Il-Trafiletto
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19/02/14

Emicrania | L'eccessivo utilizzo dei Google Glass può acutizzarne la patologia !

Emicrania. L'eccessivo utilizzo ne provoca troppa! Dopo avere tessuti lodi ed elogi sui tanti pregi dei Google Glass, iniziano a venire fuori i primi difetti. Gli occhiali smart di Google, se utilizzati frequentemente, possono causare forti emicranie.

Emicrania da Google Glass
Chris Barrett è stato il primo a filmare un arresto con i Google Glass e a tesserne le sue infinite possibilità nel giornalismo partecipativo, fino a che non si è dovuto ricredere arrivando perfino a putare il dito. Il motivo? L'utilizzo costante del dispositivo a realtà aumentata di Google sono la causa delle sue emicranie.

Uno degli sviluppatori che sta testando i Glass prima che arrivino sul mercato ha parlato di questo problema costringendo adesso il colosso del web a mettere a punto la nuova tecnologia in maniera tale da non causare problemi di salute agli utiizzatori.

30/01/14

Samsung prova a…vederci meglio di Google| I Galaxy Glass provano a “spaventare” quelli di Google!

Samsung prova a…vederci meglio: i Galaxy Glass provano a “spaventare” quelli di Google! Pare proprio che Samsung stia per lanciare sul mercato wereable device i suoi Glass. Durante l'ultima edizione del Ces di Laas Vegas è giunta la conferma di quanto si paventava finora: il fenomeno "wereable device" assume sempre di più un target prioritario nelle strategie di molti vendor hi-tech.

Si è visto di tutto e di più in questa edizione del Ces a Las Vegas: braccialetti, orologi e accessori digitali indossabili (più che altro prototipi) di ogni tipo e genere. Ma ciò che più a preso la scena, l'icona di questa ennesima evoluzione dell'industria consumer è stato un prodotto non ancora sul mercato, e quindi poco conosciuto, anzi per nulla conosciuto, almeno con il brand di Samsung, sto parlando dei Google Glass.

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Galaxy Glass di Samsung
Figuratevi l’adrenalina e lo stupore di tutti gli appassionati di tecnologia, nonostante il prodotto lo conoscano già da tempo, ma con il marchio ormai onnipresente di “mastro” Google, rimarcandone più volte il limite di non essere utilizzabili da parte di chi porta già gli occhiali da vista.

Come pensate abbiano provveduto a rimediare a tale mancanza quelli di casa Mountain View? Semplice, presentando nei giorni scorsi 4 nuove montature (da 225 dollari l'una), tutte ispirate a modelli già in commercio e specificatamente pensate per il gadget con la realtà aumentata.

Appuntamento all'Ifa di Berlino
Il debutto ufficiale sul mass market dei Google Glass è fissato per quest'anno, resta da capire se entro l'estate o in prossimità del prossimo Natale. Per assistere al battesimo in anteprima dei Galaxy Glass targati Samsung pare si debba aspettare invece fino a settembre. In occasione dell'Ifa di Berlino, infatti, il colosso coreano dovrebbe togliere i veli al suo secondo gadget indossabile dopo lo smartwatch Galaxy Gear (di cui si attende prossimamente la seconda versione) presentato sempre all'Ifa l'anno passato.

Del possibile annuncio ne ha scritto il Korea Times, confermando le grandi ambizioni della compagnia nel mercato dei wearable device nonostante le vendite del suo primo orologio intelligente siano andate tutt'altro che a gonfie vele. Samsung, in ogni caso, ha registrato un brevetto presso il Korea Intellectual Property Office nel 2013 per occhiali sportivi che molti credono possano essere la base stilistica dei Galaxy Glass. A livello funzionale gli occhialini si potranno connettere (presumibilmente via Bluetooth) a uno smartphone per gestire le chiamate telefoniche e saranno dotati di un connettore Usb posizionato sulle estremità di una delle aste della montatura.

Il mercato potenziali degli occhialini magici
A raffreddare gli entusiasmi di Samsung (e della stessa Google) c'è una parte di analisti, come Patrick Moorhead di Moor Insight & Strategy, che non ritengono gli smart glass poter diventare un prodotto popolare fra i consumatori prima di 5 o 10 anni. Perchè allora buttarsi in questo segmento oggi, in assenza dei requisiti per diventare un mercato di tipo "mainstream"? Perchè la corsa all'innovazione impone certe scommesse e, secondo gli esperti, Samsung questo concetto l'ha ormai ben capito e digerito.
La sensazione è che gli occhialini coreani saranno meno complessi e soprattutto meno costosi di quelli di Google (1.500 dollari il modello attualmente in dotazione ai tester), pensati cioè per uso relativamente semplice dell'apparecchio.

Parliamo per contro di oggetti per la realtà virtuale che richiederanno, come detto, alcuni anni prima di poter essere considerati un gadget maturo per gli utenti. E questo forse spiega perchè altri nomi illustri della consumer electronics, come Sony, si siano per il momento fermati ai soli prototipi, vedi gli Smart Eyeglass per la realtà aumentata pensati per applicazioni in campo gaming e presentati dalla casa nipponica a Las Vegas a inizio gennaio. Apple e Microsoft, dal canto loro, dovrebbero entrare nel mercato dei device indossabili, con i loro rispettivi orologi e/o occhialini, solo a partire dal 2015. Per contro c'è una lunga lista di aziende specializzate che nel corso dei prossimi mesi porterà sul mercato esemplari di smart glass di fattezze, prezzi (dai 79 ai 3mila dollari) e funzionalità diverse. I prodotti in rampa di lancio sono Epiphany Eyewear, GlassUp, Meta 1, Oakley Airwave 1.5, Optinvent ORA-S, Ion Glasses, Recon Jet, Vuzix M100, Atheer Glasses, Technical Illusion CastAR, Icis Smartspecks e Lumis DK-40.

Entra in campo anche Acer, con una collana dotata di sensoriFra gli obiettivi di rilancio del produttore taiwanese, è noto da tempo, ci sono anche i dispositivi indossabili. Indiscrezioni rimbalzate in rete in questi giorni vedono Acer pronta a battere strade alternative a quelle intraprese da Google, Samsung o Sony e puntare su form factor particolarmente distintivi.
Il gadget oggetto di voci, che potrebbe vedere la luce al prossimo Mobile World Congress di Barcellona, a fine febbraio, è una sorta di collana dotata di sensori per la rilevazione della temperatura corporea e connessa a uno smartphone via Bluetooth. Il prodotto, questo è certo, non sbarcherà sul mercato prima del secondo semestre di quest'anno.

29/01/14

Google Glass | Scende sul parquet dell’NBA!

Google Glass scende sui parquet dei campi del NBA! Pensate, ad un big match del campionato americano di basket NBA e riuscire e sentire, vedere la partita come se fossimo in mezzo ai protagonisti. Si potrà percepire perfino i singoli passi e gli scambi fra i giocatori, i lanci e poi dulcis in fundo i canestri diventano più nitidi che mai!

Vi ho appena descritto ciò che è l'esperienza che garantisce la squadra di Sacramento Kings, a tutti i suoi tifosi ed appassionati. Potrete guardare la partita sia che siate sistemati all'ultima tribuna oppure da casa, comodamente sul divano, la visione sarà realistica esattamente come se si fosse in campo. Slamson, la mascot, due cheers leaders, alcuni impiegati della squadra e personaggi connessi all'organizzazione, hanno indossato venerdi 24 gennaio, i Google Glass, durante lo svolgimento della partita allo stadio Sleep Train Arena dei Sacramento Kings contro gli Indiana Pacers.

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Sacramento Kings offre i Google Glass ai suoi tifosi
Le inquadrature, più dettagliate, catturate dai Google Glass permetteranno al pubblico di assistere al match come se fosse in prima fila. Un'operazione resa possibile grazie alla collaborazione con CrowdOptic, una società di software basata in Silicon Valley che ha creato una tecnologia capace di trasmettere on streaming e anche on mobile i video e le immagini colte con gli occhiali.

Secondo Chris Granger, presidente della squadra , l'iniziativa fa parte di una più ampia strategia che oggi e in futuro coinvolgerà maggiormente l'innovazione tecnologica: l'obiettivo é quello di intensificare l'esperienza degli spettatori e dei fans.

L'organizzazione che ha già dimostrato la sua curiosità e predisposizione verso le distruptive tecnologies qualche mese fa annunciando di accettare i Bitcoins per il pagamento dei biglietti, ha sperimentato i Google Glass il 12 gennaio, durante la partita contro i Cleveland Cavaliers. L'idea ha entusiasmato due giocatori a tal punto che,contro il regolamento, hanno indossavato gli occhiali durante la partita.

05/01/14

Facciamo fitness con gli occhiali di Google

Grande attesa per il CES, la 47esima edizione del Consumer Electronic Show che avverrà a Las Vegas dal 7 al 10 gennaio. Saranno presentate tutte le novità digitali . Da Technogym il tapis roulant per i Google Glass .   
Conto alla rovescia per il CES di Las Vegas. La 47esima edizione del Consumer Electronic Show si  metterà in vetrina dai computer ibridi ai tablet, dagli smartphone ai televisori 4K, fino ai primi esemplari di pc, console per l'intrattenimento da salotto e ai wearable device: orologi intelligenti, occhiali e accessori digitali da indossare. In primavera arriveranno i Google Glass e tra le app e soluzioni a loro dedicate, che verranno presentate al CES, spicca un tapis roulant compatibile con i Glass, sviluppato dall'italiana Technogym, leader nel settore fitness e wellness.

Tapis roulant con Google Glass
Gli utenti potranno controllare e accedere a tutte le funzioni della macchina con il comando vocale e riceveranno feedback sul loro allenamento attraverso le lenti degli occhiali. Grazie alla tecnologia UNITY, la nuova consolle Android di Technogym, gli attrezzi per l’allenamento cardio, dal tapis roulant, alla cyclette, all’ellittico, sono compatibili e integrabili con ogni app o device esterno. ''La piattaforma UNITY offre il look and feel del proprio tablet per un’esperienza di allenamento interattiva rivoluzionaria - afferma Nerio Alessandri, presidente e fondatore di Technogym - propone agli utenti un programma di allenamento personalizzato sui propri obiettivi, i propri gusti e le proprie app preferite ed è aperta a qualsiasi app o device esterno, come Google Glass o i numerosi strumenti per la rilevazione del movimento''.

03/01/14

“Hei Glass dimmi se sono stanco oppure no”!

Hei, Glass, dimmi se sono pronto per riprendere a lavorare oppure no”!
Potrebbe essere questo il modus operandi con cui potremo interpellare in futuro gli  occhiali di Google, se il lavoro dell’équipe di Don Afergan, della Tufts University di Medford, Massachusetts, dovesse concludersi positivamente. Infatti gli scienziati hanno creato un dispositivo che utilizzando la luce potrà essere in grado di  misurare il livello di concentrazione di chi lo sta indossando, giudicando se è sufficientemente attento per continuare con il proprio lavoro oppure se è il caso che si prenda una piccola pausa relax.
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Glass: occhiali di Google
Come racconta il NewScientist, il sistema invia degli impulsi di luce, 12 al secondo per la precisione, alla corteccia prefrontale, misurando i fotoni riflessi dall’emoglobina ossigenata e deossigenata presente nel sangue. Attività cerebrali più complessi, infatti, fanno in modo che arrivi più sangue ossigenato al cervello, variando di fatto l’assorbimento e la riflessione della luce. Un software messo a punto dagli scienziati, a questo punto, interpreterà i segnali e farà in modo di riferire al soggetto, in tempo reale, qual è il suo livello di concentrazione. La tecnica prende il nome di spettroscopia funzionale nel vicino infrarosso (fNirs).

Il sistema, che nella versione prototipale è abbastanza ingombrante, si tratta per ora di un insieme di fibre ottiche connesse a una matrice di led posti sulla fronte del soggetto da monitorare e un aggeggio che converte gli impulsi luminosi in segnali elettrici, non è destinato a poltrire in laboratorio ancora per molto tempo, assicurano i suoi creatori. Afergan e colleghi, infatti, stanno cercando di integrare il loro dispositivo all’interno degli occhiali di Google: “Sono perfetti”, racconta lo scienziato. “Non c’è bisogno di molta fantasia per immaginare di incorporare un chip fNirs nelle stanghette degli occhiali”. L’applicazione più intrigante sembra essere un sistema di navigazione per le automobili in grado di adattarsi al livello di attenzione del guidatore.

Quando questi è massimamente concentrato, il sistema gli mostra solo le informazioni base tramite avvisi sonori; nei momenti di distrazione, il dispositivo potrebbe intervenire per svegliarlo e fornirgli più istruzioni.
L’équipe ha in mente anche di adattare Google Now, l’assistente digitale messo a punto da Big G, in modo tale che invii notifiche all’utente solo quando la sua mente è abbastanza sgombra.



09/11/13

Risparmio per oltre 1 miliardo di dollari per il manufatturiero ed il retail! Come? Con gli smart glasses

Risparmio per oltre 1 miliardo di dollari per il manufatturiero ed il retail! Come? Con gli smart glasses.
Sin dagli inizi del 2017 gli smart glasses ovvero gli occhialini intelligenti cominceranno a influenzare in maniera significativa all'efficienza delle aziende attive in settori strategici quali il manifatturiero e il retail oppure in campo sanitario. Come? Semplicemente generando risparmi sui costi quantificabili nell'ordine del miliardo di dollari l'anno. Il messaggio lanciato da Gartner (il risultato dello studio "Innovation Insight: Smartglasses Bring Innovation to Workplace Efficiency") è chiaro ed inequivocabile al punto tale che non si può non etichettarlo come autorevole "spot" a favore dei Google Glass.
I device digitali come quello di casa Mountain View, spiega in una nota la società di ricerca americana, costringono i Chief information officer a studiare con attenzione, nell'ambito delle policy dedicate al Byod (Bring your own device), là dove queste sono già state definite, gli impatti che le tecnologie indossabili avranno sulle dinamiche di business. Gli "smartglasses" dotati di strumenti di realtà aumentata e camere digitali "on board" hanno infatti, in quest'ottica, il potenziale per migliorare la produttività degli addetti (tecnici, ingegneri e altre figure che operano sul campo) di specifici segmenti verticali.
In breve maggiore efficienza sul campo!

Smart glasses
A detta di Angela McIntyre, research director in Gartner, i primi tangibili benefici derivanti dall'uso in ambito professionale dei nuovi gadget si avranno "entro i prossimi 3/5 anni" e in modo particolare per ciò che concerne le attività di diagnostica e di risoluzione dei problemi nei siti remoti (per esempio una piattaforma petrolifera). Attività che saranno molto più veloci e che non richiederanno il ricorso a personale supplementare.
Gli occhialini diventeranno cioè lo strumento multimediale ed interattivo per sostituire i tradizionali manuali di installazione, fungeranno da assistente virtuale sempre a portata di mano per consultare dati e informazioni relativi a procedure e altro. E verranno usati per inviare e condividere file video alle sedi centrali, direttamente dal campo.

A beneficiarne maggiormente saranno come detto le imprese manifatturiere o del retail ma secondo Gartner anche i settori della finanza, delle assicurazioni e dei media potrebbero essere invogliate ad investirvi, sebbene gli impatti sul business per questi segmenti si prevedono essere più contenuti.
Decantate le lodi degli speciali occhialini, Gartner rammenta giustamente come questi dispositivi siano attualmente una tecnologia poco più che emergente all'interno delle aziende.
Meno dell'1 per cento delle compagnie statunitensi, tanto per inquadrare le dimensioni del fenomeno, ha al momento già adottato gli smartglasses. In prospettiva tale percentuale potrebbe salire al 10% entro il 2018 per le organizzazioni che hanno personale attivo all'esterno dell'azienda.
Il previsto abbassamento dei prezzi di questi apparecchi (quelli di Google non costeranno meno di mille dollari al pubblico) dovrebbe oltretutto contribuire ad accelerarne l'adozione nell'arco della prossima decade.
Il fattore cruciale per il successo di questa tecnologia, dicono ancora gli analisti, è la disponibilità di applicazioni e servizi sviluppati ad hoc per gli occhialini intelligenti. La sensazione è che di vero e proprio ecosistema si potrà parlare solo fra qualche anno, e solo allora le aziende potranno pensarli come strumenti di lavoro per i propri dipendenti.
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