Il-Trafiletto
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15/10/14

Insalata diNizzarda e crema di olive alla provenzale

INGREDIENTI PER 4 PERSONE
Per l'insalata nizzarda:
*5 pomodori maturi
*3 cucchiai di olioe nere
*4 uova sode
*4 filetti di alici sott'olio
*un cetriolo da insalata
*una cipolla bianca media
*fagiolini verdi g 200
*foglie di basilico, una presa
*4 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
*1-2 cucchiai di aceto di vino bianco sale pepe macinato fresco
Per la crema di olive: olive di tipo ligure g 200
*filetti di acciuga dissalati g 120 *2 cucchiai di capperi
*il succco di un limone *olio d'oliva ml 200 *pepe macinato fresco
Per guarnire: 2 rapanelli *2 -3pomodori ciliegini olive verdi o nere
TEMPO: 45'
CALORIE A PORZIONE: 648 kcal
Insalata diNizzarda e crema di olive alla provenzale
PREPARAZIONE Lessate i fagiolini in abbondante acqua salata e scolateli prima che diventino troppo molli. Scolate i filetti di alici e asciugateli bene con carta assorbente. Lavatei pomodori e tagliateli a spicchi. Sbucciate il cetriolo e tagliatelo a fette. Sbucciate la cipolla e tagliatela ad anellini sottili. Sgusciate le uova e tagliatele a spicchi. Distribuite il tutto su un piatto di portata, poi emulsionate l'olio con un cucchiaio di acqua e l'aceto e versate sull'insalata. Salate leggermente e aggiungete alla fine le foglie di basilico e le fettinedi cipolla (a piacere potete aggiungere anche del tonno sott'olio). Per la crema di olive snocciolate le olive e mettetele con tutti gli altri ingredienti nel frullatore. Frullate prima a bassa velocità, infine per qualche attimo ad alta, fino ad ottenere una salsa omogenea della consistenza di una purea. Volendo una salsa più omogenea e raffinata, passate il composto ottenuto al setaccio. Guarnite con pomodori ciliegini, olive verdi e rapanelli tritati. Accompagnate le pietanze con fette di pane tostato.

06/10/14

Allarme olio nei mercati mondiali: Previsti prezzi lunari

Allarme olio d'oliva? Come, Italia seconda nazione produttrice di olio, nella terra degli ulivi c'è stato un calo nella produzione di olive del 30%? E questo ha determinato un aumento della quotazione del mercato pari al 38%. Spagna, maggior produttore mondiale, il raccolto si è dimezzato causa principale il clima. Va meglio nel resto del mediterraneo.

 
«Negli ultimi 12 mesi i futures sull’olio d’oliva vergine scambiati a Jaen, in Spagna, sono aumentati del 17% mentre alla Camera di Commercio di Bari quest’anno con l’inizio della raccolta delle olive si rilevano quotazioni che sono superiori al 38%». Per la Coldiretti l’impennata dei prezzi è la prova che le previsioni dell’Oil World, il servizio di previsione indipendente per i semi oleosi, oli e pasti, colgono nel segno: la produzione mondiale di olio di oliva crolla e dovrebbe scendere del 17% a 2, 9 milioni di tonnellate.

Secondo la Coldiretti la produzione in Italia è scarsa, con picchi al centro-nord dove si stima un calo tra il 35 e il 50 per cento. Ma la situazione è difficile anche al Sud dalla Calabria alla Puglia dove il Salento avrà il calo più sensibile ma anche in alcune aree della zona di Monopoli, Gargano e nel nord del barese, si stima un calo significativo dovuto ad eventi meteo eccezionali. 

Va meglio nel resto del bacino del Mediterraneo. Grecia avrà un buon raccolto, dopo che l’annata di scarica dell’anno scorso, potrebbe arrivare a togliere il secondo posto all’Italia. Secondo l’organizzazione agricola guidata dal presidente Roberto Moncalvo il raccolto si annuncia discreto in Portogallo e in Marocco (intorno alle 70 mila tonnellate) mentre in Turchia la produzione dovrebbe attestarsi sulle 200 mila, in media con gli ultimi anni.

Secondo Coldiretti «il mercato europeo dell’olio di oliva rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza». L’Italia, principale importatore mondiale di olio, è più esposto ai pericoli di una importazione selvaggia senza controllo. Per tutelare consumatori e produttori e non compromettere l’immagine dell’olio italiano, occorre evitare che venga spacciato come Made in Italy olio importato». A febbraio l’Ispettorato repressione frodi del ministero delle Politiche agricole attraverso l’apertura di una procedura ex officio è riuscito a far sospendere la commercializzazione di olio falsamente etichettato come Igp nei magazzini Harrod’s di Londra.

23/09/14

Riscaldare la casa con olive e mais? Ecco le caldaie policombustibili a biomassa

Il riscaldamento è importante, ma meglio se è un riscaldamento ecosostenibile, grazie al riciclo di sostanze bio. Per esempio olive e mais. Sembra strano o forse un po' bizzarro, ma si può fare.
E per questo esistono caldaie ecocompatibili di ultimissima generazione che si alimentano con vari tipi di combustibili derivati da biomasse. Fra questi conoscerete certo: legna,  segatura, cippato e pellet (derivati dalla lavorazione del legno), sansa e nocciolino (sottoprodotti del processo di estrazione dell'olio d'oliva) e mais.

L'energia che viene prodotta da queste biomasse è molto più pulita, in quanto, a differenza di altri sistemi come gas o gasolio che emettono nell'aria carbonio assorbito dal sottosuolo, la combustione delle biomasse rilascia nell'ambiente anidride carbonica che viene nuovamente assimilata dalle piante durante la loro fase vegetativa creando una sorta di "ciclo continuo", nonché una quantità di zolfo e di ossidi di azoto inferiore a quella rilasciata dai combustibili fossili, evitando di aggravare la situazione di riscaldamento atmosferico nota come effetto serra.

Efficienza energetica
Quindi, oltre ad essere più ecologiche, queste caldaie hanno il vantaggio di utilizzare un combustibile dal costo nettamente inferiore e di godere degli incentivi statali, che consentono di ottenere una detrazione fiscale sull'IRPEF del 65% del costo sostenuto per l'acquisto dell'elettrodomestico e dei lavori necessari alla sua installazione. Queste caldaie sono vantaggiose, sia in termini ambientali, sia per l'abbattimento del caro bolletta.  Per grandi sistemi centralizzati, come quelli per un condominio, o per reti di teleriscaldamento che collegano più edifici, o comunque per impianti con potenza superiore ai 50 kW, uno dei combustibili ideali è il cippato.

Per impianti unifamiliari o di dimensioni più ridotte, l'alimentazione a legna, sansa, segatura e pellet è la più classica, soprattutto se si ha accesso gratis o a buon prezzo al combustibile, e garantisce una resa molto elevata. Inoltre, la libertà di scelta del combustibile che queste caldaie consentono, conferisce loro un indubbio valore aggiunto. Ricordiamo, poi, che queste macchine si prestano a riscaldare ambienti domestici di vario tipo, anche in presenza di impianti di vecchia fattura.

02/07/14

Olive: Trasporto e conservazione

Affinchè il trasporto e la conservazione delle olive siano fatti a dovere è necessario l'utilizzo di cassette di plastica forate in modo da permettere la circolazione dell'aria. Meglio non usare le cassette di legno o i sacchi, infatti quest'ultimi erano molto utilizzati anticamente ma con tale sistema le olive venivano schiacciate e si producevano fenomeni di fermentazione. Le cassette di legno invece, sono facilmente attaccabili dalle muffe.

Conservazione delle olive
immagine presa dal web
Un'altra cattiva abitudine che ancora oggi è in uso, è quella di ammucchiare olive che presentano difetti, per esempio quelle raccolte da terra, con quelle buone. Le olive appena raccolte vanno subito molite. Anche se a volte l'enorme mole di lavoro dei frantoi non lo permette, bisogna evitare di conservare le olive per più di 48 ore per evitare fenomeni di fermentazione.



01/07/14

Olive: lavaggio e molitura

Per lavaggio delle olive si intende un procedimento attraverso cui vengono eliminati eventuali corpi estranei solidi quali foglie, pietre, terra ecc... Per far ciò esistono diversi tipi di lavatrici,  le più usate sono le lavatrici idropneumatiche, che possono essere a lavaggio continuo o intermittente a seconda del grado di sporcizia delle olive.

Lavaggio olive
immagine presa dal web
Grazie  a questi macchinari si limita il consumo di acqua poichè essa, nella sua circolazione, deposita tutti i detriti trasportati; in questo modo  nella vasca di lavaggio c'è sempre  acqua pulita. L'allontanamento delle sostanze estranee è molto importante perchè, in caso contrario, l'olio di oliva potrebbe assumere sapori di 'amaro', dovuti alle foglie, o di 'terra' dovuto appunto al tipico odore della terra.

La molitura o frangitura è l'operazione successiva al lavaggio. Per questa operazione vengono utilizzate macchine apposite, come frantoi a macine o molazze, frangitori a cilindro o a martello. L'utilizzo delle molazze risulta il sistema migliore mentre l'uso dei frangitori può portare ad un certo riscaldamento delle paste, deteriorando in parte le caratteristiche organolettiche dell'olio di oliva. Nell'operazione di molitura molto importante è il controllo della temperatura che non deve superare i 27°C. Nei frantoi a molazza i tempi di lavorazione sono intorno ai 30 minuti, mentre con i frangitori sono nell'ordine di un minuto.

23/04/14

Olio d'oliva originale

Verde intenso, giallo oro, trasparente, non filtrato, a bassa acidità, biologico, 'Italiano, spremuto a freddo. Sono solo alcuni degli elementi per riconoscere un buon olio, inteso come quel grasso, liquido a temperatura ambiente, estratto dai frutti (olive) o dai semi (mais, soia, girasole, ecc.). 


In percentuali variabili, secondo la provenienza, contiene acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi (acidi grassi essenziali), piccole quantità di vitamine (A, D, E, K, ecc.) e antiossidanti naturali come i tocoferoli. Medici, dietologi e ricercatori di tutto il mondo non hanno dubbi: è il condimento ideale di qualsiasi pietanza 'In grado di coniugare gusto e salute. Ma ciò che non era chiaro era da quale paese provenisse l'olio d'oliva che si acquista. I più risponderebbero dal paese dove sono nate e state raccolte le olive. Ma per Bruxelles le cose non stavano così: è possibile definire italiano un olio ricavato da olive importate, a patto che siano frante 'In Italia. Tutto da rifare, dunque. Grazie all'opposizione italiana, il parlamento europeo fece marcia indietro, così per olio di oliva si intenderà quello ottenuto a partire dal frutto dell'olivo e la denominazione di origine dell'olio extravergine sarà legata al luogo da dove proviene la materia prima: se un extravergine è prodotto da olive tunisine, spagnole e italiane lo si dovrà riportare chiaramente, insieme alla relativa percentuale.
Legge Mongiello approvata alla fine del 2012,(o "legge salva olio Made in Italy"), che tra le altre cose prevedeva un miglioramento nella leggibilità delle etichette degli oli (aumento delle dimensioni dei caratteri) e rendeva reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine (articolo 517-quater del codice penale) anche il solo mettere in etichetta indicazioni “che evocano una specifica zona geografica di origine degli oli di oliva non corrispondente alla effettiva origine territoriale delle olive”.

Olio d'oliva
Nel dicembre 2013 la Commissione Ue ha approvato a Bruxelles (con 283 voti a favore e 69 astensioni) un nuovo regolamento per le etichette degli oli (modifiche al regolamento europeo n. 29/2012 relativo alle norme di commercializzazione e all’etichettatura dell’olio di oliva) che si applicherà a partire dal 13 dicembre 2014 e che prevede che: le informazioni in etichetta dovranno essere riportate obbligatoriamente nello stesso campo visivo principale e in un corpo di testo omogeneo, utilizzando caratteri di dimensioni già fissati dal regolamento (CE) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori; per quanto riguarda le bottiglie destinate alla ristorazione gli Stati membri possono stabilire norme a livello nazionale che dispongano l’uso obbligatorio di sistemi di chiusura che ne impediscano il riempimento dopo l’esaurimento del contenuto (dunque una volta aperte le confezioni non saranno più riutilizzabili). In più il consumatore dovrà essere garantito, attraverso controlli, che quello che gli viene venduto sia veramente olio d'oliva, acidità, presenza di perossidi, cere, trigliceridi, ecc. Non sarà consentito aggiungere all'olio grassi di provenienza diversa rispetto alle olive. Gli oli, poi, saranno suddivisi in due grandi categorie secondo tipologie e qualità: si definiranno naturali gli extravergine (acidità tra 1 e 0,8 per cento); e vergini quelli con acidità fino a 1,5 per cento. In ogni caso, si ottengono tutti e due attraverso prima spremitura nel frantoio e le differenze vengono dal diverso grado di acidità. Saranno, invece, etichettati come standard quelli che oggi definiamo lampanti o di sansa (acidità superiore al 2 per cento) e che derivano dal taglio e dalla miscelazione con olio d'oliva vergine per ovviare alle perdite di qualità connesse al metodo di trasformazione. Le diciture Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta) rimarranno invariate.


05/04/14

COSTOLETTE D'AGNELLO: in una manciata di minuti

COSTOLETTE D'AGNELLO IN CROSTA DI ERBE CON RISO ESTIVO
Difficoltà: nessuna--Preparazione: 20 minuti.

INGREDUENTI PER 4 PERSONE
Costolette di agnello g.800--3 limoni non trattati--un trito abbondante e misto di erbe aromatiche (rosmarino, prezzemolo)--2 uova--pangrattato--olio di semi per friggere--sale pepe--
Per il riso: riso tipo Basmati g.200--un peperone giallo--un peperone rosso--un peperone verde--una zucchina--olive verdi snocciolate--una carota--il succo di un limone--5 cucchiai d'olio d'oliva--sale.

COSTOLETTE D'AGNELLO
PREPARAZIONE Mettete sul fuoco una casseruola con almeno due litri d'acqua, appena si alzerà il bollore salatela e tuffatevi il riso. Fatelo cuocere al dente, poi scolatelo, sciacquatelo sotto l'acqua corrente fredda, sgocciolatelo per bene e versatelo in un largo piatto di portata lasciando lo raffreddare. Pulite, lavate la zucchina, tagliatela a dadini e scottatela in una pentola con acqua bollente per qualche minuto. Scolatela e tenete da parte. Pulitete i peperoni e tagliateli a dadini, raschiate la carota e tagliatela a dadini. Sgocciolate le olive e tritatele grossolanamente. Unite tutte le verdure al riso, rigirate e condite con il succo di limone e l'olio. Amalgamate per bene gli ingredienti e lasciate riposare in fresco fino al momento di servire. In una capace terrina sbattete le uova con sale e pepe, poi immergetevi le costolette d'agnello. Lavate i limoni. Mettete il pangrattato in una ciotola, grattugiatevi la scorza dei limoni, aggiungetevi il trito di erbe e mescolate con cura. Sgocciolate per bene le costolette dall'uovo sbattuto, passatele nel pangrattato e friggerele in olio ben caldo per circa 7', finché saranno ben dorate e croccanti in superficie; scolatele poi su carta assorbente da cucina. Per servire, disponete qualche costoletta ogni piatto individuale e accompagnate con un tortino di riso preparato precedentemente. Guarnite con un ramerto di rosmarino e servite.
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