Il-Trafiletto
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11/04/14

Dichiarato latitante dalla Corte d’Appello Marcello Dell’Utri, ex delfino di Berlusconi.

Nessuna risposta dal suo cellulare, gli squilli suonano a vuoto. Da questa mattina Marcello Dell'Utri è ufficialmente latitante. La terza sezione della Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Raimondo Lo Forti, ha emesso un ordine di custodia cautelare per pericolo di fuga nei suoi confronti, ma la polizia non ha potuto eseguirlo perché non riesce a trovarlo. Troppo tardi: l’ex senatore del Pdl, condannato a sette anni per mafia e che attende per martedì la sentenza definitiva, potrebbe essere all’estero. Il suo telefono cellulare sarebbe stato localizzato dagli investigatori nei dintorni di Beirut il 3 aprile, ma fonti bene informate hanno smentito l’indiscrezione. L’ex delfino di Berlusconi potrebbe anche aver raggiunto la Guinea Bissau o la Repubblica dominicana, Paesi di cui ha il passaporto. E proprio nell’ultimo Stato, si era rifugiato due anni fa, in circostanze simili, quando sparì nei giorni in cui la Cassazione doveva decidere il suo destino. Nel giallo sulla fuga, spunta anche la testimonianza di un passeggero che avrebbe viaggiato accanto a Dell’Utri su un volo Parigi-Beirut il 24 marzo scorso. L’uomo – che ha chiesto di restare anonimo – ha riferito all’Ansa che l’ex senatore ha viaggiato “in business” ed ha assicurato di averlo visto ritirare il bagaglio una volta atterrato e uscire dall’aeroporto. Alla Farnesina invece “non risulta che l’ex senatore sia in possesso di un passaporto diplomatico italiano” né di un “passaporto di servizio valido”, ovvero quelli previsti per i parlamentari o funzionari non diplomatici. In tutta questa storia l’unica cosa certa è che Dell’Utri risulta irreperibile. “Non rintracciato in alcuno dei luoghi ispezionati - riferisce una nota - al momento risulta irreperibile. La Corte d’Appello – continua la nota – ricevuti i verbali di vane ricerche, ne ha dichiarato lo stato di latitanza”. Verranno attivati nelle prossime ore tutti i canali di ricerca, sia in area Schengen, che in altre aree sensibili per riuscire a individuare la posizione dell'ex senatore. La Procura generale farà una richiesta di cattura internazionale attivando anche l'Interpol per riuscire a trovare l'ex politico. Il Movimento 5 Stelle insorge e chiede le immediate dimissioni del ministro dell'Interno, Angelino Alfano: "Non possiamo che augurare buona latitanza a Marcello Dell'Utri, amico fraterno di Berlusconi e del Pd e chiedere le dimissioni di Angelino Alfano, che fa arrestare e trasferire in Kazakistan una donna e una bambina perseguitate da quel regime, ma lascia fuggire i condannati per mafia", si legge in una nota dei deputati e senatori del M5S.

05/03/14

"Gocce" di notizie: Romani "Anche se mi sono dimesso da senatore, continuo a far parte del Movimento"

"Ieri sono stato sollecitato a chiarire la mia posizione all'interno del Movimento 5 stelle. Anche se mi sono dimesso da senatore, continuo a far parte del Movimento". Lo precisa in una nota il senatore 5 stelle dimissionario Maurizio Romani. "Questo - spiega - perche' credo nei suoi ideali e voglio continuare a dare il mio contributo. Se cosi' non fosse, sarei entrato nel gruppo misto. Magari mi sarei tenuto lo stipendio. No, grazie. Sono qui per fare altro. Sono qui perche' Beppe Grillo ha toccato le corde della mia coscienza civile e ha riacceso il mio amore per una politica partecipativa, trasparente, senza conflitti di interesse. Sono qui perche' Grillo mi ha chiamato a fare una rivoluzione di pace. Beppe ha un linguaggio provocatorio, ma il suo e' un messaggio di cambiamento positivo. Per me - sottolinea - questo messaggio non ha nulla a che fare con il processo sommario a cui ho assistito l'altro giorno".                                                                      fonte (AGI) 

Sondaggio elettorale, PD al 34.5%, FI al 20%, il M5S cala al 17.5%. Centrosinistra in vantaggio.

L’insediamento di Matteo Renzi alla Presidenza del Consiglio aveva fatto registrare una crescita di consensi in favore del Partito Democratico. Alle intenzioni di voto degli elettori registrate l’altro ieri, il PD si conferma ancora il primo partito italiano assestandosi al 34,5%. Anche le altre forze di sinistra non fanno registrare scostamenti dalla settimana precedente mentre le agitazioni all’interno del Movimento 5 Stelle, terminate con l’espulsione dei 4 senatori 'dissidenti', fanno perdere un punto percentuale al M5S, facendolo scendere al 17,5%. Tutte le polemiche sorte sui nuovi sottosegretari, ed in particolar modo il “Caso Gentile”, non creano problemi al PD ma hanno esiti negativi sul Nuovo Centro Destra (-0,5) mentre sembra avvantaggiarsene Forza Italia che sale al 20%. I primi passi da Ministro dell’Istruzione da parte di Stefania Giannini sono valutati positivamente dall’elettore e probabilmente contribuiscono alla risalita (+0,5) di Scelta Civica a cui assistiamo questa settimana.Il sondaggio qui presentato è stato eseguito il 3 MARZO 2014, per ANSA con metodologia C.A.T.I. (Computer Aided Telephone Interviews), su un campione di 500 casi rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche e Ampiezza Centri proporzionalmente all’universo della popolazione italiana.

04/03/14

Le "epurazini" dei Senatori del M5S | "Pizzarotti e' nella black list di Grillo da tempo".

Federico Pizzarotti conferma per il 15 marzo l'appuntamento con sindaci e candidati sindaci grillini. Anche se ieri Grillo era stato molto duro su twitter scrivendo che "l'incontro con i sindaci ed i candidati sindaci M5S organizzato da Pizzarotti a marzo non e' stato in alcun modo concordato con lo staff, ne' con me". Gia' Giovanni Favia, primo storico 'cacciato' dal Movimento, ha sostenuto che "Pizzarotti e' nella black list di Grillo da tempo". 


Luis Alberto Orellana, uno dei quattro appena espulsi e dimissionario, e' convinto che "quello di Grillo, sostiene è segno di nervosismo ma certo se Pizzarotti conferma l'incontro con i sindaci, lo fanno fuori". La democrazia e' una bella cosa - dice ironico - ma secondo Grillo siamo in guerra e la democrazia non possiamo permettercela". I 5 stelle? "E' un esercito" risponde secco. Intanto, gli espulsi lavorano alla costituzione di un nuovo gruppo, come annuncia il senatore Lorenzo Battista, anche se i tempi potrebbero essere lunghi.

L'obiettivo dei fuoriusciti ed espulsi e' formare "un nuovo gruppo politico, avere un'identita' come gruppo"; sara' formato solo da ex 5 stelle, precisa, sara' "piu' democratico e non ci sara' alcun leader, tutti potranno esprimere il proprio pensiero liberamente". "Fiducia condizionata su punti e risultati ottenuti dal Governo Ranzi" sottolinea ancora. E alla Camera, tra gli integralisti, c'e' gia' chi ironizza: "Nasce il gruppo di Battista.. Ora confonderanno Battista e Di Battista". Mentre il primo e' stato espulso da M5S, il secondo, Alessandro Di Battista, e' tra i fedelissimi. I numeri comunque al Senato ci sarebbero: oltre ai 4 espulsi (Battista, Bocchino, Campanella e Orellana), ci sarebbero anche i 3 ex che gia' si trovano nel Misto (De Pin, Anitori, Mastrangelo e Gambaro). E poi a questi, potrebbero sommarsi anche i 5 senatori dimissionari (Mussini, Casaletto, Bencini, Bignami e Romani) che pero' al momento, finche' le dimissioni non saranno approvate - ipotesi abbastanza remota e comunque i tempi non sono immediati - rimarrano a lavorare con il gruppo M5S. Tra l'altro, finora nelle loro dichiarazioni hanno sempre smentito di voler passare ad altro gruppo. In stand by, invece, la situazione alla Camera dove i deputati piu' critici alla linea del Movimento sono una piccola minoranza. Uno di loro lo ammette: "Il problema e' che non abbiamo i numeri, siamo una decina e non bastiamo". Ma intanto, osservano e discutono. Anche animatamente perche', come spiega un altro deputato, "ognuno va per se', non c'e' un gruppo. La difficolta' e' anche questa". Alessio Tacconi, passato al Misto, ha avuto contatti telefonici con alcuni degli ex colleghi ma anche lui conferma che al momento nulla si muove. Un altro ammette: "E poi se fai una critica generale, ti fanno fuori subito. Non puoi parlare. Al limite puoi fare critiche nel merito dei provvedimenti..". E' nervoso Tommaso Curro', un dissidente della prima ora che ha gia' rischiato l'espulsione, e che oggi su Facebook ha scritto un esplicito "Andate affanc... tutti!" a proposito di presunte sue cene segrete con Civati. E in transatlantico sbotta: "E' 10 mesi che sopporto. Ora basta. Venerdi' appena incontro gli attivisti li faccio neri. Mi sono scocciato di tutte queste dicerie su di me, tutte false". A fianco c'e' Walter Rizzetto, anche lui considerato una delle voci critiche del Movimento, ma che sull'ipotesi di lasciare o meno il gruppo fa il misterioso: "Ho deciso. Non vi dico cosa ma ha deciso". Intanto racconta che sul territorio - Friuli Venezia Giulia - gli attivisti sarebbero spaccati e che molte sono le sollecitazioni di chiarimento che arrivano. Secondo quanto si apprende, infatti, agli attivisti del Friuli non sono piaciute le modalita' delle espulsioni e contro il triestino Battista non c'era alcuna sfiducia del territorio. (AGI) .

27/02/14

M5S | i Grillini dal Web hanno deciso: espulsi i 4 senatori dissidenti.

Il web ha deciso: espulsi i 4 senatori dissidenti che avevano criticato l'operato di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio; si tratta di Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino, Lorenzo Battista e Luis Alberto Orellana. Ieri sera poco dopo le 19 è arrivato il risultato della votazione: su 43.368 iscritti, quelli favorevoli alla espulsione dei quattro dissidenti sono stati 29.883 contro13.485 che hanno votato contro. Questa decisione potrebbe creare molti scombussoli: pare che altri esponenti del M5S abbiano deciso di lasciare il movimento perché innervositi dalla supremazia di Grillo. Sono peggio dei fascisti”, avrebbe detto una senatrice M5S che preferisce restare anonima ma che viene considerata tra quelle ormai dissidenti, rivolgendosi a quella parte dei cinque stellati che con metodi antidemocratici e brutali ha voluto l’espulsione dei 4 finiti nelle mire di Grillo. Alla fin fine dovrebbero essere 9 i senatori pronti a lasciare Palazzo Madama e il M5S, sempre che le loro dimissioni vengano accettate. “ Siamo in 9 e penso che rimarremo in 9” ha detto ai giornalisti il senatore Orellana dopo una riunione con gli altri tre espulsi tramite web. “ Mi è franato il terreno sotto i piedi”, avrebbe detto in un momento di delusione profonda il senatore Bocchino, un altro epurato. Domani tre dei quattro “cacciati”, e precisamente Battista, Bocchino e Campanella dovrebbero formalizzare le loro dimissioni alla presidenza del Senato, mentre altri 4 (Mussini, Di Pietro, Bencini e Romani) sarebbero ancora indecisi anche sembrano favorevoli anche loro alle dimissioni. Anche alla Camera c’è maretta. L’onorevole Tacconi ha scritto su Twitter: ”Massima solidarietà ai senatori. Consideratemi il quinto.” Poi annuncia: “ Esco dalla Camera e con me ci sono altri deputati. Non è possibile andare contro il parere di Grillo e Casaleggio”. Secondo alcune fonti sembra ci siano i presupposti per la formazione di un nuovo gruppo parlamentare al Senato.

28/12/13

Ma quanto costa…1 centesimo di euro? Vale la pena averne?

Ma quanto pensiate che costi 1 centesimo di euro? Vale la pena continuare a coniarlo? Lo sapete che coniare la moneta da 1 centesimo non conviene affatto? In giro, si afferma che coniare una singola moneta da 1 cent di euro costi ben 4/5 centesimi, ed oltretutto sono anche fastidiosi da portarli in tasca! Quindi, perché non eliminarle una volta per tutte dal commercio? Il buco nero venutosi a creare a causa di questa assurda anomalia è di ben 188 milioni di euro, e si è accumulato in dieci anni soltanto nel nostro Paese.

centesimo
1 centesimo di euro
Chissà a quanto si arriva, considerando l’intera Unione Europea!
Per questo, SEL, ovvero Sinistra ecologia libertà, il noto partito politico italiano, ha preso l’iniziativa di presentare una mozione alla Camera dei Deputati, il cui primo firmatario è Sergio Boccadutri, tesoriere nazionale del partito, che è stata sottoscritta anche da alcuni deputati di Scelta Civica, PD e M5S.

I costi di fabbricazione presi in questione sono precisamente quelli delle monete da 1, 2 e 5 centesimi. Le monete da 2 centesimi, invece, verrebbero a costare ben 5,2 centesimi, mentre quelle da 5 centesimi costerebbero 5,7 centesimi.
Da quando è stato introdotto l’euro, la Zecca avrebbe fuso ben 2,8 miliardi di monete da 1 centesimo, 2,3 miliardi da 2 centesimi e 2 miliardi da 5 centesimi. In totale, fanno ben 362 milioni di euro spesi per produrne 174! In tempi di crisi niente male davvero, conveniente, no?
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