Il-Trafiletto
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11/11/14

La saga famigliare continua | Esselunga al centro del contenzioso

E continua la saga famigliare: figli contro il padre fondatore di una nota catena di supermarket, per un diritto di proprietà.


E la lite continua tra il fondatore Bernardo e i figli Violetta e Giuseppe, i quali fanno ricorsoin Cassazione. Dopo la vittoria del padre Bernardo in appello, i figli Violetta e Giuseppe, secondo quanto riporta l'Ansa citando da fonti giudiziarie, avrebbero depositato un ricorso in Cassazione. Contattati telefonicamente i figli non hanno commentato.

La successione del gruppo della grande distribuzione allunga la sua S come saga. Più volte Esselunga è stata indicata oggetto di possibili acquisizioni da parte di altri operatori del settore ma di certo la presenza di un giudizio d'arbitrato e di una causa civile rendono sempre più difficile l'eventuale vendita dell'azienda.

Alla base della discordia ci sarebbe una serie di difetti di diritto del lodo, non rilevati dalla Corte d'appello di Milano. Alla squadra di difesa dei figli si è aggiunto anche il professor Enzo Roppo. Al momento non è stata ancora fissata la data dell'udienza, che però potrebbe tenersi addirittura tra tre o quattro anni.

L'oggetto della lite familiare che va avanti dal 2011 verte sulla titolarità di un pacchetto pari a due terzi del colosso della grande distribuzione da circa 7 miliardi di fatturato. I figli sostengono che quel 66% delle azioni di Supermarkets Italiani il padre gliele ha "date e poi se l'è riprese", Bernardo parla invece di "assegnazione" e di un ripensamento "previsto dal contratto e fatto per il bene dell'azienda". Il lodo arbitrale, la sentenza di primo grado e l'appello, hanno dato ragione al fondatore del gruppo.

21/01/14

Esselunga aumeta il suo fatturato e assume 2.000 persone

Continuiamo con le buone notizie: Il gruppo Esselunga nel 2013 ha incrementato il fatturato del 1,7%, con un incremento dell'organico di oltre 400 unità.


Duemila posti di lavoro nel biennio che è appena iniziato e che si chiude a fine 2015: questo è il "numero" sicuramente più importante fornito oggi dal Gruppo Esselunga, nel corso della presentazione delle anticipazioni sui risultati 2013.

 Le vendite hanno superato i 6,9 miliardi di euro, con un incremento dell'1,7% rispetto al 2012. In aumento anche l'organico, che si attesta a 20.605 persone con un incremento di oltre 400 unità.

Nel biennio 2014 - 2015, «per effetto del piano di sviluppo e dell'aggiornamento della rete», Esselunga prevede appunto l'assunzione di circa 2.000 persone. Il risultato operativo è stimato in oltre 300 milioni di euro, «in contrazione rispetto allo scorso anno anche a seguito della politica prezzi applicata. Mentre i fornitori hanno praticato aumenti dell'1,8% -si legge nella nota- Esselunga ha mantenuto per i propri clienti gli stessi prezzi del 2012, cioè ha venduto a inflazione zero. Negli ultimi due anni a fronte di incrementi di prezzo ricevuti per circa il 4% Esselunga non ha trasferito alcun incremento di prezzo ai propri clienti».                                                                             fonte Il Sole24ORE

26/10/13

L'Italia supera la Francia nella classifica delle quote di mercato della grande distribuzione

L'Italia supera la Francia nella classifica delle quote di mercato della grande distribuzione organizzata scivolando al quinto e sesto gradino. I "francesi" perdono colpi nei supermercati: Carrefour e Auchan soppiantati da  Selex ed Esselunga.

Supermercati italiani

La crisi ha modificato le abitudini di consumo degli italiani, e la tendenza ad evitare gli sprechi ha fatto crollare il mito della megaspesa mensile. Meglio risparmiare in carburante ed evitare il rischio di acquisti esagerati; ora paga la filosofia della spesa ridotta e possibilmente quotidiana. Il frigo va rifornito solo quando è vuoto.
I francesi dettano legge sul salvataggio Alitalia, ma perdono colpi nei supermercati. La Francia, dentro al carrello, non è più la superpotenza di un tempo, la crisi ha lasciato il segno in tutta la grande distribuzione, ma a pagare di più sono state le catene d'oltralpe. Se nel 2008 i gruppi Carrefour e Auchan si piazzavano rispettivamente al terzo e quarto posto della classifica delle quote di mercato, all'inizio del 2013 - dopo i cinque anni di recessione - ecco che i "francesi" (fatto salvo il duetto "nazionale" di testa Coop-Conad) scivolano al quinto e sesto gradino. A scalzarli dalle loro posizioni sono state due catene italiane Selex e Esselunga che si caratterizzano per le dimensioni più piccole dei punti vendita, la loro maggiore vicinanza ai centri cittadini e la grande attenzione alle produzioni locali.

E se l'orientamento è questo "la conoscenza del territorio in cui si opera diventa fondamentale", commenta Maniele Tasca, direttore generale del gruppo Selex, terzo in classifica con una quota di mercato che supera il 10 per cento. Un marchio che ai non addetti ai lavori può non dire molto: Selex infatti opera attraverso una pluralità di insegne (quasi una trentina, da Familia ad A&O) e fa del radicamento sul territorio il suo punto di forza. Pochi ipermercati, molti supermercati di dimensioni non eclatanti: la stragrande maggioranza dei 3.000 punti vendita ha piante inferiori al 1.500 metri quadrati. I supermercati sono spesso piazzati nei centri cittadini o nelle loro vicinanze. Facili da raggiungere, anche se il tempo a disposizione è poco: "Tramontata, per motivi di reddito, l'idea dello stoccaggio, vince la comodità del negozio vicino a casa" dicono alla Selex. "La nostra crescita è legata alla capacità di leggere e interpretare le richieste locali" spiega Tasca. "Conosciamo bene il territorio, diamo molto spazio ai prodotti del posto e fra i nostri fornitori ci sono tante piccole aziende che operano in un raggio ristretto, ma godono di grande fiducia da parte del consumatore". Le strategie sono molto mirate sulle caratteritiche del singolo punto vendita, a partire da un controllo accurato delle politiche di prezzo della concorrenza e da campagne promozionali studiate ad hoc sui gusti dei clienti.

Paga quindi la flessibilità e adattabilità alle esigenze del momento: filosfia che caratterizza anche Esselunga, ma che è meno facile da applicare a catene con la casa madre in Francia. Lo ammettono anche da Auchan: "La formula ipermercato si deve attrezzare per far fronte alla concorrenza dei supermercati che hanno il vantaggio della prossimità, molto importante nei periodi di caro benzina". Di fatto il gruppo, presente in Italia da vent’ anni, ha intensificato l'aspetto locale delle campagne promozionali. E' partita una campagna Scuola con kit a prezzo ridotto e sconto del 20 per cento sui libri, ideale per "fidelizzare" il cliente. E proprio da ottobre è stata intensificata la valorizzazione dei prodotti del territorio, con offerta e degustazione di marchi locali nei diversi punti vendita. "Esaltiamo il made in Italy - fa notare il management - di più: lo promuoviamo all'estero. L'anno scorso abbiano portato sugli scaffali di undici Paesi quasi mille prodotti italiani, per un giro d'affari di 4 milioni di euro sull'alimentare e di 2 sul vino". Dopo tutto, precisano da Auchan. "le prime quattro catene in classifica non hanno punti vendita all'estero, noi sì".
 I due colossi francesi superati da Selex ed Esselunga cedono quote di mercato a favore di punti vendita più piccoli, più vicini ai centri cittadini e attenti alle produzioni locali. D'altra parte la crisi e il caro benzina stanno cambiando le abitudini della spesa degli italiani
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