Il-Trafiletto
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28/09/14

La rana che diventa blu per amore

Rana Arvale maschio nel periodo degli amori
immagine presa dal web
E' proprio vero he per amore si è disposti a tutto, e la natura ce lo dimostra sovente, molto di più di quanto non sappia fare l'uomo con il dono della parola, del pensiero e del romanticismo. A volte dovremmo soffermarci di più a prendere esempio da quello che ci circonda senza farci troppe domande, semplicemente osservando.  Gli animali, a qualunque classe appartengano, danno voce all'amore nelle più svariate maniere, vestedosi di livree dai multiformi colori, usando una voce particolare, danzando in maniera spettacolare, corteggiando con sublime poesia.


Poi c'è chi cambia colore, totalemente. Lo fa una rana, la rana arvale, una ranocchietta di modeste dimensioni che poco si fa notare. Questa specie è diffusa in tutta l'Europa centrale, l'Europa dell'Est, la Russia occidentale, ma si trova anche in Italia. Sono adattabilissime agli ambienti più diversi, dalla tundra alla foresta, ai boschi, anche se predilige luoghi non toccati dall'uomo. Proprio questo semplice anfibio, durante la stagione degli amori si trasforma totalmente. Infatti la pelle dei maschi cambia colore e diventa di un bel blu brillante rispetto al normale bruno- rossiccio che la caratterizza.

Così, vestite della loro livrea blu, si mettono in mostra davanti alle femmine, in modo tale da non poter sfuggire agli sguardi delle loro canore innamorate.


11/07/14

La scienza delle piante

La scienza delle piante
Il mondo vegetale si è evoluto in una grande varietà di forme e colori ma è anche riuscito a sviluppare comportamenti, strategie e metodi talmente efficaci ed eleganti da incuriosire e ispirare la ricerca scientifica.

Può capitare di pensare alle piante e considerarle solamente come quella parte biologica, un pò nebulosa e astratta, che ci regala l'ossigeno o come una bella e colorata cornice verde. Ma il regno vegetale non è solo, si fa per dire, il polmone della Terra o l'aiuola curata del giardino. E' un mondo sensibile fatto di migliaia di specie che interagiscono tra loro e comunicano con gli animali, con l'ambiente che le circonda e con noi.
Tanti "intelligenti" da adottare strategie da fare impallidire un esperto in tattiche belliche, cosi perfette da venire copiate dagli ingegneri che creano nuovi materiali e a tal punto perspicaci da riconoscere i propri parenti più stretti. E di segreti, che si sono evoluti in milioni di anni, se ne devano ancora scoprire molti.(science)



19/05/14

Perchè i vegani dicono no alla carne e al latte: alcuni buoni motivi

Perchè no alla carne

Essere vegani e seguire la filosofia di vita vegana significa rifiutare tutto ciò che comporta e deriva dallo sfruttamento degli animali: oltre a carne e pesce, anche latte, uova, pelle, lana, seta… Il rifiuto deriva dalla costatazione che  la quasi totalità dei prodotti animali (carne, latte, uova) proviene da allevamenti intensivi, dove gli animali sono rinchiusi senza nessun rispetto per le loro esigenze fisiologiche, per il semplice fatto che lo scopo è raggiungere la massima produttività nel minor tempo possibile alla fine del quale, si va al macello.

 La morte degli animali è preceduta dal trasporto, lungo ed estenuante, fino al mattatoio: stipati nei camion, senza potersi muovere, bere o mangiare, arrivano a destinazione in gravissime condizioni di stress, spesso così debilitati da non riuscire nemmeno ad alzarsi.

Immagine presa dal web

Perchè no al latte

Per produrre il latte le mucche devono partorire, in questo processo però, molti non sanno che mucche e vitellini vengono uccisi. La vita normale di una  mucca è di circa quaranta anni, ma negli allevamenti esse vengono macellate non appena la  produzione di latte diminuisce, ovvero dopo circa sette anni.

Questa  esistenza così innaturale, la mungitura meccanica, le continue selezioni per aumentarne la produttività, la stabulazione nei capannoni, la mancanza di movimento, rendono le “mucche da latte” animali così debilitati che spesso, a “fine carriera” non si reggono più nemmeno in piedi. Da qui il modo di chiamarle “mucche a terra”. Così una volta sfruttate per il loro latte vengono condotte al macello per la loro carne.

Oltre tutto, per questo ciclo di produzione sono inseminate artificialmente: se non mettessero al mondo i vitelli destinati al macello, non produrrebbero latte. I vitellini, strappati alla madre subito dopo la nascita, sono destinati, se maschi, al mattatoio a pochi mesi di vita (carne di vitella) o fatti ingrassare per essere macellati dopo due anni (carne di manzo); se femmine, seguiranno il destino delle madri. Dunque i latticini, anche se biologici, sono il risultato di un ciclo produttivo che prevede la morte di mucche e vitelli.

18/05/14

La scelta dei vegani

Cosa significa essere vegani, quale lafilosofia di qusto movimento? Scopriamo quali sono i principi di questo stile di vita che si sta diffondendo sempre di più


Nutrirsi in maniera consapevole è una filosofia di vita a cui tutti noi dovremmo prestare attenzione, per la propria salute, per l'ambiente e per gli animali. Se per caso fossi trasportata in un mondo in cui io stessa fossi costretta a procurarmi il cibo da sola, di certo sarei una di quelle persone che dedite alla raccolta e all'agricoltura, poichè non sono capace di uccidere.

Non sarei in grado di "tirare il collo" ad una gallina, di uccidere un coniglio o di andare a caccia per nutrirmi di carne, perchè gli animali mi piace vederli sereni, in salute e liberi. Dunque, riflettendo su questo, ho concluso che io sono una di quelle persone che pur mangiando molto raramente carne, lo faccio perchè il lavoro sporco lo fa qualcun altro al posto mio. In più, mi sono anche accorta che, guardare i banchi dei macelli nei supermercati, mi fa pensare non al cibo, ma ad una fila di cadaveri.

Immagine presa dal web
Ecco perchè vorrei dedicare questo post alla comprensione più profonda della filosofia vegana. Una folosofia  che si sta diffondendo sempre di più. Ma cosa significa essere vegan e perchè questa scelta?
Una delle ragioni principali è il rispetto degli animali.

Chi segue questo stile di vita  considera gli animali esseri sensibili con un loro valore intrinseco. Per questo i vegan non mangiano prodotti animali come carne, pesce, uova e latticini, non indossano pelle, lana o seta, non usano prodotti sperimentati sugli animali. Non comprano animali e non li tengono in gabbia, non visitano zoo e acquari, non vanno al circo e agli spettacoli che impiegano animali.

Evitano insomma tutto quello che comporta la morte e la sofferenza degli animali. Ogni anno miliardi di esseri senzienti sono trasformati in prodotti alimentari, dopo una breve vita fatta solo di sofferenza. Chi sceglie di vivere vegan non può fermare da solo tutto questo: rifiuta però di parteciparvi e di esserne la causa. Non solo. Compie una scelta consapevole e responsabile, mandando un importante segnale per una società più rispettosa dei diritti degli animali non umani e umani.

08/05/14

Arriva l’estate | Le zanzare: gli esseri viventi più assassini e pericolosamente fastidiosi.

Quanti di noi riuscirebbero a rispondere in maniera esatta alla seguente domanda: Quale essere vivente è responsabile del maggior numero di vittime umane? Sicuramente le risposte sarebbero le più disparate: serpenti, leoni, e via di seguito, difficilmente si arriverebbe a nominare il vero responsabile: la zanzara. Questo fastidiosissimo e spesso pericolosissimo animaletto conta più di 2500 diversi tipi di specie, ed è diffusa in tutto il pianeta ad eccezione dell’Antartide, e trasmette malattie spesso mortali, causando più di un milione di vittime ogni anno in particolare tra i bambini africani. Una delle zanzare più pericolose appartiene alla famiglia delle Anopheles, responsabile di molte epidemie di malaria, specialmente nel continente africano. Ma non solo la malaria, altre malattie causate dalla puntura di zanzara sono la febbre gialla, la dengue o febbre rompiossa, e alcune encefaliti che possono essere molto gravi, anche ad esito infausto se contratte da soggetti a rischio come bambini, anziani, cardiopatici o pazienti defedati. La causa di tutto ciò sta nel fatto che una zanzara si infetta nel momento che punge un uomo o un animale malato e poi può trasmettere la malattia contratta quando punge un altro soggetto. Anche la Zanzara tigre, molto diffusa nella nostra Italia, è trasmettitrice di numerose malattie a carattere virale , fortunatamente per noi non letali, come la Dengue, Chikungunya e West Nile Virus. Ma nonostante la pericolosità di questo minuscolo quanto pericoloso animale i social Network danno poco risalto a questo problema, preferendo la pubblicizzazione di documentari riguardanti altri animali come gli squali, i serpenti e i leoni, sicuramente più affascinanti, ma difficili da incontrare, specialmente nelle sere d’estate, nel nostro giardino mentre siamo in compagnia di amici, di un buon bicchiere di birra, e …..delle immancabili zanzare.

25/04/14

Senza il Sole | Metti un alba senza il sorgere del Sole quanto a lungo la razza umana potrebbe sopravvivere?

La terra senza il Sole
Metti un giorno senza il Sole, immaginiamo che il Sole scomparisse, cosi senza un motivo, le piante non sarebbero più in grado di eseguire la fotosintesi, grazie alla quale producono l'ossigeno che respiriamo. Quanto a lungo sopravviverebbe la razza umana senza il Sole?

Nonostante ciò gli animali della Terra impiegherebbero comunque sia migliaia di anni prima di esaurire tutto l'ossigeno presente nell'atmosfera. Sarebbe il freddo ad ucciderci quasi tutti, molto più velocemente: dopo una settimana, infatti, la temperatura media globale scenderebbe a 0°C, dopo un anno sarebbe di -73°C e in un paio di decenni il freddo sarebbe tale da fare condensare l'atmosfera stessa.

Gli oceani ghiaccerebbero entro tre anni. Il ghiaccio, però, è un buon isolante, l'acqua in forma liquida potrebbe rimanere al di sotto del tetto di ghiaccio per miliardi di anni. Teoricamente certi uomini potrebbero sopravvivere a lungo in basi sottomarine vicino a sorgenti geotermiche, respirando l'ossigeno ottenuto dalla scissione di molecole d'acqua e raccogliendo cibo degli organismi che vivono sui composti sulfurei che sgrogano dalle sorgenti.

07/04/14

Robot | Come si muovono e come padroneggiano qualcosa che noi diamo già per scontanto: le gambe!

Bene abbiamo visto come l'evoluzione dei robot al giorno d'oggi sia stata davvero radicale, tanto radicale che adesso più che robot possiamo definirli umanoidi. Proviamo dunque a vedere come e cosa li rende sempre più simili a noi, iniziando da qualcosa che noi diamo per scontato: l'uso delle gambe!

Per avvertire i vantaggi forniti dalle gambe rispetto alle obsolete rotelle, basta dare uno sguardo alla polvere che si accumula sui gradini delle case in cui a fare le pulizie ci pensa un aspirapolvere robotico Roomba. Il nostro mondo è ricco di superfici irregolari, elastiche, cedevoli e perfino in movimento di tutti i tipi, che pongono conseguentemente enormi difficoltà alle limitate quanto umili ruote.
"Le gambe sono ottime perchè permettono la locomozione su terreni irregolari", spiega Marc Raibert, fondatore della Boston Dynamics. "Le persone e gli animali usano le zampe per arrivare in qualsiasi punto della Terra, mentre i veicoli a ruote o cingoli sono limitati alle superfici relativamente lisce e piatte, come le strade".
Robot cammina su due zampe

Di fatto, perfino i robot a ruote progettati specificatamente per fare fronte a terreni difficili hanno a volte problemi, come il rover marziano Spirit della NASA che è rimasto vergognosamente intrappolato in un banco di sabbia nel 2009 e a quel che ne sappiamo, si trova ancora li. Non è sorprendente che i progettisti di robot cerchino da tempo di emulare la nostra abilità di camminare con diversi gradi di successo.

Infatti, tra gli altri, ci sono robot agilissimi a forma di insetto con sei zampe e di mammifero con quattro zampe, ma quando s ne sono usate due la postura eretta si è rivelata molto più difficile. Il motivo è semplicemente che quando si hanno più di due zampe, è possibile rimenere in piedi anche in assenza di energia, mentre ci voleva poco per fare cadere i primi robot bipedi quando erano in piedi immobili per non parlare poi di quando procedevano su una superficie irregolare.

Nel prossimo post vedremo come dopo aver camminato su due zampe i robot correranno sempre su due zampe.

02/04/14

"Lardo ai giovani": di Colonnata naturalmente

"Lardo ai giovani", ha scritto un grande giornalista sportivo nonché eccellente gastronomo, Gianni Mura, cultore del maiale e dei suoi prodotti derivati. Perché oggi le carni di maiale e i salumi sono rivalutati anche dai nutrizionisti, avendo modificato - per la migliore alimentazione e cura degli animali - rispetto al passato, la qualità dei loro grassi. 

La quota di grassi saturi, insidiosi per le arterie, è molto più bassa, e sono invece aumentati i grassi monoinsaturi, simili a quelli dell'olio d'oliva e non dannosi. Dunque mangiare salumi, in giusta e moderata quantità, non è davvero peccato per nessuno (se non per musulmani ed ebrei, ma è tutt'altra storia). Fra i salumi di più antica tradizione primeggia proprio il lardo, il più semplice e schietto. Costituito dallo strato sottocutaneo del grasso del maiale, il lardo è un grande interprete della nostra cucina tradizionale sia come cibo energetico "povero" sia come ingrediente in molte zuppe e piatti a base di pane, fagioli, verdure e carni. Tutta l'Italia ha amato ieri e oggi il lardo. In particolare quello di miglior gusto e qualità.
il suggestivo borgo toscano di Colonnata nelle
Alpi Apuane, in provincia di Massa Carrara,
dove si produce il lardo più
conosciuto d'Italia
.

Sono due piccoli, sperduti, suggestivi borghi a dare il nome ai prodotti più celebri e preziosi: il valdostano lardo di Arnad e quello toscano di Colonnata, nelle Alpi Apuane.Il lardo di Arnad, dal delicato gusto di montagna, è ottenuto da giovani suini di allevamenti italiani, oltre che valdostani, del Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia. Il lardo, preparato nel Comune di Arnad e dintorni, rifilato e senza cotenna, è sistemato in appositi contenitori, i "doils" in legno di castagno (oggi anche in acciaio), alternando strati di lardo e strati di sale e aromi, con ricette che ogni produttore custodisce gelosamente; la stagionatura minima è di tre mesi e può superare l'anno. Forse ancor più celebre, il lardo di Colonnata, dolce e ricco di aromi, è così com'è, senza alcuna aggiunta, anch'esso ottenuto da suini pesanti italiani. Prodotto fra i marmi delle Apuane, il suo segreto è proprio quello di maturare in vasche ("conche") di marmo, perfette , per mantenere e stagionare (almeno sei mesi) il lardo a strati alternati con le spezie in una salamoia di acqua, sale, aglio, pepe nero, spezie e aromi vari (anche qui ogni produttore ha segrete ricette). Tolto  dalla conca, il lardo viene diviso in candide pezzature e ogni fettina che se ne taglia si scioglie dolcemente in bocca. Ma la Toscana è forse la regione dove più ci si può vantare di produrre ottimo lardo, come quello anch'esso nobile della Val di Greve. Perché in queste terre l'aria del mare si incontra con l'aria pura degli Appennini e, come ben sanno i gastronomi e gli esperti, oltre alla mano sapiente dell'uomo è necessario anche l'aiuto di madre natura per fornire al nostro cibo tutte le sue migliori qualità.

il candido salume su una
fetta di pane alle erbe.
Ma per gustarlo al meglio, c'è chi lo predilige al naturale, senza alcuna aggiunta, in fettine sottili su fette di pane. I cavatori delle Apuane, mangiavano il lardo di Colonnata sopratutto con il pane toscano senza sale, accompagnato da giovane vino rosso: una miscela energetica ideale per chio pratica un lavoro faticoso. Meglio ancora se il pane è a fette, caldo per far sprigionare al salume tiepido, tutti i suoi delicati aromi. Meno aromatico, il lardo di Arnad lo si può gustare come antipasto, servito con miele e noci, e accompagnato da pane nero. Tutto il miglior lardo è anche ottiomo ingrediente per i sughi (leggeri: non devono annullarne l'aroma)  e anche per accompagnare le carni (l'ardellate, cioè avvolte in fette di lardo per insaporirle e mantenerle teneri).

Tagliatelle al lardo Per 4 persone: 350 g di tagliatelle, 150 g di lardo toscano affettato, 2 di di panna liquida, una cipolla, 3 cucchiai di olio d'oliva extravergine, 60 g di formaggio pecorino grattugiato, un bicchierino di brandy, sale, pepe. Tritate molto finemente 50 g di lardo toscano assieme alla cipolla e fate appassire il tutto a fuoco lento con l'olio. Aggiungete la panna e il brandye cuocete per 10 minuti facendo restringere il liquido, poi salate e pepate. Lessate a metà cottura le tagliatelle, scolatele e conditele con la panna liquida insaporita e il pecorino grattugiato. Sistemate in una pirofila, di cui avrete imburrato con cura i bordi e il fondo, e coprite tutta la superficie della pasta con i 100 g di lardo rimasti in fettine. Fate gratinare in forno caldo per 7-8 minuti e servite le taqliatelle in tavola nella pirofila.

27/02/14

Storia dell'oro colato: il miele in cucina, Acciughe in salamoia dolce

Vi sono sapori che mandano i miei sensi e relativo cervello in stanby a lungo, e la ricettina che sto per condividere con voi a me fa questo effetto.  Se avete un palato troppo fine, questo non è un piatto per voi, ma almeno una volta provate dei gusti forti.
Procurarsi delle acciughe fresche, da mettere in salamoia. Si diliscano, si adagiano su piatto o vassoio formando uno primo strato che si ricopre con sale grosso, miele (un bel miele di montagna, magari), aceto di miele (l'aceto di miele è un tipo di aceto che si ottiene per fermentazione acetica dell'idromele. Essendo l'idromele ritenuta la bevanda alcolica più antica, l'aceto di miele è probabilmente l'aceto più antico al mondo. L'aceto era in effetti conosciuto già dagli antichi Egizi, come prova una iscrizione presente su un vaso egizio, risalente all'8.000 a.C., adibito appunto al contenimento di aceto..)
Acciughe in salamoia

 Man mano si pongono gli strati successivi. Il tempo di marinatura può variare in base alla “cottura” che si vuole realizzare. Non è necessario che la carne sbianchi completamente come quando si abbonda con il limone, è importante che il pesce si trasformi al punto da potersi conservare alcuni giorni sott’olio. Dopo una dozzina di ore dalla preparazione, dissalare le acciughe e asciugarle parzialmente, tagliare alcuni spicchi d’aglio, aggiungere il peperoncino e l’olio extravergine di oliva. “Non è un piatto per palati fini, ogni sapore giunge sparato perché il sale risulta sempre importante ed allora l’acido deve contrastare, il peperoncino aprire tutti i pori, l’aglio può essere utile alla digestione  ed il miele infine, anche se abbondante, quasi non si sente e la sua funzione, oltre all’effetto acidificante più morbido, è di conferire un tocco di originalità a un piatto adatto a una cena estiva”.

10/02/14

" C'è del marcio in Danimarca"...

A nulla sono serviti gli appelli degli animalisti, la petizione online, le 27mila firme raccolte, nè l'offerta di un privato disposto ad acquistare il giraffino per 5mila euro. Marius l'esemplare di giraffa nato nello zoo di Copenhagen è stato soppresso. Succede in Danimarca,il giraffino di un anno e mezzo, è stato soppresso per motivi di sovraffollamento e per essere l'ennesimo esemplare nato da consanguinei, pratica vietata dalle norme che disciplinano i programmi di allevamento in vigore negli zoo europei. 
Come se non bastasse dopo averlo ucciso, gli addetti ai lavori hanno macellato Marius davanti agli occhi dei visitatori, bambini compresi, e dato in pasto a leoni e tigri. C'è da domandarsi perchè? Perchè sopprimere un esemplare così giovane, se proprio la cosa non poteva essere evitata (e qui sorgono seri dubbi in proposito) non si poteva sopprimere un esemplare più vecchio? E non solo. era davvero necessario proporre uno spettacolo tanto macabro ai visitatori dello zoo? Che messaggio si è mandato, così, ai bambini lì presenti? Soprattutto come si è potuto permettere loro di assistere?  
Intanto L'ENPA - Ente Nazionale Protezione Animali ha annunciato che si rivolgerà al Parlamento Europeo per denunciare "un fatto gravissimo e inaccettabile, che viola numerose normative". Ilaria Ferri- direttrice dell'Enpa- ha dichiarato: "In Italia in ragione delle norme previste dal codice penale, tutto ciò non sarebbe potuto accadere". 
Siamo nel 2014, non è più il tempo delle Grandi Esposizioni Universali, dove si mettevano in mostra esemplari mai visti, provenienti da paesi lontani per lo stupore dei visitatori o per la diffusione della "conoscenza" di mondi e culture diverse, almeno prima poteva avere un minimo di senso.

E se li lasciassimo in santa pace dove sono gli animali? Dovremmo smetterla di giocare a fare Dio con la loro vita e non solo! Lo stiamo massacrando questo pianeta invece di averne cura e sarà troppo tardi quando ce ne renderemo conto. 
Non moriamo di fame se non mangiamo proprio carne di delfino, così come non moriamo di freddo se non usiamo le pellicce... E' così difficile da capire? Così evoluti e così ottusi.
O forse sono io che sono troppo arretrata...

28/01/14

E se fosse possibile riportare in vita i dinosauri?

Ho ancora "I quindici, i libri del come e del perchè", la mia prima enciclopedia di bambina. Ogni libro era dedicato ad un argomento specifico. Il mio libro preferito era il libro sugli animali, in cui vi era una parte dedicata ai dinosauri. Ne rimasi letteralmente affascinata, avrei voluto tornare indietro nel tempo per vederli dal vivo questi rettili giganti nel loro mondo preistorico:il Tirannosauro, il Triceratopo, il Dimetrodonte... E non possiamo dunque non ricordare alcuni film dedicati, che naturalmente non mi sono persa: Jurassik Park, in cui si traduceva in realtà  il sogno di un miliardario: riportare in vita i dinosauri.
T-Rex

Cosa pensereste se gli scienziati riuscissero davvero a riportarli in vita? Sembra che non sia poi così difficile,  ma come? Riportarli in vita sembrerebbe essere più facile di quanto si possa pensare perché bisognerebbe solo prendere il dna degli uccelli che sono i diretti discendenti dei dinosauri. Pare che nel dna degli uccelli  potrebbe essere presente anche quello di alcune antiche creature come i dinosauri appunto. Sarebbe un risultato incredibile e ci sarebbe da discutere sull'etica di questa ricerca.  Non so sinceramente cosa proverei a vedermi davanti un T-Rex. Pare che questa nuova scoperta abbia fatto molto scalpore in tutto il mondo, in verità riportare alla vita i dinosauri non sarà così semplice. Noi non possiamo far altro che aspettare ulteriori sviluppi.

13/01/14

18 e 19 Gennaio 2014: Agriturismo in fiera

Al Parco delle esposizioni di Novegro, vicino a Milano è tutto pronto per la rassegna "Agriturismoinfiera" che prenderà il via Sabato 18 Gennaio. E' un evento tutto da vivere e da vedere, per gli spettacoli musicali, i laboratori, la degustazione di prodotti tipici rurali, tutto ditribuito tra 300 strutture.  La fattoria in città. Sì, perché qui ad Agriturismoinfiera non solo ci sarà la possibilità di toccare con mano i vari servizi che offrono gli agriturismi della Penisola, ma anche di vivere per qualche ora a stretto contatto con la tradizione rurale, fatta di natura a 360 gradi, di prodotti tipici regionali, cucina e autentici sapori.
Non è un caso che nell’Agri- ristorante potrete gustare i prodotti che più rispecchiano le tipicità nostrane. Per i più piccoli. Per loro sarà allestita una Agri- fattoria, dove imparare le tecniche di mungitura, di semina, di raccolta e interagire con gli animali della campagna. Per non dimenticare i giochi come la corsa con i sacchi o la realizzazione di bambole di lana. Nella due giorni, inoltre, si altereranno laboratori di macina, di apicoltura, di falegnameria e i bambini, con i piedini nella terra, potranno imparerare a piantare bulbi di fiori. Nell’area Green Carpet, infine, sono in programma dei laboratori teatrali, artistici, di intrattenimento, sfiliate, seminari e spettacoli musicali e di danza. L’ingresso all'evento, organizzato dalla società Tec Srl, (sabato 18 gennaio ore 10-22 e domenica 19 gennaio domenica ore 10-19) è di 7 euro scaricando il Buono Sconto dal sito Internet www.agriturismoinfiera.it. Il prezzo intero è 10 euro. L'ingresso è gratuito per i bambini da 0 a 10 anni

19/12/13

Prendiamo esempio da questo scimpanzè! Abbracciamo chi ci aiuta.

Wounda ringrazia chi l'ha salvata da una fine atroce, ferita dopo che dei bracconieri le avevano ucciso la madre. E' stata curata in un centro riabilitazione per animali, e una volta guarita portata nell'isola di Tchindzoulou, un'area protetta del Congo. Quando la gabbia da trasporto viene aperta, Wounda stringe in un abbraccio Jane Goodall, l'etologa francese che l'ha salvata. La donna è una delle più importanti primatologhe al mondo e ha fondato un'associazione senza scopo di lucro che attualmente ospita quasi duecento animali 

26/11/13

Tempi di crisi

Voglio parlare della vita in 3D, quella che ti vesti ed esci di casa dopo aver spento il pc.
Prendo l'automobile e vado in centro, mano a mano che mi avvicino alla meta, ai semafori: storpi, lavavetri e venditori di cose. Mentre cerco un parcheggio a pagamento (di quelli con le strisce blu del Comune), giovani di colore mi segnalano "gentilmente" i posti vuoti in cambio di una mancia... assurdo eh?
Non è finita.
Vado al bar per prendere un caffè e in duecento metri a piedi riesco a ricevere anche cinque richieste di elemosina... avessi dato anche solo un euro per ciascuno avrei già speso un piccolo patrimonio.
Non è finita.
Per la strada e nei centri commerciali c'è un banchetto ogni cinque metri: ricerca malattie rare, orfani di chissà dove, raccolta fondi per catastrofi, rifugi di animali, contro la droga e per l'assistenza agli anziani... mentre sul cellulare è un continuo "per soli due euro al mese..."
Non è finita.
Ripeto il percorso fino a casa, dopo aver lasciato l'euro nel carrello al supermercato a non so chi, aver incontrato il secondo turno di persone che chiedono denaro, lungo lo stesso percorso in senso opposto.
Accendo la tv: immagini tremende mi accompagnano sull'orlo delle lacrime: per bambini storpi e abbandonati, animali squartati e vecchi soli...due euro di qua, uno di là... dipende tutto da me e qualche spicciolo... puoi donare anche tramite sms!
Uscire di sera?
Dopo i sordomuti che ti piazzano un peluches sul tavolo (10 euro), c'è la zingara con le rose e il nero con gli accendini e cianfrusaglie varie, il tossicomane che dice di aver fame... e... santo cielo!
Paghiamo tasse assurde, l'otto per mille, le accise sulla benzina dal medio evo ad oggi, 79 euro per un divieto di sosta, l'imposta comunale sull'aria che respiro, la spazzatura, l'addizionale comunale e quella regionale e "loro" dove sono?
Con il morale a terra accendo il pc, Sul web c'è ancora gente che si accontenta di un rene e un poco di midollo.
Un giorno voglio invitare il sindaco a prendere un caffè con quattro passi in centro: mi sembra evidente che ha un gran bisogno di rilassarsi un po' in questi tempi di crisi.

25/11/13

Perchè si dice "dare il calcio dell'asino"?

Gli animali sono spesso protagonisti di motti e adagi o frasi ad effetto che noi usiamo per indentificare tipologie umane sia a livello fisico  che comportamentale. Del resto la fisiognomica era ed è una disciplina psudoscientifica che pretende di dedurre i caratteri psicologici e morali di una persona dal suo aspetto fisico, soprattutto dai lineamenti e dalle espressioni del volto.
Asino

Dare il calcio dell'asino, insultare  quando non è più nella condizione di nuocere, un potente che ci si è umiliati ad  adulare. Si dice di ogni vile vendetta del debole contro il potente caduto. Lo racconta una favola di Fedro. Chi perde il suo potere, anche il più vile si prende gioco della sua rovina. Tradito dalle forze e dall'età, il leone covava la sua fine. A vendicarsi da un'antica offesa venne il cinghiale dal fulmineo dente; poi venne il toro, e le sue corna ostili scavarono in quel corpo di nemico; l'asino vide i colpi non puniti e gli sferrò il suo calcio nella fronte. Il leone spirò. Ma prima disse: "Amaro fu l'assalto di quei forti. Ma dopo il tuo, viltà della natura, mi sembra di morire acnhe due volte".

24/11/13

Emilia Romagna: ha deciso di vietare i circhi con animali esotici

La regione Emilia Romagna, prima in Italia, ha deciso di vietare i circhi con animali esotici, e ci auguriamo che altre regioni possano seguire questo esempio. 
Non potranno piantare più i tendoni tutte le strutture che portano con sé animali esotici. Ora la delibera dovrà diventare norma e infine dovrà essere applicata dai singoli comuni. La Lega AntiVivisezione: “Contentissimi del risultato ma se la legge verrà applicata dovremo comunque vigilare”
elefantino in cattività

I circhi sono una inutile tortura per gli animali, spesso seviziati e maltrattati nell’ambito di un addestramento finalizzato a fargli fare azioni che vanno contronatura; per non parlare delle anguste gabbie dove vengono rinchiusi (quasi sempre sotto il sole) e il fatto che vengono sottoposti a continui viaggi, che per loro costituiscono sicuramente uno stress. In attesa che siano proibiti, ci auguriamo il prima possibile, ci raccomandiamo a voi affinché boicottate in ogni caso questi “spettacoli” dove di “spettacolare” c’è ben poco… se volete far vedere gli animali ai vostri bambini portateli allo Zoo, dove sono tenuti solitamente in condizioni decenti, in spazi idonei, e sotto il controllo costante dei veterinari. Portare i bambini allo Zoo, dove spesso si possono accarezzare i cerbiatti e dare loro da mangiare è molto diverso che portarli al circo, dove gli animali sono considerati niente più che giocattoli.                                                                           fonte

25/10/13

Nuotare con il delfino? No, grazie

Diversi giornali da alcune settimane parlano di viaggi per promuovere esperienze "nuotare con il delfino" (SWTD), e tutto questo mi lascia alquanto perplesso e sbigottito.
Dopo tutto, in ogni parte del mondo ormai si sa che i delfini vanno lasciati vivere tranquillamente nel loro ambiente senza essere usati come divertimento per bambini ricchi o sposi in luna di miele, in nome della "eco-compatibilità" o di "educazione" in modo che chi li possiede possa guadagnare un sacco di soldi a discapito dei nostri cari animali.
Qui vi do alcune indicazioni contro questa pratica:

lasciamo liberi i delfini
1. I delfini sono unicamente poco adatti al confino. Sono creature sociali a cui piace viaggiare a quaranta e più chilometri al giorno, con 80 per cento lo vivono di squadra e trascorrono il loro tempo quasi sempre sotto la superficie dell'acqua. Strutture SWTD non potranno mai essere all'altezza.
2. Strutture SWTD negli Stati Uniti non sono USDA-regolamentate. Essi operano sotto la supervisione di APHIS (Animal and Plant Health Service Inspection) i cui standard lasciano scappatoie spalancate.
3. Con l'esplosione del settore SWTD negli ultimi anni (una ventina), il commercio mondiale di delfini catturati allo stato selvatico è cresciuto enormemente. Anche se gli impianti scelgono di utilizzare affermazioni del tipo: contiamo solo su soli animali allevati in cattività, ma i loro dollari possono comunque sostenere efficacemente il commercio mondiale di animali selvatici prelevati in modi violento.
Strutture SWTD hanno la reputazione di essere altamente fruttuose. A $ 100 a $ 300 per ogni nuotata di 15 minuti, quindi chi ha le possibilita’ economiche e vuol far passare l’idea che posti del genere proteggono e difendono questi animali.
Con l’idea che queste persone danno come stare con i delfini e’ "eco-friendly" e "educativo", ma tutto questo e’ solo spaventoso perche’ si porta avanti un’errata percezione di questi luoghi che non salvaguardano i nostri cari delfini ma sono solo un modo per fare un sacco di soldi.
Se vi propongono un’esperienza di questo tipo: pensateci!!!
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