Il-Trafiletto
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07/09/14

Lo zoo planetario

I pianeti possono avere molte forme e dimensioni, e ciò può influenzare le loro chance di ospitare la vita.


Biglia fusa 
Il pianeta extrasolare Kepler-IOB, individuato nel gennaio 2011, è stato il primo pianeta di tipo terrestre scoperto dal telescopio spaziale Kepler della NASA. È solo il 40 per cento più grande del nostro Pianeta e dalla sua elevata densità gli astronomi deducono una composizione metallo/roccia. Ma trovandosi ad appena 2,5 milioni di chilometri dalla sua stella simile al Sole il corpo celeste dev'essere rovente, a una temperatura sui 1550 °C, e la sua superficie infernale è probabilmente un oceano ribollente di lava fusa.

Mondo d'acqua
GJ1214B è un esopianeta grande quasi tre volte la Terra, ma molto meno denso. Con una densità media di meno di 2 g/cm3, è quasi certamente un mondo d'acqua. Probabilmente ha un nucleo roccioso relativamente piccolo circondato da uno spesso mantello d'acqua e da un'atmosfera di vapore altrettanto spessa. Nonostante la sua elevata temperatura superficiale di circa 200 °C, questo spoglio "mini-Nettuno" potrebbe ospitare semplici forme di vita acquatiche.

Gigante gassoso 
L'esopianeta HD189733B è un "Giove caldo" che completa un'orbita attorno alla sua luminosa stella ogni 2,2 giorni. È uno degli esopianeti più promettenti studiati finora: gli astronomi hanno rilevato nella sua atmosfera vapor acqueo, ossigeno, metano e monossido di carbonio. Recenti osservazioni di Hubble hanno suggerito che il pianeta è azzurro, grazie alle proprietà di diffusione della luce delle particelle di silicati nella sua atmosfera. Nel frattempo, la potente radiazione della stella sta facendo lentamente evaporare il pianeta gigante: ogni secondo perde nello Spazio circa l0mila tonnellate di gas.

Malconcio e sterile 
PSR B1257+12A è uno dei tre pianeti che orbitano attorno a una pulsar, il piccolo cadavere compatto di una stella massiccia diventata una supernova. Il corpo celeste ha appena il doppio della massa della nostra Luna e quasi certamente è composto di roccia. I pianeti della pulsar potrebbero essersi formati in seguito all'esplosione della supernova. Sono costantemente percossi dai raggi X ad alta energia della pulsar: a questo tormento cosmico non può sopravvivere nessuna cellula vivente e quindi non c'è speranza che ospiti la vita come la conosciamo.(science)


23/06/14

Scoperti altri mondi | Rinvenuti altri pianeti simili alla Terra

Pianeti simili al nostro per dimensioni potrebbero essere idonei a ospitare forme di vita. E' recentissima la scoperta di due pianeti risultati i più simili alla Terra per dimensioni tra quelli finora rilevati nella zona abitabile delle rispettive stelle madri, ovvero nella regione in cui potrebbe esistere l'acqua allo stato liquido, potenziale culla della vita.

Per quanto affascinante, però, quest'ipotesi potrebbe non venire mai nè confermata nè smentita. Entrambi i nuovi mondi sono in orbita intorno a Kepler-62, una stella che si trova a 1200 anni luce da noi, Kepler-62e, tra i due l'esopianeta più vicino al suo sole, è di dimensioni superiori del 60 per cento alla Terra, mentre il suo fratellino minore 62f è più grane del nostro Pianeta di appena il 40 per cento. "Si tratta di due tra i più interessanti pianeti extrasolari mai scoperti", dice William Borucki, scienziato che si occupa di Kepler presso il Centro Ricerche Ames della NASA, in California, e che ha diretto la ricerca, annunciando la scoperta sulla rivista Science.
Pianeti extrasolari

Il telescopio spaziale Kepler, dal quale la stella ha preso il nome, ha rilevato la presenza dei pianeti grazie a lievi fluttuazioni dell'intensità luminosa, causate dai corpi celesti durante il transito di fronte alla stella madre. Un terzo esopianeta, leggermente più grande, situato in un'altra zona abitabile stellare, è stato recentemente individuato grazie alla stessa tecnica: Kepler-62c supera la massa terrestre di circa il 70%.
La NASA ritiene che Kepler-62e e 62f siano pianeti rocciosi o ghiacciati, Un'analisi indipendente degli esiti delle ricerche, svolta da astronomi tedeschi e americani, ipotizza che 62f sia interamente ricoperto d'acqua. La composizione di Kepler-69c risulta poi ancora più misteriosa. Per stabilire se sia possibile che su questi "mondi" esista la vita, è fondamentale conoscerne la composizione atmosferica. "Se ci fossero anidrite carbonica e acqua, il quadro sarebbe promettente.

Se ci fosse ossigeno, la presenza di vita sarebbe molto probabile", spiega Borucki. Siamo, però, ancora molto lontani da questa scoperta: potremmo addirittura non riuscire a farla mai. I nuovi pianeti sono di dimensioni troppo ridotte e sono troppo lontani per consentirci di determinare se siano dotati o no di atmosfera. La stessa composizione degli esopianeti è poco più che un'arbitraria speculazione, basata sui limiti dati disponibili, tra i quali le dimensioni. Oggi il progresso però, della tecnica ha permesso ai "cacciatori di pianeti" di scoprire anche corpi celesti più piccoli. "non ci limitiamo più a individuare un gran numero di pianeti: oggi siamo in grado di trovarli dove ci interessa, cioè nella zona abitabile" dice Borucki. "E' una conquista straordinaria: nel giro di un paio d'anni, ne scopriremo di ancora più piccoli".(science)



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