Il-Trafiletto
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07/09/14

I palinsesti dei Talk show 2014/15

Pronti a invadere i palinsesti e le serate televisive, iniziano i Talk show a disputarsi ospiti, interviste, esclusive. I temi approfondiranno l'attualità della giustizia e la riforma della scuola, la Finanziaria, le privatizzazioni, la lista delle cose da fare è lunga e complicata sul tavolo del governo Renzi, ma anche la recessione, le sfide del semestre italiano di presidenza Ue, le crisi internazionali.


Quarto grado, con Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero su Retequattro già ripartito il 5 settembre
Nello stesso giorno su RaiTre è partito Slang di Gerardo Greco, con le storie di giovani italiani alla ricerca del sogno americano, e Riccardo Iacona, che torna su RaiTre questa sera e ogni domenica, con le inchieste di Presadiretta. Passando a Report di Milena Gabanelli. Ma è da lunedì 8 settembre che si rimette ufficialmente in marcia il plotone dei talk show: su Retequattro riparte in prime time Quinta colonna con Paolo Del Debbio, mentre su La7 debuttano Diciannoveequaranta, la striscia pre-tg di Floris sul modello del Fatto di Enzo Biagi, e la nuova edizione di Otto e mezzo con Lilli Gruber. Lunedì 15, invece, torna Piazzapulita di Corrado Formigli, sempre su La7.

Martedì 9 settembre Bruno Vespa riapre in seconda serata il salotto di Porta a porta: quest'anno tre gli appuntamenti settimanali, perché il lunedì ci sono i reportage di Petrolio di Duilio Giammaria. Una settimana dopo, il 16 settembre, i riflettori si accendono in prima serata sulla sfida forse più attesa: il nuovo Ballarò di Massimo Giannini, con meno studio, più servizi, inviati e inchieste, contro Dimartedì di Giovanni Floris, che punta a rinnovare l'impianto del talk ma non rinuncia a due punti fermi: la copertina di Maurizio Crozza e i sondaggi di Nando Pagnoncelli.

Giovedì 11 settembre su RaiDue torna Virus - Il contagio delle idee con Nicola Porro: nuovo lo studio, più spazio ai temi di attualità e meno al talk. Ma per la sfida diretta con Michele Santoro bisogna aspettare il 25 settembre, quando su La7 riparte Servizio pubblico. Sempre l'11 settembre, su Canale 5 in seconda serata, torna Matrix con Luca Telese. Il venerdì La7 punta dal 3 ottobre sull'accoppiata Crozza-Mentana: lo sguardo del comico genovese sull'attualità e a seguire Bersaglio mobile, l'approfondimento affidato al direttore del TgLa7. La domenica spazio a In mezz'ora di Lucia Annunziata su RaiTre (dal 14 settembre), all'Intervista di Maria Latella su Sky Tg24 (sempre dal 14) e a Gianluigi Paragone con La gabbia su La7, dal 21 settembre.

10/02/14

" C'è del marcio in Danimarca"...

A nulla sono serviti gli appelli degli animalisti, la petizione online, le 27mila firme raccolte, nè l'offerta di un privato disposto ad acquistare il giraffino per 5mila euro. Marius l'esemplare di giraffa nato nello zoo di Copenhagen è stato soppresso. Succede in Danimarca,il giraffino di un anno e mezzo, è stato soppresso per motivi di sovraffollamento e per essere l'ennesimo esemplare nato da consanguinei, pratica vietata dalle norme che disciplinano i programmi di allevamento in vigore negli zoo europei. 
Come se non bastasse dopo averlo ucciso, gli addetti ai lavori hanno macellato Marius davanti agli occhi dei visitatori, bambini compresi, e dato in pasto a leoni e tigri. C'è da domandarsi perchè? Perchè sopprimere un esemplare così giovane, se proprio la cosa non poteva essere evitata (e qui sorgono seri dubbi in proposito) non si poteva sopprimere un esemplare più vecchio? E non solo. era davvero necessario proporre uno spettacolo tanto macabro ai visitatori dello zoo? Che messaggio si è mandato, così, ai bambini lì presenti? Soprattutto come si è potuto permettere loro di assistere?  
Intanto L'ENPA - Ente Nazionale Protezione Animali ha annunciato che si rivolgerà al Parlamento Europeo per denunciare "un fatto gravissimo e inaccettabile, che viola numerose normative". Ilaria Ferri- direttrice dell'Enpa- ha dichiarato: "In Italia in ragione delle norme previste dal codice penale, tutto ciò non sarebbe potuto accadere". 
Siamo nel 2014, non è più il tempo delle Grandi Esposizioni Universali, dove si mettevano in mostra esemplari mai visti, provenienti da paesi lontani per lo stupore dei visitatori o per la diffusione della "conoscenza" di mondi e culture diverse, almeno prima poteva avere un minimo di senso.

E se li lasciassimo in santa pace dove sono gli animali? Dovremmo smetterla di giocare a fare Dio con la loro vita e non solo! Lo stiamo massacrando questo pianeta invece di averne cura e sarà troppo tardi quando ce ne renderemo conto. 
Non moriamo di fame se non mangiamo proprio carne di delfino, così come non moriamo di freddo se non usiamo le pellicce... E' così difficile da capire? Così evoluti e così ottusi.
O forse sono io che sono troppo arretrata...

29/12/13

"La Rai, Radiotelevisione italiana, inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive" | Auguri Rai

Il 3 gennaio 1954, domenica: la Rai inaugura ufficialmente le trasmissioni. La prima annunciatrice, Fulvia Colombo, scandisce il proclama: "La Rai, Radiotelevisione italiana, inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive. Le maggiori trasmissioni dell’odierno programma sono...". E via con il palinsesto, dove si trovavano già quelli che sarebbero diventati generi. Ettore Bernabei arrivò a fine 1960, quando stava per concludersi l’infanzia della tv. E così, dall’adolescenza all’annunciarsi dell’età matura (dal ’60 al ’74, anno in cui la Rai perse il monopolio) Bernabei fu mitico direttore generale.
Vecchio logo della Rai
Per 14 anni mantenne la carica portando con sé fama di lavoratore instancabile, di uomo dai modi bruschi, dittatoriale, cinico e abile, autoritario e sintonizzato sui gusti del pubblico. Si dice che il suo motto fosse: "Prima di pensare a un programma, ricordatevi sempre che davanti al televisore siedono milioni di coglioni". Storia o leggenda?: "Realtà romanzata. Il servizio opinioni Rai aveva fatto uno studio sul pubblico tv dei primi ’60: il livello culturale era in media quello dei ragazzini di 12 anni che frequentavano l’avviamento. Da lì, quella frase, che forse non ho neppure pronunciato. Però sono convinto che fosse e sia così: lo spettatore che siede davanti alla tv ha 12 anni. Ma è in grado di trasformarsi in adulto. Solo che la tv si segue distrattamente, per questo è pericolosa". Tv cattiva maestra, come dice Karl Popper. Ma non solo. In questi 60 anni ci sono state tante cose buone. Barbara Scaramucci, curatrice insieme a Ferretti del volumone RicordeRai : "Il direttore generale Gubitosi ha raccomandato che questo sia una sorta di “compleanno diffuso” lungo tutto il 2014, anche per fondere le ricorrenze tv e radio". Quindi tanti programmi festeggeranno la ricorrenza, a cominciare dal Festival di Sanremo, Tg2Dossier, uno Speciale Tg1 sulla storia dei telegiornali. E c’è la mostra, curata da Costanza Esclapon e dalla stessa Scaramucci. Che anticipa: «Sarà aperta il 30 gennaio a Roma, al Vittoriano, alla presenza del presidente Napolitano; poi andrà alla Triennale di Milano; quindi tappa a Torino, non è ancora stata decisa la sede, si cerca di ospitarla in casa. Otto “testimonial” curano nove sezioni che riassumono la storia della Rai. Ognuno cura un documentario antologico, scegliendo poi dei focus da presentare ai visitatori. In mostra anche opere d’arte fatte per la Rai, accordi della vecchia Eiar, tante cose mai viste». E chi saranno i testimonial? «Sergio Zavoli: informazione; Piero Angela: scienza; Bruno Vespa: politica; Andrea Camilleri: cultura, educazione; Piero Badaloni: società; Emilio Ravel: intrattenimento; Arnaldo Plateroti: economia; Bruno Pizzul: sport; Marcello Sorgi: radio. Tutti hanno accettato di lavorare gratis al progetto». E il buon vecchio Radiocorriere Tv? «Dal 7 gennaio sarà in rete l’intera raccolta 1925-1995, www.radiocorriere.teche.rai.it. Ci abbiamo impiegato due anni di lavoro, e voi della Stampa sapete bene che cosa vuol dire, essendo stati i primi a digitalizzare l’archivio. Sono 3450 numeri della rivista, scaricabili in pdf. Mi sembra un contributo importante per la storia d’Italia. Sul Radiocorriere scrivevano Gadda, Piovene, Carlo Bo, rileggere quegli anni aiuta aiuta a capire anche la politica. Sono queste le tipiche operazioni da servizio pubblico». fonte
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