Il-Trafiletto
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15/11/14

La coppia del Nazzareno eleggerà assieme il Presidente della Repubblica

Il mistero della coppia Renzi-Berlusconi «Il Quirinale? Si se n'è parlato, abbiamo discusso sul metodo....» Mentre un negoziatore di Berlusconi dice che lo eleggeranno assieme, ma Renzi si è riservato di fare lui i nomi o il nome dei candidati.


Inizia così  il primo step sul quale il presidente del Consiglio e il leader di Forza Italia: i due hanno deciso di eleggere assieme il nuovo presidente della Repubblica, anche se Renzi si è riservato la prima scelta. Giorgio Napolitano è ancora al suo posto e non ha fatto trapelare possibili date circa le sue dimissioni, ma intanto la storia delle precedenti elezioni per il Quirinale sembra aver indicato una strada: in questa complicatissima partita, senza un metodo e uno schema condiviso, non si va da nessuna parte. Tutti i principali leader del dopoguerra - come player o come candidati - hanno subito cocenti delusioni. De Gasperi voleva Carlo Sforza e ripiegò su Luigi Einaudi, Amintore Fanfani e Aldo Moro non riuscirono mai ad eleggere i propri candidati ma neppure loro stessi. Idem Giulio Andreotti e Arnaldo Forlani, per non parlare di Massimo D’Alema e Silvio Berlusconi. Se si esclude la regia di Ciriaco De Mita a favore di Francesco Cossiga, ogni volta la dura legge dei franchi tiratori ha ridimensionato i disegni più arditi.

Forse l’accordo preliminare tra i due amici del Nazareno sullo schema di gioco è il primo passo. Certo, i numeri di partenza sono a favore della coppia Renzi-Berlusconi. Sulla carta la maggioranza (il Pd, Ncd, Scelta Civica, Udc più i vari frammenti) può contare su circa 600 «grandi elettori» (560-570 parlamentari, più i 33-35 delegati indicati dai Consigli regionali), ai quali aggiungere i 130 parlamentari di Forza Italia, più i 21-23 eletti dalle Regioni. Numeri che ballano perché in Parlamento, soprattutto al Senato, si contano diversi «non allineati», mentre la ripartizione dei delegati regionali sarà definita dopo la tornata elettorale del prossimo 23 novembre.

Almeno sulla carta la coppia del Nazzareno potrà contare tra i 740 e i 750 «grandi elettori»: considerando che il quorum richiesto per eleggere il Presidente della Repubblica è fissato a quota 504, teoricamente la coppia si presenta in campo con un margine di quasi 250 voti. Tutto il resto della partita è ancora da scrivere. Ogni pronostico è solo un azzardo, perché soltanto in zona Cesarini si capirà se Beppe Grillo si limiterà a cavalcare candidature di bandiera o - come ha lasciato intendere - se proverà a rompere i giochi di Renzi. dichiarandosi disponibile su una personalità, per esempio Romano Prodi, destinata a provocare il mal di pancia ai grandi elettori Pd.

28/10/14

Un bel Mix di notiziole: speriamo bene

Politica: le ultime parole famose
"Non credo alla scissione del Pd, sarebbe il colmo, abbiamo aperto le porte per arrivare al 41%. La politica chiede lo sforzo di ascoltarsi ma io vorrei che passasse che al governo ascoltiamo tutti ma non ci facciamo fermare da nessuno. Sono anni che politica si e' fermata". Lo dice Matteo Renzi a Otto e mezzo. "L'impressione di tanti e' che se in Parlamento qualcuno ti mette il bastone tra le ruote sarebbe logico andare al voto. Ma io mi sento di escludere" il voto anticipato, "io devo dimostrare che riesco a cambiare le cose in Italia anche se dovro' fare maggiore fatica". A 'Otto e mezzo' il premier agunge: "Devo cambiare l'Italia, non il Parlamento". "Il documento che riguarda il patto del Nazareno si compone della riforma elettorale e della riforma costituzionale. Sono atti parlamentari. Poi c'e' una tipica cultura talvolta un po' discutibile che vede i fantasmi". Cosi' Matteo Renzi a Otto e mezzo a proposito del contenuto del patto del Nazareno. "Io quello che so e' che il patto del Nazareno e' un accordo doveroso", osserva Renzi. fonte AGI

Economia: Il lupo perde il pelo ma non il vizio
La Bce avrebbe commesso degli errori negli stress test ed e' stata costretta a rimuovere brevemente i risultati di Mps dal proprio sito dopo aver scoperto un errore sul 'capital ratio 2013'. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, sottolineando che i dati corretti sono stati pubblicati poco dopo. La rimozione temporanea dei dati di Mps ha pero' destato l'attenzione degli investitori, ''frustrati'' del cambio senza una spiegazione. Altre incongruenze si sarebbe avute per Deutsche Bank, con la Bce e l'Eba che sarebbero pervenute a dati ''drasticamente diversi'' per una delle misure su cui Deutsche Bank era stata testata. I casi appaiono isolati e secondo analisti ed esperti non mettono in dubbio la validità dei test: errori - affermano - sono inevitabili quando si ha a che fare con tale mole di dati. Dopo aver scoperto l'errore su Mps e rimosso brevemente i risultati della banca, la Bce ha pubblicato quelli corretti. Secondo le fonti citate dal Wall Street Journal, si è trattato di un caso isolato di errore nel processare i dati. L'errore su Mps si trovava sulla prima pagina del modello pubblicato sul sito della Bce ed era importante perché ''Mps è stata quella con la peggiore perfomance negli stress test ed era al centro dell'attenzione''. fonte ANSA

Cronaca: Nostalgia? Speriamo di no
Torna alla luce il bunker di Benito Mussolini, il rifugio antiaereo più importante d'Italia, che venne realizzato tra il 1942 e il 1943 per proteggere il Duce e la sua famiglia nella residenza privata di Villa Torlonia a Roma. Da oggi la struttura, che si trova nella sala centrale del piano seminterrato del Casino Nobile, apre al pubblico con visite guidate, insieme al rifugio cantina della villa che fu attrezzato, invece, intorno alla metà del 1940. "Apriamo nuovamente al pubblico, dopo la stagione legata al sindaco Veltroni, il bunker di Mussolini e i rifugi di Villa Torlonia - ha detto il sindaco Ignazio Marino nel corso dell'inaugurazione - Lo facciamo una settimana dopo il viaggio che abbiamo organizzato ad Auschwitz con 145 ragazzi delle scuole romane. L'amministrazione capitolina crede fortemente che bisogna coltivare la memoria in un'Europa che ha superato, fortunatamente i nazionalismi che hanno portato alla guerra, alla distruzione". Presente all'inaugurazione anche l'ex sindaco di Roma Walter Veltroni accompagnato dalla moglie. "Abbiamo avuto una dimostrazione, alcune settimane fa da parte di individui dalle teste più rasate che piene i quali hanno pensato fosse opportuno celebrare la memoria di un uomo, in questa città, che si è reso responsabile del massacro di molti cittadini romani", ha concluso il sindaco. fonte adnKronos

23/10/14

Il 10% delle pensioni complementari Renzi le fa "fuori"

Aumenta il peso delle tasse sulle pensioni complementari: si parla di percentuali che variano dall'11,5% al 20%! Renzi da il via libera alla Legge di Stabilità. 


Con questa ulteriore modifica, buona parte delle pensioni complementari rischierà di volare via per sempre dalle mani degli italiani qualora il contenuto non venisse modificato. Ma di quanto? Secondo i calcoli di Economiaweb.it almeno del 10% dell’assegno atteso.

1. CONSEGUENZE DI BREVE PERIODO: IL RITOCCO DEI RENDIMENTI 
La tassazione prevista della Legge di Stabilità dovrebbe iniziare dal primo gennaio 2015. Inizialmente, le conseguenze di questo intervento austero delle tasse riguarderà una minima parte dei rendimenti netti delle suddette pensioni. Facciamo un esempio: se pure nel 2015 i prodotti previdenziali riuscissero a segnare risultati mediamente oltre il 5,5-6% lordo (come è accaduto nel 2013 e nel 2014), il rendimento netto con la nuova tassazione equivarrà al 4,4-4,8% circa, ovvero sia meno di mezzo punto a differenza di quello che si sarebbe registrato invece col vecchio prelievo (4,9-5,4%). Si tratta dunque di una piccola riduzione dei guadagni, che inizialmente peserà poco o nulla sulle tasche dei lavoratori, visto che i soldi investiti nella previdenza integrativa restano blindati per molto tempo e di regola vengono riscattati soltanto alla data del pensionamento.

2. CONSEGUENZE A  LUNGO TERMINE: IL GIOGO SULLA RENDITA FINALE 
Ma gli effetti veri e propri della manovra della Legge di Stabilità si sentiranno esattamente al momento della pensione. Un ritocco di lieve entità per quel che concerne i rendimenti netti annui, a lungo termine darà vita infatti ad un taglio importante della rendita integrativa ottenuta con i prodotti previdenziali. Facciamo un esempio: se un lavoratore mette da parte 200.00 € al mese in un fondo pensionistico che produce mediamente il 5,4% netto ogni anno, si ritroverà dopo 40 anni con in tasca una somma (montante finale) di circa 339.000 euro. Se lo stesso fondo rendesse, invece, mezzo punto in meno al netto delle tasse (come accadrà con l’innalzamento del prelievo fiscale) a fine carriera il lavoratore si ritrova con un capitale ben più modesto, pari a euro circa 297.000 €.


La differenza sarà quindi di 42.000 €, che si trasformerà automaticamente in una pensione complementare più misera. Se ad andare in pensione a 70 anni, ad esempio, un lavoratore uomo che ha un montante finale di 339.000 €, maturerà una rendita integrativa di oltre 2.000 € al mese, il 12% in più rispetto agli 1.780 € mensili che si ottengono invece con un capitale di 297.000 €.

L'aumento prossimo delle tasse previsto sarà di oltre 10 punti percentuali sull’importo della pensione integrativa.


22/10/14

Politica-economia-finanza | Gocce di notizie

Politica: Rodotà dice
Quando vedo l'accordo del Nazareno, non mi stupisco". Stefano Rodota', ospite in studio a 'diMartedi'' su La7 avverte che "considerato il disaccordo nel proprio partito in proposito, forse sarebbe il caso di tenere conto del dialogo non solo all'esterno ma anche all'interno. Sarebbe importante, invece di portare un 'prodotto' gia' confezionato perche' 'ho parlato con Berlusconi e l'accordo non si puo' toccare'. Questo - rileva il costituzionalista - pone problemi nel mio partito". Rodota' accosta il presidente del Consiglio a due suoi predecessori: "Direi che mi ricorda Craxi e Berlusconi e, per il modo sbrigativo con cui usa le istituzioni, penso piu' il Craxi del tempo in cui si diceva '10-100-1000 decreti legge, 10-100-1000 voti di fiducia'. Un innovatore che pero' - avverte - come risultato finale ha lasciato il suo partito, il Psi, in estrema difficolta'". Detto questo, aggiunge rispondendo a Giovanni Floris che chiede se questa potrebbe essere anche la sorte del Pd, "non credo alla meccanicita' nel ripetersi della storia". . fonte(AGI)

Economia: I veri evasori
Un danno per l'erario dello Stato che ammonta ad un miliardo e 700 milioni, un giro di fatture false da 400 milioni, una contabilità parallela che serviva per pagare mazzette a funzionari pubblici, 62 indagati che a vario titolo dovranno rispondere di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e reati tributari: dopo due anni di indagini, gli uomini del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, coordinati dalla procura di Roma, hanno chiuso un'inchiesta che ha consentito di portare alla luce una mega evasione fiscale. fonte Ansa

Finanza: I veri donatori
Per dare benzina alla lotta al virus Ebola il denaro è fondamentale. Stando alla classifica pubblicata dall'Indepedent gli Stati Uniti si dimostrano lo Stato più generoso con un impiego di fondi prossimo ai 600 milioni di euro, seguiti da Banca Mondiale (circa 300 milioni) e Gran Bretagna (160 milioni), ma molte delle donazioni più cospicue provengono da banche e filantropi. La Fondazione Gates, gestita dal fondatore di Microsoft Bill Gates e da sua moglie, ha promesso il più grande contributo privato, pari a 50 milioni di dollari, più di Cina e Giappone. Mentre il patron di Facebook Mark Zuckerberg è il principale donatore individuale con 25 milioni dollari , e si piazza prima dell'India. Se sommato, il denaro 'offerto' da Gates e Zuckerberg è più di quello donato da Cina e India messi insieme. Subito dopo troviamo il co-fondatore di Microsoft, Paul Allen, con 9 milioni di dollari donati attraverso la sua Fondazione. fonte adnkronos

08/10/14

La proposta di Bruschi sulla riforma della scuola | Provincializzazione e graduatorie d'istituto

In una recente intervista, l'attuale l’Ispettore del Miur Bruschi ha provveduto a rispondere con destrezza e pazienza ai tanti, troppi dubbi, nati dall'idea di Riforma della scuola "renziana". “Prossimi anni assunzioni con punte decisamente elevate”


Recentemente si è avuto modo di porsi degli interrogativi riguardo al fatto se, stando a quanto si evince dalle Linee Guida proposte dal Governo, le abilitazioni ottenute tramite Pas e Tfa possano ancora risultare utili.

Che cosa si sentirebbe di consigliare ad un individuo che dovesse conseguisse la laurea da ora ai prossimi 2 o 3 anni? Di orientarsi nel TFA oppure di attendere le nuove lauree magistrali?

“Non soltanto gli consiglierei vivamente di orientarsi decisamente nel TFA, ma spronerei vivamente il Ministro di non fermare le attuali procedure, almeno fino a quando le nuove non saranno avviate. Uno degli aspetti del giusto modo di fare politico amministrativo sta nel continuare negli atti, cosa che troppo spesso viene meno.
La serenità di tutti coloro che aspirano è costantemente messa alla prova, i loro progetti di vita appesi nell’incertezza, e ogni appuntamento si tramuta, “psicologicamente”, in un’ultima spiaggia da raggiungere con ogni mezzo. 

Grazie tante ma personalmente non ci sto. Bisogna cercare di evitarlo assolutamente, o meglio, iniziamo a non farlo. Aggiungo che la predisposizione delle Lauree magistrali implica tempi maggiori non riducibili non soltanto in definizione di una nuova regolamentazione o di modifica del 249/2010 (si può infatti procedere anche così: ed esiste anche un “canovaccio di revisione” approntato a suo tempo), che necessitano almeno, 8 mesi, ma pureper il mutamento degli ordinamenti didattici, particolarmente complesso.

Se qualcuno dovesse aver detto al ministro, come fu detto a suo tempo alla Gelmini, che “l’anno prossimo sarà tutto pronto”, sono pronto a sfidarlo a pubblica e giuridica tenzone…”.

19/05/14

Sono in arrivo 29 scadenze fiscali | Renzi;"rimbocchiamoci le maniche e non votiamo i buffoni"

Roma- E' in arrivo l'ingorgo fiscale di inizio estate. Tra giugno e luglio - secondo quanto calcola la Cgia di Mestre - i cittadini e le imprese italiane saranno chiamati a onorare ben 29 scadenze fiscali. Al netto del gettito riconducibile ai contributi previdenziali, si stima che nelle casse dello Stato entreranno oltre 75 miliardi di euro di tasse: 40 miliardi versate dalle famiglie e 35 dalle imprese. "Sfiancate dalla crisi e sempre più a corto di liquidità - spiega Giuseppe Bortolussi della Cgia - c'è il pericolo che molte famiglie e altrettante piccole imprese non riescano a superare questo vero e proprio stress test fiscale". Gli appuntamenti più importanti di giugno riguarderanno il versamento delle imposte e dei contributi risultanti dal Modello Unico: ovvero Irpef, Ires, contributi previdenziali sia a saldo che in acconto. Inoltre, bisognerà pagare la prima rata dell'Imu, della Tasi e in molti Comuni anche la rata della Tari (la nuova tassa sull'asporto rifiuti). Per quest'ultimo tributo, saranno i sindaci a decidere il numero e le scadenze delle rate. A giugno, inoltre, dovranno essere fatti i versamenti mensili relativi alle ritenute Irpef, sia dei dipendenti sia dei lavoratori autonomi, il pagamento dei contributi previdenziali e dell'Iva riferita al mese precedente. Sarà possibile spostare a luglio il versamento degli importi risultanti dalla dichiarazione dei redditi con l'aggravio di uno 0,4%. Sempre a luglio si dovranno eseguire il versamento Irpef dei lavoratori dipendenti e degli autonomi, i contributi previdenziali e il pagamento dell'Iva del mese precedente. Da un elaborazione su dati della Banca mondiale, per pagare le tasse in Italia sono necessarie 269 ore all'anno, pari a 33 giorni lavorativi. Nell'area dell'euro solo il Portogallo registra una situazione peggiore della nostra.(Ansa.it)

Roma- A una settimana dalle elezioni europee, il presidente del Consiglio torna ad attaccare Beppe Grillo. “Io dico votate chi volete ma non mandateci i buffoni” afferma Matteo Renzi, ospite de ‘L’Arena’ su RaiUno. Renzi si dice convinto che il Movimento 5 Stelle “ha avuto meno piazze, meno gente e avrà meno voti”. Il presidente del Consiglio sottolinea che “se vince il governo, vince l’Italia” e che mentre Berlusconi e Grillo si presentano come uomini della provvidenza, “noi non siamo uomini della provvidenza, so che non c’è un nome” per salvare l’Italia “ma c’è un pronome, ‘noi’”. E riferendosi all’ultimo comizio del leader 5 Stelle, aggiunge: “Grillo insulta, parla di Hitler, di peste rossa... Mi ha colpito quello che ha detto della Sacra Famiglia di Cesano Boscone dove Berlusconi svolge i servizi sociali: che ne sa della sofferenza dei malati di Alzheimer?”.
Per Renzi, in vista del voto del 25 maggio “da una parte ci sono i gufi, quelli che sperano ci sia sempre crisi, dall’altra quelli come noi che si rimboccano le maniche”.
Sul fronte economico, il presidente del Consiglio rilancia sulla necessità di abbassare le tasse. Per le imprese, per favorire la crescita e la ripresa, “il sistema politica può smettere di rompere le scatole, semplificando, abbassando le tasse, come abbiamo fatto con l’Irap”.(Adnkronos)

18/05/14

Grillo e Berlusconi si rinfacciano la "marcia su Roma | Grillo:"Io sono oltre Hitler"

Reggio Emilia - "Oggi Berlusconi e Grillo si sono rinfacciati la marcia su Roma. 'No no la faccio io'". Cosi' Matteo Renzi in un comizio a Modena. Bene, ha proseguito il presidente del Consiglio, facciano pure la marcia su Roma, "se si incontrano all'autogrill mentre fanno la marcia, forse si chiariscono e ci lasciano governare". Durante un comizio a Reggio Emilia, Matteo Renzi si e' rivolto ad alcuni militanti del Pd che discutevano con un piccolo gruppo di contestatori in piazza: "Non rispondete alle provocazioni. Nelle prossime settimane, il Pd sara' sempre piu' oggetto di provocazioni, noi risponderemo con il sorriso perche' cambieremo le cose anche per loro". Nel giorno del nuovo attacco di Beppe Grillo, Renzi non ha replicato direttamente all'accusa del leader Cinquestelle. Ma si e' limitato a ripetere che, a suo avviso, "Grillo e Berlusconi sono molto piu' simili di quello che appaiono". Oggi hanno discusso su Hitler e sulla marcia su Roma, ha continuato parlando dei suoi avversari, "devono avere dei problemi". Nel suo intervento Renzi ha insistito molto sull'importanza di ritrovarsi in piazza. "Non serve contarci per sapere quanti siete", ha detto alla piazza piena, "contate quanti erano da Grillo e moltiplicate per due". "Stare in piazza", ha continuato, significa "dare l'idea di comunità".(AGI)

Torino - "La Digos è tutta con noi, la Dia è tutta con noi, i carabinieri sono con noi. Facciamo un appello: non date più la scorta a questa gente”. Lo ha detto Beppe Grillo in un comizio a Torino. “Io non sono Hitler, sono oltre Hitler. Se non ci fosse il Movimento 5 Stelle ci sarebbero i nazisti”, ha sottolineato. “La prima cosa che ha detto di me Martin Schultz - ha continuato -quando è venuto in Italia è che io sono come Stalin. Ma lui che è tedesco dovrebbe ringraziare Stalin perché se non fosse per Stalin, che ha sconfitto i nazisti, Schultz starebbe in Parlamento europeo con una svastica disegnata in fronte”. A Torino la piazza era gremita per Grillo che è arrivato nel capoluogo piemontese nell’ultimo weekend di campagna elettorale per tirare la volata a Davide Bono, candidato alla presidenza del Piemonte. “Cambieremo registro oggi vogliono farci credere che la politica è una cosa complessa, noi dimostreremo che la politica è l’arte della semplicità perché la semplicità è la cosa più vicina all’intelligenza”- “Non tratteremo mai sul fiscal compact, non lo discuteremo neanche”, ha sottolineato. “Se la Ue è una comunità - ha osservato - allora occorre mettere insieme il debito e spalmarlo su tutti”. “Riporteremo il fiscal compact in busta chiusa, non andremo a trattare - ha aggiunto - non faremo come l’ebetino che è andato a dare due linguate alla culona tedesca”. (Adncronos)


24/04/14

Politicaleconimicronicalle

Roma - Nel pomeriggio di ieri, Renzi incassa la fiducia sul dl Lavoro, con 344 si'. Nella diretta Twitter spiega, a proposito del dl Irpef, che "sul tema delle partita Iva non siamo intervenuti" e sottolinea che "il tema degli 80 euro riguarda dieci milioni di italiani. Ho preso un impegno con le partita Iva, gli incapienti e i pensionati di proseguire il lavoro di abbassamento tasse", promette il presidente del Consiglio. Ovvio che siano proprio quegli ormai fatidici 80 euro a tenere banco, con relative polemiche sul reale impatto del bonus. "Gli 80 euro arriveranno dopo le elezioni: e' una rivoluzione nel concepire il rapporto tra Stato e cittadini, non c'entra niente con la campagna elettorale. La rivoluzione e' iniziata", chiarisce Renzi sempre nel corso della diretta twitter. "Noi rispondiamo alle polemiche lavorando", annota. Si parla anche di evasione fiscale, terreno dove "possiamo fare di piu', non con i blitz ma con l'innovazione e l'incrocio dei dati", e di fondi Ue: "Nei prossimi 10 giorni lanceremo una iniziativa", anticipa. "Dobbiamo utilizzare meglio i fondi europei, che sono tanti e spesso non spesi o spesi male", spiega. "Ci rimango un po' male - osserva - per come alcuni Paesi hanno speso in modo corretto e giusto i denari europei e come noi abbiamo buttato via le risorse che venivano dall'Europa. E' colpa dei politici, burocrati e dirigenti italiani che hanno fallito e non dell'Europa". E a proposito di Europa, il presidente del Consiglio, assicura che "il governo riuscira' a rispettare i vincoli" europei e "a far ripartire l'economia". Impossibile non parlare di riforme. "Da iscritto all'Anpi dico che questa e' una polemica incomprensibile. La riforma costituzionale va nella direzione dei valori che tutti noi difendiamo", garantisce senza rinunciare a un'altra stoccata: "Non deleghiamo le riforme ai professori". Un confronto a tutto campo nel quale l'inquilino di palazzo Chigi non si sottrae a chi lo stimola sulla stabilita' del suo esecutivo: "Quanto posso reggere? Spero tanto", risponde (AGI)

Roma - "In attesa dell'intervento strutturale da attuare con la legge di stabilità per l'anno 2015", al fine di "ridurre nell'immediato la pressione fiscale e contributiva sul lavoro" per i redditi sopra gli 8mila euro della no tax area e fino a 24mila euro arriva un credito di 640 euro. E' quanto si legge nella versione definitiva del dl Irpef che l'Adnkronos ha potuto consultare(Adnkronos)

Abruzzo - Ha interrotto la gravidanza, tra il settimo e l'ottavo mese, in una struttura non accreditata al servizio sanitario nazionale, occultando le spoglie del bimbo che aveva in grembo con la complicità delle stesse persone che l'hanno affiancata in questo tragico percorso personale. Una mamma appena 20enne di Civitaquana, nell' entroterra pescarese è stata arrestata al termine di una complessa e delicata indagine ancora in corso dei Carabinieri di Penne (Pescara). (ANSA.it)

13/04/14

Caro "Centesimo" quanto mi costi | Renzi esorta il Pd a non litigare | Padoan: la ripresa è iniziata a metà 2013

ROMA - "Lunedì a Montecitorio finalmente inizia la discussione sulla mozione per la sospensione in Italia del conio delle monetine da 1 e 2 centesimi, il cui costo di produzione ha prezzi altissimi, e sulla quale l'Aula si esprimerà con un voto prima di Pasqua". Lo annuncia Sergio Boccadutri, di Sinistra Ecologia Libertà, primo firmatario della mozione e promotore dell'iniziativa che ha raccolto un vasto arco di forze parlamentari. "Dal 2002 ad oggi - prosegue l'esponente di Sel - sono state emesse oltre 5,1 miliardi di monete da 1 e 2 cent. Oggi, quasi una moneta su due di quelle messe in circolazione è da 1 o 2 cent, e solo nel 2013 sono costate alle casse dello Stato ben 21 milioni di euro. Di fatto un signoraggio negativo, ed è un costo perché queste monete non circolano se non esclusivamente come resto nella grande distribuzione e in pochi altri esercizi commerciali. Non sono accettate da distributori automatici, dai parcometri, dai caselli automatici delle autostrade, i consumatori che le ricevono come resto le perdono e quasi mai le riusano. Chi non ha in casa un vasetto pieno di ramini? Gestire un rotolo di 50 monete da 1 cent costa 40 centesimi di euro, costi che si ribaltano sui consumatori". (Adnkronos)

ROMA - Matteo Renzi si rivolge al Pd. "Non perda tempo a litigare", dice il premier aprendo la campagna elettorale del partito a Torino. "Il Pd non perda tempo a litigare al proprio interno". "Nei prossimi 45 giorni al lavoro sulle cose che abbiamo deciso, - ha concluso Renzi a Torino - andiamo a vincere per i nostri comuni e dopo insieme discuteremo di che futuro ci aspetta". "Siamo pronti a cambiare noi stessi, ma le regole che aumentano la disoccupazione non funzionano. Non e' la ricetta che salva l'economia". Lo ha affermato il premier e segretario del Partito Democratico Matteo Renzi nel suo intervento dal palco del PalaOlimpico di Torino. "E' inutile essere il partito del lavoro - ha aggiunto - se non diamo occupazione". (AGI) .

WASHINGTON-"Il nuovo governo in Italia sta rafforzando il processo di riforme per far si' che la ripresa sia piu' robusta e sostenibile nel medio termine": lo ha detto parlando all'Fmi il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, sottolineando come le prospettive per l'economia del nostro Paese siano migliorate dalla seconda meta' del 2013. "le condizioni del mercato del lavoro restano difficili, col tasso di disoccupazione a livelli molto elevati, soprattutto tra i giovani" ha detto il ministro  sottolineando l'enorme importanza di "assicurare che la ripresa sia abbastanza robusta da assorbire la disoccupazione". (ANSA)

10/04/14

Si aspetta la decisione del Tribunale di sorveglianza| Cinque donne capolista alle europee| Grillo: Renzi da perchè ha tolto

 Roma.  In un alternarsi di sconforto, amarezza e speranza, l'umore di Silvio Berlusconi - a poche ore dall'udienza del Tribunale di sorveglianza di Milano - vira, a seconda dell'interlocutore, verso il piu' cupo pessimismo per poi tornare a volgere verso il sereno. Vedrete che si toglieranno la soddisfazione di mettermi in carcere e buttare via la chiave, ha confessato ad esempio ad alcuni fedelissimi, per poi sfoderare nuovamente il sorriso: i miei avvocati mi invitano a non perdere le speranze, certo non avro' la stessa liberta' di prima ma forse non sara' poi cosi' dura, ha riflettuto l'ex premier con altri esponenti azzurri.(AGI)

Roma, Cinque donne alla guida delle liste del Pd alle Europee. E' la mossa del segretario del Pd Matteo Renzi, annunciata in mattinata al Vinitaly di Verona e approvata all'unanimità nel pomeriggio dalla Direzione del partito. I nomi sono quelli di Alessandra Moretti alla guida del nord est, Alessia Mosca nel nord ovest, Simona Bonafè al centro, Pina Picierno al sud e Caterina Chinnici per le isole. ''Cinque candidature femminili non come bandierine'' ma persone ''scelte per la loro esperienza, la storia personale e il lavoro fatto''. ''E' la migliore risposta a chi in questi mesi ha accusato me di scarsa sensibilità sul tema", ha sottolineato Renzi. "I giornali mi fanno le prediche sul fatto che l'Italia non valorizza le donne, ma poi vedo i miei ministri, le candidature di cinque donne, il mio partito fatto da metà donne e poi nelle redazioni di quei giornali per avere un articolo firmato da una donna se ne vede uno ogni 15 giorni", ha aggiunto il premier. Matteo Renzi ha preso in mano il dossier candidature alle europee e, a sorpresa, ha sparigliato le carte. Via i capolista che fino a martedì sera venivano dati per certi. Solo donne a guidare il Pd in Europa. (Adnkronos/Ign)

Grillo dal blog."Renzie racconta la balla degli 80 euro al mese", complici "giornali e tv di regime. Basterebbe" leggere "la legge delega in discussione al Senato per scoprire che Renzie ha tolto, alle stesse categorie cui ha promesso gli 80 euro, le detrazioni per il coniuge a carico che valgono 700-800 euro l'anno, 65 euro al mese circa". Lo denuncia Beppe Grillo. "La campagna pubblicitaria del venditore di pentole di Firenze finanziata con il sangue delle famiglie italiane. Un voto di scambio a 15 euro. La tua dignità vale così poco?".( Blog di Grillo)

08/04/14

Brunetta provoca Renzi: "Sia sportivo e accetti l'ultimatum"| notizie in "Gocce"

Scambio di ultimatum fra Renzi e Brunetta, sono al centro della polemica sulla legge elettorale così detta "italicum". Brunetta provoca Renzi: "Il giovane e arrogante Renzi stia sereno. Le bolle, per quanto colorate e piene di riflessi, fanno la fine che tutti sanno...". Non si fa attendere la replica di Renato Brunetta al presidente del Consiglio che dice no agli ultimatum del presidente dei deputati di Forza Italia. "Ma come, Renzi, l'uomo degli ultimatum, non accetta ultimatum? Poco sportivo! E soprattutto vuoto di contenuti. Lui che rottama e rulla tutto e tutti - dice ancora l'esponente FI - non accetta che qualcuno usi il suo stesso linguaggio? E perche' mai? La realta' e' per lui triste e amara: non ha la maggioranza nei gruppi parlamentari, e la riforma della legge elettorale ne e' la dimostrazione. Per cui rinvia, rinvia, altro che Pasqua".       fonte(AGI) 

05/04/14

DEF: Documento di Economia e Finanza

Def, il Documento di Economia e Finanza istituito con la legge n° 39 del 7 aprile 2011 composto da tre sezioni e rappresenta un punto nodale nella programmazione della politica economica e di bilancio del paese, il punto d’incontro tra politica nazionale e l’Unione Europea, e riforme ed Europa. 

Sono stati questi i temi al centro del colloquio di Matteo Renzi con Giorgio Napolitano. Ma a nessuno e' sfuggito che il sottotesto di parte dell'incontro sia stato l'atteggiamento che terra' di qui a qualche settimana Silvio Berlusconi. Il premier e' salito al Quirinale per riferire al Capo dello Stato l'esito dei colloqui avuti in questi ultimi dieci giorni, da quelli avuti con Barack Obama a quello con David Cameron, senza dimenticare il tour europeo. Renzi ha spiegato la sua intenzione di rilanciare una impostazione di un'Europa che punti sulla crescita e non solo sul rigore, a maggior ragione alla vigilia di elezioni europee che si annunciano a rischio per la potenziale presenza sempre piu' ingombrante di partiti euroscettici.

Napolitano Renzi
Renzi ha assicurato al Capo dello Stato, che su questo tema e' assai sensibile che i paletti di Bruxelles verranno rispettati e non si sforeranno i tetti di bilancio: "Dalla procedura di infrazione siamo usciti e non vogliamo rientrarci". Anche sulle riforme il premier ha rassicurato Napolitano: si va avanti, al di la' di alcune tensioni e di dichiarazioni roboanti di alcuni. Forza Italia ha assicurato che intende proseguire nel sostegno all'iter della riforma della legge elettorale e del Senato. Certo, ne' al presidente del Consiglio ne' al presidente della Repubblica e' sfuggito che il partito di Berlusconi e' in fibrillazione, ma si cerca di mantenere il sangue freddo. "FI sta dentro l'accordo e rispetta l'accordo, per quanto riguarda me" ha detto ieri Renzi. Il premier infatti ragiona come se la riforme non debbano e non possano subire rallentamenti o ostacoli definitivi, ne da alcune frange del Pd ne' da Forza Italia. "Sa benissimo che se le riforme falliscono i primi a subire le conseguenze elettorali di tale fallimento sarebbero quelli che le hanno fatte saltare" spiega un deputato renziano.  fonte(AGI)

28/03/14

"Gocce" di notizie: Obama approva Renzi

 Barack Obama approva la linea tracciata dal presidente del Consiglio, pur sottolineandone le difficoltà. "Credo che il primo ministro, Matteo Renzi, debba prendere delle scelte difficili. 

Questa e' la natura dei leader politici e io sono fiducioso". Un colloquio, quello tra i due, che chiude la parte politica della visita a Roma del Presidente degli Stati Uniti. Obama apre la giornata con l'intenso colloquio con il Papa; segue un faccia a faccia con Giorgio Napolitano (definito ancora ieri "una roccia di stabilita'" dall'ambasciata di Via Veneto) e infine, appunto, Matteo Renzi. Il quale ne approfitta per insistere su alcuni temi caldi della politica interna italiana. "Dobbiamo avere il coraggio di semplificare i mercato del lavoro, dobbiamo rendere l'Italia un Paese bellissimo in cui fare nascere idee e business", dice, "Gli Stati Uniti possono essere un modello perche' in questi anni hanno scelto percorsi ambiziosi per ricostruire l'economia del proprio Paese".

 Obama  Renzi
I temi bilaterali, pero', sono altri. Innanzitutto, avverte Obama, "Non possiamo avere una situazione in cui gli Usa spendono piu' del 3% del Pil per l'utodifesa, e l'Europa l'1%". Ancora piu' chiaramente: "Tutti facciano la loro parte, non soltanto per il nostro beneficio, ma perche' anche l'Europa ha le sue necessita' di autodifesa". Un commento difficilmente equivocabile a quanto detto prima dal padrone di casa italiano, e cioe' che "nel rispetto della collaborazione con i nostri partner, verificheremo i nostri budget per poter intervenire in tutto il mondo e al contempo evitare gli sprechi". "Decisioni molti difficili", insiste Obama, attendono Renzi anche sulla questione ucraina. "Noi possiamo affrontare anche un'eventuale crisi energetica, abbiamo le risorse per farlo", replica il presidente del Consiglio, che rilanca chiedendo un "ulteriore appoggio affinche' la questione dei Maro' in India sia affrontata sul contesto internazionale". E, alla fine, l'immancabile riferimento personalistico: "Tutti sanno che per noi il presidente Obama non e' solo il presidente degli Stati Uniti, ma e' fonte di ispirazione e un modello da emulare".                                                            fpnte(AGI) .

06/03/14

"Gocce" di notizie: "riforma del lavoro, sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione chiesto dall'Europa,

Il premier Matteo Renzi ha preseduto stamani una riunione-lampo della segreteria del Partito democratico. Renzi ha percorso a piedi le poche centinaia di metri che separano palazzo Chigi dal Nazareno. Prima di lui, sono entrati nella sede del Nazareno, il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, i deputati Alessia Morani, Davide Faraone, Luca Lotti. Infine, il portavoce della segreteria, Lorenzo Guerini. Proprio Guerini e' stato protagonista di un 'siparietto' con lo stesso presidente del Consiglio e con la folla di giornalisti e operatori assiepati all'ingresso del partito: mentre i media erano concentrati su Guerini, si e' fatto spazio tra le telecamere, come un normale passante, Matteo Renzi, che ha spiazzato cosi' gli operatori dell'informazione. "Si chiama manovra direttiva...", ha scherzato Guerini guadagnandosi l'applauso del premier. Proprio il portavoce della segretaria Pd ha spiegato che la sanzione da parte di Bruxelles all'Italia, paventata ieri dalla Commissione europea per gli "squilibri eccessivi" del nostro Paese, puo' essere evitata. Appare, infatti, ottimista Lorenzo Guerini che spiega: "ci sono le con dizioni per rilanciare la crescita e i consumi". Per quanto riguarda, poi, la manovra varata dal governo Letta - anch'essa finita nel mirino di Bruxelles, Guerini ha aggiunto: "non facciamo polemiche, in questo momento dobbiamo essere molto seri", e passa ad elencare i temi su cui il governo cerchera' di fare leva per raggiungere i propri obiettivi: "riforma del lavoro, sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione e un quadro di cambiamenti in linea con quello chiesto dall'Europa, ma che rappresenta veramente una necessita' italiana". Renzi ha lasciato la segreteria dopo meno di mezz'ora e, a bordo di una Lancia Phesis blu si e' recato all'aereo che lo deve portare a Bruxelles.                                     fonte (AGI)

"Gocce" di notizie: Renzi "Il Jobs act e' pronto"

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da Siracusa, dove ha incontrato i sindaci della zona, gli alunni di una elementare e un gruppo di imprenditori, annuncia che mercoledi' prossimo illustrera' a palazzo Chigi i provvedimenti che intende adottare. Il Jobs act e' pronto, cosi' come il piano casa e quello per l'edilizia scolastica. "Mi prendono in giro se dico che faccio una riforma al mese, ma non c'e' alternativa", replica ai detrattori. "Non si puo' cambiare un Paese se non si inizia dalla politica e dalla Pubblica amministrazione". Per le scuole, ricorda, "ci sono 2 miliardi di euro. Non sono sufficienti per tutti i Comuni, ma vanno spesi anche per dare un segnale. Faremo della scuola un luogo di grande bellezza". Sulle riforme, e principalmente su quella del Senato, "ci si gioca la vittoria della scommessa. Se non ci riusciremo avremo perso anche se l'economia riparte", scandisce prima di assicurare ai sindaci del Siracusano che "l'Italia non ha finito il proprio tempo. Trovo rassegnazione tra molti di voi, ma dobbiamo dire che attraverso il sacrificio di tutti non ce la fara' solo il governo Renzi, ce la fa l'Italia. Non e' il governo sul filo. Sul filo - aggiunge - ci siamo tutti". Agli insegnanti dell'istituto comprensivo 'Raiti' rivolge un ringraziamento: "Con il vostro lavoro salvate il Paese. Guadagnate poco, ma siete il cardine dell'Italia". Poi rassicura i bambini: "Ci confermate che dobbiamo tenere in vita i vostri sogni. Tanti dei vostri genitori - afferma - forse hanno difficolta' per il lavoro. E' un momento molto difficile, il piu' difficile da 30 anni. Ma adesso c'e' la possibilita' di investire per nuovi posti di lavoro". Le visite nelle scuole che il premier ha intenzione di fare ogni settimana sono state al centro di un botta e risposta con Beppe Grillo. Al leader di M5s che le ha paragonate a quelle di Benito Mussolini con i figli della lupa, Renzi risponde con un post su Facebook: "Beppe Grillo e' nervoso. Non vuole che io vada nelle scuole, mi vorrebbe rinchiuso nel palazzo. Ma io sto con gli studenti, le insegnanti, le famiglie e i sindaci. Mentre i suoi stanno fuori ad urlare con Forza Nuova. Dimmi con chi vai e ti diro' chi sei!". Prima di ripartire per Roma, durante un incontro con gli imprenditori siracusani, il capo del governo interviene infine nel dibattito sulla riforma della legge elettorale. "Ho visto che qualcuno dice che voglio fare la legge elettorale 'solo per la Camera'. E' quello che abbiamo sempre detto perche' la scommessa e' cambiare il Senato cosi' com'e'. Questa - conclude - e' la riforma chiave dell'azione di governo".                                                                       fonte (AGI)

04/03/14

"Gocce" di notizie: Stretta finale per la legge elettorale

Siamo alla stretta finale, possiamo davvero portare a casa la legge elettorale entro la settimana". Cosi' il premier Matteo Renzi, commentando ai suoi lo status quo dell'iter di riforma della legge elettorale. "L'accordo e' alla portata - ha detto ancora Renzi - ma bisogna superare ancora varie difficolta'". Le trattative tra Pd, Ncd e FI ci sono state ma, almeno al momento, non hanno sortito effetti. Forza Italia resta ferma all'accordo siglato tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi al Nazareno e poi leggermente modificato con la nuova intesa che prevede l'innalzamento al 37% della soglia per ottenere il premio di maggioranza e che abbassa di mezzo punto percentuale, dal 5 al 4,5, la soglia di ingresso per i partiti in coalizione.                                                                             fonte (AGI)

03/03/14

"Gocce" di notizie: Oggi l'"Italicum" approda alla Camera dei deputati

Roma- Matteo Renzi spinge subito sull'acceleratore. L'Italicum approda oggi alla Camera dei deputati e il premier spinge affinche' si approvi gia' in settimana. La Camera ha programmato 26 ore di dibattito, ma tra Forza Italia e il Nuovo Centrodestra continua il braccio di ferro. "L'emendamento Lauricella conquista consensi, e 'pour cause': stabilisce che Italicum entra in vigore dopo riforma Senato. FI si dia pace", scrive su twitter Roberto Formigoni. Gli risponde il presidente della Commissione Affari costituzionali di Montecitorio, Paolo Sisto: "Gli accordi - dice l'esponente azzurro - si modificano in due e al momento non ci sono novita' rispetto all'intesa Renzi-Berlusconi sulla riforma elettorale". "Renzi non cominci a fare il furbo sulla legge elettorale - incalza Daniela Santanche' -. Altrimenti, per quanto mi riguarda, puo' 'star sereno'...". Ancora piu' esplicito Il Mattinale, la newsletter di Fi alla Camera, che scrive che se passa l'emendamento Lauricella "cade tutto". A mettere in dubbio la 'blindatura' dell'Italicum e' anche la minoranza del Pd. "Ho presentato alcuni emendamenti - ha detto per esmepio Rosy Bindi -, su quegli emendamenti faro' la mia battaglia, non intendo trincerarmi dietro il voto segreto". Proprio il partito democratico terra' una riunione ad hoc oggi. A partecipare dovrebbe essere il responsabile delle riforme, Maria Elena Boschi
                                                                                                                                     fonte(AGI) .
                                                                                   

02/03/14

"Gocce" di notizie: Pubblicato sull'"Occidentale" scrive che non ci si può fidare di Forza Italia

 Il quotidiano online del Nuovo Centrodestra, "L'Occidentale", in un editoriale pubblicato ieri, scrive:
"Raccontavano che Forza Italia avrebbe affiancato l'attuale governo, da responsabile opposizione, lungo il percorso che prevede, tra l'altro, il superamento del bicameralismo perfetto e la riforma del Titolo V della Costituzione. Oggi assistiamo sgomenti (ma non certo impreparati) all'ennesima giravolta del Cavaliere, con annesso nuovo tavolo rovesciato: approvare in fretta e furia l'Italicum, poi dritti al voto; le riforme rinviate sine die.

 C'e' ancora qualcuno disposto a seguirlo in questa corsa allo sfascio?". "Il modo migliore per disinnescare la carica dei proclami populisti che viaggiano lungo la linea telefonica Arcore-Club Forza Silvio - prosegue il giornale di Ncd - e' quello di moltiplicare le energie nella definizione di un programma ambizioso per cambiare il Paese in profondita': riduzione della pressione fiscale, riforma del lavoro, modifica dei meccanismi obsoleti che regolano il (mal)funzionamento della macchina dello Stato sono i primi capitoli sui quali intervenire". "Di Forza Italia e del suo leader - conclude l'Occidentale - non ci si puo' fidare. A noi era chiaro da un pezzo. E a Renzi?"                                              .fonte (AGI)

25/02/14

Fiducia è data | Renzi da il via alle riforme

Fiducia per il governo Renzi al Senato. Hanno votato si' 169 senatori contro i 139 contrari, ma tra chi non ha dato il proprio via libera all'esecutivo c'e' anche chi ha apprezzato molti dei punti tracciati dal premier. Il premier si e' rivolto anche al Movimento 5 stelle che pero' ha ribadito che fara' opposizione dura. 

Questo governo - ha spiegato Renzi - "non e' una operazione di lifting", non e' "un bluff" ne' "una operazione di potere", se questo esecutivo fallisce e non riesce a fare le riforme restano le macerie e "il rimpianto di un'occasione perduta". Il presidente del Consiglio nella sua replica al Senato ha voluto ribadire la volonta' di imprimere una accelerazione ma soprattutto di voler parlare ai cittadini. "Non usero' mai il doppio registro", "no al Truman Show, no al cinema o a interventi spot", "non si puo' continuare a prendere in giro gli italiani", ha detto il Capo dell'esecutivo. Il premier ha citato Sandro Pertini, "il Paese vuole esempi e non prediche" e rigettato al mittente le critiche per non aver citato, nel suo discorso programmatico, il Sud ("Serve una svolta radicale, bisogna uscire dalla cultura della lamentazione") e Giorgio Napolitano. "E' vergognoso aver costretto il presidente della Repubblica" al bis, il Capo dello Stato lo si rispetta "realizzando le riforme", ha detto Renzi.

DA SCUOLA A FISCO, IL PROGRAMMA. "SE FALLIAMO, COLPA MIA"

GIUSTIZIA. "E' arrivato il momento, parto dalla giustizia amministrativa"
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Uscire dal penultimo posto della classifica Ocse per la capacita' di attrazione. Tempi certi anche al ruolo dei dirigenti, non puo' esistere la possibilita' di un dirigente a tempo indeterminato che fa il bello e il cattivo tempo. Sblocco totale dei debiti della P.a.; una misura destinata a dare ossigeno alle imprese.
DICHIARAZIONE DEI REDDITI. "Riuscire a inviare a tutti i dipendenti pubblici e ai pensionati direttamente a casa la dichiarazione dei redditi precompilata". Attraverso la rete.
CUNEO FISCALE."Una riduzione a doppia cifra del cuneo fiscale"
ITALICUM, RIFORMA DEL SENATO E REVISIONE DEL TITOLO V. Cambiare la configurazione del Senato, togliendo il passaggio della fiducia e del bilancio, e la possibilita' di svolgere l'incarico di senatore non con l'elezione diretta e indennita', ma come assunzione di responsabilita' dai territori. Quello successivo e' superare il titolo V per come lo abbiamo conosciuto fino a oggi, per rivedere le competenze esclusive delle Regioni", ha proseguito. "Bisogna introdurre una clausola di intervento della legge Statale anche dove la materia sia di competenza regionale per garantire l'unita' dell'ordinamento".
DIRITTI CIVILI. "Sui diritti lo sforzo da fare e' di ascoltarsi e trovare un compromesso anche quando non mi soddisfa del tutto"
CULTURA. "La cultura e' una cosa con cui si mangia"-"Bisogna avere il coraggio di aprirsi agli investimenti privati e ai posti di lavoro"
 MARO'.....garantisco un impegno personale e del governo"

 "NON HO L'ETA'..." Oggi riflettevo che io non ho l'eta' per sedere nel Senato della Repubblica. Oggi davanti a voi siamo qui non per inseguire un record anagrafico, o allungare il curricula o per toglierci qualche soddisfazione"- "Noi chiediamo fiducia perche' pensiamo che l'Italia ha una necessita' urgente per recuperare la fiducia e uscire dalla crisi. L'Italia e' un paese arruginito, incatenato". "L'opportunita' non e' pari, e' dispari", ha concluso, "ce n'e' solo una. Se dovessimo perdere questa sfida la colpa sarebbe solo mia", ha concluso.                                                fonte(AGI)

22/02/14

"O si mangia 'sta minestra o si salta 'sta finestra"| Il governo di Renzi

"L'italia? Non ha alternative e non ha paura di nessuno" Queste le parole di Renzi: come dire "o si mangia 'sta minestra o si salta 'sta finestra"


Perfetta parita', come mai accaduto nella storia della Repubblica: otto uomini e otto donne cui il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, affida il compito di fare in quattro mesi le riforme che nessuno e' riuscito a fare in anni e anni. Renzi sale al Colle a meta' pomeriggio, in lieve ritardo sulla tabella di marcia che lui stesso aveva dettato.

Le statuine del prossimo presepe
 Oggi il giuramento alle 11,30 nel salone delle Feste del Quirinale. Sedici ministri di cui per la prima volta in Italia la meta' costituito da donne. "Puntiamo al 2018 e a fare subito, da domattina, le cose". Cosi' Matteo Renzi ha spiegato che "fin dalle prossime settimane metteremo in cantiere le riforme e la riforma del lavoro". Ecco i 16 ministri del governo Renzi il cui sottosegretario alla presidenza del Consiglio sara' Graziano Delrio. "Perche' dovrei fare io in quattro mesi le riforme mai fatte? Perche' no?". Cosi' Matteo Renzi ha risposto al Quirinale ad una giornalista straniera che gli chiedeva perche' si debba avere ora fiducia in lui e che possa fare riforme in quattro mesi. "La situazione in cui il Paese si trova richiede un grandissimo impegno da tutti - ha sottolineato - le consultazioni e il rapporto con i cittadini impone che possa essere la volta buona.  Dunque, perche' crederci? L'Italia non ha alternative". Cosi', ha assicurato, "l'Italia non ha piu' paura di nessuno".

== Andrea Orlando alla Giustizia Titolo di studio Maturità scientifica
== Angelino Alfano all'Interno Titolo di studio Laurea in giurisprudenza, PhD in diritto dell'impresa
== Federica Mogherini agli Esteri Titolo di studio Laurea Scienze Politiche con una tesi di filosofia politica
== Pier Carlo Padoan all'Economia Titolo di studio Laurea in Economia presso l'Università La Sapienza di Roma
== Giuliano Poletti al Lavoro Titolo di studio Diplomato come perito agrario
== Roberta Pinotti alla Difesa Titolo di studio Laurea in Lettere moderne
== Federica Guidi allo Sviluppo Economico Titolo di studio Laureata in giurisprudenza,
== Stefania Giannini all'IstruzioneTitolo di studio ? Professoressa Ordinaria di Glottologia e Linguistica
== Dario Franceschini ai Beni culturali Titolo di studio laurea in giurisprudenza
== Maurizio Lupi alle Infrastrutture Titolo di studio Laurea in scienze politiche
== Maurizio Martina all'Agricoltura Titolo di studio Laurea in scienze politiche
== Gian Luca Galletti all'Ambiente. Titolo di studio laurea in economia e commercio
== Beatrice Lorenzin alla Salute Titolo di studio diploma di liceo classico
Tre ministri senza portafoglio.
== Marianna Madia alla Semplificazione e P.A. Titolo di studio Dottorato di ricerca in economia del lavoro
== Maria Carmela Lanzetta agli Affari regionali Titolo di studio laurea in farmacia
== Maria Elena Boschi alle Riforme e Rapporti Parlamento.Titolo di studio Laurea in giurisprudenza
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