Il-Trafiletto
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27/07/14

Idee da brevettare

Foto perfette con qualsiasi tempo! 
A volte le nostre foto hanno un aspetto decisamente amatoriale, ma ora Google ha trovato la soluzione: una fotocamera che sa esattamente dove ci troviamo e regola le impostazioni in base alle condizioni climatiche locali. La fotocamera di Google si auto-localizza sfruttando la rete GPS e scarica i dati meteo da Internet per determinare il livello esatto di luminosità ambientale, in base al quale calibra i valori di bilanciamento del bianco, saturazione, nitidezza e contrasto. Il sistema è adatto sia a smartphone che a tablet. Secondo il colosso della rete che l'ha inventata, questa tecnologia, molto superiore ai sistemi ( rilevamento luminoso già incorporati nelle fotocamere digitali, garantisce un livello supplementare di precisione. Scalando una montagna sotto la pioggia o prendendo il Sole ai Tropici, non dovremo dunque più litigare con quegli scomodi comandi manuali.
Idee da brevettare

"Sfogliare" eBook pieghevoli.
Sony sta approntando un lettore di eBook in grado di convertire al digitale anche i più accaniti sostenitori dei libri cartacei. Il dispositivo, sottile e flessibile, può essere piegato lungo la linea centrale come un normale volume. La flessibilità del materiale usato è particolarmente evidente lungo i margini esterni, che al tatto risultano simili alla carta. Per riprodurre ancor più fedelmente l'esperienza di lettura tradizionale, quando il lettore piega un angolo, un sensore rileva il movimento e consente di sfogliare le pagine. Il reader di Sony applicherà le tecnologie più innovative nel campo dell'elettronica flessibile. Lo schermo potrebbe essere un'unità di visualizzazione "elettroforetica" pieghevole, nella quale è attivo un campo magnetico dove si dispongono le particelle di pigmento. Il brevetto descrive inoltre le possibili applicazioni per la telefonia mobile, i riproduttori audio e i computer portatili: in questo caso, il display flessibile consentirebbe di far scorrere foto, tracce musicali o pagine web.

Energia da un deltaplano. 
Un inventore statunitense ha scoperto una nuova tecnica di produzione di energia: un'ala da volo libero in grado imbrigliare ad alta quota i venti più potenti. L'ultraleggero senza equipaggio umano di Dimitri Chernyshov sarebbe ancorato tramite un lungo cavo a un generatore a terra. In condizioni ventilate, il velivolo viene lanciato e fatto salire fino ad altezze superiori ; 350 metri: agitato dal vento, mette ir tensione il cavo e l'energia cinetica viene trasformata in elettricità.(science)



25/07/14

Ecco il primo "clone" umano

Cellule clonate per fornire tessuti "di ricambio" a rischio "rigetto zero".

Per la prima volta nella storia, sono stati creati cloni umani: non si tratta naturalmente di feti pienamente formati, ma di masse di appena 150 cellule.

La tecnica utilizzata per ottenere questi agglomerati cellulari è stata descritta come utile a fornire tessuti sostitutivi per pazienti con danni tissutali come le lesioni del midollo spinale. Questa branca della ricerca, tuttavia, resta un campo altamente controverso. Sfruttando un processo simile a quello già utilizzato 17 anni fa per far nascere la celebre pecora Dolly, Shoukhrat Mitalipov dell'Oregon Health and Science University, negli USA, ha generato cellule umane clonate. Fino a oggi, era sempre risultato problematico applicare questa tecnica per produrre materiale cellulare umano vitale, ma Mitalipov e la sua équipe hanno scoperto che l'aggiunta di un po' di caffeina e una scarica elettrica migliorano le chance di successo.

Le blastocisti sono conglomerati di cellule
staminali in grado di evolvere in qualsiasi
altro tipo di cellula
Lo scienziato ha innanzitutto fuso una cellula adulta contenente DNA con una cellula uovo umana dalla quale era stato rimosso il nucleo, una tecnica nota come "trasferimento nucleare di cellule somatiche" (SCNT). Aggiungendo caffeina, si è impedita l'attivazione troppo precoce dell'uovo, mentre un impulso elettrico è servito a innescare lo sviluppo embrionale, dando luogo alla piccola massa di cellule nota come blastocisti. Le staminali embrionali risultanti possono essere indotte a trasformarsi in qualsiasi cellula specializzata dell'organismo. "Poiché queste cellule riprogrammate possono essere prodotte a partire da materiale genetico nucleare prelevato dal paziente stesso, si azzera il rischio di rigetto del trapianto", spiega Mitalipov.

La tecnica della clonazione richiede la donazione di ovuli umani e suscita timori perché potrebbe aprire la strada alla creazione di un primo clone pienamente sviluppato. Proprio queste preoccupazioni hanno recentemente allontanato dalla ricerca in tema di SCNT molti esperti di staminali, che hanno dirottato i propri sforzi sulla riprogrammazione di cellule adulte, ricondotte allo stadio embrionale. Da questa regressione nascono le "cellule staminali pluripotenti indotte" (iPSC). Mitalipov, però, sostiene che il materiale cellulare ottenuto tramite SCNT sia di qualità superiore rispetto alle iPSC e che, a differenza di queste ultime, sia in grado di diversificarsi in tutti i tipi di cellule specializzate presenti nel corpo umano. Secondo Mitalipov, lo scopo principale di questo tipo di ricerca è l'eliminazione di malattie trasmesse per via mitocondriale, cioè attraverso le piccole "centrali energetiche" intracellulari che, come il nucleo, contengono DNA. Il DNA del nucleo di una cellula uovo verrebbe trasferito a un altro uovo con DNA mitocondriale sano, mentre il nucleo verrebbe asportato. L'uovo sarebbe poi fecondato da spermatozoi.

"Ciò che più ci preme è aiutare le famiglie afflitte da diverse sindromi ereditarie causate da difetti mitocondriali, tra le quali la sindrome di Leigh", sostiene Mitalipov. "In questo momento, stiamo lavorando a sperimentazioni cliniche pensate apposta per questi pazienti".(science)



24/01/14

La prima volta di OS Firefox | Il primo tablet con OS Firefox si presenta cosi!

La prima volta di OS Firefox: il primo tablet con OS Firefox si presenta cosi! Equipaggiato con un processore quad-core Arm Cortex da 1.0 GHz, 2 Gbyte di memoria Ram e 16 Gbyte di spazio per salvare i nostri dati che possono essere resi ancora più capienti, attraverso scheda micro Sd, un display Hd da 10.1 pollici per 1280 x 800 pixel.

Questi i "tratti somatici"del primo PC a tavoletta, equipaggiato con Firefox Os, sviluppato da Mozilla (come ampiamente annunciato) che va ad aggiungersi ai diversi modelli di smartphone realizzati sulla versione ottimizzata a sistema operativo mobile del suo browser
A ufficializzare le specifiche del nuovo dispositivo, realizzato da Foxconn, ad oggi ancora in forma di prototipo è stato uno degli sviluppatori del consorzio open source, direttamente dal suo blog. Non ci sono più dubbi quindi sulla natura tecnica del tablet, che di serie integra anche due camere digitali con sensore da 5.0 e 2.0 megapixel, connettività Wi-Fi “n” e Bluetooth, modulo Gps, giroscopio e una batteria da 7000mAh.

Firefox OS

Prodotto low cost
Si tratta di un dispositivo di fascia medio bassa, il cui approdo sui principali mercati emergenti (non è ancora noto quali aziende lo venderanno a proprio marchio) non dovrebbe essere troppo lontano. Il prototipo di cui sono state svelate le caratteristiche, infatti, è considerato molto prossimo alla versione finale del device che verrà commercializzato, sembra, con il nome di InFocus New Tab F1 e che non costerà più di 300 dollari.

Arriverà in Europa?
Al momento sembra un’ipotesi non percorribile, proprio perché il tablet nasce per aggredire la domanda in continua crescita di computer a basso costo nei Paesi in via di sviluppo. In attesa di vederlo all’opera è da subito certo che il tablet di Mozilla non aspira certo a competere con l’iPad di Apple, le tavolette Android di fascia alta (i Galaxy Tab di Samsung o i nuovi Nexus di Google) e tanto meno con i Surface Pro di Microsoft.

22/01/14

Perchè si dice "testa o croce"?

Vi ricordate nella vostra infanzia quando usavate questo modo di dire per scegliere chi doveva calciare prima il pallone, o giocando a dama chi doveva usare le pedine bianche, o sepmlicemente per scommessa?
Io utilizzavo le monete da 50 lire, quando ancora la Lira era la nosta moneta nazionale.
Testa o croce, è la tecnica più comune per scegliere una scelta tra due possibili, con uguale probabilità. Si effettutta utilizzando una moneta e consiste semplicemente nell'associare a priori le due scelte possibili alle due facce della moneta, quindi nel lanciare quest'ultima in aria, e considerare estratta la scelta relativa alla faccia mostrata dalla moneta dopo la caduta.
Testa o croce
 Le origini del testa o croce sono molto lontane nel tempo, già nell'antica Grecia esisteva un passatempo simile. Il gioco è poi diventato comune in molte culture, mutando il nome in base alle raffigurazioni presenti sulle facce delle monete utilizzate. Ad esempio nell' antica Roma il gioco era denominato "navis aut caput" (nave o testa), dal momento che su (alcune) monete romane era rappresentata una nave (su di una faccia), e la testa dell'imperatore (sull'altra) mentre il nome inglese "head and tail" (letteralmente testa o coda) deriva probabilmente dalla moneta da dieci centesimi di sterlina, su cui erano rappresentante la faccia del monarca regnante, ed un leone araldico con la coda ritta. Il nome che conosciamo noi è appunto "Testa o Croce" e deriva dalle due facce delle nostre monete una con il simbolo testa, spesso raffigurante il volto del Re, l'altra con il simbolo cristiano della croce, dove il profilo del monarca in contrapposizione al simbolo della croce stava a significare il potere divino della monarchia.

17/01/14

Rivoluzione nell'illuminazione: la pianta che si illumina al buio si chiama Starlight Avatar

Finalmente l'impegno degli scienziati ha prodotto qualcosa di utile e totalmente naturale, senza uso di sostanze chimiche solo con la modificazione genetica. Si tratta di un metodo alternativo per illuminare stanze e in futuro anche giardini, evitando l'uso di elettricità, evitando sprechi e permettendoci di essere buoni con la nostra benevola Terra.
La pianta che si illumina si chiama Starlight Avatar e brilla nel buio, grazie ad un progetto di Bioglow, che si basa sulla sinergia tra mondo vegetale e batteri marini. La piccola pianta è stata progettata per produrre luce senza ricorrere a lampadine.  In verità è la tecnica utilizzata per ottenere un risultato tanto sorprendente, lascia stupefatti.
Nicotania alata

Le piante auto-illuminanti non richiedono raggi UV o additivi chimici per emettere luce, ma sono frutto di modificazioni genetiche effettuate in laboratorio. L'esperimento riuscito si è svolto a partire da una pianta ornamentale, la Nicotania alata. All'interno del suo genoma sono stati introdotti degli elementi provenienti da batteri marini, che la rendono in grado di illuminarsi. L'illuminazione automatica di una pianta esposta al buio non rappresenta di certo un fenomeno naturale. Al momento, la pianta geneticamente modificata produce una luce di colore verde-azzurro. Può essere utilizzata a scopo decorativo, ma non dà vita all'illuminazione che sarebbe necessaria, ad esempio, per leggere. Non è dunque possibile paragonarla ad una comune lampada. Bioglow spera comunque di migliorare le proprie tecniche e di rafforzare la capacità delle piante di emettere luce. L'obiettivo consiste nell'utilizzare sempre di più le piante, in un futuro non troppo lontano, per l'illuminazione notturna e come luci decorative, così da ridurre le emissioni dovute al ricorso all'energia elettrica. Le stesse piante, infine, secondo Bioglow, potrebbero essere trasformate in sensori naturali per rilevare i livelli di inquinamento.

03/01/14

“Hei Glass dimmi se sono stanco oppure no”!

Hei, Glass, dimmi se sono pronto per riprendere a lavorare oppure no”!
Potrebbe essere questo il modus operandi con cui potremo interpellare in futuro gli  occhiali di Google, se il lavoro dell’équipe di Don Afergan, della Tufts University di Medford, Massachusetts, dovesse concludersi positivamente. Infatti gli scienziati hanno creato un dispositivo che utilizzando la luce potrà essere in grado di  misurare il livello di concentrazione di chi lo sta indossando, giudicando se è sufficientemente attento per continuare con il proprio lavoro oppure se è il caso che si prenda una piccola pausa relax.
google_glasses
Glass: occhiali di Google
Come racconta il NewScientist, il sistema invia degli impulsi di luce, 12 al secondo per la precisione, alla corteccia prefrontale, misurando i fotoni riflessi dall’emoglobina ossigenata e deossigenata presente nel sangue. Attività cerebrali più complessi, infatti, fanno in modo che arrivi più sangue ossigenato al cervello, variando di fatto l’assorbimento e la riflessione della luce. Un software messo a punto dagli scienziati, a questo punto, interpreterà i segnali e farà in modo di riferire al soggetto, in tempo reale, qual è il suo livello di concentrazione. La tecnica prende il nome di spettroscopia funzionale nel vicino infrarosso (fNirs).

Il sistema, che nella versione prototipale è abbastanza ingombrante, si tratta per ora di un insieme di fibre ottiche connesse a una matrice di led posti sulla fronte del soggetto da monitorare e un aggeggio che converte gli impulsi luminosi in segnali elettrici, non è destinato a poltrire in laboratorio ancora per molto tempo, assicurano i suoi creatori. Afergan e colleghi, infatti, stanno cercando di integrare il loro dispositivo all’interno degli occhiali di Google: “Sono perfetti”, racconta lo scienziato. “Non c’è bisogno di molta fantasia per immaginare di incorporare un chip fNirs nelle stanghette degli occhiali”. L’applicazione più intrigante sembra essere un sistema di navigazione per le automobili in grado di adattarsi al livello di attenzione del guidatore.

Quando questi è massimamente concentrato, il sistema gli mostra solo le informazioni base tramite avvisi sonori; nei momenti di distrazione, il dispositivo potrebbe intervenire per svegliarlo e fornirgli più istruzioni.
L’équipe ha in mente anche di adattare Google Now, l’assistente digitale messo a punto da Big G, in modo tale che invii notifiche all’utente solo quando la sua mente è abbastanza sgombra.



19/10/13

Honda 2014 CTX: che bella moto

Honda 2014 CTX: bicilindrica, dinamica, sportiva, piena di energia la nuova Honda 2014 CTX e’ accattivante e dalle buone prestazioni e ci si aspetta una moto dinamica, sportiva e piena di energia.
CTX significa “comfort technology experience”, questo è il concetto alla base dello sviluppo di queste moto della casa Honda.
Si tratta di mezzi vagamente somiglianti, nella vista laterale, al Gold Wing, con concetti di stile e tecnica richiamanti la DN-O1. 
L’altezza della sella contenuta (soli 720mm) e il trattabilissimo propulsore, fanno pensare ad un veicolo maneggevole, ma anche comodo, l’ampia seduta e l’interasse di 1.530 mm promettono viaggi regali a bordo di queste cruiser moderne, prendendosela con calma visto che non si tratta di sport touring da velocità siderali! 
Saranno disponibili con abs e cambio sequenziale a doppia frizione (Dual Clutch Transmission). 
Due utili dispositivi già molto graditi dagli acquirenti delle NC 700, infatti il cambio a doppia frizione, in Europa, è passato dall’equipaggiare il 10% delle NC700, dell’aprile 2012, al 44%, sul totale, di NC700 vendute a febbraio 2013.
Honda 2014 CTX
Si presenta per gli intenditori con queste caratteristiche e questi prezzi:
Rapporto di compressione 10.71
Raffreddamento liquido cilindri 2
Cilindrata (cc) 670
Cilindrata (CI) 40.9
Configurazione del motore bicilindrico parallelo, immobilizer non disponibile
Tipo di motore 4-tempi
Iniettore Sì
Iniettore Dimensioni (mm) 36
Tipo di carburante Sistema carburante iniettato, Starter elettrico
Accellerazione (in) 3.15
Corsa (mm) 80
Configurazione valvola SOHC valvole 8
Valvole per cilindro 4
Heel Toe Shifter non disponibile
Numero di velocità 6
Primaria (rotella posteriore) catena Reverse No
Tipo di trasmissione Manuale
Il prezzo a partire da 6.999 $ il modello base fino a 8.799 $
Questa nuova bicilindrica Honda ha riscosso notevoli consensi perché oltre ad avere i pregi delle NC700, primi fra tutti la facilità di guida ed i consumi ridotti, introduce un nuovo concetto di cruiser media che strizza l’occhio allo scooterista che sogna una vera moto con cambio automatico, azionabile manualmente quando è il momento di giocare, al motociclista di ritorno che bada alla sostanza, al neofita in cerca di una moto amica (guidabile dai detentori di patente A2), ma anche all’esperto che cerca una moto versatile, di qualità e con tanta personalità senza ricorrere a cilindrate stratosferiche.
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