Il-Trafiletto
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27/02/14

M5S | i Grillini dal Web hanno deciso: espulsi i 4 senatori dissidenti.

Il web ha deciso: espulsi i 4 senatori dissidenti che avevano criticato l'operato di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio; si tratta di Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino, Lorenzo Battista e Luis Alberto Orellana. Ieri sera poco dopo le 19 è arrivato il risultato della votazione: su 43.368 iscritti, quelli favorevoli alla espulsione dei quattro dissidenti sono stati 29.883 contro13.485 che hanno votato contro. Questa decisione potrebbe creare molti scombussoli: pare che altri esponenti del M5S abbiano deciso di lasciare il movimento perché innervositi dalla supremazia di Grillo. Sono peggio dei fascisti”, avrebbe detto una senatrice M5S che preferisce restare anonima ma che viene considerata tra quelle ormai dissidenti, rivolgendosi a quella parte dei cinque stellati che con metodi antidemocratici e brutali ha voluto l’espulsione dei 4 finiti nelle mire di Grillo. Alla fin fine dovrebbero essere 9 i senatori pronti a lasciare Palazzo Madama e il M5S, sempre che le loro dimissioni vengano accettate. “ Siamo in 9 e penso che rimarremo in 9” ha detto ai giornalisti il senatore Orellana dopo una riunione con gli altri tre espulsi tramite web. “ Mi è franato il terreno sotto i piedi”, avrebbe detto in un momento di delusione profonda il senatore Bocchino, un altro epurato. Domani tre dei quattro “cacciati”, e precisamente Battista, Bocchino e Campanella dovrebbero formalizzare le loro dimissioni alla presidenza del Senato, mentre altri 4 (Mussini, Di Pietro, Bencini e Romani) sarebbero ancora indecisi anche sembrano favorevoli anche loro alle dimissioni. Anche alla Camera c’è maretta. L’onorevole Tacconi ha scritto su Twitter: ”Massima solidarietà ai senatori. Consideratemi il quinto.” Poi annuncia: “ Esco dalla Camera e con me ci sono altri deputati. Non è possibile andare contro il parere di Grillo e Casaleggio”. Secondo alcune fonti sembra ci siano i presupposti per la formazione di un nuovo gruppo parlamentare al Senato.

28/12/13

Ma quanto costa…1 centesimo di euro? Vale la pena averne?

Ma quanto pensiate che costi 1 centesimo di euro? Vale la pena continuare a coniarlo? Lo sapete che coniare la moneta da 1 centesimo non conviene affatto? In giro, si afferma che coniare una singola moneta da 1 cent di euro costi ben 4/5 centesimi, ed oltretutto sono anche fastidiosi da portarli in tasca! Quindi, perché non eliminarle una volta per tutte dal commercio? Il buco nero venutosi a creare a causa di questa assurda anomalia è di ben 188 milioni di euro, e si è accumulato in dieci anni soltanto nel nostro Paese.

centesimo
1 centesimo di euro
Chissà a quanto si arriva, considerando l’intera Unione Europea!
Per questo, SEL, ovvero Sinistra ecologia libertà, il noto partito politico italiano, ha preso l’iniziativa di presentare una mozione alla Camera dei Deputati, il cui primo firmatario è Sergio Boccadutri, tesoriere nazionale del partito, che è stata sottoscritta anche da alcuni deputati di Scelta Civica, PD e M5S.

I costi di fabbricazione presi in questione sono precisamente quelli delle monete da 1, 2 e 5 centesimi. Le monete da 2 centesimi, invece, verrebbero a costare ben 5,2 centesimi, mentre quelle da 5 centesimi costerebbero 5,7 centesimi.
Da quando è stato introdotto l’euro, la Zecca avrebbe fuso ben 2,8 miliardi di monete da 1 centesimo, 2,3 miliardi da 2 centesimi e 2 miliardi da 5 centesimi. In totale, fanno ben 362 milioni di euro spesi per produrne 174! In tempi di crisi niente male davvero, conveniente, no?

21/12/13

A favore 258 deputati, contro 103, 3 astenuti: la Camera approva la legge di stabilità

Approvata!. Ora i testi passeranno al Senato per il sì definitivo. A favore della legge di stabilità hanno votato 258 deputati, contro 103, 3 si sono astenuti.
Il dialogo Enti locali, Comuni e governo, dopo alle minacce di ritorsioni, ha ripreso. I Comuni da giorni minacciano infatti ritorsioni: non ce la fanno a chiudere i bilanci e sono 'investiti' da una vera e propria valanga di novità normative (dalla mini-Imu alla Tasi, passando per le società partecipate). Ma il governo tenta ancora la via del dialogo. Ad esempio il ministro per gli Affari regionali, 

Parlamento
Graziano Delrio, annuncia un'importante novità: è infatti in arrivo un decreto legge per rimpinguare i soldi previsti dalla Legge di Stabilità per le detrazioni Tasi che passerebbero dai 500 milioni attuali a 1,2-1,3 miliardi. E anche il premier Letta, tende la mano : ''questa - dice da Bruxelles - è la prima legge di stabilità che dà ai Comuni e non taglia''. Il governo farà ''attenzione'' alle questioni poste ma - aggiunge - ''invito i Comuni ad avere un atteggiamento dialogante, perché con il dialogo i problemi si risolvono''.
Il premier spera di riannodare una situazione che ieri sembrava prossima allo strappo con l'appello dei sindaci direttamente a Giorgio Napolitano (lamentavano un taglio da 1,5 miliardi) e l'accusa dritta al ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, reo di avere - diceva il presidente Anci, Piero Fassino - ''un atteggiamento pregiudiziale verso i Comuni''. Se quindi in parte sul tema 'casa' si profila una soluzione, molte sono le novità che riguardano le amministrazioni locali. Ad esempio, secondo Anci e Cgil ''la necessaria riforma del sistema delle società partecipate dalle Pubbliche amministrazioni non può avvenire con interventi contraddittori e frammentari, come è avvenuto con la legge di Stabilità, le cui misure in materia, in particolare su istituzione e aziende speciali hanno l'effetto di colpire i servizi alla persona ( nidi, scuole dell'infanzia e servizi di assistenza) gestiti dai Comuni, e la preziosa risorsa lavoro impiegata''. E malumore diffuso si respira anche tra le Regioni per quanto riguarda trasporti, sanità e tagli vari. ''La spesa pubblica regionale ammonta al 22% di quella nazionale - dice ad esempio la presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini - ma con i loro tagli gli enti pubblici locali hanno contribuito a una diminuzione globale della spesa del 34% in tre anni. Si stanno chiedendo dallo Stato centrale sacrifici soprattutto a Regione e Comuni, proprio quegli enti che sono poi chiamati a garantire ai cittadini i servizi essenziali, come la sanità e il trasporto pubblico''.                                                                                                              fonte ANSA

07/12/13

Spinge sull'acceleratore la nuova 'Forza Italia'

In una lettera, inviata ieri mattina da Silvio Berlusconi a senatori deputati e parlamentari europei forzisti. in cui l'ex premier punta il dito contro "i più alti organi di garanzia delle nostre istituzioni". "L'intreccio fra logiche politiche della sinistra e strumenti giudiziari sta mettendo seriamente in pericolo il concetto stesso di libertà, democrazia, stato di diritto". Silvio Berlusconi nella lettera afferma che a "questo disegno, dispiace dirlo, non sono estranei i più alti organi di garanzia delle nostre istituzioni", e ancora: "Il vostro impegno, come massimi dirigenti del nostro movimento politico, deve essere attivo e quotidiano: l'adesione è solo il primo passaggio di un ruolo fondamentale che dovrete giocare nel Parlamento e nel Paese anche in vista delle elezioni europee".

Il Cavaliere
Poi più avanti rilancia sulle elezioni politiche: "Possibili nei prossimi mesi". Il 'tridente' organizzativo è quello formato dai club 'Forza Silvio', da un partito rilanciato dal leader di sempre e dagli eletti a tutti i livelli, dall'Europa ai Comuni. Spinge sull'acceleratore la nuova 'Forza Italia', edizione riproposta, riveduta e corretta da Silvio Berlusconi all'indomani della diaspora dei pidiellini di governo. Nella missiva il Cavaliere definisce di "importanza cruciale" la necessità di organizzare una "struttura agile, aperta, che sia capace di dialogare in modo capillare con il territorio". Primo appuntamento del rinato movimento, domenica 8 dicembre all'auditorum Conciliazione di Roma la convention dei club "Forza Silvio". "Siamo già a tremila club certificati - ha ricordato Renato Brunetta - ritengo possiamo arrivare presto ai diecimila. I club avranno compiti di controllo dei voti, incarichi organizzativi e sociali con il rispetto e l'aiuto verso chi è più debole". "Non abbiamo bisogno di cercare leader nel centro destra - ha sottolineato Brunetta - lo abbiamo già ed è Silvio Berlusconi. Se l'Europa dichiarasse illegittima la decadenza di Berlusconi per l'applicazione retroattiva delle legge Severino - il Cavaliere sarà leader ancora di più".                                                 fonte

10/11/13

Arriva la "Google Tax"? Si alla norma che fa emergere i profitti online

Arriva la “Google tax”: alla Camera ben 78 deputati hanno detto sì alla norma che punta a far emergere i profitti realizzati in Italia dalle società online straniere, ma Grillo è contro,e i deputati la votano. Dopo l’annuncio dei 5 stelle di una proposta sul reddito di cittadinanza, e le critiche del viceministro all’economia Fassina che ha sostenuto la mancanza delle coperture necessarie, si prepara il terreno per una nuova polemica in casa M5S, quella relativa alla cosiddetta “web” o “Google tax” che molti grillini avrebbero votato in occasione della legge delega sul fisco alla Camera e che invece vede Beppe Grillo contrario.
 In realtà, un deputato, già considerato dissidente, minimizza: «Si tratta di una polemica costruita sul nulla» perché, spiega, c’è differenza tra una legge delega che «dà solo un’indicazione al governo» e un articolato vero e proprio come è la legge di stabilità. E quindi, secondo quanto viene riferito in ambienti parlamentari 5 stelle, non ci sarebbe nessun contrasto con Grillo che, osserva una fonte del Movimento, «se ha stroncato quella norma vorrà dire che l’avrà studiata nel dettaglio...». Allo stesso tempo però,
sempre secondo quanto si apprende da una fonte autorevole M5S, il gruppo parlamentare avrebbe in prevalenza una posizione favorevole alla web tax anche se manca una posizione ufficiale e nel dettaglio, spiega la stessa fonte, «ce ne siamo occupati poco perché la questione è al Senato». Il dibattito, quindi, è solo rinviato. «Google, Amazon e altre multinazionali che operano in Italia sono aziende straordinarie che hanno contribuito a cambiare i tempi che viviamo. Ciò non toglie che devono pagare in Italia le tasse su ciò che guadagnano in Italia», dice Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera e autore della proposta di emendamento nota come “Google tax”- E aggiunge: «Non mi stupisco che nel movimento 5 stelle ci siano colleghi che ragionano e che la pensano così e ne ho la prova ogni giorno per l’ottimo lavoro svolto dagli stessi deputati in commissione Bilancio».
                                                                                                                                                         fonte

06/11/13

Perchè si dice "essere un franco tiratore"?

Quante volte abbiamo sentito parlare dei "franchi tiratori"? Moltissime, soprattutto in politica. Allora la mia curiosità mi ha spinta a cercare di capire da dove questo adagio trae il suo significato. Trovo infatti che usare determinate frasi sia inutile se non sene conosce la vera origine, quindi mi sono data da fare per approfondire l'argomento.
Franchi tiratori
Essere un franco tiratore significa mandare a monte i progetti di qualcuno, approfittando dell'anonimato, senza manifestarsi apertamente. La locuzione è stata adoperata per la prima volta nel linguaggio politico, in Italia, nel 1951, in seguito a dissensi sorti in seno alla Democrazia Cristiana.

 Alcuni deputati, dovendo esprimere il loro voto a scrutinio segreto, invece di dimostrarsi a favore, come esigeva la disciplina di partito, votarono contro. L'espressione, comunque, deriva dal francese franctireur che forse prede origine dal tedesco Freischütz , e sta a indicare i tiratori scelti (cecchini) che agiscono separatamente dalle truppe regolari e tendono imboscate al nemico, appostati in luoghi ben nascosti.
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