Il-Trafiletto
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24/10/14

Politica-economia-cronaca | Gocce di notizie

Il delirio di onnipotenza
L'Italia ha deciso di intraprendere "una deviazione significativa" dal percorso di avvicinamento per l'obiettivo di bilancio nel 2015: e' l'osservazione della Ue contenuta nella lettera che la Commissione ha inviato al governo italiano in merito alla legge di stabilita'. Ed e' proprio la notizia della pubblicazione della lettera che scatena un botta e risposta tra Renzi e Barroso. Sembra infatti che la pubblicazione sia stata accolta con irritazione dal presidente della Commissione Europea: Jose' Manuel Barroso ha tenuto a precisare che e' stata "una decisione unilaterale del governo italiano" e che la Commissione "non era favorevole". Secca la replica del presidente del Consiglio italiano: "Sono stupito della reazione di Barroso. La lettera e' stata anticipata dal Financial Times. Questo e' il momento della trasparenza totale. E' finito il tempo delle lettere segrete", "ogni dato sensibile dev'essere pubblicato", anche "le spese dei palazzi" delle istituzioni europee. "Rispetto al merito" della lettera "non ci sono grandi problemi - spiega Renzi - Ci sono uno o due miliardi di differenza che possono essere trovati anche domattina. Il problema dei due miliardi che potrebbero, in teoria, essere necessari" non c'e', per l'Italia, "sarebbe un piccolo sforzo" in piu'. Ai cittadini italiani dico che non c'e' nulla da preoccuparsi", non sara' "una discussione sui decimali a bloccare il cambiamento. Questa e' una grande manovra per ridurre le tasse", afferma Renzi. "Abbiamo fatto una grande manovra per ridurre le tasse, che era quello che ci chiedeva l'Europa, e ora che lo abbiamo fatto non sara' una piccola discussione sulle virgole a fermare il nostro percorso", ha concluso il premier.fonte AGI

Mentre il debito aumenta

Il debito della pubblica amministrazione in Italia ha raggiunto quota 133,8% nel secondo semestre di quest'anno, pari a 2.168.855 milioni di euro. Lo ha reso noto Eurostat. Rispetto al trimestre precedente, quando era pari al 130,7% del Pil, il debito pubblico italiano ha registrato una crescita de 3,1%.fonteANSA

E noi...siamo sempre più ignoranti
Da 12 anni è maestro di danza e da cinque lavora nelle scuole come titolare di progetti formativi ed è stato costretto a rinunciare all'incarico perché omosessuale. E' accaduto a Passignano, sul lago Trasimeno, in Umbria, dove il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Passignano e Tuoro 'Dalmazio Birago' si è visto recapitare due lettere, una di un gruppo di genitori che esprimevano la convinzione che il maestro "non è la persona adatta all'insegnamento perché non aveva i requisiti necessari", ma in realtà perché omosessuale. Ma il dirigente scolastico, Massimo Mariani, non ci sta: "Per noi il curriculum del ragazzo è perfettamente compatibile, poi una mamma ha sollevato un problema di carattere personale - racconta Mariani - e cioè che non avrebbe iscritto il figlio al corso perché secondo lei la persona non era adatta, in quanto omosessuale".fonte adnKronos

04/08/14

La ripresa e' debole. Ma non siamo messi male | Nasce Italiana Editrice Spa

Politica:la ripresa e' debole. Ma non siamo messi male
Econimia:Nasce Italiana Editrice Spa

 Roma, "E' vero la ripresa e' debole. Ma non siamo messi male e il prossimo non sara' un autunno caldo. La Troika non arrivera' e se mai ci fosse bisogno di una manovra, non imporremo nuove tasse. E comunque rimarremo sotto il 3% nel rapporto deficit/pil". Lo afferma Matteo Renzi, presidente del Consiglio, in una intervista alla Repubblica. "So bene che la ripresa e' fragile come dice Draghi - ha spiegato -. L'eurozona cresce meno degli altri. L'Italia non ha invertito la marcia e non la invertira' con la bacchetta magica. Ma la narrazione degli autunni caldi e' un noioso deja vu". Renzi ha sottolineato che "non ci sara' manovra correttiva quest'anno. Abbiamo un impegno di ridurre le spese di 16 miliardi, che vuol dire circa il 2% della spesa. Cercheremo di mantenerlo. In ogni caso non toccheremo le tasse: tutti i denari che servono verranno dalla riduzione della spesa. Ecco perche' non mi interessa il nome del commissario alla spending ma la sottolineatura che la spending e' scelta politica che dipende dalla politica". fonte (AGI)


Editrice La Stampa e Sep, la Società Edizioni e Pubblicazioni editrice del Secolo XIX, hanno raggiunto un accordo per la costituzione di Italiana Editrice Spa, in cui saranno riunite le due attività editoriali. E' quanto si legge in una nota. Nasce così un nuovo gruppo editoriale, con l'obiettivo di offrire contenuti innovativi su carta e in digitale. Partecipato al 77% da Fiat e al 23% dalla famiglia Perrone, il nuovo gruppo sarà presieduto da John Elkann. Carlo Perrone sarà vicepresidente. Il progetto di integrazione, si legge nella nota, si basa sulla valorizzazione degli investimenti effettuati nel tempo da entrambe le società editrici e punta alla creazione di un nuovo protagonista del panorama editoriale nazionale, capace di affrontare con maggiore forza le sfide legate alla trasformazione del settore. Italiana Editrice, partecipata al 77% da Fiat e al 23% dalla Famiglia Perrone, sarà presieduta da John Elkann, mentre Carlo Perrone ne assumerà la Vice Presidenza. Elkann, volontà assicurare futuro giornali - "Ci uniscono una storia ricca di riferimenti e di esperienze vissute, dei valori condivisi e soprattutto la volontà di assicurare un futuro sostenibile ai nostri giornali". Il presidente dell'Editrice La Stampa, John Elkann, spiega così su lastampa.it i motivi della nascita di Italiana Editrice Spa.    fonte (ANSA)

23/04/14

Il decreto Irpef dà risorse alle famiglie | Spionaggio via imternet | Alitalia miglioramento rispetto il 2013

Roma - Il decreto Irpef "da' risorse vere alle famiglie, in tempo breve ed e' finanziata da coperture permanenti che andranno a regime dall'anno prossimo". Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a Ballaro'.(AGI)

Roma. -Triplicato in un anno lo spionaggio via internet. Sono le spie del XXI° secolo e in un anno il cyber-crime si è triplicato ed ha affinato le armi. La minaccia maggiore arriva dalla Cina, come rivela il Data Breach Investigation Report di Verizon(Adnkronos)

Fiumicino - Alitalia: Era atteso come un cda chiave e invece si è risolto in un aggiornamento ai consiglieri sullo stato dei rapporti con Etihad. Facendo crescere il sospetto che la trattativa tra Alitalia e la compagnia degli Emirati Arabi, da cui si attende una decisione sull'investimento nell'ex compagnia di bandiera, dopo il primo scambio di missive dei giorni scorsi, stia prendendo una strada in salita. Quello di oggi è stato un consiglio d'amministrazione breve rispetto a passate riunioni (durato appena due ore circa) e illustrato con un comunicato scarno di appena cinque righe, in cui Etihad è relegata solo all'ultima riga e mezzo: "L'amministratore delegato ha inoltre illustrato ai consiglieri lo stato delle relazioni con Etihad, la compagnia degli Emirati Arabi Uniti". Un comunicato forse volutamente stringato, per una scelta di riservatezza da parte delle due compagnie. E qualcuno si chiede se l'uso della parola "relazioni" anziché "trattativa" possa significare qualcosa. Nessuna indicazione si è riuscita ad estrapolare nemmeno ai consiglieri usciti dalla riunione, che hanno lasciato il quartier generale di Fiumicino con le bocche cucite. Una notizia positiva, però, arriva dai conti dei primi mesi del 2014: il cda ha esaminato l'andamento economico gestionale dei primi mesi, che mostrano un "miglioramento" rispetto al 2013, "in linea con le previsioni del piano". Tornando ad Etihad, a quasi tre mesi dall'inizio dei negoziati tra le due compagnie (il 2 febbraio hanno comunicato formalmente l'avvio della fase finale della due diligence) e dopo che finalmente mercoledì scorso Abu Dhabi ha comunicato le proprie condizioni per investire (con un'iniezione che dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 milioni, di cui circa 400 con aumento di capitale) e il giorno successivo Alitalia ha inviato la propria risposta, si attende ora di capire quale decisione prenderà Abu Dhabi. I nodi sul tappeto sono molti. E non di facile soluzione. (Ansa.it)

05/04/14

DEF: Documento di Economia e Finanza

Def, il Documento di Economia e Finanza istituito con la legge n° 39 del 7 aprile 2011 composto da tre sezioni e rappresenta un punto nodale nella programmazione della politica economica e di bilancio del paese, il punto d’incontro tra politica nazionale e l’Unione Europea, e riforme ed Europa. 

Sono stati questi i temi al centro del colloquio di Matteo Renzi con Giorgio Napolitano. Ma a nessuno e' sfuggito che il sottotesto di parte dell'incontro sia stato l'atteggiamento che terra' di qui a qualche settimana Silvio Berlusconi. Il premier e' salito al Quirinale per riferire al Capo dello Stato l'esito dei colloqui avuti in questi ultimi dieci giorni, da quelli avuti con Barack Obama a quello con David Cameron, senza dimenticare il tour europeo. Renzi ha spiegato la sua intenzione di rilanciare una impostazione di un'Europa che punti sulla crescita e non solo sul rigore, a maggior ragione alla vigilia di elezioni europee che si annunciano a rischio per la potenziale presenza sempre piu' ingombrante di partiti euroscettici.

Napolitano Renzi
Renzi ha assicurato al Capo dello Stato, che su questo tema e' assai sensibile che i paletti di Bruxelles verranno rispettati e non si sforeranno i tetti di bilancio: "Dalla procedura di infrazione siamo usciti e non vogliamo rientrarci". Anche sulle riforme il premier ha rassicurato Napolitano: si va avanti, al di la' di alcune tensioni e di dichiarazioni roboanti di alcuni. Forza Italia ha assicurato che intende proseguire nel sostegno all'iter della riforma della legge elettorale e del Senato. Certo, ne' al presidente del Consiglio ne' al presidente della Repubblica e' sfuggito che il partito di Berlusconi e' in fibrillazione, ma si cerca di mantenere il sangue freddo. "FI sta dentro l'accordo e rispetta l'accordo, per quanto riguarda me" ha detto ieri Renzi. Il premier infatti ragiona come se la riforme non debbano e non possano subire rallentamenti o ostacoli definitivi, ne da alcune frange del Pd ne' da Forza Italia. "Sa benissimo che se le riforme falliscono i primi a subire le conseguenze elettorali di tale fallimento sarebbero quelli che le hanno fatte saltare" spiega un deputato renziano.  fonte(AGI)

07/02/14

Progetto di Giuseppe Siano: Oltre la Destra e la Sinistra | parte seconda

 Questo è un saggio scritto da Giuseppe Siano, è pubblicato due volte a settimana (mercoledì e venerdì) suddiviso in capitoli. Potete comunque vederlo in sequenza di pubblicazione al link "Saggistica"
Premesse

1.Cos'è un programma
Allo stato attuale esso è una truffa impunita.
Cominciamo a riflettere:
A cosa serve un programma?
I cittadini del nostro paese hanno una serie di problemi, a cui bisogna dare risposta; questa
risposta e le sue possibili soluzioni vanno programmate.
Chi ha i problemi?
I cittadini del nostro paese.
Quindi si presume che quattro personaggi, chiusi in una stanza possano risolvere con il loro
“programma” i problemi di cinquemila persone; vi sembra possibile?
Infatti, siccome non è possibile, i programmi muoiono subito dopo le elezioni, perché questo
tipo di programmi servono a risolvere esclusivamente i problemi dei quattro o cinque
personaggi, che grazie alla legge Bassanini, per cinque anni possono notevolmente
migliorare il loro Budget familiare.
I problemi dei cinquemila cittadini li possono risolvere solo i cinquemila cittadini e
nessun altro, ed è bene così.
La vita di ognuno di noi dal primo all'ultimo respiro è fatta di scelte e di decisioni, che
provocheranno delle conseguenze.
Se queste decisioni vengono prese da un altro, costui s'impossessa della nostra vita, perché
approfitterà del nostro consenso per risolvere i problemi secondo i suoi interessi e non
secondo i nostri.
Faccio un esempio per rendere comprensibile il concetto:
Durante il tempo libero mi diverto a fare quadri.
Siccome uso una tecnica abbastanza primitiva, che si chiama pirografia (legno bruciato con
saldatore elettrico) le facce non vengono molto bene.
Ho fatto un quadro che rappresenta me e mia moglie abbracciati su una panchina con sfondo
mare.
Alcuni amici, che hanno visto il quadro, l'hanno interpretato come due amanti che sono
andati a pomiciare in un bosco.
Qual è la verità?
Dipende da chi è padrone del quadro.
Se il padrone sono io quel quadro rappresenta me e mia moglie, se diventa proprietà dei
miei amici quel quadro rappresenta gli amanti.
La verità allora è sempre collegata al potere.
Siccome il quadro è mio, se voglio che rappresenti la mia verità non posso mai darne il
potere in mano ad altri.
Questi amici erano in buona fede, cioè loro vi hanno veramente letto nel quadro un'altra
verità.
Il problema s'incarognisce quando l'altro ha interesse a deformare la mia verità, per
convenienza, perché ha altri fini, diversi dai miei.
E questa è la situazione attuale della politica italiana.
I politici s'impossessano dei nostri problemi, per acquisire potere su di noi , ma ne
deformano le soluzioni, per perseguire i loro interessi.
La sinistra italiana è stata completamente assorbita in questo processo attraverso la legge
Bassanini, che ha permesso la creazione di un area di privilegio ai livelli più bassi,
sollecitando l'appetito di molti nullafacenti, che si sono scatenati in una affannosa bagarre
per il posto a tavola.
In questo modo si allontanavano dal popolo anche i rappresentanti ai livelli più bassi, che
venivano trasformati in controllori dei loro simili, per legarli alla struttura burocratica dei
partiti e farli diventare parte della casta.
Uno scampolo di questa situazione la si sta vivendo anche qui da noi.
A livello nazionale la cosa viene replicata in senso ancora peggiorativo, perché qualcuno
ricompensa in questo modo anche le sue comari, trasformando l'intero paese in una
macchietta.
Ovviamente questi personaggi s'impossessano dei nostri problemi non per portarli a
soluzione, perché, come abbiamo visto, sarebbe impossibile senza la partecipazione degli
interessati, ma per poter risolvere i loro problemi.
2. Cos'è la politica e qual è il suo compito
Un allenatore di calcio degli anni sessanta: Heriberto Herrera affermava:” Una partita
perfetta è una partita che finisce zero a zero, perché significa che non è stato fatto nessun
errore”.
Ebbene: se la politica regola la vita dei cittadini essa deve fare in modo che la partita venga
giocata da tutte le forze in campo e il suo compito è quello di impedire che una forza
prevalga sulle altre e quindi faccia gol, perché ciò, distruggendo l'equilibrio, distrugge il
gioco.
Compito della politica non è quello di risolvere i problemi dei cittadini, ma quello di
creare le condizioni più propizie affinché i cittadini possano risolvere DA SOLI
i
propri problemi.
I motivi per cui è meglio soli che male accompagnati l'ho espresso al punto1. Cosa significa
quanto sopra affermato?
Il compito del politico si sdoppia in due direzioni:
Il primo compito è di carattere informativo; cioè egli ha il dovere di mettere a
disposizione dei cittadini il maggior numero di informazioni possibili, che possano
aiutare quest'ultimo a risolvere nel modo migliore i suoi problemi.
Se il politico dà delle informazioni sbagliate, il cittadino farà delle scelte sbagliate, con
conseguenze disastrose per il cittadino e di conseguenza per l'intera comunità.
A questo proposito val la pena di ricordare che l'ONU ha messo l'Italia al 73° posto al
mondo come libertà ( e quindi qualità ) dell'informazione, fra il Ghana e l'Uzbekistan, chissà
perché....in ogni caso è ampiamente dimostrato che l'informazione viene sistematicamente
manipolata ( allora non è un problema di mancanza, bensì di manipolazione) dai media
nazionali e non è che con la sinistra al potere siamo migliorati in graduatoria.
In Italia il rapporto tra politica e cittadini è ormai inesistente per reciproca sfiducia.
Il secondo compito è di carattere normativo: Il cittadino in base alle informazioni ricevute
decide di prendere delle iniziative, che devono aiutarlo a risolvere i suoi problemi, le
comunica al politico, che deve fare delle leggi che, rispettando le scelte strategiche decise
dalla comunità, permettano al cittadino di realizzare il suo progetto nel modo migliore.
Il compito del politico finisce qui, oltre al fatto che deve stare attento che la situazione resti
in equilibrio fra le forze in campo: insomma assolvere alla funzione di arbitro.
Compito della politica quindi è quello di NON amministrare soldi, che prescindano da quelli
strettamente necessari alla gestione della cosa pubblica.
Bene, per capirci qualcosa analizziamo la situazione attuale:Wall Street ha speso per far
eleggere “l'abbronzato” circa novecento milioni di dollari.
Secondo voi perché l'ha fatto?
Ci si meraviglia quindi se tutti i consiglieri “dell'abbronzato” provengono da Wall street e
il suo “programma” è andato a farsi fottere il giorno dopo le elezioni?
Ci si meraviglia se ha mollato migliaia di miliardi di dollari per i banchieri e s'è messo a
tagliare anche gli ultimi spiccioli dello stato sociale, dopo aver promesso riforme eclatanti,
che non verranno mai realizzate?
Ci si meraviglia se a tutt'ora nemmeno uno dei titoli spazzatura sia stato vietato in borsa e i
mafiosi di Wall Street, dopo aver scaricato i loro debiti sui cittadini, grazie a questi politici
corrotti, possono riprendere allegramente daccapo i loro giochetti truffaldini?
In Italia invece, siccome siamo nel regno della macchietta, non hanno voluto correre il
rischio di corrompere l'arbitro,...... non si sa mai, perciò hanno deciso di nominare arbitro
direttamente il capitano di una delle squadre impegnate.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, ma quelle prossime saranno terribilmente più
serie, perché tutti gli errori verranno al pettine e verranno in una volta sola, trasformati in un
groviglio insolubile.
La finanza è fondamentale per l'impresa, perché essa offre l'ossigeno per farla funzionare,
ma se invece di ossigeno immette veleno, avvelena la vita di intere nazioni.
Chi impedirebbe ad un governo italiano serio di mettere al bando la contrattazione in borsa
di questi titoli truffa?
Che il nano nazionale non lo faccia è comprensibile, perché fa parte della banda, ma avete
mai sentito qualcuno dei nostri politici “di sinistra “ compreso “ Franceschiello” o lo
zampognaro abruzzese o l'amichetto di merende di Soros, il barbuto guitto casinista,
avanzare delle proposte in questa direzione ?
Il nano non lo fa perché è uno di loro, questi altri non lo fanno perché sono i loro lacchè.
Altro che alternativa politica è solo una farsa politica.
Non ci resta che prendere l'iniziativa !
Questo scritto vuole essere un tentativo di rendere pubblico il pericolo, tentare di sciogliere
il groviglio ed offrire delle proposte di soluzioni almeno locali.
Non ho paura che Wall Street o la City crollino, ho paura perché il mio vicino di
casa non mi saluta, perché la vita sociale del paese è andata distrutta, perché le
conoscenze per l'auto- approvvigionamento sono state smarrite, perché la solidarietà
anche fra consanguinei è stata abbandonata, perché le nostre intelligenze e le nostre
scelte vengono condizionate dal grande fratello, che è penetrato nelle nostre case e nei
nostri cervelli, trasformandoci in tubi digerenti di idee e prodotti spazzatura, perché
tutto ciò permette il dominio di pochissimi su tutti noi rendendoci loro schiavi, pronti
a venire trasformati in carne da cannoni.
Solo se riusciremo a recuperare la nostra dimensione umana e la nostra libertà
potremo uscire dalla trappola nella quale siamo caduti, sconfiggere la paura e
recuperare il sorriso e la voglia di vivere.

Questo scritto vuole essere un tentativo in questa direzione.
Un'ultima cosa: Se il ruolo del politico è quello dell'arbitro; i giovani non possono fare
politica, perché devono giocarsi la partita, fare soldi; perché devono realizzare la loro
vita; quando decidono di far soldi attraverso la politica, corrompono se stessi e la
politica.

Uno dei grandi problemi della sinistra italiana è quello di venire rappresentata da esponenti
che sono nati politici ( arbitri) .
Mi volete spiegare come delle mammolette simili vogliono smenarsela con un gaglioffo
rotto a tutti i trucchi, che la frequenza di mafiosi, delinquenti della finanza e bucanieri vari
ha forgiato?
Se la vita è una partita nella quale c'è da battagliare, che volete, che la battaglia la faccia io
con i miei 65 anni o non sia più giusto che se la giochi un ragazzo di venti anni? Semmai
potrei fare l'allenatore e metterlo a conoscenza dei trucchi della controparte.
Cosa che appunto tento di fare.
3.Cosa sta succedendo?
                                                                                                                         scritto da Giuseppe Siano
[mercoledì la terza parte]

05/02/14

Progetto di Giuseppe Siano: Oltre la Destra e la Sinistra | parte prima

Questo è un saggio scritto da Giuseppe Siano, è pubblicato due volte a settimana (mercoledì e venerdì) suddiviso in capitoli. Potete comunque vederlo in sequenza di pubblicazione al link "Saggistica"

Sono adesso convinto che solo se il popolo avrà una SUA moneta come in Ungheria con Orban sarà possibile realizzare quanto scritto nel mio saggio.
Purtroppo il politico locale di cui faccio menzione nel saggio si è rivelato poco coraggioso e si è tirato indietro.
Il mio saggio verte sulla "teoria del linguaggio" del De Saussure approfondendo il discorso e chiarendo l'affinità fra realta ( significato) e la sua  verbalizzazione( significante) e il loro rapporto  ed interdipendenza indissolubili.
Arrivo alle stesse conclusioni alle quali arriva il prof. Tre-Monti nel suo libro " uscita di sicurezza".
Il Tre- Monti affronta il problema da un punto di vista economico, quindi parziale.
Io vedo più in profondità e chiarisco i motivi per cui i grandi imperi sono crollati, augurandomi che finalmente anche l'impero americano si tolga dai piedi.

Introduzione
Quando sono venuto ad abitare in questo paese, ho ritenuto mio dovere impegnarmi nel partito nel
quale avevo militato per circa trent'anni, cercando di portare un mio contributo di idee.
Mi sono accorto che ciò non era gradito ai “ personaggi” locali.
Dopo essermi reso conto che ciò era caduto in disuso non solo qui, ma ormai in tutta l'Italia e
questo mio “ritardo” era determinato dalla prolungata permanenza all'estero, siccome non me
l'aveva ordinato il medico di fare politica e ritenevo inoltre che “ ogni paese ha i politici che si
merita” ho deciso di dedicarmi ai miei libri.
Nel frattempo sono successe molte cose, perché ho conosciuto meglio gli abitanti di questo paese e
mi sono accorto di essere venuto ad abitare fra gente civilissima e disponibilissima; però una cosa
non ho capito ancora adesso: come mai tale gente affida la cosa pubblica e quindi il proprio
destino in mano a simili personaggi.
I libri che leggo s'interessano di solito dell'interpretazione dei nostri tempi, dell'attualità.
Più leggevo e più mi convincevo che, nella situazione attuale, da solo non sarei stato in grado di
risolvere nessuno dei miei problemi, perché erano problemi comuni, risolvibili solo appunto ”in
comune”.
Avevo sempre la scusa che “Non esistevano nel paese le condizioni oggettive per un impegno
personale” ma anche questa argomentazione è saltata quando, dopo una lunga discussione con un
politico locale , notavo una disponibilità inusuale non solo ad ascoltare, ma anche a fare proprie
molte delle argomentazioni che espongo in questo scritto.
Incoraggiato da questo inizio, ho deciso di mettere per iscritto queste idee, affinché diventino
patrimonio di tutti coloro, che fanno politica accettando il confronto e la discussione.
Perciò: buon divertimento!
Dopo il conseguimento della laurea ed il primo periodo di lavoro nella scuola, tenni il primo
discorso pubblico, al quale partecipavano alunni e loro genitori.
Alla conclusione del mio discorso si avvicinò l'alunna più brava che avevo e mi disse:” signor
pezzelatied, ha fatto un discorso bellissimo, peccato che non abbia capito nemmeno una parola”.
Questa ragazza mi stava aiutando.
Se non aveva capito lei che era la più brava della classe.... figuriamoci gli altri.
Quello fu uno di quei momenti topici, che incidono sui destini di una persona; mi resi conto di
trovarmi ad un bivio: continuare ad usare il linguaggio cifrato e complesso, che aveva caratterizzato
i miei studi universitari ed accettare di conseguenza di restare incompreso, oppure reimparare a
parlare in un italiano piano, semplice e comprensibile.
La prima ipotesi sarebbe servita ad impressionare e spaventare la gente e quindi a fare soldi, perché
gente impaurita, sopratutto da paroloni che non capisce, si lascia facilmente derubare; ma per un
fine simile avevo scelto la professione sbagliata: i paroloni incomprensibili vanno bene per i
medici... gli avvocati, ma chi può spaventare un insegnante anche se usa parole difficili?
Quindi mi decisi a rendere comprensibile il mio linguaggio, perché alla base della mia professione
c'era appunto la chiarezza.
Da quarant'anni non sto facendo altro che cercare di rendere semplice la mia lingua, per poter
rendere accessibili a tutti i miei concetti.
Ho raccontato questo aneddoto, perché da quando sono venuto a vivere qui ed ho cercato di
partecipare alla vita pubblica del paese una delle argomentazioni con la quale venivano accantonate
le mie proposte era quella, che i concittadini non erano in grado di capire.
Siccome nel frattempo, dopo quarant'anni di allenamento, ritengo di essere in grado di rendere
comprensibili anche i concetti più difficili, sono sicuro di venire capito anche dai “cretini” nostrani,
perché nel frattempo mi sono convinto, che non sono cretini i nostri compaesani, ma non hanno
niente da dire coloro che li denigrano, i quali, in questo modo, si ritengono esonerati dal presentare
dei programmi e delle proposte, che non hanno.
Prima però di presentare da parte mia delle proposte devo fare una serie di premesse, che sono alla
base delle proposte che farò, altrimenti queste diventerebbero incomprensibili. 
 [ Venerdi la seconda parte]                                                scritto da Giuseppe Siano

02/02/14

Letta e gli Emiri: Sarà la ripresa?

Enrico Letta, in visita ad Abu Dhabi, parla con gli emiri dei paesi del Golfo per trovare accordi che migliorino le nostre prospettive economico-politiche del nostro Paese. Letta ha garantito che l'Italia ce la puo' fare.


"Io ci credo". Enrico Letta parla ai ricchi emiri dei paesi del Golfo e spiega che l'Italia ce la puo' fare a far ripartire l'economia, a cominciare da un accordo a lungo atteso, quello tra Alitalia ed Ethiad, compagnia aerea emiratina. I conti del nostro Paese sono in ordine, spiega Letta "con orgoglio" ai suoi interlocutori durante ogni incontro e "ce l'abbiamo fatta da soli, camminando sulle nostre gambe, non abbiamo chiesto aiuti alla Ue". La consapevolezza, a tratti poco piu' di una speranza a dire il vero, di una prospettiva stabile, ha spinto il premier a dare una sorta di appoggio esterno alle trattative autonome tra i due management. Perche' l'ultimo via libera atteso, quello del governo emiratino, era legato proprio a rassicurazioni da parte italiana sulle prospettive economico-politiche del nostro Paese.
Enrico Letta parla ai ricchi emiri

Letta ha garantito che l'Italia ce la puo' fare, anzi, ce la sta facendo gia', durante la cena ufficiale di ieri sera che aveva come ospite l'uomo forte degli Emirati arabi uniti, il principe ereditario Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, e come commensali i dirigenti delle principali aziende italiane che operano nel Golfo, da Eni a Finmeccanica. Una garanzia che e' giunta guardacaso proprio poche ore prima il via libera da parte di Alitalia ed Ethiad alla due diligence che dovrebbe portare a un'intesa entro un mese. Ora che il governo sostiene senza riserve l'intesa, Letta fa pero' appello alle parti, sociali e politiche, in Italia: "sono convinto che tutti faranno la loro parte, ognuno si deve assumere le sue responsabilita'". Come a dire che una nuova ridda di polemiche o di contrattazioni estenuanti rischierebbe di far saltare uno degli ultimi possibili treni per Alitalia. (Polemiche che, tra un argomento e l'altro, certo non mancano da Roma. "Io sono impegnato qui su questi temi, non l'ho letto" replica secco il presidente del Consiglio ai giornalisti che gli chiedono un commento alle parole di Romano Prodi che lo sollecita a "tentare una sortita". La risposta, fa capire Letta, e' nei fatti: in pochi giorni la nuova governance di Inps, l'accordo possibile Alitalia-Ethiad, il piano di privatizzazioni per un valore stimabile fino a 12 miliardi. E a fare da sfondo una nuova "prospettiva" favorita da "conti in ordine" e dalla fine di una crisi economica che "durava da cinque anni". La fine di un tunnel che, dopo settimane di attacchi e di indifferenza da parte di Renzi, nemmeno Giorgio Squinzi vede, tanto da ritenere che se il governo non cambia passo e' meglio votare. "Sono convinto che ognuno debba fare il suo lavoro. E' bene che Confindustria aiuti il Pil del Paese, sono convinto che i dati giusti siano quelli forniti da noi" ha risposto senza troppa diplomazia il premier. Che anche in questi giorni tra Abu Dhabi e Dubai ha ripetuto i dati illustrati anche a Bruxelles: aumento del pil di un punto nel 2014 e di due punti nel 2015. Dati funzionali a parlare di "punto di svolta" e di "ottimismo" per i mesi a venire ma contestati da Squinzi ma che Letta rivendica e che lo spingono a dire che "la situazione sta cambiando verso la stabilita'". Dati, inoltre, sui quali poggia tutto il piano di privatizzazioni, stimabili in 12 miliardi di euro, che per ora riguardano Poste, Sace e Fincantieri. "Dopo anni di crisi dell'eurozona e' il momento giusto, perche' i mercati sono pronti, noi diciamo ai paesi del Golfo che ci sono buone opportunita' per privatizzazioni sane" che serviranno sia a diminuire il debito, palla al piede del sistema italiano, che ad attirare investimenti. Una cooperazione strategica che poggia anche su un'intesa tra i due prossimi Expo: Milano 2015 e Dubai 2020, che proprio durante questa missione hanno siglato un memorandum. Insomma, nonostante le bordate che giungono dall'Italia, il premier ostenta sicurezza: "ritornero' a casa pieno di speranze" assicura al termine della due giorni negli Emirati prima di partire per Doha. "Ad Adu Dhabi e a Dubai abbiamo cominciato una cooperazione strategica, che non deve piu' procedere a singhiozzo". Una cooperazione che ha bisogno di "continuita' delle scelte". Cioe' ha bisogno di stabilita'.                                                 fonte (AGI)

06/12/13

In netta discesa il gettivo Iva

Ministro dell'economia
Saccomandi
Secondo il Ministro dell'economia, le entrate tributarie non cambieranno e la lotta all'evasione ha dato alcuni frutti, ma il gettito Iva è in netto calo. Sceso del oltre tre miliardi di euro, nei primi dieci mesi risulta una inflessione del 3,9%. La riduzione riguarada il gettito dello scambio interno (-0,9%) e del prelievo sulle importazioni (-19,7%) che risentono fortemente dell'andamento del ciclo sfavorevole. Mentre, nello stesso periodo, il gettito tributario risulta sostanzialmente stabile rispetto all'analogo periodo 2012. Le entrate tributarie erariali registrate nei primi dieci mesi del 2013 ammontano a 321.734 milioni di euro (-848 milioni di euro, pari a -0,3% rispetto allo stesso periodo del 2012). Bene invece l'andamento alla lotta all'evasione. Le entrate derivanti dall'attività di accertamento e controllo, nel periodo gennaio-ottobre 2013, ammontano a 5.843 milioni di euro (+48 milioni di euro pari a +0,8%).

13/11/13

Letta esorta ad avere fiducia:"L'Olimpiade è un obiettivo alla nostra portata, come la ripresa economica"

In un intervento al Coni, Letta esorta ad avere fiducia:"Ripresa a portata di mano, anche se i segnali ancora non si vedono" ammette il presidente del Consigio dei ministri Enrico Letta intervendo al Coni,e promette una nuova legge sugli impianti sportivi entro gennaio con cui lanciare la corsa ai Giochi estivi dopo il ritiro di Roma dalla gara per il 2020
Enrico Letta Presidente del Consiglio
"Per far ripartire l'economia e i consumi l'elemento di fiducia è fondamentale - ha continuato Letta -. Ci sono segnali macroeconomici che non si vedono nè si toccano, ma i dati ci dicono che la ripresa nel 2014 è a portata di mano". Tuttavia il presidente del Consiglio non ha potuto nascondere la difficoltà nel far quadrare i conti pubblici nel 2013.

Letta ha ribadito la necessità di un "intervento del pubblico, senza il quale tutto sarà più difficile e complicato" ricordando quanto fatto dall'esecutivo, nonostante le difficoltà a rispettare i paletti peri i conti pubblici, sul fronte "dell'edilizia scolastica e l'impiantistica sportiva".

E proprio per questo "il governo presenterà alla legge di stabilità un emendamento che risolva il problema dell'impiantistica sportiva che in Italia è complessivamente deficitario". Un provvedimento che, di fatto, supererebbe la legge sugli stadi già bloccata in Parlamento: "Nei prossimi giorni ci sarà la presentazione dell'emendamento e l'appello che faccio al parlamento è di approvarlo per avere da gennaio 2014 un quadro normativo coerente. Abbiamo bisogno di impianti sportivi moderni, che possano essere usati sempre durante tutta la settimana". Impianti nuovi e moderni che potrebbero essere il volano per la candidatura dell'Italia a ospitare le Olimpiadi del 2024: "E' una partita che dobbiamo giocare". Una presa di posizione che sembra chiudere il cerchio sulla crisi che ha travolto l'Italia. Così come a febbraio del 2012 l'ex premier Mario Monti ritirò la candidatura di Roma per il 2020 per "una scelta di responsabilità di fronte alla crisi", oggi Letta rilancia: "L'Olimpiade è un obiettivo alla nostra portata, come la ripresa economica".

10/11/13

Arriva la "Google Tax"? Si alla norma che fa emergere i profitti online

Arriva la “Google tax”: alla Camera ben 78 deputati hanno detto sì alla norma che punta a far emergere i profitti realizzati in Italia dalle società online straniere, ma Grillo è contro,e i deputati la votano. Dopo l’annuncio dei 5 stelle di una proposta sul reddito di cittadinanza, e le critiche del viceministro all’economia Fassina che ha sostenuto la mancanza delle coperture necessarie, si prepara il terreno per una nuova polemica in casa M5S, quella relativa alla cosiddetta “web” o “Google tax” che molti grillini avrebbero votato in occasione della legge delega sul fisco alla Camera e che invece vede Beppe Grillo contrario.
 In realtà, un deputato, già considerato dissidente, minimizza: «Si tratta di una polemica costruita sul nulla» perché, spiega, c’è differenza tra una legge delega che «dà solo un’indicazione al governo» e un articolato vero e proprio come è la legge di stabilità. E quindi, secondo quanto viene riferito in ambienti parlamentari 5 stelle, non ci sarebbe nessun contrasto con Grillo che, osserva una fonte del Movimento, «se ha stroncato quella norma vorrà dire che l’avrà studiata nel dettaglio...». Allo stesso tempo però,
sempre secondo quanto si apprende da una fonte autorevole M5S, il gruppo parlamentare avrebbe in prevalenza una posizione favorevole alla web tax anche se manca una posizione ufficiale e nel dettaglio, spiega la stessa fonte, «ce ne siamo occupati poco perché la questione è al Senato». Il dibattito, quindi, è solo rinviato. «Google, Amazon e altre multinazionali che operano in Italia sono aziende straordinarie che hanno contribuito a cambiare i tempi che viviamo. Ciò non toglie che devono pagare in Italia le tasse su ciò che guadagnano in Italia», dice Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera e autore della proposta di emendamento nota come “Google tax”- E aggiunge: «Non mi stupisco che nel movimento 5 stelle ci siano colleghi che ragionano e che la pensano così e ne ho la prova ogni giorno per l’ottimo lavoro svolto dagli stessi deputati in commissione Bilancio».
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05/11/13

Ministri e Parlamentari? Tutti pari, o meglio quasi tutti.

Il decreto legge 54 del 21 maggio 2013, redatto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi, sancisce che i ministri "non possono cumulare il trattamento stipendiale". È la norma sulla trasparenza. Così Catricalà e Patroni Griffi guadagnano più dei ministri.
Funziona così: chi è ministro non può ricevere anche il compenso da parlamentare, se è stato eletto, ma deve scegliere fra i due. Poiché lo stipendio lordo da ministro è di 63 mila euro l'anno e quello di deputati e senatori di 135 mila, tutti hanno optato per quest'ultimo; invece i ministri non parlamentari hanno diritto a essere equiparati, dunque anche loro prendono 135 mila.
Catricalà-Monti-Patroni Griffi

Tutti pari dunque, o meglio quasi tutti. Perché il decreto redatto da Patroni lascia aperta un'opzione (articolo 3, comma 1 bis) che nei fatti permette a lui stesso e al viceministro dell'Economia, Antonio Catricalà, di guadagnare molto più degli altri membri del governo. Più del premier e dei ministri loro superiori per grado e responsabilità...
Le norme permettono a Patroni e Catricalà di conservare la paga dell'amministrazione pubblica dalla quale sono in aspettativa. Per l'appunto, sono entrambi presidenti di sezione del Consiglio di Stato. Catricalà è fuori ruolo da dodici anni e Patroni da due, ma ciò non impedisce loro promozioni e scatti di carriera nell'amministrazione d'origine. Risultato: Oberdan Forlenza, segretario generale della Giustizia amministrativa, comunica che il Consiglio di Stato versa sia a Patroni che a Catricalà 243.911,91 euro lordi l'anno per un lavoro che nessuno dei due svolge...
I compensi di Patroni e Catricalà appaiono però un po' meno imponenti in proporzione, se solo si dà un'occhiata alle retribuzioni dei dirigenti di prima fascia e dei capi gabinetto a Palazzo Chigi... Ventisette viaggiano sopra i 200 mila, molto sopra i ministri e il premier che sono chiamati a servire... E in media, ognuno dei circa cento dirigenti di prima fascia della presidenza del Consiglio percepisce 188 mila euro lordi l'anno...

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26/10/13

L'Italia supera la Francia nella classifica delle quote di mercato della grande distribuzione

L'Italia supera la Francia nella classifica delle quote di mercato della grande distribuzione organizzata scivolando al quinto e sesto gradino. I "francesi" perdono colpi nei supermercati: Carrefour e Auchan soppiantati da  Selex ed Esselunga.

Supermercati italiani

La crisi ha modificato le abitudini di consumo degli italiani, e la tendenza ad evitare gli sprechi ha fatto crollare il mito della megaspesa mensile. Meglio risparmiare in carburante ed evitare il rischio di acquisti esagerati; ora paga la filosofia della spesa ridotta e possibilmente quotidiana. Il frigo va rifornito solo quando è vuoto.
I francesi dettano legge sul salvataggio Alitalia, ma perdono colpi nei supermercati. La Francia, dentro al carrello, non è più la superpotenza di un tempo, la crisi ha lasciato il segno in tutta la grande distribuzione, ma a pagare di più sono state le catene d'oltralpe. Se nel 2008 i gruppi Carrefour e Auchan si piazzavano rispettivamente al terzo e quarto posto della classifica delle quote di mercato, all'inizio del 2013 - dopo i cinque anni di recessione - ecco che i "francesi" (fatto salvo il duetto "nazionale" di testa Coop-Conad) scivolano al quinto e sesto gradino. A scalzarli dalle loro posizioni sono state due catene italiane Selex e Esselunga che si caratterizzano per le dimensioni più piccole dei punti vendita, la loro maggiore vicinanza ai centri cittadini e la grande attenzione alle produzioni locali.

E se l'orientamento è questo "la conoscenza del territorio in cui si opera diventa fondamentale", commenta Maniele Tasca, direttore generale del gruppo Selex, terzo in classifica con una quota di mercato che supera il 10 per cento. Un marchio che ai non addetti ai lavori può non dire molto: Selex infatti opera attraverso una pluralità di insegne (quasi una trentina, da Familia ad A&O) e fa del radicamento sul territorio il suo punto di forza. Pochi ipermercati, molti supermercati di dimensioni non eclatanti: la stragrande maggioranza dei 3.000 punti vendita ha piante inferiori al 1.500 metri quadrati. I supermercati sono spesso piazzati nei centri cittadini o nelle loro vicinanze. Facili da raggiungere, anche se il tempo a disposizione è poco: "Tramontata, per motivi di reddito, l'idea dello stoccaggio, vince la comodità del negozio vicino a casa" dicono alla Selex. "La nostra crescita è legata alla capacità di leggere e interpretare le richieste locali" spiega Tasca. "Conosciamo bene il territorio, diamo molto spazio ai prodotti del posto e fra i nostri fornitori ci sono tante piccole aziende che operano in un raggio ristretto, ma godono di grande fiducia da parte del consumatore". Le strategie sono molto mirate sulle caratteritiche del singolo punto vendita, a partire da un controllo accurato delle politiche di prezzo della concorrenza e da campagne promozionali studiate ad hoc sui gusti dei clienti.

Paga quindi la flessibilità e adattabilità alle esigenze del momento: filosfia che caratterizza anche Esselunga, ma che è meno facile da applicare a catene con la casa madre in Francia. Lo ammettono anche da Auchan: "La formula ipermercato si deve attrezzare per far fronte alla concorrenza dei supermercati che hanno il vantaggio della prossimità, molto importante nei periodi di caro benzina". Di fatto il gruppo, presente in Italia da vent’ anni, ha intensificato l'aspetto locale delle campagne promozionali. E' partita una campagna Scuola con kit a prezzo ridotto e sconto del 20 per cento sui libri, ideale per "fidelizzare" il cliente. E proprio da ottobre è stata intensificata la valorizzazione dei prodotti del territorio, con offerta e degustazione di marchi locali nei diversi punti vendita. "Esaltiamo il made in Italy - fa notare il management - di più: lo promuoviamo all'estero. L'anno scorso abbiano portato sugli scaffali di undici Paesi quasi mille prodotti italiani, per un giro d'affari di 4 milioni di euro sull'alimentare e di 2 sul vino". Dopo tutto, precisano da Auchan. "le prime quattro catene in classifica non hanno punti vendita all'estero, noi sì".
 I due colossi francesi superati da Selex ed Esselunga cedono quote di mercato a favore di punti vendita più piccoli, più vicini ai centri cittadini e attenti alle produzioni locali. D'altra parte la crisi e il caro benzina stanno cambiando le abitudini della spesa degli italiani
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