Il-Trafiletto
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11/04/14

Attenti alle app Fake del PlayStore

Questa volta a colpire il Google PlayStore è stata l'app "Virus Shield". Facendosi passare per un anti-virus a pagamento, ma in realtà è una gigantesca truffa!

Il PlayStore di Google è ben conosciuto per la sua vasta e ampia scelta di applicazioni che può offrire ai suoi utenti.
Purtroppo, però, non tutte le applicazioni che offre sono valide (o funzionali) questo perchè Google da un "accesso libero" agli sviluppatori e non fa tantissimi controlli come Apple sul suo AppStore. Infatti al'interno del PlayStore si possono trovare app con virus, che crashano di continuo e, avvolte, dei grandissimi fake.

Questo è il caso di Virus Shield. Un'applicazione che si faceva passare per un anti-virus ma in realtà era un grandissimo fake, infatti questa app non faceva assolutamente niente. 
Il vero problema è che era a pagamento, a ben 3,99$ (in America) ed era piena zeppa di commenti e recensioni positive! 

Virus Shield
Virus Shield, dopo averla scaricata (occupava meno di 1MB quindi già questo dovrebbe far pensare quanto valida potesse essere come anti-virus), faceva comparire sullo schermo del proprio smartphone una croce rossa, per indicare dei problemi, e dopo qualche secondo la croce scompariva e appariva il segno di spunta, per dire che ora il devide era protetto.

Insomma, un fake a tutta regola. Ma io mi domando: com'è possibile che ci fossero cosi tanti commenti positivi? Come mai Google non l'ha subito notata e cavata? 
Google comunque a comunicato, dopo averla cavata, che provederà a risarcire tutti gli utenti che hanno comprato l'app.

Commenti degli utenti che hanno scaricato
Virus Shield

07/04/14

Voglia di cambiare aspetto alla casa? Andiamo tutti al Salone del Mobile di Milano

A primavera si spalancano le finestre e i primi raggi di sole illuminano le nostre stanze, mettendo in evidenza il passare del tempo sui nostri mobili. Ommioddio! Quanti graffi! Rinnovare è la sola parola che ci viene in mente. Allora andiamo al Salone del Mobile di Milano 2014 che apre i battenti dall’8 al 14 aprile con vari hub tematici e numerosi espositori e prodotti dedicati alla casa di oggi e di domani.

Organizzato dal Cosmit, il Salone del Mobile di Milano si tiene dall’8 al 14 aprile presso il polo fieristico di Milano Rho/Pero e si compone di più saloni in uno, accogliendo vari hub tematici e una molteplicità di espositori e prodotti.
DalI’8 all’11 il Salone sarà aperto agli operatori del settore mentre i successivi giorni accoglierà il pubblico. Il biglietto, valido dalle 9.30 alle 18.30, costa 30 euro (60 euro per 3 ingressi, 75 euro per 6 ingressi), ma online sono disponibili con un importante sconto: 20 euro (40 euro per 3 ingressi, 52 euro per 6 ingressi). Per l’acquisto è necessaria l’apertura di un account sul sito del Cosmit. Anche Webnews, che è la fonte di questo articolo, partecipa al Salone del Mobile 2014 per cogliere tutti gli spunti di innovazione per la casa, l’arredamento, gli elettrodomestici e tutto quel che riguarda la domotica. Ricordiamoci la domotica, rendiamo le nostre case interattive con i nostri smatphone, per poter gestire la casa a distanza.

24/01/14

La prima volta di OS Firefox | Il primo tablet con OS Firefox si presenta cosi!

La prima volta di OS Firefox: il primo tablet con OS Firefox si presenta cosi! Equipaggiato con un processore quad-core Arm Cortex da 1.0 GHz, 2 Gbyte di memoria Ram e 16 Gbyte di spazio per salvare i nostri dati che possono essere resi ancora più capienti, attraverso scheda micro Sd, un display Hd da 10.1 pollici per 1280 x 800 pixel.

Questi i "tratti somatici"del primo PC a tavoletta, equipaggiato con Firefox Os, sviluppato da Mozilla (come ampiamente annunciato) che va ad aggiungersi ai diversi modelli di smartphone realizzati sulla versione ottimizzata a sistema operativo mobile del suo browser
A ufficializzare le specifiche del nuovo dispositivo, realizzato da Foxconn, ad oggi ancora in forma di prototipo è stato uno degli sviluppatori del consorzio open source, direttamente dal suo blog. Non ci sono più dubbi quindi sulla natura tecnica del tablet, che di serie integra anche due camere digitali con sensore da 5.0 e 2.0 megapixel, connettività Wi-Fi “n” e Bluetooth, modulo Gps, giroscopio e una batteria da 7000mAh.

Firefox OS

Prodotto low cost
Si tratta di un dispositivo di fascia medio bassa, il cui approdo sui principali mercati emergenti (non è ancora noto quali aziende lo venderanno a proprio marchio) non dovrebbe essere troppo lontano. Il prototipo di cui sono state svelate le caratteristiche, infatti, è considerato molto prossimo alla versione finale del device che verrà commercializzato, sembra, con il nome di InFocus New Tab F1 e che non costerà più di 300 dollari.

Arriverà in Europa?
Al momento sembra un’ipotesi non percorribile, proprio perché il tablet nasce per aggredire la domanda in continua crescita di computer a basso costo nei Paesi in via di sviluppo. In attesa di vederlo all’opera è da subito certo che il tablet di Mozilla non aspira certo a competere con l’iPad di Apple, le tavolette Android di fascia alta (i Galaxy Tab di Samsung o i nuovi Nexus di Google) e tanto meno con i Surface Pro di Microsoft.

22/01/14

Android OS mobile globale indiscusso | Windows Phone in Europa domina e iPhone negli USA non ha pari!

Android è l'OS mobile di livello globale indiscusso! Windows Phone cresce in Europa (dove in alcuni Paesi, Italia compresa, cattura circa il 10% della richiesta), mentre negli Stati Uniti, iPhone rimane ancora lo smartphone più diffuso.

Il sistema operativo mobile Android, può contare su di una quota di mercato superiore all'80%: tale percentuale non può avere equivoci di sorta se vogliamo iniziare ad avere una visione globale del presente e futuro dell'universo mobile. Un universo che dietro i due colossi californiani, vede girare come fossero satelliti in cerca della propria orbita e posizione tutti gli altri: Microsoft con il suo Windows Phone e l'hardware targato Nokia, BlackBerry con le forse ultime chance di ritagliarsi uno spicchio anche nel segmento consumer e chi, lato piattaforme, vuole mettere nelle mani degli operatori valide alternative ai sistemi più diffusi.

In questa sezione ci sono outsider come Firefox Os, Ubuntu e Jolla Sailfish Os, e per certi aspetti anche Samsung, che dei cellulari (e degli smartphone) è ormai regina indiscussa a cavallo di Android ma in pancia (da tempo) sta covando il progetto Tizen Os.

Percentuali OS mobili
DoCoMo si defila, che intenzioni ha Samsung? É noto che il chaebol coreano, ma il discorso vale potenzialmente anche per aziende come Lg o Sony, vorrebbe ridurre drasticamente la propria dipendenza da Android, di cui è il produttore icona (il 26% degli smartphone venduti negli Usa sono Samsung).
Per questo la compagnia ha dato vita, in collaborazione con Intel e l'operatore giapponese Ntt DoCoMo, a una piattaforma open source che sulla carta dovrebbe indirizzarsi sia ai prodotti di fascia alta sia alle soluzioni a basso costo destinate ai mercati emergenti per competere a Windows il ruolo di terza forza in campo mobile.

Al Mobile Congress di Barcellona di fine febbraio è atteso il battesimo dei primi terminali Samsung basati sul nuovo software, di cui sarà celebrato il lancio vero e proprio. É però notizia di due giorni fa che Ntt Docomo ha bloccato il debutto del primo telefonino Tizen in Giappone (previsto per marzo), ritenendo troppo esigui gli spazi di mercato per un ulteriore sistema operativo da affincare ad iOs ed Android. Samsung, da parte propria, non dovrebbe cambiare piani e quindi non cancellare il previsto annuncio al Mwc, ma è ovvio che il dietro front del carrier nipponico apre il fronte a qualche riflessione aggiuntiva. Cosa farà, in buona sostanza, il produttore coreano?

Investirà massicciamente per promuovere Tizen oppure procederà con la massima cautela per sondarne via via il credito presso utenti ed operatori (magari a cominciare solo da quelli, come Orange e Vodafone, che si sono imbarcati in questo progetto)? L'idea di fondo è quella di portare questa piattaforma non solo sui telefonini ma anche su Tv, camere digitali, auto e altri gadget elettronici. Un'idea che, guarda caso, ha già avuto da tempo anche Google per il suo Android. Ecco Cos, il sistema operativo mobile del governo di Pechino Lenovo, Huawei, Zte ma anche Xiaomi (la Google cinese, secondo la personalissima interpretazione di alcuni esperti) e l'accordo che Apple ha perfezionato con China Mobile per proporre i suoi iPhone ai 760 milioni di abbonati all'operatore mobile più grande del mondo. Che il vento proveniente dalla Cinese sia frizzante in ambito telefonini lo sapevamo da tempo.

Da qualche ora lo è ancora di più per via di Cos, acronimo di China Operating System, e cioè il nuovo sistema operativo mobile fortemente voluto dal governo di Pechino e che qualcuno sostiene abbia lo stesso codice sorgente di Android. Realizzato con l'aiuto di Htc, il software in questione è una scommessa che la Cina vuole vincere al cospetto delle grandi multinazionali occidentali, da cui vorrebbe completamente staccarsi quanto a forniture di tecnologie (per ragioni di sicurezza e forse non solo).

Cos nasce per essere più affidabile di Android e più aperto di iOs, presentandosi di fatto con peculiarità che sono anche quelle di Tizen. I produttori cinesi, questo è certo, avranno a breve un'alternativa ad Android, anche in chiave computer, interamente sviluppata in casa. Interfaccia utente compresa. Riuscirà, il nuovo Os, a dare del filo da torcere a quelli di Apple e soprattutto di Google, che anche in Cina vanta una quota di mercato intorno all'80%? Per il momento è noto che sia China Mobile che China Telecom hanno testato nei mesi scorsi alcuni smartphone basati su Cos e che sono circa 100mila le applicazioni (fra queste Angry Birds) che possono girare sulla piattaforma. Ma la domanda principale è un'altra: ci sarà spazio per tutti?

23/12/13

La Apple ha fatto il "botto" di capodanno | Accordo con China Mobile

Dopo anni di trattative la Apple ha fatto il "botto", è riuscita a concludere un accordo di partenariato sulla vendita dell’iPhone con China Mobile, il più grande operatore mondiale di telefonia mobile:  L’iPhone per 763 milioni di abbonati Le modalità finanziarie dell’intesa, che copre diversi anni, non sono state rese note.
«La Cina è un mercato estremamente importante per Apple e il tandem con China Mobile ci dà l’opportunità di portare l’iPhone ai consumatori della maggiore rete mobile del mondo”, ha spiegato il direttore generale di Apple, Tim Cook, aggiugnendo: “Gli utilizzatori di iPhone in Cina sono un gruppo entusiasta e in rapida crescita».
iPhone Apple

 Finora in Cina Apple aveva stretto accordi con due operatori minori, China Unicom e China Telecom. Grazie all’accordo annuciato ieri, gli ultimi due modelli di iPhone, il 5S e il 5C, saranno finalmente disponibli presso China Mobile a partire dal 17 gennaio.

21/11/13

Scontro fra titani! Samsung contro Apple: "la bellezza non è proprietà di Apple".

L'Arena, dove ormai da circa due si scontrano i due titani della telefonia mobile, Samsung ed Apple, è la corte federale californiana di San Jose, è li che si continua a svolgere la querelle nell'ambito della vicenda giudiziaria vede contrapposte dalla primavera 2011 i due colossi dei telefonini. Il giudizio della sopracitata corte federale che dovrà sortire, definitivamente, è l'entità del risarcimento che Samsung dovrà versare ad Apple per aver usufruito di alcuni suoi brevetti in 13 vecchi modelli (tral'altro non più in vendita negli Stati Uniti) di smartphone e tablet.

La nuova querelle in tribunale è la prevista appendice della causa che nell'agosto del 2012 diventò fenomeno mediatico e promosse a protagonista assoluto il giudice distrettuale Lucy Koh, la quale decretò in quella fase per Samsung la maxi multa da oltre un miliardo di dollari (poi diminuita di 450 milioni) per la violazione di cinque brevetti dell'iPhone.

Si decide a quanto ammontera' il risarcimento. Detto che l'ipotesi di un patteggiamento extra giudiziale per chiudere la disputa sembra assai lontano (se non impossibile) e che a marzo 2014 è prevista la sentenza sul ritiro dal mercato di alcuni modelli di telefonini (compresi gli ultimi esemplari della famiglia Galaxy) del produttore asiatico, gli avvocati delle due parti sono ripartiti dalla questione più importante della vicenda, e cioè l'ammenda di poco meno di 600 milioni di dollari che grava ancora in capo a Samsung.

Samsung vs Apple
L'ammenda in questione potrebbe azzerarsi del tutto piuttosto che limitarsi a 52 milioni di dollari, cifra auspicata da Samsung per chiudere la pratica senza riconoscere alla rivale la quota di mancati profitti per i suoi iPhone, oppure incontrare i desiderata di Apple, che chiede come ricompensa 380 milioni aggiuntivi a quanto attualmente dovuto.

Giusto per completare il quadro, va ricordato come Samsung ha venduto 10,7 milioni di dispositivi colpevoli di violazione di brevetto per un fatturato di 3,5 miliardi di dollari, come Apple aveva chiesto alla corte di San Jose un risarcimento danni per 2,75 miliardi (il giudice decise per 1,05 miliardi, poi portata a 590 milioni) e come l'azienda coreana chiese senza ottenere nulla una ricompensa di 421 milioni per violazioni a sua volta subite ad opera della rivale.

 I legali coreani non ci stanno.
 Passati in rassegna i testimoni delle due parti (Apple ha chiamato in aula il Senior Vp per il Marketing Phil Schiller), da lunedi a San Jose sono entrati in scena gli avvocati con le loro rispettive arringhe, ultimo atto prima della delibera della giuria.
Ieri i legali di Samsung hanno provato a scuotere la situazione con un'offensiva verbale già utilizzata in passato: "Apple doesn't own beautiful and sexy", assunto che per Cupertino suona come un invito esplicito a non rivendicare la proprietà esclusiva di attributi quali la bellezza e la sensualità. Il fine della provocazione a firma dell'avvocato William Price è il seguente: la casa coreana pagherà quanto richiesto dalla legge, avendo ammesso la violazione, ma non vuole sborsare ulteriore denaro per elementi di design, visto e considerato che tutti i produttori dovrebbero essere liberi di poterli usare.

Apple può richiedere nuovamente il blocco di 26 dispositivi Samsung La decisione della United States Court of Appeals del Federal Circuit, diventata definitiva nelle scorse ore, regala per contro ad Apple una nuova chance per tentare di bloccare le vendita di telefonini e tablet Samsung che violano i suoi brevetti. La nuova presa di posizone della Corte d'Appello americana ha infatti annullato quanto precedentemente definito dal giudice Koh e riapre le porte alla richiesta di ingiunzione per 26 dispositivi dell'azienda coreana.
Apple, secondo quanto si apprende dalla carte, dovrà ora limitarsi a convincere i giurati che esistono precisi collegamenti tra le caratteristiche descritte nei brevetti e i dispositivi di Samsung. Ed ottenere di conseguenza il blocco negli Stati Uniti dei prodotti del chaebol asiatico.
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