Asino |
Dare il calcio dell'asino, insultare quando non è più nella condizione di nuocere, un potente che ci si è umiliati ad adulare. Si dice di ogni vile vendetta del debole contro il potente caduto. Lo racconta una favola di Fedro. Chi perde il suo potere, anche il più vile si prende gioco della sua rovina. Tradito dalle forze e dall'età, il leone covava la sua fine. A vendicarsi da un'antica offesa venne il cinghiale dal fulmineo dente; poi venne il toro, e le sue corna ostili scavarono in quel corpo di nemico; l'asino vide i colpi non puniti e gli sferrò il suo calcio nella fronte. Il leone spirò. Ma prima disse: "Amaro fu l'assalto di quei forti. Ma dopo il tuo, viltà della natura, mi sembra di morire acnhe due volte".