Soltanto una
questione di...
contenuti! I
tre candidati del Pd, che si aoprestano a seguire gli
esiti delle
primarie scelgono postazioni differenti:
Gianni Cuperlo e
Pippo Civati a
Roma.
Matteo Renzi a
Firenze. Seguiranno gli
esiti delle primarie del Pd di domenica da queste due città i tre
candidati. Si potrà
votare dalle 8 alle 20. Al momento fra i tre la differenza è il distacco, è tutto nei
contenuti piuttosto che nelle battute finali di questa
campagna elettorale.
Cuperlo: in gioco l'autonomia della sinistra
«Domenica non si decide sulle sorti del governo nè le sorti personali dei tre candidati. Domani è in gioco l'autonomia della sinistra», ha detto, fra l'altro, Gianni Cuperlo, ospite a "Omnibus" in onda su La7. «Se non dovessi vincere, mi metterei al servizio dell'unità del
Pd, difendendo e promuovendo le idee e il progetto che abbiamo messo al centro di questo
programma» ha aggiunto nel giorno di vigilia delle primarie del partito. Se, invece, dovesse essere lui il vincitore,
Cuperlo ha spiegato che si dedicherà «interamente, nei prossimi anni, a questa attività» di guida dei Democratici. «Sono convinto - ha concluso - che bisogna reinvestire in questo partito perché non siamo stati all'altezza delle promesse che avevamo fatto».
Renzi: riforme, lavoro,Europa e scuola
«Chi vota per me non vota per un candidato ambizioso ma per un paese ambizioso».
Matteo Renzi ai suoi
elettori assicura che chi decide di votare per lui domenica vota per i «tagli alla politica, per la
rivoluzione del lavoro, che prova a immaginare l'Italia come un contenitore attrattivo e non si discute di dove sia l'imprenditore). E ancora per un'
Europa che deve ritrovare anima e speranza». E poi la scuola. «Se vinciamo - ha detto Renzi - da lunedì prossimo facciamo partire una gigantesca campagna che parta dalla scuola, dall'università, che punti sul ruolo degli insegnanti»
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Cuperlo-Renzi-Civati |
Civati: io sono la sinistra moderna
«Con Renzi si rinnova, ma fino ad un certo punto; con Cuperlo si sceglie una
sinistra un po' burocratica; con me si rinnova, ma nel segno di una
sinistra moderna», ha dichiarato il candidato alla segreteria del Pd,
Pippo Civati, al
Mattino
Per i ministri niente primarie: e si apre il caso
Meno uno alle primarie e scoppia il caso: per i
ministri niente primarie.
Qualcuno arriva a parlare di
lottizzazione. Mentre i candidati si preparano alla battaglia finale, infatti, una quota dell'assemblea nazionale è già prenotata sulla base di un accordo tra i rappresentanti dei candidati. La commissione per il congresso del Pd ha votato una delibera, la n. 60, che definisce i membri di diritto in
assemblea: c'é il
presidente del Consiglio, Enrico Letta, gli ex segretari nazionali, ma anche i ministri in carica e il
sottosegretario ai
servizi di sicurezza (
Marco Minniti), la commissione nazionale di garanzia uscente; il segretario nazionale dei giovani democratici; il dirigente del settore organizzazione (Donato Riserbato).
Ecco chi è in assemblea senza primarie
Dunque sono in assemblea senza passare dalle primarie i
ministri renziani Dario Franceschini e Graziano Delrio, il "tecnico democratico" CarloTrigilia, il ministro per l'Intergrazione Cecile Kyenge, i cuperliani Flavio Zanonato (
ministro Sviluppo economico), Andrea Orlando (ministro per l'Ambiente), Massimo Bray (ministro per i Beni culturali), e la lettiana Maria Chiara Carrozza (ministro per l'Istruzione). Poi ci sono due
sottosegretari Pd alla presidenza del consiglio, quello con
delega al
Copasir Marco Minniti (mentre resta fuori l'altro, Giovanni Legnini).
Civati: fra qualche mese ci saranno ministri diversi in assemblea
La norma 'salva ministri' entra in contraddizione con lo svolgimento delle primarie? Dei tre candidati alla competizione, Pippo Civati sostiene una linea contraria alla prosecuzione del
governo Letta. «Ma non ne faccio un dramma - ha dichiarato Civati - significa che tra qualche mese in assemblea ci saranno ministri diversi. Quelli di un altro
governo». Più dura é invece la reazione dei popolari. Luigi Madeo, membro della commissione congresso vicino a Beppe Fioroni si chiede «perché i ministri siano stati tenuti fuori dalle primarie. E perché é stato scelto un solo sottosegretario? Altro che
primarie, qui siamo alla lottizzazione bella e buona, con scelte ad personam».