Il-Trafiletto
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24/10/14

Una nuova attività per scolpire il nostro corpo | Il Buti yoga

Soltanto qualche tempo fa il bikram yoga, meglio conosciuto come hot yoga, era l'attività preerita dai VIP per ritornare in forma e definire in maniera scultorea la propria muscolatura. Recentemente in alternativa alla già citata attività, sta propagandosi un'altra disciplina inclusa l'Italia: si tratta del Buti yoga, un’attività che mette insieme l’allenamento pliometrico, la danza tribale e lo yoga. 


La durata di una lezione di Buti, generalmente ha la durata di 1 ora, suddivisa in varie sezioni, tra cui quella dedicata alla tonificazione consistente in contrazioni muscolari eccentriche e concentriche e danze tribali. Ma l'azione fondamentale del Buti Yoga è la concentrazione sul respiro, classica dello yoga.

L'inizio di ogni sessione ha inizio con i tradizionali 5' di riscaldamento per poi evolversi in danza la cui coreografia varierà in base al ritmo che preferisce l'istruttore. Ci sono i ritmi stile Miami, il Funk Brazilian, o l’Hip Hop o un mix di tutti e tre. Le movenze sono tutte concentrate sui muscoli del bacino e dei fianchi. Le coreografie non sono qualcosa di complicato, tutt'altro, altre sì sono molto rapide e veloci, al punto tale che necessitano di una certa coordinazione ed un minimo allenamento basilare. Tutti coloro che lo ha già praticato assicurano che già dopo un paio di settimane di attività il fisico avrà subito un mutamento, rinnovandosi e definendosi come mai avreste immaginato. Bizzie Gold, la trainer inventrice di questa innovativa disciplina fisica, afferma che attraverso il Buti yoga si riescono ad attivare e percepire quei muscoli che, ormai fermi da tempo, non sappiamo nemmeno di possedere. I puristi dello yoga tradizionale, invece, considerano questa attività una pagliacciata che nulla ha a che fare con il vero yoga che è solo incontro tra corpo e spirito.

Chiunque pratichi il Buti yoga con convinzione e perseveranza, tuttavia dichiara che è davvero possibile parlare di yoga dal momento che ad ogni sessione si termina con delle asana per procurare benessere e rilassamento nel meditare. Il Buti yoga è un'attività fisica idonea a tutti quanti, e può essere praticata senza alcun limite di età, senza particolari controindicazioni. Fa bene ed è un toca sana per il nostro corpo, esattamente come ogni altra disciplina che si pratica in gruppo fa bene anche all’umore perché permette di scaricare stress e tensione sia attraverso il lavoro intenso, sia attraverso il momento di meditazione finale. Il Buti permette anche di bruciare molte calorie nell’arco di una lezione quindi è un’attività particolarmente indicata per chi vuole perdere peso.
Lo Buti yoga
Nuova disciplina
per scolpire il nostro corpo

In alternativa al Buti yoga esiste un'altra disciplina che potete provare il Bikram yoga. Trattasi di una disciplina dove viene praticato lo yoga in palestre molto calde, in modo tale da favorire una copiosa sudorazione e conseguentemente un notevole bruciare di grassi. C'è soltanto un inconveniente, ovvero sia, questo tipo di attività non è assolutamente consigliato per chi soffre di pressione bassa o di problemi cardio-circolatori di qualsivoglia genere. La cosa importante comunque è quella di tenere bene a mente che anche praticando lo yoga classico vengono coinvolti i muscoli di tutto il corpo perché per assumere molte asana particolarmente complesse è necessario avere un corpo forte. inventato questa nuova disciplina, afferma che attraverso il Buti yoga si riescono ad attivare e percepire quei muscoli che, ormai fermi da tempo, non sappiamo nemmeno di possedere.

I tradizionalisti dello yoga classico, altresì, ritengono questa pratica una buffonata che non ha nulla a che vedere con il vero ed unico yoga consistente nel fare incontrare il corpo e lo spirito.
Vale la pena di ricordare che anche praticando lo yoga classico vengono coinvolti i muscoli di tutto il corpo perché per assumere molte asana particolarmente complesse è necessario avere un corpo forte.

27/02/14

M5S | i Grillini dal Web hanno deciso: espulsi i 4 senatori dissidenti.

Il web ha deciso: espulsi i 4 senatori dissidenti che avevano criticato l'operato di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio; si tratta di Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino, Lorenzo Battista e Luis Alberto Orellana. Ieri sera poco dopo le 19 è arrivato il risultato della votazione: su 43.368 iscritti, quelli favorevoli alla espulsione dei quattro dissidenti sono stati 29.883 contro13.485 che hanno votato contro. Questa decisione potrebbe creare molti scombussoli: pare che altri esponenti del M5S abbiano deciso di lasciare il movimento perché innervositi dalla supremazia di Grillo. Sono peggio dei fascisti”, avrebbe detto una senatrice M5S che preferisce restare anonima ma che viene considerata tra quelle ormai dissidenti, rivolgendosi a quella parte dei cinque stellati che con metodi antidemocratici e brutali ha voluto l’espulsione dei 4 finiti nelle mire di Grillo. Alla fin fine dovrebbero essere 9 i senatori pronti a lasciare Palazzo Madama e il M5S, sempre che le loro dimissioni vengano accettate. “ Siamo in 9 e penso che rimarremo in 9” ha detto ai giornalisti il senatore Orellana dopo una riunione con gli altri tre espulsi tramite web. “ Mi è franato il terreno sotto i piedi”, avrebbe detto in un momento di delusione profonda il senatore Bocchino, un altro epurato. Domani tre dei quattro “cacciati”, e precisamente Battista, Bocchino e Campanella dovrebbero formalizzare le loro dimissioni alla presidenza del Senato, mentre altri 4 (Mussini, Di Pietro, Bencini e Romani) sarebbero ancora indecisi anche sembrano favorevoli anche loro alle dimissioni. Anche alla Camera c’è maretta. L’onorevole Tacconi ha scritto su Twitter: ”Massima solidarietà ai senatori. Consideratemi il quinto.” Poi annuncia: “ Esco dalla Camera e con me ci sono altri deputati. Non è possibile andare contro il parere di Grillo e Casaleggio”. Secondo alcune fonti sembra ci siano i presupposti per la formazione di un nuovo gruppo parlamentare al Senato.

12/01/14

La ragazza gli lascia una foto e gli lancia una sfida: !Trovami!" | Dopo ad un anno di ricerca lui la ritrova

Si incontrano per caso ad  Hong Kong, lui soccorre lei , ritrova il gruppo di cui aveva perso i contatti e lo saluta lanciano una sfida: Trovami!

Il venticinquenne neozelandese Reese McKee è finalmente giunto alla fine della ricerca che lo ha tenuto impegnato per un anno: riuscendo a ritrovare la ragazza che aveva incontrato al capodanno del 2013. Reese aveva incontrato la ragazza ad Hong Kong: lei stava piangendo al lato della strada perché si era persa e non riusciva più a trovare i suoi amici. “L’ho tirata su. Ho questo cattivo senso dell’umorismo che fa ridere tutti”, racconta il ragazzo. I due hanno festeggiato assieme tutta la serata, finché lei non ha ritrovato i suoi amici ed è tornata con loro. Prima di salutarlo, si è fatta fare una foto dicendole di chiamarsi Katie e di essere di Washington DC, aggiungendo “trovami”.


Reese ha preso sul serio le parole della ragazza, ed ha attivato i suoi contatti di Facebook per riuscire a ritrovarla. Grazie all’interessamento di amici ma anche di sconosciuti che hanno preso a cuore la storia, è partita una massiccia campagna per ritrovare Katie, una campagna in cui però non è andato tutto per il verso giusto, anche perché la storia ha avuto risalto sulla cronaca e “si è trasformata in ‘facciamo stalking a tutte le Katie nell’area di Washington DC’. Ho cercato di fare smettere questa cosa, ma con più di 2.000 persone che mandavano messaggi.. è sfuggito di mano”. Per questo Non è mancato neppure chi ha criticato il giovane, accusandolo di fare stalking mascherato da gesto romantico dato che, a parere di chi lo accusa, la ragazza non ci teneva così tanto ad essere ritrovata altrimenti gli avrebbe lasciato i suoi contatti. Sembrerebbe che la “vera” Katie, dopo il clamore sulla storia, abbia tolto tutti i suoi profili pubblici dai social network in cerca di un po’ di privacy, e anche Reese ha fatto altrettanto sperando di mettere fine al clamore che la storia aveva generato. La storia sembra comunque avere un lieto fine: Reese è riuscito a ritrovare la ragazza, anche se al momento non l’avrebbe ancora contattata, preferendo aspettare che cessi il clamore mediatico sulla sua storia.

02/12/13

Nessun segnale di ripresa per il settore delle auto: aspettative ancora una volta deluse!

Nessun segnale di ripresa per il settore delle auto: aspettative ancora una volta deluse! Pare non ci sia stata la svolta nel settore auto, le aspettative di ripresa sono andate puntualmente deluse: pure il mese di novembre il mercato nazionale dell'auto ha chiuso in passivo: solo 102.201 immatricolazioni equivalenti ad una flessione del 4,5%.
«È anche vero, però, che il tasso di caduta delle immatricolazioni, fa notare Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor – è andato di mese in mese riducendosi». E durante l'intero anno che i dati sono, nella loro globalità, negativi facendosi da dovere chiudere con un calo del 7,7% a differenza di quanto prodotto nel 2012, ma con un crollo del 48,1% rapportato ai livelli precrisi (2007). Inutile, secondo Quagliano, illudersi su una improvvisa e sostanziale inversione di tendenza, almeno per quel che riguarda il breve termine.
Settore auto in calo nel 2013

Perché gli indici di fiducia Istat per consumatori e imprese segnalano una ripresa già da metà 2013, ma i problemi che penalizzano il settore dell'auto non sono assolutamente risolti. Dal costo eccessivo di assicurazioni e carburanti alle difficoltà di accesso al credito, dai livelli insostenibili della tassazione alla demonizzazione di auto ed automobilisti in numerose città.
Il tutto inserito in un contesto caratterizzato dai livelli elevati di disoccupazione e dalla continua flessione dei consumi delle famiglie. Per quanto riguarda l'andamento delle singole marche a novembre, il gruppo Fiat è nuovamente penalizzato, con il marchio principale che cede il 10,51%, Lancia-Chrysler il 16,50%, Alfa Romeo il 20,17% e Jeep il 12,68%.

Complessivamente il gruppo torinese perde il 12,3% e vede la quota ridursi dal 29,6 al 27,2%. Il Lingotto si consola con la classifica dei modelli più venduti, con la Panda al primo posto, seguita dalla Punto, dalla Ypsilon, dalla 500L e dalla 500. Al sesto posto la prima delle straniere, la Ford Fiesta davanti alla Golf Wolkswagen. Ma il gruppo tedesco rafforza la sua prima posizione tra i costruttori stranieri che vendono in Italia, con un progresso del 9,15% ed una quota che sale al 13,89%.
Male Psa (-10,48%) e frena anche Gm (-4,91%). Cresce Renault (+11,88%) mentre Ford perde il 14% ed il gruppo Hyundai il 18,16%. Si rafforza Daimler (+29,39%) con Bmw sostanzialmente stabile. Tra le asiatiche cresce Toyota e frenano Nissan e Jaguar Land Rover. In progresso anche Suzuki, Volvo, Mazda, Honda e Mitsubishi.
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