Il geologo britannico Arthur Holmes fu uno dei pochi ad apprezzare la deriva
dei continenti.
Essendo stato tra i
pionieri dell'applicazione del
decadimento radioattivo alla datazione delle
rocce,
Holmes lavorò per tutti gli anni Venti cercando di comprendere l'interno della
Terra, fino a rendersi conto che era il
calore generato dal decadimento degli
elementi radioattivi all'interno della
Terra ciò che manteneva incandescente l'interno.
Nel dicembre 1927 scrisse un articolo fondamentale in cui postulava che il
riscaldamento non uniforme dell'interno della
Terra, generato dal
decadimento, provocava moti di convezione nel
substrato al di sotto della
crosta. Anche se questo substrato appariva solido, Holmes riteneva che considerato su lunghi periodi di tempo si comportasse come un liquido caldo molto viscoso; quando il materiale incandescente raggiungeva la sommità di una cella di convezione sotto un
continente, si spostava orizzontalmente, producendo una forza sufficiente a trascinare lentamente i
continenti, allontanandoli, permettendo al substrato di sollevarsi nello spazio che si apriva e formando nuovo fondo oceanico.
Questa convezione, secondo
Holmes, era il meccanismo che sospingeva i
continenti in giro per il globo. Ma come Wegener, anche Holmes era avanti rispetto ai suoi tempi. Molto avversate, le loro teorie languirono per altri 35 anni.
(science)