Il-Trafiletto
Visualizzazione post con etichetta generazione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta generazione. Mostra tutti i post

14/01/14

Entro marzo l'arrivo del Galaxy S5 a Londra!

Samsung potrebbe decidere di dare il via alla presentazione del suo nuovo modello, il Galaxy S5, entro marzo a Londra.

Appare ormai certo che Samsung possa approfittare di un'evento esclusivo, dedicato proprio al Galaxy S5 durante il mese di marzo a Londra per poterlo presentare al pubblico. Terminato quindi il CES di Las Vegas, tornano a imperversare le tante indiscrezioni che proliferano come sempre, quando è ormai prossima l'uscita di un nuovo top gamma, ed il Galaxy S5 non è da meno!

Si tratta dunque dell'arrivo di un nuovo smartphone di quinta generazione della famiglia Galaxy S di Samsung, e la curiosità sulle sue caratteristichee sopratutto sulle sue potenzialità, pare abbiano scatenato le "voci"sul suo ormai prossimo lancio sul mercato.

Samasung Galaxy S5
Secondo il tweet che sta circolando via Twitter in queste, cinguettato da un giornalista, ritenuto dai media, fonte affidabile, il prossimo Galaxy S5 sarà lanciato a metà del mese di marzo durante un evento che dovrebbe tenersi a Londra, un evento dedicato proprio al Galaxy S5.
"Samsung terrà il suo prossimo Lancio Globale (S5?) ad un evento a Londra a metà marzo, una fonte affidabile mi ha confermato. - Flavio (@ flapic) 12 gen 2014 Marzo è un periodo fattibile per il lancio del nuovo Galaxy S5, in linea con quanto indiscrezioni precedenti hanno ipotizzato."

E poi a marzo sarà un anno esatto dalla presentazione del Galaxy S4, avvenuta in quel di New York nel marzo 2013. Non dimentichiamo, tuttavia, che, secondo altri rumors, Samsung potrebbe presentare il Galaxy S5 alla fine del prossimo mese di febbraio a Barcellona, in occasione della fiera Mobile World Congress 2014. Il Galaxy S5, si dice inoltre, che lancerà un nuovo stile di design, diverso da quello simile dei predecessori Galaxy S3 e Galaxy S4. Il portatile si prevede avere anche un scocca in metallo e un display a risoluzione 2K display e con scanner dell'Iride.

25/11/13

Contraddizione o specchio fedele di una realtà...la nostra realtà quella elettronica!

In base a quanto viene fuori da una ricerca di Intel, condotta online da Penn Schoen Berland su un campione di 12000 soggetti di maggiore età in otto Nazioni in tutto il mondo fra cui il nostro, un neonato digitale italiano su due è dell'idea che la tecnologia ci renda meno umani e sia troppo fondamentale nelle nostre vite.

Chiaramente tutto ciò appare come una colossale contraddizione o specchio fedele di una realtà che ci vede, questo è certo, fra i maggiori utilizzatori di gadget elettronici e addirittura tra i primi al mondo a far la fila di notte (è abitudine di un italiano su due, soprattutto uomini) per l'ultima novità lanciata nei negozi?

Andiamo dunque per ordine. Le contraddizioni della "generazione Y" Il rapporto di amore e odio esternato dalla fascia più in giovane e tenera dell'utenza è ben chiaro nelle percentuali che seguono: il 76% di chi appartiene alla cosiddetta "generazione Y" (giovani di tra i 18 e i 24 anni) è dell'idea che la società attuale si basi troppo sulla componente tech, per quanto la quasi totalità (il 93% per la precisione) si dichiari convinta che grazie alla tecnologia la vita sia più semplice e migliore.

Realtà elettronica
Quasi il 60% dei più giovani è sicuro inoltre che la tecnologia aiuti i rapporti personali mentre è curioso il fatto che gli italiani abbiano più fiducia dei coetanei di altri Paesi sviluppati circa l'impatto positivo delle innovazioni tecnologiche su istruzione (40%), trasporti (41%) e assistenza sanitaria (41%).

Donne italiane davanti a tutte Meno preoccupate dei possibili effetti nocivi legati all'uso eccessivo della tecnologia sono invece le donne italiane con più di 45 anni, tre volte più propense a sostenere i benefici di Internet, smartphone, tablet e via dicendo rispetto alle donne americane della stessa fascia di età e anche delle pari età che vivono nei Paesi emergenti.

 Le donne italiane sono inoltre maggiormente disposte ad accettare tecnologie che per le coetanee di altre nazioni potrebbero essere considerate troppo personali, come i software che osservano le loro abitudini lavorative (70%) e monitorano le abitudini di studio degli studenti (70%) e persino bagni intelligenti che tengono sotto controllo la loro salute (74%).

Device sempre più smart anche a scapito della privacy In cambio di dispositivi più intelligenti, in grado cioè di apprendere e registrare comportamenti e preferenze, un giovanissimo su due è disposto a rinunciare ulteriormente alla propria privacy e a condividere informazioni personali come la data di nascita (lo dice il 59% del campione intervistato), i dati Gps (46%), le e-mail (59%), lo storico degli acquisti (51%) e i propri dati genetici (44%).

 Anche le persone con un reddito più elevato sono propense a condividere le loro informazioni (in forma anonima) e, inaspettatamente secondo la ricerca, a consentire il monitoraggio delle loro abitudini lavorative. In Italia, in particolare, l'80% delle persone benestanti condividerebbe analisi di laboratorio rispetto al 68% degli individui con reddito più basso, così come le destinazioni dei loro viaggi (74% contro 43%) o le date degli stessi (71% contro 44%). Innovazione questa sconosciuta Italia ultima per tutti gli intervistati (anche gli italiani): il dato, impietoso, ha per oggetto la capacità di innovare.

Eppure il 77% delle persone oggetto di indagine crede che la propensione all'innovazione sia un fattore importante di benessere sociale. Per contro solo il 7% degli italiani riconoscono nel Governo una forza trainante per l'innovazione tecnologica del Paese. Un italiano su tre preferisce confidare nella lungimiranza e nel traino delle grandi aziende e delle tante piccole e medie imprese.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.