatori del Pdl e del Pd per innalzare la "no-tax area" dell'Irpef a 12mila euro: in pratica, chi avesse guadagnato meno di quella cifra sarebbe stato esentato dal pagamento delle tasse. Lo ha deciso la presidenza della Commissione Bilancio del Senato nella seduta di ieri sera, come risulta dal resoconto.
I relatori dell'emendamento, ritenuto quindi troppo costoso, ora puntano a concentrare il taglio del cuneo fiscale sotto il tetto dei 30mila euro e in particolare a concentrare le detrazioni nella fascia 15-20mila euro. E' questo l'orientamento di Commissione Bilancio e governo a quanto riferisce il relatore del Pd, Giorgio Santini. "L'estensione dell'area degli esenti a 12mila euro è stata una suggestione mediatica, avrebbe assorbito tutte le risorse disponibili - spiega Santini - solo l'equiparazione dell'esenzione per pensionati e lavoratori dipendenti, pari a un aumento di 500 euro, sarebbe costata 1,2 miliardi. Ora puntiamo invece ad aumentare le detrazioni Irpef riservando il taglio del cuneo fiscale alla sola area dei 30mila euro e concentrando in particolare le risorse possibili sugli sgravi per i redditi fino a 15, 20mila euro - spiega il senatore del Pd - i benefici aumenteranno nella triennalità, con un aumento graduale degli stanziamenti nel 2015 e nel 2016".
Sulla questione delle spiagge è invece nuovamente tornato il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, ai microfoni di Radio Anch'io: "Nel governo nessuno ha mai pensato di vendere le spiagge o gli arenili". Per Baretta il tema è stato piuttosto nel governo quello della "discussione sulle concessioni da cui prendiamo molto poco. Ci può essere una valutazione sulle aree non strategiche per il demanio, non le spiagge che sono inalienabili. Quello che serve - ha concluso - è una legge quadro che riordini l'intero settore".                                                                                          fonte

12/11/13

Fino a 12mila euro niente tassa | Accordo nella maggioranza per esenzione dall'Irpef

Accordo nella maggioranza per alzare la soglia di esenzione dall'Irpef. Restano disaccordi sulla tassa per la prima casa. il centro destra chiede di ridurre la Tobin tax e chiede: niente multa né interessi a chi versa l'80% del dovuto al fisco.
La Legge di Stabilità inizia con l'annoso problema del cuneo fiscale e della tassazione sulla casa, mentre dal centrodestra torna la proposta di un condono fiscale e contributivo. 
Pd e Pdl sono al lavoro per modificare il cuneo fiscale con l'obiettivo di abbassare il costo del lavoro e aumentare il peso delle buste paga dei dipendenti. La prima proposta passa per l'esenzione dall'Irpef dei redditi inferiori ai 12.000 euro (oggi al tetto di 8mila euro l'anno per i lavoratori dipendenti, 7.500 per i pensionati). E' il contenuto di due emendamenti alla legge di stabilità - uno proveniente dalle file del Pdl (prima firmataria Anna Cinzia Bonfrisco), l'altro da quelle del Pd (primo firmatario Giancarlo Sangalli) - per modificare il cuneo fiscale. Il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, ha comunque osservato che è ancora "presto per parlare di intese" sugli emendamenti concernenti la "no-tax area".
La copertura, circa 1,8 miliardi di euro, è garantita da tagli di spesa delle amministrazioni pubbliche. In base ai testi, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della Pa e le società controllate dalle stesse amministrazioni "non possono effettuare spese per consumi intermedi di ammontare superiore al 70% della spesa sostenuta" nel 2012. Secondo la relazione tecnica la copertura di 1,8 miliardi non considera "la perdita di gettito dei Comuni e delle Regioni per effetto della riduzione delle entrate relative alle addizionali comunali e regionali all'Irpef".

In un altro emendamento l'ex ministro del lavoro, Maurizio Sacconi (attuale presidente della Commissione Lavoro al Senato) ha proposto di tassare tutto il salario di produttività al 10% sostituendo così il taglio del cuneo fiscale. L'imposta al 10% si applicherebbe solo ai redditi inferiori ai 40.000 euro annui su una retribuzione lorda non superiore ai 6.000 euro.

Condono fiscale e Tobin tax. In serata sono arrivati dal Pdl due ulteriori emendamenti destinati a polemica certa in maggioranza. Il primo, firmato dal senatore Andrea Mandelli, ripropone una sanatoria fiscale e contributiva dei debiti pregressi fino al 31 dicembre 2012 senza corrispondere gli interessi di mora e sanzioni con il pagamento di una somma pari all'80% dell'imposta iscritta a ruolo. Il secondo, sottoscritto da 11 senatori (primo firmatario Gian Carlo Sangalli), propone di ridurre la neonata Tobin tax sulle transazioni finanziarie, di cui invece il testo varato dal governo prevede un aumento dal 2014. Nella proposta Pdl, la Tobin tax va riscritta, riducendo dal primo marzo 2014 le relative aliquote e estendendone l'applicazione. La norma stabilisce la riduzione dell'aliquota dell'imposta allo 0,01% del valore della transazione per le operazioni effettuate in borsa (dal 2014 sarebbe salita allo 0,2%). Se sul fronte del lavoro Pd e Pdl sembrano poter trovare un accordo, la casa continua a dividere i due partiti: il Pdl chiede infatti lo stop alla tassa sulla prima casa anche con il nuovo regime della Tasi con coperture che dal 2014 potrebbero arrivare per 1,2 miliardi dalla spending review. Il presidente dei senatori del Pdl, Renato Brunetta, promette battaglia al governo e intanto si battezza una nuova tassa: dal 2014 potrebbe arrivare il Tuc, il Tributo unico comunale, in sostituzione dell'Imposta municipale propria. Sarebbe così decretato lo stop alla Trise (composta di Tari e Tasi) e ci sarebbe un nuovo successore dell'Imposta municipale propria. Lo prevede nel dettaglio un emendamento del relatore del Pdl, Antonio d'Alì, che elimina gli articoli da 19 a 23 dell'articolato sulla riforma della tassazione immobiliare e stabilisce che "in attesa del riordino complessivo dell'imposizione immobiliare, a decorrere dall'anno 2014, l'imposta municipale propria è sostituita dal Tributo unico comunale", denominato Tuc, "in misura del 10,6 per mille da applicare sugli immobili e sui servizi indivisibili articolato in due componenti. Il Tuc - si legge nell'emendamento del relatore - sostituisce, per la componente immobiliare, l'imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi ai beni non locati, e l'imposta comunale sugli immobili; per la parte dei servizi, i costi relativi alla gestione dei servizi indivisibili". Inoltre, l'emendamento stabilisce che la rivalutazione delle rendite catastali è ridotta di 10 punti per ogni categoria per il 2014 e di altri 10 punti per il 2015.yy

Sempre con un emendamento a firma d'Alì, il Pdl ha presentato l'annunciata proposta sulla vendita degli stabilimenti balneari, con diritto di prelazione degli attuali titolari delle concessioni, per coprire le minori entrate che deriverebbero dalla Tuc. Si legge: "Le aree ricomprese nell'ambito del demanio marittimo oggetto di concessione per l'esercizio di attività con finalità turistiche-ricreative ed occupate da manufatti di qualsiasi genere connessi al suolo, ivi comprese le aree occupate da strutture e attrezzature alle medesime attività asservite, sono individuate con atto ricognitivo dirigenziale dall'Agenzia del Demanio ed escluse dal demanio marittimo, in quanto non più utilizzate per i pubblici usi del mare, con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con quello dell'Economia". Frena il vice ministro dell'Economia, Fassina, che dice: "La vendite delle spiagge non è nell'interesse del Paese".

D'altra parte, invece, un emendamento firmato da 13 senatori del Pd prevede di aumentare l'aliquota base della Tasi fissata dal Ddl Stabilità dall'1 per mille, all'1,5. Contestualmente sull'abitazione principale viene proposta l'introduzione di una detrazione di 145 euro, esclusi gli immobili accatastati nelle categorie A1, A8 e A9. Un emendamento di Federico Fornaro, sempre Pd, prevede detrazioni sulla prima casa pari a 50 euro per ogni uno per mille di aliquota Tasi e di 12,50 euro per ogni figlio fino al quarto.

Canone Rai. Intesa perfetta tra Pd e Pdl sul canone Rai: due emendamenti diversi propongono entrambi di aumentare il canone della Rai di 6 euro a partire dal 1° gennaio del 2014 "al fine di assicurare le risorse spettanti all'emittenza radiotelevisiva locale".
                                                                                                                                                     fonte

10/11/13

Arriva la "Google Tax"? Si alla norma che fa emergere i profitti online

Arriva la “Google tax”: alla Camera ben 78 deputati hanno detto sì alla norma che punta a far emergere i profitti realizzati in Italia dalle società online straniere, ma Grillo è contro,e i deputati la votano. Dopo l’annuncio dei 5 stelle di una proposta sul reddito di cittadinanza, e le critiche del viceministro all’economia Fassina che ha sostenuto la mancanza delle coperture necessarie, si prepara il terreno per una nuova polemica in casa M5S, quella relativa alla cosiddetta “web” o “Google tax” che molti grillini avrebbero votato in occasione della legge delega sul fisco alla Camera e che invece vede Beppe Grillo contrario.
 In realtà, un deputato, già considerato dissidente, minimizza: «Si tratta di una polemica costruita sul nulla» perché, spiega, c’è differenza tra una legge delega che «dà solo un’indicazione al governo» e un articolato vero e proprio come è la legge di stabilità. E quindi, secondo quanto viene riferito in ambienti parlamentari 5 stelle, non ci sarebbe nessun contrasto con Grillo che, osserva una fonte del Movimento, «se ha stroncato quella norma vorrà dire che l’avrà studiata nel dettaglio...». Allo stesso tempo però,
sempre secondo quanto si apprende da una fonte autorevole M5S, il gruppo parlamentare avrebbe in prevalenza una posizione favorevole alla web tax anche se manca una posizione ufficiale e nel dettaglio, spiega la stessa fonte, «ce ne siamo occupati poco perché la questione è al Senato». Il dibattito, quindi, è solo rinviato. «Google, Amazon e altre multinazionali che operano in Italia sono aziende straordinarie che hanno contribuito a cambiare i tempi che viviamo. Ciò non toglie che devono pagare in Italia le tasse su ciò che guadagnano in Italia», dice Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera e autore della proposta di emendamento nota come “Google tax”- E aggiunge: «Non mi stupisco che nel movimento 5 stelle ci siano colleghi che ragionano e che la pensano così e ne ho la prova ogni giorno per l’ottimo lavoro svolto dagli stessi deputati in commissione Bilancio».
                                                                                                                                                         fonte
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.