Il-Trafiletto
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14/10/16

Corona voleva pagare le tasse con quei soldi

Fabrizio Corona si difende davanti al gip di Milano: dice che quei soldi sono frutto di un lavoro lecito e che era pronto a pagare le tasse. 


 “Non ho mai guadagnato un euro in modo illecito in vita mia, quei soldi sono frutto del mio lavoro frenetico di 10 mesi e avevo intenzione di pagare le tasse e mettermi in regola”.


Così ha detto al giudice l’ex agente fotografico, a quanto riferito dal suo avvocato, e ha aggiunto:
“Dopo averli nascosti e averne portato una parte in Austria, avevo intenzione di dare una svolta alla mia vita, di pagare le tasse e le sanzioni e di mettermi in regola”.
Il suo legale Ivano Chiesa fa notare che il reato di evasione fiscale non sussiste “perché i termini per pagare le tasse sono ancora aperti”.

Per questo già oggi depositerà istanza di scarcerazione, istanza che sarà presentata anche da Francesca Persi, la collaboratrice che teneva in casa il denaro.

Fonte: http://www.msn.com

24/10/14

Politica-economia-cronaca | Gocce di notizie

Il delirio di onnipotenza
L'Italia ha deciso di intraprendere "una deviazione significativa" dal percorso di avvicinamento per l'obiettivo di bilancio nel 2015: e' l'osservazione della Ue contenuta nella lettera che la Commissione ha inviato al governo italiano in merito alla legge di stabilita'. Ed e' proprio la notizia della pubblicazione della lettera che scatena un botta e risposta tra Renzi e Barroso. Sembra infatti che la pubblicazione sia stata accolta con irritazione dal presidente della Commissione Europea: Jose' Manuel Barroso ha tenuto a precisare che e' stata "una decisione unilaterale del governo italiano" e che la Commissione "non era favorevole". Secca la replica del presidente del Consiglio italiano: "Sono stupito della reazione di Barroso. La lettera e' stata anticipata dal Financial Times. Questo e' il momento della trasparenza totale. E' finito il tempo delle lettere segrete", "ogni dato sensibile dev'essere pubblicato", anche "le spese dei palazzi" delle istituzioni europee. "Rispetto al merito" della lettera "non ci sono grandi problemi - spiega Renzi - Ci sono uno o due miliardi di differenza che possono essere trovati anche domattina. Il problema dei due miliardi che potrebbero, in teoria, essere necessari" non c'e', per l'Italia, "sarebbe un piccolo sforzo" in piu'. Ai cittadini italiani dico che non c'e' nulla da preoccuparsi", non sara' "una discussione sui decimali a bloccare il cambiamento. Questa e' una grande manovra per ridurre le tasse", afferma Renzi. "Abbiamo fatto una grande manovra per ridurre le tasse, che era quello che ci chiedeva l'Europa, e ora che lo abbiamo fatto non sara' una piccola discussione sulle virgole a fermare il nostro percorso", ha concluso il premier.fonte AGI

Mentre il debito aumenta

Il debito della pubblica amministrazione in Italia ha raggiunto quota 133,8% nel secondo semestre di quest'anno, pari a 2.168.855 milioni di euro. Lo ha reso noto Eurostat. Rispetto al trimestre precedente, quando era pari al 130,7% del Pil, il debito pubblico italiano ha registrato una crescita de 3,1%.fonteANSA

E noi...siamo sempre più ignoranti
Da 12 anni è maestro di danza e da cinque lavora nelle scuole come titolare di progetti formativi ed è stato costretto a rinunciare all'incarico perché omosessuale. E' accaduto a Passignano, sul lago Trasimeno, in Umbria, dove il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Passignano e Tuoro 'Dalmazio Birago' si è visto recapitare due lettere, una di un gruppo di genitori che esprimevano la convinzione che il maestro "non è la persona adatta all'insegnamento perché non aveva i requisiti necessari", ma in realtà perché omosessuale. Ma il dirigente scolastico, Massimo Mariani, non ci sta: "Per noi il curriculum del ragazzo è perfettamente compatibile, poi una mamma ha sollevato un problema di carattere personale - racconta Mariani - e cioè che non avrebbe iscritto il figlio al corso perché secondo lei la persona non era adatta, in quanto omosessuale".fonte adnKronos

23/10/14

Il 10% delle pensioni complementari Renzi le fa "fuori"

Aumenta il peso delle tasse sulle pensioni complementari: si parla di percentuali che variano dall'11,5% al 20%! Renzi da il via libera alla Legge di Stabilità. 


Con questa ulteriore modifica, buona parte delle pensioni complementari rischierà di volare via per sempre dalle mani degli italiani qualora il contenuto non venisse modificato. Ma di quanto? Secondo i calcoli di Economiaweb.it almeno del 10% dell’assegno atteso.

1. CONSEGUENZE DI BREVE PERIODO: IL RITOCCO DEI RENDIMENTI 
La tassazione prevista della Legge di Stabilità dovrebbe iniziare dal primo gennaio 2015. Inizialmente, le conseguenze di questo intervento austero delle tasse riguarderà una minima parte dei rendimenti netti delle suddette pensioni. Facciamo un esempio: se pure nel 2015 i prodotti previdenziali riuscissero a segnare risultati mediamente oltre il 5,5-6% lordo (come è accaduto nel 2013 e nel 2014), il rendimento netto con la nuova tassazione equivarrà al 4,4-4,8% circa, ovvero sia meno di mezzo punto a differenza di quello che si sarebbe registrato invece col vecchio prelievo (4,9-5,4%). Si tratta dunque di una piccola riduzione dei guadagni, che inizialmente peserà poco o nulla sulle tasche dei lavoratori, visto che i soldi investiti nella previdenza integrativa restano blindati per molto tempo e di regola vengono riscattati soltanto alla data del pensionamento.

2. CONSEGUENZE A  LUNGO TERMINE: IL GIOGO SULLA RENDITA FINALE 
Ma gli effetti veri e propri della manovra della Legge di Stabilità si sentiranno esattamente al momento della pensione. Un ritocco di lieve entità per quel che concerne i rendimenti netti annui, a lungo termine darà vita infatti ad un taglio importante della rendita integrativa ottenuta con i prodotti previdenziali. Facciamo un esempio: se un lavoratore mette da parte 200.00 € al mese in un fondo pensionistico che produce mediamente il 5,4% netto ogni anno, si ritroverà dopo 40 anni con in tasca una somma (montante finale) di circa 339.000 euro. Se lo stesso fondo rendesse, invece, mezzo punto in meno al netto delle tasse (come accadrà con l’innalzamento del prelievo fiscale) a fine carriera il lavoratore si ritrova con un capitale ben più modesto, pari a euro circa 297.000 €.


La differenza sarà quindi di 42.000 €, che si trasformerà automaticamente in una pensione complementare più misera. Se ad andare in pensione a 70 anni, ad esempio, un lavoratore uomo che ha un montante finale di 339.000 €, maturerà una rendita integrativa di oltre 2.000 € al mese, il 12% in più rispetto agli 1.780 € mensili che si ottengono invece con un capitale di 297.000 €.

L'aumento prossimo delle tasse previsto sarà di oltre 10 punti percentuali sull’importo della pensione integrativa.


18/10/14

Cambia pure il "paradiso fiscale" irlandese

Cambia pure il paradiso fiscale irlandese! I benefici goduti dalle cosiddette aziende "over the top", sarebbero ormai destinate a mutare, almeno per quel che concerne l'Europa. 


C'era una volta il paradiso fiscale irlandese.
Prima d'ora, l'Irlanda era stata preferita da molte aziende per insediarvi la propria sede amministrativa. Il motivo è semplice, infatti il Governo di Dublino mette a disposizione le agevolazioni generate da una tassazione agevolata differentemente quanto capita di trovare in altri Paesi dell'Unione Europea, garantendo alle società più celebri e meglio strutturate notevoli risparmi.

Tassazione da record.
A tal proposito, gli introiti appartenenti alle società irlandesi, sono soggetti ad una tassazione davvero minimale, equivalente al 12,5% e usufruendo del cosiddetto meccanismo fiscale ovvero sia il "Double Irish", le aziende avranno modo di muovere i loro profitti generati in Paesi dove le tasse sono più pesanti verso l'Irlanda. Negli anni '80 Apple è stata l'azienda che ha svolto un'azione che ha fatto storia per ciò che riguarda l'utilizzo a proprio vantaggio del "Double Irish".

Il paradiso chiude.
A seguito le recriminazioni che sono giunte in maniera copiosa dalle altre nazioni europee e non (Il Senato USA muove accuse ad Apple: non paga le tasse; per non parlare degli inglesi con Facebook: il social network paghi le tasse; Out out su Google e sugli altri colossi in materia di tasse?; Tasse: il Parlamento inglese richiama Google ed Amazon), l'Irlanda ha maturato la decisione di non voler più rimanere il "paradiso fiscale" delle multinazionali. Michael Noonan, il ministro delle finanze irlandese, a provato che il meccanismo del "Double Irish" non potrà più essere adottato dalle aziende che decideranno di aprire una sede in Irlanda, a partire dal prossimo anno.

Tutte le altre società (si pensi quindi a Google, Apple, Microsoft, Oracle & C.) avranno invece tempo fino al 2020 per riorganizzarsi.


24/04/14

Politicaleconimicronicalle

Roma - Nel pomeriggio di ieri, Renzi incassa la fiducia sul dl Lavoro, con 344 si'. Nella diretta Twitter spiega, a proposito del dl Irpef, che "sul tema delle partita Iva non siamo intervenuti" e sottolinea che "il tema degli 80 euro riguarda dieci milioni di italiani. Ho preso un impegno con le partita Iva, gli incapienti e i pensionati di proseguire il lavoro di abbassamento tasse", promette il presidente del Consiglio. Ovvio che siano proprio quegli ormai fatidici 80 euro a tenere banco, con relative polemiche sul reale impatto del bonus. "Gli 80 euro arriveranno dopo le elezioni: e' una rivoluzione nel concepire il rapporto tra Stato e cittadini, non c'entra niente con la campagna elettorale. La rivoluzione e' iniziata", chiarisce Renzi sempre nel corso della diretta twitter. "Noi rispondiamo alle polemiche lavorando", annota. Si parla anche di evasione fiscale, terreno dove "possiamo fare di piu', non con i blitz ma con l'innovazione e l'incrocio dei dati", e di fondi Ue: "Nei prossimi 10 giorni lanceremo una iniziativa", anticipa. "Dobbiamo utilizzare meglio i fondi europei, che sono tanti e spesso non spesi o spesi male", spiega. "Ci rimango un po' male - osserva - per come alcuni Paesi hanno speso in modo corretto e giusto i denari europei e come noi abbiamo buttato via le risorse che venivano dall'Europa. E' colpa dei politici, burocrati e dirigenti italiani che hanno fallito e non dell'Europa". E a proposito di Europa, il presidente del Consiglio, assicura che "il governo riuscira' a rispettare i vincoli" europei e "a far ripartire l'economia". Impossibile non parlare di riforme. "Da iscritto all'Anpi dico che questa e' una polemica incomprensibile. La riforma costituzionale va nella direzione dei valori che tutti noi difendiamo", garantisce senza rinunciare a un'altra stoccata: "Non deleghiamo le riforme ai professori". Un confronto a tutto campo nel quale l'inquilino di palazzo Chigi non si sottrae a chi lo stimola sulla stabilita' del suo esecutivo: "Quanto posso reggere? Spero tanto", risponde (AGI)

Roma - "In attesa dell'intervento strutturale da attuare con la legge di stabilità per l'anno 2015", al fine di "ridurre nell'immediato la pressione fiscale e contributiva sul lavoro" per i redditi sopra gli 8mila euro della no tax area e fino a 24mila euro arriva un credito di 640 euro. E' quanto si legge nella versione definitiva del dl Irpef che l'Adnkronos ha potuto consultare(Adnkronos)

Abruzzo - Ha interrotto la gravidanza, tra il settimo e l'ottavo mese, in una struttura non accreditata al servizio sanitario nazionale, occultando le spoglie del bimbo che aveva in grembo con la complicità delle stesse persone che l'hanno affiancata in questo tragico percorso personale. Una mamma appena 20enne di Civitaquana, nell' entroterra pescarese è stata arrestata al termine di una complessa e delicata indagine ancora in corso dei Carabinieri di Penne (Pescara). (ANSA.it)

09/04/14

Renzi: "Tassate anche le banche"| notizie in "Gocce"

Il Def. è approvato, lo ha annunciato Matteo Renzi al termine della riunione. "Il Def - dice Renzi - è un documento molto serio e rigoroso. Stimiamo la crescita allo 0,8%" per il 2014. Se ci sarà una smentita spero siano in positivo", ha aggiunto il premier. "Le riforme - ha sottolineato il presidente del Consiglio - non sono semplicemente un punto d'orgoglio del governo, sono la pre-condizione della ripresa economica. 

Senza, ha aggiunto, "non c'e' credibilita' con i nostri concittadini. Sono un assoluto impegno morale da parte nostra". "Confermo tutti gli impegni presi - ha ribadito il premier - Dalla riforma della pubblica amministrazione ad aprile, al tema del fisco a maggio, a quello della giustizia a giugno". Andiamo avanti mantenendo gli impegni". "La spending review - ha spiegato - non e' solo un taglio. E' la rimodulazione del processo di spesa ed e' un elemento che sta cambiando la pubblica amministrazione". "Confermo l'impegno sullo 'sforbicia Italia': ridurre il numero dei dirigenti nelle varie strutture" dell'amministrazione pubblica e' possibile "solo se tu puoi dire che anche la politica ha stretto la cinghia. Solo allora hai l'autorevolezza di dire adesso tocca alla pubblica amministrazione". Venerdi' 18 aprile il consiglio dei ministri varera' il decreto che prevede le coperture per il taglio dell'Irpef, ha detto il premier, che sara' reperita anche attraverso l'aumento della tassazione sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Lo dice il premier Matteo Renzi durante la conferenza stampa seguita al Cdm. Renzi ha premesso che si tratta di una copertura che "riguarda due terzi del 2014, perche' va da maggio a dicembre e sara' inserita nel decreto che sara' varato venerdi' 18". La copertura per il taglio dell'Irpef e gli 80 euro in busta paga dunque, sara' cosi' formata: "4,5 miliardi verranno dalla spending review, che e' una rimodulazione della spesa, non solo un taglio, 2,2 miliardi verranno dall'aumento del gettito Iva e dall'aumento della tassazione sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia".            fonte(AGI)

20/03/14

Mette all'asta il suo corpo e la sua integrità per pagare le tasse

Guardare queste foto sembra impossibile che una ragazza di 27 anni così disinibita da farsi ritrarre svestita, e divulgare le sue intenzioni nonchè le sue foto, possa essere vergine ( forse intende il segno zodiacale?) 


Ma il fatto che studi medicina, qualche dubbio viene che possa essere di nuovo vergine. Ma lei dice che lo è e mette all'asta la propria verginità. La base di partenza per aggiudicarsela è di 400mila dollari. La giovane americana che dice di chiamarsi Elizabeth Raine, nome probabilmente fittizio, ha messo in palio 12 ore di sesso. La donna che nelle foto pubblicate mostra un fisico mozzafiato, avverte comunque l'eventuale vincitore: «Chi vincerà il premio avrà sesso ma non amore, che non fa parte dell'accordo». Elizabeth, nel suo sito preparato apposta per l'asta, afferma di non aver mai visto un uomo nudo. Il 35% della cifra sarà donato in beneficenza e un altra parte sarà pagato in tasse, afferma la giovane.                                  fonte(Leggo.it)




11/03/14

"Gocce" di notizie: Camusso e Bonanni sulla riduzione irpef ai lavoratori

Camusso: Quella di ridurre le tasse sul lavoro sarebbe un'ottima notizia. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso "Quello della riduzione delle tasse - ha spiegato - e' un tema che abbiamo proposto in questi mesi. La restituzione fiscale ai lavoratori e' cio' che noi chiediamo con forza e sarebbe un risultato importante. Soprattutto se fosse diretto ai lavoratori e ai pensionati. Noi siamo un po' preoccupati di questa idea dell'Irpef perche', come noto, tanta parte dell'evasione sta nelle fasce basse dell'Irpef. Noi vorremmo un provvedimento davvero selettivo che facesse ripartire i consumi e consentisse alle persone di stare meglio: useremmo lo strumento delle detrazioni e non delle aliquote in attesa della riforma fiscale. Al di la' del dato tecnico comunque sarebbe un'ottima notizia".

Bonanni:"Se il Governo Renzi ha davvero deciso di concentrare i dieci miliardi di euro per ridurre le tasse ai lavoratori e ai pensionati sarebbe un segnale molto positivo e ne saremmo contenti. Questa e' la nostra proposta da tempo per sostenere i consumi delle famiglie piu' povere. Oltretutto in questo momento dare soldi alle imprese che sono senza commesse sarebbe solo un buco nell'acqua". Lo dichiara il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni commentando le ipotesi anticipate da alcuni organi di stampa sulla destinazione del cuneo fiscale.                                         fonte(AGI)

19/02/14

Protesta dei piccoli imprenditori: "Ritorneremo se non otterremo quello che ci serve per non chiudere"

In piazza migliaia di commercianti, artigiani, piccoli imprenditori stanchi della burocrazia e della pressione fiscale : "Siamo tanti, tantissimi e rappresentiamo la stragrande maggioranza delle imprese italiane. Il prossimo governo e il Parlamento devono prendere atto di questa grande forza".


Piazza del Popolo ribattezzata Piazza delle Imprese: commercianti, artigiani, piccoli imprenditori hanno organizzato a Roma una manifestazione considerata "storica". A protestare per un fisco e una burocrazia meno oppressivi sono stati - secondo gli organizzatori - in 60mila e hanno chiesto alla politica di cambiare e al futuro premier di convocarli. "Siamo tanti, tantissimi - ha dichiarato Marco Venturi, presidente di Confesercenti - e rappresentiamo la stragrande maggioranza delle imprese italiane. Il prossimo governo e il Parlamento devono prendere atto di questa grande forza" e "devono cambiare registro"; 372.000 imprese hanno chiuso nel 2013, per la crisi economica e per "l'incapacita' politica ed istituzionale" di affrontare la situazione. "Noi non molleremo - ha dichiarato Venturi - saremo dialoganti ma pronti a tornare in piazza, in tutte le piazze italiane, se non avremo concrete e rapide risposte dalle nostre istituzioni". "Siamo stanchi, stanchi: chiediamo rispetto, meritiamo piu' rispetto", ha gridato dal palco il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, secondo cui "non c'e' piu' tempo" ed e' "a rischio la pace sociale"; "Oggi qualcosa e' cambiato - ha sottolineato - la politica non puo' fare finta di niente.

Se non avremo risposte ci riproveremo ancora e saremo piu' numerosi e piu' determinati". Piu' esplicito Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato: "Ci siamo rotti i co..... - ha gridato - non ne posso piu' come imprenditore e come cittadino di essere soffocato da tasse e burocrazia". Poi rivolto al premier incaricato: "Matteo stai preoccupato, se non abbasserai le tasse alle piccole imprese ti faremo nero". "Questa manifestazione - ha concluso - non restera' solo nella nostra memoria ma nella storia, come la piu' grande manifestazione delle piccole e medie imprese italiane". Stessi toni nel discorso del presidente della Cna Daniele Vaccarino: "La manifestazione di oggi e' un evento storico: la politica deve tenerne conto". "Non abbiamo perso la speranza, abbiamo perso la pazienza - ha sottolineato - e non siamo sereni, siamo incaz... La politica ci ha deluso ma nonostante tutto siamo qui per sostenere l'Italia". "Gli invisibili - ha detto ancora - oggi sono tornati visibili, perche' le ragioni dell'impresa diventino le ragioni dell'Italia". "Vale piu' un urlo che tanti discorsi - ha affermato il presidente di Casa Artigiani, Giacomo Basso - vogliamo dignita'". Le richieste di artigiani, piccoli imprenditori, commercianti sono di tagliare il peso delle tasse, favorire l'accesso al credito, ridurre il peso della burocrazia, rilanciare investimenti e consumi, temi simili a quelli evidenziati dai sindacati: "Anche noi ci mobiliteremo nelle prossime settimane - ha annunciato il leader della Cisl, Raffaele Bonanni - perche' i lavoratori e le imprese hanno oggi gli stessi problemi e devono marciare uniti per la riduzione delle tasse e sollecitare una svolta nella politica economica".

09/02/14

Le tasse degli italiani? Le divora lo Stato centrale

Il segretario delle piccole imprese artigiane Bortolussi, fa sapere che lo Stato centrale divora il 77% delle entrate fiscali. Con i dati del 2012 ( ultimi dati disponibili) prospettando la distribuzione del gettito fiscale e la ripartizione della spesa alle amministrazioni pubbliche, dimostra chi divora le tasse degli Iitaliani.

Il divora tasse

"Nonostante le riforme avviate in questi ultimi venti anni - segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - siamo ancora alla meta' del guado.
Dalla Cgia fanno notare come nei principali Paesi federali le entrate fiscali delle amministrazioni locali siano molto importanti. In Germania il volume delle tasse che finisce nelle casse dello Stato sfiora il 51%, in Spagna il gettito erariale scende addirittura al 34,5%. La situazione si capovolge se analizziamo la situazione dei principali Paesi unitari presenti in Ue. In Francia, quasi l'80% delle tasse pagate dai transalpini finisce allo Stato centrale, mentre nel Regno Unito l'incidenza raggiunge addirittura il 94%.
 Il 77% dell'ammontare complessivo delle tasse pagate dagli italiani finisce nelle casse dello Stato centrale.
Su 472,7 miliardi di euro di imposte dirette, indirette e in conto capitale versate dai contribuenti nel 2012 (ultimo dato disponibile)
  • 364,2 miliardi sono stati incassati dall'Erario
  • 78,9 miliardi sono finiti alle Regioni (pari al 16,7% del totale)
  • 23,8 miliardi ai Comuni (pari al 5% del totale)
  • 4,1 miliardi alle Province (0,9% del gettito complessivo) 
  • 1,5 miliardi alle Camere di Commercio (0,3% del totale)
 Non apparteniamo piu' al club dei Paesi unitari, ma nemmeno a quello degli Stati federali. Sul fronte fiscale la stragrande maggioranza del gettito finisce ancora nelle casse dell'Erario, mentre la spesa e' stata progressivamente trasferita alle amministrazioni locali . Al netto di quella previdenziale e degli interessi sul debito pubblico, oltre il 57% della spesa pubblica italiana e' ormai in capo alle Regioni, alle Province e ai Comuni. Insomma, la quasi totalita' delle nostre tasse finisce a Roma, ma la maggioranza dei centri di spesa e' ubicata in periferia".
A livello centrale la parte piu' consistente del gettito arriva dall'Irpef sulle persone fisiche: nel 2012, nelle casse dell'Erario sono arrivati poco piu' di 151 miliardi di euro. Significativo anche il peso dell'Iva: sempre nel 2012 lo Stato ha incassato quasi 87 miliardi di euro.
  • Alle Regioni, invece, l'imposta che garantisce il gettito piu' importante e' l'Irap: sempre nel 2012 le imprese hanno versato oltre 33 miliardi di euro. 
  • Per le Province e' l'imposta che viene applicata sulle assicurazioni Rc auto: l'importo incassato nel 2012 e' stato pari a 2,4 miliardi di euro.
  • Per i Comuni la voce piu' significativa e' l'Imu: nel 2012 questa imposta ha garantito 15,6 miliardi di gettito. 
"Auspico - conclude Bortolussi - che il governo Letta prosegua e dia un contributo importante al compimento della riforma sul federalismo fiscale avviata negli anni scorsi. Ricordo che in Europa i Paesi federali presentano un costo per il funzionamento della macchina pubblica pari alla meta' di quello sostenuto dai Paesi unitari. Per un Paese come il nostro che ha una spesa pubblica complessiva annua che quest'anno dovrebbe superare gli 815 miliardi di euro, ridurre drasticamente il costo della Pubblica amministrazione sarebbe un risultato di portata storica".                                 fonte (AGI) .

28/01/14

Signora avidità | Pessima consigliera: le amministrazioni pubbliche come il povero contadino della fiaba dell'oca dalle uova d'oro!

Generalmente, come insegna il fatato universo delle fiabe, la "signora" avidità, risulta essere una pessima consigliera: lo rammentiamo tutti quanti, sopratutti i più attempati negli anni, la celebre fiaba in cui l'avido contadino in possesso dell'oca magica dalle uova d'oro, stanco di aspettare il suo tanto agognato "uovo d'oro" ogni giorno, credendo che l'oca ne fosse pregna, decise di ucciderla! Ma ahimè, ebbe una triste sorpresa: non trovò nessun uovo d'oro all'interno d'essa, perdendo nella disperazione più cupa la sua unica fonte di sostentamento.

La fiaba viene presa come esempio in uno studio recente effettuato dall'associazione europea delle imprese di osservazione della terra, Earsc, messo in atto al fine di dare ancor più importanza a ciò che una politica aperta e gratuita nella distribuzione dei dati ottenuti dalle molteplici missioni spaziali finanziate con i soldi dei cittadini europei.

L'oca dalle uova d'oro
Dicevamo per l'appunto, come negli anni '90 si fosse diffusa la convinzione che le amministrazioni pubbliche fossero a riposare e gongolare su di una miniera d'oro: i dati e le informazioni che venivano generati nell'ottemparare i loro compiti, per poi essere rivenduti agli utenti per ridurre la necessità di sovvenzioni e anzi diventare centri di profitto.
Insomma, come il contadino della storia dell'oca dalle uova d'oro, ogni giorno potevano godere del denaro con modesti costi aggiuntivi dalla loro attività istituzionale.
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L'oro che arriva dalle stelle

Ma, così come capitò al contadino della favola i governi e le agenzie governative si facere tentare tanto da questa idea da rendere a pagamento anche informazioni prima gratuite, quasi uccidendo l'oca!
Già alla fine degli anni '90 ci si rese conto che questa politica lungi dal moltiplicare il valore dei dati lo distrugge, scoraggia il loro utilizzo, aumenta i costi della loro gestione, e cosa più che mai importante ai giorni nostri, impedisce la nascita di imprese innovative che da questi dati possono creare attività di successo, che a loro volta genereranno benessere per i cittadini e tasse per i governi. 

I benefici diretti e indiretti
Questo tema vero per tutti i Psi (public service information), è estremamente importante per i dati di osservazione della terra. Nei prossimi mesi, con il contributo dell'Ue e dell'Agenzia spaziale europea, verrà lanciata in orbita la prima "sentinella", cioè il primo satellite che servirà il programma europeo Copernicus. Questo programma spaziale è il secondo frutto della politica europea dello spazio dopo Galileo, e rappresenterà, se ben utilizzato, un importante strumento per aumentare la sicurezza ambientale, le politiche di sviluppo sostenibile, ma anche lo sviluppo di una nuova economia basata sull'uso di questi dati.

Uno studio della Commissione europea ha stabilito che nei prossimi 15 anni Copernicus genererà oltre 20.000 nuovi posti di lavoro diretti, rispetto agli attuali 5.000 occupati del settore, soprattutto nel settore "down stream", cioè il settore di utilizzo e creazione di applicazioni dei dati di osservazione della terra, largamente presidiato da Pmi. Ma il beneficio indiretto offerto dall'integrazione di questi dati con altre informazioni (catasti, dati meteorologici, informazioni sul traffico) creerà oltre 80.000 nuovi posti in settori collaterali. Bisogna aggiungere che i dati delle Sentinelle saranno acquisiti su tutto il globo, ponendo in una posizione di vantaggio le industrie europee che da anni lavorano alla definizione di processi e sistemi efficaci per la loro elaborazione.

Ma perché questo accada è importante che i dati siano all'origine gratuiti, riproducibili e accessibili, per non spezzare la catena virtuosa del valore dei dati.
Esistono ormai molti esempi della validità di questo approccio, ad esempio nel 2011 gli Usa hanno deciso di rendere disponibili gratuitamente e sulla base di una politica aperta, i dati della missione Landsat. Questo ha consentito all'ente incaricato della distribuzione dei dati, l'Usgs, di fare consistenti economie sulle strutture di fatturazione e pagamento, mentre il cambio della politica dei dati, solo nella pubblica amministrazione ha consentito economie di oltre 200 milioni di dollari l'anno.

Entro la prossima primavera il Parlamento europeo dovrà approvare la legge che regolerà l'accesso ai dati, vi è un quasi unanime sostegno dai governi europei a una politica gratuita e aperta di accesso, dispiace che le uniche voci in controtendenza vengano dal nostro Paese, sembrerebbe che nelle sue diverse espressioni la rappresentanza italiana presso la Ue si è prima opposta fieramente, e in splendido isolamento, per poi spingere per una soluzione che limiti questa politica riducendone i benefici ai soli confini dell'Unione e proponendo una sua revisione entro due o tre anni.

Tale limitazione oltre a essere difficile tecnicamente da applicare, provocando anche un aumento dei costi del sistema di distribuzione dei dati, ridurrà l'orizzonte di stabilità del mercato dei dati scoraggiando l'effettiva realizzazione di investimenti privati, che hanno bisogno di stabilità e certezza delle regole su periodi medio lunghi. Sarebbe bene che l'Italia rivedesse la sua posizione sulla politica dei dati delle missioni spaziali europee, e al tempo stesso avviasse un dibattito sulla politica e l'accessibilità dei dati delle missioni nazionali, per cercare se possibile di salvare le oche nazionali, che se anche producono uova d'oro non sono distribuite con l'efficienza dovuta.

22/12/13

Mini Imu? Mai più! Parola di Saccomanni.

Difesa ad oltranza riguardo la legge di stabilità che domani avrà il via libera definito del Senato. «Dà un segno di discontinuità». C'è stata «un'azione coerente tra quello che il governo aveva impostato e i cambiamenti del parlamento - spiega il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, in un intervento a Domenica In. Si parla di una legge che non ha una strategia. Io non lo credo. L'impostazione è rimasta tale: poi nuovi interventi importanti tipo quello sugli esodati o le non autosufficienze».
Fabrizio Saccomanni

Riguardo la luce in fondo al tunnel della recessione conferma «Abbiamo avuto una lunga crisi, credo che ne stiamo uscendo. Anche l'Europa é in fase di recupero, ma credo si debba avere fiducia». Anche perché « se si reagisce sempre vedendo gli effetti negativi non se ne esce». Confindustria e sindacati «sono parti sociali importanti - aggiunge -, e il dialogo con queste forze credo che debba continuare: ma oggi l'industria italiana, che é una delle più importanti d'Europa, deve fare uno sforzo di ristrutturazione, di innovazione e di modernizzazione». Il responsabile del Tesoro sottolinea che «i proventi della lotta all'evasione sono aumentati da 2 a 12 miliardi nel 2012. E per il 2013, che è un anno di crisi, abbiamo indicazioni che l'importo sia più o meno lo stesso».
Saccomanni si esprime anche  sulla mini Imu sulla prima casa: in più di 2.300 Comuni i proprietari di abitazione principale chiamati a pagare una quota dell'Imu residua perché la loro aliquota, nel 2012 o nel 2013, si è alzata rispetto al parametro standard del 4 per mille. «Nel 2013 - ricorda il ministro - è stata completamente abolita la tassa sulla casa. A fine anno c'è un piccolo onere...». Alla domanda sul fatto che non succederà più risponde deciso: «No assolutamente». Ha avuto problemi con i Comuni e con il presidente dell'Anci Fassino? «Non c'è mai stato un vero problema. Ma abbiamo risorse limitate», risponde Saccomanni.
Per concludere una battuta sull'intervista di Diego Armando Maradona durante la trasmissione Che tempo che fa sulle tasse ed evasione fiscale. «Come ministro responsabile dell'agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza mi sono sentito personalmente offeso», afferma Saccomanni.

26/11/13

Tempi di crisi

Voglio parlare della vita in 3D, quella che ti vesti ed esci di casa dopo aver spento il pc.
Prendo l'automobile e vado in centro, mano a mano che mi avvicino alla meta, ai semafori: storpi, lavavetri e venditori di cose. Mentre cerco un parcheggio a pagamento (di quelli con le strisce blu del Comune), giovani di colore mi segnalano "gentilmente" i posti vuoti in cambio di una mancia... assurdo eh?
Non è finita.
Vado al bar per prendere un caffè e in duecento metri a piedi riesco a ricevere anche cinque richieste di elemosina... avessi dato anche solo un euro per ciascuno avrei già speso un piccolo patrimonio.
Non è finita.
Per la strada e nei centri commerciali c'è un banchetto ogni cinque metri: ricerca malattie rare, orfani di chissà dove, raccolta fondi per catastrofi, rifugi di animali, contro la droga e per l'assistenza agli anziani... mentre sul cellulare è un continuo "per soli due euro al mese..."
Non è finita.
Ripeto il percorso fino a casa, dopo aver lasciato l'euro nel carrello al supermercato a non so chi, aver incontrato il secondo turno di persone che chiedono denaro, lungo lo stesso percorso in senso opposto.
Accendo la tv: immagini tremende mi accompagnano sull'orlo delle lacrime: per bambini storpi e abbandonati, animali squartati e vecchi soli...due euro di qua, uno di là... dipende tutto da me e qualche spicciolo... puoi donare anche tramite sms!
Uscire di sera?
Dopo i sordomuti che ti piazzano un peluches sul tavolo (10 euro), c'è la zingara con le rose e il nero con gli accendini e cianfrusaglie varie, il tossicomane che dice di aver fame... e... santo cielo!
Paghiamo tasse assurde, l'otto per mille, le accise sulla benzina dal medio evo ad oggi, 79 euro per un divieto di sosta, l'imposta comunale sull'aria che respiro, la spazzatura, l'addizionale comunale e quella regionale e "loro" dove sono?
Con il morale a terra accendo il pc, Sul web c'è ancora gente che si accontenta di un rene e un poco di midollo.
Un giorno voglio invitare il sindaco a prendere un caffè con quattro passi in centro: mi sembra evidente che ha un gran bisogno di rilassarsi un po' in questi tempi di crisi.

25/11/13

Per una Trise che muore c'è una Iuc che nasce!

Nemmeno il tempo di far vedere la luce del sole che la neonata Trise muore! Ma per una Trise che muore c'è una Iuc che nasce. No, non sto raccontando la prefazione di una fiaba o meglio di un racconto fantasy, bensì della nuova Imposta unica comunale, che infatti, si chiamerà "Iuc". Non verrà appliccata alla prima casa e l'aliquota massima sarà del 10,6 per mille.

Secondo le previsioni Iuc porterà in dote ai sindaci italiani ulteriori 500 milioni da destinare alle detrazioni sulle abitazioni principali in particolaremper le famiglie più deboli. È questo il contenuto dell'emendamento dei relatori del ddl Stabilità, depositato in commissione bilancio al Senato.

Iuc la nuova Imposta unica Comunale
 Si sta ancora lavorando per trovare le risorse che possano coprire la deducibilità della vecchia Imu e della nuova Iuc da parte delle imprese - deducibilità ai fini Ires e Irpef nella misura del 30%, contro il 20% previsto dal governo con il disegno di legge di stabilità. Nessuna modifica invece alle aliquote della componente servizi (Tasi), l'1 per mille a regime e del 2,5 per mille per l'anno d'imposta 2014.

In base quanto precisato dal sottosegretario Legnini, la nuova Iuc rinomina di fatto la tassazione sulla casa, con l'Imu che non sarà più dovuta, la parte dei servizi con la Tasi e quella sui rifiuti con la Tari. Il Pdl e ora anche Ncd la spuntano, almeno formalmente, sull'esclusione dell'abitazione principale dalla nuova imposta comunale.

Il Pd tiene fermo il principo federalista del prelievo lasciando ai sindaci la decisione sulle detrazioni da applicare sulla prima casa, e che di fatto consentiranno di non far pagare l'imposta a quanti con la nuova Tasi sarebbero stati a chiamati a farlo per la prima volta.

24/11/13

La giostra degli acconti fiscali in moto perpetuo.

Manca poco meno di una settimana lavorativa dalla scadenza "prevista", e dodici giorni circa da quella nuova del 10 dicembre indetta dal presidente del Consiglio Enrico Letta, e la giostra degli acconti fiscali è ancora non finisce mai di girare, resta sempre in moto perpetuo: per adesso la fiumana di aumenti incrociati di Ires e Irap, insieme al nuovo acconto previsto per il risparmio amministrato, si attesta intorno ai tre miliardi di euro di anticipi supplementari richiesti a imprese e risparmiatori.

Le coperture necessarie per «coprire» l'Imu sull'abitazione principale, però, non hanno ancora trovato una logica e plausibile, tanto meno definitiva soluzione anche perché la necessità di frenare anche il saldo per gli immobili agricoli costringe di cercare altri 347 milioni, e la richiesta dei sindaci di fare fronte anche agli aumenti di aliquota intervenuti nel 2013, fa alzare il conto di un altro mezzo miliardo.

In tutto questo vortice di scompensi finanziari con il quadro destinato a trovar pace in «Gazzetta Ufficiale» non prima di mercoledì prossimo, la corsa sia di contribuenti e professionisti per tirare finalmente la riga del totale delle somme da pagare pare ancora assai impegnativa. Preoccupatissime, naturalmente, le imprese, su cui pare caricarsi tutto il fardello dell'abolizione Imu: «Sarebbe gravissimo - sottolinea Aurelio Regina, vicepresidente di Confindustria – aumentare gli acconti in questo momento, riducendo la liquidità delle aziende, già scarsa per il calo dei consumi interni, e aggravando il problema dell'accesso al credito».

Acconti fiscali e somme da pagare
Lo scalino più alto, al momento, è quello che attende banche e assicurazioni, che si vedrebbero alzare l'acconto alla cifra record del 128% (scendendo al 127% nel 2014 e tornando ai livelli ordinari nel 2015). Questa misura dovrebbe portare nelle casse dello Stato, secondo i calcoli del Governo, circa 1,5 miliardi.

Sempre nel capitolo "finanza" rientra il nuovo acconto sul risparmio amministrato, che chiederebbe una somma pari al 100% dei versamenti dovuti per i primi undici mesi dell'anno: da qui arriverebbero altri 660 milioni. La generalità delle imprese attende però le misure sugli acconti Ires e Irap, sui quali si concentra l'attenzione di due provvedimenti in rampa di lancio.

L'ennesimo decreto Imu, chiamato a cancellare il saldo, prevede un aumento dal 100 al 101%, che di fatto però è già stato previsto a giugno dal decreto «Iva-lavoro», quello che ha fatto slittare da luglio a ottobre l'aumento dell'Iva al 22 per cento. Sui tavoli dell'Economia, però, c'è anche un decreto ministeriale che alza la percentuale degli "anticipi" al 103%, facendo scattare la clausola di salvaguardia prevista dal provvedimento di luglio che ha cancellato la prima rata Imu: da questi due punti aggiuntivi dovrebbero arrivare altri 560 milioni, a cui si aggiunge la dote dell'Irap che segue le regole per le imposte dirette. Per le imprese, però, una strada per dribblare gli aumenti esiste, e passa dall'applicazione del metodo «previsionale» nella determinazione dell'acconto.

In questo caso, la bozza di decreto Imu prevede che i contribuenti debbano versare il 100% dell'imposta che risulterà dovuta con la dichiarazione. Una via che comporta qualche rischio, in caso di calcoli errati, ma che può evitare il colpo alle imprese (e il gettito allo Stato). Per la cedolare secca, infine, le Entrate confermano che il previsionale permette l'applicazione dell'aliquota ridotta al 15 per cento.

02/11/13

Gli Italiani nel 2014 pagheranno più tasse

Gli Italiani nel 2014 pagheranno più tasse, anche se la Trise dovrebbe portarci un  vantaggio economico,  rischia di essere eroso dai Comuni che avranno un’ampia discrezionalità nell’applicazione della nuova imposta che sostituisce Tares e Imu ed è molto probabile che ne inaspriranno il prelievo per alleggerire le difficoltà economiche in cui versano.

trise

Nel 2014 gli italiani pagheranno 1,1 miliardi di euro di tasse in più. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha calcolato l’impatto economico riconducibile agli effetti di tutte le nuove voci fiscali introdotte.
Nel 2015 e nel 2016, invece, secondo la Cgia le cose dovrebbero andare molto meglio se si eviterà la riduzione delle agevolazioni fiscali grazie al taglio della spesa.
A fronte di poco più di 6 miliardi di euro di nuove entrate tributarie a cui si aggiungono 65 milioni di entrate extra tributarie e altri 135 milioni di riduzione dei crediti di imposta, nel 2014 gli italiani saranno chiamati a versare allo Stato complessivamente 6,227 miliardi di euro di nuove imposte. Per contro, `godranno´ di una riduzione delle tasse e dei contributi da versare all’Erario per un importo pari a 5,119 miliardi di euro. Pertanto, la differenza tra i 6,227 miliardi di nuove imposte e i 5,119 miliardi di minori tasse dà come risultato 1,108 miliardi di euro.
«A nostro avviso - dichiara il segretario degli Artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi - il risultato è sottostimato. Corriamo il pericolo che il saldo sia più pesante. Secondo i tecnici del Governo, la Trise, vale a dire il nuovo tributo sui servizi, dovrebbe farci risparmiare un miliardo di euro rispetto a quanto pagavamo di Tares e di Imu. Un vantaggio economico che, purtroppo, rischia di essere eroso dall’azione dei Sindaci. I Comuni, infatti, avranno un’ampia discrezionalità nell’applicazione della Trise ed è molto probabile che ne inaspriranno il prelievo per lenire le difficoltà economiche in cui versano, con evidenti ripercussioni negative per i bilanci delle famiglie e delle imprese».
Analizzando le singoli voci si nota che tra le maggiori entrate spiccano i 2,6 miliardi di euro relativi alle svalutazioni dovute alle perdite dei crediti. Si tratta di maggiori entrate legate al mutamento delle regole che disciplinano il trattamento fiscale delle perdite e delle svalutazioni dei crediti delle banche e delle imprese che operano nel settore finanziario e assicurativo. Le novità normative permetteranno in futuro di ottenere dei risparmi di imposta, consentendo a queste imprese di dedurre le perdite in cinque anni. Altri 940 milioni di euro saranno incassati dall’incremento del bollo sul dossier titoli, mentre 804 milioni di euro saranno garantiti dalla rivalutazione dei beni delle imprese. Ciò vuol dire che gli imprenditori avranno la facoltà di adeguare il valore dei cespiti a quello di mercato, pagando una imposta sostitutiva. Tra le minori entrate, invece, si segnala il taglio del cuneo fiscale per un importo di 1,5 miliardi di euro, l’alleggerimento di un miliardo di euro dei premi Inail e un miliardo di euro in meno che i cittadini pagheranno sulla casa con l’introduzione della Trise. Obbiettivo, quest’ultimo che, secondo la Cgia, rischia di essere difficilmente raggiungibile.
Nel 2015 e nel 2016 le cose dovrebbero andare molto meglio. «Se eviteremo la riduzione delle agevolazioni fiscali grazie al taglio della spesa - conclude Bortolussi - nel 2015 gli italiani potranno contare su un saldo negativo pari a 2,7 e nel 2016 pari a 5,6 miliardi di euro. Se ciò non si verificherà, fra due anni ci ritroveremo con un bilancio leggermente negativo pari a 308 milioni di euro, mentre nel 2016 la situazione ritornerà a essere molto pesante, visto che il saldo sarà positivo e pari a 1,3 miliardi di euro».

                                                                                                                                                           fonte

30/10/13

Perchè si dice: accettare una cosa con beneficio d'inventario? Parliamone

Proprio stanotte cari amici, prima che il sonno avesse il sopravvento sui miei pensieri, mi sono ricordata di un altro modo di dire, di uso comune, tanto comune che lo infiliamo nella conversazione come fosse la cosa più naturale al mondo, ma se ci chiedessero il perchè si dice così, cosa mai riposnderemmo? Non facciamoci trovare impreparati.

Testamento
"Accettare una cosa con beneficio di inventario" significa accettare qualcosa (una notizia, un'informazione, un proposta), riservandosi di controllarne la fondatezza o la validità.
L'espressione deriva dal linguaggio giuridico, e riguarda l'accettazione dei beni ereditati, da parte dell'erede, con riserva di decidere se tenerli o meno, dopo aver fatto l'inventario del patrimonio, in modo da evitare brutte sorprese, quali potrebbero essere tasse di successione  troppo onerose oppure debiti che il caro estinto ha contratto gravando di ipoteche i propri beni, per cui chi eredita potrebbe trovarsi nella situazione di dover spendere cifre speriori all'importo dei beni ereditati.

La Manovra perde stabilità è la Corte dei Conti che lo dice

La Manovra perde stabilità è la Corte dei Conti che lo dice nelle vesti del suo presidente Raffaele Squittieri in audizione al senato: "La riduzione del cuneo fiscale, prevista dalla legge di stabilità, potrebbe comportare rischi per l'equità. Sussistono "rischi ed incertezze" sulla modalità di intervento per la riduzione del cuneo fiscale, che comportano "evidenti problemi distributivi e di equità".
Manovra di stabilità

 Con la manovra, dice la Corte, "si pongono le condizioni per una tregua fiscale" basata su "un'elevata dose di deterrenza": l'individuazione di tagli significativi alle agevolazioni tributarie e le clausole di salvaguardia "rappresentano un monito stringente per l'attuazione di misure tante volte annunciate".
Con la Legge di Stabilità c'è il rischio "di ulteriori aumenti impositivi" in particolare sulla casa, rileva la Corte dei Conti. In particolare la Tasi "moltiplica il suo peso rispetto alla Tares" e lasciando al Comune la facoltà di determinare l'aliquota crea il presupposto per aumenti. A rischio soprattutto le seconde case.
 

24/10/13

La famiglia "Marzotto" e Donà delle Rose patteggiano una pena di sei mesi

La famiglia "Marzotto" e Donà delle Rose patteggiano, convertendo sei mesi di pena in una sanzione pecuniaria di 20.500€ procapite, per un totale di 164mila euro.
Durante la vendita  di "Valentino" al fondo Permira, le famiglie della moda, soci di maggioranza, erano stati accusati di aver evaso tasse per 71milioni di euro.

Valentino
Secondo l'accusa gli indagati avrebbero violato l'articolo 5 della legge 74/2000, non avrebbero pagato le tasse sulla plusvalenza realizzata dalla vendita delle loro quote del gruppo della moda al fondo Permira, in Italia. Stando ai calcoli effettuati dalla Agenzia delle Entrate l'imposta evasa, su una plusvalenza di circa 200 milioni di euro, ammonterebbe a 71 milioni di euro. Dei 13 indagati, gli altri cinque sono stati mandati a processo con citazione diretta. Gli otto indagati avevano trovato un accordo con la Procura di Milano per patteggiare una pena a sei mesi da convertire in sanzione pecuniaria. Oggi il giudice ha ratificato l'accordo tra i difensori e il Pm Laura Pedio, titolare dell'inchiesta insieme a Gaetano Ruta, stabilendo che il patteggiamento è al pagamento di 20.500 euro per ogni indagato. Nel corso dell'inchiesta, era stata fatta una stima iniziale dell'imposta evasa pari a 65 milioni di euro e nel novembre 2012 ai 13 indagati erano stati sequestrati beni di pari ammontare, tra cui una villa di 25 vani a Cortina d'Ampezzo (BL), case a Milano e Roma e un castello a Tressino.

L'ipotesi formulata dai Pm di Milano è che quando Valentino Fashion Group fu venduta al fondo Permira, i proprietari della maggioranza relativa, appartenenti alle famiglie Marzotto e Donà dalle Rose, hanno prima venduto le loro quote alla Icg, che ha sede in Lussemburgo e di cui sono comunque sempre proprietari, e poi attraverso la Icg hanno concluso l'operazione con il fondo. L'operazione per i magistrati ha fruttato una plusvalenza di 200 milioni di euro, non dichiarati in Italia, in quanto la venditrice finale è stata una società lussemburghese: i magistrati ipotizzano che si sia trattato di una esterovestizione, che ha avuto come effetto quello di non pagare le tasse in italia, come detto per 71 milioni di euro.

Vittorio Marzotto, in qualità di legale rappresentante della Icg, ha chiuso la questione con l'Agenzia delle Entrate, versando al Fisco circa 57 milioni di euro. Resta ora da fissare la data per l'inizio del processo per i cinque che sono stati mandati a giudizio con citazione diretta.
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