Il-Trafiletto
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25/10/14

"A scuola si può avere il posto di ruolo per concorso" | Si esprime cosi il sottosegretario

Saranno 150.000 gli insegnanti che verranno assunti nell'a.s. 2015/16 e 40.000 durante i 3 anni successivi. 


A dare conferma riguardo gli intenti del Governo di mantenere quanto sopra è il sottosegretario Toccafondi, assicurando che tale proposta potrà avere luogo grazie alla modifica nello stanziamento finanziario previsto nella Legge di Stabilità e definitivamente nella versione "bollinata" dalla Ragioneria di Stato.

Il 23 corrente mese il programma di riforma della scuola, "La Buona Scuola" ha fatto capolino in quel di Cagliari sfruttando l'occasione, ancora una volta, di affrontare il gravoso problema del precariato. Si parte dal dato di fatto relativo allo svuotamento delle graduatorie ad esaurimento e del concorso 2012, con un progetto straordinario di assunzioni di ruolo nel 2015/16.

La certezza del piano giunge dai finanziamenti avuti nella Legge di Stabilità e che il Ministro e il suo team difendono a spada tratta. In fin dei conti, il 26 del prossimo mese, si attende la sentenza della Corte Europea che potrebbe condannare l'Italia per avere abusato dei contratti a tempo determinato. "Lo scopo, aveva reso noto tramite un tweet il 22 Ottobre il Ministro, trovandosi a Bari " è quello di terminare una volta per tutte il metodo del precariato".
Il sottosegretario al Governo
Gabriele Toccafondi

In contrapposizione a quanto detto finora fa la sua comparsa la delusione di coloro che restano fuori dal piano, gli insegnanti abilitati della II fascia delle Graduatorie di istituto, alcuni dei quali lavorano più o meno stabilmente con le supplenze e temono di non riuscire più ad avere neanche quelle. Ma ad essere criticata è pure l'idea del concorso, il cui bando dovrebbe essere reso noto nella primavera del 2015, le prove potranno essere svolte nel corso del 2016 e quindi il via alle assunzioni per i successivi 3 anni scolastici.

 "Nella legge di stabilità - ha fatto chiarezza il rappresentante del Governo - i fonsi, un miliardo, per le immissioni e per l'alternanza scuola lavoro esistono. Lo mettiamo in atto al fine di dare una possibilità in più ai giovani. Perché la scuola è fatta per loro. Con i concorsi per il successivo triennio diamo anche un segnale in più ai precari più giovani, ai Tfa. Ma con un punto fermo - ha concluso Toccafondi - a scuola si entra per concorso".


08/10/14

Parigi 2014: al Salone dell'auto un evento tanto atteso la Hyundai i20 la prima "donna" dello stand Coreano

La nuova Hyundai i20

La scena è tutta per la nuova Hyundai i20 allo stand della casa automobilistica coreana. La kermesse dell'auto tanto attesa, finalmente è giunta ad aprire i battenti.


Assolutamente rinnovata in ogni suo dettaglio, la 2a generazione, che è pronta a regalare qualcosa di innovativo ai clienti appassionati di motori, iniziando da quello che ogni occhio vuole: il design! Il nuovo frontale si sviluppa orizzontalmente, lo speciale trattamento del montante e l'attenzione particolare alle finiture degli interni, senza dimenticare accessori e dotazioni elettroniche degne di categorie superiori. 

Comunque sia anche lo spazio come si suol dire, vuole la sua parte! Di sicuro tra gli aspetti più salienti e fondamentali del progetto: allungata di 40 mm, allargata di 26 mm in confronto al modello precedente, la nuova nata di casa Hyundai risulta altre sì più abbassata di 16 mm per conferirle maggiore aggressività, riuscendo nonostante tutto a proporre un bagagliaio oltre modo spazioso (326 o 1.042 litri in base alla posizione dei sedili).

I motori.
Per l'occasione, la kermesse parigina, la i20 ha ribadito che, il prossimo anno, condurrà all'esordio il nuovo motore 3 cilindri di 1.0 litri T-GDI, un vero è proprio concentrato di tecnologia da 120 CV e 172 Nm di coppia, che si allinea con le scelte tecnologiche della concorrenza e promette prestazioni brillanti unite a consumi contenuti. Nella serie troveranno posto pure i motori benzina di 1.2 litri da 70 e 84 CV - anche in versione bifuel (benzina Gpl) - il nuovo 1.4 da 100 CV e i diesel 1.1 e 1.4 litri da, rispettivamente 75 e 90 CV.

Delusi chi, concludendo, immaginava di poter vedere pure la i20 Coupé, che di recente s'era intravista grazie ad alcuni bozzetti ufficiali: il modello si farà, ma debutterà più avanti, con la speranza di vederne da subito un allestimento sportivo ispirato all'impegno nei rally.


23/05/14

Opel UR:BAN | Niente più traffico!

Circolare in città vuol dire convivere con numerosi automobilisti, centauri, perdoni e mezzi di trasporto. Sinonimo anche di dovere fare fronte ad una situazione di traffico alquanto complessa dovuta ad un alto numero di attività da svolgere. 

A tal proposito alcuni gruppi di esperti di Opel, chiamati a realizzare lo sviluppo di nuovi sistemi di assistenza innovativi per alzare il livello di efficienza e sicurezza del trasporto urbano, stanno partecipando al progetto di ricerca UR:BAN, ovvero sia, dei sistemi di assistenza, orientati agli utenti e gestione di reti.

Lo scopo a cui è finalizzato il progetto, finanziato in parte dal governo tedesco, è quello di fornire agli automobilisti e veicoli commerciali un supporto per il prossimo futuro, personalizzato e adatto alla guida nel traffico urbano. Trentuno partner provenienti dal settore automobilistico, dall'elettronica e dall'industria del software, insieme in totale sinergia con istituti di ricerca e autorità locali, stanno realizzando certi sistemi intelligenti di assistenza e collaborazione per la gestione del traffico.
Progetto UR:BAN di Opel
(immagine dal web)

Il progetto di ricerca UR:BAN è in fase di realizzazione e avrà termine nel 2016, è strutturato in tre pilastri: 
  • Assistenza cognitiva
  • Sistemi di traffico in rete 
  • Fattori umani nel traffico 
"Opel collabora come partner a tutti i tre pilasti del progetto" ha spiegato Michael F. Ableson, membro del consiglio di amministrazione e Vice Presidente Engineering di GM Europe. "L'attenzione è sempre rivolta all'essere umano. Team di ingegneri, fisici e psicologi del traffico stanno studiando l'assistenza in situazioni difficili, la messa in rete intelligente di veicoli e infrastrutture, il comportamento dei guidatori e un'interazione uomo-macchina la più adatta possibile alla guida nel contesto urbano". (ilsole24ore)

26/03/14

S. Stefano di Camastra | Porto della bellezza e Fiumara d’arte per attirare il turismo internazionale!

S. Stefano di Camastra: Porto della bellezza e Fiumara d’arte per attirare il turismo internazionale! Firmato il protocollo d’intesa. Interessati anche imprenditori russi.

Il giorno più importante da quando ha avuto inizio il complesso iter per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni e nulla osta per la realizzazione del porto turistico nel paese della ceramica, il cui progetto risale al 2006 con l’allora sindaco Carmelo Re.

Il 20 marzo infatti, dopo tante trattive, si è proceduto alla apposizione delle firme sul Protocollo d’intesa, al centro del quale emerge la figura del patron della Fiumara d’Arte Antonio Presti. La data dell’importante appuntamento era stata fissata per giorno 17 e spostata al 20 per permettere al presidente della Regione Sicilia Crocetta di partecipare.
Antonio Presti e la sua idea di Bellezza

La cerimonia si è svolta nella mattinata nel salone delle conferenze dello storico Palazzo Trabia della Regione. Si è discusso di “abbraccio” e intreccio fra Porto e Fiumara d’Arte e di “trasformazione di struttura in opera d’arte”.
Lo Bello ha definito il complesso “il porto della Bellezza che ci invidieranno nel mondo”. Significativa la presenza del console generale di Russia Vladimir Korotkov (che si è avuto modo di vedere in questo centro partecipare a varie manifestazione), il quale ha auspicato “che l’imprenditoria della mia nazione possa contribuire alla realizzazione di quest’opera”.

Antonio Presti, mostrando grande soddisfazione per il coinvolgimento della Fondazione che rappresenta in questa operazione, ha ancora una volta assicurato il proprio impegno alla realizzazione del progetto secondo i criteri che hanno improntanto la sua ideologia fondata fondamentalmente sulla Bellezza.

23/03/14

Speciale Enjoy | Car sharing a giugno esordio a Roma.

Enjoy sbarca a Roma: il servizio di car sharing sviluppato da Eni, inaugurato a Milano a fine 2013, è pronto al grande salto tra le vie della capitale e fin da oggi l’appuntamento è stato fissato al mese di giugno.

Scommettere su Roma significa accelerare il passo già a distanza di 6 mesi dai primi chilometri macinati sulle strade milanesi: così come fin da subito è stato chiaro che le energie e il brand messi in campo da Eni avrebbero potuto fare la differenza nel mondo del car sharing, ora è del tutto chiaro come il cambiamento è destinato ad affermarsi con tempistiche rapide, facendo dell’auto in condivisione una realtà destinata ad entrare nella quotidianità di un numero sempre crescente di italiani.

Fiat 500: progetto Enjoy car sharing
Che il servizio Enjoy sarebbe arrivato anche a Roma era cosa nota ormai da tempo, poiché la stessa Eni aveva già lasciato intendere come le Fiat 500 rosse del progetto sarebbero giunte tanto nella capitale quanto a Torino entro l’estate. Se relativamente a Torino non v’è al momento ufficializzazione alcuna, per quanto riguarda Roma si tratta invece di un esordio ormai imminente.

Tutto prosegue comunque sulla falsa riga del progetto delineato a suo tempo da Paolo Scaroni, AD Eni, durante il taglio dei nastri milanese: il progetto Enjoy nasce sì a Milano, ma ha una vocazione internazionale: occupare le principali piazze italiane è il primo step, ma con una ambizione che in prospettiva va addirittura oltre i confini nazionali. Così facendo Enjoy diventerà una vera e propria piattaforma composta da città di car sharing collegate da nervature su binario ad alta velocità: il ruolo della partnership di Trenitalia è in tal senso fondamentale.La notizia giunge in concomitanza con i nuovi dati relativi al volume di iscrizioni e noleggi che il servizio sta registrando su Milano: ad oggi Enjoy registra nel capoluogo lombardo ben 55 mila iscritti e oltre 200 mila noleggi, il tutto in 3 mesi effettivi di attività.

La possibilità di iscriversi gratuitamente e online, col riconoscimento immediato della patente e della carta di credito; l’utilizzo di una Fiat 500 rossa, l’automobile a 4 posti compatta, sicura e trendy; un servizio innovativo e semplice che, dopo la registrazione, consente di noleggiare immediatamente un’auto Enjoy; le tariffe più competitive attualmente sul mercato (25 cent/minuto e 10 cent/minuto in sosta): con queste caratteristiche il car sharing di Eni ha conquistato i milanesi e da giugno approderà anche a Roma con una flotta di 600 e Fiat 500.

19/03/14

United Ventures | Stanziati ben 4 milioni di $ per finanziare la startup italiana Cloud4Wi!

United Ventures | Stanziati ben 4 milioni di $ per finanziare la startup italiana Cloud4Wi! Il provider di soluzioni Wi-Fi cloud, Cloud4Wi, ha ricevuto ben 4 milioni di $ di finanziamento da United Ventures.

Tale finanziamento, hanno fatto sapere dai vertici del provider sarà interamente utilizzato per investirlo nel processo di espansione a livello internazionale. Il provider della pisana Cloud4Wi si rivolge come opportunità di produttività agli esercizi commerciali, facendo uso di una strategia all'avanguardia per consentire ai commercianti stessi di monetizzare i servizi Wi-Fi forniti alla propria clientela, promuovendo offerte commerciali, rendendo disponibili applicazioni e allestendo campagne marketing mirate.
La startup italiana Cloud4Wi

Gli strumenti di analisi si rivelano preziosi per la promozione dei brand degli esercizi che adottano le soluzioni Cloud4Wi la quale, dopo avere guadagnato la posizione di leadership in Italia, punta a competere con mercati tanto più ampi quanto più complicati. Una richiesta emergente che offre spazi di crescita per i competitor, ed è in quest'ottica che United Ventures ha deciso di finanziare la startup italiana. Massimiliano Magrini, co-fondatore di United Ventures crede nel progetto di Cloud4Wi e nel CEO Andrea Calcagno:

«il team è preparatissimo e nonostante l'età media sia di 30 anni, ha già accumulato un'esperienza notevole. Potenziare la posizione nella Silicon Valley nell'ottica di iniziare la distribuzione di software via cloud è un passo importante. Questo, insieme al focus sull'America del Nord, sono i motivi che ci hanno indotto ad investire in Cloud4Wi». Per Andrea Calcagno «il supporto finanziario e l'esperienza nel settore di United Ventures ci permetteranno di accelerare la nostra crescita nello scenario internazionale». Ulteriore e non necessaria riprova che l'innovazione e le capacità manageriali italiane sanno essere altamente competitive.
(fonte ilsole24ore)

28/02/14

Misano Adriatico | Approvato il progetto per una strada intitolata al campione Marco Simoncelli.

Il consiglio comunale di Misano Adriatico ha approvato il progetto del restyling nell’area del Misano World Circuit che prevede la realizzazione di una strada dedicata a Marco Simoncelli. La strada in questione avrà la lunghezza di un chilometro e collegherà via Del Carro con la zona artigianale, costeggiando il circuito, correndo parallelamente al tracciato dell’A14. La nuova strada per il comune sarà a costo zero, dal momento che tale costo sarà a carico dell’autodromo Santamonica e di altri privati. Neanche un euro di spesa di soldi pubblici, anche se la strada potrà essere utilizzata, oltre ai periodi di affluenza al circuito, anche come valvola di sfogo per il traffico quotidiano visto che diventerà una scorciatoia in direzione Riccione e viceversa. L’accordo tra Comune e privati per realizzare la nuova strada arriverà già la prossima settimana in consiglio comunale. Nell’occasione, mercoledì prossimo, è stato invitato a partecipare Paolo Simoncelli. Verrà convocato anche lo scultore Fernando Carciogna, che ha realizzato la scultura dedicata al Sic, che verrà collocata nella rotonda all’incrocio tra la via Del Carro e la nuova strada dedicata al campione. L’opera in marmo è alta circa 4 metri e rappresenta il libro del Sic ‘Dio bo che bello!’ scritto da Paolo Beltramo. Intanto tutto è pronto per l’Open day di domenica all’autodromo che si aprirà al pubblico per una giornata di sport con gare podistiche, tennis e ciclismo a cui si aggiungeranno nel paddock: street basket, calcetto e beach tennis. Sono attesi oltre 2mila sportivi.

22/02/14

Francia | Non sarà più un sogno dormire a Versailles o Fontainebleau.

Il sogno che potrebbe trasformarsi in realtà. la Francia sta pensando di tramutare le sue residenze reali in alberghi di lusso per porre rimedio alla crisi così da sfruttare il potenziale economico degli edifici protetti per assicurarsi il loro restauro senza gravare sulla spesa pubblica. Potremmo quindi ben presto trascorrere una notte da sogno alla reggia di Versailles, tra i saloni del Re Sole e i giardini disegnati da Le Notre. Recentemente Il celebre castello reale di Chambord, patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, ha fatto da apripista: due dependance di questa prestigiosa residenza della Valle della Loira che ha ospitato tra gli altri Francesco I e Luigi XIV, sono state riconvertite in "gites de charme", appartamenti di lusso indipendenti affittati tra i 1.000 e i 1.800 euro a settimana. Collocate a pochi metri dal castello offrono un paesaggio mozzafiato da cui si può spesso osservare anche il passaggio dei cervi. Il prossimo castello a seguire le sue orme potrebbe essere quello di Fontainebleau, alla periferia di Parigi, che fu dimora dei sovrani di Francia da Francesco I a Napoleone III. Il palazzo, detto Les Heronnieres, costruito tra il XVIII e il XIX secolo e destinato ad accogliere le scuderie di re Luigi XV, ha una superficie di 12.000 metri quadrati ed è attualmente abbandonato. Vanno sempre più allungandosi i tempi riguardanti il progetto di trasformare una delle dependance secondarie della reggia di Versailles in hotel di lusso. "Abbiamo un accordo con un investitore ma per ora non è riuscito a realizzare il progetto", ha spiegato la presidente della reggia di Versailles, Catherine Pegard, che sta studiando nuove soluzioni. Anche l'apertura di un albergo a cinque stelle nei 1.700 metri quadrati dell'Hotel du Grand Control, una dimora patrizia del XVII secolo in pessime condizioni, ceduta a una società privata belga che a sue spese doveva farla diventare una residenza de charme con 23 camere, alcune delle quali con vista sull'Orangerie, prevista per il 2011, è stata rimandata. Altri potenziali 'castelli-hotel' figurano nella lista stilata dal Centro dei monumenti nazionali di Francia. Per molti il progetto si è bloccato o perché troppo isolati e in zone poco turistiche, o al contrario perché in località dove l'offerta alberghiera è già sufficiente. Tra gli altri espedienti redditizi dei castelli per fare fronte alla riduzione delle sovvenzioni e agli elevati costi di manutenzione e restauro, ci sono, oltre alle visite a pagamento, l'affitto dei saloni o dei giardini per set cinematografici o film pubblicitari, feste e matrimoni, e il merchandising. In tempi di crisi persino il Forte di Bregancon, sulla Costa Azzurra, una delle più belle residenze estive dei presidenti della Repubblica francesi, potrebbe presto essere trasformato in museo e aperto al pubblico: anche perché in disuso la maggior parte dell'anno. Recentemente Francois Hollande, la scorsa estate, l'ha snobbato per soggiornare alla Lanterne, a Versailles. (ANSA).

09/02/14

Mercedes | Il pianale della GL "sposa" il suv Aston Martin!

Mercedes: il pianale della GL "sposa" il suv Aston Martin! Dal patron della casa automobilistica della Mercedes, Dieter Zetsche, giunge la benedizione a fare "sposare" la piattaforma della Classe GL col nuovo partner Aston Martin per supportare le intenzioni del marchio inglese di realizzare un SUV.

Il patron della Mercedes, Zetsche ha affermato che qualsiasi cooperazione "dipenderà dai piani di prodotto di Aston Martin". Lo scorso anno il ceo inglese di Aston Martin, Ulrich Bez aveva ammesso che il SUV era ancora mirino del marchio, anche se non si tratterà della Concept Lagona esposta al Salone di Ginevra del 2009.

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Mercedes Classe GL
Il Suv di Aston Martin potrebbe arrivare sul mercato già nel 2017, ma non mostrerà alcuna somglianza nè con Mercedes né con AMG. Zetsche ha, infatti, aggiunto che preferirebbe una partnership fra AMG e Aston Martin che non c'è prevedesse alcun segno visibile di coinvolgimento di AMG sui futuri modelli Aston. Il progetto del Suv di Aston Martin è stato più volte rimandato proprio a causa della mancata disponibilità di una piattaforma adatta alla realizzazione della vettura.

Attualmente la partnership di AMG con Aston Martin prevede che il marchio inglese abbia accesso a una gamma di motori V8 e di componentistica per alimentare i suoi modelli di nuova generazione, ma a questo punto potrebbe essere esteso anche alla condivisione di una piattaforma Mercedes.

31/01/14

Secessione? | Una nuova moneta in Lombardia. “il Lombard”

Che sia un inizio di secessione? Il progetto leghista di rendere la Lombardia una regione (o, addirittura, uno Stato) autonomo forse sta prendendo piede. Una nuova moneta complementare circolerà in Lombardia. Non è uno scherzo. La commissione Attività produttive della Regione ha varato un progetto di legge per dar vita a un nuovo conio a cui si lavorava da tempo. Ne dà notizia il "Giornale"; l’iniziativa è passata con i voti favorevoli della maggioranza (Lega, Forza Italia, Nuovo centrodestra) e del Movimento 5 Stelle. La moneta lombarda fa parte di un progetto di legge che elabora nuove norme per competitività e semplificazione a favore delle imprese lombarde. Il progetto moneta è già in calendario: si voterà in Consiglio regionale l'11 febbraio. Dal momento che la proposta è appoggiata non solo dalla maggioranza, ma anche dai pentastellati M5S, l'esito della votazione non dovrebbe creare sorprese. Il nuovo conio Lombard è di fatto un accordo tra privati che aderiscono a una piattaforma informatica che crea tra i partecipanti un rapporto commerciale. Il progetto non è il primo in circolazione, in Svizzera esiste il Wir, qualcosa di simile che dal 1934 viene utilizzato da un'impresa su quattro e muove il 2% dell'economia nazionale. In Inghilterra c'è il Bristol Pound, in Francia il Nanto, in Sardegna il Sardex, che coinvolge 200 imprese per un giro d'affari di 350mila euro. Al Pirellone spiegano che si tratterebbe di una manovra territoriale, che non si tratterà di una moneta corrente e che a regolare la materia sarà lo Stato. Sarà invece, dicono gli addetti ai lavori, un'operazione per aiutare le imprese paralizzate dal blocco dei finanziamenti, il quale, dicono in Regione, sarà appunto superato dal cambio. Ci sarà un "circuito di credito" a cui iscriversi con un istituto di garanzia per l'emissione. Il denaro sarà virtuale e sarà caricato su un borsellino digitale. La moneta costa meno perché non è legata ai mercati finanziari, incentiva gli scambi visto che è svalutabile, non c'è l'interesse ad accumularla e aiuta l'economia locale. Questa la promessa che arriva dal Pirellone.

22/01/14

Android OS mobile globale indiscusso | Windows Phone in Europa domina e iPhone negli USA non ha pari!

Android è l'OS mobile di livello globale indiscusso! Windows Phone cresce in Europa (dove in alcuni Paesi, Italia compresa, cattura circa il 10% della richiesta), mentre negli Stati Uniti, iPhone rimane ancora lo smartphone più diffuso.

Il sistema operativo mobile Android, può contare su di una quota di mercato superiore all'80%: tale percentuale non può avere equivoci di sorta se vogliamo iniziare ad avere una visione globale del presente e futuro dell'universo mobile. Un universo che dietro i due colossi californiani, vede girare come fossero satelliti in cerca della propria orbita e posizione tutti gli altri: Microsoft con il suo Windows Phone e l'hardware targato Nokia, BlackBerry con le forse ultime chance di ritagliarsi uno spicchio anche nel segmento consumer e chi, lato piattaforme, vuole mettere nelle mani degli operatori valide alternative ai sistemi più diffusi.

In questa sezione ci sono outsider come Firefox Os, Ubuntu e Jolla Sailfish Os, e per certi aspetti anche Samsung, che dei cellulari (e degli smartphone) è ormai regina indiscussa a cavallo di Android ma in pancia (da tempo) sta covando il progetto Tizen Os.

Percentuali OS mobili
DoCoMo si defila, che intenzioni ha Samsung? É noto che il chaebol coreano, ma il discorso vale potenzialmente anche per aziende come Lg o Sony, vorrebbe ridurre drasticamente la propria dipendenza da Android, di cui è il produttore icona (il 26% degli smartphone venduti negli Usa sono Samsung).
Per questo la compagnia ha dato vita, in collaborazione con Intel e l'operatore giapponese Ntt DoCoMo, a una piattaforma open source che sulla carta dovrebbe indirizzarsi sia ai prodotti di fascia alta sia alle soluzioni a basso costo destinate ai mercati emergenti per competere a Windows il ruolo di terza forza in campo mobile.

Al Mobile Congress di Barcellona di fine febbraio è atteso il battesimo dei primi terminali Samsung basati sul nuovo software, di cui sarà celebrato il lancio vero e proprio. É però notizia di due giorni fa che Ntt Docomo ha bloccato il debutto del primo telefonino Tizen in Giappone (previsto per marzo), ritenendo troppo esigui gli spazi di mercato per un ulteriore sistema operativo da affincare ad iOs ed Android. Samsung, da parte propria, non dovrebbe cambiare piani e quindi non cancellare il previsto annuncio al Mwc, ma è ovvio che il dietro front del carrier nipponico apre il fronte a qualche riflessione aggiuntiva. Cosa farà, in buona sostanza, il produttore coreano?

Investirà massicciamente per promuovere Tizen oppure procederà con la massima cautela per sondarne via via il credito presso utenti ed operatori (magari a cominciare solo da quelli, come Orange e Vodafone, che si sono imbarcati in questo progetto)? L'idea di fondo è quella di portare questa piattaforma non solo sui telefonini ma anche su Tv, camere digitali, auto e altri gadget elettronici. Un'idea che, guarda caso, ha già avuto da tempo anche Google per il suo Android. Ecco Cos, il sistema operativo mobile del governo di Pechino Lenovo, Huawei, Zte ma anche Xiaomi (la Google cinese, secondo la personalissima interpretazione di alcuni esperti) e l'accordo che Apple ha perfezionato con China Mobile per proporre i suoi iPhone ai 760 milioni di abbonati all'operatore mobile più grande del mondo. Che il vento proveniente dalla Cinese sia frizzante in ambito telefonini lo sapevamo da tempo.

Da qualche ora lo è ancora di più per via di Cos, acronimo di China Operating System, e cioè il nuovo sistema operativo mobile fortemente voluto dal governo di Pechino e che qualcuno sostiene abbia lo stesso codice sorgente di Android. Realizzato con l'aiuto di Htc, il software in questione è una scommessa che la Cina vuole vincere al cospetto delle grandi multinazionali occidentali, da cui vorrebbe completamente staccarsi quanto a forniture di tecnologie (per ragioni di sicurezza e forse non solo).

Cos nasce per essere più affidabile di Android e più aperto di iOs, presentandosi di fatto con peculiarità che sono anche quelle di Tizen. I produttori cinesi, questo è certo, avranno a breve un'alternativa ad Android, anche in chiave computer, interamente sviluppata in casa. Interfaccia utente compresa. Riuscirà, il nuovo Os, a dare del filo da torcere a quelli di Apple e soprattutto di Google, che anche in Cina vanta una quota di mercato intorno all'80%? Per il momento è noto che sia China Mobile che China Telecom hanno testato nei mesi scorsi alcuni smartphone basati su Cos e che sono circa 100mila le applicazioni (fra queste Angry Birds) che possono girare sulla piattaforma. Ma la domanda principale è un'altra: ci sarà spazio per tutti?

15/01/14

"Andiamo a vivere su Marte"! Obama l'aveva promesso di portare l'uomo su Marte

"Andiamo a vivere su Marte"! Obama l'aveva promesso di portare l'uomo su Marte, e anche quel pazzoide di Elon Musk aveva dichiarato di essere interessato. Adesso si inizia a fare sul serio: l’International Academy of Astronautics ha dato il via al programma White Cosmics, con lo scopo unico di portare l’uomo su Marte.
Suolo marziano

Si tratta di una notizia di cui possiamo andare particolarmente fieri, in quanto che a capo del progetto di ricerca c’è l’italiano Giancarlo Genta, docente al Politecnico di Torino. Il team di scienziati coordinato da Genta, produrrà uno studio definitivo fra 2 anni, ma ha già presentato un documento preliminare al vertice dei presidenti delle agenzie spaziali in corso a Washington in questi giorni.

“La International Academy of Astronautics ha messo in piedi un gruppo di studio per produrre una ricerca riguardo a una missione umana su Marte”, si legge nel rapporto.
“Spiegheremo le motivazioni di una missione del genere, poi esploreremo gli aspetti umani e tecnologici e la ricerca ancora necessaria per costruire la tecnologia richiesta”.

Per portare l’uomo sul pianeta rosso, gli scienziati hanno individuato sei diversi tipi di approcci, ordinandoli per complessità crescente: missione fly-by, ovvero sia il passaggio ravvicinato vicino alla superficie; missione verso uno dei satelliti di Marte, da cui gli astronauti potrebbero telecomandare veicoli sulla superficie del pianeta; missione di breve durata (“flag-and-footprint”, come si dice in gergo, cioè “pianto una bandiera, lascio un’impronta e riparto”).
E tre tipi di missioni di lunga durata, con operabilità scientifiche ed esplorative diverse. Lo scopo finale di queste ultime è “un primo passo verso obiettivi più ambiziosi, come la colonizzazione”.

Le ragioni per cui bisogna andare su Marte, spiegano ancora gli scienziati, sono molteplici. Anzitutto c’è, naturalmente, il valore scientifico di una missione del genere. Ma anche interessi politici, nel senso che un progetto internazionale di questo tipo favorirebbe la cooperazione su larga scala tra paesi diversi e che “Marte potrebbe diventare un secondo pianeta per gli esseri umani”, contributi all’innovazione e allo sviluppo economico e aspetti sociali, come creazione di nuove imprese e posti di lavoro.

Gli scienziati, inoltre, sono convinti che il futuro economico e industriale della Terra è strettamente legato alle risorse extraterrestri: sarà indispensabile cercare gli elementi utili sugli asteroidi, sulla Luna e sul pianeta rosso. In un’intervista a La Repubblica, Genta ha spiegato che “per andare sul pianeta rosso ci vogliono ancora almeno 20 o 25 anni con una missione finanziata dalle agenzie spaziali”, sebbene “parlare di date sia molto pericoloso in questo campo. Di date ne sono già state fatte tante e alla fine si rischia di perdere credibilità”.

Per arrivare su Marte, afferma lo scienziato, sarà comunque prima necessario rifinire il know-how attuale, completando esplorazioni sulla Luna e sugli asteroidi, “tappe già definite dalle agenzie spaziali e che non si possono saltare: l’esperienza sul satellite naturale terrestre e la permanenza più lunga nelle missioni spaziali sono indispensabili per capire come si reagirà su Marte”. Il pianeta rosso è un buon candidato a ospitare gli esseri umani, dice Genta, perché “la sua superficie è uguale al totale di tutte le terre emerse sul nostro pianeta, quindi raddoppia lo spazio disponibile per l’umanità”. Certo, sulla Terra c’è aria. E acqua. E vita. “Terraformare Marte, cioè renderlo simile alla Terra”, secondo Genta, “è possibile, ma le tecnologie necessarie sono ancora lontane dall’essere sviluppate. Ci vorranno tempi lunghissimi. Invece, vivere su Marte, anche se in condizioni disagiate, si può. Oggi il grosso problema, più che la permanenza, è il viaggio”.

Già... ma come arrivare sul pianeta rosso? Gli scienziati propongono di usare veicoli a propulsione nucleare, che impiegherebbero circa quattro-cinque mesi per la sola andata. La tecnologia è stata già provata sulla Terra, negli anni Settanta, ma deve essere ancora raffinata. Certo, non si tratta di un sogno proprio a buon mercato. Il costo totale si aggirerebbe intorno ai 500 miliardi. “Però”, fa presente Genta, “divisi in vent’anni e fra tutte le agenzie spaziali partecipanti. Però attenzione: non sono soldi che buttiamo su Marte, ma che si spendono sulla Terra e vanno a rivitalizzare l’economia del nostro pianeta”.

13/12/13

IL Bel Paese. Un patrimonio da tutelare.

L'Italia è stata definita da poeti quali Dante e Petrarca , "Il Bel Paese" a ragione del magnifico patrimonio storico, artistico e culturale che la caratterizza. Un tesoro invidiato, fotografato e , spesso, copiato da turisti di tutto il mondo. Un tesoro da tutelare e salvaguardare. A ricordarcelo il FAI ( Fondo Ambiente Italiano) che da anni promuove l'iniziativa "I Luoghi del Cuore" per sensibilizzare i cittadini sul valore delle bellezze naturali, artistiche e monumentali del nostro paese e coinvolgerli attivamente nella   tutela e conservazione del patrimonio attraverso un censimento nazionale volto a individuare i piccoli grandi tesori da salvaguardare e tramandare alle generazioni future.
Diciannove i siti individuati a compimento della VI edizione dell'iniziativa, 17 le Regioni coinvolte tra cui Sicilia, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Umbria, Toscana, Valle d'Aosta, circa 45 mila euro per finanziare i progetti d'intervento. Il FAI in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali ha stabilito i criteri per la definizione dei progetti di valorizzazione dei beni che hanno ottenuto il maggior numero di segnalazioni. Ai proprietari e stakeholders dei siti che hanno ottenuto più di 1.000 voti,  infatti, è stata richiesta la presentazione di una domanda e di  uno specifico programma d'azione per  usufruire dei fondi  stanziati. Oltre al numero di segnalazioni raccolte, si è tenuto conto della valenza naturalistica, culturale e artistica dei beni individuati, della validità e qualità dei programmi d'intervento presentati, dell'urgenza dell'intervento stesso. Tra i siti che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze: La Cittadella di Alessandria, Il Faro di Ponza (Latina) il Museo di Totò a Rione Santità (Napoli), l'Abbazia della S.S.Trinità di Montesacro a Marittima (Foggia), l'Edicola dei Giornali di Piazza Vigo ad Acireale (Catania).
E voi.. cosa avreste scelto?

08/12/13

Renzi-Civati-Cuperlo: è solo questione di...contenuti!

Soltanto una questione di...contenuti! I tre candidati del Pd, che si aoprestano a seguire gli esiti delle primarie scelgono postazioni differenti: Gianni Cuperlo e Pippo Civati a Roma. Matteo Renzi a Firenze. Seguiranno gli esiti delle primarie del Pd di domenica da queste due città i tre candidati. Si potrà votare dalle 8 alle 20. Al momento fra i tre la differenza è il distacco, è tutto nei contenuti piuttosto che nelle battute finali di questa campagna elettorale.

Cuperlo: in gioco l'autonomia della sinistra
«Domenica non si decide sulle sorti del governo nè le sorti personali dei tre candidati. Domani è in gioco l'autonomia della sinistra», ha detto, fra l'altro, Gianni Cuperlo, ospite a "Omnibus" in onda su La7. «Se non dovessi vincere, mi metterei al servizio dell'unità del Pd, difendendo e promuovendo le idee e il progetto che abbiamo messo al centro di questo programma» ha aggiunto nel giorno di vigilia delle primarie del partito. Se, invece, dovesse essere lui il vincitore, Cuperlo ha spiegato che si dedicherà «interamente, nei prossimi anni, a questa attività» di guida dei Democratici. «Sono convinto - ha concluso - che bisogna reinvestire in questo partito perché non siamo stati all'altezza delle promesse che avevamo fatto».

Renzi: riforme, lavoro,Europa e scuola 
«Chi vota per me non vota per un candidato ambizioso ma per un paese ambizioso».
Matteo Renzi ai suoi elettori assicura che chi decide di votare per lui domenica vota per i «tagli alla politica, per la rivoluzione del lavoro, che prova a immaginare l'Italia come un contenitore attrattivo e non si discute di dove sia l'imprenditore). E ancora per un'Europa che deve ritrovare anima e speranza». E poi la scuola. «Se vinciamo - ha detto Renzi - da lunedì prossimo facciamo partire una gigantesca campagna che parta dalla scuola, dall'università, che punti sul ruolo degli insegnanti»

Cuperlo-Renzi-Civati
Civati: io sono la sinistra moderna
«Con Renzi si rinnova, ma fino ad un certo punto; con Cuperlo si sceglie una sinistra un po' burocratica; con me si rinnova, ma nel segno di una sinistra moderna», ha dichiarato il candidato alla segreteria del Pd, Pippo Civati, al Mattino Per i ministri niente primarie: e si apre il caso Meno uno alle primarie e scoppia il caso: per i ministri niente primarie.

Qualcuno arriva a parlare di lottizzazione. Mentre i candidati si preparano alla battaglia finale, infatti, una quota dell'assemblea nazionale è già prenotata sulla base di un accordo tra i rappresentanti dei candidati. La commissione per il congresso del Pd ha votato una delibera, la n. 60, che definisce i membri di diritto in assemblea: c'é il presidente del Consiglio, Enrico Letta, gli ex segretari nazionali, ma anche i ministri in carica e il sottosegretario ai servizi di sicurezza (Marco Minniti), la commissione nazionale di garanzia uscente; il segretario nazionale dei giovani democratici; il dirigente del settore organizzazione (Donato Riserbato).

Ecco chi è in assemblea senza primarie 
Dunque sono in assemblea senza passare dalle primarie i ministri renziani Dario Franceschini e Graziano Delrio, il "tecnico democratico" CarloTrigilia, il ministro per l'Intergrazione Cecile Kyenge, i cuperliani Flavio Zanonato (ministro Sviluppo economico), Andrea Orlando (ministro per l'Ambiente), Massimo Bray (ministro per i Beni culturali), e la lettiana Maria Chiara Carrozza (ministro per l'Istruzione). Poi ci sono due sottosegretari Pd alla presidenza del consiglio, quello con delega al Copasir Marco Minniti (mentre resta fuori l'altro, Giovanni Legnini).

Civati: fra qualche mese ci saranno ministri diversi in assemblea 
La norma 'salva ministri' entra in contraddizione con lo svolgimento delle primarie? Dei tre candidati alla competizione, Pippo Civati sostiene una linea contraria alla prosecuzione del governo Letta. «Ma non ne faccio un dramma - ha dichiarato Civati - significa che tra qualche mese in assemblea ci saranno ministri diversi. Quelli di un altro governo». Più dura é invece la reazione dei popolari. Luigi Madeo, membro della commissione congresso vicino a Beppe Fioroni si chiede «perché i ministri siano stati tenuti fuori dalle primarie. E perché é stato scelto un solo sottosegretario? Altro che primarie, qui siamo alla lottizzazione bella e buona, con scelte ad personam».

30/11/13

Il monitoraggio dei rischi e benefici dei vaccini

l'AIFA, agenzia italiana del farmaco, sta collaborando con altre organizzazione per poter valutare al meglio, rischi e benefici dei vaccini. Questo progetto coinvolge tutta l'Europa e aprirà la strada ad una struttura in grado di facilitare gli operatori sanitari e le Agenzie Regolatorie e di Sanità Pubblica nel prendere decisioni rapide e meglio informate riguardo alle strategie vaccinali. Il progetto quinquennale, denominato ADVANCE (Accelerated development of vaccine benefit-risk collaboration in Europe), è sostenuto dalla IMI (Innovative Medicines Initiative) e riunisce 
Vaccini
l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), l'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), nonché i Produttori di vaccini, Agenzie di Sanità Pubblica e Agenzie Regolatorie, esperti accademici e piccole e medie imprese. ADVANCE è coordinato dall’Erasmus University Medical Center nei Paesi Bassi.
A livello italiano partecipano ad ADVANCE anche la rete di pediatri Pedianet e la ASL della Provincia di Cremona, fornendo un contributo allo sviluppo della metodologia e garantendo l’utilizzo della propria banca dati al consorzio che andrà a delineare la futura infrastruttura paneuropea. I vaccini sono sottoposti a rigorosi test di sicurezza prima dell’approvazione. Lo scopo di ADVANCE è quello di revisionare, sviluppare e verificare i metodi, le fonti dei dati e le procedure per lo sviluppo di una struttura paneuropea efficiente e sostenibile, che possa produrre rapidamente dati per la valutazione dei benefici e rischi dei vaccini. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha aderito al progetto ADVANCE e vi partecipa in qualità di associated partner, in particolare nello sviluppo della migliore pratica e del codice di condotta per il monitoraggio del rapporto beneficio/rischio dei vaccini e nello sviluppo dei metodi per un’analisi rapida e integrata del rapporto beneficio/rischio dei vaccini.
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