Il-Trafiletto
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15/04/14

Tre donne ai vertici di Eni-Enel-Poste | Moretti al timone di Finmeccanica | Cottarelli:"fattibile la spending review"

Roma -Rinnovati i vertici delle tre società partecipate dello stato. Tre donne alla presidenza di Eni, Enel e Poste. Il governo ridisegna la geografia delle societa' partecipate e indica i nomi che per il prossimo triennio guideranno i gruppi industriali piu' importanti del Paese. All'Eni, dopo tre mandati consecutivi affidati a Paolo Scaroni, approda Claudio Descalzi, direttore generale della Divisione Exploration & Production, il cuore delle attivita' dell'azienda. Alla presidenza del Cane a sei zampe arriva Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria e amministratore delegato del gruppo Marcegaglia, azienda di famiglia attiva nella produzione di tubi e trafilati in acciaio al carbonio. Descalzi, un fisico alla guida di Eni Ricambio parziale in Finmeccanica, dove arriva l'attuale ad di Fs, Mauro Moretti, mentre conserva la presidenza Gianni De Gennaro. A Enel si chiude l'era di Fulvio Conti, che sara' sostituito da Francesco Starace, attuale ad di Enel Green Power. (AGI)

Roma- Un 'ferroviere' di lungo corso, con un passato anche da sindacalista della Cgil, prende il timone di Finmeccanica, la holding dell'aerospazio e difesa. Da piazza della Croce Rossa, storica sede delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, riminese, classe 1953, trasloca a Piazza Montegrappa. Evidentemente, il 2014 doveva essere per lui l'anno del cambiamento. Soltanto due mesi fa, Moretti veniva accreditato come possibile ministro dello Sviluppo Economico del Governo Renzi. La candidatura e' poi sfumata ma di 'totonomine' in 'totonomine', peraltro intervallati da un'accesa polemica sugli stipendi dei manager, che lo ha visto protagonista, il nome del numero uno delle Fs e' spuntato, soltanto negli ultimi giorni, come potenziale candidato alla poltrona di ad. Moretti arriva a questo incarico dopo una lunga carriera nella Fs.(Adnkronos)

Roma- Gli obiettivi della spending review sono "fattibili anche se richiedono notevole impegno". Lo afferma il commissario Carlo Cottarelli, confermando, in audizione alla Camera, le cifre presenti nel Def: 4,5 miliardi per 2014, 17 miliardi nel 2015, 32 miliardi nel 2016. L'obiettivo è di "cercare di muoversi su tagli meno lineari possibile" e di "andare a colpire gli sprechi dove ci sono", ha aggiunto parlando in particolare della revisione della spesa a livello locale.(ANSA.it)

05/11/13

Ministri e Parlamentari? Tutti pari, o meglio quasi tutti.

Il decreto legge 54 del 21 maggio 2013, redatto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi, sancisce che i ministri "non possono cumulare il trattamento stipendiale". È la norma sulla trasparenza. Così Catricalà e Patroni Griffi guadagnano più dei ministri.
Funziona così: chi è ministro non può ricevere anche il compenso da parlamentare, se è stato eletto, ma deve scegliere fra i due. Poiché lo stipendio lordo da ministro è di 63 mila euro l'anno e quello di deputati e senatori di 135 mila, tutti hanno optato per quest'ultimo; invece i ministri non parlamentari hanno diritto a essere equiparati, dunque anche loro prendono 135 mila.
Catricalà-Monti-Patroni Griffi

Tutti pari dunque, o meglio quasi tutti. Perché il decreto redatto da Patroni lascia aperta un'opzione (articolo 3, comma 1 bis) che nei fatti permette a lui stesso e al viceministro dell'Economia, Antonio Catricalà, di guadagnare molto più degli altri membri del governo. Più del premier e dei ministri loro superiori per grado e responsabilità...
Le norme permettono a Patroni e Catricalà di conservare la paga dell'amministrazione pubblica dalla quale sono in aspettativa. Per l'appunto, sono entrambi presidenti di sezione del Consiglio di Stato. Catricalà è fuori ruolo da dodici anni e Patroni da due, ma ciò non impedisce loro promozioni e scatti di carriera nell'amministrazione d'origine. Risultato: Oberdan Forlenza, segretario generale della Giustizia amministrativa, comunica che il Consiglio di Stato versa sia a Patroni che a Catricalà 243.911,91 euro lordi l'anno per un lavoro che nessuno dei due svolge...
I compensi di Patroni e Catricalà appaiono però un po' meno imponenti in proporzione, se solo si dà un'occhiata alle retribuzioni dei dirigenti di prima fascia e dei capi gabinetto a Palazzo Chigi... Ventisette viaggiano sopra i 200 mila, molto sopra i ministri e il premier che sono chiamati a servire... E in media, ognuno dei circa cento dirigenti di prima fascia della presidenza del Consiglio percepisce 188 mila euro lordi l'anno...

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