21/11/13

Scontro fra titani! Samsung contro Apple: "la bellezza non è proprietà di Apple".

L'Arena, dove ormai da circa due si scontrano i due titani della telefonia mobile, Samsung ed Apple, è la corte federale californiana di San Jose, è li che si continua a svolgere la querelle nell'ambito della vicenda giudiziaria vede contrapposte dalla primavera 2011 i due colossi dei telefonini. Il giudizio della sopracitata corte federale che dovrà sortire, definitivamente, è l'entità del risarcimento che Samsung dovrà versare ad Apple per aver usufruito di alcuni suoi brevetti in 13 vecchi modelli (tral'altro non più in vendita negli Stati Uniti) di smartphone e tablet.

La nuova querelle in tribunale è la prevista appendice della causa che nell'agosto del 2012 diventò fenomeno mediatico e promosse a protagonista assoluto il giudice distrettuale Lucy Koh, la quale decretò in quella fase per Samsung la maxi multa da oltre un miliardo di dollari (poi diminuita di 450 milioni) per la violazione di cinque brevetti dell'iPhone.

Si decide a quanto ammontera' il risarcimento. Detto che l'ipotesi di un patteggiamento extra giudiziale per chiudere la disputa sembra assai lontano (se non impossibile) e che a marzo 2014 è prevista la sentenza sul ritiro dal mercato di alcuni modelli di telefonini (compresi gli ultimi esemplari della famiglia Galaxy) del produttore asiatico, gli avvocati delle due parti sono ripartiti dalla questione più importante della vicenda, e cioè l'ammenda di poco meno di 600 milioni di dollari che grava ancora in capo a Samsung.

Samsung vs Apple
L'ammenda in questione potrebbe azzerarsi del tutto piuttosto che limitarsi a 52 milioni di dollari, cifra auspicata da Samsung per chiudere la pratica senza riconoscere alla rivale la quota di mancati profitti per i suoi iPhone, oppure incontrare i desiderata di Apple, che chiede come ricompensa 380 milioni aggiuntivi a quanto attualmente dovuto.

Giusto per completare il quadro, va ricordato come Samsung ha venduto 10,7 milioni di dispositivi colpevoli di violazione di brevetto per un fatturato di 3,5 miliardi di dollari, come Apple aveva chiesto alla corte di San Jose un risarcimento danni per 2,75 miliardi (il giudice decise per 1,05 miliardi, poi portata a 590 milioni) e come l'azienda coreana chiese senza ottenere nulla una ricompensa di 421 milioni per violazioni a sua volta subite ad opera della rivale.

 I legali coreani non ci stanno.
 Passati in rassegna i testimoni delle due parti (Apple ha chiamato in aula il Senior Vp per il Marketing Phil Schiller), da lunedi a San Jose sono entrati in scena gli avvocati con le loro rispettive arringhe, ultimo atto prima della delibera della giuria.
Ieri i legali di Samsung hanno provato a scuotere la situazione con un'offensiva verbale già utilizzata in passato: "Apple doesn't own beautiful and sexy", assunto che per Cupertino suona come un invito esplicito a non rivendicare la proprietà esclusiva di attributi quali la bellezza e la sensualità. Il fine della provocazione a firma dell'avvocato William Price è il seguente: la casa coreana pagherà quanto richiesto dalla legge, avendo ammesso la violazione, ma non vuole sborsare ulteriore denaro per elementi di design, visto e considerato che tutti i produttori dovrebbero essere liberi di poterli usare.

Apple può richiedere nuovamente il blocco di 26 dispositivi Samsung La decisione della United States Court of Appeals del Federal Circuit, diventata definitiva nelle scorse ore, regala per contro ad Apple una nuova chance per tentare di bloccare le vendita di telefonini e tablet Samsung che violano i suoi brevetti. La nuova presa di posizone della Corte d'Appello americana ha infatti annullato quanto precedentemente definito dal giudice Koh e riapre le porte alla richiesta di ingiunzione per 26 dispositivi dell'azienda coreana.
Apple, secondo quanto si apprende dalla carte, dovrà ora limitarsi a convincere i giurati che esistono precisi collegamenti tra le caratteristiche descritte nei brevetti e i dispositivi di Samsung. Ed ottenere di conseguenza il blocco negli Stati Uniti dei prodotti del chaebol asiatico.
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