Il-Trafiletto
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18/11/17

Scoperto pianeta abitabile come Terra: Ross 128b

Fonte - Rai News - Un nuovo pianeta va ad aggiungersi alla lista, ancora ristretta, dei candidati alla ricerca di segni di vita oltre il sistema solare. 


Lo ha annunciato l'Osservatorio europeo australe (Eso). Questo piccolo pianeta, che è stato chiamato Ross 128b, è stato scoperto intorno a una stella della costellazione della Vergine, situata a soli undici anni luce dal Sistema solare (un anno luce equivale a 9.460 miliardi di chilometri) dalla Terra.

Scoperto pianeta abitale come Terra: Ross 128b
Scoperto pianeta abitale come Terra: Ross 128b

"Ross 128b è molto vicino, questo ci permetterà di vederlo con un telescopio come quello E-Elt in costruzione per il 2025", ha spiegato Xavier Bonfils, astronomo del Cnrs all'Osservatorio delle Scienze dell'Universo di Grenoble.

Rilevato dallo spettografo Harps, installato sul telescopio di 3,6 metri dell'Eso in Cile, il pianeta orbita intorno a una stella nana (Ross 128) in 9,9 giorni. Secondo i ricercatori, Ross 128b è in grado di ospitare segni di vita:

ha una massa simile a quella della Terra e la sua "temperatura di superficie potrebbe ugualmente essere vicina a quella della Terra", quindi può essere compatibile con la presenza di acqua allo stato liquido indispensabile alla vita come la conosciamo.

"La scoperta è basata sul monitoraggio intensivo con HARPS durato più di un decennio, insieme con tecniche di riduzione e analisi dati all'avanguardia.

Solo HARPS ha dimostrato la precisione necessaria e continua a essere il miglior strumento per la misura di velocità radiali, 15 anni dopo l'inizio delle operazioni," spiega Nicola Astudillo-Defru (Osservatorio di Ginevra - Università di Ginevra, Svizzera), coatuore dell'articolo che presenta la scoperta.

Leggi articolo originale: https://www.msn.com/it-it/notizie/tecnologiaescienza/scoperto-un-nuovo-pianeta-in-grado-di-ospitare-la-vita-si-chiama-ross-128b/ar-BBEZXm5?li=BBqg6Qc

25/09/14

Nascita della matematica | dalla preistoria all'era digitale -

Nascita della matematica

Come nasce la matematica?

Fin dalla sua apparizione sulla Terra, l’uomo prima di comunicare con la parola ha comunicato con i numeri. Infatti si sono ritrovati dei disegni con conoscenze matematiche e della misurazione del tempo basata sull'osservazione delle stelle.

 

Altri reperti preistorici scoperti in Africa e in Francia, datati tra il 35.000 a.C. e il 20.000 a.C., indicano i primi tentativi di calcolo. I paleontologi pensano che i primi conteggi coinvolgessero donne che registravano i loro cicli mensili o le fasi lunari.

Insieme ai disegni si sviluppò il concetto di numero. Si pensa che le prime considerazioni riguardassero i branchi di animali e la distinzione tra i concetti di uno due e molto, come ancor oggi fanno gli “zulu”, i “pigmei” africani, i nativi delle Isole Murray, i “kamilarai” australiani e i “botocudo"brasiliani.
Si è verificato che altre popolazioni erano in grado di aumentare la capacità di conteggio visivo guardando, secondo un preciso ordine, alcune parti del proprio corpo, contando fino a 17, 33, 41 a seconda dei riferimenti utilizzati.
Sembra però, senza il bisogno di contare, che la capacità visiva di elementi percepita sia di quattro.
E' da notare che alcune lingue riportano la declinazione delle forme al singolare, duale, triale, quattriale e plurale. Anche in latino solo i primi quattro numeri (unus, duo, tres, quatuor) sono declinabili.

In seguito questi concetti si manifestarono con tacche e incisioni, sviluppando così le prime semplici nozioni geometriche. I paleontologi hanno scoperto rocce di ocra in una caverna del Sudafrica adornate di configurazioni geometriche che risalgono al 70.000 a.C.
L'osso d'Ishango, ritrovato nell'area delle sorgenti del Nilo (nord est del Congo), presenta delle incisioni che potrebbero indicare una primitiva conoscenza della sequenza dei numeri primi.
Osso d'Ishango-perone di babuino  
(Real Museo di Scienze naturali di Bruxelles)


Monumenti megalitici che in Egitto risalgono fino al V millennio a.C. e in Inghilterra e Scozia a partire dal III millennio a.C., con il loro disegno concretizzano idee geometriche come quelle di cerchio, ellisse e terna pitagorica e una possibile comprensione della misurazione del tempo basata sui movimenti delle stelle. Intorno al 2600 a.C. le tecniche per le grandi costruzioni mostrano la padronanza della geodesia di precisione.

Le prime nozioni matematiche che ci sono giunte dall'antica India risalgono fra il 3000 a.C. e il 2600 a.C., prevalentemente nell'India settentrionale e nel Pakistan. 
Furono sviluppati un sistema di pesi e misure uniformi che si serviva di frazioni decimali, una tecnologia dei mattoni sorprendentemente avanzata che utilizzava i rapporti di strade disposte secondo perfetti angoli retti e di un'enorme varietà di forme e figure geometriche (parallelepipedo rettangolo, botte, cono, cilindro e figure di cerchi e triangoli concentrici ed intersecati).

Tra gli strumenti matematici scoperti vi sono un'accurata riga con suddivisioni decimali precise e ravvicinate, uno strumento a conchiglia che serviva da compasso per misurare angoli sulle superfici piane secondo multipli di 40 – 360 gradi e uno strumento per la misura delle posizioni delle stelle per la navigazione.

La scrittura dell'Indo non è ancora stata decifrata; pertanto si conosce molto poco delle forme scritte della Matematica indiana.

L'evidenza archeologica ha condotto alcuni storici a credere che questa civiltà usasse un sistema di numerazione in base 8 e possedesse la nozione del rapporto fra lunghezza della circonferenza di un cerchio e del suo diametro, cioè un valore di π.

07/09/14

Lo zoo planetario

I pianeti possono avere molte forme e dimensioni, e ciò può influenzare le loro chance di ospitare la vita.


Biglia fusa 
Il pianeta extrasolare Kepler-IOB, individuato nel gennaio 2011, è stato il primo pianeta di tipo terrestre scoperto dal telescopio spaziale Kepler della NASA. È solo il 40 per cento più grande del nostro Pianeta e dalla sua elevata densità gli astronomi deducono una composizione metallo/roccia. Ma trovandosi ad appena 2,5 milioni di chilometri dalla sua stella simile al Sole il corpo celeste dev'essere rovente, a una temperatura sui 1550 °C, e la sua superficie infernale è probabilmente un oceano ribollente di lava fusa.

Mondo d'acqua
GJ1214B è un esopianeta grande quasi tre volte la Terra, ma molto meno denso. Con una densità media di meno di 2 g/cm3, è quasi certamente un mondo d'acqua. Probabilmente ha un nucleo roccioso relativamente piccolo circondato da uno spesso mantello d'acqua e da un'atmosfera di vapore altrettanto spessa. Nonostante la sua elevata temperatura superficiale di circa 200 °C, questo spoglio "mini-Nettuno" potrebbe ospitare semplici forme di vita acquatiche.

Gigante gassoso 
L'esopianeta HD189733B è un "Giove caldo" che completa un'orbita attorno alla sua luminosa stella ogni 2,2 giorni. È uno degli esopianeti più promettenti studiati finora: gli astronomi hanno rilevato nella sua atmosfera vapor acqueo, ossigeno, metano e monossido di carbonio. Recenti osservazioni di Hubble hanno suggerito che il pianeta è azzurro, grazie alle proprietà di diffusione della luce delle particelle di silicati nella sua atmosfera. Nel frattempo, la potente radiazione della stella sta facendo lentamente evaporare il pianeta gigante: ogni secondo perde nello Spazio circa l0mila tonnellate di gas.

Malconcio e sterile 
PSR B1257+12A è uno dei tre pianeti che orbitano attorno a una pulsar, il piccolo cadavere compatto di una stella massiccia diventata una supernova. Il corpo celeste ha appena il doppio della massa della nostra Luna e quasi certamente è composto di roccia. I pianeti della pulsar potrebbero essersi formati in seguito all'esplosione della supernova. Sono costantemente percossi dai raggi X ad alta energia della pulsar: a questo tormento cosmico non può sopravvivere nessuna cellula vivente e quindi non c'è speranza che ospiti la vita come la conosciamo.(science)


05/09/14

Un pianeta abitale | Ecco come fare per costruirne uno

Grazie ai nuovi dati sui corpi celesti scoperti nelle più remote zone della Galassia è possibile tracciare un modello di mondo abitabile. 


I pianeti del nostro Sistema Solare formano un gruppetto ben ordinato. Si muovono sullo stesso piano e orbitano attorno al Sole nella medesima direzione. A metà del XVIII secolo il filosofo tedesco Immanuel Kant fu il primo a trarre l'ovvia conclusione: i pianeti si devono essere formati da un disco piatto di materiale che ruotava attorno al Sole neonato. Oggi gli astronomi sanno che questi "dischi protoplanetari" sono comuni. Sono state trovate centinaia di esopianeti - i pianeti in orbita attorno a stelle che non siano il nostro Sole - che ci raccontano la storia delle prime fasi della formazione planetaria. Che cosa ci hanno insegnato sulla nascita di un pianeta? E quanto è facile "costruire" mondi abitabili come la nostra Terra?
 "Hubble sta tuttora elaborando dati che costringono gli scienziati a riconsiderare i parametri relativi alla formazione dei pianeti. 
Pianeta abitabile.
Come costruirne uno

COMPATTARE UNA NUBE
Per costruire un pianeta, bisogna prima creare una stella, ma questo è facile, perché fa quasi tutto la gravità. Prendiamo un'enorme nube di gas molecolare freddo, cosparsa di polvere cosmica: non è importante la composizione precisa. A quel punto lasciamo fare alla natura. La nube collassa sotto la propria stessa gravità, formando così globi più piccoli, un po' come la polvere che si raccoglie sotto il nostro letto. La conservazione del momento angolare (pensiamo ai pattinatori che vanno più veloci se raccolgono le braccia durante una piroetta) e le forze centrifughe (come la pasta spianata che viene fatta ruotare in aria per fare la pizza) trasformano ogni mininube in un disco piatto in rotazione attorno a un sole nascente. Ecco pronto il nostro disco protoplanetario. Detto ciò. Hubble sta tuttora elaborando dati che costringono gli scienziati a riconsiderare i parametri relativi alla formazione dei pianeti. All'inizio dell'anno il telescopio ci ha fatto conoscere un pianeta in orbita a 12 miliardi di chilometri dalla propria stella: il doppio della distanza di Plutone dal Sole.

PROTEGGIAMO I DISCHI DELICATI
I dischi protoplanetari in formazione sono vulnerabili; se vogliamo che generino pianeti, dobbiamo impedire che volino via. Secondo i dati più recenti raccolti dai telescopi spaziali che osservano sulle lunghezze dell'infrarosso, è quello che potrebbe succedere in un vivaio stellare affollato come la nube molecolare di Orione. Le stelle massicce neonate emettono enormi quantità di luce ultravioletta e producono violenti venti stellari. Questi venti possono aprire cavità nella nube ed erodere tutto quello che si para sulla loro strada, compresi i dischi che portano alla formazione dei pianeti attorno alle stelle di massa minore. Dopo tutto, questi dischi non sono poi così sostanziosi: contengono tipicamente appena l'un per cento della massa della rispettiva stella.

ATTENZIONE ALLE STELLE BINARIE
Le stelle binarie sono "sterminatrici" di pianeti. È vero, la NASA ha scoperto di recente i "pianeti Tatooine" con due soli in cielo, come il pianeta su cui viveva Lu Skywalker in Guerre Stellari. Però, sebbene le stelle binarie si; molto comuni nella Via Lattea, li simulazioni al computer suggerii che questi pianeti "circumbinari' siano rari. "Una coppia di stelle ] spezzare i dischi protoplanetari c le sue interferenze gravitazionali spiega Dimitar Sasselov del Cen Harvard-Smithsonian per l'astro: a Cambridge, nel Massachusetts. a Cambridge, nel Massachusetts. In altre parole, due stelle insieme possono essere troppo "appiccicose"; in ambito stellare è meglio un genitore single.(science)


01/09/14

Fisica senza tempo | Il tempo non esiste.

Il tempo non esiste

Preparatevi a un duro colpo. Gli scienziati si sono effettivamente confrontati con il mistero del tempo, ma hanno raggiunto una conclusione stupefacente: secondo loro, le teorie fisiche più valide dimostrano che il tempo non esiste. 


Ma adesso Smolin ha qualcosa da dire a questi scienziati: ritiene che ciò che li ha spinti ad accantonare la realtà del tempo sia un misto di opinioni radicate e di matematica esoterica. E nel suo nuovo e discusso libro Time Reborn descrive i rischi di persistere in questa follia e le speranze date dall'accettazione della fondamentale importanza del tempo. Se ha ragione, significa che il tempo non solo non è irrilevante, ma è invece di cruciale importanza per spiegare come funziona l'Universo ed è persino responsabile della nostra stessa esistenza.

Smolin non si fa illusioni su quello a cui va incontro. "Le argomentazioni scientifiche a favore del fatto che il tempo sia un'illusione sono formidabili", spiega. "Il cuore di queste argomentazioni contro il tempo si basa sul concetto di che cos'è una legge fisica". Ciò che pensa non è che queste leggi siano sbagliate, ma solo che gli scienziati non ne comprendono la vera natura. "Secondo l'opinione prevalente, tutto ciò che accade nell'Universo è determinato da leggi. Esse sono assolute e non cambiano con il tempo". E questa proprietà che rende le leggi così preziose per prevedere il futuro: inseriamo oggi la posizione della Terra nella legge di gravitazione universale ed essa ci darà un'indicazione piuttosto precisa della sua posizione tra un milione di anni.

Sembra che le leggi rivelino anche la vera natura del tempo: "Fanno pensare che il flusso del tempo sia solo una comoda illusione che si può sostituire con i calcoli", secondo Smolin. In altre parole, il tempo è solo un trucco per far sì che le equazioni diano le risposte corrette. Incoraggiati dalla potenza apparentemente oa illimitata delle leggi e del concetto di tempo, u i fisici hanno cercato di capire le proprietà g di ogni cosa, compreso l'Universo nel suo complesso, in tutta la sua infinita maestà. Ma più e più volte, provandoci, sono incorsi  in qualche problema.

Più di 300 anni fa Isaac Newton cercò di applicare la sua legge della gravitazione universale all'intero Universo, con l'unico  risultato di vederla sfasciarsi cercando di affrontare l'estensione infinita dello Spazio. Un secolo fa Albert Einstein applicò la propria teoria della gravità, la ben più potente Relatività Generale, al Cosmo, ma anch'essa smetteva di funzionare quando si trattava di spiegare il Big Bang.(science)


10/08/14

Perché il solstizio d'estate non è il giorno più caldo? | D'estate siamo più vicini al Sole che in inverno?

Solstizio d'estate
Succede per via di una sorta di "ritardo stagionale" che si verifica perchè l'aria non è riscaldata direttamente dal Sole.

L'energia del Sole riscalda invece il mare e il suolo, che a loro volta trasmettono per conduzione il calore dell'aria. Ci vuole un certo tempo per scaldare il terreno e ancor di più per scaldare il mare, e quindi non raggiungono la temperatura massima fino ad alcune settimane dopo il solstizio. In buona parte dell'Europa ciò si verifica a luglio e agosto, ma San Francisco, che è circondata su tre lati dal mare, non raggiunge il massimo fino a metà settembre.


Sorprendentemente no. Dato che l'orbita terrestre è lievemente ellittica, il punto di distanza minima dal Sole (il perielio) è a circa 147 milioni di chilometri, mentre il punto massimo (l'afelio) è a circa 152 milioni.

Questo 3 per cento circa di differenza fa sì che la luce del Sole sia in media del 7 per cento più forte al perielio che all'afelio. Ma il perielio in genere si verifica ai primi di gennaio, nel pieno dell'inverno per l'emisfero settentrionale! La cosa non è contraddittoria come sembra perché in realtà l'orbita ellittica della Terra ha molto poco a che fare con le stagioni. Le stagioni sono provocate dall'inclinazione di 23,5° dell'asse di rotazione terrestre. Quindi, mentre percorre la propria orbita, la Terra tiene inclinato verso il Sole prima un emisfero e poi l'altro. Nell'emisfero inclinato verso il Sole si verifica l'estate perché riceve fino a tre volte tanta energia.(science)


08/08/14

10 Agosto: Tutti con gli occhi all'insù per vedere "le lacrime di San Lorenzo", ovvero le stelle cadenti.

10 Agosto, San Lorenzo. Si avvicina il giorno, o meglio la notte, durante la quale molte persone volgeranno lo sguardo in cielo per cercare di scorgere le famose stelle cadenti, chiamate anche “le lacrime di San Lorenzo” secondo una tradizione popolare. Un fenomeno, quello delle stelle cadenti, che si ripete ogni anno intorno alla fine della prima e l’inizio della seconda decade d’agosto, grazie all’incontro ravvicinato della Terra, nella sua orbita intorno al Sole, con uno sciame di meteoroidi che nella nostra atmosfera bruciano per attrito, producendo scie luminose chiamate meteore, cioè le classiche stelle cadenti, che spesso e volentieri si possono ammirare anche ad occhio nudo. Quest’anno, purtroppo, vedere le stelle cadenti potrebbe essere più complicato rispetto agli anni precedenti, dal momento che la loro luce sarà offuscata, almeno in parte, dalla Luna che raggiungerà il plenilunio proprio il 10 agosto. Bisognerà dunque mettere in atto validi accorgimenti per cercare di osservare al meglio tale spettacolo. In primis il momento migliore per osservare queste emozionanti scie luminose sarà la notte tra il 12 e il 13 agosto, intorno alle due di mattina, guardando nord-est, inoltre cercare di posizionarsi in un luogo ideale, lontano da fonti di luce diretta o indiretta, come edifici e luoghi illuminati, ed avere un’ampia visuale del cielo, dal momento che le stelle cadenti possono fare la loro comparsa da tutte le direzioni, non solo da nord-est. Portarsi un giacchetto per coprirsi dall’umidità notturna e…buona visione. (immagine presa dal web)

23/07/14

Nel futuro con Stephen Baxter

La recente scoperta di un esopianeta di Alfa Centauri, il sistema stellare più vicino al nostro Sole, ha entusiasmato i ricercatori. 

Alfa Centauri Bb è di dimensioni comparabili alla Terra, ma molto più inospitale, perché la sua orbita intorno alla stella madre, Alfa Centauri B, è tanto stretta da rendere incandescente la sua "a:: a esposta alla luce, dove il calore arriva a far sciogliere le rocce. Ciononostante, se esiste anche un solo pianeta nel sistema Centauri, e verosimile che ce ne siano altri, e se il sistema solare più vicino al nostro comprende pianeti, allora è lecito aspettarsi che gli esopianeti siano essenze abituali in tutta la nostra Galassia.

Qualsiasi corpo planetario "a 'orbita di Alfa Centauri, però, sarà necessariamente dissimile dalla ^erra, e andrà incontro a un futuro molto diverso. Alfa Centauri è un sistema stellare triplice, formato da due stelle cnncipali, denominate A e B, entrambe, e in particolare Alfa Centauri - simili al nostro Sole. Se però Alfa Centauri si trova a 4 anni luce dalla nostra Stella madre, le sue due stelle quasi gemelle sono piuttosto "avvicinate, analogamente ai pianeti del nostro Sistema Solare. Proxima, l'ultima della triade, orbita attorno alle due stelle principali a una distanza 400 volte maggiore di quella che separa B da A. Si tratta, in effetti, : a a stella più vicina al Sole di tutte, e questa caratteristica ne spiega il nome, Proxima è una nana rossa abbastanza anonima: benché sia una componente minore del sistema, è però di grande interesse per gli astronomi perché, se accanto una piccola percentuale di stelle della Galassia sono simili al Sole (o ad Alfa A e B), il restante 70 per cento è invece analogo a Proxima.

In passato, eravamo convinti che sistemi stellari multipli non potessero sviluppare mondi planetari: gli scienziati ritenevano che le perturbazioni gravitazionali indotte dalle stelle frammentassero i protopianeti ancor prima che questi riuscissero a stabilizzarsi. Studi più recenti, invece, indicano che, certi pianeti vicini ad Alfa A tanto quanto la Terra lo è al Sole, la gravità di B non apporterebbe effetti significativi, e viceversa. Questa teoria sembra confermata dalla scoperta del pianeta Bb: non pare infatti verosimile che, in un sistema simile, si formino giganti gassosi. Ma esopianeti di A e B potrebbero benissimo nascere nelle "zone abitabili" delle "soettive stelle madri, ossia, a una distanza dalla stella tale da consentire la presenza di acqua allo stato liquido sulla superficie del pianeta, condizione essenziale per la creazione di forme di vita simili alla nostra. Alfa Centauri, dunque, potrebbe benissimo ospitare sistemi planetari gemelli, o addirittura _ a "di equiparabili a quello terrestre, a poche ore-luce di distanza. Se il presente di Alfa Centauri è affascinante, il suo destino lo è ancora a più.

L'astronomo Martin Beech dell'Università di Regina, in Canada, ha svolto simulazioni numeriche dell'evoluzione del sistema stellare in un lontano futuro. Alfa A, la stella più grande, invecchierà più rapidamente in seguito all'esaurimento delle riserve di idrogeno. Fra tre miliardi di anni, come aumenterà di dimensioni, trasformandosi in una "gigante rossa" (proprio come farà il nostro Sole), e poi collasserà in una "nana bianca", dopo aver perso quasi metà della sua massa. La dilatazione della stella sarà una fase disastrosa per tutte le eventuali forme di vita sui pianeti in orbita intorno ad A o B, e la contrazione della massa sarà tale che A e B non saranno più in grado di esercitare la necessaria attrazione gravitazionale su Proxima, la quale si separerà del sistema. Successivamente, anche Alfa B affronterà le stesse fasi di ". ecchiamento e riduzione della massa, finché, tra circa 12 miliardi di anni, anche le due stelle principali A e B non saranno più vincolate. Il sistema Alfa Centauri come lo conosciamo oggi non esisterà più, e le sue re componenti si avventureranno separatamente nella Galassia. La storia di Proxima, però, è appena iniziata. La modesta nana rossa "a un'aspettativa di vita misurabile in trilioni di anni (ovvero, migliaia di miliardi). Quando anche questa stella sarà pronta a invecchiare, il periodo d'oro di Alfa, il sistema stellare triplo, sarà ormai un vago ricordo, appartenente all'alba cosmica della genesi stellare.

19/07/14

IL nucleo della Terra | Se si dovesse raffreddare? | Il cervello | Quanti neuroni contiene?

Nucleo estremo delle Terra
Che cosa succederebbe se il nucleo della Terra si raffreddasse?
Il nucleo della Terra ha una porzione interna solida, circondata da un nucleo estremo liquido dello spessore di 2266 chilometri.

Le correnti convettive nel nucleo esterno sono responsabili della generazione del campo magnetico terrestre, per cui, se il nucleo si raffreddasse e solidificasse, il campo magnetico sparirebbe quasi del tutto, e le particelle cariche del vento solare riuscirebbero a colpire l'atmosfera superiore, spazzando via lo strato di ozono ed esponendoci a livelli letali di raggi ultravioletti. Potreste essere sorpresi nello scoprire che, in effetti, il nucleo esterno si sta congelando, anche se il tasso è di solo circa 1 millimetro all'anno, per cui ci vorranno 2,2 miliardi di anni perché si congeli completamente.

Quanti neuroni abbiamo nel cervello?
Come sappiamo quanti neuroni contiene cervello umano? 
L'unico modo per calcolare il numero di neuroni è osservare al microscopio un campione di tessuto cerebrale.

Poiché contarli uno a uno risulterebbe poco pratico, la valutazione si basa su estrapolazioni fatte da piccoli prelievi da aree diverse del cervello. Convenzionalmente, si dice che disponiamo di 100 miliardi di neuroni e un trilione di cellule gliali (anch'esse componenti del sistema nervoso). Uno studio del 2009, però, ha concluso che la presenza numerica di ciascuna tipologia di cellule varia considerevolmente da una regione cerebrale all'altra: in realtà, abbiamo dunque circa 86 miliardi di neuroni e una quantità analoga di cellule gliali.(science)


18/07/14

Top Ten | Le eruzioni vulcaniche più letali

Di seguito vi propongo le dieci maggiori eruzioni vulcaniche più letali che si sono verificate sulla Terra.

1. Tambora, Indonesia 
Anno: 1815
Bilancio delle vittime: 92mila
2. Krakatoa, Indonesia 
Anno: 1883
Bilancio delle vittime: 36mila

3. Monte Pelée, Martinica 
Anno: 1902
Bilancio delle vittime: 29mila
4. Nevado del Ruiz, Colombia 
Anno: 1985
Bilancio delle vittime: 23mila
5. Monte Unzen, Giappone
Anno: 1792 '
Bilancio delle vittime: 15mila

6. Kelut, Indonesia 
Anno: 1586
Bilancio delle vittime: l0mila
7. Vesuvio, Italia
Anno: 79 d.C.
Bilancio delle vittime: quasi l0mila

8. Laki, Islanda
Anno: 1783
Bilancio delle vittime: 9350

9. Vesuvio, Italia 
Anno: 1631
Bilancio delle vittime: 6mila
10. Santa Maria, Guatemala 
Anno: 1902
Bilancio delle vittime: 5mila
(science)

Da dove viene l'acqua della Terra?

L'acqua potrebbe essere precipitata
sulle Terra insieme alle comete
L'origine dei 1450 milioni di miliardi di tonnellate di acqua presenti negli oceani del mondo è un mistero. 

Le spiegazioni si dividono in due gruppi: le cosiddette teorie "endogene", che sostengono che l'acqua avrebbe avuto origine dalla Terra stessa, e quelle "esogene", secondo le quali, invece, sarebbe stata trasportata qui da altrove.

Una possibile spiegazione endogena, per esempio, è che le molecole di acqua si siano formate a partire da molecole di idrogeno e di ossigeno combinatesi all'interno della Terra primordiale, e che siano poi emerse come vapore durante le eruzioni vulcaniche. In alternativa, molecole d'acqua già pronte potrebbero essere state trasportate sul nostro Pianeta dalle comete che si sa, contengono acqua ghiacciata e hanno bombardato la Terra primordiale. Fino a poco tempo fa, gli astronomi erano scettici nei confronti della teoria delle comete, la quale non potrebbe spiegare che circa uno 0,3 per cento dell'acqua oceanica contiene una forma insolita di idrogeno chiamata deuterio.

Nel 2011, però, gli studiosi hanno trovato acqua a base di deuterio sulla cometa Hartley 2: benché non sia una prova vera e propria che beviamo detriti di cometa, tale scoperta mantiene viva questa intrigante possibilità.(science)


15/07/14

Terza parte | L'origine dei continenti | La Terra si muove

Il geologo britannico Arthur Holmes fu uno dei pochi ad apprezzare la deriva dei continenti. 

Essendo stato tra i pionieri dell'applicazione del decadimento radioattivo alla datazione delle rocce, Holmes lavorò per tutti gli anni Venti cercando di comprendere l'interno della Terra, fino a rendersi conto che era il calore generato dal decadimento degli elementi radioattivi all'interno della Terra ciò che manteneva incandescente l'interno.

Nel dicembre 1927 scrisse un articolo fondamentale in cui postulava che il riscaldamento non uniforme dell'interno della Terra, generato dal decadimento, provocava moti di convezione nel substrato al di sotto della crosta. Anche se questo substrato appariva solido, Holmes riteneva che considerato su lunghi periodi di tempo si comportasse come un liquido caldo molto viscoso; quando il materiale incandescente raggiungeva la sommità di una cella di convezione sotto un continente, si spostava orizzontalmente, producendo una forza sufficiente a trascinare lentamente i continenti, allontanandoli, permettendo al substrato di sollevarsi nello spazio che si apriva e formando nuovo fondo oceanico. Questa convezione, secondo Holmes, era il meccanismo che sospingeva i continenti in giro per il globo. Ma come Wegener, anche Holmes era avanti rispetto ai suoi tempi. Molto avversate, le loro teorie languirono per altri 35 anni.(science)


11/07/14

La scienza delle piante

La scienza delle piante
Il mondo vegetale si è evoluto in una grande varietà di forme e colori ma è anche riuscito a sviluppare comportamenti, strategie e metodi talmente efficaci ed eleganti da incuriosire e ispirare la ricerca scientifica.

Può capitare di pensare alle piante e considerarle solamente come quella parte biologica, un pò nebulosa e astratta, che ci regala l'ossigeno o come una bella e colorata cornice verde. Ma il regno vegetale non è solo, si fa per dire, il polmone della Terra o l'aiuola curata del giardino. E' un mondo sensibile fatto di migliaia di specie che interagiscono tra loro e comunicano con gli animali, con l'ambiente che le circonda e con noi.
Tanti "intelligenti" da adottare strategie da fare impallidire un esperto in tattiche belliche, cosi perfette da venire copiate dagli ingegneri che creano nuovi materiali e a tal punto perspicaci da riconoscere i propri parenti più stretti. E di segreti, che si sono evoluti in milioni di anni, se ne devano ancora scoprire molti.(science)



01/07/14

Olive: lavaggio e molitura

Per lavaggio delle olive si intende un procedimento attraverso cui vengono eliminati eventuali corpi estranei solidi quali foglie, pietre, terra ecc... Per far ciò esistono diversi tipi di lavatrici,  le più usate sono le lavatrici idropneumatiche, che possono essere a lavaggio continuo o intermittente a seconda del grado di sporcizia delle olive.

Lavaggio olive
immagine presa dal web
Grazie  a questi macchinari si limita il consumo di acqua poichè essa, nella sua circolazione, deposita tutti i detriti trasportati; in questo modo  nella vasca di lavaggio c'è sempre  acqua pulita. L'allontanamento delle sostanze estranee è molto importante perchè, in caso contrario, l'olio di oliva potrebbe assumere sapori di 'amaro', dovuti alle foglie, o di 'terra' dovuto appunto al tipico odore della terra.

La molitura o frangitura è l'operazione successiva al lavaggio. Per questa operazione vengono utilizzate macchine apposite, come frantoi a macine o molazze, frangitori a cilindro o a martello. L'utilizzo delle molazze risulta il sistema migliore mentre l'uso dei frangitori può portare ad un certo riscaldamento delle paste, deteriorando in parte le caratteristiche organolettiche dell'olio di oliva. Nell'operazione di molitura molto importante è il controllo della temperatura che non deve superare i 27°C. Nei frantoi a molazza i tempi di lavorazione sono intorno ai 30 minuti, mentre con i frangitori sono nell'ordine di un minuto.

17/06/14

12 MISTERI CELESTI

12 MISTERI CELESTI 
 del Dr. Alexander Gurshstein

L'astronomo Keplero, 200 anni fa, scoperse le leggi del movimento dei pianeti del nostro sistema solare. Ma da quando si è scoperto il radar e le astronavi hanno cominciato a solcare il cielo, queste leggi si sono rivelate inutili. Dodici misteri attendono di essere svelati dagli astronomi e sono i seguenti:

1) Fin dall'inizio delle ricerche astronomiche l'uomo fu attirato dai misteriosi anelli del pianeta Saturno. Molte teorie sono state elaborate per spiegare questi anelli. Ultimamente altre due sensazionali scoperte. Anche Giove ed Urano hanno degli anelli. Perché solo i grandi pianeti hanno attorno questi anelli? Mistero.
2) Un veicolo spaziale sovietico è atterrato su Venere e ha posto in evidenza uno strano fatto: Venere compie una rotazione ogni 243 giorni, ma in direzione opposta a quella della Terra e degli altri pianeti. Le leggi di Keplero non possono spiegare questo fatto. Infatti nessuno ha trovato finora una spiegazione logica per questo mistero.
3) Questo veicolo spaziale ha rivelato inoltre che, mentre Venere compie una rotazione ogni 243 giorni, la sua atmosfera superiore ne compie una ogni 4 giorni. Cioè l'atmosfera superiore di questo caldissimo pianeta ruota 50 volte più velocemente della parte solida. Un mistero difficile da comprendere.
4) Oggi più nessuno crede che gli enormi canali di Marte siano opera di intelligenti Marziani. Tuttavia è stato recentemente scoperto che esiste una sottile atmosfera su questo pianeta, ma la sua temperatura è tanto bassa che non permette l'esistenza di acqua. Si è pensato che siano stati i fiumi di ghiaccio a produrre i canali. Ma per ora i canali restano un mistero.
5) Alcuni astronomi hanno avuto un'idea che dovrebbe turbare i nostri sonni: Marte nel passato aveva un' atmosfera, ma la perse improvvisamente, come testimoniano i giovani canali di Marte. Può capitare anche alla Terra di perdere improvvisamente la sua atmosfera e diventare un pianeta morto?
6) Come tutti sanno, la Luna volge sempre la stessa faccia verso la Terra. Si spiega ciò con la sua vicinanza alla Terra e con gli effetti misteriosi delle maree. Ma guardiamo Mercurio. Si credeva che anche Mercurio ruotasse attorno al Sole mostrando solo una faccia. Ma le ultime osservazioni provano che ciò non è, poiché Mercurio ruota sul suo asse ogni 58 giorni, mentre ruota attorno al Sole. ogni 88 giorni. Un mistero.

7) Mercurio ha altri misteri. Il suo moto attorno al Sole è coordinato con il moto della nostra Terra. Ogni 116 giorni Mercurio e la Terra si avvicinano su di un lato del Sole. Durante questi periodi, Mercurio compie due rotazioni attorno al suo asse ... e così volge sempre la stessa faccia alla Terra! Il mistero è profondo. Mercurio dovrebbe" allinearsi" con il Sole, non con la Terra, poiché il nostro pianeta non può esercitare una forte forza di attrazione per un pianeta così lontano! Cosa fa muovere i pianeti? Mistero.
8) Ritorniamo a Venereo Ogni 584 giorni Venere si avvicina alla Terra. Mi riferisco al suo corpo solido, non alla sua atmosfera. Attualmente Venere volge sempre la stessa faccia alla Terra! Nessun astronomo e nessun fisicomatematico riesce a risolvere questo mistero.
9) Considerando i milioni di rilevamenti e di calcoli operati dall'astronomia scientifica in questi ultimi anni, è sconcertante per la scienza dover affrontare questa situazione: le rivoluzioni dei pianeti non sono" accidentali", ma seguono esatte leggi di natura; le distanze fra i corpi celesti sono anch' esse determinate da leggi invariabili, ma che cosa sono queste leggi? Per rispondere si dovrebbero risolvere i misteri 7 e 8 sopra citati.
l0) È ora penosamente chiaro agli astronomi che le leggi che spiegano i moti dei pianeti in termine di attrazione gravitazionale non dicono più nulla, soprattutto non spiegano ciò che determina le distanze che ci tengono legati al nostro sistema solare.
11) Anche quel piccolo satellite di Giove, lo, è molto misterioso. Ha vulcani attivi. Vulcani più violenti di quelli terrestri. Perché questo, se gli altri satelliti dei pianeti giganti sono coperti da enormi strati di ghiaccio? Un mistero.
12) Le relazioni non spiegate fra i corpi del nostro sistema solare sono chiamati da alcuni scienziati "il fenomeno della risonanza". Si intende dire con ciò che i corpi celesti, che un tempo gli astronomi credevano seguissero le leggi scientifiche accettate, ora li si mette in relazione reciproca in modi che non si possono ancora spiegare. E il tutto diventa sempre più misterioso, soprattutto se si lascia il nostro sistema solare e ci si perde ad indagare sulla nostra galassia e il cosmo.
(da "Northern Neighbours", marzo 1985, Box 1000, Gravenhurst, Ontario POC IGO, Canada)


23/05/14

Preparativi per Marte! | Parte prima.

I ricercatori si trasferiscono negli angoli più remoti del mondo per provare le condizioni di vita su Marte. Vorrei in qualche modo il perchè la conquista del Pianeta rosso inizia dalla Terra.

Più di 200mila persone provenienti da oltre 140 nazioni hanno fatto domanda per un biglietto di sola andata verso il Pianeta rosso, offerto dal programma televisivo olandese Mars One. Gli organizzatori stanno avviando una selezione che proseguirà per due anni, alla ricerca di partecipanti adatti  sia come colonizzatori di Marte che come protagonisti di un reality show.

A dicembre Mars One ha annunciato che invierà sul Pianeta rosso un rover e un satellite per le telecomunicazioni, il cui è previsto per il 2018. Si spera di farli raggiungere da una serie di missioni ogni due anni a partire dal 2014, ognuna con un equipaggio di 4 persone. Ma chi ha fatto domanda per Mars One ha idea della situazione in cui in cui si sta infilando?
Mars One
(immagine dal web)

Trascorrerà il resto della vita su un mondo gelido, spazzato dalle radiazioni e coperto di polvere, a una distanza media da casa di 225 milioni di chilometri. Esporsi all'esterno senza protezioni farebbe andare il sangue in ebollizione , mentre il minimo contatto con la polvere acida in superficie provocherebbe ustioni chimiche.

Per fortuna, da qui al lancio sapremo meglio che cosa ci sarà ad aspettare i nostri intrepidi pionieri.
Questo, per la Terra, sarà l'anno delle prove generali più complesse della storia, infatti durante questo periodo, una serie di equipaggi vivrà in un modulo abitativo nel deserto dello Utah, un ambiente desolato simile a quello marziano, e, a partire dall'agosto 2014, un gruppo di sei persone simulerà un missione di 12 mesi su Marte nel gelo artico del Canada settentrionale. Il Pianeta rosso è cosi affascinante dal punto di vista scientifico da spingere i ricercatori nei luoghi meno accoglienti del nostro mondo, per viverci come se fossero su Marte, affannandosi in moduli ristretti, con il cibo, l'acqua e l'energia razionati. (science)

12/05/14

Acchiappa asteroidi | Come funziona l'acchiappa asteroidi della NASA.

Sarà certamente capitato di avere difficoltà a far entrare tutta la spesa in una sola busta per portarla a casa. Quindi sarete in condizioni di comprendere quali problemi attendono la NASA che avrà la necessità di una sporta bella capiente per il suo recente acquisto: un asteroide!

L'agenzia sta infatti lavorando ad una missione che la vedrà impegnata a catturare un asteroide per poi rimorchiarlo fino verso la Terra, fino a parcheggiarlo nei pressi della Luna. Ma come si fa a catturare un blocco rotante di roccia e ghiaccio di 500 tonnellate?
Il progetto consiste nell'inviare una piccola sonda senza equipaggio alimentata a energia solare, perchè possa intercettare l'asteroide, dopo un viaggio di circa 4 anni.
Acchiappa asteroidi della NASA
(immagine dal web)

Una volta giunta disporrà attorno alla roccia spaziale un sacco gonfiabile resistentissimo, tenuto aperto da quattro o più bracci gonfiabili collegati da cerchi metallici. Dei cavi stringeranno il sacco attorno ad un anello solidale con la posizione e l'assetto dell'asteroide. Cosi il centro di massa della roccia spaziale sarà abbastanza vicino ai propulsori della sonda perchè li si possa usare per fermare la rotazione dell'asteroide.
La sonda parcheggerà successivamente il corpo celeste in un punto lagrangiano (una zona di spazio in cui la gravità di due masse si controbilanciano) tra la Terra e la Luna, perchè non vada alla deriva.

L'asteroide verrà studiato da astronauti arrivati con un veicolo spaziale Orion, che dovrebbe essere pronto per il lancio entro il 2021, per realizzare l'obiettivo del presidente Obama di far arrivare un uomo su un asteroide per il 2025. Il mezzo avrà un braccio robotico per potersi agganciare all'asteroide, dato che la roccia proveniente dallo Spazio sarà troppo piccola per atterrarvi. Il progetto permetterà anche di collaudare i metodi per deviare futuri asteroidi in rotta di collisione verso la Terra. (science)

20/02/14

2000 EM26 il primo di tre asteroidi che passeranno vicino al nostro pianeta

Quanti film s avete visto sui disastri causati da improbabili meteoriti cadute sulla terra? Io ne ho visti parecchi, tutti con una gran suspence sul destino post impatto del genere umano. Beh, è quasi accaduto, chi di voi lo sapeva?

 L'asteroide 2000 EM26 ha sfiorato la Terra ma senza danni alle 1.15 (ora italiana).  Grande quasi come due campi di calcio, il 2000 EM26 è passato a una distanza di poco superiore a tre milioni di chilometri, quasi 8 volte la distanza che separa la Terra dalla Luna ed è solo il primo, e il più distante, di altri tre asteroidi che si succederanno in questa settimana.

L'asteroide 2000 EM26 è stato scoperto nel 2000, poi se ne sono perse le tracce fino a questo suo passaggio relativamente ravvicinato al nostro pianeta, ripreso in diretta streaming grazie alla Slooh Camera. Dopo quest'asteroide, ne sono previsti a breve altri tre, tutti più vicini di 2000 EM26, ma nessuno desta preoccupazione. "Vicino alla Terra entrerà in gioco l'asteroide 2014 BR57 – dice l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma –

2000 EM26
Il 20 febbraio questo oggetto di 70 metri passerà vicino alla nostra Terra a 4.4 distanze lunari [...] Quindi, accoglieremo il 21 febbraio 1995 CR, un asteroide potenzialmente pericoloso con un diametro stimato di 210 metri a 7.6 distanze lunari. 2014 CR si chiuderà il sipario il 24 febbraio a 8.3 distanze lunari". Ma non temete! Evidenze scientifiche dimostrano che un asteroide colpisce realmente la Terra ogni 100 anni. Nella maggior parte dei casi, poi, si tratta di impatti su zone disabitate o sugli oceani, che sono chilometri e chilometri più estesi delle terre emerse. L'ultimo impatto preoccupante è stato proprio l'anno scorso, il 15 febbraio 2013, quando un meteorite colpì la cittadina di Chelyabinsk, in Russia.

18/02/14

Oggi passerà molto vicino alla terra l'asteroide 2013 XH22

Un asteroide, grande come tre campi di calcio, sfreccera' a mezzogiorno (ora italiana) vicino alla Terra. L'asteroide viaggia alla velocita' di 43mila chilometri/ora. 


Il 15 febbraio 2013 un asteroide esplose sopra Chelyabinsk in Russia, ferendo 1200 persone a causa delle finestre andate in pezzi e del danneggiamento di alcuni edifici. Il tragitto dell'asteroide e' continuamente monitorato dai centri telescopici.

Raggiungera’ la distanza minima dalla Terra alle 12,57 (ora italiana), ma il passaggio ravvicinato non si annuncia affatto come una minaccia. ”Avverra’ a circa 745.000 chilometri dal nostro pianeta e non comporta quindi alcun rischio, cosi’ come era stato per l’asteroide 2013 XY8, che si era avvicinato alla Terra l’11 dicembre”, ha detto l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma: "L’asteroide 2013 XH22 ha un diametro stimato sui 20 metri. E’ quindi piu’ piccolo e distante rispetto all’asteroide che lo ha appena preceduto. Osservarlo non sara’ facile: ”sara’ alquanto debole, mai piu’ brillante della magnitudine 16.8”, rileva Masi. Per osservarlo, quindi, e’ necessario un grande telescopio e si potra’ fotografare con strumenti di almeno 15/20 centimetri di apertura. A rendere il tutto piu’ difficile, infine, contribuira’ anche la Luna piena".

14/02/14

Galileo Galilei, Copernico,Tolomeo, ma chi sono? |1 americano su 4 non lo sa

Non sembra vero che nel 2014 esistano persone appartenenti ad uno stato democratico, in possesso della più alta tecnologia, con le più sofisticate attrezzature per sondare lo spazio, credano ancora che il sole gira attorno alla terra.


Aggiungi didascalia
Chicago (Illinois) Gli americani sono tecno-entusiasti e hanno grande fiducia nelle promesse della scienza salvo che per 1 su 4 e' ancora il Sole a girare intorno alla Terra e non il contrario. E' quanto ha accertato un sondaggio su oltre 220.000 persone condotto dalla National Science Foundation su cognizioni di base e solo il 74% ha risposto correttamente. Gli altri sono rimasti fermi al II secondo d.C., ossia a Tolomeo e al suo geocentrismo, quando Tolomeo era convinto che attorno alla Terra ruotassero le sfere dei sette pianeti posti così nell'ordine: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno, ignorando la rivoluzione copernicana. Non conoscono Copernico e la sua teoria eliocentrica ed ignorano l'esistenza di un certo Galielo Galilei. Ancora peggio, - qui ha la sua responsabilità l'integralismo religioso diffuso in molti stati - i risultati per l'evoluzionismo: il 48% ignora non solo chi sia Charles Darwin ma la sua scoperta base, che l'uomo si e' evoluto da un'altra specie.                                                                         fonte (AGI)
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