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29/06/14

Norma antievasione fiscale: da domani pagamenti oltre i 30 euro obbligatori con il POS.

Doveva entrare in vigore il 31 dicembre scorso, ma soltanto domani 30 giugno, con sei mesi di ritardo,farà la sua comparsa la norma antievasione che prevede per tutte le imprese e i lavoratori autonomi la norma secondo la quale  sono tenuti ad ottenere i pagamenti superiori ai 30 euro anche attraverso il POS, ovvero potranno far ricorso al pagamento elettronico. Molte sono state le proteste dai più svariati tipi di associazioni, proteste secondo loro dovute ai maggiori costi e commissioni per questo genere di pagamento. Si è accertato che il costo medio per un'impresa si aggiri intorno ai 1200 euro l'anno,senza tener conto delle difficoltà logistiche per i lavoratori professionali e artigiani che esercitano il proprio mestiere fuori sede, ognuno di questi deve essere in possesso del terminale POS, quindi con altre spese. Però come si dice, "fatta la legge, scoperto l'inganno"; chi non sarà provvisto di POS non andrà incontro ad alcuna sanzione, perchè “la mancata installazione del terminale Pos non produce un inadempimento sanzionabile”, affermano i consulenti del lavoro, quindi nessun obbligo."Questa norma potrebbe far leva sul rapporto cliente- professionista -spiega Mauro Pagani, responsabile delle Politiche industriali della Cna - il quale professionista potrebbe essere invogliato all'uso del POS per non perdere il cliente". In poche parole l'uso del terminale POS per aziende e professionisti dovrebbe essere un modo per ridurre l’uso del denaro contante e – di conseguenza – anche i pagamenti “in nero”, favorendo la tracciabilità delle transazioni e la lotta all’evasione fiscale.(immagine presa dal web)

14/05/14

Turchia | Un corto circuito provoca un’esplosione in miniera. Oltre 200 morti ma il numero è destinato a salire.

Una vera e propria strage. Più di 200 morti e ne mancano all’appello ancora oltre 300. E’ successo nella tarda serata di ieri in Turchia in una miniera di carbone a Soma, nella provincia di Manisa, nell’ovest della Turchia, una miniera a circa duemila metri di profondità dove vi lavoravano circa 800 minatori. Non sono ancora note le cause che hanno provocato l’esplosione, anche se con tutta probabilità sembra sia dovuto ad un corto circuito di un generatore elettrico difettoso. Non si hanno più speranze per i minatori che lavoravano in fondo alla miniera visto che, dai racconti fatti dai lavoratori tratti in salvo, il fuoco divampa ancora nelle gallerie e non si è stati ancora in grado di domarlo, inoltre una intensa cappa di fumo non aiuta certo le operazioni di soccorso. Molti sono i minatori arrivati da tutta la Turchia per aiutare i soccorritori nelle operazioni di scavo per cercare di mettere in salvo quanti più compagni di lavoro possibile, anche col passare del tempo le speranze si affievoliscono. Davanti all’ingresso della miniera sono ci sono in trepida attesa i familiari dei minatori intrappolati. Per loro sono momenti di angosciosa attesa. Il bilancio delle vittime è incerto e in crescita. Intanto sono giunte nella notte decine di ambulanze e carri funebri partiti dalla vicina città di Smirne e perfino da Istambul. Intanto si sviluppano le polemiche sulla sicurezza della miniera. Secondo il Ministero del Lavoro, l’ultima revisione dell’impianto risale al 17 marzo scorso e sembra sia stato trovato tutto a norma di legge, mentre altre voci avevano messo in guardia le Istituzioni riguardo la miniera in questione. Il premier turco Tayyp Recep Erdogan una sua visita all’estero ed ha proclamato tre giorni di lutto nazionale a partire da oggi. (immagine presa dal web)

02/05/14

Messaggio di Napolitano per il 1° maggio | Made in Italy il centro culturale di Pechino

Roma - il Presidente della Repubblica nel messaggio per il primo maggio. "Se volessimo dare un nome" a questa giornata del Primo Maggio, "non e' eccessivo parlare di "allarme lavoro". Napolitano ha aperto cosi' il suo intervento al Quirinale. "No, non e' eccessivo parlare di 'allarme lavoro': per suscitare il massimo di reazioni in tutti i sensi, non certo per abbandonarsi allo scoramento. Il massimo di reazione - ha detto Napolitano - in termini di riforme e di politiche pubbliche, di impegno delle imprese e delle organizzazioni sociali, di iniziativa dal basso, individuale e di gruppo". "L'opposto, insomma, della rassegnazione, del fatalismo e anche dell'ordinaria amministrazione della pigra e lenta routine burocratica". "Non tocca a me esprimermi sul merito di orientamenti e provvedimenti e sui punti controversi che presentano", ha detto il capo dello Stato. "Il confronto e' fisiologico e il dissenso pienamente libero di esprimersi: ma le scelte conclusive non possono tardare a lungo", ha aggiunto, dopo aver premesso: "come stia reagendo con accresciuto dinamismo e spirito innovativo il governo lo ha detto qui il ministro Poletti". Ai sindacati spetta "un ruolo essenziale e nuovo". Ma a loro spetta anche un ruolo nuovo e sono chiamati, in un quadro grave di crisi aziendali, come l'attuale, "a concorrere alla ricerca di soluzioni solidaristiche, innovative, coraggiose e determinate". (AGI)

Roma - Sarà 'made in Italy' il nuovo Centro culturale di Pechino: lo studio Fuksas ha vinto il concorso internazionale per la progettazione del Centro, situato nel cuore della capitale cinese, nel Distretto amministrativo di Chaoyang, dove hanno sede le principali Ambasciate straniere, il secondo più popoloso della capitale. Dopo la recente inaugurazione dello Shenzhen Bao'an International Airport, uno dei più grandi della Cina, e la Guosen Securities Tower di 300 metri di altezza in fase di realizzazione, sempre a Shenzhen, Massimiliano e Doriana Fuksas si sono quindi aggiudicati la realizzazione di questo nuovo edificio il cui progetto si sviluppa su due semplici volumi di specchio rifinito in acciaio inox, separati da un atrio in vetro trasparente e permeabile. Il parco, gli edifici circostanti, la gente, la frenesia della vita quotidiana contemporanea si riflettono continuamente sulle facciate a specchio a sottolineare in modo sobrio il contesto, narrando la storia del quartiere urbano sulla sua "pelle". "Il nostro edificio - spiega Massimiliano Fuksas - è così uno specchio, uno schermo, una tela su cui la vita di questa zona risalterà. La vita come la cultura. La cultura come vita''. L'inizio dei lavori è previsto entro la fine del mese di giugno.(Adnkronos)

11/03/14

"Gocce" di notizie: Camusso e Bonanni sulla riduzione irpef ai lavoratori

Camusso: Quella di ridurre le tasse sul lavoro sarebbe un'ottima notizia. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso "Quello della riduzione delle tasse - ha spiegato - e' un tema che abbiamo proposto in questi mesi. La restituzione fiscale ai lavoratori e' cio' che noi chiediamo con forza e sarebbe un risultato importante. Soprattutto se fosse diretto ai lavoratori e ai pensionati. Noi siamo un po' preoccupati di questa idea dell'Irpef perche', come noto, tanta parte dell'evasione sta nelle fasce basse dell'Irpef. Noi vorremmo un provvedimento davvero selettivo che facesse ripartire i consumi e consentisse alle persone di stare meglio: useremmo lo strumento delle detrazioni e non delle aliquote in attesa della riforma fiscale. Al di la' del dato tecnico comunque sarebbe un'ottima notizia".

Bonanni:"Se il Governo Renzi ha davvero deciso di concentrare i dieci miliardi di euro per ridurre le tasse ai lavoratori e ai pensionati sarebbe un segnale molto positivo e ne saremmo contenti. Questa e' la nostra proposta da tempo per sostenere i consumi delle famiglie piu' povere. Oltretutto in questo momento dare soldi alle imprese che sono senza commesse sarebbe solo un buco nell'acqua". Lo dichiara il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni commentando le ipotesi anticipate da alcuni organi di stampa sulla destinazione del cuneo fiscale.                                         fonte(AGI)

15/02/14

Andrew Forrest magnate australiano libera i bambini pakistani dalla schiavitù

Il magnate australiano Andrew Forrest pensa di avere la risposta alla carenza energetica del Pakistan. Ma vuole qualcosa in cambio: "Io vi do la tecnologia per ricavare gas dalle biomasse e voi fate una legge che mette al bando il lavoro minorile e liberate i bambini dalla schiavitù".


Mr Forrest
Mr Forrest è il presidente del Fortescue Metals e il Fondatore del Cammino Free Foundation, che è dedicato a porre fine alla schiavitù moderna. La partnership vedrà Mr Forrest aiutare il Pakistan intraprendere uno studio di fattibilità per convertire il suo carbone lignite in carburante diesel. In cambio si impegnano a lavorare con la Fondazione del signor Forrest. Blair ha incontrato il primo ministro Tony Abbott, al World Economic Forum di Davos, in Svizzera. Blair ha detto il signor Forrest prima di andarsene "un buon esempio filantropica australiana". Mr Forrest ha annunciato l'accordo a Davos ieri. "Sono lieto di annunciare che Punjab è impegnata a diventare la prima provincia in Pakistan per sradicare completamente la schiavitù," ha detto il primo ministro del Pakistan Shabaz Sharif. "I nostri scambi sulle nuove tecnologie per il carbone liquido per ricostruire l'economia del Pakistan hanno progredito in parallelo con un più ampio accordo umanitario per liberare Punjab del flagello della schiavitù." Mr Forrest ha detto che le due iniziative potrebbero guidare la crescita. "Garantire l'indipendenza energetica del Punjab e rimuovere la sua dipendenza dalle importazioni di petrolio, mentre sradicare la schiavitù non è solo moralmente degno, sarà anche liberare il potenziale economico del Pakistan", ha detto. Stringendo un accordo informale con il governo del Pakistan, Forrest si è impegnato a fornire al Paese la tecnologia necessaria a realizzare la "gassificazione della biomassa", una nuova tecnica inventata in Australia che consente di convertire la lignite, materiale di poco valore di cui il Pakistan è ricco, in combustibile diesel.

bambini lavoratori
L'uso di questa nuova tecnologia non è eccessivamente dispendioso e potrebbe mettere fine alle frequenti interruzioni di corrente che tormentano le industrie tessili e manifatturiere in Pakistan, consentendo inoltre la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro. In cambio Shahbaz Sharif, primo ministro della provincia del Punjab - regione del Pakistan orientale - si è impegnato a introdurre nuove leggi che vietino il lavoro minorile e che impongano un salario minimo, promettendo anche di liberare tutti coloro che sono sottoposti ai lavori forzati dentro i confini del Punjab. Secondo l'Indice Globale di Schiavitù del 2013, il Pakistan è il terzo Paese al mondo - dopo l'India e la Cina - per numero di persone ridotte ai lavori forzati o in schiavitù perché costrette a ripagare un debito. Gli sforzi del governo per affrontare il problema sono stati finora inefficaci: in totale, secondo le stime della Banca Asiatica di Sviluppo, in Pakistan circa 1.8 milioni di persone lavorano come schiavi soprattutto nel settore di produzione di mattoni ricevendo in cambio poco o nulla. Si tratta in genere di uomini delle caste inferiori, membri di minoranze religiose, donne, disabili, rifugiati afgani o bambini. Rompono le rocce a piedi nudi subendo spesso percosse e abusi, camminano in fila tenendole appese con una corda alle loro spalle e poi salgono su assi in equilibrio precario per gettare le pietre in una fornace. "Io non posso costringerli a smettere di usare gli schiavi", ha ammesso Forrest in un'intervista con il Time, "Questo lavoro dovrà essere fatto dalle forze dell'ordine nazionali. Io personalmente penso che il Pakistan possa far valere le proprie leggi, ma che nelle ultime occasioni non abbia avuto incentivo sufficiente a farlo." Chissà che l'accordo sottoscritto col miliardario del ferro non costituisca proprio l'impulso

26/10/13

I giovani scoraggiati, si sono arresi e non cercano più lavoro

I giovani scoraggiati, si sono arresi e non cercano più lavoro. Questo quello che emerge dalla tabelle dell'Istat: 2,99 milioni di persone che non cercano impiego ma sono disponibili a lavorare, oppure lo cercano, ma non sono subito disponibili. 
2,99 milioni di disoccupati che si aggiungono ai 3,07milioni di persone che sognano un impiego, ma non si attivano per trovarlo. C'erano 2.899.000 persone tra i 15 e i 74 anni, nel secondo trimestre 2013,che pur non cercando attivamente lavoro sarebbero state disponibili a lavorare (con una percentuale dell'11,4% più che tripla rispetto alla media europea pari al 3,6% nel secondo trimestre 2013).

  A queste si aggiungono circa 99.000 persone che pur cercando non erano disponibili immediatamente a lavorare. Nel primo gruppo, ovvero gli inattivi che non cercano pur essendo disponibili a lavorare, ci sono quasi 1,3 milioni di persone "scoraggiate", ovvero che non si sono attivate nella ricerca di un lavoro pensando di non poter trovare impiego.

Trovare un lavoro resta una chimera soprattutto al Sud e tra i giovani: su 3.075.000 disoccupati segnati nel secondo trimestre 2013 quasi la metà sono al Sud (1.458.000) mentre oltre la metà sono giovani (1.538.000 tra i 15 e i 34 anni, 935.000 se si considera la fascia 25-34 anni). Se si guarda alle forze lavoro potenziali il Sud fa la parte del leone con 1.888.000 persone sui 2.998.000 inattivi potenzialmente occupabili. Nella fascia dei più giovani sono potenzialmente occupabili (ma inattive) 538.000 persone tra i 15 e i 24 anni e 720.000 tra
i 25 e i 34 anni con una grandissima prevalenza di coloro che non cercano pur essendo disponibili a lavorare.

L'Istat infine individua nell'area della "sotto-occupazione" nel secondo trimestre 2013 circa 650.000 persone mentre oltre 2,5 milioni di persone sono occupati con un "part time involontario", in crescita di oltre 200.000 unità rispetto allo stesso periodo del 2012.
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