Il-Trafiletto
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14/08/14

Cookoo | Un orologio per Facebook

Cookoo per Facebook

Cookoo per Facebook, ma senza schermo. 

Una breve pressione del tasto "comando" dell'orologio fa emettere al telefono un suono da cucù (comodo se lo avete perso), una pressione media vi ricorda gli impegni in agenda attraverso una serie di bip e una pressione più lunga registra la posizione attuale su Facebook.

Queste funzioni, però, richiedono il telefono: Cookoo si limita a emettere una richiesta. Stranamente gli utenti di Twitter sono ignorati e così anche gli sms. Tutto è gestito da un'app gratuita, "Cookoo Time To Connect", che si collega a Facebook e configura il modo in cui l'orologio reagisce ai dati in arrivo da uno smartphone collegato via bluetooth. Emette bip e vibrazioni ogni volta che il telefono collegato riceve una chiamata, una mail o un messaggio su Facebook, e anche quando la batteria sta per scaricarsi. Per il resto Cookoo ha in tutto l'aspetto di un comune orologio impermeabile. È alimentato da una normale pila che dura un mese, è privo di cavi e le lancette girano nel modo solito, del tutto disgiunte dalle funzioni "smart". È facile usarlo e viaggiarci, e non attira l'attenzione quanto un orologio dotato di schermo, ma ha un'utilità piuttosto limitata.
www.cookoowatch.com Funziona con: iPhone 4S/5, iPad 3/4/Mini, iPad Touch (V generazione) (science)

Scienza e dinorni

1 MINI ROBOT
Se usate il vostro smartphone solo per seguire Facebook, scattare foto e mandare qualche sms, ne state sprecando le potenzialità. Questo "dock" su ruote usa i sensori del telefonino e i suoi velocissimi processori per creare un mini-robot da cui possiamo imparare qualcosa sulla robotica. Insegniamogli a farci da animale domestico, da telecamera controllata a distanza o addirittura a combattere. Overdrive Robotics Smartbot Overdriverobotics.com 

2 OCCHIALI ROSA
I normali occhiali da sole proteggono gli occhi attutendo l'intero spettro della luce che passa per le lenti. Così i nostri occhi sono al sicuro, ma vediamo il mondo un po' meno luminoso. Queste lenti intelligenti, pensate per i piloti, filtrano la luce ultravioletta e azzurra nociva permettendo alle altre lunghezze d'onda maggiori di passare, in modo da vedere la luce del Sole senza problemi e senza attenuare la visione. Occhiali da sole EnChroma Cx-UV450 Enchroma.com

3 RICERCA DI CALORE 
Questo accessorio per smartphone trasforma il telefono in una macchina fotografica termica che altrimenti costerebbe migliaia di euro. Permette a un iPhone o a un telefono Android di vedere le diverse temperature come sfumature di rosso, arancione e giallo. È particolarmente utile se vogliamo determinare le aree mal isolate termicamente di casa nostra o spiare gli animali notturni. Mu Thermal Imager muoptics.com 

4 SCANNER 3D ECONOMICO
Se siete tra i fortunati che hanno accesso a una stampante 3D, avrete già stampato tutte le custodie per iPhone, i gioielli e i giocattoli per cui si trovano i progetti in rete. Ecco a voi Matterform, il primo scanner 3D alla portata di tutti (si fa per dire, con i suoi 600 dollari). Permette di prendere veri oggetti e farne modelli digitali 3D da stampare, modificare o semplicemente memorizzare. Scanner 3D Matterform matterform.net 

5 VIBRAZIONI PROFONDE
Anziché usare le classiche casse per telefonino, questo solido apparecchio Android usa un ricevitore Smart Sonic che, se lo si preme contro la faccia, manda le vibrazioni attraverso il cranio permettendo di sentire chi ci telefona anche negli ambienti più rumorosi. Il guscio robusto del telefono lo protegge dagli impatti, dalle temperature estreme, dai raggi solari e anche dall'acqua. Kyocera Torque kyocera-wireless.com 

6 ALTA FEDELTÀ PIÙ ALTA
Diamo nuova vita a un paio di casse con qualche annetto, grazie a questo accessorio dall'aspetto insolito. Il Vamp ha i classici cavi rosso e nero per collegarlo anche agli stereo non nuovissimi, che così si potranno connettere con uno smartphone, un tablet o un PC via bluetooth o con un normale jack audio da 3,5 millimetri. Funziona anche a batteria, il che permette di prendere il controllo delle casse ovunque siamo. The Vamp paufcocksedgeshop.com
(science)


01/07/14

Nuova pubblicità di Apple dedicata ai genitori

Parenthood è il nuovissimo spot di Apple che è esclusivamente indirizzato a tutte le mamme e ai papà.

Dopo aver sviluppato gli spot "Powerful" ed "Energy" adesso Tim Cook ha deciso, dopo aver presentato al WWDC2014 il nuovo software ios8, di presentare "Parenthood". Uno spot esclusivamente dedicato ai genitori.

Parenthood, immagine presa dal web
Nella pubblicità possiamo vedere come i padri, con l'utilizo di iPhone 5s, riescono a controllare, badare, aiutare, giocare ed insegnare ai propri figli. Addirittura vediamo una scena, molto divertente, dove la famiglia esce di casa in macchina alla ricerca del cane che riesce a ritrovare usando l'iPhone.

Insomma nello spot non solo vediamo le nuovissime funzionalità di ios8 ma anche i vari gadget nuovi che sono usciti e usciranno (le luci e le telecamere e i termometri gestiti dai dispositivi Apple).

Con questa pubblicità Apple manda un messaggio chiaro: i suoi dispositivi non sono solo per i musicisti e per gli artisti e nemmeno per solo gli studenti o i business man. Sono dispositivi da usare nella vita di tutti i giorni, per ogni cosa e ogni evenienza. (Applesfera)




15/06/14

7 giorni di "Life Logging" | Jamie Carter si racconta cosi

Siamo dunque alla terza app, ovvero sia SnoreLab che provvederà a registrare quanto russo! Cosi Jamie Carter prosegue la sua settimana di "Life Logging", riuscendo a convincere alcuni amici ad sare la sudetta app, per fare alla fine della settimana dei confronti.

Mentre creo profili online e le relative password, per quasi ognuno di questi gadget, prosegue Jamie, provo subito il sensore di posizione LumoBack. Devo però aver sbagliato qualcosa nella calibrazione dal momento che appena sto ritto come si deve inizia a vibrare, smettendo nel momento in cui m'ingobbisco. Il secondo tentativo va meglio, ma pur usandolo tutta la settimana quando sono alla mia scrivania, il fatto di dovere lasciare aperta un'app lo rende poco pratico quando sono in giro.

SnoreLab
Più tardi, seduto in un locale con una postura degna di tal nome apro NHS Drinks Tracker, che è quello da cui temo arrivino le informazioni più concrete. Mi aspetta un fine settimana con molti impegni mondani e cosi la fotocamera a clip Autographer e il bracciale azzurro Jawbone UP per registrare l'attività fisica dovrebbero raccogliere dei dati utili. Il momento di andare a letto diventa un periodo di impegni amministrativi: devo collegare alla presa il telefono e attivare SnoreLab, nonché ricordare di mettere il Jawbone Up in modalità sonno. Il giorno dopo pranzo in un ristorante giapponese. Mi attacco l'Autographer al taschino e cerco di capire come si attiva. Non c'è bisogno più di tanto: immortala più volte da solo in bassa qualità mia moglie mentre sorbisce i suoi spaghettini in brodo, io che mi porto goffamente il sushi alla bocca con le bacchette e che mi soffio il naso.

Non sono certamente momenti memorabili, magari può essere divertente in un'occasione speciale, ma non è molto utile in una normale settimana lavorativa. Nel frattempo Jawbone UP registra una lunga camminata domenicale, con cui infrango tutti i miei record: l'ottima app Up mi informa che ho percorso il 204 % del mio obiettivo quotidiano di 10.000 passi, anche se la maggior parte dei giorni arrivo a stento oltre i 6.000. Poi riesco a registrare sul NHS Drink Traker ogni singolo alcolico che bevo nel corso della settimana. Invece perdo di vista Caffeine Tracker; i tre giorni in cui l'ho usato, i miei livelli di caffeina sono stati cosi bassi da non essere interessanti. Nel prossimo post vederemo l'utilizzo dell'app RunKeeper.(science)


30/01/14

Samsung prova a…vederci meglio di Google| I Galaxy Glass provano a “spaventare” quelli di Google!

Samsung prova a…vederci meglio: i Galaxy Glass provano a “spaventare” quelli di Google! Pare proprio che Samsung stia per lanciare sul mercato wereable device i suoi Glass. Durante l'ultima edizione del Ces di Laas Vegas è giunta la conferma di quanto si paventava finora: il fenomeno "wereable device" assume sempre di più un target prioritario nelle strategie di molti vendor hi-tech.

Si è visto di tutto e di più in questa edizione del Ces a Las Vegas: braccialetti, orologi e accessori digitali indossabili (più che altro prototipi) di ogni tipo e genere. Ma ciò che più a preso la scena, l'icona di questa ennesima evoluzione dell'industria consumer è stato un prodotto non ancora sul mercato, e quindi poco conosciuto, anzi per nulla conosciuto, almeno con il brand di Samsung, sto parlando dei Google Glass.

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Galaxy Glass di Samsung
Figuratevi l’adrenalina e lo stupore di tutti gli appassionati di tecnologia, nonostante il prodotto lo conoscano già da tempo, ma con il marchio ormai onnipresente di “mastro” Google, rimarcandone più volte il limite di non essere utilizzabili da parte di chi porta già gli occhiali da vista.

Come pensate abbiano provveduto a rimediare a tale mancanza quelli di casa Mountain View? Semplice, presentando nei giorni scorsi 4 nuove montature (da 225 dollari l'una), tutte ispirate a modelli già in commercio e specificatamente pensate per il gadget con la realtà aumentata.

Appuntamento all'Ifa di Berlino
Il debutto ufficiale sul mass market dei Google Glass è fissato per quest'anno, resta da capire se entro l'estate o in prossimità del prossimo Natale. Per assistere al battesimo in anteprima dei Galaxy Glass targati Samsung pare si debba aspettare invece fino a settembre. In occasione dell'Ifa di Berlino, infatti, il colosso coreano dovrebbe togliere i veli al suo secondo gadget indossabile dopo lo smartwatch Galaxy Gear (di cui si attende prossimamente la seconda versione) presentato sempre all'Ifa l'anno passato.

Del possibile annuncio ne ha scritto il Korea Times, confermando le grandi ambizioni della compagnia nel mercato dei wearable device nonostante le vendite del suo primo orologio intelligente siano andate tutt'altro che a gonfie vele. Samsung, in ogni caso, ha registrato un brevetto presso il Korea Intellectual Property Office nel 2013 per occhiali sportivi che molti credono possano essere la base stilistica dei Galaxy Glass. A livello funzionale gli occhialini si potranno connettere (presumibilmente via Bluetooth) a uno smartphone per gestire le chiamate telefoniche e saranno dotati di un connettore Usb posizionato sulle estremità di una delle aste della montatura.

Il mercato potenziali degli occhialini magici
A raffreddare gli entusiasmi di Samsung (e della stessa Google) c'è una parte di analisti, come Patrick Moorhead di Moor Insight & Strategy, che non ritengono gli smart glass poter diventare un prodotto popolare fra i consumatori prima di 5 o 10 anni. Perchè allora buttarsi in questo segmento oggi, in assenza dei requisiti per diventare un mercato di tipo "mainstream"? Perchè la corsa all'innovazione impone certe scommesse e, secondo gli esperti, Samsung questo concetto l'ha ormai ben capito e digerito.
La sensazione è che gli occhialini coreani saranno meno complessi e soprattutto meno costosi di quelli di Google (1.500 dollari il modello attualmente in dotazione ai tester), pensati cioè per uso relativamente semplice dell'apparecchio.

Parliamo per contro di oggetti per la realtà virtuale che richiederanno, come detto, alcuni anni prima di poter essere considerati un gadget maturo per gli utenti. E questo forse spiega perchè altri nomi illustri della consumer electronics, come Sony, si siano per il momento fermati ai soli prototipi, vedi gli Smart Eyeglass per la realtà aumentata pensati per applicazioni in campo gaming e presentati dalla casa nipponica a Las Vegas a inizio gennaio. Apple e Microsoft, dal canto loro, dovrebbero entrare nel mercato dei device indossabili, con i loro rispettivi orologi e/o occhialini, solo a partire dal 2015. Per contro c'è una lunga lista di aziende specializzate che nel corso dei prossimi mesi porterà sul mercato esemplari di smart glass di fattezze, prezzi (dai 79 ai 3mila dollari) e funzionalità diverse. I prodotti in rampa di lancio sono Epiphany Eyewear, GlassUp, Meta 1, Oakley Airwave 1.5, Optinvent ORA-S, Ion Glasses, Recon Jet, Vuzix M100, Atheer Glasses, Technical Illusion CastAR, Icis Smartspecks e Lumis DK-40.

Entra in campo anche Acer, con una collana dotata di sensoriFra gli obiettivi di rilancio del produttore taiwanese, è noto da tempo, ci sono anche i dispositivi indossabili. Indiscrezioni rimbalzate in rete in questi giorni vedono Acer pronta a battere strade alternative a quelle intraprese da Google, Samsung o Sony e puntare su form factor particolarmente distintivi.
Il gadget oggetto di voci, che potrebbe vedere la luce al prossimo Mobile World Congress di Barcellona, a fine febbraio, è una sorta di collana dotata di sensori per la rilevazione della temperatura corporea e connessa a uno smartphone via Bluetooth. Il prodotto, questo è certo, non sbarcherà sul mercato prima del secondo semestre di quest'anno.

25/11/13

Contraddizione o specchio fedele di una realtà...la nostra realtà quella elettronica!

In base a quanto viene fuori da una ricerca di Intel, condotta online da Penn Schoen Berland su un campione di 12000 soggetti di maggiore età in otto Nazioni in tutto il mondo fra cui il nostro, un neonato digitale italiano su due è dell'idea che la tecnologia ci renda meno umani e sia troppo fondamentale nelle nostre vite.

Chiaramente tutto ciò appare come una colossale contraddizione o specchio fedele di una realtà che ci vede, questo è certo, fra i maggiori utilizzatori di gadget elettronici e addirittura tra i primi al mondo a far la fila di notte (è abitudine di un italiano su due, soprattutto uomini) per l'ultima novità lanciata nei negozi?

Andiamo dunque per ordine. Le contraddizioni della "generazione Y" Il rapporto di amore e odio esternato dalla fascia più in giovane e tenera dell'utenza è ben chiaro nelle percentuali che seguono: il 76% di chi appartiene alla cosiddetta "generazione Y" (giovani di tra i 18 e i 24 anni) è dell'idea che la società attuale si basi troppo sulla componente tech, per quanto la quasi totalità (il 93% per la precisione) si dichiari convinta che grazie alla tecnologia la vita sia più semplice e migliore.

Realtà elettronica
Quasi il 60% dei più giovani è sicuro inoltre che la tecnologia aiuti i rapporti personali mentre è curioso il fatto che gli italiani abbiano più fiducia dei coetanei di altri Paesi sviluppati circa l'impatto positivo delle innovazioni tecnologiche su istruzione (40%), trasporti (41%) e assistenza sanitaria (41%).

Donne italiane davanti a tutte Meno preoccupate dei possibili effetti nocivi legati all'uso eccessivo della tecnologia sono invece le donne italiane con più di 45 anni, tre volte più propense a sostenere i benefici di Internet, smartphone, tablet e via dicendo rispetto alle donne americane della stessa fascia di età e anche delle pari età che vivono nei Paesi emergenti.

 Le donne italiane sono inoltre maggiormente disposte ad accettare tecnologie che per le coetanee di altre nazioni potrebbero essere considerate troppo personali, come i software che osservano le loro abitudini lavorative (70%) e monitorano le abitudini di studio degli studenti (70%) e persino bagni intelligenti che tengono sotto controllo la loro salute (74%).

Device sempre più smart anche a scapito della privacy In cambio di dispositivi più intelligenti, in grado cioè di apprendere e registrare comportamenti e preferenze, un giovanissimo su due è disposto a rinunciare ulteriormente alla propria privacy e a condividere informazioni personali come la data di nascita (lo dice il 59% del campione intervistato), i dati Gps (46%), le e-mail (59%), lo storico degli acquisti (51%) e i propri dati genetici (44%).

 Anche le persone con un reddito più elevato sono propense a condividere le loro informazioni (in forma anonima) e, inaspettatamente secondo la ricerca, a consentire il monitoraggio delle loro abitudini lavorative. In Italia, in particolare, l'80% delle persone benestanti condividerebbe analisi di laboratorio rispetto al 68% degli individui con reddito più basso, così come le destinazioni dei loro viaggi (74% contro 43%) o le date degli stessi (71% contro 44%). Innovazione questa sconosciuta Italia ultima per tutti gli intervistati (anche gli italiani): il dato, impietoso, ha per oggetto la capacità di innovare.

Eppure il 77% delle persone oggetto di indagine crede che la propensione all'innovazione sia un fattore importante di benessere sociale. Per contro solo il 7% degli italiani riconoscono nel Governo una forza trainante per l'innovazione tecnologica del Paese. Un italiano su tre preferisce confidare nella lungimiranza e nel traino delle grandi aziende e delle tante piccole e medie imprese.
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