Federico Pizzarotti conferma per il 15 marzo l'appuntamento con sindaci e candidati sindaci grillini. Anche se ieri Grillo era stato molto duro su twitter scrivendo che "l'incontro con i sindaci ed i candidati sindaci M5S organizzato da Pizzarotti a marzo non e' stato in alcun modo concordato con lo staff, ne' con me". Gia' Giovanni Favia, primo storico 'cacciato' dal Movimento, ha sostenuto che "Pizzarotti e' nella black list di Grillo da tempo".
Luis Alberto Orellana, uno dei quattro appena espulsi e dimissionario, e' convinto che "quello di Grillo, sostiene è segno di nervosismo ma certo se Pizzarotti conferma l'incontro con i sindaci, lo fanno fuori". La democrazia e' una bella cosa - dice ironico - ma secondo Grillo siamo in guerra e la democrazia non possiamo permettercela". I 5 stelle? "E' un esercito" risponde secco. Intanto, gli espulsi lavorano alla costituzione di un nuovo gruppo, come annuncia il senatore Lorenzo Battista, anche se i tempi potrebbero essere lunghi.
L'obiettivo dei fuoriusciti ed espulsi e' formare "un nuovo gruppo politico, avere un'identita' come gruppo"; sara' formato solo da ex 5 stelle, precisa, sara' "piu' democratico e non ci sara' alcun leader, tutti potranno esprimere il proprio pensiero liberamente". "Fiducia condizionata su punti e risultati ottenuti dal Governo Ranzi" sottolinea ancora. E alla Camera, tra gli integralisti, c'e' gia' chi ironizza: "Nasce il gruppo di Battista.. Ora confonderanno Battista e Di Battista". Mentre il primo e' stato espulso da M5S, il secondo, Alessandro Di Battista, e' tra i fedelissimi. I numeri comunque al Senato ci sarebbero: oltre ai 4 espulsi (Battista, Bocchino, Campanella e Orellana), ci sarebbero anche i 3 ex che gia' si trovano nel Misto (De Pin, Anitori, Mastrangelo e Gambaro). E poi a questi, potrebbero sommarsi anche i 5 senatori dimissionari (Mussini, Casaletto, Bencini, Bignami e Romani) che pero' al momento, finche' le dimissioni non saranno approvate - ipotesi abbastanza remota e comunque i tempi non sono immediati - rimarrano a lavorare con il gruppo M5S. Tra l'altro, finora nelle loro dichiarazioni hanno sempre smentito di voler passare ad altro gruppo. In stand by, invece, la situazione alla Camera dove i deputati piu' critici alla linea del Movimento sono una piccola minoranza. Uno di loro lo ammette: "Il problema e' che non abbiamo i numeri, siamo una decina e non bastiamo". Ma intanto, osservano e discutono. Anche animatamente perche', come spiega un altro deputato, "ognuno va per se', non c'e' un gruppo. La difficolta' e' anche questa". Alessio Tacconi, passato al Misto, ha avuto contatti telefonici con alcuni degli ex colleghi ma anche lui conferma che al momento nulla si muove. Un altro ammette: "E poi se fai una critica generale, ti fanno fuori subito. Non puoi parlare. Al limite puoi fare critiche nel merito dei provvedimenti..". E' nervoso Tommaso Curro', un dissidente della prima ora che ha gia' rischiato l'espulsione, e che oggi su Facebook ha scritto un esplicito "Andate affanc... tutti!" a proposito di presunte sue cene segrete con Civati. E in transatlantico sbotta: "E' 10 mesi che sopporto. Ora basta. Venerdi' appena incontro gli attivisti li faccio neri. Mi sono scocciato di tutte queste dicerie su di me, tutte false". A fianco c'e' Walter Rizzetto, anche lui considerato una delle voci critiche del Movimento, ma che sull'ipotesi di lasciare o meno il gruppo fa il misterioso: "Ho deciso. Non vi dico cosa ma ha deciso". Intanto racconta che sul territorio - Friuli Venezia Giulia - gli attivisti sarebbero spaccati e che molte sono le sollecitazioni di chiarimento che arrivano. Secondo quanto si apprende, infatti, agli attivisti del Friuli non sono piaciute le modalita' delle espulsioni e contro il triestino Battista non c'era alcuna sfiducia del territorio. (AGI) .